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Notre Dame de Paris punta su Cosenza per fare 10.000! Gio Di Tonno: «Spettacolo sempre attuale»

COSENZA –  Finalmente “Notre Dame de Paris”, l’ormai celeberrima Opera dei Record di Riccardo Cocciante, prodotta da Clemente e David Zard, debutterà questa sera per la prima e unica volta a Cosenza, allo Stadio San Vito/Gigi Marulla. Lo spettacolo che ha incantato oltre quattro milioni di spettatori in quindici anni di repliche andrà in scena nel capoluogo silano anche domani e domenica sera, con inizio alle ore 21.30.

Questa mattina la piü grande opera moderna mai realizzata, nel corso della conferenza stampa finale di presentazione a Palazzo dei Bruzi, è stata premiata con il “Riccio d’Argento” del celebre orafo crotonese Gerardo Sacco, premio ai Migliori Live d’Autore di “Fatti di Musica”,  come “Migliore Produzione di Opera Musicale moderna di sempre e per il successo internazionale”. A ricevere il premio dalle mani di Ruggero Pegna, direttore della trentunesima edizione del Festival-Rassegna del Miglior Live nazionale e internazionale, Giò Di Tonno, l’amatissimo Quasimodo dell’opera, un’artista generoso verso il pubblico e completo sulla scena, che in conferenza non ha lesinato sorrisi e foto ricordo ai presenti. «Il successo di Notre Dame risiede soprattutto nella popolarità, nell’accezione più nobile del termine, che permette alle canzoni di arrivare subito al cuore di tutti. È uno spettacolo ispirato nella scrittura di Cocciante, non costruito ma sincero», risponde così Giò Di Tonno sulla forza di Notre Dame de Paris che dopo 15 anni dal debutto italiano sa ancora vincere la battaglia col tempo. «È poi rimasto fedele a se stesso, così chi l’ha già visto potrà rivedere lo spettacolo che ha tanto amato. Inoltre l’Opera è attuale negli arrangiamenti, nelle sonorità e naturalmente nel messaggio: “la rivendicazione di un posto nel mondo in questa lotta fra i poteri che fanno da contorno alla storia d’amore impossibile fra i protagonisti, che diventa possibile nel momento in cui Quasimodo si lascia morire insieme alla sua Esmeralda. A farla differenza poi è il taglio internazionale dell’opera, sebbene adesso la produzione sia italiana».

Gio Di Tonno poi si presta all’inedito ruolo di moderatore introducendo, un po’ a sorpresa, la presenza nel cast artistico del ballerino cosentino Renato Capalbo. «Giro tutta l’Italia con questo spettacolo ma venire nella mia città è l’emozione più grande. Vedere questo spettacolo prendere forma nella mia Cosenza, una città in crescita, è un piacere enorme». Il resto del nutrito e prestigioso cast arriverà a Cosenza in queste ore, per poi rompere il ghiaccio con il San Vito per le prove audio. Con Giò Di Tonno nel celeberrimo cast anche Lola Ponce (Esmeralda), Vittorio Matteucci (Frollo), Leonardo Di Minno (Clopin), Matteo Setti (Gringoire), Graziano Galatone (Febo) e Tania Tuccinardi (Fiordaliso), assieme agli oltre 30 ballerini e acrobati, diretti anche da Marco Chiodo (cosentino come Capalbo, local director dello spettacolo.

A fare gli onori di casa, nel salone di rappresentanza, l’Assessore alla comunicazione e grandi eventi Rosaria Succurro e il collega di giunta, con delega allo sport, Carmine Vizza. Il Comune ha infatti patrocinato l’evento e  concesso, a titolo gratuito, lo Stadio San Vito-Marulla. All’incontro con la stampa ha preso parte anche il dirigente del settore cultura del comune, Giampaolo Calabrese, che ha sottolineato l’importanza per Cosenza di ospitare uno spettacolo di grande attrattivita turistica.

A fine incontro, a tirare le somme è naturalmente il promoter Ruggero Pegna. «Ritrovare Giò Di Tonno dopo 15 anni è per me è una notevole emozione perché è come se rileggessimo la nostra vita che abbiamo dedicato a delle passioni, a dei progetti, ognuno nel suo ruolo. Io ho iniziato 32 anni fa con David Zard che è un po’ il mio padre putativo e che mi ha indirizzato sulla strada di questo mestiere». Poi Pegna ha ricordato lo sforzo economico cui si è sobbarcato per “Notre Dame de Paris”: «un evento da circa 500 mila euro che mi sono caricato sulle spalle”. Settemila i biglietti venduti finora ma Pegna indica come traguardo quota diecimila. «Ci tenevo che
Notre Dame arrivasse a Cosenza. Abbiamo messo su un palcoscenico che è un fabbricato, con centinaia di persone al lavoro. Un cantiere a tutti gli effetti. A settembre, all’Arena di Verona chiuderà questo ciclo durato 15 anni. Da stasera anche i cosentini potranno dire: “c’ero anch’io!”. Come il motto recita, con Notre Dame de Paris “la musica non è mai stata così spettacolare”, e allora è proprio un peccato perderselo.

Andreina Morrone

Piano Strutturale Comunale, lunedì la presentazione a Palazzo dei Bruzi

COSENZA – Il nuovo Piano Strutturale comunale, strumento attraverso il quale si prefigureranno e disciplineranno gli  sviluppi futuri del territorio della città, sarà presentato lunedì prossimo, 19 giugno, alle ore 17,00, a Palazzo dei Bruzi, nel salone di rappresentanza del Comune, alla presenza degli Ordini professionali.
E’ questo un atto che precede l’adozione dello strumento urbanistico in una prossima seduta del Consiglio comunale che sarà fissata entro la fine di giugno.
L’Assessore alla pianificazione urbana e alla mobilità sostenibile Michelangelo Spataro ha invitato a partecipare alla presentazione di lunedì 19 giugno i rappresentanti degli ordini professionali (Architetti, Ingegneri, Geologi, Agronomi e Forestali, Geometri e Periti Industriali). L’invito è stato rivolto anche al Dipartimento di Ingegneria dell’Università della Calabria, alla Federazione Provinciale della Coldiretti, all’ANCE (Associazione nazionale costruttori edili, sezione di Cosenza) e all’Ente Parco Nazionale della Sila.
Alla presentazione del PSC parteciperanno, oltre all’Assessore Spataro, il Sindaco Mario Occhiuto, il responsabile del Dipartimento tecnico del Comune, ing.Carlo Pecoraro, il Dirigente del settore Infrastrutture e Mobilità, ing.Francesco Converso, e l’estensore del Piano, Arch.Ignazio Lutri.

Moda Movie 2017, lunedi show case “Moda ♥ Cibo”

COSENZA – A meno di due settimane dagli appuntamenti clou dedicati al Cinema e alla Moda, lunedì 5 giugno dalle 17,30 il chiostro di S. Domenico, in piazza T. Campanella a Cosenza, accoglierà la terza edizione dello showcase Moda♥Cibo durante il quale verrà illustrato nei dettagli il programma della 21esima edizione di Moda Moda.

Un’incontro che, com’è ormai tradizione all’associazione Creazione e Immagine, coniuga performance di moda – con l’anteprima della nuova collezione Enrica BV della stilista Enrica Vadalà, la passerella dei finalisti 2016 Simona Surace e Natale Carmelo Mazzuca e degli Ori di Scintille Montesanto – con gli intermezzi musicali di Alessandro Perciabosco e le degustazioni eno-gastronomiche per Sapori Mediterranei, a cura delle aziende partner di Moda Movie e dell’istituto Mancini Tommasi di Cosenza, il tutto coordinato dalla talentuosa presentatrice e modella Francesca Russo.

L’attenzione alle specialità gastronomiche del territorio sarà occasione per introdurre la pubblicazione curata personalmente dal direttore artistico di Moda Movie Sante Orrico cui hanno contribuito rinomati chef e imprenditori orgogliosi di rivendicare la qualità dei loro prodotti. Questo e molto altro è il volume “Il Gusto del Sud”: un viaggio fra i sapori e i saperi della tradizione culinaria meridionale, retaggio di una cultura antica che approda nelle linee nutrizionali moderne.

Del libro e dei suoi contenuti parleranno Paola Orrico, project manager di Moda Movie e redattrice del volume,  l’editore Walter Pellegrini, il docente dell’Unical Tullio Romita, il direttore dell’UOC di Nefrologia Renzo Bonofiglio, il presidente di Federalberghi Calabria Vittorio Caminiti e l’esperto di turismo Dino De Santo, guidati negli interventi dalla giornalista Anna Aloi. L’ingresso è libero.

Moda Movie 2017

Peppe Vessicchio presenta al Rendano il libro “La musica fa crescere i pomodori”

COSENZA – Sarà presentato anche a Cosenza il libro di Peppe Vessicchio “La musica fa crescere i pomodori”, edito da Rizzoli, che il noto direttore d’orchestra sta promuovendo ormai da diversi mesi in giro per l’Italia.
La presentazione del volume, con il patrocinio del Comune di Cosenza e della Commissione cultura di Palazzo dei Bruzi e la collaborazione della libreria “Mondadori”, è prevista per mercoledì 24 maggio, alle ore 18,30, nella Sala “Quintieri” del Teatro “Rendano”. L’iniziativa è promossa dall’Associazione culturale “Martirano” di cui è Presidente la cantante cosentina Rosa Martirano.
Nato dalle conversazioni con il giornalista Angelo Carotenuto, «La musica fa crescere i pomodori – afferma l’autore – è un saggio pop autobiografico ricco, profondo e divertente sul talento, sulla passione e la capacità di trasferirla, sulla cura, sugli effetti straordinari dell’armonia nelle nostre vite». rosa martirano
Alla presentazione del Rendano parteciperanno il Sindaco Mario Occhiuto e la Presidente della Commissione cultura del Comune di Cosenza Alessandra De Rosa. Pino Sassano, della libreria Mondadori, converserà con Peppe Vessicchio, mentre Rosa Martirano (fot a lato) leggerà alcuni passi del libro, dando, in parte, alla serata anche il carattere del reading. E’ la stessa cantante cosentina a ricordare il suo rapporto di amicizia e collaborazione con il maestro Vessicchio. «Quando ho conosciuto Peppe, qualche anno fa- ricorda Rosa Martirano – avevo i capelli bagnati…ci presentò il nostro parrucchiere…in sottofondo c’era il mio disco jazz. In seguito, mi ha invitato come ospite nella tappa del tour “Il grande viaggio” della Conad, durante la quale interpretai alcuni brani del mio disco  in calabrese “La curpa è di l’amuri”, arrangiati dal Maestro Vessicchio. Ero accompagnata dall’ensemble “Il Sesto armonico”. Poi altri  bellissimi concerti: al Rendano di Cosenza dove ho cantato i miei brani in calabrese con i suoi meravigliosi arrangiamenti suonati dalla sua orchestra, al Festival internazionale delle arti di Copertino e al Festival Leoncavallo di Montalto Uffugo. Peppe Vessicchio, oltre ad essere un grande musicista, è una persona preziosa e generosa, di grande umanità».
Il libro racconta la scoperta della musica, da parte di Peppe Vessicchio, davanti alla porta (chiusa) della cameretta del fratello maggiore; i primi concerti, ai matrimoni, con il professore di latino; il cabaret con i Trettré nella Napoli fervida degli anni Settanta, quella della Smorfia di Massimo Troisi, quando  era ancora uno studente di architettura. E poi l’incontro con Gino Paoli, il primo Sanremo nel 1986 sotto la neve con Zucchero, il “pronti-partenza-via” con Elio e le Storie Tese dieci anni dopo, la partecipazione ad Amici di Maria De Filippi, fino all’hashtag diventato virale nei giorni del Festival 2016, #usciteVessicchio. Ma dal giorno in cui una goccia d’olio si stacca da una pizza mangiata fortunosamente in macchina e cade beffarda sui suoi pantaloni, Peppe Vessicchio ha iniziato a domandarsi se la musica fosse tutta lì. O se piuttosto non fosse giunto il momento di smontare il giocattolo per capirne il meccanismo; per realizzare fino a che punto può arrivare il suo potere benefico; per verificare se, considerato che le mucche del Wisconsin producono più latte ascoltando Mozart, tutti gli organismi viventi reagiscono positivamente quando gli armonici si combinano in modo naturale. Musica armonico-naturale, appunto. Questa è la forma che insegue Vessicchio. Questa è la base dei suoi esperimenti sulla terra, sul vino, e di quelli appena cominciati sugli uomini.
«La musica – scrive l’autore del libro – non è solo stimolo cerebrale. La musica ha la capacità di entrare nel fondo di noi. Può parlare alle nostre cellule e con una parte di noi che non conosciamo. E quando gli armonici si combinano in modo naturale, l’equilibrio delle loro attrazioni è pacifico e ci dà benessere. Se tutte le cose che ci circondano avessero questo equilibrio, questa propria formidabile individualità all’interno di un insieme, ci troveremmo in una condizione ideale».

Presentata la 19ª Cronoscalata del Reventino

Lamezia Terme (CZ) – E’ stata presentata la 19ª Cronoscalata del Reventino, la gara calabrese che in provincia di Catanzaro dal 28 al 30 aprile aprirà il calendario del Campionato Italiano Velocità Montagna e Trofeo Italiano Velocità Montagna sud. La competizione organizzata da Racing Team Lamezia e Lamezia Motorsport, con il patrocinio dell’AC Catanzaro, si è presentata con 211 adesioni, sfiorando il record, con tante novità al via e nel programma. Manifesto Web OK

Venerdì 28 aprile le operazioni di verifica tecnica e sportiva cambiano sede, saranno nel Parco Peppino Impastata della Città, per garantire lo spazio sufficiente necessario dalle 10 alle 19, trattandosi della prima gara della massima serie ACI e della serie cadetta. Aumentati i partner dell’evento sportivo, sempre più radicato e sentito nell’intero territorio, come testimoniato durante la presentazione dal Sindaco di Lamezia Terme avv. Paolo Mascaro, intervenuto insieme all’Assessore Angelo Billotta. Presente all’incontro con la stampa anche Battista Foderaro, già brillante pilota locale, che ideò la Nicastro – Acquavona a fine anni ‘60, di cui il “Reventino” è la prosecuzione. Per Racing Team Lamezia Sergio Servidone e Enzo Rizzo hanno rispettivamente illustrato le partnership e gli aspetti tecnici dell’evento sportivo sempre più al centro della scena.

«Una gara che è un vanto per l’intero territorio – ha dichiarato l’avv. Paolo Mascaro, primo cittadino di Lamezia Terme – noi abbiamo rafforzato la nostra partnership, sempre nei limiti delle possibilità attuali di un ente pubblico. La Cronoscalata del Reventino amplifica al meglio gli aspetti positivi di un intero territorio ed i ritorni sono evidenti sotto molteplici aspetti».

«Lo sport unisce nel rispetto delle regole e nella promozione unanime della nostra città – sono state le parole dell’Assessore Angelo Billotta – questa gara riscuote favori da ogni parte, pertanto è una partnership importante».

«La Cronosacalata del Reventino vanta dei partner d’eccellenza, come del resto un evento di alto livello come una gara di CIVM merita – ha  invece spiegato Sergio Servidone, responsabile relazioni esterne dell’evento e rappresentante del CSEN Catanzaro – si rinsaldano di anno in anno le collaborazioni con le maggiori realtà economiche e commerciali lametine, la risposta arriva da tutto il territorio con una collaborazione concreta verso un evento con ritorni certi. Siamo grati a tutti per la fiducia che riceviamo». Servidone si è espresso anche a nome del Presidente Provinciale CSEN dr. Francesco De Nardo e del Presidente Nazionale CSEN prof. Francesco Proietti, esprimendo soddisfazione per l’inserimento del “Reventino” tra gli appuntamenti del Centro Sportivo Educativo Nazionale, che promuove le maggiori discipline sportive riconosciute dal CONI.

Tra le novità dei protagonisti della vigilia del CIVM, balza naturalmente all’occhio il rilancio di Domenico Scola sulla rivisitata Osella FA 30 Zytek, il giovane campione cosentino mira dritto alla vetta non solo di gruppo ma anche assoluta, con il prototipo monoposto da 3000 cc. Ci sarà Christian Merli, il trentino reduce dalla vittoria assoluta in Austria nella prima di Campionato Europeo ed ora inizierà il suo CIVM con la monoposto ufficiale e più evoluta di casa Osella. Altra novità per l’arrivo di due Wolf G08 F1, quella dell’esperto pugliese Francesco Leogrande con motore Peugeot turbo da 1.6 cc, mentre quella del pilota di casa Francesco Mercuri con motore  aspirato RPE da 3000 cc. Anche il vincitore del Trofeo E2 SC Omar Magliona ora con la Norma M20FC rivisitata dal Team Faggioli è pronto a difendere il primato del 2016. Diego Degapsepri ci riprova con la Lola Honda di classe 2000, dalla Sicilia arriva Orazio Maccarrone con la Gloria CP7 e dalla Puglia Giovanni Angelini su Gloria 1000. Esordio stagionale per il catanese Domenico Cubeda sempre sulla aggiornata Osella PA 2000, mentre attende la nuova biposto di classe 3000, sempre dalla città etnea rientra nel tricolore Giuseppe Corona sulla Osella PA 21EVO Honda in versione E2 SC. In gruppo CN di nuovo ai nastri di partenza entrambi i Campioni Italiani 2016 ex aequo, il reggino Luca Ligato ed il lucano Achille Lombardi entrambi sulle ultime versioni della Osella PA 21 EVO, ma è pronto alla sfida dopo una lunga preparazione della Ligier JS49, anche il salernitano Cosimo Rea.

Nel gruppo delle silhouette del gruppo E2SH, spicca la nuova ed inedita BMW Z4 con cui farà il suo esordio stagionale il romano Marco Iacoangeli, già Campione Italiano. In GT al via del Tricolore 2016 Lucio Peruggini con la Ferrari 458 GT3. Sorprendenti le 53 presenze in gruppo Racing Start a ulteriore conferma della scommessa vinta dalla Fedrazione per questa categoria entry level con vetture derivate direttamente dalla serie ma pronte a regalare emozioni e tanta adrenalina. Tra i presenti anche il Campione Italiano 2016 Giacomo Liuzzi su MINI John Cooper Works, alla categoria turbo è passato anche il pluri campione delle aspirate Antonio Scappa, il reatino che ora anche lui scelto la MINI.

Programma Cronoscalata:

– Mercoledì 26 aprile Conferenza Stampa di presentazione, ore 11 presso Hotel Savant – Lamezia Terme

– Venerdì 28 aprile dalle ore 10,00 alle 19,00 verifiche tecniche per la prima volta presso il Parco “Peppino Impastato” di Lamezia Terme.

– Sabato 29 aprile ore 9,30, prove con partenza da località Magolà di Lamezia Terme.

– Domenica 30 aprile ore 9,30, gara con partenza da località Magolà di Lamezia Terme e a seguire premiazione presso la Villa Comunale di Platania.

Per ulteriori informazioni è possibile visitare il sito internet dell’organizzazione www.cronoreventino.it o www.acisportitalia.it.

Pantaleone Sergi presenta “Liberandisdòmini”

COSENZA – Il giornalista Pantaleone Sergi, già autore di saggi storici sulla stampa, presenta “Liberandisdòmini”, edito dalla Pellegrini editore, che sarà nelle prossime settimane in libreria.

La presentazione del libro, che segna il debutto di Sergi come romanziere, avverrà oggi pomeriggio, alle ore 18,00, alla Terrazza Pellegrini, in Via Camposanto. All’evento interverrà Mario Bozzo, presidente Carica, mentre la giornalista Antonietta Cozza dialogherà con l’autore.

A metà strada tra Il Gattopardo e Cent’anni di solitudine, infatti, attraverso un codice lessicografico colto e intelligibile, Sergi disegna in questo romanzo un mondo in cui le atmosfere del realismo magico si fondono con le ambientazioni locali creando un universo parallelo insieme lontano e vicino, veritiero e incantato, dove può succedere tutto, ma lo stesso tutto può rivelarsi niente, ignoto al tempo e alle geografie terrestri e come tale destinato a scomparire per sempre.

Mambrici – teatro della storia – è una “Macondo” del Meridione a cavallo tra Otto e Novecento. È un paese immobile nel tempo e nello spazio dove sembra non succeda niente e invece succede tutto e altro ancora. Su un palcoscenico dipinto di case miserrime si staccano le “palazziate” dei massari e i palazzi sontuosi dei notabili, e fra tutti si erge quello di don Florindo, sindaco e dominus indiscusso di tutta Mambrici.

È un paese sconosciuto alle carte geografiche, ma di cui si può ritrovare senza difficoltà la strada; lontano da quella Monza in cui uccidono il re, eppure abbastanza vicino per poterlo degnamente commemorare; e mentre il capo della “maffia” cerca un proprio riconoscimento e un posto tra il “nobilume” locale, le decisioni importanti vengono prese dai galantuomini riuniti in perenni conciliaboli presso la farmacia del paese, e la povera gente continua a farsi curare il corpo e la testa dalle magare coi loro intrugli e le loro pozioni.

Siamo negli ultimi giorni dell’anno, un anno che segnerà anche il passaggio di secolo. Un telegramma che annuncia un ritorno sarà il primo di una serie di eventi che sconvolgeranno l’intero paese perché, si sa, i telegrammi annunciano sempre disgrazie. Tali eventi ‒ tra siccità e carestie, morti ammazzati e possibili epidemie di colera ‒ riempiranno il paese dell’odore di fosforo e di morte.

E così, mentre la retata del governo contro la dilagante malavita locale stritolerà anche i fervori del neonato movimento socialista e il terremoto dell’8 settembre 1905 soffocherà l’intero paese, di cui nemmeno una casa resterà in piedi, si vedranno scomparire a uno a uno i protagonisti di quegli anni e i fantasmi di questa storia che, poi fantasmi non sono, che Sergi racconta con una lingua viva, una miscela di italiano e dialetto, che rende il racconto più arioso e godibile.

Adisco e Muse, le associazioni insieme per un laboratorio artistico e letterario

REGGIO CALABRIA – Domenica alle ore 18 presso la Sala D’Arte Le Muse di via San Giuseppe 19 si terrà l’ennesimo appuntamento domenicale del Laboratorio della Arti e delle Lettere Le Muse.

Come in ogni manifestazione settimanale viene trattato un argomento diverso che in questa occasione toccherà  il tema del “Mondo della donazione”, per informare ed informarsi su una importante realtà della città di Reggio Calabria.

«Abbiamo pensato-dichiara Giuseppe Livoti- di approfondire la tematica della donazione ed in particolare dell’Adisco associazione nata nel 1995 che si occupa della promozione della donazione del sangue cordone ombelicale, sangue ricco di cellule staminali capaci di ricostituire la funzione emopoietica; scopriremo così cosa si è fatto particolarmente in Calabria e dalla sperimentazione dagli anni novanta ad oggi cosa sia cambiato. E’ cosa ormai risaputa che alle Muse oltre a divulgare quelli che sono i movimenti culturali attraverso la promozione della letteratura, dell’arte e dell’artigianato artistico insieme alle tradizioni popolari spazio hanno anche le importanti realtà che operano nella nostra terra ed è utile e necessario fare incontrare su medesimi argomenti i vari sodalizi che si occupano di questo».

Alla presentazione prenderanno parte Franca Arena  Tuccio – presidente ADISCO, Giulia Pucci – responsabile della Calabria Cord Blood Bank, Maria Caterina Nucera – ostetrica.

Nel Corso della serata verrà inaugurata la mostra “Informale Segnico” di Raffaele Santoro che presenterà il suo itinerario pittorico attraverso l’esaltazione del legno e delle sue proprietà in cui coniugare cromatismo, combustione ed esaltazione delle sue connotazioni naturali.

Un figurativismo magmatico e segnico che verrà raccontato da Marisa Scicchitano – presidente Arte Club Catanzaro e da Giuseppe Livoti – critico d’arte  e presidente Le Muse.

Presentato il libro “ I Bucaneve di Ravensbrück” di Anna Laura Cittadino

ROMA – La prestigiosa Sala  del Refettorio della Biblioteca della Camera dei Deputati particolarmente affollata, lo scorso venerdì 17 marzo, ha decretato il pieno successo della presentazione del libro “I Bucaneve di Ravensbrück” ,quarta  fatica letteraria dell’autrice rendese Anna Laura Cittadino.

Sapientemente guidati dallo storico e scrittore Gabriele Fabiani,  che ha condotto e moderato l’evento, i qualificati relatori, la dott.ssa Nuccia Martire (scrittrice) e Paola Pica (scrittrice),  hanno descritto il contenuto ed il profondo significato umano, sociale e storico  del libro secondo varie sfaccettature.

Il  talento dell’attrice Diana Iaconetti ha contribuito a creare un’ atmosfera eccezionale e indimenticabile grazie a una emozionante interpretazione di alcuni brani contenuti nel libro.
Presente e soddisfatta  l’Autrice che ha  visto un’ attenzione e un coinvolgimento palpabili da parte del numeroso pubblico intervenuto, con il quale ha scambiato commenti  e autografato copie del libro.
L’intreccio del romanzo converge verso un percorso di verità e consapevolezza a cui i due protagonisti, sembrano tendere nei dialoghi. Percezioni e sensazioni scorrono fra loro fluide, a grappoli  o solitarie come continuità di un’altra dimensione. Dopo essere rimaste acquattate nelle caverne remote della memoria, guadagnano la superficie attraverso un processo di ipnosi regressiva. Rivivono, attraverso la penna dell’autrice, la straziante vicenda dello sterminio degli zingari durante il periodo oscuro in cui Nazismo e Fascismo conobbero il potere. L’opera muove, quindi, i passi dall’idea di stimolare attenzione – e con essa la memoria, vera e unica arma di difesa dal ripetersi di altre atrocità – su fatti mai abbastanza ripetuti ai nostri occhi e alle nostre orecchie, e che mai, seppur conosciuti, potranno risultare ridondanti al lettore provvisto d’una dose minima d’umanità.

In uscita “I Bucaneve di Ravensbrück”, il nuovo romanzo di Anna Laura Cittadino

COSENZA – Anna Laura Cittadino presenterà il suo nuovo romanzo sabato 18 febbraio il suo nuovo romanzo,”I Bucaneve di Ravensbrück” (Kimerik editore), nella sala della biblioteca civica di Quattromiglia. Nell’occasione converseranno con l’autrice Rosalba Baldino, giornalista e scrittrice, Francesco Presta scrittore e direttore artistico del Cinecircolo “Maurizio Grande” di Diamante. A moderare l’evento la vice-presidente dell’Ass.ne Brutia Libera, Anna Canè. Le letture dei brani saranno a cura di Livia Caputo. Altra tappa da segnare in calendario sarà quella del prossimo 17 marzo a Roma presso la Camera dei Deputati.

La storia narrata ne I Bucaneve di Ravensbrück tocca diverse tematiche che si intrecciano a partire dai due personaggi primari e dalla loro relazione interpersonale. È la storia il vero fulcro, l’avvicendarsi di passato e presente che sembrano tingersi sia dei colori delle emozioni e dei sentimenti, come quello dell’amore, che dei fatti come ad esempio la guerra e il campo di concentramento B2. È un raccontare continuo che passa attraverso un’ipnosi regressiva vissuta dai due protagonisti facendo quindi riaffiorare ricordi ed immagini.

La scrittrice affida un grande ruolo e potere alla mente umana, quasi come arma pacifista a riscatto della natura umana e dei suoi diritti inviolabili di persona. È chiaro lo svelarsi dell’autrice e delle tematiche a lei più care come il rispetto dell’essere umano nella sua unicità e irripetibilità ma anche l’ottimismo e la voglia di dare un senso ed una direzione agli eventi.

 

“The Chosen One – La Profezia”, presentato il romanzo di Ferdinando Capicotto

CATANZARO – É stato presentato ieri sera, presso il salone parrocchiale della Chiesa San Pio X, il libro del noto scrittore catanzarese Ferdinando Capicotto dal titolo “The Chosen One – La Profezia”. Un’iniziativa culturale moderata da Rosita Mercatante all’interno del progetto voluto dal parroco Don Franco Isabello, nel tentativo di mettere in luce i talenti – specialmente dei giovani – e per ricordare la figura di San Giovanni Bosco di cui è celebre la citazione: “Basta che siate giovani perché io vi ami assai”.

Il racconto è un romanzo fantasy, il primo di una trilogia, rivolto soprattutto ai più giovani, specialmente per le tematiche trattate, ma anche per uno stile lineare e semplice, che predilige il dialogo fra i protagonisti. Emarginazione sociale, insicurezza, solitudine, amicizia, amore sono alcuni degli argomenti delle 300 pagine del volume di Capicotto. Il messaggio che il giovane scrittore vuole lanciare attraverso è di “credere in se stessi e nelle proprie qualità”, attraverso il continuo ed incessante miglioramento, non fermandosi mai, specialmente di fronte alla difficoltà. E di difficoltà ne incontrerà tante durante il suo cammino il giovane protagonista Max, un ragazzo di 17 anni che ha scarsa fiducia in sé. Attraverso l’esempio di Max, Capicotto ha voluto dimostrare come niente sia impossibile con la determinazione, la passione e con i giusti punti di riferimento che oggigiorno giocano un ruolo fondamentale, specialmente per i più giovani. In questo caso l’autore usa la fantasia come veicolo per lanciare il messaggio di scoprire le proprie capacità e di farle fruttare, mettendole in pratica, in particolare nei momenti più bui della nostra esistenza. Nell’epoca dei social network a mancare è il dialogo. Niente però vale quanto un sorriso o un abbraccio da persone che ci vogliono bene veramente. Questo è importante, non i like o le amicizie su Facebook o su Instagram. Un valido aiuto può giungere dal gruppo dei pari, ma anche da parte di chi ha già maturato le proprie esperienze a patto però che si inneschi un meccanismo di empatia, così come accaduto fra Max ed il suo allenatore.

Non può mancare nel romanzo l’amore, “un gioco per tentativi ed errori” secondo l’autore. Il giovane protagonista, anche attraverso i primi innamoramenti scoprirà di poter amare ed essere amato. Ciò vuole essere un messaggio verso i più giovani, di credere in un sentimento che sta attraversando un periodo delicato, nell’epoca del virtuale. Insomma sull’esempio di Max, ognuno di noi può dare un senso alla sua vita, ma deve crederci. È questo il messaggio di speranza.