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La Giunta approva il bilancio di previsione 2016-2018

regione_calabria_presidenza_della_giunta_regionaleCATANZARO – Su proposta del Presidente Oliverio è stata approvata la rimodulazione del Piano finanziario, assi III e VIII del Por Calabria fesr 2007-2013.

Sono state approvate le modifiche e le integrazioni al documento descrittivo del sistema di gestione e controllo del Por Calabria Fse 2007/2013 e del manuale dei controlli di primo livello del programma medesimo.

Su proposta del Vicepresidente ed Assessore al Bilancio Antonio Viscomi sono state approvate una serie di variazioni di bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2015 ed è stato deliberato il riconoscimento della legittimità dei debiti fuori bilancio derivanti da sentenze esecutive notificate all’amministrazione regionale e da acquisto di beni e servizi senza il preventivo impegno di spesa.

Inoltre sono stati approvati tre Disegni di legge che ora passano all’esame del Consiglio: Disegno di legge “bilancio di previsione finanziario della Regione Calabria per gli anni 2016-2018”; Disegno di legge “provvedimento generale recante norme di tipo ordinamentale e procedurale (collegato alla manovra di finanza regionale per l’anno 2016)”; Disegno di legge “legge di stabilità regionale 2016”.

E’ stata approvata la nuova struttura organizzativa della Giunta regionale e la metodologia di graduazione delle funzioni dirigenziali ed è stata revocata, allo stesso tempo la struttura organizzativa della giunta regionale approvata con d.g.r. n. 428 del 20 novembre 2013.

Su proposta dell’Assessore allo Sviluppo economico Carmen Barbalace è stata deliberata l’adesione della Regione all’ “accordo per il credito 2015”;

Sono state approvate l’integrazione e le modifiche alle “norme per la promozione e lo sviluppo della cooperazione sociale”; su proposta dell’Assessore al Lavoro Federica Roccisano, è stato approvato il protocollo d’intesa tra la Regione Calabria e la Regione Toscana, avente ad oggetto la collaborazione in materia di standard per il riconoscimento e la certificazione delle competenze.

E’ stato infine approvato il protocollo d’intesa tra il Ministero del Lavoro e la Regione Calabria recante il progetto sperimentale “azioni di accompagnamento, sviluppo e rafforzamento del sistema duale nell’ambito dell’istruzione e formazione professionale”.

Dichiarazione Presidente Oliverio su relazione SVIMEZ

oliverio 1CATANZARO – “L’ultima relazione SVIMEZ riapre drammaticamente il tema della situazione meridionale. Non perché propone dati nuovi; ma per il paragone con la situazione greca che evoca drammi e catastrofi.
Che la situazione fosse grave era ben presente nelle analisi e nella individuazione delle priorità del mio programma di governo della Calabria; ora diventa attuale un’altra questione: senza il Sud l’Italia non riparte ed  i segnali di ripresa nazionale non acquisteranno i segni di uno stabile sviluppo. E’ l’Italia che ha bisogno del Sud anche se spetta alle classi dirigenti meridionali esprimere tutto il potenziale di cultura politica,  di forza programmatica, di classi dirigenti tali da ottenere il rispetto e i risultati concreti.

Intanto un rispetto del ruolo del Sud. Non è accettabile che il Sud venga descritto solo come il luogo  privilegiato delle mafie e del malaffare; che il sud venga raccontato solo per i sui aspetti negativi. Nessuna indulgenza sui nostri mali e ritardi; ma attenzione a chi produce, si batte, descrive una Calabria che non si rassegna al degrado. Dovremo chiamare i nostri intellettuali, scrittori, giornalisti a promuovere le cose buone della Calabria.

Un rispetto dal Governo nazionale. I segnali della ripresa devono passare  anche dal Sud e dalla Calabria con strumenti di programmazione e ripartizione delle risorse in grado di impegnare cervelli, intelligenze e giovani lavoratori in fuga verso il nord o l’estero. A nessuno sfugge che senza investimenti pubblici e privati il Sud resta al palo e l’Italia intera ne risente.

Il clima di collaborazione in atto con il Governo, l’attenzione ormai acclarata sul futuro del porto e dell’area industriale di Gioia Tauro (tema dello sviluppo nazionale ed internazionale), la stessa recente decisione di risolvere la mina sociale dei precari sono segnali che nelle prossime settimane si dovranno configurare come progetto organico del Governo per la Calabria.

Una mobilitazione delle forze politiche e sociali meridionaliste. Alla ripresa autunnale mi farò promotore di una convenzione tra forze politiche, sindacali, imprenditoriali, intellettuali per un rilancio del  patto per lo sviluppo del Mezzogiorno.

Le carte in regola della classe dirigente della Calabria. E’ la condizione preliminare della credibilità e dell’autorevolezza nel confronto nazionale. Carte in regola vuol dire mantenere gli impegni ed attuare i programmi con adeguati strumenti di monitoraggio, controllo, premialità o penalità sugli esiti; vuol dire trasparenza e codici rigorosi di comportamento e nuovo rapporto tra governo e burocrazia; vuol dire rigore nella lotta alla mafia ed alla corruzione”

Zanfini (Unla Roggiano) a Oliverio: “Investire in cultura per affermare tendenze”

ROGGIANO GRAVINA (CS) –  Investire maggiormente sulla cultura è come strumento terapeutico per uscire dalla crisi della politica calabrese: è quello che chiede Andrea Zanfini,in qualità di dirigente Unla (sezione distaccata C.C.E.P. di Roggiano Gravina), in una lettera aperta al Governatore Oliverio, lettera che riceviamo e di seguito pubblichiamo:11713592_10205833840543116_1542540094_n

“Illustre Presidente Oliverio, sia gradita questa mia, per rappresentare la riflessione di un giovane calabrese, a Lei indirizzata per il ruolo che ricopre in seno alla maggioranza del PD calabrese, contro cui, da più giorni, in molti stanno schierandosi, certamente dimenticando che non è di per sé la compagine di sinistra sotto accusa, ma l’intero sistema della politica regionale. Non è da oggi che la Calabria vive momenti difficili. La sofferenza del popolo calabrese è, ormai, nota anche in Europa, poiché profili bui si susseguono da anni, trovando le loro radici tra le vicissitudini che hanno coinvolto ed influenzato le scelte politiche di chi governava o stava all’opposizione, giungendo a scatenare feroci dinamismi in grado di generare crisi culturale, sociale ed economica. È mancata, in Calabria, la sintonia culturale giusta: il livello di sinergie tra forze politiche e competenze di settore ha registrato interventi che per nulla, credo, hanno conosciuto linee guida intellettuali o tenuto conto di esigenze emerse all’esito di analisi razionali. Mi è parso di capire, che il fare dei governanti la Calabria ed i calabresi, sia stato, fino ad oggi, maledettamente ispirato ad una logica di chiusura nei riguardi delle nuove e future generazioni e ad un modello di potere che poco o niente ha inteso aprirsi al confronto con le restanti e contrapposte forze politiche. Sarà per la mia giovane età, per il desiderio di contribuire alla crescita dei nostri territori e per gli insegnamenti ricevuti in famiglia, di fortissimo impegno nei confronti della gente, che mi ritrovo a seguire, dispiaciuto, quelli che sono gli sviluppi quotidiani delle vicende che stanno contribuendo a qualificare la Calabria come la regione d’Italia in posizione non classificabile su molti versanti ed a renderla ridicola agli occhi di un’ Europa che, diciamocela tutta, non è mai venuta a farsi un giro dalle nostre parti, per capire come la gente muoia di fame. Perché in Calabria, davvero, esiste questo genere di folla, che quotidianamente impone a sé stessa, anche quei quantitativi di coraggio necessari per non cedere agli atti di disperazione più estrema o ai compromessi umilianti la dignità umana ed il rispetto delle regole legali. Dinnanzi alle notizie che, spopolando tra giornali e servizi televisivi, interessano la Calabria, ho smesso di gridare allo scandalo e non per rassegnazione ma perché, con presa di coscienza sincera, riconosco che se la nostra regione è in caduta libera, è per colpa di una mentalità caduca di conoscenza, che non ha dedicato spazi alla cultura costellata di infallibili progetti e concreti tentativi di progresso sociale. Guardo gli esempi a me offerti più da vicino. I periodi in cui si è registrata fortissima, a Roggiano, la presenza dell’Unla, non erano ricchissimi nè in termini economici e neppure sotto il profilo dello sviluppo sociale. Eppure, il modello organizzativo adottato dal Centro di cultura popolare, in cui ognuno poteva contribuire al progresso della conoscenza per settori, ha dettato sapere, distribuendo beni e bene, consentendo, altresì, di affermare la Calabria come una porzione di territorio che se agente nel rispetto delle regole, è capace di crescere e migliorare ogni singolo suo abitante. La politica di quei tempi apprezzava quanto si realizzava in quegli ambienti, fucine di cultura e qualcuno, ancora oggi, rammenta i volti gioiosi della gente che, sin dall’inizio dei corsi, si sentiva ricca, poiché consapevole della garanzia di trovare, all’esito degli insegnamenti, un lavoro onesto, in tutto il resto del Mondo. Oggi, garanzie non ve ne sono. In nessun ambito sociale o settore lavorativo. E continueranno a mancare fino a quando non si deciderà di costruire, sul serio e da capo, gli strumenti in grado di fornire, innanzitutto, le basi di un sapere preciso. Sapere, dunque, compiuto su cosa serve, cosa è necessario ed in quali luoghi risulterebbe più opportuno individuare le misure necessarie per edificare le basi di una solida stabilità sociale ed economica.

Le certezze che ai calabresi vengono offerte, allo stato attuale, sono esclusivamente millantate e da ritenersi inesatte, gonfiate al solo fine di renderle credibili. I settori che, in Calabria, necessitano di concreti e mirati interventi, sono tanti. Alcuni dei quali indispensabili per la vita dei cittadini. Penso, allora, alle responsabilità di cui dovrà farsi carico il prossimo delegato regionale alla cultura. Prima di ogni altro aspetto, infatti, è la cultura a meritare maggiore considerazione; investire in essa equivarrebbe a porre la firma sull’affermazione di tendenze che altro non potrebbero fare se non incentivare, in ordine ai molteplici ambiti, la ricerca dei nostri Atenei, lo sviluppo di un’educazione mirata, la promozione di momenti valorizzanti le capacità dei calabresi. E per farlo, i tempi impongono coesione sociale, apertura al confronto, coinvolgimento, prima di tutto, nelle strutture di vertice, di giovani che appartenenti alla società civile e certamente non sprovveduti, siano capaci, perchè spinti da ideali sinceri e notevoli, di saper ascoltare per proporre soluzioni e giungere a rifornire i territori di quello che è dichiarato abbiano bisogno. Non potrà spaventare, la giovane età di un individuo, perché alcuni, fra essi, hanno titoli a sufficienza ed esperienze maturate con dedizione e passione e tutte da raccontare. Nulla dovrà contare il colore politico sino ad oggi perseguito da ognuno, perchè i partiti sono in crisi e la loro funzione, oggi, in linea con il pensiero ideologico comune a tutti, non può che essere quella di individuare sul territorio personaggi o gruppi organizzati volenterosi di costruire e far del bene davvero. Lo chiede il futuro, mentre la storia raccomanda alla prudenza nelle scelte da adottare perché i passi da compiere risultano essere di fondamentale importanza per la vita dei cittadini calabresi, non solo fra le mura della regione, ma nei contesti mondiali. Un territorio che non si impone di promuovere principi culturali giusti e sani orientamenti sociali, con difficoltà potrà consentire ai propri consociati di emergere professionalmente ed in maniera eccelsa.

A Lei, esimio Presidente, le scelte migliori e giuste. Ossequio

Dott. Andrea Zanfini Dirigente UNLA Roggiano Gravina

Unindustria e sindacati hanno presentato al presidente Oliverio il “Patto per la Calabria”

oliverio incontra confindustria e sindacati  - 7“La situazione in Calabria è così grave che senza un patto tra le principali forze sociali, la Regione e le istituzioni locali, non si va da nessuna parte. Di questo ne sono profondamente convinto”. E’ quanto ha detto il presidente della Regione Calabria Mario Oliverio nel corso di un incontro presso la sede della Giunta regionale a Catanzaro di presentazione del recente “Patto per la Calabria” sottoscritto da Unindustria, Cgil, Cisl e Uil. Ai lavori, introdotti dal presidente di Unindustria Calabria Natale Mazzuca, hanno preso parte i vertici regionali di Unindustria e dei sindacati Cgil, Cisl e Uil. “La gravità dei problemi ed i guasti che sono stati determinati in questa regione nel corso di un lungo periodo di tempo -ha proseguito Oliverio- sono tali che solo attraverso uno sforzo unitario generale intorno ad un percorso condiviso si può uscire da questa situazione. Il vostro documento, che avete appropriatamente denominato “Patto per la Calabria”, rappresenta un atto di grande responsabilità, un punto significativo di questo percorso, perché è espressione di grande maturità nella valutazione complessiva dello “status” drammatico in cui versa la nostra regione”.“Davanti a noi –ha aggiunto il Governatore della Calabria- c’è un duplice ordine di problemi da affrontare. Il primo riguarda il rapporto con lo Stato centrale. Un problema che non appartiene solo alla nostra regione, ma all’intero Mezzogiorno. Non è affatto vero che gli effetti della crisi si sono riversati con la stessa intensità e con la stessa misura su tutte le regioni del Paese. Mentre al nord c’è stata una situazione di partenza vantaggiosa, un tessuto produttivo forte che, in qualche modo, ha reagito ed attutito i danni, nel Mezzogiorno ai problemi preesistenti se ne sono aggiunti altri e ancor più gravi. Ha piovuto sul bagnato, insomma e il ritardo del sud rispetto al resto del Paese si è ulteriormente aggravato. Ora bisogna invertire la tendenza e, per farlo, c’è bisogno di assumere scelte e politiche che vadano nella direzione opposta a quella verso cui sono andate finora. Occorre assumere politiche e scelte che, purtroppo, ancora non si vedono. Tanto per fare un esempio: il comma 122 della legge sul Patto di Stabilità, sul quale sono intervenuto con forza e assai criticamente nel corso della Conferenza Stato-Regioni e su cui continuerò ad insistere perché si modifichi, drena al Mezzogiorno 3 miliardi e mezzo di risorse già destinate a questa parte del Paese. Tutte le risorse non spese al 30 di settembre 2014 vengono ricondotte in un fondo non per essere reinvestite nelle regioni del Sud, ma per essere destinate altrove. Così non si può più andare avanti. Ecco perché il vostro documento è importante: perché serve, a partire dal Governo, a ricreare la giusta attenzione del Paese nei confronti del Mezzogiorno”.“La seconda questione -ha proseguito il presidente della Giunta regionale- riguarda noi stessi. Non possiamo più proporre ed inseguire vecchi schemi. Dobbiamo fare un salto di qualità e riconquistare fiducia e considerazione, definendo obiettivi per lo sviluppo che abbiano come cardine il lavoro e il sostegno alle imprese. In questo momento stiamo reimpostando la programmazione dei fondi comunitari 2014/2020. Sulla parte che riguarda l’agricoltura e l’agroalimentare abbiamo svolto un intenso e serio lavoro che darà presto i suoi frutti. Sul resto, Fondo Sociale e Fesr, stiamo lavorando intensamente e avremo presto occasione di discuterne insieme nel merito”.“La Calabria, se saremo uniti e coesi –ha concluso Oliverio- dovrà avere l’attenzione e il rispetto che merita. Non permetteremo a nessuno di “palleggiarci” o di prenderci in giro. La vicenda del viadotto Italia è un esempio della nostra determinazione. Andremo fino in fondo difendendo la nostra gente, la nostra economia, il turismo e il nostro diritto alla mobilità. Chiederemo all’Anas il risarcimento dei danni e avanzeremo una serie di proposte concrete al governo nazionale su cui pretenderemo risposte urgenti ed adeguate. Su questo punto siamo pronti ed aperti ad accogliere idee e proposte integrative da qualunque parte esse provengono, purchè abbiano come obiettivo la costruzione del “Bene Comune”.