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Operazione Jonny, le reazioni del mondo politico

COSENZA – «Lo smantellamento della cosca Arena di Isola Capo Rizzuto è una ottima notizia per l’affermazione della legalità nel nostro Paese. Grazie allo straordinario lavoro della DDA e dei ROS di Catanzaro, coordinati dal Procuratore Gratteri, si colpisce una delle più pericolose ‘ndrine calabresi». Gennaro Migliore, esponente del Partito Democratico e Sottosegretario alla Giustizia, ha commentato così l’operazione che oggi ha portato all’arresto di 68 persone. «L’infiltrazione mafiosa ha riguardato, tra gli altri affari che sono emersi dalle indagini, anche quella nel CARA di Crotone, attraverso il coinvolgimento dei suoi massimi responsabili. Si tratta – sottolinea Migliore – di un fenomeno di una gravità inaudita, che testimonia come le mafie (come abbiamo visto nella vicenda di Mafia Capitale) sfruttino le situazioni nelle quali sono coinvolti incolpevoli richiedenti asilo». «Bisogna continuare senza indugi nel contrasto alle attività di chi si arricchisce illecitamente alle spalle dei migranti e rubando soldi ai cittadini italiani. A Salvini, che anche oggi delira e invoca la pulizia etnica, dico che va fatta piazza pulita di chi specula sulle persone più deboli. Le prime vittime di queste azioni criminali sono proprio i migranti e perciò – conclude Migliore – va resto merito a quei magistrati, da Pignatone a Gratteri, che colpiscono gli interessi illeciti delle organizzazioni mafiose».

«Gli arresti di oggi degli affiliati al clan Arena sono un risultato importante e rilevante nella lotta quotidiana che lo Stato porta avanti contro la ‘Ndrangheta. Un plauso, dunque, al Procuratore Nicola Gratteri e ai Carabinieri della Polizia e della Guardia di Finanza di Catanzaro e Crotone per questa ennesima operazione di successo». A dirlo è Dorina Bianchi, sottosegretario al Turismo e deputato calabrese di Alternativa Popolare. «Quella di oggi – aggiunge Bianchi – è una vittoria anche di tutti quei cittadini onesti oppressi dall’arroganza della malavita. Siamo riusciti a indebolire una cosca radicata sul territorio e a smantellarla. Le indagini faranno il loro corso e faranno di sicuro la giusta chiarezza sulla gestione del Cara di Isola di Capo Rizzuto. È inaccettabile lucrare sulle difficoltà degli altri».

«Questa operazione dimostra come, ogni ambito della vita istituzionale calabrese, non sia, purtroppo, immune dal coinvolgimento nella rete del malaffare – è quanto dichiara il senatore di IdV Francesco Molinari -. Invochiamo, con urgenza, maggior controlli sui fondi erogati per l’ immigrazione, ma soprattutto, maggiore trasparenza e legalità nell’ assegnazione degli appalti. Principio che, chiediamo, venga applicato in tutti gli ambiti di erogazione del denaro pubblico. Dalla nostra, ci assumiamo l’impegno di vigilare sulla trasparenza della pubblica amministrazione, come abbiamo sempre fatto, denunciando innumerevoli casi di gestioni che ci sono sembrate oltremodo ” poco chiare”»

«L’operazione “Jonny” ha finalmente fatto emergere anche la rete di business sulla “tratta di esseri umani” creatasi nella provincia di Crotone che vede dunque coinvolto anche un rappresentante della Chiesa (esecrabile piu’ di chiunque altro proprio per il ruolo che ricopre!) – commenta Paola Turtoro, portavoce regionale di Azione Identitaria Calabria -. C’è chi da anni (ancor prima di “Mafia Capitale”) cerca di sensibilizzare opinione pubblica e magistratura e che si è adoperato, in tempi non sospetti, a fornire prove e documenti sulla fallacità di certe “opere misericordiose” e sull’ipocrisia di un buonismo imposto dall’alto, ma si è sempre scontrato con un muro di gomma». «Oggi finalmente un ulteriore colpo è stato inferto a questo fetido sistema – conclude Turtoro – che da anni ha riconosciuto nel traffico umano un affare piu’ conveniente del traffico degli stupefacenti, e che, a noi cittadini e patrioti onesti, fa riaccendere un barlume di speranza verso la riacquisizione di fiducia in una parte di magistratura onesta. Noi di Azione Identitaria non possiamo che auspicarci altre operazioni come queste, poiché l’Italia dell’accoglienza business è ancora tanta!».