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Detenzione e spaccio di droga, un arresto a Cosenza

 COSENZA – Nel pomeriggio del 24 Luglio 2019, i Carabinieri della Compagnia di Cosenza, nell’ambito di articolati servizi di controllo del territorio volti alla prevenzione e repressione dei reati in genere e in particolare dello spaccio delle sostanze stupefacenti predisposti dal Comando Provinciale Carabinieri di Cosenza, hanno tratto in arresto un 38enne cosentino per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente presso il “villaggio Rom” di via degli Stadi.

I Militari della Sezione Radiomobile avevano notato un atteggiamento sospetto dell’uomo il quale, nei pressi della propria casa sembrava essere intento in attività di confezionamento di stupefacente. Lo stesso, alla vita dei Carabinieri, si è precipitato di scatto verso la propria abitazione dove faceva tra l’altro cadere dalle proprie tasche un bilancino di precisione ed una dose di eroina.

Una volta raggiunta la casa, il fuggitivo si è asserragliato in bagno, riuscendo a gettare dalla finestre lo stupefacente posseduto. I militari, una volta effettuata la perquisizione domiciliare, hanno rinvenuto a terra, proprio al di sotto della predetta finestra, ben 24 dosi di eroina per un peso complessivo di 24,2 grammi appena confezionati e termosaldati. A riscontro della paternità di tale quantitativo è stato rinvenuto addosso al soggetto un accendino a gas, utilizzato proprio per il confezionamento delle dosi.

Al termine delle operazioni i Carabinieri hanno proceduto a sequestrare quanto trovato e trarre in stato d’arresto l’uomo successivamente sottoposto al regime degli arresti domiciliari su disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

Nella mattinata di ieri, il GIP del Tribunale di Cosenza, su richiesta della locale Procura della Repubblica, ha convalidato l’arresto, applicando la misura cautelare degli arresti domiciliari che è stato nuovamente tradotto presso la propria abitazione.

 

 

Sequestro beni a presunto affiliato cosca Mancuso di Limbadi

CATANZARO – Beni per un valore di circa 800 mila euro sono stati sequestrati dalla Guardia di finanza di Catanzaro a Giovanni Campennì, di 53 anni, di Nicotera, ritenuto contiguo alla cosca Mancuso di Limbadi e già condannato in via definitiva per ricettazione e tentata estorsione.

Campennì era stato indagato nell’operazione “Mondo di mezzo” che aveva fatto emergere un accordo “imprenditoriale” tra l’associazione romana, riconducibile a Massimo Carminati e Salvatore Buzzi, e il clan Mancuso.

In virtù dell’accordo, secondo l’accusa, i Mancuso, per il tramite del loro rappresentante Campennì, avrebbero avviato attività imprenditoriali in collaborazione con l’associazione riferibile a Carminati – in particolare la gestione dell’appalto per la pulizia del mercato Esquilino di Roma – in cambio della possibilità per il clan laziale di svolgere attività economiche in Calabria sotto la protezione della cosca Mancuso.

Falso e truffa aggravata, rinviati a giudizio ex consiglieri comunali

CROTONE – Quattordici ex consiglieri comunali di Crotone, in carica dal 2012 al 2017, sono stati rinviati a giudizio dal gup di Crotone con le accuse, a vario titolo, di falso e truffa aggravata ai danni del Comune.

Gli ex consiglieri, secondo l’accusa, avrebbero attestato falsamente la partecipazione a commissioni permanenti percependo indebitamente i gettoni di presenza durante giornate in cui in realtà risultavano al lavoro o per lavori di commissioni interrotte ma ugualmente retribuite.

Il 24 ottobre compariranno davanti al Tribunale Michele Marseglia, Pantaleone Megna, Teresa Cortese, Manuela Cimino, Sergio Contarino, Mario Scarriglia, Sergio Iritale, Fabio Lucente, Nino Corigliano, Michela Cortese, Giancarlo Devona, Claudia Scarriglia, Fabrizio Meo e Salvatore Frisenda. Il gup ha disposto il non luogo a procedere per Domenico Panucci, Ferruccio Colosimo, Fabio Antonio Trocino, Giuseppe Candigliota, Vincenzo Camposano, Enrico Pedace, Gaetano Sorrentino e Michele Ambrosio, anch’essi ex consiglieri.

Fonte Ansa

Arsenale scoperto a Cosenza. Nel centro storico era nascosto anche un Kalashnikov

COSENZA – Nel corso di un blitz nel centro storico i carabinieri della Compagnia di Cosenza hanno rinvenuto un arsenale (composto anche da un Kalashnikov) della droga.

I militari, coadiuvati dall’Aliquota rilievi del Nucleo investigativo del Comando provinciale, hanno trovato il materiale in una mansarda di una palazzina in piazza Spirito Santo.

In particolare è stato trovato un fucile mitragliatore Ak47 Kalashnikov con la matricola abrasa e un ingente quantitativo di munizionamento da guerra, 10 pistole di ogni tipologia a marca, tutte con matricola punzonata, dotate di caricatori e colpi di ogni calibro. Inoltre, all’interno di una borsa, sono stati trovati 1,5 chili di cocaina. Il blitz dei carabinieri è scattato dopo che gli investigatori avevano notato un via vai inconsueto dalla struttura. Partendo da alcuni appartamenti, i militari sono arrivati fino al sottotetto dove hannon trovato l’arsenale.

Le armi saranno inviate al Ris di Messina per essere sottoposte ad accertamenti balistici.

Muro abusivo a ridosso centrale elettrica, struttura sotto sequestro

CORIGLIANO – ROSSANO( CS) – Un muro di recinzione di proprietà dell’Enel è stato posto sotto sequestro dai militari della Stazione Carabinieri Forestale di Rossano in località Sant’Irene-Cutura nei pressi della cenmtrale termoelettrica, area urbana di Rossano.

Durante un controllo sono stati trovati sul posto tre dipendenti di una ditta edile che stavano eseguendo dei lavori su un muro ed erano prossimi alla gettata del cemento armato. Controllate le autorizzazioni per tale opera è emerso che questa era stata realizzata in difformità al progetto iniziale.

Inoltre durante il controllo del perimetro della centrale si è accertata l’eliminazione dei pannelli prefabbricati perimetrali e la costruzione di un muro di cemento armato fronte mare di 282 metri per 2,50 di altezza. Questa opera edile comporta una modifica sostanziale e definitiva dell’assetto urbanistico edilizio della zona, ed è stata realizzata senza permesso a costruire e senza nulla-osta paesaggistico ambientale considerato che la stessa, ricade nella fascia dei 300 metri dalla battigia del Mar Ionio.  Si è quindi proceduto al sequestro del muro di cinta e delle altre opere edili realizzate abusivamente e alla denuncia del titolare della ditta edile, del direttore dei lavori e del responsabile Enel per violazione alla normativa urbanistica e paesaggistica.

Un gruppo di migranti sbarcati a Roccella Jonica

ROCCELLA JONICA (RC) – Un gruppo di migranti di nazionalità iraniana e irachena è giunto stamattina a Roccella Jonica, nel reggino, a bordo di una barca a vela di circa 15 metri battente bandiera tedesca che è stata fatta arenare in un tratto di spiaggia libera, a circa trecento metri dal porto.

A segnalare alle forze dell’ordine l’arrivo dei migranti è stato un pescatore che ha assistito allo sbarco.

Alcuni migranti, dopo avere raggiunto la terraferma, si sono dispersi e sono in corso adesso le operazioni per rintracciarli. Al momento, ne sono stati individuati una quarantina, tra cui alcune donne e bambini. I migranti rintracciati sono stati portati in un centro di prima accoglienza messo a disposizione dal Comune di Roccella Jonica.

Fonte e foto Ansa

Mendicino, cadavere trovato in casa, forse un malore

MENDICINO (CS) – Il corpo senza vita di un uomo di 60 anni è stato ritrovato nella sua abitazione a Mendicino. Il cadavere dell’uomo era in evidente stato di decomposizione.

Secondo una prima ricostruzione pare che l’uomo sia deceduto nei giorni scorsi a causa di un malore.

A dare l’allarme sono stati i familiari e i vicini di casa della vittima della quale non avevano notizie da qualche giorno. I Vigili del Fuoco sono così entrati in casa del sessantenne con le maschere, a causa del cattivo odore, e hanno ritrovato il corpo dell’uomo esanime.

Cetraro, donna muore dopo il parto, sporta denuncia

CETRARO (CS) –  Una donna di 35 anni di Montalto Uffugo (Cosenza) è morta nell’ospedale di Cetraro, sulla costa tirrenica cosentina, a seguito di una complicazione seguita al parto.

La donna villeggiava a Fuscaldo con la famiglia, quando si è recata in ospedale per partorire.

Secondo quanto si è appreso, subito dopo il parto naturale, andato bene, la donna avrebbe avuto una forte emorragia e poco dopo è morta.
I familiari hanno sporto denuncia ai carabinieri. Saranno le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Paola, a chiarire l’esatta dinamica dei fatti. La donna era già madre di un altro bimbo di tre anni.

Fonte Ansa

Abusivismo e tagli non autorizzati, bosco sequestrato ad Acri

ACRI (CS) – Un ettaro di bosco è stato posto sotto sequestro dai militari della Stazione Carabinieri Forestale di Acri a seguito di un controllo effettuato su un taglio boschivo in località Policaretto.

I militari intervenuti hannoaccertato che su di una proprietà privata era stato realizzato un taglio di piante di castagno senza alcuna autorizzazione.

Una ditta boschiva, approfittando dell’assenza dei proprietari residenti all’estero, ha in maniera abusiva tagliato circa 500 piante di castagno trafugando il materiale legnoso ricavato.

Si è quindi proceduto al sequestro dell’area, convalidato dalla Procura della Repubblica di Cosenza, e alla denuncia per furto aggravato del rappresentante legale della ditta a cui è stata  elevato anche un verbale amministrativo di circa 6000 euro. Altra attività di controllo con relativi sequestri è stata effettuata in località Filicuzza. Qui il proprietario di una azienda agricola ha realizzato su una area vincolata, su cui insistevano delle piante di Pino Larici, una concimaia, un impianto di trattamento reflui da allevamento e un capannone adibito a stalla.

Da un controllo documentale è emerso che tali manufatti in cemento sono stati realizzati in assenza di autorizzazioni previste per la realizzazione degli stessi e pertanto subito posti sotto sequestro.

L’uomo è stato denunciato per taglio non autorizzato e abusivismo edilizio.

Il controllo si è esteso anche su un area adiacente all’azienda sempre dello stesso proprietario dove è stato effettuato un taglio boschivo regolarmente approvato. Dal controllo è però emerso che sono state tagliate 306 piante di Pino Laricio non incluse nel progetto. Si è quindi  proceduto ad elevare verbale amministrativo di 50mila euro alle ditte boschive che hanno eseguito i lavori.  

Gioia Tauro, container trasportante droga intercettato al porto

GIOIA TAURO (RC) – Nuovo importante colpo messo a segno dai finanzieri del Comando provinciale di Reggio Calabria in sinergia con l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Gioia Tauro.

In un container trasportante cotone in transito nello scalo calabrese, proveniente dal Guatemala e destinato a Valencia, sono stati individuati e sequestrati 270 chili di cocaina nascosti in cartoni di ananas. Una volta tagliata fino a 4 volte e spacciata, la cocaina avrebbe fruttato circa 55 milioni di euro.

L’indagine, coordinata dalla Dda reggina diretta da Giovanni Bombardieri, è stata condotta tramite l’analisi di rischi, riscontri effettuati dai finanzieri su 2000 container provenienti dal SudAmerica e supportata dalle apparecchiature scanner dell’Agenzia delle Dogane. I dati, riferisce la Guardia di finanza, dimostrano come il narcotraffico abbia un rilievo macro-economico enorme: il giro di affari a livello globale supera i 560 miliardi di euro e in Italia i 30 miliardi, circa il 2% del PIL nazionale.

Fonte e foto Ansa