Archivi tag: primadicronaca

‘Ndrangheta Aemilia, condannato a due anni l’ex calciatore Vincenzo Iaquinta

REGGIO EMILIA – Condannato a due anni di reclusione l’ex calciatore Vincenzo Iaquinta. Per l’ex attaccante della Juventus, coinvolto nel processo ‘ndrangheta Aemilia, l’accusa aveva chiesto sei anni, poi ridotti a due per la caduta dell’aggravante mafiosa nella sentenza di primo grado. Condannato a 19 anni per associazione mafiosa il padre Giuseppe. I due hanno abbandonato l’aula urlando “vergogna, ridicoli”, mentre era in corso la lettura del dispositivo.

Esce per andare a funghi, trovato senza vita un 77enne

CASABONA (KR) Era uscito ieri mattina in cerca di funghi un uomo di 77 anni di Casabona, in provincia di Crotone, ma non ha più fatto rientro a casa.

Stamane, dopo che i familiari ieri ne avevano denunciato la scomparsa, l’uomo, Francesco Seminario, è stato ritrovato privo di vita nei boschi di San Giovanni in Fiore.  La sua vettura era già stata rinvenuta ieri nel corso delle prime ricerche, ma oggi la triste scoperta fatta dai soccorritori che hanno ritrovato l’uomo cadavere.

Immagini di repertorio

Maltrattava i familiari, misura cautelare per 24enne

COSENZA – Personale della Polizia di Stato appartenente alla Squadra Mobile ha eseguito nei confronti di R. V. S., di anni 24 , l’ordinanza di applicazione della misura cautelare personale di Allontanamento dalla casa familiare e di divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa, con prescrizione di non comunicare con la stessa in alcun modo, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Cosenza.

La misura cautelare trae origine dalle attività investigative condotte dal personale della Squadra Mobile che hanno permesso di accertare diversi episodi durante i quali il destinatario del provvedimento in questione ha tenuto nei confronti dei propri familiari comportamenti tesi a mortificarne la quotidiana esistenza mediante minacce, continui insulti, violenze fisiche e richieste minacciose e violente di somme di denaro, instaurando all’interno del nucleo familiare un clima di paura.

Halloween, sequestrati prodotti cinesi privi del marchio CE

VIBO VALENTIA – Oltre 1.400 prodotti messi in vendita in vista della festa di “Halloween” sono stati sequestrati nel Vibonese dai carabinieri del Nas di Vibo Valentia e di Catanzaro, che hanno anche elevato sanzioni per 18 mila euro.

Tra gli esercenti controllati dai militari molti gli operatori di nazionalità cinese risultati non in regola. In particolare sono stati sequestrati prodotti come maschere tipo teschio e “anonymous”, quelle con paillettes e ancora costumi ed altri articoli come denti da vampiro e palloncini che sarebbero stati venduti a grandi e soprattutto a piccini.
I prodotti posti sotto sequestro sono risultati tutti privi delle indicazioni di legge (marchio CE – tipologia del prodotto etc.) ed è emerso che sono stati fabbricati con materiale di scarsa qualità o composti che possono incidere sulla salute dei consumatori finali.

Foto repertorio

Barca a vela sugli scogli, proseguono le ricerche dell’uomo scomparso

CATANZARO – Un uomo è stato dato per disperso ieri dopo che una barca a vela, a causa delle brutte condizioni meteo e del mare, si è schiantata contro alcuni scogli a Catanzaro Lido. Secondo alcuni testimoni, un uomo è stato avvistato nei pressi dell’imbarcazione. Inizialmente un corpo pare fosse stato avvistato in acqua, ma al momento non si hanno ancora notizie. Da ieri squadre di Vigili del Fuoco insieme agli uomini della Capitaneria di Porto stanno lavorando incessantemente. Le ricerche intanto proseguono.

Foto di repertorio

 

Minacciava una famiglia per portargli via eredità, arrestato per estorsione

SAN DEMETRIO CORONE (CS) – Avevano ricevuto dei beni in eredità da un caro amico, di cui si erano presi cura fino alla morte avvenuta circa un anno fa, ma avevano avuto la sfortuna di trovare sulla loro strada il fratello del defunto, che aveva iniziato a minacciarli di morte già dal settembre del 2017 per ottenere i beni o avere una cospicua somma di denaro in cambio.

I carabinieri hanno posto fine a questa escalation di violenze verbali e di minacce nei confornti di una famiglia di San Demetrio Corone, arrestando per estorsione un coriglianese di 64 anni.

Nello specifico i militari della Stazione di San Demetrio Corone, dopo aver ricevuto l’ennesima denuncia da parte dei componenti della famiglia che aveva beneficiato del lascito ereditario, hanno deciso di comune accordo con il Sostituto Procuratore della Repubblica di Castrovillari, Dott.ssa Simona Manera, di pianificare un fittizio scambio di soldi per arrestare l’estorsore. Infatti il fratello del defunto, non accettando la divisione ereditaria, aveva iniziato a rivolgere continue minacce di morte, divenute nel tempo sempre più violente, ai componenti della famiglia, chiedendo in cambio del godimento dei beni ricevuti, una somma di 80 mila euro, da dividere in diverse trance.

L’epilogo 

Ieri mattina l’epilogo. Le vittime concordano con l’estorsore lo scambio di una prima somma di 500 euro in contanti, falsificati ed appositamente segnati dai Carabinieri – che partecipano all’incontro nascosti in osservazione nelle immediate vicinanze del luogo individuato -. A scambio avvenuto, i militari della Stazione di San Demetrio Corone, intervenivano bloccando immediatamente C. E., con precedenti giudiziari e di polizia, con ancora in mano la busta contenente il denaro segnato.

L’uomo è stato tratto in arresto per estorsione, come concordato con la Procura della Repubblica di Castrovillari, coordinata dal Dott. Eugenio Facciolla e lo stesso, dopo le formalità di rito, è stato condotto presso la Casa Circondariale di Castrovillari a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

Guai col Fisco per un imprenditore reggino, sequestrati beni e conti correnti

REGGIO CALABRIA – Oltre 158.000 euro sono stati sequestrati dai Finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, che hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo, anche nella forma per equivalente, di conti correnti bancari, depositi e altre disponibilità finanziarie, emesso dal Tribunale di Reggio Calabria, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di un imprenditore reggino operante nel settore del commercio al dettaglio di giochi e giocattoli.

L’articolata attività investigativa – coordinata dal Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria Dott. Giovanni Bombardieri e dal Procuratore Aggiunto Dott. Gerardo Dominijanni e diretta dal Sostituto Procuratore Dott. Nicola De Caria, ha consentito di accertare l’omesso versamento di ritenute fiscali (reato punito e previsto dall’art. 10-bis del d.lgs. 74/2000), da parte dell’indagato. Dalle indagini esperite è emerso che il rappresentante legale della società interessata, avente sede nel pieno centro del capoluogo reggino, non aveva versato, entro i termini previsti dalla legge, le somme dovute in base alla dichiarazione del sostituto d’imposta resa per l’anno 2014, a titolo di ritenute dovute o certificate. I Finanzieri reggini hanno inoltre individuato un significativo compendio patrimoniale direttamente riconducibile all’indagato, composto da disponibilità finanziarie liquide (conti correnti, polizze assicurative, fondi di gestione del risparmio). L’attività delle fiamme gialle, eseguita simultaneamente presso le sedi centrali degli istituti finanziari ove risultavano accesi i rapporti da sottoporre a vincolo cautelare (Torino, Milano, Varese, Verona, Roma e Siena), rientra nei prioritari compiti della Guardia di Finanza che, nell’ambito del contrasto ai fenomeni di illegalità economico-finanziaria, orienta la propria azione al fine di incidere sulla diffusione degli illeciti fiscali, finanziari ed economici, a tutela delle imprese che operano nella piena e completa osservanza della legge.

‘Ndrangheta, sequestro di beni ad esponenti delle cosche reggine

REGGIO CALABRIA – Militari del Comando Provinciale di Reggio Calabria e del Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata di Roma, coordinati dalla locale Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia diretta dal Procuratore della Repubblica Giovanni Bombardieri hanno eseguito due provvedimenti emessi dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria, su richiesta del Procuratore Aggiunto Calogero Gaetano Paci e del Sostituto Procuratore Francesco Ponzetta, che dispongono l’applicazione della misura di prevenzione patrimoniale del sequestro su beni immobili e rapporti finanziari per un valore complessivo stimato di circa 1.600.000 euro.

Oggetto del sequestro è il patrimonio intestato/riconducibile a CHILÀ Domenico, cl. ’41, al defunto ALAMPI Giovanni, cl. ’46 e ai rispettivi nuclei familiari costituito da unità immobiliari, terreni e rapporti finanziari/assicurativi. Le figure criminali dei suddetti erano emerse nel corso delle indagini esperite nell’ambito del procedimento penale n. 1389/08 R.G.N.R. D.D.A. – operazione “Crimine” – in relazione alle cui risultanze, nel corso del 2010, entrambi i proposti erano stati destinatari di ordinanza di custodia cautelare in carcere poiché ritenuti responsabili, unitamente ad altre 119 persone, dell’ipotesi di reato di cui all’art. 416 bis c.p. (associazione per delinquere di tipo mafioso), in quanto intranei alla “locale” di ‘ndrangheta operante nelle frazioni del capoluogo reggino di “Trunca” e “Allai”. In tale contesto, per i reati ascritti, i predetti sono stati successivamente condannati – con sentenza emessa nel 2012 dal G.U.P. del Tribunale di Reggio Calabria: – CHILA’ Domenico, alla pena di anni 4 e mesi 8 di reclusione – confermata dalla Corte di Cassazione – poiché ritenuto appartenente alla “locale di Trunca” con la dote di “sgarro”, la più alta carica della Società Minore; – ALAMPI Giovanni, alla pena – rideterminata dalla Suprema Corte – di anni 6 di reclusione, in quanto ritenuto esponente di vertice della citata “locale di Trunca”.

In esito a tali attività, veniva delegata dalla menzionata D.D.A. – sempre più interessata agli aspetti economico-imprenditoriali legati alla criminalità organizzata – apposita indagine a carattere patrimoniale volta all’individuazione – ai fini dell’applicazione di una misura di prevenzione – del patrimonio riconducibile ai summenzionati proposti.

Le conseguenti investigazioni, condotte dal G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Reggio Calabria e dal citato Servizio Centrale I.C.O. della Guardia di Finanza, attraverso la ricostruzione e l’analisi delle transazioni economiche e finanziarie operate – negli ultimi trent’anni – dai proposti e dai rispettivi nuclei familiari, hanno consentito – attraverso una complessa e articolata attività di accertamento e riscontro documentale – l’individuazione dei patrimoni dei quali gli stessi risultavano disporre, direttamente o indirettamente, il cui valore era decisamente sproporzionato rispetto alla capacità reddituale dichiarata ai fini delle imposte sui redditi, nonché le fonti illecite dalle quali i proposti avevano tratto le risorse per la loro acquisizione.

In tale ambito, i citati Reparti individuavano con riferimento al percorso esistenziale dei proposti, le condotte delittuose poste in essere, le frequentazioni, i legami parentali, i precedenti giudiziari e gli altri elementi ritenuti fondamentali per la formulazione, ai sensi della normativa antimafia, da parte della competente A.G., del prescritto giudizio prognostico sulla pericolosità sociale “qualificata” dall’appartenenza ad un’associazione mafiosa, in capo a entrambi i proposti. Alla luce di quanto sopra, il Tribunale di Reggio Calabria – Sezione Misure di Prevenzione, su richiesta della citata DDA, con i provvedimenti in esecuzione, ha disposto il sequestro del patrimonio riconducibile a CHILÀ Domenico, al relativo nucleo familiare, nonché agli eredi di ALAMPI Giovanni. Complessivamente con i provvedimenti in questione è stato disposto il sequestro di 09 unità immobiliari, 2 terreni, quote di fabbricati, nonché disponibilità finanziarie, per un valore complessivo stimato in circa € 1.600.000.

 

Immagini di repertorio

Rende, muore mentre gioca a calcetto. Inutili i soccorsi

RENDE (CS) – Una partita di calcetto terminata in tragedia ieri sera a Rende. Un uomo di quarant’anni si è improvvisamente accasciato al suolo colto da un malore ed è morto sul posto.

Si tratta di Francesco Iapicca, volto noto nell’area urbana cosentina per aver gestito il noto pub B-Side a Commenda di Rende nei pressi del Marco Lorenzon, tradizionale luogo di ritrovo di universitari e della movida rendese.

I soccorsi sono scattati immediatamente e sul posto è giunta un’ambulanza del 118. Si è tentato anche di rianimare l’uomo con un defibrillatore del quale il centro sportivo è dotato, ma i tentativi di rinvenirlo sono stati vani. Con ogni probabilità il quarantenne è stato colpito da un infarto. Sgomento e incredulità tra gli amici e tra i presenti, per la giovane vita stroncata.

Immagine di repertorio

 

 

Si perde in cerca di funghi, in corso ricerche

VIBO VALENTIA – Un uomo di 65 anni, Vincenzo Pieio, di Rosarno, risulta da ieri disperso nel territorio delle Serre, al confine tra le province di Vibo Valentia e Reggio Calabria.

L’uomo si era recato alla ricerca di funghi ma ha perso l’orientamento non riuscendo più a far ritorno all’auto.

A dare l’allarme sono stati i familiari che non l’hanno visto rincasare in serata ed hanno allertato le forze dell’ordine.

In corso le ricerche

Immediatamente sono state avviate le ricerche, ancora in corso, in una vasta zona compresa fra i territori di Brognaturo e Cardinale, con il supporto dei vigili del fuoco di Serra e del Soccorso alpino e speleologico. Si presume che l’uomo abbia passato la notte all’addiaccio in balia delle avverse condizioni atmosferiche che hanno caratterizzato per tutta la notte anche questa parte del territorio vibonese.