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Munizioni e armi nascoste in cantina, ai domiciliari una sessantenne

SANTA EUFEMIA DI ASPROMONTE (RC) – Nascondeva in due cantine nella sua disponibilità un piccolo arsenale di armi clandestine e munizioni. Una donna di 60 anni è stata arrestata e posta ai domiciliari, a Sant’Eufemia d’Aspromonte, da personale della Squadra mobile di Reggio Calabria e dagli agenti del Commissariato  di Palmi, con l’accusa di detenzione di armi clandestine. I poliziotti durante una perquisizione domiciliare che ha dapprima riguardato l’appartamento della donna dando esito negativo hanno ampliato il controllo ai due locali nella sua disponibilità dove sono state trovate e sequestrate due pistole, un revolver, un carabina, vari caricatori, di cui uno per fucile d’assalto e centinaia di munizioni di vario calibro. Gli agenti hanno accertato inoltre che l’appartamento della donna era allacciato abusivamente alla rete elettrica.

Giovane donna aggredita in pieno centro da un uomo con il volto coperto

COSENZA – E’ stata aggredita in pieno centro città a Corso Mazzini una giovane di 22 anni minacciata da un uomo con il volto coperto che le ha intimato di consegnargli la carta di credito. L’aggressione è avvenuta in una traversa dell’affollato corso cittadino. La giovane è riuscita poi a rifugiarsi in un negozio dove ha chiesto aiuto. Prontamente è giunta sul posto una volante della Polizia. Gli uomini della mobile stanno adesso passando al setaccio le telecamere della zona, Via Duca degli Abruzzi, per tentare di risalire all’aggressore

San Ferdinando, a due giorni dal rogo, è partita la marcia dei migranti

SAN FERDINANDO (RC) – A due giorni dal rogo poche decine di migranti, radunatisi questa mattina di fronte a quel che rimane della baraccopoli, procedono nella marcia sul Comune di San Ferdinando per chiedere un confronto con il Prefetto di Reggio Calabria e con il commissario straordinario per l’area di San Ferdinando. Maggiore impegno nell’attuazione di politiche abitative a favore dei lavoratori organizzati, soluzioni atte a migliorare le condizioni di vita dei braccianti extracomunitari dell’area è quanto si propongono gli organizzatori della manifestazione, promossa dall’Unione sindacale di base. «Una donna nigeriana di 30 anni è morta, altre due sono rimaste gravemente ferite nell’incendio devastante scoppiato nella vecchia tendopoli di San Ferdinando. Il ghetto che accoglie ogni anno oltre duemila braccianti migranti, oltre ad essere luogo di sfruttamento e di perdita di dignità, è diventato, nel giorno della memoria, anche luogo di morte e devastazione». E’ quanto si afferma in una nota congiunta di Cgil Calabria e Cgil Piana di Gioia Tauro. «Pur riconoscendo un impegno e un’attenzione diversa delle istituzioni territoriali rispetto al passato – prosegue la nota – ciò che manca è la voce del Governo nazionale che punti ad individuare misure e soluzioni definitive e non più emergenziali all’ormai nota situazione di degrado che caratterizza la piana di Gioia Tauro mediante politiche di accoglienza ed integrazione ed un piano di interventi per garantire i diritti civili, il lavoro regolare, l’assistenza sanitaria. La nuova tendopoli, allestita dalla protezione civile riesce a contenere non pìù di 500 persone, mentre nella sola stagione agrumicola sono migliaia le presenze di lavoratori migranti e sfruttati. Come Cgil e Flai da tempo abbiamo denunciato le condizioni disumane e di sfruttamento cui versano i lavoratori nella piana e nonostante ciò il risultato è che il flusso ciclico e le presenze rimangono costanti ed in aumento». «Occorre una task force e rafforzare l’area investigativa e di controllo con uomini e mezzi – è detto ancora nella nota – per indagare ulteriormente sulla rete di reclutamento, di utilizzo e sfruttamento nei campi e i caporali che ne traggono beneficio, applicando la legge contro il caporalato. Occorre un piano nazionale e regionale sulle politiche di accoglienza con accordi di distretto per garantire i diritti fondamentali dei lavoratori ed una certificazione etica e di qualità del lavoro e delle imprese agricole. Non si può continuare a trattare la questione in termini emergenziali e soprattutto non si può aspettare l’ennesima tragedia. La Cgil ringrazia le Forze dell’Ordine, i Vigili del Fuoco, la Protezione Civile calabrese e le istituzioni interessate per l’immediato intervento nella tendopoli di San Ferdinando». Nell’area industriale c’è un forte spiegamento di forze dell’ordine al comando del vicequestore aggiunto Diego Trotta. (FOTO DI REPERTORIO).

 

 

Drammatico incendio a San Ferdinando, un morto e due feriti

REGGIO CALABRIA –  Drammatico incendio nel corso della notte nella tendopoli di San Ferdinando nella quale sono ospiti migliaia di migranti. Nel rogo una persona ha perso la vita e due sono rimaste ferite. Al vaglio dei vigili del fuoco e delle forze dell’ordine l’origine delle fiamme. Il centro di accoglienza è composto da baracche in legno e cellophane. Non è il primo incidente di questo tipo che si verifica nell struttura. 

Pugni e schiaffi ad un bambino autistico, sospeso insegnante

POLISTENA (RC) – Un insegnante di sostegno, in servizio nell’istituto comprensivo “Brogna” di Polistena, è stato sospeso per un anno dal servizio perché accusato di avere picchiato con pugni e schiaffi un bambino autistico di sette anni. Il provvedimento è stato emesso dal Gip di Palmi, Barbara Borelli, su richiesta del pm della Procura Anna Pensabene. L’insegnante, indagato per maltrattamenti, ha attuato in più occasioni, secondo quanto riferisce un comunicato della Procura di Palmi, «comportamenti aggressivi e prevaricatori nei confronti dell’alunno, interloquendo con lui con un tono aggressivo e minaccioso».  Le indagini sono state condotte dalla sezione di Pg della polizia presso la Procura sulla base di una denuncia presentata dal padre del bambino, che aveva raccolto le sue confidenze. Il contenuto della denuncia é stato confermato dalle riprese effettuate con telecamere nascoste nell’aula frequentata dal bambino maltrattato e dalle intercettazioni ambientali.

Dirigente comunale preso a bastonate, assegnata la scorta

TROPEA(VV) – Il dirigente del Comune di Tropea, Vincenzo Giannini,  è stato preso a bastonate da due persone col volto travisato. Soccorso da alcuni passanti, l’uomo è stato portato all’ospedale di Tropea dove è stato dichiarato guaribile entro 15 giorni. Nel pomeriggio di ieri, al termine di una riunione presso la Prefettura di Vibo Valentia, il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza ha deciso di assegnare la scorta all’uomo. Il ministro dell’Interno, Marco Minniti, ha contattato il prefetto di Vibo per assicurare alla giustizia gli autori del gesto e per garantire supporto alla Commissione straordinaria che gestisce il comune di Tropea che è stato sciolto per infiltrazioni mafiose.

Corigliano, ai domiciliari la quarta persona coinvolta nella sparatoria

CORIGLIANO CALABRO (CS) – Si chiama Antonio Marinaro la quarta persona coinvolta nella sparatoria di Corigliano, in cui sono rimasti feriti gravemente Francesco Sisto e la moglie Mina Gargiullo. A chiarire il ruolo di Marinaro, 28 anni, genero di Francesco e Mina, è stato il procuratore di Castrovillari Eugenio Facciolla in una conferenza stampa organizzata nel comando dei carabinieri di Cosenza insieme al comandante provinciale Piero Sutera. Marinaro lavora come panettiere nel panificio fondato da Cosimo Sisto. E’ stato proprio il 28enne a sparare per primo contro il balcone della casa dell’anziano, con una pistola beretta 6,35 risultata poi rubata. A quel punto Cosimo Sisto ha afferrato la sua Calibro 38 ed ha esploso cinque colpi: due in aria, due contro il figlio Francesco e uno contro la nuora Mina. Poi si è barricato, consegnandosi alle forze dell’ordine dopo una lunga trattativa intessuta da un carabiniere specializzato, il maresciallo Francesco Romano, che ha positivamente condotto la negoziazione, evitando ulteriore spargimento di sangue. Antonio Marinaro è stato arrestato e posto ai domiciliari per detenzione, porto e ricettazione di arma da fuoco. Alla base della vicenda vi sono rancori, dissidi e vecchi conflitti di interesse rimasti irrisolti.

Rende, sventato furto a distributore di tabacchi

RENDE (CS) – I carabinieri di Rende hanno arrestato due persone per tentato furto aggravato in concorso. Si tratta di un 35enne di Rende e di un 30enne di San Pietro in Guarano, entrambi con precedenti di polizia, sorpresi a Roges, vicino Via Kennedy, mentre tentavano con un piede di porco, di scassinare un distributore automatico di tabacchi, con l’intenzione di rubare il denaro e le sigarette che vi erano contenute.  I malviventi, alla vista dei militari, hanno tentato di dileguarsi ma sono stati  raggiunti e fermati.

Bloccati anche due ladri di auto

Sempre a Rende, i carabinieri hanno arrestato un 35enne di Cerzeto e deferito all’autorità giudiziaria, un 17enne di Cosenza, colti in flagranza in via Caduti di Nassiriya, all’interno di un’autovettura con un vetro infranto, intenti a smontare il cilindretto di avviamento. Dopo averli bloccati, i carabinieri a seguito di perquisizione personale, hanno trovato  una centralina e un cacciavite, sottoposti poi a sequestro. 

cof