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Cosenza, scomparso un uomo residente nel centro storico della città

COSENZA – Scomparso a Cosenza un uomo di 40 anni. Giacomo, questo il suo nome, di origini polacche, è residente nel centro storico della città, ma da alcuni giorni non si hanno più sue notizie. Lo scorso venerdì, infatti, l’uomo, in profondo stato confusionale, è stato accompagnato presso l’ospedale di Cetraro. Dopo accertamenti e analisi di routine, che non hanno riscontrato nulla di anomalo, Giacomo è stato dimesso. Da allora, più nulla. Dopo essersi allontanato dal nosocomio, dell’uomo si sono perse le tracce.

Da quanto si apprende, Giacomo era in cura presso una struttura per alcolisti, aiutato e supportato dal “Paradiso dei Poveri” di Padre Fedele. Ed è stato proprio il frate, non avendo più notizie dell’uomo, a lanciare l’allarme. L’allarme ha fatto scattare immediatamente le ricerche che, sfortunatamente, finora non hanno prodotto alcun risultato. Nel corso delle ricerche, sono stati scandagliati i luoghi vicino all’ospedale, le stazioni; molti i testimoni che sono stati interrogati. Tuttora gli investigatori passano al setaccio il territorio nella speranza di individuare altre tracce.

 

Violazione norme ambientali, sequestrato un frantoio

RIZZICONI (VV)  Il proprietario di un frantoio, Domenicantonio Ferraro, di 50 anni, già noto alle forze dell’ordine, è stato arrestato e posto ai domiciliari dai carabinieri di Rizziconi e dai militari della Capitaneria di porto di Gioia Tauro per violazione dei sigilli. L’uomo è stato sorpreso all’interno della sua attività posta sotto sequestro per violazione di norme ambientali il 5 dicembre scorso. In quella occasione, il provvedimento era stato preso per inibire la prosecuzione dell’attività lavorativa e prevenire ulteriori sversamenti sul suolo e nelle acque sotterranee. Nei giorni precedenti, infatti, alcuni cittadini avevano segnalato una colorazione anomala della acque del fiume Budello, da ricondurre presumibilmente allo sversamento di reflui derivanti proprio dalla lavorazione delle olive. Carabinieri e militari della Capitaneria, nel corso di un controllo per verificare il rispetto del provvedimento, hanno trovato il titolare del frantoio intento a lavorare con i macchinari sequestrati.

Sequestrati sette milioni di luminarie e giocattoli natalizi pericolosi

COSENZA – I finanzieri del Comando Provinciale di Cosenza hanno sequestrato oltre sette milioni di luminarie e giocattoli natalizi, destinati alla vendita, carenti dei contenuti minimi informativi obbligatori per legge e potenzialmente pericolosi per i consumatori.

Questo è il bilancio dell’operazione “Prenatale Protetto” sviluppata, nel periodo precedente a quello natalizio, al fine di prevenire la commercializzazione di prodotti nocivi destinati agli acquirenti ignari del pericolo. L’attività svolta dalle Fiamme Gialle ha permesso di individuare diverse imprese gestite da soggetti di nazionalità cinese, dislocate nell’area urbana cosentina e in quella silana, che nel periodo precedente a quello natalizio si sono rifornite di ingenti quantitativi di articoli a tema “sospetti”.

I primi controlli sono stati svolti nei confronti di imprenditori che ponevano in vendita luci natalizie fabbricate nei paesi dell’area asiatica e prive delle necessarie certificazioni sulla sicurezza. Risalendo la filiera distributiva ulteriori controlli sono stati effettuati nei confronti di aziende all’ingrosso venditrici dei medesimi prodotti.

Nel corso degli interventi i finanzieri hanno scoperto milioni di luminarie, costituenti veri e propri impianti di illuminazione, avvolte in bobine di centinaia di metri e pronte ad essere vendute ai clienti in violazione delle prescrizioni sulla sicurezza e sulla trasparenza del Codice del Consumo.

Le luci sequestrate, realizzate in varie forme e colori richiamanti i simboli del Natale, sarebbero state destinate al decoro degli ambienti domestici, sia interni che esterni, ed avrebbero esposto i consumatori al rischio di incidenti o cortocircuiti derivanti dal possibile surriscaldamento delle guaine protettive. Altrettanto pericolosi per la salute degli acquirenti, soprattutto per quelli più giovani, i giocattoli natalizi funzionanti elettricamente connotati da estrema fragilità a causa della scarsa qualità del materiale utilizzato per la costruzione degli stessi e sprovvisti delle istruzioni ed avvertenze per l’uso senza rischi.

A conclusione dell’operazione sono stati posti sotto sequestro oltre sette milioni tra luminarie ed altri gadgets natalizi ed i legali rappresentanti delle sette società sono stati segnalati alle autorità amministrative per l’accertamento delle conseguenti violazioni amministrative e la confisca dei beni.

Violenza sessuale aggravata su minore, fermato ex consigliere comunale

LAMEZIA TERME (CZ) – I finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Catanzaro hanno dato esecuzione a un provvedimento di fermo di indiziato di delitto emesso da questo Ufficio nei confronti di un soggetto indagato per il reato di violenza sessuale aggravata.
In particolare, a seguito di indagini eseguite dalle Fiamme Gialle sono emersi alcuni episodi di
cui si è reso protagonista L.M. (cl. 1968) di Lamezia Terme, già consigliere comunale del
disciolto Comune lametino, il quale avrebbe in più circostanze rivolto pesanti attenzioni
sessuali nei confronti di una persona minorenne, all’epoca dei fatti poco più che
quattordicenne. Le successive attività investigative disposte da questa Procura della Repubblica ed eseguite dai militari della Guardia di Finanza di Catanzaro hanno confermato il quadro accusatorio che, all’esito delle ulteriori indagini, ha determinato il Procuratore della Repubblica ad emettere il provvedimento di fermo di indiziato di delitto nei confronti del predetto L.M.. Il provvedimento è stato eseguito nella nottata odierna dai finanzieri del G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Tributaria di Catanzaro, che hanno associato l’indagato presso la competente Casa Circondariale.

Estorsione aggravata e lesioni, arrestati cinque minori extracomunitari

ROSSANO (CS) – Personale della Polizia di Stato in servizio al Commissariato di P.S. di Rossano, diretto dal Commissario Capo dr. Giuseppe Massaro, nel primo pomeriggio di oggi ha tratto in arresto in flagranza di reato 5 minori extracomunitari per tentata estorsione aggravata, danneggiamento e lesioni. Tutti e 5 gli arrestati erano ospiti di una casa famiglia, gestita da un’associazione ed ubicati in un appartamento nel centro della cittadina Jonica. Le donne e gli uomini dell’Ufficio Anticrimine e della Squadra Volante del Commissariato di P.S. hanno proceduto all’arresto dei minori dopo che le responsabili della struttura ospitante avevano richiesto sull’utenza 113 un intervento urgente del personale della Polizia di Stato perché minacciate dagli ospiti. Già nel recente passato gli uomini del dr. Massaro avevano attenzionato la casa famiglia, per altri episodi, ma non della gravità odierna. Immediatamente giunto sul posto il personale della Polizia di Stato evitava che le gravi minacce sfociassero in più gravi conseguenze, a riprova, le richiedenti aiuto erano visibilmente terrorizzate, raccontavano che erano state buttate fuori dalla struttura dai cinque giovani dietro insistenti minacce di morte. Esponevano altresì, che i cinque le avevano strattonate ed anche ferite nel cacciarle fuori con la minaccia che se non davano loro soldi e ricariche per i telefonini le avrebbero ammazzate. Le avrebbero ammazzate se solo avessero tentato di entrare all’interno. Si aveva modo di rilevare altresì che la porta della struttura era chiusa dall’interno, da dove provenivano grida e rumori di qualcosa che si stava danneggiando e/o rompendo. Dopo ripetuti inviti il portone veniva aperto ed all’interno venivano da subito individuati i cinque giovani che venivano immediatamente bloccati, visto che continuavano a manifestare un chiaro atteggiamento arrogante, sfrontato e di noncuranza per quanto stava avvenendo. Un chiaro atteggiamento di sfida e minaccia verso le due donne ospitanti con grida ed urla, sfiorando anche il contatto fisico interrotto dagli operatori che si frapponevano impedendo conseguenze ulteriori. I cinque che parlavano in arabo, non comprensibile a parte la parola alcune parole note, che venivano da loro pronunciate ripetutamente e continuavano, nonostante la presenza dei poliziotti, ad avere un atteggiamento visibilmente ostile. Le donne dell’associazione, dichiaravano già oralmente la loro volontà punitiva ed attesa la flagranza del reato di tentata estorsione, danneggiamento aggravato e percosse, i cinque venivano dichiarati in stato di arresto e portati presso i locali del Commissariato. Una delle ospitanti, per le lesioni riportate ricorreva alle cure del P.S. dell’Ospedale civile di Rossano. Nella successiva ispezione allo stabile, il personale della Polizia Scientifica intervenuto sul posto ha constatato danneggiamenti all’interno della struttura provocati dagli arrestati. Informata l’A.G. di turno presso il Tribunale dei minorenni di Catanzaro, Dott.ssa Tartaglia, questi disponeva l’accompagnamento dei cinque arrestati presso il centro di prima accoglienza per minorenni di Catanzaro sedente in quella via Paglia.

 

Tabaccheria rapinata per la seconda volta in pochi giorni

COSENZA – Presa di mira per la seconda volta nel giro di un mese la tabaccheria situata all’angolo fra via Monte San Michele e Via Brenta, a Cosenza. Un ragazzo con il volto travisato da una maschera di Carnevale ha fatto irruzione all’interno dell’esercizio commerciale intimando alla titolare di consegnare il denare contenuto nella cassa sotto la minaccia di un taglierino. Subito dopo si è dileguato dandosi alla fuga, probabilmente a piedi. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della Compagnia di Cosenza. 

Ancora da stabilire l’entità del bottino. La scena è stata ripresa dalle telecamere di sorveglianza che verranno adesso monitorate dagli inquirenti.

Deteneva 3 kg e mezzo di droga, arrestato

POLISTENA (RC) – I carabinieri hanno arrestato la scorsa notte a Polistena un uomo di 44 anni, Angelo Mammola, con l’accusa di detenzione illegale a fine di spaccio di sostanze stupefacenti.
Mammola, fermato ad un posto di blocco, nascondeva a bordo del furgone che guidava, tre chilogrammi e mezzo di marijuana raccolti in sei confezioni termo-sigillate. Dalle indagini é emerso, tra l’altro, che l’uomo ha precedenti di polizia in materia di stupefacenti. Mammola é stato portato nel carcere di Palmi.

Capannone agricolo dato alle fiamme, salvati diversi capi di bestiame

MILETO (VV) – Un capannone agricolo è stato dato alle fiamme, nella notte, a Mileto in una zona di campagna della frazione Comparni . La struttura era utilizzata anche per il ricovero di animali.

Alcuni ignoti si sono introdotti nel capanno dopo aver tagliato il lucchetto di ingresso per poi appiccare il fuoco.

Diversi capi di bestiame sono stati tratti in salvo grazie all’intervento di mezzi e uomini dei vigili del fuoco, impedendo che le fiamme si propagassero anche alle altre strutture adiacenti.

I carabinieri hanno avviato le indagini ed è in corso la quantificazione dei danni.

Deteneva 60 gr di cocaina, arrestato 40enne

COSENZA – Alle prime luci dell’alba di oggi i Carabinieri della Stazione di Cosenza nord hanno arrestato un 40enne cosentino, pregiudicato e già sottoposto alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza, colto nella flagranza di reato di detenzione ai fini di spaccio di cocaina e hashish. 

In particolare i militari hanno eseguito il blitz presso l’abitazione dell’uomo, hanno rinvenuto nel magazzino, celati all’interno di un borsone, 60 gr di cocaina, 3 panetti di hashish per oltre 350 gr di sostanza, bilancini di precisione e materiale per il taglio ed il confezionamento nonché 900 euro in banconote di piccolo taglio ritenute provento dell’attività delittuosa. Il tutto è stato sottoposto a sequestro mentre l’uomo è stato arrestato e condotto in carcere a disposizione della Procura di Cosenza.

Smaltimento illecito di reflui oleari, ancora un frantoio sotto sequestro

ROGGIANO GRAVINA (CS) – I carabinieri della Stazione di San Sosti, al termine di un accurato controllo che ha permesso di accertare lo smaltimento abusivo dei reflui della lavorazione delle olive in un frantoio ubicato nella localita’ di Roggiano Gravina, hanno deferito in stato di libertà alla procura della repubblica di Cosenza, n. 2 persone, resisi responsabili di scarico sul suolo di reflui industriali non autorizzati. I militari intervenuti, hanno potuto constatare, come lo smaltimento delle acque di vegetazione prodotte dalla lavorazione delle olive, avveniva attraverso una condotta interrata che collegava l’opificio ed una vasca di decantazione e stoccaggio distante circa 100 metri. Nella parte terminale della vasca, colma di acque di vegetazione provenienti dalla molitura delle olive, era presente una saracinesca, che attraverso l’apertura da parte dei rei, permetteva la fuoriuscita dei reflui che venivano pertanto scaricati in una condotta naturale, percorrendo circa 600 metri, con recapito finale all’interno di un invaso sempre scavato nel terreno dove poi stazionavano senza nessuna protezione. A seguito degli accertamenti effettuati nell’impianto e lungo tutta la condotta, i militari ponevano sotto sequestro l’intero opificio di circa 3.000 mq.