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Maltrattamenti al padre, arrestato un uomo a Crotone

CROTONE – Maltrattamenti in famiglia: questa l’accusa rivolta a S.F., uomo di 40 anni, reo di aver minacciato di morte il padre. Gli agenti della Questura di Crotone lo hanno arrestato a seguito di una richiesta giunta al 113. Arrivati nell’abitazione, gli uomini delle forze dell’ordine hanno trovato il 40enne intento a minacciare il genitore, dopo aver devastato l’appartamento. Sembra che a scatenare l’aggressività sia stata la pretesa, respinta dal genitore, di una certa quantità di denaro. Colto in flagrante, l’arresto ai danni di S.F. è scattato immediatamente, sebbene l’uomo abbia opposto una energica resistenza. Dagli accertamenti svolti dai poliziotti è risultato che il quarantenne, anche in passato, si era reso protagonista di analoghe condotte nei confronti dei congiunti. È emerso, inoltre, che S.F., in considerazione del comportamento tenuto, ha violato anche le prescrizioni derivanti dalla misura di prevenzione della sorveglianza speciale.

Due persone arrestate per furto aggravato

COSENZA – Nella mattinata di ieri agenti della Volante della Questura di Cosenza hanno arrestato due persone, Francesco Bevilacqua, di 64 anni, e Giovanna Bevilacqua, di 66 anni, in flagranza di reato, perché responsabili di furto aggravato in concorso di griglie in ferro per tombini.
Questi i fatti: intorno alle 10,00 di ieri mattina perveniva al 113 la chiamata che segnalava la presenza su Viale Mancini di due persone che erano intente ad asportare le griglie in ferro per tombini presenti sul quel tratto stradale, ed a caricarle su un’ape.
Alla vista degli agenti della volante, che in pochi minuti erano giunti sul luogo segnalato, i due cercavano di allontanarsi frettolosamente a bordo del motocarro.
Dopo un breve inseguimento, la volante ha bloccato il veicolo a bordo del quale i due, successivamente identificati, avevano caricato 9 griglie in materiale ferroso ed un profilato in ferro.
La sottrazione delle citate griglie avrebbe sicuramente creato un serio pericolo per i numerosi passanti che affollano quel tratto di strada, particolarmente frequentato anche da ragazzi e bambini che si recano presso le scuole ivi presenti.

Operazione “Artemide “, tre misure cautelari e sequestro beni a esponente cosca Longo-Versace

REGGIO CALABRIA – I Militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, coordinati dalla Procura della Repubblica di Palmi, hanno eseguito un’ordinanza di applicazione di misure cautelari emessa dal G.I.P. del Tribunale di Palmi, che dispone una misura restrittiva personale nei confronti di Tassone Francesco, Rugnetta Giuseppina e
De Maria Maria Assunta. L’accusa, a vario titolo, è di concorso nel reato di intestazione fittizia di beni al fine di eludere le disposizioni di legge in materia di misure di prevenzione patrimoniali.
Il citato provvedimento costituisce l’epilogo delle attività investigative, condotte dal
G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Tributaria di Reggio Calabria, sotto la direzione della
Procura della Repubblica di Palmi, nei confronti del defunto Tassone Salvatore
Domenico imprenditore di Giffone ritenuto esponente della cosca di
‘ndrangheta Longo – Versace di Polistena e figura rappresentativa di diverse cosche
della Piana e della zona jonica della provincia di Reggio Calabria.
Le indagini hanno consentito di acclarare condotte illecite – integranti l’ipotesi di reato di cui all’art. 12
quinquies L. n. 356/1992 (trasferimento fraudolento di valori) – funzionali ad eludere/evitare
l’applicazione di nuove misure cautelari/ablative in capo al Tassone Salvatore
Domenico risultato essere il dominus di attività imprenditoriali e beni immobili,
direttamente e immediatamente nella disponibilità del medesimo ma fittiziamente intestati
a parenti/affini quali la coniuge De Maria Maria Assunta, il figlio Tassone Francesco, la nuora Rugnetta Giuseppina, con il concorso di Pelli Vittorino e Vilardi Paolo Vittorino, entrambi di Reggio Calabria.
In particolare, è emerso che Tassone Salvatore Domenico ha gestito di fatto l’impresa agricola individuale formalmente intestata alla nuora
Rugnetta Giuseppina;  ha concordato la compravendita occulta di numerosi ed estesi terreni attraverso la stipula di un simulato contratto di affitto di fondo rustico con Vilardi Paolo
Vittorino e Pelli Vittorino, i quali acconsentivano ad apparire formalmente proprietari
dei citati terreni in realtà venduti al Tassone.
Nel dettaglio, è emerso che la ditta individuale di Rugnetta Giuseppina risultava essere lo schermo giuridico dietro il quale Tassone Salvatore
Domenico continuava a svolgere le sue attività imprenditoriali.

Le attività di indagine hanno consentito, poi, di appurare la permanente intestazione fittizia
di un notevole numero di particelle di terreni a Pelli Vittorino e Vilardi Paolo
Vittorino consentendo così a Tassone Salvatore Domenico, mediante la stipula di un
fittizio contratto di affitto agrario dissimulante una già realizzata compravendita, di disporre
giuridicamente e di fatto dei predetti terreni senza il rischio di incorrere in provvedimenti
ablativi dell’A.G.
Alla luce di tali risultanze, con l’odierno provvedimento, il G.I.P. del Tribunale di Palmi, su
richiesta della citata Procura della Repubblica, valutate le esigenze cautelari in ordine alla
propensione a delinquere degli indagati, ha disposto: ildivieto di dimora nella Provincia di Reggio Calabria, nei confronti di Tassone
Francesco; l’ obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, nei confronti di De Maria
Maria Assunta e Rugnetta Giuseppina; il sequestro preventivo del seguente patrimonio stimato in circa 10 milioni di
Euro, costituito da:n. 53 terreni agricoli insistenti in Cinquefrondi, con un’estensione
complessiva pari a circa 371 ettari; impresa agricola individuale “Rugnetta Giuseppina”, P.IVA 01624050801, con sede in San Procopio, esercente l’attività di commercio all’ingrosso di
legname, utilizzo di aree forestali, colture olivicole, costruzione di edifici.

Trovato morto sub nel reggino

SAN LORENZO (RC) – Un sub trentunenne, Francesco Calabrò, di Motta San Giovanni, è morto oggi durante un’immersione nelle acque antistanti la marina di San Lorenzo, comune del reggino.

L’uomo si era immerso nel pomeriggio. I familiari, non vedendolo riemergere, dopo un po’ hanno dato l’allarme che ha fatto intervenire carabinieri, militari della Capitaneria di porto e sommozzatori dei vigili del fuoco.
Il cadavere è stato individuato alcune ore dopo alla foce di un torrente e successivamente recuperato e portato a riva. Sull’incidente hanno avviato le indagini di carabinieri.

Violenza domestica, arrestato ad Acri un 42enne romeno

ACRI (CS) – Un caso di violenza domestica si è verificato ad Acri, cittadina della provincia di Cosenza. Un uomo di 42 anni, di nazionalità romena, è stato arrestato dai carabinieri della compagnia locale con le accuse di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali aggravate. Dalle indagini condotte dai militari dell’arma è emerso che l’uomo ha aggredito la moglie al culmine di una violenta lite scoppiata per futili motivi. La vittima è stata poi immediatamente accompagnata presso il nosocomio cittadino e i sanitari l’hanno giudicata guaribile in sette giorni. Il 42enne, che ha colpito la donna al volto più volte con i pugni, spaccandole il sopracciglio, è stato condotto a casa di alcuni parenti in regime di arresti domiciliari.

 

Droga, ritrovata a Rizziconi una piantagione di canapa indiana

RIZZICONI (RC) – Una piantagione di canapa indiana del tipo “olandese” è stata ritrovata dai carabinieri di Taurianiva in contrada Foresta di Rizziconi. Gli agenti dell’arma, insieme a quelli dello squadrone eliportato cacciatori di Calabria hanno infatti rinvenuto ben 123 piante di canapa indiana in pieno stato vegetativo, dell’altezza variabile tra i 50 ed i 150 centimetri e dotate di impianto di irrigazione.
La piantagione era stata realizzata su un fondo agricolo abbandonato la cui proprietà è in corso di individuazione. La sostanza, una volta immessa sul mercato della droga, avrebbe fruttato illeciti profitti per un importo di circa 100 mila euro.

Scontro auto-pullman sulla statale 106. Due feriti

ROSSANO (CS) – Una persona è rimasta ferita in un incidente stradale avvenuto a Rossano lungo la statale 106. L’uomo era alla guida di un Suv che, per cause in corso di accertamento, ha impattato frontalmente contro un pullman a bordo del quale viaggiavano solo due autisti. Soccorso dai sanitari del 118, il ferito è stato trasportato con l’elicottero all’ospedale dell’Annunziata di Cosenza. Ferito anche il conducente del pullman che sarebbe rimasto incastrato tra le lamiere. Nessuno dei due sarebbe in pericolo di vita. Sul posto per i rilievi e per regolare il flusso veicolare sono intervenuti gli agenti della polizia stradale e i carabinieri di Rossano. (Foto gruppo Facebook Basta vittime sulla Ss 106) Continua la lettura di Scontro auto-pullman sulla statale 106. Due feriti

Cosenza, arrestati rapinatori per evasione dai domiciliari

COSENZA – Due pluripregiudicati, D.R. di 51 anni e T.F. di 47, entrambi sottoposti ai domiciliari, sono stati tratti in arresto dalla squadra volante della polizia di Cosenza per evasione. In particolare gli agenti hanno intercettato D.R., gravato da precedenti per rapina e ricettazione, mentre si trovava nei pressi dell’abitazione di un altro elemento noto alle forze dell’ordine. Alla vista degli agenti si è dato precipitosamente alla fuga ma è stato immediatamente bloccato. T.F. invece, già arrestato in flagranza di reato per aver commesso una violenta rapina in una farmacia cittadina, è stato sorpreso mentre si aggirava tra i vicoli di Cosenza vecchia. Dopo le formalità di rito, sono stati posti a disposizione dell’autorità giudiziaria.

           

Terrorismo, condanna a 4 anni per il foreign fighter arrestato a Luzzi

COSENZA – Continua la lotta al terrorismo: il foreign fighter fermato a Luzzi lo scorso anno è stato condannato a 4 anni e 6 mesi con rito abbreviato. La sentenza a carico di Mehdi Hamil, marocchino di 25 anni, ritenuto aspirante combattente straniero pronto ad arruolarsi nelle flle fila dello Stato islamico per combattere la Jihad, è arrivata questa mattina dal gip di Catanzaro. L’uomo era giunto in Italia nel 2005 per ricongiungersi ai genitori, residenti a Luzzi, dove svolgono il mestiere di venditori ambulanti, era stato arrestato dalla Digos di Cosenza lo scorso 25 gennaio 2016. Secondo l’accusa, dalle indagini era emersa la propensione di Hamil a sposare la causa dell’Isis attraverso l’utilizzo di piattaforme di comunicazione diverse da quelle abituali; l’accanito interesse per immagini, filmati e contenuti propagandistici riferiti all’organizzazione linkati quotidianamente tramite diversi siti telematici d’area i cui contenuti rimandano a forme di addestramento e combattimento tra soggetti incappucciati, tutti contrassegnati dal simbolo dell’Isis e la volontà di raggiungere la Turchia e successivamente il progetto di trasferirsi in Belgio. Oggi, infine, la condanna.

Fiamme Gialle, sospesi dal servizio un dirigente e due funzionari dell’ASP di Catanzaro

CATANZARO  – I finanzieri del nucleo di  Polizia Tributaria di Catanzaro
hanno eseguito misure cautelari personali interdittive nei confronti di tre dipendenti pubblici in servizio presso l’ Azienda Sanitaria Provinciale di Catanzaro. Le attività investigative hanno consentito di accertare la corruzione in atti giudiziari nonché il falso ideologico commesso dal pubblico ufficiale in atto pubblico. Nello specifico, Francesco Santoro , funzionario del N.I.S.A, si era adoperato per evitare l’ iscrizione nel registro degli indagati di Giuseppe Pugliese, direttore amministrativo dell’ azienda sanitaria da cui organicamente dipendeva, riuscendo nell’intento. Ciò era reso possibile anche grazie alla redazione dinun atto ideologicamente falso ad opera del funzionario in concorso col collega Francesco Lucia. Il direttore amministrativo dell’ASL si adoperava, nel contempo, per far assumere la figlia di Santoro Francesco presso un’ azienda di Catanzaro con il cui titolare era in rapporti di amicizia. La Polizia Tributaria ha emesso tre misure interdittive di sospensione immediata dall’esercizio di pubblico ufficio o servizio per la durata di un anno nei confronti di Francesco Pugliese e Francesco Santoro e di sei mesi nei confronti Francesco Lucia.