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Si alza il sipario sul Rende Teatro Festival. Ruffini inaugura la rassegna

RENDE -Venerdì 30 novembre 2018 partirà ufficialmente il “Rende Teatro Festival”. Una meravigliosa rassegna teatrale, ricca di grandi eventi, che allieterà il pubblico del Cinema Teatro Garden fino al 22 marzo 2019.

Aprirà il festival il mattatore toscano Paolo Ruffini con il suo esilarante SHOW ,insieme alla compagna Diana Del Bufalo. A seguire, mercoledì 19 dicembre, Biagio Izzo presenterà una bellissima commedia molto attuale “I fiori del latte”. Mercoledì 23 gennaio sarà la volta di Gabriele Cirilli in “Mi piace”.

Venerdì 1 febbraio, ci sarà Matteo Setti in concerto “One man show”, e sarà possibile prenotare una masterclass proprio con la stella di Notre dame de  Paris.

Sabato 16 Febbraio andrà in scena, l’attesissimo spettacolo dell’istrionico Cristiano Malgioglio, accompagnato dal suo corpo di ballo, che travolgerà il teatro come solo lui sa fare.Venerdì 15 marzo direttamente dal Rompipallone ci sarà lo show del veterano e sarcastico Gene Gnocchi.In chiusura per la gioia di tutti i giovanissimi, venerdì 22 marzo, toccherà al duo napoletano Arteteca, accompagnati da Gaetano De Martino, in “Chi chiede donna… non la danno”.

Una programmazione, quindi, di grandi artisti nazionali e internazionali, ma che guarda allo stesso tempo ad un pubblico variegato e soprattutto con prezzi accessibili creati ad hoc per coinvolgere tutti. Gli abbonamenti per i sette eventi, partiranno infatti, da 77 euro, fino a un massimo di 175 euro per la poltronissima Tutto ciò è stato organizzato magistralmente dalla De.do eventi di Alfredo De Luca che insieme al suo staff, e in collaborazione con la FOR&VER Creative Company, è riuscito a dar vita ad un festival di alto rilievo.

«Faccio tutto con passione, lavorando anche di notte. Sono nel mondo dello spettacolo da tantissimi anni nonostante la mia età e organizzare eventi, curarne ogni particolare, mi entusiasma tantissimo. Ho scelto personalmente il nome della rassegna perché amo Rende, amo la mia città, ci vivo, ci investo e voglio che cresca insieme a me».

Alfredo è un giovane imprenditore, che ha la forte passione per lo spettacolo, un figlio di Rende che ha investito con passione e coraggio, dando lustro alla nostra terra, spesso arida ma piena di risorse per chi riesce a crederci.

La rassegna è patrocinata dal comune di Rende

Sagra di Donnici, boom di presenze, il plauso del consigliere Spadafora

DONNICI (CS) – Sfiorate le 50.000 presenze in due giorni. Tanta allegria e tanta gente ieri sera per lo spettacolo musicale tenutosi in Piazza Bilotto a Donnici Inferiore. Visitatori in coda per gustare le peculiarità gastronomiche del territorio. Al Sindaco Mario Occhiuto il consueto premio del Grappolo d’oro “per la capacità di aver reso la città più bella e più attrattiva”.

«Sono, come sempre, tre giorni meravigliosi per il territorio di Donnici. Una frazione vestita meravigliosamente a festa per celebrare i prodotti che la rendono famosa in tutto il panorama provinciale e regionale: l’uva e il vino. Gusto, tradizione e divertimento caratterizzano la nostra Sagra, attirando migliaia di visitatori provenienti da tutta la Provincia ed oltre». Con queste parole Francesco Spadafora, Consigliere Comunale di Cosenza, nonché espressione del territorio donnicese, commenta il grande successo dei due primi tre giorni della 38^edizione di Sapori d’Autunno, ovvero la manifestazione che preso il nome della Sagra dell’Uva e del Vino Donnici, la quale si concluderà questa sera con la sfilata nel borgo antico degli abiti tradizionali e lo spettacolo di “Francesco Gullo” e i “Verso Sud”.

«La Sagra dell’Uva e del Vino di Donnici si conferma essere uno degli appuntamenti più attesi dell’autunno cosentino, che anche quest’anno nelle prime due giornate ha raggiunto numeri record di visitatori e appassionati – ha dichiarato Francesco Spadafora, Consigliere della città bruzia – è stato veramente bello vedere così tanta gente nel nostro territorio, con tanti eventi in ogni angolo del bellissimo e suggestivo borgo antico, con le aziende e le cantine di Donnici che in Piazza Mons. Bilotto hanno fatto degustare vini, formaggi e prodotti tipici della nostra terra».

Un risultato veramente straordinario, frutto di un grande lavoro e di una grande sinergia tra l’Associazione NEMESI, organizzatrice dell’evento, le aziende del posto e l’Amministrazione Comunale, che ha patrocinato e sostenuto economicamente questo collaudato appuntamento.

«Per tale successo desidero ringraziare – ha dichiarato Francesco Spadafora – l’infaticabile Rosaria Succurro, Assessore al Turismo e Marketing Territoriale, che ha lavorato con grande impegno e passione per la realizzazione di questa straordinaria 38^ edizione, che ancora, una volta, ha dimostrato di essere apprezzata da tutti coloro i quali desiderano trascorrere un weekend all’insegna del buon cibo, del bere e del divertimento. Un grazie va anche al Sindaco, Mario Occhiuto, che ha consentito, attraverso il finanziamento ed il supporto della macchina comunale, la realizzazione di tale tradizionale evento enogastronomico, molto importante sia per la valorizzazione delle eccellenze del territorio che per l’immagine di Donnici, sempre più proiettata ad accogliere rilevanti flussi turistici».

Allo stesso Sindaco, nella serata di ieri, dopo un video proiettato sul palco principale di Piazza Bilotto su quanto è stato realizzato in questi anni nella città capoluogo, l’associazione NEMESI, per il tramite di Roberto Cleo, direttore artistico della Kermesse, ha consegnato il premio del Grappolo d’oro, istituito per la prima volta nel 2012, “per la capacità di aver reso la città più bella e più attrattiva”.

Stasera, dunque, ultima serata con l’arrivederci al 2019 quando la sagra festeggerà i suoi primi 39 anni.

Il racconto finale della settima edizione del Festival Leggere&Scrivere

VIBO VALENTIA – Una comunità, di lettori, di amanti del libro, innanzitutto. Ma anche una comunità di persone, di ogni età, che condivide una certa idea di cultura: dialogo, confronto, curiosità, empatia. Questa è stata la sensazione respirata in questi giorni a Palazzo Gagliardi di Vibo Valentia: la sede del Festival Leggere&Scrivere.

Soddisfatto il direttore artistico

«Ci piace viverci come una comunità” ha ammesso il direttore Gilberto Floriani. Non si tratta di una comunità chiusa – ha continuato Floriani – ma costantemente aperta alle suggestioni, agli stimoli che provengono dalla Calabria e dal mondo. Il Festival ha dimostrato di essere anche quest’anno un caleidoscopio attraverso il quale questo patrimonio è stato filtrato».

I numeri del Festival

La parola, quindi, ai numeri. Cinque giorni, 4 sale, 220 tra incontri e dibattiti oltre 300 ospiti per una kermesse che oggi ha visto la presenza di 30.000 spettatori: dalle scuole agli opinion maker, passando per un pubblico eterogeneo che è stato, al pari, degli ospiti il vero protagonista del festival. Sul fronte degli incontri ricordiamo i numerosi sold-out: Adriano Sofri, PietrangeloButtafuoco, Tommaso Labate, Nicola Gratteri, Luciano Violante e Marta Cartabia, il recital di Ascanio Celestini e Alessio Lega, quello di Stefano Benni con Paolo Damiani, la serata in musica con Mauro Ermanno Giovanardi, Cristiano Godano, Edda e Alessandro Grazian,quella con Danilo Rea. E, poi, ancora: Sandra Milo con Giorgia Wurth, Armando Massarenti,Ritanna Armeni, Luciana Castellina, Jas Gawronski, Emanuele Trevi.

L’affluenza di pubblico ha avuto anche come effetto un ottimo andamento di vendite libri. Il bookstore della Libreria Mondadori all’interno di Palazzo Gagliardi ha fornito la seguente classifica dei libri più acquistati. I campioni delle vendite sono: Adriano Sofri con Una variazione di Kafka (Sellerio Editore); Tommaso Labate con I rassegnati (Rizzoli); Franco Arminio con Resteranno i canti (Bompiani) e i libri di Nicola Gratteri.

Le mostre

All’interno di Palazzo Gagliardi, sono state allestite quattro mostre. Una location era riservata alle opere dei ragazzi del liceo artistico di Vibo e della Bottega Aperta Limen, il segno dell’attenzione del festival per le nuove generazioni. I visitatori hanno potuto ammirare anche le mostra dedicata a Alfredo Pino, uno degli artisti più rappresentativi del nostro territorio; la mostra che ospita le opere di Giovanni Curigliano di Maierato e, infine, quella riservata ai dipinti e agli intarsi in legno di Francesco Marcello, indimenticato sindaco di Vibo e figura storica del Rotary cittadino. Ed, ancora, esposizioni di Michele Palano e Massimo Polia. Per la sezione arte da segnalare anche la mostra Revolution a cura di Francesca Procopio. Erano, inoltre presenti le seguenti installazioni: La mia casa di Anna Corcione; Verbo di Francesco Scialò e il libro d’artista Dall’alba al tramonto di Roberta Grosso. Il pubblico di Palazzo Gagliardi, infine, ha potutoammirare l’installazione Uomo Arca modello in scala 1:4, progetto internazionale di un’opera scultorea multimediale realizzata dallo stesso Antonio La Gamba.

Da sempre la vocazione del festival è l’attenzione verso le nuove generazioni.

Lo spazio Leggere&Scrivere Junior ha visto oltre 40 appuntamenti in programma: workshop, laboratori e una ricca serie di altre iniziative. “Anche quest’anno lo spazio Junior ha fornito l’occasione crescere attraverso la cultura, scoprire il mondo dei libri e stimolare la fantasia dei bambini” ha spiegato la coordinatrice Katia Rosi.

Per il secondo anno consecutivo il Festival Leggere&Scrivere ha reso omaggio alla violinista vibonese Greta Medini, scomparsa prematuramente nel 2016. 

E poi ancora, il festival si è affermato anche come evento social: i profili Facebook e Instagram hanno avuto un aumento del 30% di interazioni rispetto all’anno scorso.  

La mente, quindi, è già rivolta al futuro: “Vogliamo ringraziare gli sponsor che anche quest’anno hanno contribuito e dimostrato di volere fare rete con il Festival”, hanno commentato Maria TeresaMarzano e Gilberto Floriani. “Il rapporto tra cultura e territorio deve essere il vero filo rosso di ogni iniziativa e il festival vuole procedere su questo solco” hanno puntualizzato i due direttori.

 

 

Donnici, al via domani la Sagra dell’uva e del vino “Sapori d’Autunno”

COSENZA – Taglia il traguardo delle 38 edizioni la Sagra dell’uva e del vino Donnici, che dal 2012 ha assunto la denominazione di “Sapori d’autunno”. Una manifestazione che, oggi più che mai, senza recidere il cordone ombelicale con la sua lunga tradizione, indissolubilmente legata all’enorme risorsa del territorio, l’uva e il vino prodotto a Donnici,  guarda al suo sviluppo in prospettiva futura, quella destinata non solo agli abituali  frequentatori che nel prossimo fine settimana si recheranno in massa nel borgo antico alle porte di Cosenza, ma anche ad intercettare sempre crescenti flussi turistici da altre città ed altre regioni e, perché no, anche dall’estero.

La manifestazione, in programma da venerdì 12 a domenica 14 ottobre, è stata presentata ufficialmente questa mattina nell’Auditorium delle Vigne “Alessandro Bozzo” a Donnici. A precedere la conferenza stampa, una notizia importante: la nomina del Sindaco Mario Occhiuto e della città di Cosenza all’interno della commissione nazionale dell’Associazione Città del vino. Una nomina avvenuta ieri nel corso di un incontro, tenutosi all’Enoteca regionale della Provincia di Cosenza, alla presenza del Presidente Nazionale dell’Associazione e dei rappresentanti delle città del vino della Calabria . La città di Cosenza rappresenterà la Calabria e il Sud d’Italia all’interno dell’Associazione città del vino. «Un riconoscimento importante che viene dato – ha spiegato nel corso della conferenza stampa l’Assessore al turismo e marketing territoriale di Palazzo dei Bruzi Rosaria Succurro – a tutto il territorio sia per ciò che è stato già fatto, ma anche per le tante potenzialità che è in grado ancora di esprimere sul fronte del turismo enogastronomico.  A fare gli onori di casa (l’Amministrazione comunale promuove e patrocina l’iniziativa in collaborazione con l’Associazione “Nemesi”) è stata proprio  Rosaria Succurro. La Sagra – ha detto Succurro nel suo intervento – ben si inserisce nella programmazione e nella strategia di promozione e valorizzazione del territorio che l’Amministrazione comunale porta avanti ormai da molti anni : quella di considerare il turismo come leva  di sviluppo e promozione del territorio, ma anche di sviluppo economico”. Donnici, con le sue cantine ed i suoi vini, è sotto la lente di osservazione dell’Amministrazione comunale che vuole creare, proprio tra le dolci colline verdi alle porte di Cosenza, dei pacchetti turistici, come in parte si sta già facendo, in grado di convogliare fin qui i cosìddetti seguaci del turismo sensoriale, emozionale od enoturismo che dir si voglia. Lo ha ribadito con forza la stessa Assessora Succurro: “L’Amministrazione comunale – ha sottolineato – ha puntato con decisione su tre pacchetti turistici: Alarico e la sua leggenda, l’arte contemporanea ed un terzo pacchetto che è proprio quello enogastronomico, molto richiesto e che riscuote, presso i turisti, anche stranieri,molto interesse. E questo si deve ad un territorio denso di appeal dove dai vigneti e dall’azione di imprenditori avveduti è scaturito un ottimo prodotto».

Rosaria Succurro ha ricordato l’edizione speciale di “Cinque sensi di marcia”in programma sia venerdì 12 che sabato 13 ottobre, con partenza da Piazza dei Bruzi, alle 15,30 e trasferimento a Donnici in bus  per  accompagnare i partecipanti a visitare il borgo antico con le sue chiese e a passeggiare tra gli stands. Importante il contributo dell’AMACO che ha istituito tre navette con partenze da Piazza Mancini a Piazza S.Croce e ritorno, dal Palazzetto dello Sport a Piazza Santa Croce e ritorno, dal Campo Sportivo di contrada Albicello a Piazza Santa Croce e viceversa. A questo proposito l’Assessore Succurro ha rivolto un invito ai cittadini a lasciare l’auto a casa e ad utilizzare le navette.

Nel corso della conferenza stampa è intervenuto anche il consigliere comunale Francesco Spadafora che ha sottolineato come l’evento sia diventato, da qualche anno a questa parte, «un punto di riferimento per tutti coloro i quali desiderano trascorrere un fine settimana all’insegna del gusto, della tradizione e anche del divertimento. Nata nel 1979 grazie all’impegno di alcuni cittadini residenti per creare un momento di festa in occasione della vendemmia – ha ricordato Spadafora – la sagra si sta rivelando di particolare importanza, sia per la commercializzazione che per il marketing delle nostre aziende che hanno, attraverso questo evento, l’opportunità di vendere i propri prodotti e di promuovere il proprio brand aziendale. Ancora una volta – ha aggiunto il consigliere Spadafora – il vero protagonista della tre giorni sarà l’ottimo vino donnicese nelle sue più celebri declinazioni: il magliocco, la malvasia e il gaglioppo”. 40 le aziende presenti agli stands, in numero superiore rispetto allo scorso anno e provenienti anche da fuori provincia e da fuori regione (Puglia e Sicilia). “Segno – ha concluso Spadafora – che la manifestazione negli anni è cresciuta e si è fatta apprezzare anche oltre i confini regionali. C’è ancora tanto da fare. Il nostro impegno è quello di valorizzarla ancor di più con occhio rivolto al territorio che insieme alla sua storia, al suo vino ed alle sue peculiarità, deve essere promosso a più riprese, traendo il meglio dalla sua vocazione turistica»

Il programma della XXXVIII edizione è modellato a grandi linee sul format dello scorso anno, ma con significative novità. Nel dettaglio delle iniziative artistiche è  entrata Roberta Cleo, musicista e cantautrice cosentina, direttore artistico per il secondo anno di “Sapori d’autunno” e portavoce dell’Associazione “Nemesi”.

Tra  le più importanti novità, la collaborazione, sul fronte musicale, con la città pugliese di Melpignano, dove ogni anno si celebra la Notte della Taranta. A caratterizzare il programma musicale c’è infatti un’impronta  folk-popolare che esprime un forte senso di ritorno alle origini. Molti i gruppi che si esibiranno tra Piazza Mons.Bilotto, Piazza Penninello e la gradinata di Largo della Fontana. Alcuni di loro attingono proprio al repertorio della pizzica e della taranta pugliese. «Abbiamo voluto improntare il programma – ha detto Roberta Cleo – ad un genere musicale che ci riportasse alla vera tradizione della nostra terra, il folk popolare, una musica tradizionale che si sposa alla perfezione con lo spirito della sagra dell’uva e del vino. con la sua atmosfera di festa ed anche di semplicità. Tante – ha aggiunto – le contaminazioni con altre terre, con la pizzica pugliese, la musica arbreshe, grecanica ed africana».

Tra i concerti principali la Cleo ha ricordato perBacco la sera di venerdì 12, Emilio Spataro con Opera Tamarra, sabato 13 e  Francesco Gullo e i Verso Sud domenica 14. Infine ha annunciato che il premio Grappolo d’oro per il 2018, legato, come è consuetudine, alla Sagra, sarà consegnato sabato 13 ottobre al Sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto, “per la capacità di aver reso la città più bella e più attrattiva”.

Per l’inaugurazione, in programma venerdì 12 ottobre alle ore 18,00, in Piazza Bilotto, prevista un’esibizione dei briganti a cavallo e nei giorni della sagra altre attrazioni come artisti di strada, spettacoli di mangiafuoco, dj set. Tornano anche i laboratori creativi per bambini e il tradizionale concorso riservato alla tradizione dolciaria del territorio “Dolci sapori”. Tra gli altri appuntamenti, una sfilata di abiti tradizionali, a cura della scuola di moda e design “Accademia New Style” diretta da Franca Trozzo, è in programma domenica alle ore 18,00 ed avrà carattere itinerante per le vie del borgo. Anche quest’anno ci sarà il coinvolgimento nella manifestazione dell’Istituto comprensivo agrario e alberghiero “Tommasi-Mancini”. I termini della rinnovata collaborazione sono stati illustrati dalla dirigente scolastica Graziella Cammalleri.  «Stiamo portando avanti la filiera dell’agroalimentare – ha detto – avendo la fortuna come istituto agrario di avere un polmone verde nel cuore della città : la sua azienda. Organizzare anche itinerari turistici sull’enogastronomia inserendo l’azienda agraria del nostro istituto potrebbe essere un modo per sottolineare il valore culturale che questa Amministrazione sta portando avanti. Ogni anno produciamo il nostro vino e stiamo lavorando alla produzione dello spumante con metodo tradizionale. Per noi l’azienda dell’agrario è un’aula decentrata, un laboratorio dove l’aspetto pratico viene riempito di competenze sul campo». Al termine della conferenza è stata presentata un’iniziativa sociale estremamente importante, a cura di Ippolito Spadafora, titolare dell’omonima azienda vinicola, la più longeva tra le produttrici del Donnici, avendo superato i cento anni di attività, e della moglie Manuela Micieli. Per l’occasione è stato prodotto un vino rosato, “Rosamara”, dal greco nero, un vitigno autoctono. Parte del ricavato dalla sua vendita servirà a sostenere l’Associazione di informazione sociale “Una mano sul cuore”, nata a giugno per aiutare finanziariamente quelle donne che non dispongono di mezzi sufficienti per combattere le malattie oncologiche.

Centro Rat dell’Acquario, compie 20 anni il progetto GenerAzioni Giovani

COSENZA – Dai classici della letteratura alle tematiche sociali più stringenti attraversando le fiabe ed esplorando quel mondo interiore ingarbugliato di emozioni. Tutto fa parte delle “GenerAzioni Giovani”, viste attraverso la lente del teatro che, puntualmente, da vent’anni, il Centro Rat Teatro dell’Acquario posa sui bambini e sui ragazzi, coinvolti in migliaia nel progetto diviso in due sezioni, “Scuole a Teatro” e “Famiglie a Teatro”.

Due modi diversi di vivere l’esperienza teatro: in matinée con la scuola, la domenica pomeriggio con la propria famiglia. La formula è consolidata ed è gratificante veder crescere il progetto nei numeri, in una partecipazione che ormai non si limita più alla sola provincia di Cosenza, finanche per la scuola di teatro, che diventa Scuola delle Arti e conquista un centinaio di iscritti. «Nacque tutto come un gioco – ricorda il direttore artistico del Centro Rat Teatro dell’Acquario Antonello Antonante, partecipando alla presentazione dell’edizione del ventennale – ed è diventato patrimonio della città».

L’Amministrazione comunale, che sostiene il progetto di educazione al teatro, si sente particolarmente partecipe di questa edizione che, per niente sopraffatta dall’amarezza di essere stati esclusi dopo 42 anni dai contributi del FUS, parte più ‘agguerrita’ che mai.

«Il Centro Rat reagisce – dice Maria Francesca Longo, che ha preso in mano le redini del progetto – e guarda avanti. I ragazzi ci aspettano ed ecco puntuale la loro stagione, da novembre ad aprile, che accoglie il meglio delle produzioni nazionali di teatro per ragazzi; poi  i progetti speciali come quello dedicato alla Memoria dell’Olocausto, e l’ingresso del Libero Teatro di Max Mazzotta, e ancora la scuola delle arti.   Contestualmente, le tournée del Centro Rat con le sue produzioni in scena negli altri teatri».

«La casa di “GenerAzioni Giovani” resta il Teatro Morelli che “il Comune – conferma il vicesindaco e assessore alla cultura Jole Santelli – tanto più in questo momento di difficoltà del Centro Rat, mette a disposizione gratuitamente. Se un progetto è così longevo significa che all’impegno e alla passione di chi lo propone corrisponde la  gratificazione di chi lo fruisce. È un grande gioco di squadra – continua la Santelli – che si vede tutto, si vede nella voglia dei ragazzi di non fermarsi alla visione degli spettacoli ma di volerci entrare dentro nel teatro, partecipando ai corsi che sono sempre più affollati e contribuiscono in maniera decisiva alla costruzione della personalità».

«Attraverso il teatro i ragazzi sono interpreti di un protagonismo positivo” – aggiunge l’assessore alla scuola Matilde Spadafora Lanzino, che del progetto evidenzia l’inclusività, “nei corsi sono accolti bambini che non potrebbero sostenerli ma che non vengono delusi nella loro urgenza di coltivare una passione o un talento».

“GenerAzioni Giovani”, prima dell’avvio ufficiale di stagione, avrà un’anteprima, che si terrà sabato 13 ottobre (ore 18) al Teatro dell’Acquario, nello spettacolo di burattini “El Quinde, El Fuego y el Gigante” del gruppo ecuadoriano La Rana Sabia. Spettacolo sull’origine, la conquista e la cura del fuoco da parte degli uomini, che recupera  alcuni miti e forme di pensiero dei popoli indigeni dell’oriente ecuadoriano e di altri luoghi del Sud America. L’uomo riesce a conquistare il fuoco, ma per sua disattenzione lo perde e lo riconquista nuovamente solo nel momento in cui ne comprende il valore sacro. Chi riesce ad aiutarlo è un “quinde” (colibrì), che nasce nel cuore degli uomini. Lo spettacolo è profondo e divertente, in un linguaggio semplice per ogni tipo di pubblico. Ingresso, posto unico € 3,00.

 

Sul palco del Calàbbria Teatro Festival “Mamma Eroina”

CASTROVILLARI (CS) – Si entra nel vivo degli spettacoli della VIII^ edizione del “Calàbbria Teatro Festival”, evento organizzato dall’Associazione Culturale “Khoreia 2000” sotto la direzione artistica di Rosy Parrotta e quella organizzativa di Angela Micieli, di scena a Castrovillari dal 7 al 14 di ottobre. Martedì 9 ottobre con inizio alle ore 21.00 al TeatroSybaris di  Castrovillari in scena  Mamma Eroina; testo e regia di Pierpaolo Saraceno, con Lina Bernanardi e Mariapaola Tedesco. Musiche “Concetto Fruciano”; produzione  Onirika del Sud.  (liberamente tratto da “mamma eroina” di Maricla Boggio.

Scritto nel 1983, dopo la fortunata serie di rappresentazioni di “Marisa della Magliana” sul tema centrale della ragazza madre, del lavoro e della casa, questo testo, di nuovo interpretato da Lina Bernardi, affronta le tematiche più scottanti degli anni ottanta. Alla gente in attesa in un pronto soccorso, una madre accorsa dal lavoro di pulizie che compie ogni giorno perché la figlia è stata ricoverata per un’overdose, racconta la storia della loro situazione familiare. Due generazioni a confronto: la madre, di origine contadina, in seno ad una famiglia patriarcale, con un mondo ancora a dimensione umana attorno a sé, in campagna, a contatto quotidiano con i figli e con una gestione personale dell’andamento della casa, dove le stagioni scandiscono il lavoro e i prodotti alimentari, dal grano al vino, al latte, all’uccisione del maiale, ai bucati preparati con la cenere e stesi sul prato. Nel nuovo contesto della città la figlia viene lasciata sola a causa del lavoro della madre sempre fuori casa, con una progressiva perdita di identità, nell’isolamento da un contesto sociale adeguato e la caduta di ogni motivazione esistenziale. L’espediente della droga è l’inevitabile conseguenza di tale degrado. La ricerca del dialogo riapre la possibilità di un’intesa fra le due donne.

Onirika del Sud

La compagnia Onirika del Sud è stata fondata a Roma, nel Gennaio del 2013, da Pierpaolo Saraceno. La compagnia Onirika del Sud, con le sue sole risorse, mette radici a Roma in uno scantinato a Monteverde. Non è mai stata finanziata da soldi pubblici e vive tutt’ora dei ricavi della vendita degli spettacoli che produce o che sono prodotti da altri teatri. È composta da artisti di esperienze diverse che si confrontano su diversi piani in cui ogni spettacolo non è mai lo stesso, ma varia  a  seconda  dei  casi,  allargandosi  e  restringendosi. Ogni singola Opera Teatrale da noi presentata non è altro che un’“Ipocrisia Vera”, una bugia realmente detta in quanto sentita. Il nostro continuo allenamento artistico ci conduce in una sintonia ed empatia con il nostro “diverso” spettatore. Sentire ogni singola azione per poi trasformarla in parola. Combattere umilmente nella nostra infinita Giungla è ciò che facciamo tutti i giorni, giocando ogni volta col Teatro come fosse La Prima Volta. Vincitrice di ben 20 premi italiani in soli 3 anni, ancora oggi Onirika del Sud è in tournèe con tutte le opere prodotte tra cui: RADIO AUT LA VOCE DI PEPPINO IMPASTATO, LA DONNA CHE DISSE NO, IO NON AVEVO MAI DECISO DI VOLARE, MAMMA EROINA, LA SCALATA e I SICILIANI.

 

Subito dopo lo spettacolo, intorno alle 22.30,  convivio con “Cantaturi” con Massimo Ferrante.

Area Sanremo Tour in Calabria, Gran Gala di musica e spettacolo per la finalissima

CORIGLIANO ROSSANO (CS) – Si sa, il Festival di Sanremo è lo spettacolo televisivo più importante dell’anno, ma è anche, e soprattutto, il sogno musicale per antonomasia per tantissimi aspiranti cantanti e musicisti.

Tutto pronto per la finale Regionale di Area Sanremo Tour in Calabria che ha come collaboratore ufficiale l’ etichetta discografica  Roka Produzioni.

I prossimi 6 e 7 Ottobre, nello splendido scenario del BV Airone Resort di Corigliano Rossano, sono attesi tutti gli artisti che hanno partecipato e superato le selezioni delle tappe eliminatorie di Area Sanremo Tour 2018 – svolte in Calabria tra Giugno e Settembre – e che sognano di salire sul palco dell’Ariston nella categoria “Nuove Proposte” 2019. Sabato e domenica una due giorni di formazione, musica, spettacolo ed eventi. In occasione di questo evento, la Calabria ospiterà l’Oganizzazione Nazionale curata da Anteros Produzioni con la presenza di Nazzareno Nazziconi, Lighea e del loro staff, inoltre,  presiederà le due giornate Maurizio Caridi, Presidente “Fondazione Orchestra Sinfonica di Sanremo”, che avrà, oltretutto, l’arduo compito di ascoltare, valutare e selezionare i semifinalisti nazionali di Area Sanremo Tour.

La serata del 7 sarà un vero e proprio Gran Galà dove si intrecceranno moda, arte  e tanta musica a partire dalle ore 21,00.

Condotto dalla bellissima attrice Larissa Volpentesta, sarà uno spettacolo dinamico e coinvolgente che ospiterà tanti artisti, come Donato Mingrone, noto cantautore calabrese che presenterà il suo progetto discografico improntato su tematiche sociali della nostra terra; Lenigma, band pop/rock che farà ascoltare alcuni brani del loro progetto discografico,  il “Piccolo Coro del Teatro Rendano” diretto da Maria Carmela Ranieri, i Klab Live, band cosentina che presenterà alcuni brani che hanno fatto la storia del Festival di Sanremo, Jlenia Cervello, vincitrice “Area Sanremo Tour Videoclip 2018”, e la grande artista Lighea.

Il tutto contornato da una sfilata di moda a cura dell’ Atelier “Griffe Spose” di Corigliano Calabro, sfilata di gioielli curata da “Gioielleria Perri Maestri Orafi”, di Corigliano, e body painting proposto dalla “Scuola di Formazione Professionale CS Form” con sede a Corigliano. 

Ma soprattutto durante il Gran Galà verranno svelati i nomi degli artisti che proseguiranno il sogno verso le Nuove Proposte del Festival di Sanremo 2019, categoria che da quest’anno, per volere del Direttore Artistico, presenta una grande novità.

Più spazio ai giovani (i due vincitori gareggeranno direttamente con i Big): questo è il cambiamento a cui ha pensato Claudio Baglioni per il suo secondo Sanremo con l’intento di investire di più sulle Nuove Proposte. Per loro, quattro appuntamenti preserali e due in prime-time (il 20 e il 21 dicembre) su Raiuno e in contemporanea su Radio 2: un vero e proprio evento che porterà ventiquattro talenti «under 36» a battersi per un’occasione più unica che rara.  Per la prima volta dopo tanto tempo, infatti, i due vincitori della competizione gareggeranno direttamente con i Big. Grazie a questa importante innovazione,  Sanremo Giovani diventa quindi un grande evento a sé stante che si svilupperà in una gara avvincente e avrà per protagonisti 24 giovani artisti impegnati in due prime serate finali, subito prima della feste natalizie.

Gli artisti ritenuti idonei il 7 Ottobre in Calabria, accederanno alle semifinali nazionali a Sanremo, e anche qui c’è una importante novità: i selezionati non pagheranno le quote previste. Il tutto è stato reso possibile grazie all’ Amministrazione Comunale sanremese, che ha deciso di farsi carico di tali spese, dopo un lungo lavoro congiunto con la Rai ed il Direttore Artistico del Festival di Sanremo, Claudio Baglioni.

Sul sito è già disponibile sul sito www.areasanremo.it il modulo per l’iscrizione alle due fasi semifinali del prossimo mese ottobre al Palafiori di Sanremo.  Iscrizioni che sono riservate, naturalmente, a coloro che hanno superato le necessarie selezioni durante l’Area Sanremo Tour 2018.

Come detto, In Calabria le tappe di Area Sanremo Tour sono state curate da Roka Produzioni, quale collaboratore ufficiale per la Regione. E’ stato un lavoro minuzioso e scrupoloso svolto dall’etichetta discografica, da anni presente nel settore delle produzioni musicali e da anni impegnata nella promozione dei giovani artisti emergenti, ma ora Roberto Cannizzaro (responsabile Roka), Gianfranco Varani (responsabile tecnico), Mari Romagnoli (segreteria amministrativa), Katia Cannizzaro (booking&management), e tutto lo staff Roka Produzioni, sperano che tanti di questi artisti calabresi possano proseguire il sogno verso il Festival di Sanremo. «Ma soprattutto – spiegano – che possano cogliere al meglio la grande opportunità di confronto, formazione e interazione che il contest Area Sanremo Tour offre da anni alle giovani promesse della musica italiana».

Dal libro al teatro, “Senza Grazie”, il Book Show di Pino Sassano

COSENZA – Ventisette storie. Tutte ambientate nella metropolitana londinese. La tube fa da sfondo al nuovo libro di Pino Sassano, “Senza Grazie” (Infinito Edizioni): e dalla carta al palco, dalla scrittura all’oralità, alla musica, alla recitazione, il passo si fa breve, in una commistione di linguaggi che si traduce nello spettacolo “Book Show”, che debutterà al Teatro dell’Acquario di Cosenza sabato e domenica 6 e 7 ottobre.

Se ne fanno interpreti lo scrittore (Pino Sassano – testi e voce), il musicista (Leon Pantarei – groove, percussioni, musica, stringhe testuali e voce), l’attrice danzante (Marisa Casciaro – corpo e voce).La narrazione assume una metodologia nuova, muovendosi su diversi livelli. Dal libro vengono estrapolate sette storie: in scena vanno le parole scritte, che narrano al ritmo della musica, della voce, del corpo.

«Un lavoro corale – spiega Pino Sassano, autore del volume – che nell’ottavo e ultimo pezzo, nato dalla musica, ha un epilogo fuori testo, propizio di buona e condivisa ventura».

«Ogni storia – prosegue Sassano – riguarda la vita che sta nella testa d’un passeggero. Forse la nostra vita. Forse quella di chi ci sta accanto».  La novità che sta dietro al progetto del “Bookshow” è che quest’ultimo rappresenta un dispositivo spettacolare di presentazione dei libri in un linguaggio condiviso da più espressioni artistiche. «L’obiettivo – conclude Sassano – è quello di restituire le emozioni tipiche provate dal lettore, anche a chi abitualmente non legge. Una maniera di avvicinare al piacere dei libri e della lettura fasce di pubblico che, invece, continuano a rimanerne distanti».

Le altre tappe del Bokshow di “Senza Grazie”: il 27 ottobre a Napoli, 17 novembre a Milano (tra gli eventi dell’iniziativa “Bookcity”), il 7 dicembre a Roma (tra gli eventi di Più Libri Più Liberi) e poi a Firenze, Perugia, Città di Castello, Lecce e Brindisi.

Al Festival Leggere&Scrivere oggi si parla di Nutri-Menti

VIBO VALENTIA – Nell’ambito di Nutri-Menti, la sezione del festival nata per analizzare i legami tra cibo e identità, oggi sono previsti una serie di appuntamenti: ore 12 a palazzo Gagliardi, in Sala Berto, c’è l’incontro dal tema “Agricoltura etica e biologica, strumenti di sviluppo sostenibile” con Vincenzo Linarello e Ernesta Pasquale. Alle 13 nel punto ristoro di palazzo l’Accademia Italiana della Cucina, sezione di Vibo Valentia, in collaborazione con l’Istituto Alberghiero di Vibo Valentia presenta una versione moderna, oltre alla preparazione tradizionale, della stroncatura: tutta da godere.

Alle 15.30 su Corso Umberto di Vibo Valentia si farà una Passeggiata didattica a cura di Coldiretti Vibo Valentia dal titolo “Impariamo a fare la spesa”. Alle 16 in Sala Capialbi confronto sul tema “Cibo Territorio e politica” con Valerio Calabrese, Carlo Colloca, Silvio Greco e Roberta Pastore

Alle 17, in Camera di Commercio, Sala Murmura, incontro su “Promozione e valorizzazione delle eccellenze agroalimentari calabresi” con Pietro Bozzo, Direttore Coldiretti CZ/KR/VV, Michele Vartuli, Presidente Coldiretti sezione Serre Vibonesi, Giuseppe Laria, Presidente Consorzio Tutela Cipolla Rossa Tropea IGP, Onofrio Casuscelli, Rappresentante Giunta CCIA Vibo Valentia.

Il programma di oggi su www.festivaleggerescrivere.it/news/mercoledi-3-ottobre-adriano-sofri-giorgia-wurth-e-gli-ospiti-della-seconda-giornata

Raccontare e promuovere la Calabria attraverso l’arte contemporanea

COSENZA – Conclusa lo scorso 25 settembre la III sessione delle residenze artistiche BoCs Art – Cosenza, parte del ciclo  “La città del sole” in riferimento all’utopia del grande calabrese Tommaso Campanella, con la presentazione delle opere prodotte da 14 artisti invitati da Giacinto di Pietrantonio e Giovanni Viceconte.

Una scelta mirata questa dei due curatori, non solo verso un lavoro artistico che mostra una particolare attenzione verso  la pratica  del disegno e della parola come  mezzo  di espressione creativa, ma anche verso autori  capaci di sapersi rapportare con il territorio e la città. 

 Gli artisti durante il periodo si residenza (13-25 settembre 218) si sono approcciati con  il luogo  e i suoi abitanti, ricercando spunti interessanti ed input per poter raccontare attraverso  il proprio lavoro la città  di Cosenza o il suo territorio.  Il risultato di questa operazione, come sottolineano gli stessi curatori GiaDi Pietrantonio e Viceconte, «rappresenta  per gli artisti non solo un momento di  studio e di   riflessione sulla propria  ricerca, ma anche un modo per stabilire  interessanti  relazioni/collaborazioni   con  gli altri collegi presenti in residenzaInoltre, questa sessione ha permesso  al  progetto di  formulare  una nuova geografia di sperimentazioni artistiche e culturali  sul territorio e  agli artisti di stabilire diverse  forme di condivisione artistiche  con la città».

Cosenza come principale fonte di ispirazione ed incubatrice di quelle  dinamiche di carattere sociale, economico e politico, fonte di ispirazione degli artisti in residenza.

Per l’esempio dell’artista Gabriele Arruzzo, “Pensatore gioachimita”, un dipinto su tela ispirato alla filosofia teologica del monaco calabrese Gioacchino da Fiore. Alla cultura letteraria si ispira anche Marco Pace con  “Andromeda”, progetto figurativo e performativo dedicato al poeta cosentinoAngelo Fasan o, nel tentativo di evocare l’intensità e l’habitat identitario dell’essere.
Guardano alla Calabria  anche Sabrina D’Alessandro con  il  suo evento-performativo “IXV Censimento Peculiare”, legato al dialetto/lingua impiegando parole dimenticate e il doppio dipinto “Le gemelle”  di Francesco Fusi, in cui rivive la cultura degli arbëreshë, da secoli presente nel territorio cosentino
Al paesaggio incontaminato e selvaggio si ispira il disegno-scultura “Consenso” di Elisa Mossa, in cui due donne calabresi  diventano le protagoniste.
Hanno  lavorato al coinvolgimento attivo della città e degli stessi cittadini di Cosenza, che in alcuni casi  sono entrati a  far parte con le loro voci, azioni ed immagini  alla creazione dell’opera o parte di essa, l’artista tedesca Karin Andersen, che per la sua installazione “Licantropia Consentia”, composta da una serie di maschere/sculture e fotografie, ha coinvolto un gruppo di donne cosentine, in cui la diversità antropomorfa sviluppata dall’artista sui loro  corpi, non è solo percepita come qualcosa di negativo, ma al contrario può rivelarsi un’opportunità diarricchimento e di connessioni differenti.
L’antropomorfismo favolistico donna-animale è presente anche nell’installazione di disegni e suoni “De rerum natura” di Cristina Gardumi, che conduce i visitatori in un  mondo delle meraviglie e della sessualità,  raccontato dalle voci degli stessi  abitanti di Cosenza.
Anche il fiorentino Luca Matti, nel suo lavoro pittorico “Cosenza novel” viene fuori  il rapporto tra l’uomo, Cosenza e il lupo raccontato attraverso la sua tecnica in bianco e nero.
Infine, l’opera scultorea “Lingotti Fileja” del bresciano Gabriele Picco, realizzata con materiali del territorio dipinti di colore oro ed esibiti sotto forma di “lingotti”, sottolinea l’importanza e la preziosità delle risorse presenti in Calabria.  
Su una stessa linea rivolta ad una combinazione di segni come un racconto rivolto al territorio e alla città, si colloca  l’artista Rebecca Agnes con il suo  avoro “Quando i dinosauri non avevano le piume”, un diario  antologico di segni delle persone incontrate durante la residenza. Sullo stesso  concetto la Agnes ha proposto anche un diario illustrato dei giorni passati in residenza, in cui racconta i 13 giorni di questa esperienza cosentina.  
Meno legati alla cultura del territorio, ma con un occhio  più focalizzato alla tecnica artistica e ai nuovi mezzi offerti delle tecnologia i disegni di  Dario Guccio, l’opera-fumetto di Marco Pio Mucci, le immagini/MEME offerti attraverso istagram da Giulio Alvigini e la video-installazione“(Not yet) Raging Bull – Toro non ancora scatenato”  di Danilo Sciorilli.

MUSEO DIFFUSO

I suddetti lavori dei 14 artisti nei prossimi mesi saranno riproposti in mostra presso il  BoCs Museum e successivamente portati nelle case dei cittadini di Cosenza che ne faranno richiesta, creando un museo diffuso anch’esso volto a costituire una connessione tra arte e territorio.