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PIF a Cosenza per incontrare studenti e giornalisti

La quinta giornata del festival “La Primavera del cinema italiano” è dedicato al pubblico delle giovani generazioni. Pierfrancesco Diliberto, meglio noto come PIF, regista e attore de “La Mafia uccide solo d’estate” e “In guerra per amore” ha incontrato al Cinema Citrigno di Cosenza circa 2000 studenti degli istituti superiori della provincia. La manifestazione si colloca all’interno della IX edizione de “La Primavera del Cinema Italiano” ed esordio della XVIII edizione de “La Scuola a cinema”, un progetto promosso dalla Società CGC e dall’associazione Anec-Calabria, in collaborazione l’Agis Scuola Nazionale. Diversi i temi della XVIII edizione: “rapporti generazionali”, multiculturalismo”, “immigrazione”, “precariato” ed “educazione alla legalità”. Durante la mattinata al regista è stato consegnato il “Premio Agis Scuola Nazionale” mentre i giovani studenti hanno avuto la possibilità di incontrare il loro beniamino. PIF è il regista del film, campione di incassi e vincitore del David Giovani “La mafia uccide solo d’estate”. Costruito come un romanzo di formazione, La mafia uccide solo d’estate trova la sua rilevanza in quello che racconta e la sua forza in come lo narra e come rappresenta la mafia senza indulgenze celebrative. Ma In guerra per amore, il suo secondo film, che  PIF dimostra al pubblico di aver realizzato un film migliore del primo, una commedia che nasconde una visione indignata della realtà italiana passata e presente, con particolare attenzione allo strapotere mafioso in Sicilia.  E su quest’ultimo aspetto, in particolare, si è trattenuto con la stampa dopo aver lasciato il cinema Citrigno. Nella sede di Confindustria PIF ha risposto alle domande dei giornalisti incentrate soprattutto sul tema della mafia nel cinema. Ma Pierfrancesco Diliberto promette il suo terzo film cambierà tema poi, forse, gli farebbe piacere farne un altro sul maxi processo.

Giusy Versace al Rendano con la testa e con il cuore

 

COSENZA  – <<Tacco, pianta, punta>> è la voce di Giusy Versace ad aprire il sipario del Teatro Alfonso Rendano di Cosenza in una serata organizzata dall’Airc Comitato Calabria. Tre parole sussurrate e ripetute che lasciano sin da subito percepire il peso di un’azione non più meccanica ma quanto più fondamentale in un percorso di risalita verso una nuova vita.  “Con la testa e con il cuor si va ovunque” è lo spettacolo tratto dall’omonimo libro di Giusy Versace, un reading musicale – per la regia di Cristiano Strambi –  che lei stessa ha interpretato a fianco del suo amico e compagno di ballo Raimondo Todaro, conosciuto durante l’esperienza su Rai uno di “Ballando con le stelle” che li ha consacrati vincitori nel 2014. Lo spettacolo è un emozionante viaggio nella vita della Versace da quel 22 agosto 2005, giorno in cui un incidente d’auto sulla A3 all’altezza di Castrovillari le cambiò la vita. “Fino a quel momento mi sentivo una donna imbattibile – racconta la Versace –  ma in pochi minuti non avevo più nulla”. Eppure dall’eco di questo cambiamento, la giovane non si è lasciata abbattere ma ha trovato la forza per ringraziare ed omaggiare la vita. E’ infatti un inno alla vita tutto lo spettacolo portato in scena che emoziona tra racconti, immagini e coreografie che coinvolgono la  protagonista anche in un bellissimo passo a due con il maestro Todaro senza le sue protesi. “La mia vita stava prendendo tutto un altro ritmo – racconta Giusy ricordando la lunga riabilitazione, la fatica dell’“addestramento” per imparare a camminare ed il sopraggiungere di una nuova sfida: l’atletica –  Volevo provare a correre non tanto per fare le gare, ma perché non ricordavo più cosa volesse dire correre.” Da lì l’ascesa sportiva che le ha regalato nuove soddisfazioni diventando la prima atleta italiana a correre con un’amputazione bilaterale e l’aiuto di protesi in carbonio.

“Con la testa e con il cuor si va ovunque” è sì il racconto di una vicenda personale ma anche di una scelta che riguarda quanti si trovano ad affrontare un grande cambiamento: guardare oltre e costruirsi un domani, o continuare a rimpiangere ciò che è stato. Giusy Versace non ha avuto dubbi e la sua vita è l’immagine positiva di un cambiamento possibile grazie ad una grande forza d’animo. La sua vita da quel lontano 2005 è cambiata “ho scoperto una Giusy che forse, se non mi fosse capitato quell’incidente, non avrei scoperto o forse avrei scoperto molto tempo dopo, una Giusy che mi assomiglia di più rispetto a quella di prima e – aggiunge –  oggi, non tornerei mai indietro”.

Quasi due ore di spettacolo di forte impatto emotivo, il ritorno a Cosenza e l’incontro con medici, infermieri, e tutti coloro che le hanno prestato soccorso –  in sala era presente anche il dott. Togo, il chirurgo che l’ha operata, gli ausiliari del 118, il soccorso stradale e la famiglia della stessa Versace. Ospite della serata il cantante Daniele Stefani, interprete del singolo “Un giorno d’amore” (Sony Music), presente nel film Gomorra e reduce dal Festival di Sanremo con la canzone “Chiaraluna” che con una splendida voce ha accompagnato la Versace e Todaro emozionando inoltre il pubblico in una meravigliosa versione dell’Halleluja di Cohen.

Lo spettacolo è rientrato tra le iniziative promosse dall’AIRC all’interno della XXIV edizione della Campagna BCA Breast Cancer Awareness che nel mese di ottobre prevede l’organizzazione di azioni significative nella lotta contro il tumore al seno e, in occasione dello spettacolo e grazie all’impegno dell’Amministrazione comunale, la facciata del Teatro Alfonso Rendano è stata illuminata di rosa. teatro-rendano-rosaGrazie a questa straordinaria accensione, anche la Città di Cosenza ha partecipato all’iniziativa ideata nel 1992 da Evelyn H. Lauder e diventata il simbolo universale della lotta contro il cancro al seno; un gesto emblematico che si svolge negli oltre 70 Paesi in cui la BCA Campaign prende vita. Negli anni sono stati illuminati: Il Duomo di Milano, l’Albero della Vita di EXPO e il Colosseo in Italia, la Casa Bianca a Washington, l’Empire State Building di New York, le Cascate del Niagara in Ontario, l’Opera House di Sidney, la Torre Eiffel di Parigi, il Cristo Redentore di Rio de Janeiro, la Porta di Brandeburgo di Berlino e centinaia di altri.

L’evento è stato patrocinato dal Comune di Cosenza, dal Coni e dal Comitato italiano Paralimpico Calabria ed organizzato con il supporto di Piano B Event Project Management. L’incasso della serata è stato interamente devoluto a sostegno della ricerca oncologica.

 

Peppe Voltarelli finalista al premio Tenco

Peppe Voltarelli è tra i finalisti delle targhe Tenco, il più prestigioso riconoscimento alla canzone d’autore Italiana.

Saranno oltre 230 giornalisti che comporranno la giuria che assegnerà le targhe suddivise in cinque sezioni.

Peppe Voltarelli è tra i finalisti delle targhe Tenco, il più prestigioso riconoscimento alla canzone d’autore Italiana.

Saranno oltre 230 giornalisti che comporranno la giuria che assegnerà le targhe suddivise in cinque sezioni.

Peppe Voltarelli è stato selezionato assieme ad altri cinque interpreti tra cui Peppe Barra e Francesco De Gregori, nella sezione delle canzoni non proprie .

Le targhe Tenco saranno assegnate in due fasi la prima delle quali già svolta dove appunto sono stati selezionati i cinque finalisti per ogni categoria. Nella seconda, che si terrà nei prossimi giorni, sarà proclamato il vincitore per ogni sezione.

Le targhe invece saranno consegnate dal 20 al 22 ottobre nell’ambito del Premio Tenco in programma a Sanremo al teatro Ariston.

Peppe Voltarelli da quando si è messo in proprio nel 2005, ha rivolto la sua attività anche verso il cinema attore realizzando ben otto film, oltre che continuando a girare per il mondo dove non solo dà spettacoli, ma pubblica anche dischi. Nel 2014 sono stati pubblicati il suo quinto disco da solista Lamentarsi come ipotesi e il suo sesto libro Il caciocavallo di bronzo.

Non è la prima volta che Voltarelli giunge in finale al premio Tenco; nel 2007 esce Distratto ma però il primo lavoro discografico da solista prodotto da Alessandro Finazzo della Bandabardò che vede la partecipazione di Roy Paci, Sergio Cammariere, Pau dei Negrita e Giancarlo Cauteruccio, il disco entra nella cinquina dei finalisti per la targa Tenco 2007 riservata alle opere prime partecipando alle serate conclusive del Premio Tenco al Teatro Ariston di Sanremo.

Fiorenza Gonzales

Enzo Avitabile e i Bottari all’VIII edizione di Tarantarsia

TARSIA (CS) – E’ tutto pronto a Tarsia per uno degli eventi più attesi dell’anno, l’ottava edizione del Tarantarsia Festival. Per l’edizione 2016 non potevano mancare ospiti d’eccezione come Enzo Avitabile, il musicista che rappresenta Napoli e non solo, nel mondo ed i Bottari di Portico.

Il Festival organizzato dall’Associazione culturale Musikart in collaborazione e con il patrocinio dell’amministrazione comunale di Tarsia, sarà inaugurato  oggi, venerdì 26 agosto, a Palazzo Rossi, nel centro storico del borgo cosentino, con l’illustrazione del progetto. A partire da questa data e per i giorni del festival sarà possibile visitare mostre, Musei e Chiese aperte, nonché partecipare ai convegni previsti. Tra le mostre, segnaliamo la mostra sull’Emigrazione dei Tarsiani, la mostra “Tarsia in bianco e nero” e quella sulla Biodiversità.

Sempre a Palazzo Rossi, il 27 agosto, alle ore 17.30, si  svolgerà la presentazione del volume “Il Prefetto ed i Briganti. La Calabria e l’unificazione italiana 1861-1865” di Giuseppe Ferraro, con la presenza dell’autore. Da Palazzo Rossi ci si sposta alle ore 19.30 a Via Olivella, per un aperitivo interculturale, “Let’s start to talk”, con i giovani studenti partecipanti al programma Erasmus, a cura dell’Associazione Futuro Digitale.

L’Associazione Giovani per Tarsia allieterà la serata con i giochi popolari fino alla inaugurazione alle 21.00 della Fiera Enogastronomica e del successivo concerto musicale “Incontro tra i popoli”.

Il 28 agosto è la volta del concerto finale della manifestazione. Ad aprire il concerto il trio Marcello De Carolis e subito dopo quello di Enzo Avitabile, voce e sax, Gianluigi Di Fenza, chitarra napoletana, Carmine Pascarella, tromba, Antonio Bocchino, sax, Mario Rapa, batteria, Paolo Palmieri, basso, Diego Carboni, tastiere, insieme ai Bottari di Portico: Carmine Romano, capopattuglia, Raffaele D’Amico, botte, Raffaele Iodice, botte, Luigi Natale, tino, Salvatore Guida, “500” tino, Francesco Stellato, tino, Massimo Piccirillo, falce. Insieme ai Bottari, Enzo Avitabile coniuga la tradizione arcaica contadina della Campania con il suono antico delle botti e dei bottari di Portico per richiamare gli antichi riti contadini. Botti, tini e falci sono utilizzati come percussioni per scandire arcaici ritmi processionali nella speranza di scacciare gli spiriti maligni dalle cantine e di favorire il raccolto. Nel corso della serata sarà consegnato il premio Tarantacalabra. Tutti gli eventi prevedono l’ingresso gratuito.

 

Enzo Avitabile, musicista simbolo di Napoli nel mondo, avrà la possibilità di esprimersi in tutta la sua poliedricità, attraverso i vari linguaggi musicali, dal jazz alla world music, dal soul alla tradizione partenopea, dall’improvvisazione alla musica ambient, portando in scena un concerto-evento unico e irripetibile. Nel corso della sua carriera, Enzo Avitabile, considerato l’artista italiano simbolo della contaminazione tra generi, ha sperimentato vari linguaggi musicali mantenendo sempre e comunque una sua originalità.

 

Una suite per violino ed ensemble in anteprima a Roccella dedicata al compianto Sisinio Zito

Grandi incroci per la prima serata del Roccella Jazz Main Stage, con l’elettrizzante duo composto dal batterista Maria Portugal ed il sassofonista Paul Van Kemenade: un improvvisazione alchemica e piena di lirismo che ha rappresentato la perfetta introduzione per il set del trombettista Luca Aquino. Considerando l’improvviso forfait di Han Bennink , ricoverato in un ospedale olandese a causa di un fastidioso infortunio alla mano messo a referto, stasera la Portugal e Van Kemenade si ritroveranno sul palco del teatro Castello alle ore 21, ma in formazione allargata al quartetto, con l’autorevole presenza del trombonista Ray Anderson e del contrabbassista Ernst Glerum. A seguire l’omaggio ufficiale alla memoria di Sisinio Zito, che la direzione artistica firmata da Vincenzo Staiano e Paola Pinchera ha inteso commissionare al pianista Claudio Cojianiz. Il “COJ – SECOND TIME” è una delle sue formazioni storiche. L’ensemble sarà arricchito dalla presenza di Alexander Balanescu, uno dei più grandi violinisti viventi. Il musicista rumeno (che è già stato ospite della stagione concertistica all’Auditorium con il famoso quartetto che porta il suo nome), diventerà una specie di “voce “contrapposta a quella dei fiati e delle percussioni della formazione del pianista friulano. La dinamica di tutto l’ensemble sarà colorita dai “rumori” del percussionista Luca Grizzo. E’ questa la base su cui si svilupperà la composizione dedicata a Sisinio Zito dal titolo “Si Song”, scritta dallo stesso Cojaniz, che sarà presentata per la prima volta al pubblico sotto la forma di una suite per violino ed ensemble. Il Roccella Jazz Festival, a proposito di questa perdita indelebile, ha offerto la sua partnership per sostenere da quest’anno i progetti per i malati di Sla calabresi promossi dalla sezione regionale Aisla (Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica), guidata dalla presidente Francesca Genovese con uno stand apposito presente all’interno del teatro al Castello per tutta la durata del festival. Scopo dell’iniziativa è sensibilizzare l’opinione pubblica non solo sull’importanza della ricerca per la cura della grave patologia, ma soprattutto sul problema dell’organizzazione dell’assistenza agli ammalati e i relativi costi che gravano sulle spalle delle famiglie, nonché sulla necessità di formare personale specializzato nella gestione del paziente affetto da Sla. Un problema , quello dell’assistenza alle famiglie dei malati, che negli ultimi tempi stava molto a cuore a Sisinio Zito , il quale aveva espresso il desiderio che la cittadina potesse ospitare iniziative di beneficenza in favore dell’ Aisla. Le donazioni, oltre che in forma diretta con l’acquisto di appositi gadget, potranno essere effettuate anche tramite bonifico sul conto corrente bancario intestato ad AISLA Onlus , codice Iban   IT 61 I 0335901600100000109254, BANCA PROSSIMA, oppure sul conto corrente postale c/c: 17464280 intestato sempre a AISLA Onlus.

Domani invece, sempre al Teatro al Castello, spot su Antonello Salis con la sua pletora di strumenti inventati a corredo del piano solo che costituirà lo spunto iniziale della sua esibizione alle ore 21, quindi il quartetto che unisce esperienza e sostanza “Equal Crossings”, di cu fanno parte Regis Huby (violino), Marc Ducret (chitarra), Bruno Angelini (piano) e Michele Rabbia (percussioni). Altre news e aggiornamenti sulla pagina facebook ufficiale del festival, biglietti regolarmente disponibili presso il botteghino del teatro.

Roccella Jazz entra nel vivo con Re Niliu

Entra nel vivo la XXXVI edizione di Rumori Mediterranei, la rassegna di jazz internazionale che si svolge a Roccella Jonica, con la direzione artistica di Paola Pinchera e Vincenzo Staiano nell’accorato omaggio a Sisinio Zito. Questa sera (ore 22,30) in Largo Colonne attesa esibizione dei Re Niliu, incrocio obbligato fra etno e folk per chiunque si sia interessato di questi generi in Calabria e non solo. Attivi con qualche inevitabile pausa dal 1979, identificatisi con il nome di un personaggio dell’immaginario folklorico presilano – un re di cera destinato da un destino sfavorevole a non poter godere delle proprie ricchezze – e fautori di una Calabria musicale che non aderiva allo stile praticato da Otello Profazio, perché forti di una conoscenza diretta e approfondita della musica contadina, capace di produrre una documentazione scientifica su zampogna e lira calabrese, lontana da ogni visione idilliaca e nostalgica del sud, ma al contrario basata su una rigorosa ricerca sul campo e un grande rapporto stretto con i maestri musicisti della tradizione locale. Concetti ribaditi dalla pubblicazione del recente album “In a cosmic ear” (Alfa Jazz): matrici popolari, strumenti tradizionali che si legano a quelli elettrificati e digitali, tradizione e reinvenzione secondo la visione del leader storico Ettore Castagna. Sempre stasera ma a Siderno (villa comunale, ore 21,30), si esibirà l’Illogic Trio, formato da Lucio D’Amato (pianoforte), Luciano Napoli (basso) e Ugo Rodolico (batteria), cui si avvicenderà il trio atipico Un Poco Loco, progetto che vede protagonisti Fidel Fourneyron (trombone), Geoffroy Gesser (sax tenore e clarinetto) e Sebastien Beliah (contrabbasso), in collaborazione con Association Jazzé Croisé – Jazz Migration. Due modi diversi di affrontare tradizione ed improvvisazione, fra rinomati standards e brillanti originali. Domani invece (17 agosto) alle 21.30, presso l’ex convento dei Minimi il quartetto del pianista Daniele Gorgone, che ospita l’ottimo trombettista Jim Rotondi (in carriera prestigiose militanze fra cui Lionel Hampton, Curtis Fuller, George Coleman, Bobby Watson), completato dal sostegno ritmico di Daniele Sorrentino (contrabbasso) ed Elio Coppola (batteria). A seguire il sassofonista Carmelo Coglitore terrà un workshop presso Largo Colonne (ore 23). Nello stesso luogo e il medesimo orario ma il 18 agosto, Coglitore si cimenterà in una produzione originale con il batterista Francesco Cusa. Dal 19 fino al 22 il festival presenterà nella splendida cornice del teatro al Castello i suoi concerti principali di cui saranno protagonisti Ray Anderson, Luca Aquino, Han Bennink, Joe Lovano, Antonio Faraò, Lenny White, Lars Danielsson, Claudio Cojaniz, Alexander Balanescu, Arrigo Bernabè, Regis Huby e Antonello Salis insieme a molti altri.

Atteso il 2bePOP Fest, tra i maggiori eventi musicali dell’estate

Manca pochissimo al 2bePOP Fest 2016 previsto per mercoledì 10 agosto a partire dalle 20:30 al lido La Calura Paola/San Lucido, uno tra i più importanti eventi musicali del Sud Italia. Stessa spiaggia stesso mare, verrebbe da dire. E gli organizzatori non si sono risparmiati dando all’evento un profilo di altissimo livello per una line up degna delle grandi occasioni. Questa volta si inizia presto. Le luci del tramonto illumineranno uno schermo con la proiezione del docu “Digging New York” del rapper romano Danno (colle Der Fomento), presentato per la prima volta in Calabria. Un piccolo incontro assieme all’autore, al regista Daniele Guardia e alla 2bePOPcrew, previsto per le 20:30, precederà la visione del film.

Dalle 23:00 inizia il concerto. Ad aprire la kermesse, direttamente dalla riviera Romagnola, “Funk Rimini”, che presenteranno in anteprima al pubblico di 2bePOP il loro primo, omonimo lavoro. Saliti agli onori della critica musicale italiana, il loro sound fatto di Soul ed electro pop sta scalando le classifiche italiane e creando il sold out a tutti i loro concerti.

A seguire il ritorno Calabro di Ghemon e le sue “Forze del bene”. Quasi un evento a se stante. Dopo l’enorme successo del suo ultimo album e del singolo “Adesso sono qui”, il rapper e autore dirige un’orchestra in cui si mescolano esperienze importanti che diventano “Indigo Tour”.

Ma non finisce qui. Afterparty assicurato fino all’alba grazie alla presenza di numerosi dj set. Uno su tutti IceOne, pioniere del funk e dell’ Hip Hop italiano. Dj e produttore romano che ha fatto la storia del rap del Bel Paese e che continua a raccontare la Black Music regalando emozioni attraverso una consolle. E, come se non bastasse, una vera e propria staffetta vedrà alternarsi, assieme ad IceOne anche: Danno, Gheesa, Macro Marco, Dj Kerò, Mujina Crew, Polychrome, Fabio Nirta, Vincenzo Nac.

E visto che ogni spettacolo degno di tale nome ha bisogno del “Pippo Baudo” di turno, a presentare l’evento e dirigere la serata toccherà a due nomi noti tra i talenti made in Sud, i rapper Kiave e Don Diegoh.

Nato da un’idea di Stefano Cuzzocrea, giornalista, dj e scrittore prematuramente scomparso l’Aprile dello scorso anno, il 2bePOP Fest mette un altro tassello importante nella storia della cultura musicale calabrese. Da periferia dell’Impero, il Tirreno Cosentino diventa punto di riferimento per migliaia di ragazze e ragazzi che trovano nelle musica la voglia di riscatto di una terra, e l’opportunità di contribuire al meglio alla causa che l’associazione 2bePOP si propone di perseguire, la raccolta fondi per la ricerca contro il cancro.

Durante la serata sarà possibile il tesseramento a sostegno dell’associazione 2bePOP, che include – per vecchi e nuovi associati – il libro “Ho un complesso Rock”, di Sefano Cuzzocrea (Round Robin editrice).

Roccella Jazz Festival, il programma 2016 dedicato al compianto Sisinio Zito

E’ stata ufficialmente presentata la trentaseiesima edizione di Roccella Jazz Festival – Rumori Mediterranei, una delle rassegne più longeve d’Italia, da anni punto di riferimento per appassionati e critici del settore, per la sua anima avanguardista ed internazionale. Erano alcuni dei cardini su cui si è poggiato l’operato di Sisinio Zito, l’indimenticabile senatore ed intellettuale roccellese cui è ovviamente dedicata, questa particolare e sofferta edizione del festival, di cui è stato l’amato deus ex machina fino ai suoi ultimi giorni di vita. Il Direttore Artistico Vincenzo Staiano (che ha firmato il programma insieme a Paola Pinchera) e il Sindaco Giuseppe Certomà, lo hanno ricordato con emozione e sincerità, parlando di questa edizione, il cui eloquente sottotitolo è “Sisong- canzone per Siso”, che partirà sabato 13 agosto, ore 11:00, in Largo Colonne, con il concerto di cui saranno protagonisti Irit Dekel &Eldad Zitrin – Last of Songs, interessante formazione costituita dagli israeliani Irit Dekel (voce), Eldad Zirtin (voce, fisarmonica, piano e sax soprano), Adi Har Zvi (basso) ed Elad Cohen Bonen (batteria) che presenterà un repertorio di celebri standards, personalmente riarrangiati che costituisce l’ossatura dello splendido album d’esordio omonimo. Si proseguirà lunedì 15, (ore 10:30, ancora in Largo Colonne) con Simona Calipari Archè Project, quintetto formato da Simona Calipari (voce), Francesco Scaramuzzino (pianoforte), Gianni Ciampà (chitarra), Luciano Cefalà (contrabbasso) ed Emanuele Fuduli (batteria), musicisti molto affermati sul territorio calabrese, con un programma molto gradevole e propedeutico ad ascolti più approfonditi e per questo ancora più prezioso . Martedi 16 ( ore 10:30, in Largo Colonne), sarà la volta di Re Niliu, nome storico del folk calabrese, la cui anima mediterranea andrà molto bene ad amalgamarsi fra jazz e world music. Nel meritevole intento di allargare anche al comprensorio la propria offerta artistica, il festival si sposterà a Siderno, alle 21:30, presso la Villa Comunale scenario perfetto del concerto Illogic Trio, composto da Lucio D’Amato (pianoforte), Luciano Napoli (basso) e Ugo Rodolico (batteria). Tensione melodica, armonica e ritmica sono i tre elementi predominanti nella musica originale di questa line-up che punta dritto a delle nuove forme stilistiche ed espressive. Si proseguirà con Un Poco Loco, progetto che vede protagonisti Fidel Fourneyron (trombone), Geoffroy Gesser (sax tenore e clarinetto) e Sebastien Beliah (contrabbasso), in collaborazione con Association Jazzé Croisé – Jazz Migration. Il trio offrirà una rilettura strettamente personale del periodo bop associato a Bud Powell e Charlie Parker, con una notevole propensione allo swing. Mercoledi 17 (ore 21:30, ancora presso la Villa Comunale di Siderno), il concerto dell’emergente pianista Daniele Gorgone, il cui quartetto ospiterà il brillante trombettista Jim Rotondi, molto attivo sulla scena off newyorkese che ha fra i suoi mentori niente meno che Freddie Hubbard, completato da Daniele Sorrentino (contrabbasso)ed Elio Coppola (batteria). Giovedi 18 a Roccella Jonica, si terrà un workshop sul jazz a cura del sassofonista Carmelo Coglitore, quindi da venerdi 19 il festival entra nel vivo presso la tradizionale e suggestiva cornice del teatro al Castello di Roccella Jonica con Luca Aquino, che presenterà in anteprima Blake Cloud, il suo nuovo progetto con incroci letterari, in cui il trombettista, flicornista e compositore campano dal suono profondamente evocativo, pone le basi per una sua nuova estetica. Sergio Casale (sassofoni, flauto ed elettronica), Carolina Bubbico (voce e tastiere), Roberto Cherillo (voce e tastiere), Antonio Jasevoli (chitarre), Dario Miranda (basso) e Lele Tomasi (batteria) completeranno un gruppo ad alta gradazione di talento. Inoltre, vi saranno le videoproiezioni a cura di Neocortex. Nei giorni successivi si esibirà il quartetto pianoless Anderson – Van Kemenade – Glerum – Bennink, costituito da Ray Anderson (trombone), Paul Van Kemenade (sax), Ernst Glerum (contrabbasso) e Han Bennink (batteria). Nonostante le autorevolissime presenze di Anderson e Bennink, autentici protagonisti dell’avanguardia contemporanea, si tratta di quattro brillanti jazzisti che dialogano fittamente e simbioticamente adornando la loro performance con evidenti richiami al free jazz. Successivamente, il concerto firmato COJ & SECOND TIME special guest Alexander Balanescu, sublime interprete del violino moderno. L’ensemble diretto dall’eccellente pianista Claudio Cojaniz, al quale è stata commissionata una composizione a ricordo del senatore Zito, è completato da Mirko Cisilino (tromba e flicorno), Gabriele Cancelli (tromba e cornetta), Toni Costantini (trombone), Leo Virgili (trombone), Alessandro Turchet (contrabbasso e basso), Luca Colussi (batteria) e Luca Grizzo (percussioni). Antonio-faraòIl sipario di Roccella Jazz Festival 2016 calerà lunedi 22 agosto, alle 21:00, al Teatro Castello. O Neuròtico e As Histéricas, quintetto composto da Arrigo Barnabè (voce e tastiere), Maria Beraldo Bastos (clarinetto e voce), Anna Trèa (chitarra e voce), Ana Karina Sebastiao (basso elettrico e voce) e Marià Portugal (batteria e voce) coinvolgeranno gli astanti con il loro originale latin jazz di fattura brasiliana. In chiusura, il Lovano – Faraò – Danielsson – White Quartet, quartetto di caratura mondiale formato da Joe Lovano (sax), Antonio Faraò (pianoforte), Lars Danielsson (basso) e Lenny White (batteria), quattro autentici fuoriclasse dei loro rispettivi strumenti presentati in esclusiva meridionale a suggello di un edizione coraggiosa e da supportare, nel disegno originale voluto da Zito.

Dedicata a Sisinio Zito la XXXVI edizione del Roccella Jazz

PROCELLA JONICA (RC) – Sarà presentata questa sera alle 21.30 la trentaseiesima edizione del Festival Internazionale del Jazz “Rumori Mediterranei”. Una data non scelta a caso ma legata alla ricorrenza del trigesimo dalla scomparsa del senatore Sisinio Zito, presidente e fondatore del Festival. Sarà dedicata proprio a lui la XXXVI Edizione della rassegna roccellese intitolata “Sisong – Canzone per Siso” (il diminutivo del suo nome più usato dagli amici). Il programma sarà presentato a Largo Colonne Egizie dal Sindaco di Roccella Jonica Giuseppe Certomà e da Vincenzo Staiano, direttore artistico del Festival insieme a Paola Pinchera. Molti i grandi nomi della scena jazzistica internazionale e italiana che dal 13 al 22 agosto saranno presenti a Roccella per rendere omaggio a Zito, senz’altro fra i maggiori promotori culturali in Italia, che nel tramite dell’Associazione Culturale Jonica, ha realizzato negli anni tanti straordinari appuntamenti di musica classica e jazz in tutta la Calabria.

Questi alcuni tra i protagonisti: IRIT DEKEL & ELDAD ZITRIN – RE NILIU – SIMONA CALIPARI ARCHE’ PROJECT – “UN POCO LOCO” di FIDEL FOURNEYRON, GEOFFROY GESSER e SÉBASTIEN BELIAH – ILLOGIC TRIO – DANIELE GORGONI QUARTET FEAT.JIM ROTONDI –  CARMELO COGLITORE JAZZ WORKSHOP – ENZO PIETROPAOLI QUARTET – LUCA AQUINO SEPTET in “BLAKE CLOUD” – RAY ANDERSON, PAUL VAN KEMENADE, ERNST GLERUM , HAN BENNINK QUARTET – ”CLAUDIO COJANIZ SECOND TIME ORCHESTRA” & ALEXANDER BALANESCU – “CROSSING SHADOWS” CON ANTONELLO SALIS E MARCELLO ALULLI E COREOGRAFIA DI ROBERTA GARRISON – REGIS HUBIS “EQUAL CROSSING” – ARRIGO BARNABÈ & “O NEUROTICO E AS HISTERICAS” – JOE LOVANO, ANTONIO FARAO’, LARS DANNIELSSON, LENNY WHITE QUARTET.

Ludovico Einaudi il 6 agosto in concerto a Cirella per l’unica tappa calabrese

Compositore e pianista di fama mondiale, capace di far dialogare nel suo percorso musicale. le avanguardie e i suoni ancestrali alle melodie jazz, al rock, le incursioni nell’elettronica e le sperimentazioni anche nella musica etnica e nel pop, Einaudi arriverà il prossimo 6 agosto anche in Calabria, nell’incantevole cornice dell’Anfiteatro dei Ruderi di Cirella, grazie a una produzione che porta la firma di Archimedia e Ponderosa Music & Arts.

Dopo aver eseguito la memorabile Elegy for the Arctic di fronte al ghiacciaio Wahlenbergbreen, alle Isole Svalbard (Norvegia), in sostegno della campagna di Greenpeace a difesa dell’Artico,  su una piattaforma galleggiante alla deriva nel Mar Glaciale  e  a distanza di due anni e mezzo da In a Time Lapse, il pianista presenterà dal vivo Elements, strepitosa ed emozionante suite di brani che si susseguono e si abbracciano in un’originale e intensa relazione musicale, un disco dai contorni ancora più trascinanti e decisi, uscito nel 2015 su etichetta Decca Records – Universal Music Group.

“Elements nasce da un desiderio di ricominciare daccapo, di intraprendere un nuovo percorso di conoscenza. C’erano nuove frontiere – sul filo di quello che conoscevo e di quello che non conoscevo – che da tempo desideravo indagare: i miti della creazione, la tavola periodica degli elementi, le figure geometriche di Euclide, gli scritti di Kandinsky, la materia sonora, ma anche i colori, i fili d’erba di un prato selvaggio, la forme del paesaggio. Per mesi ho vagato dentro una miscela apparentemente caotica d’immagini, pensieri e sensazioni; poi, tutto gradualmente si è amalgamato in una danza, come se tutti gli elementi facessero parte di un unico mondo, ed io anche.” Questo è Elements. Se non fosse musica sarebbe una mappa dei pensieri, a volte chiari, a volte sovrapposti, punti, linee, figure, frammenti di un discorso interno che non si ferma mai.”

Composto da 12 brani, l’album ha una strumentazione che comprende piano, archi, percussioni, chitarra ed elettronica. Come nei precedenti lavori del compositore, anche questo si sviluppa come una suite in cui ogni brano ha una precisa relazione con gli altri. Il suono è ricco e stratificato, gli elementi sonori si sommano e s’intrecciano con una freschezza d’insieme che unisce con sapiente naturalezza suoni acustici, elettrici ed elettronici.
Il disco è stato registrato nell’arco di tre mesi, tra marzo e giugno, nello studio della sua casa di campagna nelle Langhe, “un’esperienza unica, accompagnata dal ritmo incalzante dell’esplosione della primavera”.
Oltre alla presenza del gruppo ormai stabile di Ludovico, tra cui Francesco Arcuri, Marco Decimo, Mauro Durante, Alberto Fabris, Federico Mecozzi, Redi Hasa, l’album si avvale della collaborazione dell’ensemble d’archi olandese Amsterdam Sinfonietta, del musicista elettronico berlinese Robert Lippok, dei percussionisti dell’Auditorium Parco della Musica di Roma, del percussionista brasiliano Mauro Refosco e del grande violinista sudafricano Daniel Hope, ospite nel brano di apertura Petricor. Una performance, quella all’interno dell’Anfiteatro dei Ruderi, che si preannuncia epica, per suggestioni sonore, ricchezza musicale, qualità compositiva.