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Amministrative, ballottaggio a Lamezia e Isola. Rieletto Papasso a Cassano

CATANZARO – Sarà necessario il turno di ballottaggio a Lamezia Terme (Cz) e a Isola Capo Rizzuto (Kr) – due dei sette comuni calabresi sciolti per infiltrazione e condizionamento di tipo mafioso – per l’elezione del sindaco ed il rinnovo del Consiglio comunale.

In particolare a Lamezia l’ex sindaco Paolo Mascaro ha ottenuto il 40% circa, seguito dal promoter Ruggero Pegna (centrodestra senza la Lega) con il 27%. Terzo l’imprenditore proprietario del Cosenza Calcio Eugenio Guarascio (PD, 18,85%), seguito da Rosario Piccioni, candidato delle formazioni di sinistra (8%) e Massimo Cristiano (5%). Brutto tonfo per il M5S che non vanno oltre il 4,81%.

Ballottaggio anche a Isola C.R. dove Maria Grazia Vittimberga, con 14 sezioni su 15, ha avuto il 43% su Maurizio Piscitelli (34,45).

Il turno di ballottaggio si svolgerà il 24 novembre 2019.

I sindaci eletti

A Cassano allo Ionio Gianni Papasso è stato rieletto sindaco. Con 18 sezioni scrutinate su 21, Papasso, a capo di liste civiche, è al 53% contro il 43% di Francesco Lombardi. 

Eletti i sindaci di Marina di Gioiosa Ionica (Giuseppe Femia con il 70,26 %), Cropani (Raffaele Mercurio, 50,10%) e Petronà (Vincenzo Bianco, circa 59%). Restano, invece, i commissari a Brancaleone dove, con il solo candidato Silvestro Garofalo, non è stato raggiunto il quorum.

 

 

Amministrative, si vota in 7 comuni calabresi. Occhi puntati su Lamezia e Cassano

LAMEZIA TERME (CZ) – La nuova stagione elettorale in Calabria parte ufficialmente oggi con il turno straordinario di elezioni amministrative per l’elezione dei sindaci ed il rinnovo dei Consigli comunali in sette comuni, banco di prova importanti per partiti ed eventuali coalizioni.

Sono stati aperti regolarmente da questa mattina alle sette i seggi allestiti a Lamezia Terme, Cropani e Petronà, in provincia di Catanzaro, Cassano allo Ioio (Cosenza), Isola Capo Rizzuto (Crotone), Brancaleone e Marina di Gioiosa Ionica (Reggio Calabria): questi i comuni calabresi comuni sciolti per infiltrazione e condizionamento di tipo mafioso, ai sensi dell’art.143, comma 10, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n.267.

Le operazioni di voto si concluderanno alle 23 di oggi.

Lamezia Terme, con i suoi oltre 71 mila abitanti, è il comune più popoloso alle urne.

Sei i candidati alla carica di primo cittadino: l’ex sindaco Paolo Mascaro, sostenuto due liste civiche, Eugenio Guarascio (per il centrosinistra), Ruggero Pegna (centrodestra senza la Lega), Silvio Zizza (M5s) e i candidati civici Rosario Piccioni e Massimo Cristiano.

Gli altri comuni calabresi al voto

Sfida a due a Cassano allo Ionio (fra il già sindaco uscente Giovanni Papasso e l’avvocato Francesco Lombardi), Marina di Gioiosa Ionica (Geppo Femia e Giuseppe Nunziato), Cropani (Luigi Le Pera e Raffaele Mercurio) e Petronà (Vincenzo Bianco e Vincenzo Mazzei). Tre gli aspiranti, invece, a Isola Capo Rizzuto: Raffaele Gareri, Maria Grazia Vittimberga e Maurizio Piscitelli. A Brancaleone ci sono in corsa un solo candidato sindaco e un’unica lista: perché l’elezione possa essere valida sarà necessario superare il quorum del 50,1% dei votanti. In caso contrario si protrarrà la gestione commissariale.

L’eventuale turno di ballottaggio si svolgerà il 24 novembre 2019.

Fuori dalla Calabria si vota solo a Valenzano, in provincia di Bari.

Affluenza alle urne:

Questi i dati dell’affluenza alle ore 12:

Lamezia Terme: 9067

Cropani: 939

Petronà: –

Cassano allo Ionio: –

Isola Capo Rizzuto: 1839

Brancaleone: 519

Marina di Gioiosa: 671

Bancarotta fraudolenta, rinvio a giudizio per Occhiuto. Il sindaco: «Presto accertata la mia estraneità ai fatti»

COSENZA – Il sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto, è stato rinviato a giudizio con l’accusa di bancarotta fraudolenta. Lo ha deciso il Gup nell’ambito del procedimento penale sul fallimento della società “Ofin”, di cui Occhiuto é stato amministratore fino al 2011.

La bancarotta di cui è accusato il sindaco di Cosenza ammonta a tre milioni di euro.

La prima udienza del processo é stata fissata per il 2 aprile del 2020. Occhiuto è stato proposto da Forza Italia alla presidenza della Regione Calabria.

Per lo stesso reato, invece, il gup del tribunale di Cosenza ha condannato, col rito abbreviato, Annunziata Occhiuto, sorella del sindaco, a un anno e 4 mesi con pena sospesa e non menzione.

Le precisazioni di Occhiuto 

«Com’era ampiamente prevedibile, alla luce anche della funzione che il codice attribuisce all’udienza preliminare nonché per la complessità dei fatti ancorché risalenti nel tempo, siccome elaborati da una ricostruzione della Guardia di Finanza opinabile e per la estrema tecnicità dei reati connessi a vicende fallimentari, il giudice dell’udienza preliminare ha ritenuto necessario l’approfondimento dibattimentale ed ha quindi fissato per il 2 aprile 2020 la data dell’inizio del processo davanti al tribunale collegiale di Cosenza». Queste le prime dichiarazioni in merito del Primo cittadino di Cosenza che aggiunge: «Ovviamente, tale decisione non ha nessuna valenza di merito e sono convinto anzi che le varie tesi deducibili in mia difesa in sede dibattimentale troveranno il dovuto accoglimento. A tal fine, ho ritenuto, pur avendone la possibilità, di non chiedere alcun differimento dell’udienza proprio per vedere quanto prima accertata la mia estraneità rispetto alle accuse mossemi. Il decreto di rinvio a giudizio – precisa Occhiuto – com’è noto non produce alcun effetto rispetto alla carica di sindaco nè costituisce affatto impedimento per i futuri progetti politici in essere».

 

Nominato commissario prefettizio al comune di Sant’Agata d’Esaro

COSENZA – Il Prefetto della provincia di Cosenza Paola Galeone, in data odierna, ha sospeso il Consiglio comunale di Santa Agata D’Esaro.

Il provvedimento si è reso necessario  a seguito di dimissioni dalla carica rassegnate in da 6 consiglieri comunali su 10 assegnati, attuando, pertanto, la fattispecie prevista dall’art. 141,comma 1, lett. b), n.3 del Decreto Legislativo 18 agosto 2000, n. 267.

Con il citato provvedimento il Prefetto ha incaricato della provvisoria gestione del Comune la dott.ssa Antonella Vecchio, Funzionario in servizio presso la Prefettura di Cosenza, conferendo alla stessa oltre ai poteri spettanti al Consiglio, anche quelli spettanti al Sindaco ed alla Giunta Comunale.

Regionali, Oliverio: «Proporrò la data del 26 gennaio»

CATANZARO – «In questi giorni, tra domani e dopodomani, chiederò un incontro ai presidenti di Corte d’Appello e mi determinerò. Presumo che proporrò la data del 26 gennaio perché ritengo che sia necessario dare il giusto tempo». È quanto ha detto il presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio parlando con i giornalisti a margine di un’iniziativa “La Tua idea per la Calabria” promossa dalla coalizione di centrosinistra che sostiene la candidatura di Oliverio.

«Non sono per utilizzare il mio vantaggio – ha aggiunto Oliverio – come se si trattasse di giocare una partita a scacchi. Qui stiamo parlando della Calabria e dal primo momento ho detto che non avrei fatto e non farò questa scelta sulla base di accorgimenti tattici ma sulla base di una valutazione che deve consentire a tutti di preparare bene la competizione elettorale. Non appartiene alla mia cultura il gioco tattico sulla pelle di un territorio».
   

Regionali, ministro Amendola: «Oliverio faccia passo indietro»

CATANZARO – «Con il Presidente Mario Oliverio ci conosciamo da molti anni. Mi sento di dirgli che, proprio perché c’è questa situazione di incertezza e dato che lo ritengo una persona seria con una militanza antica e fondata su certi valori, sarebbe opportuno e auspicabile un passo indietro». Lo ha dichiarato Vincenzo Amendola, Ministro per gli Affari Europei, intervistato dal giornalista Klaus Davi per i quotidiani Giornale di Sicilia e Gazzetta del Sud.

Regione, polizza d’investimento per i giovani calabresi

CATANZARO – «Per la formazione nel campo delle competenze digitali abbiamo investito 8 milioni di euro anche per far fronte alla forte domanda da parte delle imprese e della pubblica amministrazione di formazione in questo settore che, siamo certi, creerà concrete opportunità di lavoro». Lo ha detto il presidente della Regione Mario Oliverio intervenendo all’incontro informativo sullo stato di avanzamento dell’avviso “Misure di politica attiva per lo sviluppo delle competenze digitali”, in apertura illustrato nel dettaglio dal dirigente generale del Dipartimento lavoro formazione e politiche sociali Roberto Cosentino.All’iniziativa, che si è svolta oggi nella sala oro della Cittadella regionale, ha partecipato anche il dirigente generale del Dipartimento presidenza Fortunato Varone.

«Con questo Bando – ha proseguito Oliverio –  ci poniamo l’obiettivo di  sviluppare le competenze scientifiche, tecnologiche e professionali dei giovani disoccupati attraverso percorsi formativi e servizi per il lavoro. Abbiamo voluto puntare nella direzione di un profilo professionale che con certezza consentirà sbocchi professionali perché esprime una fortissima domanda da parte dell’impresa e della pubblica amministrazione. I beneficiari del bando sono infatti, in forma associata tra di loro, i singoli Dipartimenti universitari calabresi e anche europee, gli organismi di formazione e le imprese operanti nei settori collegati alle figure professionali previste. Si tratta – ha rimarcato il presidente – di una polizza d’investimento sul futuro dei nostri giovani e, in tal senso, nella stesura dell’Avviso abbiamo dato molta considerazione alla qualità della formazione in termini di capacità di sviluppare competenze adeguate a supportare i processi di innovazione, con l’obiettivo di rispondere ai fabbisogni del mercato del lavoro e delle imprese regionali e delle Università. Il bando rappresenta un messaggio di fiducia verso i giovani che vogliono restare nella nostra Regione.L’intervento non è un singolo pezzo ma è legato ad un sistema che si muove anche intorno ad iniziative finanziate per la realizzazione della banda ultralarga che, messe insieme, danno concretezza ad una visione strategica nel contesto delle competenze digitali. Questa è una prima edizione. La prossima settimana saranno firmate le convenzioni e ci impegneremo al massimo per far partire da subito un secondo step in modo tale da poter corrispondere a questo volume ampio di domanda che è venuto dai nostri giovani e dalle imprese. È davvero importante che questo percorso sia partito dalla Calabria, una regione che per la spesa dei fondi ha ottenuto 143 milioni di premialità».

In conclusione Oliverio ha invitato i rappresentanti delle imprese presenti in sala – i quali nel prendere la parola hanno sottolineato l’importanza di «un bando necessario e vitale per formare competenze spendibili nel mercato del lavoro» – a partecipare a Napoli, il 13 e il 14 novembre, al Forum della Pubblica amministrazione «dove si parlerà di questa esperienza che – ha rimarcato – per il sistema delle imprese e della pubblica amministrazione rappresenta la possibilità di dotarsi delle risorse umane qualificate per poter innovare e competere e per i nostri giovani e per la Calabria la frontiera del futuro per l’occupazione».

 

«Il terremoto? Si può sconfiggere, se si vuole». L’invito di Carlo Tansi alla prevenzione

COSENZA – Riceviamo e di seguito pubblichiamo nota stampa del candidato governatore Carlo Tansi:

«La Calabria è attraversata da un sistema di faglie in piena attività, che si sviluppa da nord verso sud, dal Massiccio del Pollino, attraversando la Valle del Crati, lo Stretto di Messina, fino a terminare al largo delle coste della Sicilia orientale. Nel passato queste faglie hanno originato i terremoti catastrofici Valle del Crati 1183, Reggio e Messina 1908 (oltre 120.000 morti), Calabria meridionale 1783 (35.000 morti), Calabria centrale 1638 (10.000 morti) e 1905 (557 morti), area cosentina 1835 (circa 100 morti), 1836 (circa 600 morti), 1854 Piane Crati, 115 morti) e 1870 (circa 500 morti). In Calabria si sono concentrati oltre il 50% dei terremoti catastrofici che hanno colpito l’intera penisola italiana dall’anno 1000 ad oggi».

«Ogni terremoto o raggruppamento di terremoti (quando i terremoti sono particolarmente concentrati nel tempo e nello spazio si parla di “sciami sismici”) è determinato da una faglia che si sta muovendo. Gli sciami sismici possono esaurirsi dopo pochi giorni, o dopo mesi, o dopo anni. La maggior parte degli sciami si esauriscono gradualmente, ma in alcuni casi possono evolvere con scosse violente, come è accaduto all’Aquila nel 2009 o a Mormanno nel 2012, quando i terremoti vennero preceduti da sciami che durarono oltre un anno. La scienza nel 2019 non è in grado di capire i meccanismi evolutivi di questi sciami. Nemmeno gli scienziati giapponesi e californiani – che sono i massimi esperti al mondo di terremoti – sono in grado di prevedere l’evoluzione dei terremoti o degli sciami sismici e, quindi, l’evoluzione del movimento delle faglie. La scienza sa che, come tutte le faglie attive, anche le faglie della Calabria e si muoveranno in futuro; ma non è in grado di sapere dire quando di preciso queste faglie si muoveranno. Potranno muoversi tra un giorno o tra cento anni, o tra mille anni. È un po’ come quando un cardiologo sa che un suo paziente ha la predisposizione all’infarto: sa che prima o poi l’infarto si manifesterà ma non può sapere quando avverrà».

«Abbiamo però un unico grande alleato per non morire di terremoto: la prevenzione. Come insegnano giapponesi e americani, ci si può difendere semplicemente costruendo case capaci di resistere ai terremoti. Un terremoto come quello di Amatrice (magnitudo 6,5) in Giappone o negli Stati Uniti di certo non avrebbe fatto alcun danno né agli edifici né, tanto meno, alle persone. Certamente un terremoto come quello di oggi (magnitudo 4.6) non avrebbero fatto neanche notizia.  Qualche mese fa in California si è verificato un terremoto di magnitudo 7.1, la stessa magnitudo del terremoto che nel 1783 in Calabria centro-meridionale ha mietuto 35.000 morti per intenderci. In California non ha fatto neanche una vittima. Quindi in altre parti del mondo il rischio sismico, grazie alla tecnologia e al rispetto delle norme tecniche per le costruzioni, è stato quasi completamente sconfitto.  La prevenzione del rischio sismico è un tema che deve riguardare sia gli edifici pubblici (scuole, ospedali, ecc.) ed infrastrutture (strade e ferrovie), e sia edifici privati. Gli studi fatti sui terremoti che hanno colpito l’Italia negli ultimi anni, hanno permesso di capire che in Italia il rischio sismico dipende dalle cattive prassi costruttive che rendono eccessivamente vulnerabili le nostre abitazioni anche di fronte a terremoti di magnitudo non elevata. Molti edifici in Calabria sono vulnerabili perché non sono state rispettate le regole dell’arte del costruire».

«La scienza – continua Tansi – oggi offre tutti i mezzi per costruire o adeguare le case in grado di resistere ai terremoti, anche molto forti. Oggi migliorare il comportamento delle nostre abitazioni in caso di terremoto è facilissimo: con nuovi interventi, qualsiasi costruzione esistente può essere “adeguata sismicamente”, cioè rinforzata con materiali e criteri molto innovativi. Lo Stato ogni anno stanzia attraverso il dipartimento della Protezione Civile nazionale ingenti somme da destinare proprio al miglioramento sismico degli edifici privati ma la Calabria, malgrado l’elevata sismicità, non riesce ad utilizzarle perché la Regione è stata finora sempre molto lenta ed incapace nel controllare le domande dei privati. Solo a titolo di esempio negli anni scorsi è capitato che nell’arco di un triennio a fronte di finanziamenti complessivi di circa 30 milioni di euro destinati ai privati ne siano stati utilizzati circa 500.000 euro, senza sapere poi che fine abbia fatto la parte restante, nella migliore delle ipotesi restituita al mittente a danno dei cittadini. Se sarò eletto una delle mie prime azioni di governo sarà proprio quella di formare un gruppo di esperti capaci di individuare le azioni opportune per mettere a frutto tutte le risorse economiche indirizzate ad abbattere la vulnerabilità sismica degli edifici privati. Altro strumento che lo Stato mette a disposizione per rendere più sicure le loro abitazioni, è il “sisma bonus” promulgato dopo il terremoto di Amatrice. Si tratta di una detrazione fiscale divenuta molto vantaggiosa a partire dal gennaio 2017 – fino all’ 85% – concessa sia ai privati (persone fisiche, imprenditori individuali, professionisti) che alle società per interventi “anti sismici” realizzati su immobili di tipo abitativo (anche seconda casa) o su quelli utilizzati per le attività produttive, situati nelle zone sismiche». 

«Nel mio programma di governo regionale ho indicato come, per ridurre drasticamente il rischio sismico, sia necessario applicare altre pratiche fondamentali, finora trascurate, come il tanto pubblicizzato ma mai applicato “fascicolo del fabbricato”, che consente di verificare il grado di vulnerabilità sismica e quindi di censire il livello di vulnerabilità sismica e di sicurezza di ogni edificio, pubblico e privato, mediante l’ausilio di liberi professionisti, come ingegneri, architetti, geologi, geometri. Rendendo obbligatorio il “fascicolo del fabbricato” sarà possibile ottenere un quadro complessivo su tutta la Regione del livello di sicurezza degli edifici pubblici, come le scuole in cui i nostri figli trascorrono molte ore della giornata e gli ospedali, ed anche degli edifici privati, che consenta di intervenire in modo programmato – con lo stanziamento di risorse adeguate – per l’adeguamento sismico degli edifici con una conseguente drastica riduzione del rischio da terremoto. Dovrà essere anche verificato il grado di stabilità di opere pubbliche come i ponti e i viadotti ricadenti nel territorio calabrese che, a causa della assenza di manutenzione e di mancata programmazione politica rappresentano una grave minaccia per la sicurezza pubblica. Inoltre, prevedo poi di istituire uno sportello regionale per i cittadini, con sedi dislocate nei capoluoghi di provincia, per fornire assistenza ai cittadini privati sulla prevenzione dal rischio sismico, sia in relazione ai suddetti finanziamenti a fondo perduto e sia per sfruttare al meglio gli incentivi fiscali del “sisma-bonus”».

 

 

 

 

 

Interrogazione di Carlo Guccione su rete vaccinale

COSENZA – Idoneità dei locali, grave carenza di personale sanitario, un’anagrafe vaccinale non attiva nella maggior parte degli erogatori periferici. Queste sono solo alcune delle criticità della rete vaccinale della provincia di Cosenza, messe in evidenza dal consigliere regionale Carlo Guccione che ha inviato un’interrogazione a risposta scritta al presidente della Giunta regionale Mario Oliverio.

«L’attuale rete vaccinale della provincia di Cosenza necessita di una radicale ed efficiente riorganizzazione visto le numerose criticità funzionali, frutto di anni di inerzia e di superficialità. Situazione aggravata – sottolinea il consigliere Guccione – da dieci anni di Piano di rientro e di commissariamento. Nonostante i contenuti della deliberazione numero 1811/2011 e del DCA 147/2017, che stabiliscono i requisiti di accreditamento, gli standard qualitativi per i servizi di vaccinazione e il Piano di riorganizzazione e accorpamento degli ambulatori vaccinali aziendali, quasi nulla è stato realizzato».

«La dotazione organica è carente al punto che molto spesso i pochi medici vaccinatori sono costretti a spostarsi da una sede vaccinale a un’altra riuscendo però a garantire pochi accessi e senza la necessaria sicurezza nello svolgimento delle attività. Inoltre, alcuni medici vaccinatori sono ormai prossimi al pensionamento. I requisiti igienico-sanitari sono assolutamente carenti, ad esempio, nella sede di Trebisacce che ha bisogno urgente di un’altra sede a Mirto e Cariati. L’anagrafe vaccinale solo da poco tempo è attivata e si rivela una carenza di supporti informatici in tutte le sedi. Il blocco del turn over ha colpito infatti anche la rete vaccinale in provincia di Cosenza – spiega Carlo Guccione – perché negli ultimi due anni sono andati in pensione 11 medici, 10 infermieri, 4 amministrativi mentre un medico è stato trasferito a Roma e altri 4 medici sono in procinto di andare in pensione da qui a sei mesi».

«Nonostante il DCA 147/2017 – è scritto nell’interrogazione – abbia rivisitato la rete vaccinale regionale attraverso un nuovo calendario vaccinale regionale assolutamente innovativo al punto da essere ripreso da quello nazionale, si riscontra però che nessuno ha realizzato o fatto realizzare la rete vaccinale secondo i contenuti del DCA. Da un’analisi attenta emerge che tutto è rimasto quo ante la deliberazione numero 1811/2011 del Commissario straordinario pro tempore dell’Asp di Cosenza».

Ed ecco secondo Guccione le atre criticità: «L’anagrafe vaccinale si presenta a macchia di leopardo e non soddisfa la necessaria organizzazione che impone l’informatizzazione dei flussi dati al fine di garantire i Livelli essenziali di assistenza. A far data dall’1-12-2018 – da un’analisi attenta e da una ricognizione precisa – è emerso che la maggior parte dei centri vaccinali della provincia di Cosenza non era idonea secondo la normativa vigente e ancor più non assolveva ai contenuti del Dca 14/2017 e non era ben sviluppata la rilevazione informatizzata dell’attività vaccinale. La frammentarietà degli accessi nella maggior parte dei punti di erogazione periferici vaccinali – gli accessi in questi casi avvengono uno-due volte al mese – mette a rischio la corretta applicazione del calendario vaccinale. Infatti, il calendario vaccinale ha una cadenza temporale che deve essere appropriata e obbligatoria, in caso contrario si assiste alla mancata o non tempestiva immunità individuale, che di fatto allungano progressivamente gli intervalli fra le due sedute vaccinali con conseguente disagio nella popolazione».

Infine: «l’inidoneità dei locali, insufficiente nella maggior parte dei punti di erogazione rispetto ai requisiti richiesti. Tra le criticità bisogna inoltre riscontrare una situazione di rischio per il mantenimento della catena del freddo, con un’anagrafe vaccinale non attiva nella maggior parte degli erogatori periferici».

 

Comunali Lamezia: Ruggero Pegna punta su cultura, servizi, nuove opere e infrastrutture

LAMEZIA TERME (CZ) – Ruggero Pegna, candidato a sindaco di Lamezia Terme da tre dei principali partiti del centrodestra, ha presentato il suo programma in una conferenza stampa tenuta presso un nuovo locale del centro. Numerosissimi i temi trattati, anche in risposta a specifiche domande, di un programma che nelle intenzioni  di Pegna punta a rivoluzionare la Città, ammodernandola in ogni angolo del territorio in base alle peculiarità e alle specifiche vocazioni di ogni  centro storico e frazione, dalla costa di ben 8 chilometri alla zona termale, fino alle colline e ai monti.

«Lamezia Terme, come tutti dobbiamo chiamarla superando i confini mentali dei tre ex comuni, oggi grandi quartieri,  con uno spirito di identità ed appartenenza da consegnare alle nuove generazioni,  è una delle più grandi, importanti e strategiche città del Meridione, con un territorio di 162 cilometri quadrati, cioè quasi cinque volte quello di Cosenza e ben 50 chilometri quadrati in più anche rispetto a Catanzaro. Un territorio immenso che, oltre all’enorme pianura, alla centralità e alla presenza del più importante snodo di comunicazione del Sud, presenta un insieme unico di eccellenze paesaggistiche, turistiche, culturali,  commerciali, agricole, enogastronomiche, imprenditoriali, da valorizzare e sostenere». «La mia candidatura, la formazione delle liste, le tante visioni del mio programma – ha detto Pegna –  costituiscono l’unica vera novità di questa consultazione elettorale, una scommessa soprattutto rivolta ai giovani affinchè credano nel grande futuro di questa Città. Una sfida che punta a rivoluzionare territorio, mentalità, cultura, fusione di razionalità, grandi progetti e sogni possibili».

«L’importanza del ruolo di partiti autorevoli e rappresentativi – ha proseguito Pegna – è ineludibile  per un progetto di rilancio di Lamezia Terme, a fianco di un candidato senza una specifica appartenenza partitica, proveniente da una formazione cattolica con forti principi e valori etico-morali ed umanitari e prestigiose esperienze professionali. Credo che per realizzare un programma di una grande Città, rispondere ai bisogni della collettività e soprattutto delle fasce deboli e dei giovani, ammodernare l’apparato burocratico-amministrativo, centrare la molteplicità di obiettivi di un programma ambizioso ma possibile, ridare a Lamezia Terme l’immagine che merita, non serva un Superman, ma una grande squadra di figure competenti, capaci, appassionate, in un lavoro sinergico con tutto un consiglio comunale unito come una grande orchestra per conseguire il bene della Città e dei cittadini. Una squadra autorevole, credibile, con forti personalità, in grado di trovare ai vari livelli istituzionali, regionale, nazionale, europeo, quelle risorse necessarie per realizzare investimenti in ogni direzione; capace di affrontare problematiche, idee di sviluppo, progetti di ammodernamento, dal funzionamento della macchina comunale all’intero territorio, senza tralasciare alcuna parte della città e fascia di cittadini, in un processo in grado di creare servizi, bellezza urbana, occasioni culturali e sportive, migliorando nel complesso la qualità della vità della comunità. Non è più tempo di accontentarsi della normale amministrazione, bisogna recuperare gli anni perduti».

Gli obiettivi del promoter

«Stimolare la socialità e offrire occasioni per il tempo libero, realizzando nuovi parchi per bambini e famiglie, con attenzione alle disabilità, diffusi in ogni parte della Città, ingrandendo e ammodernando gli esistenti a cominciare dall’area giochi del Parco Impastato, fino alla zona  termale, per rafforzare il legame della città con un’area da valorizzare, completandone l’urbanizzazione con illuminazione e parcheggi fino all’Anfiteatro, che deve diventare un riferimento per eventi estivi. Completare il nuovo Palasport nel più breve tempo possibile, circondandolo di spazi da vivere. Progettare nuove piazze, abbellire con monumenti, verde, addobbi urbani, le strade di collagamento tra i vari centri e ogni quartiere. Penso a creare la grande Piazza della Stazione Centrale all’interno, verso Sambiase, come per ogni importante stazione; a realizzare il grande Viale del Mare che congiunga il rettifilo di via San Bruno con le vie parallele Biagi e D’Antona, bonificando il letto del fiume Bagni, realizzando percorsi ciclabili e pedonali, fino ad un lungomare che deve diventare un polo turistico, insieme ad una serie di parchi divertimento da realizzare nell’area dell’ex Sir».

Pegna ha ancora sottolineato l’ «attenzione fondamentale da rivolgere alle attività commerciali, alle imprese, con un atteggiamento collaborativo e di sostegno a chiunque abbia iniziative da realizzare o voglia intraprendere o migliorare qualsiasi attività produttiva, anche nel campo dell’edilizia, settore ovunque trainante di un immenso indotto commerciale, artigianale e professionale, attività fondamentali anche per il contributo alle casse comunali e al benessere delle famiglie». Tra i suoi obiettivi anche quello di riuscire a portare sedi di Accademie e Università innovative per specifici nuovi  sbocchi professionali in vari settori artistici, dal Cinema alla Moda, capaci di attrarre giovani da ogni parte del Sud e dare opportunità ai tanti talenti locali, costretti spesso a partire o a rinunciare ai loro sogni.

«Per l’ospedale e i problemi della salute, sebbene ci siano competenze di altri livelli, penso ad un assessore alla Sanità e ai servizi sociali, per ribadire l’attenzione primaria da dare alla salute dei cittadini e all’assistenza a chiunque ne abbia bisogno. Va risolto definitivamente il problema dei Rom, senza forza e nuovi ghetti ma con un dialogo che porti ad una graduale integrazione».