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Guccione chiede la convocazione di un consiglio comunale urgente sull’affidamento dei lavori di P.zza Bilotti

COSENZA – “L’importanza dell’operazione condotta dalle Procure di Catanzaro e Reggio Calabria testimonia l’impegno, le capacità e la professionalità della magistratura e delle forze dell’ordine che hanno scoperchiato un sistema di potere e di intrecci tra ’ndrangheta, imprenditoria, apparato burocratico e istituzioni”. E’ quanto afferma Carlo Guccione, consigliere comunale e coordinatore della coalizione La Grande Cosenza. “Un quadro – sostiene Carlo Guccione – allarmante che, di fatto, altera il libero mercato e falsa l’economia della nostra regione. Dimostra la capacità di infiltrazione del sistema criminale. Ci saremmo aspettati – precisa Carlo Guccione –  da parte del sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto, un approccio trasparente e responsabile rispetto a tale vicenda. Anche perché questa amministrazione comunale in un recente passato è stata alle prese con questioni che riguardano lo “spezzatino” degli appalti e degli affidamenti diretti. Ritengo indispensabile – sottolinea Carlo Guccione – che il primo cittadino di Cosenza convochi immediatamente un consiglio comunale urgente durante il quale debba chiarire tutti i passaggi, attraverso una dettagliata relazione, in riferimento all’appalto di “Riqualificazione e Rinfunzionalizzazione ricreativo-culturale di Piazza Bilotti e Realizzazione di un parcheggio multipiano interrato” e in riferimento all’appalto di oltre 35 milioni di euro, pubblicato sul sito del Comune il 08/06/2015, “Realizzazione dell’ampliamento dei cimiteri di Cosenza per la gestione dei servizi cimiteriali e accessori e per la gestione del servizio di illuminazione votiva. La città – afferma Carlo Guccione – deve conoscere la verità e deve sapere se l’operato del Comune di Cosenza è stato lineare e rispettoso delle regole”.

Emergenza idrica, Guccione e la Grande Cosenza sfidano Occhiuto

COSENZA – Emergenza idrica, perdita dei fondi nazionali per le periferie e gravi considerazioni espresse in conferenza stampa da Occhiuto. Sono stati questi i temi affrontati dalla coalizione La Grande Cosenza nella conferenza stampa di questa mattina a margine della quale abbiamo intervistato il consigliere comunale, Carlo Guccione.

Il problema della mancata erogazione dell’acqua per Occhiuto è tutta responsabilità della Sorical?

<<Ovviamente c’è qualcuno che bara tra il Comune e la Sorical. Ad oggi, la cosa che si nota con maggiore evidenza è che la Sorical ha fornito i dati della fornitura dell’acqua, il Comune di Cosenza, che ha tre acquedotti comunali, ancora non riesce a quantificare quanta acqua erogano questi tre acquedotti. Ovviamente si deve sommare la quantità erogata dalla Sorical con quella dei tre acquedotti comunali per sapere quanta acqua ogni giorno, al minuto secondo, arriva nelle tubature della città. Io credo che da questo punto di vista bisogna fare chiarezza. Mi sarei aspettato la convocazione di un consiglio comunale con una dettagliata relazione da parte del sindaco di Cosenza per spiegare qual è lo stato della rete interna che trasporta l’acqua nelle case dei cosentini, un cronoprogramma per quanto riguarda eventuali allacci abusivi, le perdite della rete idrica, un cronoprogramma sugli interventi programmati perché da questa diatriba tra Sorical e il Comune chi sta pagando sono i cosentini. L’acqua, di fatto, manca>>.

Che idea si è fatto della questione ?

<<La mia idea è che i disservizi sono causati dal Comune di Cosenza che non ha nel tempo avuto la giusta attenzione per quanto riguarda l’ammodernamento della rete idrica interna, gli interventi sulle perdite comunali che vediamo quotidianamente in città sulle quali, per settimane, non interviene nessuno e manca una strategia per quanto riguarda la questione dell’acqua perché ovviamente per come è conformata Cosenza, è necessario programmare interventi anche tecnologici in grado di portare l’acqua nelle abitazioni dei cosentini.

Sono stato spinto a convocare la conferenza stampa perché ho ascoltato l’intervento di Occhiuto di venerdì scorso che ad un certo punto afferma qualcosa di molto grave.

Secondo Mario Occhiuto ci sarebbero stati tentativi per screditarlo, qualcuno che avrebbe pagato dei delatori che parlassero alla magistratura contro di lui.

Forse un tentativo maldestro per non parlare della crisi idrica.

Se fosse vero quanto afferma, Occhiuto allora dovrebbe fare nomi e cognomi, dovrebbe andare dal magistrato a denunciare coloro i quali avrebbero pagato i delatori.

Il clima del detto non detto non fa bene a questa città>>.

Si alle elezioni provinciali, il Tar rigetta ricorso

COSENZA – Era stata chiesta la verifica sulla legittimità della legge Delrio ma il Tar Calabria ha rigettato il ricorso presentato da due consiglieri comunali, Federico Pascuzzi di Santo Stefano di Rogliano e Fernando Principe di Castiglione Cosentino
I due consiglieri erano del parere contrario allo svolgimento delle elezioni provinciali a Cosenza, in programma per domenica 29 gennaio. Entrambi si erano rivolti al Tribunale amministrativo per verificare la legittimita’ dell’appuntamento elettorale, avanzando dubbi sull’efficacia della legge Delrio, la cui eventuale incostituzionalita’ avrebbe potuto inficiare il voto in questi Enti di secondo grado o di vasta area come vengono definiti attualmente. Ieri, pero’, i giudici del Tar hanno ritenuto insussistenti le motivazioni riportate nel ricorso (seppur riconoscendo il diritto di entrambi di ricorrere al Tar), accogliendo le tesi degli avvocati difensori della Provincia, Francesco Grossi e Oreste Morcavallo. E mentre la campagna elettorale e’ gia’ entrata nel vivo in virtu’ della presentazione delle liste avvenuta lunedi’ scorso, condita dal colpo di scena relativo all’esclusione del candidato del centrodestra per ragioni legate alle firme, e’ trapelata la notizia secondo la quale il Consiglio di Stato il 26 dello stesso mese dovrebbe pronunciarsi su un altro ricorso, quello presentato dagli ex presidenti di centrodestra Mario Occhiuto e Franco Bruno contro l’insediamento del dem Graziano Di Natale.

Via Montesanto, tra caos e polemiche

COSENZA – Si invoca addirittura la democrazia anglosassone per sollecitare il sindaco a convocare un’assemblea pubblica con i residenti e con i titolari delle attività economiche e professionali di via Montesanto. E’ certo che la tranquilla consuetudine di circolare in auto lungo le arterie centrali cittadine sia stata scombussolata dalla brusca e improvvisa chiusura di via Montesanto. Ma cosa preoccupa maggiormente gli abitanti di una città che sembra sempre più radicata alle sue tradizioni, l’interruzione al traffico di un tradizionale passaggio nella centrale via cittadina, o la scomodità di non poter fare compere senza lasciare l’auto in doppia fila anche dove non è possibile parcheggiare? A volte con le maniere dure si ottiene di più, forse il sindaco esasperato dagli incuranti dei divieti di sosta ha adottato le maniere forti, certo è che il gruppo PD in consiglio comunale non ci sta e sollecitati da cittadini e residenti in merito all’improvvisa, per quanto sperimentale, chiusura di via Monte Santo al traffico veicolare, si appellano al sig. Sindaco di farsi promotore della convocazione urgente di un’assemblea pubblica con i residenti e con quanti hanno le proprie attività economiche e professionali lungo la via indicata, per raccogliere ogni considerazione utile in merito agli effetti e all’opportunità di una misura che già in questi primi giorni si è rivelata fallimentare e che, secondo il gruppo cosiliare, andrebbe immediatamente revocata. Oltre ad ingolfare ulteriormente il traffico nelle vie adiacenti, secondo il gruppo PD la chiusura della strada, sacrifica il commercio nell’unico periodo realmente attivo, stando alle medie stagionali. E qui l’appello: «Chiediamo al signor Sindaco di prendere esempio dalle pratiche di democrazia anglosassone, in cui le scelte che incidono sulla vita dei cittadini vengono discusse preventivamente con i medesimi e non imposte senza confronto alcuno, di abbandonare ogni spinta dirigista e di coinvolgere di più i consiglieri eletti, che non rappresentano solo la cornice estetica dell’Istituzione ma che, piuttosto, si interfacciano ogni giorno con i cittadini e le loro problematiche e che potrebbero, quindi, aiutarlo a conciliare meglio le ragioni urbanistiche con le esigenze economiche e di qualità della vita».

Fiorenza Gonzales

Nadia Mondera è la nuova collaboratrice del Comune di Rende per le politiche sui disabili

Nadia Mondera è la nuova collaboratrice dell’amministrazione comunale di Rende per le tematiche sulle disabilità. La collaborazione nasce da un’idea del sindaco di Rende scaturita dopo aver conosciuto Nadia, due anni fa, all’indomani dell’investitura di sindaco della città di Rende. E’ stata proprio la stessa Nadia Mondera a voler conoscere il sindaco dopo la sua campagna elettorale. <<in questi giorni si parla solo del toto assessore, ma per me questo è l’incarico più importante che abbia affidato – afferma Marcello Manna – Sono convinto che con Nadia faremo grandi cose. Lei è una donna determinata, brillante, una donna che può rappresentare,a pieno titolo, il mondo della disabilità nella nostra area urbana>> Una donna Nadia, che parla con lo sguardo, perchè da oltre dieci anni è costretta a letto da una malattia che l’ha condannta per tutta la vita. Nadia infatti è affetta da Sla. Immobile fisicamente ma non nell’intelligenza brillante oltre che dallo spirito. Gli occhi di Nadia sorridono e dettano parole, anche quelle che ordinano di portare il prosecco per brindare al nuovo incarico. <<Con Nadia Mondera voglio studiare una vera e propria proposta di legge regionale sul tema della disabilità>> aggiunge il sindaco. La giornata di festa per Nadia si conclude con lo scambio di auguri e la promessa di una prima riunione operativa, da organizzare subito dopo le feste, per poter gettar le basi sul percorso da intraprende.

Insieme al sindaco della città Marcello Manna, erano presenti gli assessori, Antonio Crusco, Pia Santelli e Francesco D’Ippolito e l’ex presidente del consiglio comunale Annamaria Artese, il segretario comunale Michele Lizzano e la dirigente Isa Napoli.

Occhiuto e Fedele vicini alle popolazioni colpite dal terremoto

COSENZA – Il sindaco Mario Occhiuto annuncia che domani mattina l’assessore alla povertà, padre Fedele Bisceglia, si recherà personalmente ad Amatrice, tra i Comuni più colpiti, per consegnare il contributo di diecimila euro che l’Esecutivo comunale ha stanziato. L’assessore al bilancio, Luciano Vigna, ha approntato una misura compatibile con gli obblighi della pubblica amministrazione in materia di donazioni. Contestualmente il Comune cercherà di favorire quanti, anche a Cosenza, vogliano liberamente contribuire ad un gesto di solidarietà dovuto e significativo. La presenza di padre Fedele per il sindaco Occhiuto, sarà un segno di testimonianza della vicinanza che Cosenza esprime alla cittadina laziale. pario Occhiuto si augura, infine, che tutti gli enti locali, nei limiti delle loro possibilità, da Bolzano a Trapani, si stringano intorno alle città colpite dal sisma perché la generosità e la grandezza del popolo, sono segni inequivocabili di speranza per indurre a un aiuto immediato che possa lenire le sofferenze indicibili di tanti nostri connazionali.

Mare sporco, Giudiceandrea chiede un tavolo di confronto immediato

Il mare sporco della costa tirrenica continua a far parlare.  Nella giornata di ferragosto alcuni villegianti di Torremezzo  hanno pubblicato sui social delle foto allarmanti che vedono, a loro dire, lo sversamento diretto dei reflui non depurati dell’impianto comunale, in un torrente che, ovviamente, sversa a sua volta in  mare, mentre il Sindaco di Nocera Terinese ha annunciato la richiesta di risarcimento danni contro i comuni del cosentino posti a nord del proprio territorio che, a dire dell’amministrazione comunale di Nocera, sono responsabili degli sversamenti che lambiscono le coste del litorale tirrenico catanzarese.
Il Consigliere Regionale Giudiceandrea interviene con una nota: “questa situazione non è tollerabile, sono al fianco dei villeggianti della costa tirrenica, come Regione abbiamo stanziato, a maggio scorso, sei milioni di euro in favore dei comuni rivieraschi e ci siamo messi a disposizione per collaborare con loro.  Quello che si sta verificando è però raccapricciante e non si può aspettare oltre per porre rimedio. Già a settembre scorso abbiamo chiesto al Prefetto di collaborare con la Regione per individuare le criticità e risolverle ma, a quanto pare, qualcosa non ha funzionato. Ora – continua il capogruppo dp in regione – in questa situazione emergenziale chiediamo a tutti i comuni di rendersi disponibili al fine di aprire subito un tavolo con l’Assessore Regionale all’ambiente, le Capitanerie di Porto e la Prefettura per porre rimedio a questa situazione” .
Il mare splendido e perlopiù pulito del Tirreno cosentino soffre della devastazione edificatoria degli anni 70, alla quale non è mai seguita una politica di collaborazione fra le amministrazioni per consorziare trattamento e smaltimento delle acque reflue di quel territorio. Sporadicamente, poi, sono stati oggetto di cronaca eventi come quello di ieri a Torremezzo, oppure altri che hanno visto l’irresponsabile atteggiamento di alcune ditte di autospurgo, poi perseguite penalmente; ancora oggi desta preoccupazioni, e più di una leggenda, il vistoso fenomeno che ogni giorno vede penetrare in mare, in agro del comune di Paola (nei pressi della casa circondariale) una lunga scia marrone forse proveniente dalle lavorazioni di una vicina cava con relativo torrente. IMG_1886
Da queste e altre problematiche parte l’appello dell’on. Giudiceandrea “Tutto ciò deve immediatamente essere oggetto di studio fra gli enti preposti al fine di individuare le esatte cause ed eliminare definitivamente ogni problema.”

Riaperto al traffico il tratto della Strada provinciale 241 di Tarsia Collega davvero in modo più sicuro e veloce lo svincolo autostradale fino alla diga?

TARSIA (CS) – Ma tarsia1è davvero così sicuro il nuovo tratto della Strada provinciale 241 che va dallo svincolo autostradale di Tarsia fino alla Diga, di circa 9 km riaperto al traffico, dopo i lavori di ammodernamento?

I circa 6 metri di larghezza della carreggiata sono stati portati a 9 metri e mezzo, espropriando con regolare procedura, anche alcuni tratti di terreni agricoli occupati da pregiati uliveti.

A tagliare il nastro dell’attesa inaugurazione, è stato il Presidente della Provincia Mario Occhiuto, insieme al consigliere provinciale Franco Bruno, davanti a una piccola folla fatta di tecnici, progettisti e operai.

Il tratto riaperto al traffico rappresenta per Occhiuto un tratto di strada importante, che collega due aree strategiche del territorio, realizzato per migliorare le condizioni di percorribilità e di sicurezza. La riapertura di questo tratto stradale, in attesa di poter proseguire con i lavori di completamento dell’intera infrastruttura, favorisce, sempre per Occhiuto, gli scambi commerciali e riduce i tempi di percorrenza, anche per i villeggianti del basso Ionio cosentino, che potranno arrivare più agevolmente sui territori di Corigliano, Rossano e Cassano per godersi le splendide acque e le spiagge che si affacciano sul mar Jonio.

Il progetto stradale è stato inoltre realizzato tenendo conto dell’alto valore paesaggistico del sito, secondo Occhiuto. Un’opera importante, iniziata dalla precedente amministrazione amministrata da Mario Oliverio, portata avanti dalla successiva amministrazione per offrire servizi sempre più efficienti e sicuri alla popolazione della provincia di Cosenza.

Un valore paesaggistico di natura agricola nella maggior parte dei casi che non ha tenuto conto del valore delle piante espropriate ma soltanto del valore del terreno. In tutti i casi non si è neppure tenuto conto delle polemiche e dei ricorsi. La ditta appaltatrice infatti, non curante dei contratti sottoscritti con i proprietari dei terreni limitrofi alla nuova strada, ha ritenuto in alcuni casi, lasciare accessi ai terreni agricoli non autorizzati e chiudere quelli che erano invece stati richiesti ed utilizzati nel corso dell’ultimo secolo. Le controversie non risolte, come afferma un proprietario terriero, in particolare la signora Oliviero, non hanno ottenuto ancora risposte se non dalla ditta appaltatrice che si è arrogata del diritto di sapere dove erano situati anticamente gli accessi ai terreni agricoli, senza tenere conto delle mappe catastali, delle richieste e degli accordi sottoscritti con i proprietari, lasciando tra le altre cose, accessi non autorizzati né autorizzabili con il rischio di incorrere in gravi sanzioni poiché lasciati in alcuni casi in posizione di strada in curva. E’ solo un caso di non curanza da parte dell’ente Provincia e di conseguenza della ditta appaltatrice o di una iniziativa della ditta appaltatrice che non ha tenuto conto né delle proprietà altrui, né delle richieste sottoscritte, tantomeno dei codici della strada?

 

 

Amministrative 2016 a Cosenza tra giallo e dati domani il voto

urne elettoraliCOSENZA – Chiusa la campagna elettorale, i cittadini di Cosenza si apprestano ad eleggere domani, 5 giugno, il sindaco ed il consiglio comunale che dovrà amministrare la città per i prossimi cinque anni sempre che non si vada al ballottaggio fissato per domenica 19 giugno.

Sono cinque i candidati a sindaco della città dei bruzi che riportiamo secondo l’ordine di estrazione delle liste, Carlo Guccione, appoggiato dall’alleanza civica progressista composta da otto liste; Mario Occhiuto, anch’esso supportato da ben 15 liste civiche; una lista ciascuno per Gustavo Coscarelli e Valerio Formisani; infine cinque liste a supporto del candidato Enzo Paolini dove invece compaiono i simboli del PSE e del Partito Liberale.

Saranno inoltre impegnati 328 scrutatori più 10 per i seggi speciali in 82 seggi più i cinque speciali. Gli aventi diritto al voto sono 58445.

Le elezioni amministrative italiane del 2016 si terranno in 1.311 comuni. Si voterà in ventisei comuni capoluogo di provincia e in sette comuni capoluogo di regione: Roma, Milano, Bologna, Cagliari, Milano, Napoli, Torino e Trieste.

Alle elezioni amministrative, come avvenuto in quelle del 2013, i cittadini dei comuni superiori ai 5.000 abitanti potranno esprimere due preferenze per i consiglieri comunali purché riguardanti candidati di sesso diverso come stabilito dalla legge 215 del 23 novembre 2012, che promuove il riequilibrio delle rappresentanze di genere nelle amministrazioni locali.

La legge numero 215 del 23 novembre 2012 prevede infatti una duplice misura: la quota di lista e la doppia preferenza di genere. Per quanto riguarda la prima misura, la legge stabilisce che nelle liste dei candidati nessuno dei due sessi può essere rappresentato in misura superiore a due terzi sottolineando che solo nei comuni con popolazione superiore a 15.000 abitanti il mancato rispetto della quota può determinare la decadenza della lista. Invece per i comuni con popolazione fino a 15.000 abitanti è previsto che nelle liste dei candidati sia assicurata la rappresentanza di entrambi i sessi.

Con la doppia preferenza di genere, si avrà quindi la possibilità di indicare sulla scheda elettorale due nomi di aspiranti consiglieri comunali, un uomo e una donna. Se si voterà per due uomini o due donne, viene considerato valido il primo nome espresso, mentre se si deciderà di dare la doppia preferenza, più donne avranno la possibilità di essere elette in consiglio comunale (passa in ogni caso chi ha più preferenze)

In molti ricordano il 2 giugno 1946 come data storica per il suffragio femminile in Italia, quando si votò per scegliere tra monarchia e repubblica oltre ad eleggere l’Assemblea costituente. In realtà la prima occasione di voto per le donne furono le elezioni amministrative del 10 marzo 1946 quando l’elettorato attivo femminile rispose in massa, con un’affluenza che superò l’89%. Le donne andarono alle urne in 436 comuni. Vennero elette circa 2mila donne nei consigli comunali, la stragrande maggioranza nei partiti di sinistra. Una partecipazione femminile al voto davvero straordinaria si registrò anche il 2 giugno del 1946 quando furono elette 21 donne all’Assemblea Costituente (su 226 candidate) pari al 3,7%: 9 della Democrazia cristiana, 9 del Partito comunista, 2 del Partito socialista e una dell’Uomo qualunque. Cinque deputate entrarono a far parte della “Commissione dei 75″ incaricata dall’Assemblea per scrivere la legge più importante dello Stato italiano, vale a dire la Carta costituzionale: Maria Federici, Angela Gotelli, Tina Merlin, Teresa Noce e Nilde Iotti (prima donna poi a diventare presidente della Camera dei deputati dal 1979 al 1992 nonché prima donna nella storia d’Italia a ricoprire una delle cinque più alte cariche dello Stato).

Le operazioni di scrutinio inizieranno nella stessa giornata di domenica 5 giugno 2016, subito dopo la chiusura delle operazioni di votazione, l’accertamento del numero dei votanti e le altre operazioni preliminari e dovrà terminare indicativamente per le ore 12 salvo cause di forza maggiore.

Fase delicata dunque quella delle elezioni che non manca di tingersi di giallo. Due sono le circostanze rilevate; la prima relativa all’accertamento delle deleghe con firme false per il ritiro delle tessere elettorali di cittadini, molti dei quali di nazionalità rumena. Per questo motivo è stato denunciata una persona dopo la segnalazione di un cittadino recatosi negli uffici di via Bengasi per ritirare la tessera elettorale che risultava invece già ritirata per delega. Ma quella delega, come tante altre, recava una firma falsificata. Per questo motivo sono stati allertati i carabinieri ed è stato presentato un esposto in Procura a carica di un uomo denunciato a piede libero.

serratura forzata 1Il secondo episodio riguarda invece l’effrazione avvenuta nella sede di NCD. Ignoti, dopo avere forzato la porta di ingresso, si sono introdotti nella sede regionale del Nuovo centrodestra, sede anche della segreteria della lista ispirata dallo stesso partito “Cosenza popolare” che sostiene la candidatura a sindaco di Enzo Paolini, del Pse.

 

Fiorenza Gonzales

L’assessore Pezzi rinnova la sua adesione all’associazione Rende bene comune

Vincenzo-PezziRENDE (CS) – L’associazione Rende Bene Comune, che ha concorso al successo della coalizione civica che amministra la città di Rende, si è riunita nei giorni scorsi per programmare le attività per l’anno 2016. I soci hanno ribadito la volontà di impegnarsi nell’organizzare iniziative seguendo i due principia obiettivi dell’Associazione: quella della formazione sui temi culturali e politici identitari previsti dallo Statuto associativo e quella dell’azione sul territorio, volta allo studio dei problemi del territorio ed all’elaborazione di proposte concrete da offrire come contributo all’azione dell’Amministrazione Manna.

L’associazione si pone accanto a tutti i cittadini di Rende, alle associazioni civiche e ai partiti politici che sono stati protagonisti di una svolta storica, rinnovando l’impegno a trovare soluzioni ai tanti problemi che la città ha ereditato dalle passate amministrazioni ed avendo lo sguardo rivolto alla costruzione di una nuova Area Urbana moderna e all’avanguardia.

L’associazione non ha consiglieri comunali che la rappresentino in quanto i consiglieri, eletti anche grazie all’impegno dei membri dell’associazione, hanno preferito non rinnovare la loro adesione. Questa circostanza non impedirà all’associazione Rende Bene Comune di continuare la propria missione tenendo fede all’impegno ed al programma su cui aveva chiesto ed ottenuto la fiducia di tanti elettori.

Nei prossimi mesi l’associazione si sente impegnata a dare il proprio contributo concreto di idee e proposte su tematiche quali il Piano Strutturale Comunale, l’integrazione con l’Unical, la rinascita del Centro storico, il nuovo piano dei trasporti, l’utilizzo dei fondi comunitari, il rilancio e la creazione di strutture sanitarie nel nostro territorio, la bonifica della Legnochimica, l’inclusione e l’innovazione sociale, la questione dei giovani ed il lavoro, lo sviluppo delle Aree Industriali. L’associazione si impegna a chiedere degli incontri specifici con la Giunta ed il Sindaco Manna per discutere le proposte che presenterà sui singoli argomenti. Ribadisce inoltre l’impegno a collaborare con le altre associazioni o con figure istituzionali e politiche sui singoli argomenti come aveva già fatto con il Vice-Presidente della Giunta Regionale Prof. Viscomi in occasione del convegno organizzato sulle tematiche del lavoro lo scorso Giugno.

Su questo programma l’associazione ha raccolto il consenso dell’Assessore Pezzi che ha rinnovato la sua adesione all’associazione e che resta oggi un riferimento certo e coerente cui l’associazione offre il proprio contributo per l’ottima riuscita del suo impegno amministrativo.

L’associazione “Rende bene Comune” prende le distanze dall’atteggiamento di Associazioni e gruppi politici che sono critici con l’azione amministrativa della Giunta Manna in maniera pregiudiziale ed in alcuni casi nostalgica. L’era degli schieramenti pregiudiziali e del malcostume di costruire irresponsabilmente carriere politiche a scapito delle casse comunali o sulla denigrazione sono finite. Apprezziamo il lavoro che questa amministrazione sta svolgendo su tematiche che erano state messe da parte dalle recenti gestioni come il rapporto e l’integrazione con l’Unical, l’attenzione concreta all’Area Urbana a partire dal problema dei trasporti e dell’utilizzo dei fondi comunitari, l’obiettivo di migliorare le politiche sociali e sanitarie, il Cetro Storico, l’impegno per la questione Legnochimica, l’attenzione ai giovani ed al problema del lavoro, per non parlare dello sforzo mirato a risanare la situazione finanziaria ereditata, estremamente critica. A Rende si è aperta una nuova fase in cui il civismo e la partecipazione dei cittadini sono chiamati a dare contributi responsabilmente costruttivi per il bene della città.

Con questo spirito l’ Associazione ha ribadito per il prossimo anno la volontà di onorare con un impegno coerente e costruttivo il risultato elettorale ottenuto nel 2014. Un impegno teso a ridare valore e dignità alla politica, nella sua accezione più alta, di luogo dell’agire umano finalizzato a pensare e realizzare il “Bene Comune”.