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Coronavirus, in Calabria 359 positivi in più

CATANZARO – In Calabria ad oggi sono stati sottoposti a test 295.866 soggetti per un totale di tamponi eseguiti 298.954 (allo stesso soggetto possono essere effettuati più test).

Le persone risultate positive al Coronavirus sono 7.465 (+359 rispetto a ieri), quelle negative 288.401.

Sono questi i dati giornalieri relativi all’epidemia da Covid-19 comunicati dal dipartimento Tutela della Salute.

Territorialmente, dall’inizio dell’epidemia, i casi positivi sono così distribuiti:

– Cosenza: CASI ATTIVI 1.528 (85 in reparto; 4 in terapia intensiva, 1439 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 685 (631 guariti, 54 deceduti).

– Catanzaro: CASI ATTIVI 800 (54 in reparto; 7 in terapia intensiva; 739 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 388 (347 guariti, 41 deceduti).

– Crotone: CASI ATTIVI 256 (17 in reparto; 239 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 179 (173 guariti, 6 deceduti).

– Vibo Valentia: CASI ATTIVI 156 (7 ricoverati ,149 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 126 (119 guariti, 7 deceduti).

– Reggio Calabria: CASI ATTIVI 2.013 (70 in reparto; 5 in terapia intensiva; 1.938 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 939 (908 guariti, 31 deceduti).

– Altra Regione o stato Estero: CASI ATTIVI 267 (267 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 128 (127 guariti, 1 deceduto). 

I casi confermati oggi sono così suddivisi:

Cosenza 61, Catanzaro 64, Crotone 17, Vibo Valentia 36, Reggio Calabria 181. Altra Regione o stato estero 0.

Giuseppe Zuccatelli nuovo commissario sanità Calabria

CATANZARO – Giuseppe Zuccatelli, commissario straordinario dell’ospedale Pugliese di Catanzaro e dell’azienda ospedaliera universitaria Mater Domini, è il nuovo commissario ad acta alla sanità di Calabria. Lo ha deciso, nel corso di una riunione urgente, il Consiglio dei ministri per sostituire Saverio Cotticelli rimosso nella giornata di oggi dopo le polemiche successive al servizio tv della trasmissione “Titolo V” di Rai 3.

Settantasei anni, di Ferrara, Zuccatelli avrà più poteri di tutti i suoi predecessori e potrà contare su uno staff composto da 25 persone. Da quanto si apprende dovrebbe essere coadiuvato da due sub-commissari: uno è la riconfermata Maria Crocco. 

 

Emergenza Covid in Calabria: bufera Cotticelli dopo intervista Tv, Conte lo rimuove

CATANZARO – Una vera e propria bufera si è scatenata sul commissario per il rientro del debito sanitario della Calabria, il generale dei carabinieri in pensione Saverio Cotticelli, nominato dal Governo 2 anni fa, dopo una sua intervista alla trasmissione di Raitre “Titolo V”. Cotticelli, in sostanza, ha sostenuto di non essere lui l’incaricato di redigere il piano anti Covid salvo poi scoprire da una comunicazione del ministero di essere proprio lui quello che doveva preparare il piano: “Si sono io.

Per la prossima settimana sarà pronto. Cosa vuole che le dica, dottore – ha tentato di smarcarsi – tanto io domani mattina sarò cacciato”.
    Parole profetiche, visto che stamani è intervenuto direttamente il presidente del Consiglio Giuseppe Conte per dire che “il commissario per la sanità in Calabria Saverio Cotticelli va sostituito con effetto immediato. Anche se il processo di nomina del nuovo commissario prevede un percorso molto articolato – ha aggiunto il premier – voglio firmare il decreto già nelle prossime ore: i calabresi meritano subito un nuovo commissario pienamente capace di affrontare la complessa e impegnativa sfida della sanità”.
    Decisione confermata da fonti del ministero della Salute: “già nelle prossime ore è prevista la nomina del nuovo Commissario per la Calabria”. Le stesse fonti sottolineano che “Cotticelli, sta presentando le sue dimissioni al ministro della Salute, Roberto Speranza, e al ministro dell’Economia e delle Finanze, Roberto Gualtieri”. Dimissioni superate dagli eventi.

Fonte Ansa

“Solo carenza posti letto, nessuna manipolazione”: Così la Regione giustifica le modifiche al bollettino Covid

“Dalle analisi effettuate è emerso che, in alcune Aziende ospedaliere, nei primi giorni di novembre si era verificato un aumento considerevole, e non in linea con i mesi precedenti, dei ricoveri in terapia intensiva. Grazie a una interlocuzione con i responsabili delle unità operative, è stato verificato che, a causa della temporanea carenza di posti letto nei reparti di degenza ordinaria e di terapia sub-intensiva, alcuni pazienti, che non avevano bisogno di ventilazione meccanica assistita, perché non presentavano gravi criticità, erano stati ricoverati in Rianimazione”. Così il delegato per l’emergenza Covid della Regione Calabria, Antonio Belcastro, cerca di motivare la modifica recente sui numeri del bollettino regionale di contagi da Copie in cui è palese una repentina riduzione dei posti in terapia intensiva in Calabria comunicati al ministero della Salute prima della decisione di porre la regione nella fascia rossa.

La Riduzione da 26 a 10  è stata interpretato come una “manipolazione” dei dati per evitare di finire assieme a Lombardia, Piemonte e Valle d’Aosta nelle zone in lockdown.

“L’aggiornamento del Bollettino regionale è stato necessario per permettere una più corretta classificazione dei casi”, ha spiegato Belcastro, che definisce “una speculazione priva di fondamento” le ipotesi sulle manipolazioni delle cifre.

“Il trasferimento dei pazienti dalle Terapie intensive ai reparti di Malattie infettive e Pneumologia – ha proseguito Belcastro – ha fatto aumentare il tasso di saturazione (16%) dei posti letto di area medica, mentre il tasso di occupazione dei posti letto di terapia intensiva (6%) è ancora lontano dalla soglia di allerta, fissata al 30%”. 

Coronavirus, in Calabria +264 casi positivi rispetto a ieri

CATANZARO – In Calabria ad oggi sono stati sottoposti a test 289.207 soggetti per un totale di tamponi eseguiti 292.222 (allo stesso soggetto possono essere effettuati più test).

Le persone risultate positive al Coronavirus sono 6.714 (+264 rispetto a ieri), quelle negative 282.493.

Sono questi i dati giornalieri relativi all’epidemia da Covid-19 comunicati dal dipartimento Tutela della Salute.

Territorialmente, dall’inizio dell’epidemia, i casi positivi sono così distribuiti:

– Cosenza: CASI ATTIVI 1.379 (78 in reparto; 4 in terapia intensiva, 1297 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 679 (630 guariti, 49 deceduti).

– Catanzaro: CASI ATTIVI 693 (52 in reparto; 5 in terapia intensiva; 636 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 369 (329 guariti, 40 deceduti).

– Crotone: CASI ATTIVI 222 (15 in reparto; 207 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 161 (155 guariti, 6 deceduti).

– Vibo Valentia: CASI ATTIVI 101 (5 ricoverati, 96 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 126 (119 guariti, 7 deceduti).

– Reggio Calabria: CASI ATTIVI 1.819 (62 in reparto; 6 in terapia intensiva; 1.751 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 770 (741 guariti, 29 deceduti).

– Altra Regione o stato Estero: CASI ATTIVI 267 (267 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 128 (127 guariti, 1 deceduto). 

 

I casi confermati oggi sono così suddivisi:

Cosenza 39, Catanzaro 34, Crotone 60, Vibo Valentia 9, Reggio Calabria 122.

Altra Regione o stato Estero 0.

Dall’ultima rilevazione, le persone che si sono registrate sul portale della Regione Calabria per comunicare la loro presenza sul territorio regionale sono in totale 424.

 

La protesta non si ferma in Calabria: a Crotone e Reggio negozi aperti contro il lockdown

CROTONE – Anche Crotone si unisce alle province calabresi che in queste ore stanno manifestando contro il DPCM che impone alla Calabria il lockdown, ma, a differenza delle altre, sceglie di protestare in maniera pacifica.

Nel primo giorno di lockdown, i commercianti crotonesi le cui attività sono tra quelle da tenere chiuse, hanno invece deciso di aprire i loro negozi nonostante i divieti. Una protesta spontanea, nata (anche questa) sui social, che ha coinvolto il 70% delle attività commerciali nel capoluogo di provincia e che dovrebbe durare solo la giornata di oggi. Sono rimasti aperti soprattutto i negozi di abbigliamento, mentre bar e ristoranti, che pur organizzati per l’asporto (che non è vietato), hanno piazzato i tavolini in strada per accogliere i clienti.

La protesta giunge in sordina anche da chi ha deciso di restare chiuso, obbedendo alle disposizioni governative, ma ha attaccato alle vetrine dei manifesti contro “un dpcm incomprensibile”, uno scotto troppo alto da pagare – ribadiscono – per colpa di chi ha gestito in questi anni la sanità calabrese.

Aperti anche alcuni negozi a Reggio Calabria

Anche a Reggio Calabria alcuni negozianti, la cui categoria merceologica rientra tra quelle alle quali il DPCM Conte ha imposto la chiusura, hanno deciso lo stesso di alzare le saracinesche dei loro locali ed aprire al pubblico. Pochi, rispetto, comunque, rispetto al resto che si è adeguato alle normative anti-covid. Dpcm sostanzialmente rispettato in riva allo Stretto. Pochi clienti per chi ha rischiato e pochissime persone in giro, alle fermate dei pullman; traffico scarso lungo le arterie principali, e abbondante disponibilità di parcheggi, vero miraggio degli automobilisti nei giorni normali.
Bar e pasticcerie, hanno bloccato i loro ingressi: è vietato entrare, ma si può ordinare all’entrata per poi consumare tutto comodamente a casa. 

Cosenza contro la zona rossa, la protesta blocca l’autostrada

COSENZA – Monta la protesta a Cosenza per l’istituzione della zona rossa in Calabria a seguito del Dpcm del 4 novembre. 

A poche ore dell’inizio del lockdown territoriale, sono centinaia i commercianti e i lavoratori cosentini scesi in piazza per protestare contro il provvedimento. Il corteo dei manifestanti, partito alle 18 dalle piazze e vie del centro, si è portato verso l’imbocco dell’autostrada, bloccando di fatto l’accesso all’A2. La manifestazione si sta svolgendo senza incidenti, sotto il controllo delle forze dell’ordine, che stanno contrattando con i manifestanti per evitare che la situazione degeneri. Sono stati scanditi slogan ed esposti striscioni contro la gestione della sanità calabrese e contro l’intera classe politica.

I manifestanti chiedono il ritiro del Dpcm ma anche un’inversione di tendenza nella gestione della sanità calabrese, che sia improntata ad una maggiore attenzione verso le esigenze dei cittadine e si batta contro gli interessi particolari e corporativi. 

In corso una protesta anche a Reggio Calabria. 

 

Coronavirus, boom di contagi in Calabria: 358 nuovi positivi nel bolettino del 5/11

CATANZARO – In Calabria ad oggi sono stati sottoposti a test 286.339 soggetti per un totale di tamponi eseguiti 289.361 (allo stesso soggetto possono essere effettuati più test).

Le persone risultate positive al Coronavirus sono 6.450 (+358 rispetto a ieri), quelle negative 279.889.

Sono questi i dati giornalieri relativi all’epidemia da Covid-19 comunicati dal dipartimento Tutela della Salute. Territorialmente, dall’inizio dell’epidemia, i casi positivi sono così distribuiti:

– Cosenza: CASI ATTIVI 1.353 (89 in reparto; 4 in terapia intensiva, 1260 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 666 (618 guariti, 48 deceduti).

– Catanzaro: CASI ATTIVI 670 (48 in reparto; 5 in terapia intensiva; 617 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 358 (319 guariti, 39 deceduti).

– Crotone: CASI ATTIVI 162 (8 in reparto; 154 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 161 (155 guariti, 6 deceduti).

– Vibo Valentia: CASI ATTIVI 93 (7 ricoverati ,86 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 125 (118 guariti, 7 deceduti).

– Reggio Calabria: CASI ATTIVI 1.699 (65 in reparto; 2 in terapia intensiva; 1.632 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 768 (741 guariti, 27 deceduti).

– Altra Regione o stato estero: CASI ATTIVI 267 (267 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 128 (127 guariti, 1 deceduto).

 

I casi confermati oggi sono così suddivisi:

Cosenza: 85, Catanzaro 77, Crotone 4, Vibo Valentia 7, Reggio Calabria 185. Altra Regione o stato Estero 0.

Dall’ultima rilevazione, le persone che si sono registrate sul portale della Regione Calabria per comunicare la loro presenza sul territorio regionale sono in totale 424.

Calabria zona rossa, Spirlì: “Ricorso contro ordinanza”

– Catanzaro –  «Impugneremo la nuova ordinanza del ministro della Salute che istituisce la zona rossa in Calabria. Questa regione non merita un isolamento che rischia di esserle fatale».

Lo afferma il presidente facente funzioni della Regione Calabria, Nino Spirlì, che annuncia un ricorso contro il provvedimento firmato dal ministro Roberto Speranza.

«Le costanti interlocuzioni che ho avuto in questi giorni con i membri del Governo e con il commissario Arcuri, al di là della grande disponibilità al dialogo da parte di tutti, non hanno prodotto – afferma Spirlì – alcuna modifica rispetto alla volontà, evidentemente preconcetta, di “chiudere” una regione i cui dati epidemiologici, di fatto, non giustificano alcun lockdown, soprattutto se confrontati con quelli delle nostre compagne di sventura: Lombardia, Piemonte e Val d’Aosta».

«Altre regioni, con dati peggiori dei nostri – spiega ancora il presidente ff della Regione -, sono state inoltre inserite nella zona arancione e hanno evitato – e ne sono felice – la chiusura. Non si comprendono, perciò, i criteri scientifici in base ai quali il Governo ha deciso la “vita” o la “morte” di un territorio. Perché è di questo che si tratta: un nuovo lockdown rischia di annichilire in modo definitivo una regione come la Calabria».

«Nessuno nega le ataviche difficoltà del nostro sistema sanitario, ma, in queste ultime settimane, la Regione – attraverso misure differenziate e restrizioni mirate – è riuscita a limitare i danni e a tenere la curva epidemiologica sotto controllo. I dati ufficiali – continua Spirlì – confermano la bontà di questa impostazione: attualmente, i posti di area medica occupati sono il 16%, quelli di terapia intensiva raggiungono invece il 6%. La soglia che dovrebbe far scattare la chiusura è del 30%. È dunque piuttosto arduo comprendere le ragioni che sorreggono l’ordinanza ministeriale».

«Il numero complessivo dei contagi e lo stato attuale del nostro servizio sanitario – conclude il massimo rappresentante della Giunta – non possono perciò offrire alcun supporto alla scelta di inserire la Calabria nelle zone rosse del Paese. In virtù di queste premesse, nella consapevolezza di dover difendere a ogni costo una regione e una comunità che hanno già fatto enormi sacrifici, annuncio la volontà della Giunta regionale di presentare ricorso un’ordinanza ingiusta. Il Governo ha deciso di punirci, ma noi non ci pieghiamo».

Dpcm: la Calabria è zona rossa. Restrizioni al via venerdì

CATANZARO, – La Calabria è stata dichiarata ufficialmente zona rossa. Lo ha annunciato stasera il presidente del Consiglio Giuseppe Conte nella conferenza stampa per presentare il nuovo Dpcm.

Il provvedimento scatterà da venerdì e sarà in vigore per 15 giorni conclusi i quali sarà fatta una nuova valutazione sullo stato della pandemia da Covid 19 e su come le strutture sanitarie riescono a contenere l’emergenza.

Il decreto è stato firmato dal ministro della Salute Roberto Speranza.

Con l’istituzione della zona rossa vengono imposte limitazioni agli spostamenti, vietati in entrata e in uscita e anche all’interno degli stessi territori tranne che per motivi giustificati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute.

Sono comunque consentiti gli spostamenti per accompagnare i figli a scuola e per il rientro al proprio domicilio, abitazione o residenza. E’ concesso il transito purché sia finalizzato a raggiungere altri territori non soggetti a restrizioni.
Potranno andare a scuola i bambini dell’asilo e quelli delle elementari. Per le medie solo le prime classi potranno seguire le lezioni in presenza mentre tutti gli altri faranno didattica a distanza.

Da lunedì, poi, negozi al dettaglio chiusi tranne quelli di generi alimentari e di prima necessità.

Chiusi bar e ristoranti ma è consentito il servizio a domicilio e da asporto, quest’ultimo consentito fino alle 22. Restano aperte le edicole, i tabaccai, le farmacie e le parafarmacie, parrucchieri.

Per uscire di casa bisognerà compilare l’autocertificazione come sei mesi fa.