Archivi tag: primopiano

Cosenza, 17enne morto dopo essersi scontrato con auto della polizia. La Questura: “siamo profondamente addolorati”

COSENZA – Parole di cordoglio da parte della Questura di Cosenza dopo la tragica morte del giovane 17enne Antonio Ruperti, deceduto sabato a seguito di un incidente stradale che ha visto coinvolta un’auto della Polizia di Stato.

Secondo la versione degli agenti della Questura di Cosenza, che erano in borghese e a bordo di un’auto senza distintivi della polizia, avrebbero tamponato il giovane, che guidava una moto, causandone poi il decesso in ospedale a causa delle ferite riportate. 

Il diciassettenne, che indossava il casco ma secondo quanto riferito era privo di patente, a seguito dell’impatto era stato sbalzato contro il muro di una palazzina, all’incrocio tra via Falvo e via Martorelli, a Cosenza, riportando gravi lesioni interne e un trauma polmonare. La moto guidata da Antonio Ruperti, secondo quanto si è appreso, è intestata a un pregiudicato con il quale il giovane non aveva alcun vincolo di parentela.

«Siamo profondamente addolorati per la morte tragica del giovane Antonio Ruperti – scrive il Questore Michele Maria Spina nel messaggio. – A nome mio e di tutte le poliziotte ed i poliziotti, madri e padri di famiglia, esprimo dolore e vicinanza alla sua famiglia».

I genitori di Antonio Ruperti, intanto, hanno presentato una denuncia contro tre agenti. Accompagnati dal loro legale, l’avvocato Mario Scarpelli, si sono recati ieri alla caserma “Grippo” dei carabinieri di Cosenza e hanno denunciato i tre poliziotti, ipotizzando il reato di omicidio colposo. 

Marocco, Occhiuto: “Calabria vicina al dramma delle popolazioni colpite dal sisma”

Il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, ha espresso in queste ore la sia vicinanza a tutto il popolo marocchino colpito dal sisma della scorsa notte che ha già fatto contare ore 1.300 vittime:

“La Calabria è vicina al dramma che in queste ore vivono le popolazioni del Marocco, dopo il terribile terremoto che ha provocato la morte di centinaia di persone e causato danni immani. Anche come presidente della Commissione Intermediterranea della CRPM, esprimo tutta la mia solidarietà alle Regioni marocchine coinvolte nel sisma.
Soprattutto in questi momenti drammatici, si conferma l’esigenza di instaurare sempre più maggiori legami tra i territori che appartengono all’area del Mediterraneo, nel segno della cooperazione internazionale e del reciproco sostegno”.

Controlli dei Nas sulle liste di attesa negli ospedali: prenotazioni ‘bloccate’. Denunce anche in Calabria

Nei mesi di luglio ed agosto, i Carabinieri dei NAS, di concerto con il Ministero della Salute, hanno effettuato un’intensa attività di controllo, su tutto il territorio nazionale, al fine di verificare la gestione delle liste di attesa per l’erogazione di prestazioni ambulatoriali, riconducibili a visite specialistiche ed esami diagnostici, afferenti al Servizio sanitario pubblico.

Le ispezioni sono state eseguite presso presidi ospedalieri e ambulatori delle aziende sanitarie, compresi gli Istituti di Ricovero e Cura a carattere scientifico, nonché presso le strutture private accreditate, con la finalità di accertare il rispetto dei criteri previsti dal Piano Nazionale di Governo delle Liste di Attesa (PNGLA), stilati per assicurare un corretto accesso alle prestazioni fornite dal Servizio sanitario pubblico ed uniformare un’equa e tempestiva erogazione dei servizi sanitari a favore dei cittadini.

Sono stati effettuati accessi presso 1.364 tra ospedali, ambulatori e cliniche, sia pubblici che privati in convenzione con il SSN, analizzando 3.884 liste e agende di prenotazione per prestazioni ambulatoriali relative a svariate tipologie di visite mediche specialistiche e di esami diagnostici.

Gli accertamenti dei NAS hanno consentito di individuare condotte penalmente rilevanti che hanno determinato il deferimento all’Autorità giudiziaria di 26 tra medici e infermieri, ritenuti responsabili di reati di falsità ideologica e materiale, truffa aggravata, peculato ed interruzione di pubblico servizio.

Tra i casi più rilevanti, i NAS di Milano, Torino, Perugia e Catania hanno deferito 9 medici per aver favorito conoscenti e propri pazienti privati, stravolgendo le liste d’attesa, consentendo loro di essere sottoposti a prestazioni in data antecedente rispetto alla prenotazione ed eludendo le classi di priorità.

Il NAS di Reggio Calabria ha deferito, per l’ipotesi di peculato, 3 medici di Aziende Sanitarie per aver prestato fraudolentemente servizio presso un poliambulatorio privato sebbene contrattualizzati in regime esclusivo con le aziende sanitarie pubbliche.

Il NAS di Perugia ha invece individuato un medico radiologo svolgere attività privata presso un altro ospedale, pur trovandosi in malattia, nonché due infermieri che svolgevano esami ematici a favore di privati attestando falsi ricoveri.

L’attività ispettiva svolta sull’ingente mole di dati e di riscontri relativi a oltre 3 mila 800 agende ha consentito, inoltre, di rilevare 1.118 situazioni di affanno nella gestione delle liste di attesa e superamento delle tempistiche imposte dalle linee guida del Piano nazionale, pari al 29% di quelle esaminate.

Tra le cause più frequenti degli sforamenti delle tempistiche sono state accertate, su 761 agende, carenze funzionali ed organizzative dei presidi ospedalieri e degli ambulatori, diffusa carenza di personale medico e tecnici specializzati che, unitamente alla mancanza di adeguati stanziamenti ed attrezzature, ha determinato il rallentamento dell’esecuzione di prestazioni sanitarie.

Tale slittamento si ripercuote anche nel mancato rispetto delle classi di priorità (Urgente, Breve e Differibile) ricollocate, in 138 casi, in tempistiche entro i 120 gg (Programmabili), non compatibili con i criteri di precedenza ed urgenza.

In 195 situazioni i NAS hanno riscontrato la sospensione o la chiusura delle agende di prenotazione, in parte condotte con procedure non consentite oppure determinate dalla carenza o assenza di operatori senza prevederne la sostituzione.

Proprio in tale contesto, gli accertamenti svolti dai Nuclei di Palermo, Reggio Calabria, Latina e Udine hanno consentito di rilevare vere e proprie condotte dolose, deferendo all’A.G., 14 dirigenti e medici ritenuti responsabili del reato di interruzione di pubblico servizio, per aver arbitrariamente chiuso in modo ingiustificato le agende di prenotazione a luglio / agosto, posticipando conseguentemente le prestazioni diagnostiche, al fine di consentire al personale di poter fruire delle ferie estive o svolgere indebitamente attività a pagamento.

Alle carenze di organico si integrano anche comportamenti non allineati ad una corretta deontologia professionale, come nel caso di un dirigente medico di una ASL della provincia di Roma che, sebbene responsabile degli ambulatori di gastroenterologia e colonscopia per cui vi fosse indisponibilità presso l’intera ASL, lo stesso esercitava le medesime prestazioni  in attività intramoenia extramuraria -regolarmente autorizzata- presso un poliambulatorio privato, con una programmazione fino ad 8 esami giornalieri. In tale contesto, sono state anche individuate 21 irregolarità nello svolgimento di attività intramoenia per esubero delle prestazioni concordate con le ASL e omesse comunicazioni sullo svolgimento delle attività esterne da parte dei medici pubblici.

Un ulteriore aspetto emerso dai controlli è la mancata adesione di cliniche e ambulatori privati, già convenzionati, nel sistema di prenotazione unico delle Aziende sanitarie o a livello regionale, aspetto che riduce la platea di strutture utili per l’erogazione delle prestazioni mediche specialistiche e diagnostiche.

L’intervento dei NAS ha consentito di segnalare ai rispettivi enti di riferimenti locali e regionali le problematiche riscontrate nel corso del monitoraggio, al fine di attuare adeguate misure correttive, permettendo in numerosi casi l’immediata riapertura delle agende di prenotazione che erano state chiuse o sospese, in particolare nel delicato periodo estivo, nonché il ripristino della funzionalità di alcuni sistemi informativi di prenotazione.

Come ulteriore aspetto di efficientamento è stata individuata l’estensione dell’obbligo di annullamento delle doppie prenotazioni effettuate dall’utente in più strutture, anche mediante il ricorso a sistemi informativi automatici nonché attraverso una campagna di sensibilizzazione civica.

Situazioni particolari:

Nas Reggio Calabria (pdc 06-59944336)

Presso due ospedali della provincia di Reggio Calabria è stata accertata, al fine di garantire le ferie estive ai dipendenti, la sospensione, per i mesi di luglio ed agosto 2023, delle agende di prenotazione relative agli esami di diagnostica, senza alcuna autorizzazione della Direzione Generale dell’ASP. In particolare, gli esami in argomento erano stati procrastinati dai 38 ai 95 giorni ben oltre i tempi previsti dalla normativa nazionale. L’intervento ha consentito di riaprire agli utenti le agende impropriamente bloccate.

Presso un altro ospedale del capoluogo calabrese, sono stati accertati l’impropria chiusura delle agende di prenotazione, l’assenza del servizio di recall e il mancato accordo con cliniche private accreditate al fine di ridurre le liste di attesa.

Ancora, sono stati deferiti in stato di libertà tre medici (uno pneumologo, un angiologo ed un cardiologo) per aver prestato servizio presso un poliambulatorio privato, sebbene contrattualizzati in impiego esclusivo con le Aziende Sanitarie di Reggio Calabria e provincia.

Nas Campobasso (pdc 06-59944331)

Nel corso degli accertamenti è stata riscontrata la diffusa mancata:

  • previsione, nelle agende giornaliere dei singoli medici specialisti, dei tempi riservati alle prestazioni con classi di priorità, facendole confluire tutte nella classe di prenotazione ordinaria;
  • pubblicazione dei criteri di formazione delle liste di attesa e dei tempi medi effettivi di attesa per ciascuna tipologia di prestazione erogata;
  • integrazione al sistema unico di prenotazione delle agende relative alle prestazioni specialistiche erogate da strutture sanitarie e studi (radiologici, odontoiatrici, fisioterapici e laboratori di analisi) privati accreditati.

Nas Cremona (pdc 06-59944328)

Segnalati alle competenti Autorità Sanitarie i dirigenti di 16 presidi ospedalieri, 2 cliniche e 4 strutture sanitarie private accreditate, dislocati tra le provincie di Mantova, Pavia e Cremona per accertate criticità nella gestione delle agende di prenotazione e nelle tempistiche di erogazione delle prestazioni sanitarie ambulatoriali dispensate oltre i termini previsti dal Protocollo d’Intesa Stato – Regioni e dal “P.N.G.L.A.”, anche con l’ingiustificata chiusura delle agende.

Nas Salerno (pdc 06-59944308)

A seguito degli accertamenti svolti presso due distretti sanitari delle A.S.L. è stato riscontrato il mancato rispetto:

  • dei tempi di attesa, secondo la priorità assegnata dal medico di medicina generale;
  • della corretta procedura da adottare nel comunicare la sospensione delle agende, secondo le indicazioni regionali.

Nas Palermo (pdc 06-59944333)

A seguito delle verifiche presso 14 presidi ospedalieri e sanitari delle provincie di Palermo e Agrigento è stata riscontrata, in complessive 23 distinte unità operative/ambulatoriali, la sospensione delle prenotazioni per l’erogazione delle prestazioni specialistiche ambulatoriali e strumentali (c.d. agende chiuse). Inoltre, è stato accertato che alcune prenotazioni non venivano fatte confluire nel sistema informatico del CUP, ma inserite in un registro cartaceo.

Nell’approfondimento investigativo relativo al blocco delle prenotazioni presso un ospedale palermitano sono stati deferiti all’A.G. 3 medici, ritenuti responsabili di interruzione di pubblico servizio, per aver sospeso le prestazioni di gastroenterologia, ma, contemporaneamente, aver svolto attività libero professionale (c.d. A.L.P.I.), determinando arbitrariamente volumi superiori a quelli consentiti transitandoli in prestazioni a pagamento a carico del paziente.

Nas Roma (pdc 06-599447111)

A seguito delle verifiche svolte presso un ospedale ed un centro diagnostico polispecialistico della provincia di Roma, sono state riscontrate incongruenze nella gestione dell’agenda degli appuntamenti relativi agli ambulatori di gastroenterologia e colonscopia. Gli accertamenti hanno consentito di appurare che, sebbene per tali branche specialistiche vi fosse indisponibilità per l’intera ASL, il medico responsabile esercitava le medesime prestazioni in attività intramoenia extra muraria, regolarmente autorizzata, programmandone fino ad 8 in una giornata.

Nas Potenza (pdc 06-59944300)

Gli accertamenti condotti presso un poliambulatorio ed un distretto sanitario della provincia di Potenza, hanno consentito di appurare, in entrambi i casi, il mancato rispetto dei tempi di attesa secondo la priorità assegnata dal medico di medicina generale e delle corrette procedure nella comunicazione della sospensione delle agende.

Nas Cagliari (pdc 06-59944302)

In provincia di Cagliari, presso un poliambulatorio specialistico dell’ASL, è emerso che, per l’attività ambulatoriale riferita a specifiche branche, non veniva rispettata la programmazione determinata dalla direzione sanitaria a causa della dichiarata mancanza di medici specializzati, sia strutturati che convenzionati con il SSN. Per tale motivo sono state sospese svariate visite specialistiche e non sono rispettate le priorità assegnate dal medico curante all’atto della prescrizione.

Nas Torino (pdc 06-59944320)

Deferiti in stato di libertà due dirigenti medici impiegati presso il reparto di ortopedia e traumatologia di un ospedale pubblico, responsabili di aver indotto i pazienti a rivolgersi a loro privatamente e di aver utilizzato indebitamente le sale chirurgiche ospedaliere a seguito dell’inserimento dei citati pazienti in una lista d’attesa “non ufficiale”, elusiva delle classi di priorità. Presso una clinica convenzionata della provincia di Novara è stato rilevato che l’attesa per prestazioni, condotte nell’ambito del piano straordinario di recupero delle liste d’attesa della Regione Piemonte, superavano di 71/148 giorni i tempi previsti, accumulate per l’assenza per malattia dell’unico professionista contrattualizzato.

Nas Catania (pdc 06-59944345)

Deferito in stato di libertà un medico di ortopedia e traumatologia di un presidio ospedaliero che eseguiva visite ambulatoriali a vantaggio di pazienti privi della prescritta prenotazione al CUP, bypassando il sistema di “lista d’attesa” ed omettendo di richiedere il versamento del previsto ticket contributivo, in danno del SSR.

Nas Udine (pdc 06-59944323)

Segnalato un dirigente medico referente per la radiologia di 3 ospedali della provincia di Udine per aver disposto l’arbitraria sospensione delle agende di prenotazione delle prestazioni di mammografia, al fine di consentire la fruizione di periodi di ferie al personale dipendente.

Nas Perugia (pdc 06-59944347)

Deferito in stato di libertà un medico che, nello svolgimento dell’attività libero professionale intramuraria “allargata”, visitava i pazienti in studio privato stravolgendo le liste d’attesa in favore di amici e conoscenti, consentendo loro di essere sottoposti prestazioni sanitarie in data antecedente rispetto a quanto previsto dal sistema informatico aziendale di prenotazione.

Sempre le stesso NAS ha deferito un altro medico radiologo in servizio presso un ospedale della provincia di Perugia per aver svolto attività lavorativa, per conto di una cooperativa, presso un’altra struttura, pur trovandosi in malattia.

Montalto, anziano chiama i carabinieri e sventa truffa: arrestato 20enne napoletano

La truffa del “finto Carabiniere” e la somma da pagare per evitare l’arresto del proprio figlio. Una piaga sociale che miete vittime quotidianamente nonostante l’impegno delle diverse istituzioni, non da meno l’Arma dei Carabinieri che da sempre effettua campagne di sensibilizzazione in tal senso. Gli obiettivi sono quasi sempre gli anziani e questa volta la storia si conclude positivamente.

I Carabinieri del Comando Stazione di Montalto Uffugo, grazie alla preziosa richiesta di aiuto lanciata dalla vittima sono riusciti a bloccare un soggetto di 20 anni, originario di Napoli, deferito in stato di libertà per il reato di tentata truffa aggravata.

Al riguardo, si comunica, nel rispetto dei diritti dell’indagato, che lo stesso è da ritenersi presunto innocente in considerazione dell’attuale fase del procedimento fino ad un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile, al fine di garantire il diritto di cronaca costituzionalmente garantito.

Lo scorso pomeriggio, l’anziano di 81 anni è stato contattato telefonicamente da due persone, una che si è finta il Maresciallo dei Carabinieri e l’altra Avvocato, riferendogli che il figlio aveva avuto un incidente stradale a seguito del quale aveva investito un bambino e per questo motivo si trovava in stato di fermo presso la caserma dei Carabinieri. Al fine di evitare guai giudiziari avrebbe dovuto pagare la somma di 2.000 (duemila) euro. Immediatamente dopo si presentava presso l’abitazione della vittima un fantomatico “collaboratore” dell’Avvocato che si sarebbe occupato della riscossione della somma. Tuttavia l’anziano, insospettito dalla vicenda prospettata, con grande arguzia, riferiva all’uomo di non avere con sé tutta la somma richiesta e per questo motivo sarebbe andato a chiederla in prestito da un vicino. L’intento escogitato era quello di prendere tempo e nel mentre recarsi in caserma per dare l’allarme. La pronta attivazione dei Carabinieri della Stazione di Montalto Uffugo, ha consentito di rintracciare il giovane che, per evitare l’identificazione, si era dato alla fuga nelle vie limitrofe del Paese. Il soggetto fermato è stato dunque deferito in stato di libertà.

Proseguiranno le campagne si sensibilizzazione e le iniziative di rassicurazione sociale messe in campo dalla Compagnia Carabinieri di Rende, che tendono a consolidare il tradizionale rapporto di vicinanza dell’Arma ai cittadini, con particolare riguardo nei confronti di quanti si trovano all’interno delle fasce più deboli e indifese della popolazione. Obiettivo primario è prevenire e contrastare l’esecrabile fenomeno delle truffe perpetrate ai danni degli anziani. La sicurezza è un bene assoluto: sicurezza che troppo spesso viene messa a repentaglio dall’azione di malfattori senza scrupoli che approfittano della loro buona fede. E la fiducia nell’operato delle Forze dell’Ordine e la collaborazione che i cittadini danno loro diventano presupposti fondamentali alla costruzione di un’efficiente rete di comunicazione che permette di prevenire e arginare quelle che sono le più frequenti situazioni di pericolo.

Rincaro libri scolastici, la Regione Calabria stanzia 8 milioni di euro

La ripresa della scuola si avvicina e le famiglie dovranno sostenere una spesa impegnativa per acquistare l’occorrente per il ritorno in classe dei figli

La Regione Calabria per sostenere il diritto allo studio, ha destinato 8 milioni di euro, di risorse comunitarie, per la concessione di borse di studio (dai 500 ai 1000 euro), indirizzate alle famiglie degli studenti che frequentano le scuole superiori di secondo grado della regione per supportarli nella gestione delle spese scolastiche. Ad annunciare questa importante misura è Giusi Princi, vice presidente con delega all’istruzione: “Consapevoli del particolare momento che attraversano le famiglie per fronteggiare le spese scolastiche, legate all’acquisto di libri, ai trasporti, a tutto il corredo scolastico, con il presidente Occhiuto abbiamo deciso di prevedere Borse di studio rivolte a studenti meritevoli le cui famiglie abbiano un Isee fino a 14 mila euro. I dirigenti del Dipartimento Istruzione e quello della Programmazione unitaria stanno lavorando alacremente sul nuovo bando, indirizzato alle famiglie calabresi con figli in età scolare (scuole superiori), che sarà pubblicato entro settembre. Invito, intanto, le famiglie in possesso dei requisiti, afferma la vice presidente, a conservare le ricevute dell’acquisto di libri di testo e di altre spese sostenute relative al materiale scolastico dei propri figli”.

La vice presidente fa presente, inoltre, che è stata completata l’istruttoria per il trasferimento di 6 milioni e 500 mila euro di risorse statali, destinate ai comuni calabresi per l’emanazione di avvisi destinati alle famiglie di studenti frequentanti le scuole secondarie di primo e secondo grado. Tali fondi sono a sostegno dell’acquisto dei libri di testo (cedole librarie, comodato d’uso) e prevedono un Isee pari a 10.632. Ricorda che, recentemente, la Giunta ha deliberato di trasferire ai Comuni fondi regionali per 4 milioni e 500 mila euro, che saranno prossimamente rimpinguati, per garantire il diritto allo studio a tutti gli studenti calabresi. Le risorse devono essere destinate all’assistenza specialistica, agli ausili didattici e le attrezzature per l’inserimento degli alunni disabili, ai buoni pasto per il servizio mensa, ai servizi residenziali (convitti e semiconvitti), per sostenere le spese di trasporto, per la scuola in ospedale e per l’istruzione a domicilio.

La vice presidente Princi, dopo aver evidenziato le misure su cui sta intervenendo la Regione per fronteggiare i rincari nel settore istruzione garantendo anche il ceto medio attraverso l’Isee che si vuol portare a 14.000 euro, specifica che i fondi statali del voucher Io Studio ammontavano solo a 1.632.358 a favore di tutti gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado. Stante l’esiguità delle risorse, l’erogazione del voucher di 200 €, ha previsto un Isee pari a 6000, in quanto si è considerato che già l’anno precedente su 7.462 famiglie aventi diritto, graduate secondo il valore crescente del reddito, per esaurimento di risorse, non sono state accolte n. 1619 istanze e addirittura ci si è fermati ad un Isee pari a 5063.41.

“Invito i dirigenti scolastici e i collegi dei docenti che, entro la prima decade di maggio, saranno chiamati a deliberare i libri di testo per l’annualità successiva – conclude Giusi Princi – ad adottare testi già in vigore negli istituti, affinchè le famiglie possano utilizzare i libri dei fratelli, già in loro possesso, o altro, e non vadano incontro ad ingenti ed ulteriori spese”

Si finge nipote per truffare un’anziana nel Cosentino: beccato e denunciato 39enne napoletano

È sempre massima l’attenzione dei Carabinieri della Compagnia di Scalea, con il costante impulso e coordinamento della Procura della Repubblica di Paola, nella prevenzione e repressione di truffe soprattutto se rivolte a quella fascia di popolazione maggiormente esposta a questo particolare tipo di reato.  

Una riprova di ciò è quanto accaduto nel pomeriggio dello scorso sabato. Una chiamata giunta sul numero d’emergenza 112 che ha segnalato una probabile truffa in atto nel comune di San Nicola Arcella ha fatto immediatamente attivare un articolato dispositivo composto da autovetture civetta della Sezione Operativa del N.o.r.m. della Compagnia con il supporto di altre pattuglie con colori d’istituto della Sezione Radiomobile e della Stazione Carabinieri di Scalea.     

Un’anziana donna residente a San Nicola Arcella aveva infatti ricevuto, poco prima, una chiamata anonima da un soggetto che, qualificatosi come un nipote della stessa domiciliato nel nord Italia, le aveva chiesto di consegnare un’ingente somma di denaro in contanti ad un corriere che sarebbe passato di lì a breve a recapitare un pacco, quale somma dovuta a saldo di un acquisto fatto dal nipote stesso.

La nuora ed il figlio dell’anziana signora, presenti anch’essi in casa, accortisi che l’interlocutore non corrispondeva al loro parente, hanno fatto immediatamente scattare l’allarme chiamando i Carabinieri della Compagnia che sono prontamente intervenuti appostandosi nei pressi dell’abitazione in una cornice di sicurezza.

Nel frattempo vi sono state ulteriori chiamate da parte del soggetto, questa volta spacciatosi per il corriere, che ha indicato le modalità con le quali doveva essere consegnato il denaro, ma in tali occasioni a rispondere era la nuora che nel frattempo aveva già ricevuto precise indicazioni da parte dei Carabinieri, già sul posto. All’arrivo del malfattore, identificato in un 39enne napoletano, la donna ha lanciato dal balcone una busta chiusa che, anziché contenere la somma in contanti richiesta, era piena di ritagli di carta. Lo stesso è stato prontamente bloccato dai militari in borghese appostati nelle vicinanze e condotto in caserma con l’ausilio di altre pattuglie della Stazione Carabinieri di Scalea. È stato poi deferito in stato di libertà per il reato di tentata truffa: il procedimento è tuttora nella fase delle indagini preliminari pertanto l’indagato è da ritenersi presunto innocente fino ad un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza di natura irrevocabile. 

Negli ultimi mesi, in molte località dell’alto tirreno cosentino, sono stati svolti diversi incontri di sensibilizzazione contro le truffe dalle Stazioni Carabinieri dipendenti dalla Compagnia di Scalea. Si tratta di un più ampio progetto del Comando Provinciale dei Carabinieri di Cosenza che ha come obiettivo la sensibilizzazione dei cittadini finalizzata alla prevenzione dei reati soprattutto in danno di anziani. Tutto ciò per impedire truffe e furti nei confronti delle fasce di popolazione più fragili: l’obiettivo è infatti fornire consigli utili per difendersi dai raggiri, i cui autori trovano sistemi sempre più diversificati per agire, personificando falsamente appartenenti alle Istituzioni o dipendenti di servizi pubblici o, come nel caso appena narrato, si fingono falsi corrieri di pacchi da recapitare, per conto di parenti, alle ignare vittime in cambio di denaro contante.

Tragedia a Campora: treno investe e uccide ragazzo

Un ragazzo di 28 anni, Francesco Paradiso, ha perso la vita travolto da un treno sui binari alla stazione di Campora San Giovanni (Amantea). Non ci sarebbero invece feriti fra le 350 persone a bordo dell’Intercity 794.

L’incidente mortale sarebbe avvenuto intorno all’una di notte. Non è ancora chiaro perché il ragazzo si trovasse in prossimità dei binari, si ipotizza per assistere ai fuochi d’artificio per i festeggiamenti di rito finali per la festa di San Francesco.

Secondo i primi riscontri il 28enne si sarebbe seduto sulla banchina e non si sarebbe accorto dell’arrivo del convoglio, che lo ha centrato non lasciandogli scampo. Sul posto sono arrivati i sanitari del 118 ma non hanno potuto fare altro che constatare il decesso del giovane. Sul posto i carabinieri per i rilievi.

Statale 107 Silana Crotone: tratto chiuso fino al 31 ottobre. Ecco i percorsi alternativi

A partire dal 4 settembre e fino al 31 ottobre, sarà in vigore la chiusura della statale dal km 56,050 al km 56,300 per lavori di manutenzione

Sulla strada statale 107 ‘Silana Crotonese’, nell’ambito degli interventi  in corso e relativi alla  manutenzione straordinaria del Viadotto ‘Testa D’Arente’, a partire da lunedì si renderanno necessarie delle limitazioni al transito veicolare nel territorio comunale di San Pietro in Guarano, in provincia di Cosenza.

Nel dettaglio, a partire da lunedì 4 settembre e fino al 31 ottobre, sarà in vigore la chiusura della statale dal km 56,050 al km 56,300. Il traffico veicolare sarà deviato lungo i percorsi alternativi:

I Veicoli con massa complessiva fino a 3,5 Tonnellate, veicoli adibiti a pubblico servizio (118, Vigili del fuoco, Protezione Civile, ANAS, Provincia di Cosenza, etc.), Pullman/Bus in servizio di linea, mezzi imprese impegnate nelle lavorazioni lungo la rete Stradale ANAS: veicoli che, in base ad adeguata documentazione, dimostrino l’esigenza di carico e scarico nei Comuni di Casali del Manco, Celico e Spezzano della Sila:

– da Paola/A2/Cosenza e diretti nella Presila, Sila, Crotone, uscita obbligatoria allo svincolo della SS 107 a di Spezzano della Sila/Casali del Manco (al km 45,500) ed innesto sulla SP 256 direzione Sila/Crotone sino all’innesto con asta di raccordo SP272 e rientro in SS 107 al km 60,000 “Svincolo di Fago del Soldato”;

– da Crotone-Sila e diretti a Cosenza/A2/Paola uscita obbligatoria allo svincolo di Fago del Soldato della SS107 (al km 60,000), asta di raccordo ex ss107 DIR/A, SP 256 direzione Cosenza e rientro in SS 107 allo svincolo di Spezzano Sila/Casali del Manco (Km 45,500).

I veicoli con massa complessiva superiore a 3,5 Ton e sino a 7,5 Tonnellate:

– da Paola/A2/Cosenza e diretti in Sila- Crotone dovranno percorrere l’A2 “Autostrada del Mediterraneo” in direzione Reggio Calabria con uscita ad Altilia Grimaldi, continuando lungo la SS 616 ‘di Pedivigliano’, SS 108 bis direzione San Lorica/San Giovanni in Fiore e rientro in ss107 località Bivio Garga al km 83,300 ; percorso

inverso per i veicoli provenienti dalla direttrice opposta Crotone-Sila e diretti a Cosenza/A2/Paola.

I Veicoli con massa complessiva superiore a 7,5 Tonnellate:

– da Sicilia/Reggio Calabria/Vibo V. e diretti in Sila- Crotone dovranno percorrere la A2 ” Autostrada del Mediterraneo” in direzione Salerno, uscita svincolo di Lamezia Terme, SS 280 dei Due Mari, SS 280 dir, SS 106 Var A direzione Sellia Marina, SS. 106 Jonica direzione Taranto, SS107; percorso inverso per i veicoli provenienti da Sila-Crotone e diretti in A2/Vibo V./Reggio Calabria/Sicilia. 

– da Campania/Basilicata/Puglia e diretti in Sila-Crotone dovranno percorrere la A2 “Autostrada del Mediterraneo” in direzione Reggio Calabria con uscita Allo svincolo di Firmo, SS 534 di “Cammarata degli Stombi”, SS 106 “Jonica” in direzione Crotone percorso inverso per i veicoli provenienti da Sila-Crotone e

diretti in A2/ Basilicata/Puglia/Campania.

 In sede di COV presso la Prefettura di Cosenza, Anas ha illustrato e condiviso le modalità di intervento e le possibili interferenze al traffico,  ei percorsi alternativi locali/di lunga percorrenza, individuati nel corso dei sopralluoghi tecnici con l’Amministrazione Provinciale di Cosenza.

Stabilizzazioni e circa 300 nuove assunzioni in Regione: “ci doteremo di nuove professionalità”

CATANZARO – “Ridurre il precariato e rafforzare la capacità amministrativa sono i principali obiettivi del Piano del fabbisogno approvato dalla Giunta della Regione Calabria”.

Lo ha detto l’assessore all’organizzazione e alle risorse umane, Filippo Pietropaolo, dopo l’approvazione da parte della Giunta regionale del Programma del fabbisogno del personale per il triennio 2023-2025.

“Il concetto di fabbisogno – ha specificato – è riferito al contingente di personale necessario per la realizzazione degli obiettivi di questa amministrazione regionale, finalizzati anche ad assicurare servizi efficienti alla collettività. Pertanto, attraverso le nuove assunzioni ci doteremo di competenze professionali meglio rispondenti alle esigenze dell’ente regionale, in un’ottica di una migliore organizzazione del lavoro indirizzata agli obiettivi da realizzare, anche in riferimento all’attuazione dei progetti finanziati dal Piano nazionale di ripresa e resilienza. L’investimento del Piano ammonta a 7 milioni e 300 mila euro, ai quali si aggiungono altri 5 milioni del cosiddetto decreto a prima firma Cannizzaro. L’impegno che assumiamo, insieme al presidente occhiuto e alla Giunta, è di rigenerare la macchina amministrativa regionale e ciò – sottolinea l’assessore Pietropaolo – può avvenire solo attraverso la valorizzazione delle professionalità e del merito acquisito”.

Nel dettaglio, per il 2023 il piano stabilisce 250 progressioni verticali: da A a B, da B a C, da C a D. Previsti concorsi per 88 nuove assunzioni con i seguenti profili: auditor, informatici, analisti programmatori, statistici, esperiti in comunicazione, esperti in programmazione, gestione e rendicontazione di fondi comunitari, agronomi forestali; altre 198 figure di istruttori e funzionari amministrativi e tecnici saranno assunte attraverso l’utilizzo delle graduatorie di concorsi già espletati. Il programma prevede anche 60 stabilizzazioni e 6 nuove assunzioni per istruttori, ai sensi della Legge 68/99, in riferimento alla direttiva 1 del 2019 “Vittime di mafia e criminalità organizzata”. Assunzioni, inoltre, per 5 nuovi dirigenti.

Per quanto riguarda il 2024 il programma del fabbisogno definisce la mobilità per 25 persone e ulteriori assegnazioni ai sensi della Legge 68/99.

 

Autonomia, Occhiuto: “servono risorse importanti, solo a parità di Lep si può dire sì”

“Non ho una posizione dogmatica sull’autonomia differenziata. Si tratta di una possibilità contemplata dall’articolo 116 della Costituzione (sezione peraltro riformata quando era al governo il centrosinistra). Gli articoli successivi parlano di obblighi e non di possibilità. Come l’obbligo di garantire tutti i diritti in maniera uniforme su tutto il territorio nazionale, sia che un cittadino viva a Crotone sia che viva a Sondrio. Come anche l’obbligo della perequazione. In verità sia la possibilità dell’autonomia differenziata, sia la garanzia dei diritti sociali e civili e l’obbligo della perequazione non mi sembra siano stati attuati come prescrive il titolo quinto della Costituzione”.

Così Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria, in un’intervista a “Il Giornale”.

”Ho detto più volte che il disegno di legge di Calderoli è come un treno che ha tre vagoni: quello dell’autonomia differenziata, quello dei diritti sociali e civili non più quantificati secondo il criterio ingiusto della spesa storica ma secondo i fabbisogni, e quello della perequazione.
Se spinto dall’autonomia differenziata il treno arriva in stazione e porta con sé anche gli altri due vagoni, credo sia un grande risultato anche per le regioni del nostro Meridione dove oggi i diritti sociali e civili non sono garantiti nello stesso modo di altre regioni.
E per arrivare a un punto di parità servirebbero risorse importanti. Solo a parità di Lep posso dire di sì all’autonomia differenziata”, sottolinea il governatore Occhiuto.