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Tesi, annullate condanne a Spataro e Vigna, la gioia di Occhiuto

COSENZA – «Una buona notizia che mi riempie di gioia. La Suprema Corte di Cassazione ha annullato le condanne del processo Tesi a Luciano Vigna e a Michelangelo Spataro, due fra i miei più validi collaboratori ma, soprattutto, miei amici carissimi».

È ciò che afferma il sindaco Mario Occhiuto in una nota stampa

«Questo dimostra, ove ci fosse bisogno, come debba essere sempre rispettato il principio della presunzione di innocenza fissato dalla Costituzione.

E dimostra inoltre come pure lontano dai riflettori e dai condizionamenti della (mala) politica le vicende si chiariscono in modo più sereno e secondo giustizia. Sono quindi veramente felice – conclude Occhiuto – e faccio ai miei due buoni e vecchi amici gli auguri più sentiti e affettuosi. Naturalmente ho conservato il posto in Giunta per Michele, che ora rientrerà subito nell’esecutivo, perché è giusto e perché ci può dare una grande mano».

Processo Tesi: condannati Vigna e Spataro. Assolto Perugini

Cosenza ( Cs) – Nove condanne e sette assoluzioni. Si chiude con la sentenza di primo grado il processo “Tesi”. L’inchiesta riguarda i rapporti tra la societa’ “Tesi”, operante nel settore dell’informatica e Fincalabra, la finanziaria della Regione Calabria. Negli anni scorsi il filone dell’indagine era stato stralciato dall’inchiesta Why Not e inviato al tribunale di Cosenza – dove si e’ appena concluso – perché competente per territorio. Il collegio (presieduto dal giudice Angela Lucia Marletta, a latere Claudia Pingitore e Giusi Ianni) questa mattina ha condannato Filomeno Pometti (4 anni di carcere), Luciano Vigna, ex vicesindaco di Cosenza (2 anni e 8 mesi), Michelangelo Spataro, già consigliere comunale di Cosenza (4 anni), Francesco Capocasale (4 anni), Michele Montagnese (4 anni), Gianluca Bilotta (4 anni), Luigi Vacca (4 anni), Antonio Gargano (2 anni e 8 mesi) e Antonio Viapiana (2 anni e 8 mesi). Il Tribunale ha, invece, assolto l’ex sindaco Salvatore Perugini, Nicola Costantino, Renato Pastore, Saverio Fascì, Francesca Gaudenzi, Pietro Macri’ e Pasquale Citrigno (amministratore della società) assolto per non aver commesso il fatto. Citrigno era l’unico per il quale già  il pm Giuseppe Visconti aveva chiesto l’assoluzione. Gli imputati erano accusati, a vario titolo, di bancarotta. Pometti, Vigna, Spataro, Capocasale, Montagnese, Bilotta, Vacca, Gargano e Viapiana sono stati condannati anche all’inabilitazione all’esercizio di una impresa commerciale e all’incapacita’ di esercitare uffici direttivi per la durata di dieci anni. Pometti, Spataro, Capocasale, Montagnese, Bilotta e Vacca sono stati, inoltre, interdetti dai pubblici uffici per cinque anni. Tutti i condannati dovranno pagare le spese processuali e risarcire le parti civili. Gargano, Viapiana, Pometti, Spataro, Capocasale, Montagnese, Bilotta, Vacca sono stati assolti da alcuni capi di imputazione perchè il fatto non costituisce reato. Non si procede per i reati relativi al capo e per intervenuta prescrizione.