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Al MACA, “Abitare l’illimite” dell’artista Maria Credidio

ACRI (CS) – A partire da sabato 12 maggio 2018, il MACA (Museo Arte Contemporanea Acri) ospita la mostra Abitare l’illimite, personale dell’artista Maria Credidio (Terranova di Sibari, 1957, vive e lavora a San Demetrio Corone).

MARIA CREDIDIO, ARTISTA POLIEDRICA

Artista poliedrica e di ricerca, Maria Credidio conduce, sin dai primi anni Ottanta, un’intensa e apprezzata attività di sperimentazione artistica, partecipando a rassegne espositive sia a livello nazionale che Europeo. Espone in gallerie private e istituzioni pubbliche con mostre personali e collettive.  La sua opera, sia grafica che pittorica, segue negli anni un percorso coerente in sintonia con le espressioni dell’arte del Novecento. Alcune sue opere si trovano esposte in permanenza presso importanti collezioni pubbliche e private, quali: “SpazioThetis” Arsenale di Venezia; Museo MAON di Rende; Museo Civico di Praia a Mare; Museo Civico Parisi – Valle di Maccagno; Museo dell’Erotismo Bari; MUSEO LIMEN d’Arte di Vibo Valentia; World Museum di Cesano Maderno (Mi).
La rassegna ospitata nelle ampie sale del Piano Nobile di Palazzo Sanseverino-Falcone, sede del MACA, ripercorre gli ultimi dieci anni di carriera dell’artista, con particolare attenzione alle sperimentazioni più recenti, tracciando un percorso segnato da uno spirito libero ed eclettico, che testimonia dell’importanza di immergersi nel passato, nella storia dell’arte e nella diversità di approcci che l’hanno attraversata, traducendoli con una voce personale e riconoscibile, amandoli, metabolizzandoli, per poi restituirli trasformati dalla propria traccia creativa e dal proprio pensiero critico. Un “metodo eclettico” che, come scrive Boris Brollo, curatore della mostra, « si basa sul pluralismo dei modelli di ricerca e sulla dialettica aperta e integrata dei diversi punti di vista che si possono assumere nel fare ricerca in campo artistico ».

IL PROGETTO BANCARTIS

La mostra, realizzata in collaborazione con BCC Mediocrati, rientra nell’ambito del Progetto Bancartis, attraverso il quale, con scadenza annuale, l’istituto bancario con sede a Rende acquisisce un’opera di un artista di origine calabrese, che entra a far parte di una collezione sempre più ricca e importante, a cui il MACA, successivamente, dedica un’importante mostra per celebrarne il percorso artistico e di ricerca. Il fine comune che muove le due istituzioni è quello di valorizzare la scena artistica storica e contemporanea di una regione estremamente fertile a livello culturale e creativo, che ha dato i natali ad artisti di sicuro valore e dal linguaggio unico, come testimoniato dalle opere di Maria Credidio.

Pino Chimenti per la sesta edizione del Progetto Bancartis

Armonie nascoste di due creature del sogno con maschera e torre, 2012,tempera e acrilico su tavola, cm.60x80 di Pino Chimenti

RENDE (CS) – Venerdì 7 dicembre 2012, alle ore 17, si terrà, presso la Sala “De Cardona” del Centro Direzionale di Via Alfieri, a Rende (Cs), la sesta edizione del Progetto Bancartis, indetto dalla BCC Mediocrati in collaborazione con il MACA (Museo Arte Contemporanea Acri).

Il progetto prevede che, con scadenza annuale, una nuova opera d’arte, realizzata da un maestro originario della regione Calabria, entri a far parte della collezione della banca. Quest’anno è la volta del pittore Pino Chimenti (Spezzano Albanese, 1952), reduce dalla prestigiosa partecipazione al Padiglione Italiano, curato da Vittorio Sgarbi, dell’ultima edizione della Biennale di Venezia, su segnalazione dell’importante critico d’arte Gillo Dorfles, che, nel 1985, lo aveva già selezionato per apparire tra gli artisti scelti dalla critica nel Catalogo dell’Arte Italiana edito da Mondadori. Dopo aver frequentato l’Accademia di Belle Arti di Urbino, sotto la guida del pittore Concetto Pozzati, Chimenti partecipa a numerose mostre personali e collettive in Italia e all’estero. A partire dalla seconda metà degli anni ’70, dopo un breve periodo di ricerca concettuale, la sua pittura acquista maggiore libertà compositiva, avvicinandosi alla personalissima figurazione astratto-fantastica che contraddistingue ancora oggi il suo lavoro, mai incline a seguire mode e correnti e caratterizzato da un’inconfondibile atmosfera fiabesca pervasa da una sottile ironia.

Il dipinto che entra a far parte della collezione del Progetto Bancartis, intitolato Armonie nascoste di due creature del sogno con maschera e torre (2012), è una perfetta esemplificazione della produzione dell’artista che, come ha scritto Gillo Dorfles, «ormai da diversi anni  prosegue nell’invenzione costante di piccoli miti personali, di strane leggende, nelle quali dei personaggi – tra il surreale e il ludico, tra il grottesco e l’affabile – si trastullano in mezzo a ghirlande di forme variopinte, di marezzature cromatiche, di sottili estroflessioni magnetiche, sempre sostenute da un minuzioso grafismo».

Come ogni anno, l’appuntamento della donazione dell’opera al Progetto Bancartis funge da ricca anticipazione a un’importante mostra personale che il MACA di Acri dedicherà all’artista nella primavera del 2013.