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Musical, torna lo spettacolo senza tempo di Grease

COSENZA – Sabato 25 gennaioore 20.30 e domenica 26 gennaio, alle ore 18.30 sul palco del Teatro Rendano il musical cult “Grease” con la Compagnia della Rancia. Il regista Saverio Marconi, pur conservando tutti gli ingredienti che hanno reso Grease un successo senza tempo, per questa edizione speciale propone una nuova lettura di alcuni momenti, coadiuvato dalle coreografie di Gillian Bruce e da Mauro Simone regista associato.

Lo spettacolo

La nuova edizione (ben 20 anni di storia) della Compagnia della Rancia è una lettura davvero nuova, luminosa. Più di 1.500, per oltre 1.650.000 spettatori – di una festa travolgente che dal 1997 accende i teatri italiani. Lo spettacolo firmato da Saverio Marconi, che ha dato il via alla musical-mania,è un vero e proprio fenomeno di costume “pop”Il regista Saverio Marconi, pur conservando tutti gli ingredienti che hanno reso Grease un successo senza tempo, per questa edizione propone una nuova lettura di alcuni momenti, coadiuvato dalle coreografie di Gillian Bruce e da Mauro Simone regista associato. La Grease Band, sospesa a mezz’aria nella nuova scenografia di Gabriele Moreschi, che suona dal vivo, con la supervisione musicale di Marco Iacomelli e arrangiamenti e orchestrazioni di Riccardo Di Paola. Ben 65 persone tra cast, team creativo, tecnico e organizzativo impegnate nell’allestimento. Grease, con la sua colonna sonora elettrizzante da Summer Nights a You’re the One That I Want, le canzoni aggiunte di B. Gibb, J. Farrar, L. St. Luis, S. Simon e le coreografie irresistibili, piene di ritmo ed energia è un vero e proprio cult, tra canzoni indimenticabili e protagonisti diventati icone generazionali. Un inno all’amicizia, agli amori indimenticabili e assoluti dell’adolescenza, oltre che a un’epoca – gli anni ’50 – che oggi come allora rappresentano il simbolo di un mondo spensierato e di una fiducia incrollabile nel futuro e nel progresso.

“Il Gabbiano” di Cecov, Massimo Ranieri domani sera al Rendano

COSENZA – Gran finale giovedì 11 aprile, alle ore 20.30, con il ritorno sul palco del Teatro Rendano di Massimo Ranieri con “Il Gabbiano” di Anton Cecov.

Finanziato dalla Regione Calabria, quale evento storicizzato- sull’avviso pubblico per la selezione e finanziamento di interventi per la valorizzazione del sistema dei beni culturali, la qualificazione e il rafforzamento dell’offerta culturale- vede, inoltre, il supporto dell’Amministrazione comunale di Cosenza. Organizzato dalla società “L’AltroTeatro” guidata dal gruppo di operatori del mondo dello spettacolo locale: Enzo Noce, Giuseppe Citrigno e Gianluigi Fabiano. Sul palco del Teatro A. Rendano 19 appuntamenti all’insegna della grande drammaturgia senza dimenticare, però, il divertimento e il puro spettacolo. Prosa, dai grandi classici agli autori contemporanei e poi, commedie e musical, questi gli ingredienti del cartellone ideato da “L’AltroTeatro”.

Il Gabbiano” Un affascinante incontro fra due protagonisti assoluti del teatro italiano, Massimo Ranieri e Giancarlo Sepe, che per la prima volta insieme metteranno in scena uno dei testi teatrali tra i più noti e rappresentati di sempre: Il Gabbiano di Čechov. Una grande produzione, un allestimento imponente, undici attori in un nuovo e rivoluzionario adattamento di Giancarlo Sepe. La storia di Treplev, scrittore incompreso, del suo amore per Nina, il suo rapporto di odio/amore con la madre Irina, una anziana e famosa attrice, e poi tutti gli altri splendidi personaggi con le loro intense storie scritte magistralmente dal giovane Čechov, rivivranno in questo originale spettacolo. Una pietra miliare del teatro mondiale in una inedita grande edizione. Intenso e originale lo spettacolo, anche per la scelta del regista di coniugare al racconto di Cechov la musica francese in alcuni suoi brani piu famosi- tra i quali ‘Et maintenant’ di Gilbert Becaud – magistralmente interpretati dal cantante e poliedrico artista napoletano (nella parte del critico musicale Marcel). La storia commovente e tragica è quella del giovane scrittore incompreso Kostya Treplev innamorato di Nina , aspirante e bellissima attrice e del suo rapporto difficile con la madre Irina, anziana e invece già nota attrice teatrale, tutta presa dalla sua arte. In mezzo un altro personaggio chiave, Boris Trigorin, un narratore di successo e avanti negli anni che affascina e seduce le due donne fino a far pensare al tormentato ragazzo di campagna di volere il suicidio, poi messo effettivamente in atto. Un dramma senza tempo, questo de ‘Il Gabbiano’ capace di catturare l’attenzione degli spettatori fino all ‘ ultimo istante, proprio perché sviluppa i temi eterni dei sentimenti umani piu veri , senza infingimenti.

Qualche estate fa, applausi al Rendano per la Gerini che omaggia Califano

COSENZA – Lunghi applausi, sul palco del Teatro Rendano, sabato scorso, per il concerto- racconto “Qualche estate fa”, protagonista l’affascinante Claudia Gerini. Un altro grande successo targato “Rassegna L’AltroTeatro”. Accompagnata dal Solis String Quartet, l’attrice romana ha ripercorso la storia artistica e umana di Franco Califano. “Qualche estate fa” prova a riportare in equilibrio le due dimensioni, facendo di alcune canzoni molto amate il punto di partenza per raccontare la vita del Califfo. “Tutto il resto è noia”, “Minuetto”, “La musica è finita” e “Un’estate fa” sono tra i brani più celebri, riarrangiati dal Solis String Quartet e intepretati dalla Gerini.

“La Rassegna L’AltroTeatro” è finanziata dalla Regione Calabria, quale evento storicizzato- sull’avviso pubblico per la selezione e finanziamento di interventi per la valorizzazione del sistema dei beni culturali, la qualificazione e il rafforzamento dell’offerta culturale- vede, inoltre, il supporto dell’Amministrazione comunale di Cosenza. Organizzato dalla società “L’AltroTeatro” guidata dal gruppo di operatori del mondo dello spettacolo locale: Enzo Noce, Giuseppe Citrigno e Gianluigi Fabiano. Sul palco del Teatro A. Rendano 19 appuntamenti all’insegna della grande drammaturgia senza dimenticare, però, il divertimento e il puro spettacolo. Prosa, dai grandi classici agli autori contemporanei e poi, commedie e musical, questi gli ingredienti del cartellone ideato da “L’AltroTeatro”.

“Qualche estate fa” nove quadri, nove donne diverse che hanno conosciuto l’uomo e l’artista Califano. Ogni quadro culmina con una canzone che riassume una tappa della sua vita e della sua carriera. La giovinezza; gli inizi della carriera; Sanremo; il successo e gli eccessi; fino agli ultimi giorni del Califfo. Il testo, scritto da Stefano Valanzuolo, è un piacevole escamotage per raccontare Califano attraverso gli occhi di chi l’ha amato con passione fino ad odiarlo. Volto e anima di questi personaggi è Claudia Gerini, unica voce recitante e cantante. Appassionata inteprete, accompagnata dal Solis String Quartet ripercorre le tappe della vita di uno degli artisti più discussi della musica italiana. Se va riconosciuto un merito allo spettacolo è quello di aver reso omaggio al talento e all’artista di brani indimenticabili.“Qualche estate fa” resituisce al pubblico un autore troppo spesso offuscato dalla sua “chiacchierata” vita privata. La regia dello spettacolo, prodotto da Imarts, è affidata a Massimiliano Vado, il soggetto e la sceneggiatura portano la firma di Stefano Valanzuolo. “Un labirinto di canzoni, vita vissuta, monologhi, scrittura, amicizie e aneddoti infiniti” racconta il regista. Claudia Gerini si destreggia bene tra canto e racconto. Una prova d’attore coraggiosa e di artista a tutto tondo. La Gerini si misura con “mostri sacri” come le interpreti dei suoi brani più amati. Da Mia Martini alla Vanoni passando per la Gabriella Ferri. Claudia è soprattutto efficace soprattutto nell’interpretare gli stornelli romani e le donne di “borgata” che il Califfo ha amato. Artista da “marciapiede”, Franco Califano, del suo essere la voce del popolo ne ha fatto sempre un manifesto. Tripoli, Milano e Amalfi, e soprattutto Roma, i fotoromanzi e il carcere, reality show e la poesia.
 Senza buonismi di maniera “Qualche state fa”, prova a restituire, in musica e parole, l’immagine di un artista che ha vissuto sempre rifiutando le convenzioni borghesi e la noia.

“4 donne e una canaglia” apre la stagione di prosa del Rendano

COSENZA – Domani sera, alle ore 20.30, si alza il sipario sulla “Rassegna L’AltroTeatro” sul palco dello storico Teatro A. Rendano.

L’esordio è affidato alla commedia brillante “4 donne e una canaglia” con Marisa Laurito, Corine Clery, Barbara Bouchet e Gianfranco D’angelo.

Finanziato dalla Regione Calabria, quale evento storicizzato- sull’avviso pubblico per la selezione e finanziamento di interventi per la valorizzazione del sistema dei beni culturali, la qualificazione e il rafforzamento dell’offerta culturale- vede, inoltre, il supporto dell’Amministrazione comunale di Cosenza. Organizzato dalla società “L’AltroTeatro” guidata dal gruppo di operatori del mondo dello spettacolo locale: Enzo Noce, Giuseppe Citrigno e Gianluigi Fabiano. Sul palco del Teatro A. Rendano 19 appuntamenti all’insegna della grande drammaturgia senza dimenticare, però, il divertimento e il puro spettacolo. Prosa, dai grandi classici agli autori contemporanei e poi, commedie e musical, questi gli ingredienti del cartellone ideato da “L’AltroTeatro”.

4 donne e una canaglia” è una divertente commedia degli equivoci scritta da Pierre Chesnot.

Davvero straordinarie e talentuose le donne orbitanti attorno a questo classico “maschio crudele” (La Canaglia) che in maniera impenitente alterna la propria vita da una donna ad un’altra con cadenza decennale, fino a collezionare un’ex-moglie, una moglie, un’ex-amante ed una amante molto giovane. Fin qui tutto sembra sotto il suo controllo sapiente e magistrale. Ma un nuovo impensabile e irrealizzabile progetto della canaglia scombina questo apparente perfetto menage. La canaglia sembra spacciata, ma nell’imprevedibile finale dimostra tutta la sua coerenza. Ogni interprete si muove con grande maestria e leggerezza, coinvolgendo il pubblico in un susseguirsi irrefrenabile di ilarità, coinvolti da un succedersi di irresistibili malintesi e gustose battute, mai volgari, ma capaci di incollarti alla poltrona per tutta la durata dello spettacolo, senza osservare mai l’orologio. Cinico, dissacrante mette in evidenza il rapporto quasi mai risolto tra uomo e donna e del quale non possiamo farne a meno.

 
 
 
 

Cosenza, presentato il programma della nuova stagione di prosa

COSENZA – Presentato, questa mattina, presso il Salone di rappresentanza del Comune di Cosenza, il programma della nuova stagione di Prosa, che si svolgerà sul palco dello storico Teatro A. Rendano.
Finanziato dalla Regione Calabria, quale evento storicizzato – sull’avviso pubblico per la selezione e finanziamento di interventi per la valorizzazione del sistema dei beni culturali, la qualificazione e il rafforzamento dell’offerta culturale – vede, inoltre, il supporto dell’Amministrazione comunale di Cosenza. Organizzato dalla società “L’AltroTeatro” guidata dal gruppo di operatori del mondo dello spettacolo locale: Enzo Noce, Giuseppe Citrigno e Gianluigi Fabiano. Sul palco del Teatro A. Rendano 19 appuntamenti all’insegna della grande drammaturgia senza dimenticare, però, il divertimento e il puro spettacolo. Prosa, dai grandi classici agli autori contemporanei e poi, commedie e musical, questi gli ingredienti del cartellone ideato da “L’AltroTeatro”.

 IL SINDACO OCCHIUTO CONTENTO DEL LAVORO SVOLTO

“Questo cartellone 2018-2019 e tutti gli appuntamenti che sono stati integrati – ha affermato il sindaco Occhiuto – è frutto dell’ottimo lavoro svolto nei mesi scorsi da Jole Santelli, dal dirigente Calabrese, da Eva Catizone e dall’intero staff Cultura. Ringrazio poi, per questa proficua collaborazione tra privati e amministrazione comunale, Enzo Noce, Giuseppe Citrigno e Gianluigi Fabiano perché insieme abbiamo creato una buona start up. Da un impegno tanto positivo, sono arrivati investimenti dedicati, che hanno permesso di ampliare l’offerta culturale”.

CITRIGNO: PROMUOVERE LE ECCELLENZE DEL TERRITORIO

presentazione prosa 3“L’incontro di qualche anno fa tra il Comune di Cosenza e l’associazione L’Altro Teatro è stato lungimirante e di questo diamo atto al sindaco Occhiuto perché non era facile affidare la gestione del teatro di tradizione a dei privati. Credo che la sua fiducia nei nostri confronti sia stata ben riposta, visto il riscontro di pubblico e apprezzamenti. Rappresentiamo una prova tangibile di ottima sinergia dell’utilizzo del teatro Rendano che, con il nostro cartellone, ha ottenuto il contributo della Regione Calabria per gli eventi storicizzati. Quest’anno abbiamo voluto prolungare la Stagione di Prosa integrandola con delle produzioni locali che meritano visibilità. Il nostro scopo – ha proseguito Citrigno – mira a promuovere i nostri talenti e le eccellenze del territorio”.

ESORDIO A NOVEMBRE CON IL DON CHISCIOTTE DELLA PIGNASECCA

Mercoledì 14 novembre, ore 20.30, l’esordio, dunque, con lo spettacolo “Don Chisciotte della Pignasecca” con Peppe Barra e Nando Paone. Liberamente adattato dal capolavoro di Miguel de Cervantes. Presentato nella riscrittura di Maurizio De Giovanni, già autore di numerosi romanzi e racconti, lo spettacolo è stato diretto dal Alessandro Maggi.

Giovedì 29 novembre, ore 20.30, sarà la volta di una produzione calabrese “Commedia all’Italiana” di e con Max Mazzotta. La commedia è divisa in tre atti e ci troviamo in un teatro di posa negli studi cinematografici di un’ipotetica Cinecittà. Qui il cast di attori e tecnici pronti per le riprese di un film che vuole sublimare e reinterpretare la “Commedia all’italiana”, con la speranza di ridare lustro ad un genere, ora in declino, ma che fu d’esempio per tutto il cinema internazionale.

presentazione prosa 4Domenica 2 dicembre, ore 18.30, la kermesse entra nel vivo con “Bukurosh, mio nipote” ovvero il ritorno de “I Suoceri Albanesi” protagonisti Francesco Pannofino ed Emanuela Rossi. La coppia di celebri doppiatori tornano a vestire i panni di Lucio e Ginevra, lui consigliere comunale progressista impegnato nella campagna elettorale, lei titolare di un ristorante di cucina molecolare.

Un altro grande appuntamento con la commedia, questa volta un grande classico Mercoledì 12 dicembre “Pensaci Giacomino”, ore 20.30. L’opera pirandelliana con un istrionico Leo Gullotta. Spettacolo scritto nel 1917 dal premio Nobel agrigentino, è tutt’ora di grande contemporaneità. Si affrontano temi come la condizione della donna, il rapporto dello Stato nei confronti dei dipendenti pubblici, nella fattispecie degli insegnanti, le maldicenze del prossimo, il perbenismo dei benpensanti.

Giovedì 20 dicembre, ore 20.30, Roberto Ciufoli sarà il protagonista del musical di Natale “A Cristmas Carol”. Lo spettacolo, che vanta le musiche originali del compositore statunitense Alan Menken (La Bella e la Bestia, La Sirenetta, Aladdin…), racconta la storia fantastica di Ebenezer Scrooge.

Sabato 12 gennaio, ore 20.30 e domenica 13 gennaio, ore 18.30, è la volta di un’altra brillante commedia questa volta tutta partenopea “Colpo di scena” di e con Carlo Buccirosso. In un classico commissariato di provincia, il vice questore Armando Piscitelli, conduce da sempre il proprio lavoro nel rispetto del più integerrimo rigore. Solo allora, il paladino Armando per la prima volta nella sua vita, cercherà conforto nel tepore degli affetti familiari, trovando così rifugio tra le mura sicure della propria casa di montagna.

Sabato 19 gennaio, ore 20.30 e domenica 20 gennaio, alle ore 18.30 sul palco del Teatro Rendano giungerà Stefano Accorsi con “Giocando con Orlando Assolo”. Delle molte storie parallele che si dipanano nell’Orlando Furioso di Ariosto, l’attenzione del regista Marco Baliani si focalizza sulla figura dell’amore fra uomo e donna, in tutte le sue molteplici forme: è proprio l’amore che spinge l’uomo a compiere gesta eroiche e a farlo impazzire se non corrisposto.

Pino Citrigno presentazione prosaDomenica 27 gennaio, ore 18.30, un’altra produzione calabrese “Il Vangelo secondo Antonio” scritto, diretto e interpretato da Dario De Luca della Compagnia Scena Verticale. Dopo una documentazione sul campo, Il Vangelo secondo Antotonio in scena il 13 e 14 aprile al Nest, racconta di un parroco che, malato di Alzheimer, vive in una realtà parallela per gli altri impenetrabile.

Sabato 2 febbraio, ore 20.30, un’altro classico della drammaturgia “Il Misantropo” di Molière con Giulio Scarpati e Valeria Solarino. “Il Misantropo è la storia di un uomo che vuole avere un incontro decisivo con la donna che ama e che alla fine di un’intera giornata non ci è ancora riuscito.” Le parole con cui Louis Jouvet riassumeva il capolavoro di Molière, colgono un elemento niente affatto riduttivo e spesso trascurato o messo in ombra a favore del tema politico dell’uomo onesto e sincero in lotta contro la corruzione e l’ipocrisia della società. L’aspetto privato, in questo capolavoro che si muove sempre in equilibrio tra commedia e tragedia, è altrettanto importante dal punto di vista teatrale, di quello sociale, perché ne evidenzia il fattore umano, e dalla corte del re Sole lo porta dritto a noi.

Sabato 9 febbraio, alle ore 20.30, arriva un’altra grande interprete sul palco del Teatro Rendano. Claudia Gerini e il Solis String Quartet in “Qualche estate fa”. La storia artistica di Franco Califano si è sempre intrecciata, per scelta consapevole, con quella umana, al punto che il personaggio, forse, ha spesso finito con il mettere in ombra l’autore di tanti successi. “Qualche estate fa” prova a riportare in equilibrio le due dimensioni, facendo di alcune canzoni molto amate il punto di partenza per raccontare la vita dell’autore. Tra le canzoni cantate da Claudia Gerini e rese in musica, con arrangiamenti originali, dal Solis String Quartet alcune tra e più famose come “Tutto il resto è noia”, “Minuetto”, “La musica è finita” e “Un’estate fa”.

Domenica 17 febbraio, ore 18.30, direttamente dal Teatro Manzoni di Roma “Il giorno della Tartaruga” di Garinei e Giovannini. Una commedia musicale divertente e tenera. Con Cesare Vangeli e Cristina Pensiero. Al centro la crisi della coppia, nell’Italia degli anni del boom. I due protagonisti, oltre ad interpretare Lorenzo e Maria, marito e moglie che litigano dalla prima all’ultima scena, interpretano anche i vari personaggi della storia, offrendo una grande prova di attori; a completare il cast, accanto a loro 4 performers che danno vita ai ricordi della coppia creando atmosfere romantiche, divertenti e a tratti nostalgiche. E poi c’è un altro protagonista: la tartaruga che dà il titolo allo spettacolo. Come da tradizione per i due grandi autori, inserire un vero animale in scena. In fondo la tartaruga simboleggia un modello di vita coniugale: i due protagonisti, proprio come lei, restano chiusi all’interno del guscio della propria casa.

Venerdì 22 febbraio, ore 20.30 e sabato 23 febbraio, ore 20.30, l’indimenticabile commedia musicale “Aggiungi un Posto a Tavola” di Garinei e Giovannini. Interpreti sul palco Gianluca Guidi, Emy Bergamo, Marco Simeoli, Beatrice Arnera e Piero Di Blasio. Aggiungi un posto a tavola esordì nel 1974 con protagonista Johnny Dorelli e, da allora, ogni nuova edizione è stata un successo, in Italia come in tutto il mondo (oltre 30 edizioni e circa 15 milioni di spettatori). In quest’ultima versione, il copione è quello originale, così come la scenografia, i costumi e le musiche, riprese dall’iconica prima rappresentazione. Ogni ingrediente è riproposto con rispetto filologico, ma allo stesso tempo con nuova vita e freschezza.

Domenica 3 marzo, un’altra produzione della compagnia calabrese Libero Teatro con “Giangurgolo”, ore 20.30. Max Mazzotta non solo si cimenta nella riscrittura del Bardo ma lo mescola con la maschera calabrese di Giangurgolo. Uno spettacolo decisamente esilarante. In assenza di canovacci e trame classiche sul personaggio di Giangurgolo, si potrebbe immaginarlo immerso in un contesto a lui completamente estraneo. Può Giangurgolo vestire i panni del più tragico e nobile degli eroi shakespeariani, Amleto? La lettura non può che essere in chiave comico-parodistica ed introduce lo spettatore ai temi della tragedia shakespeariana sfruttando le corde del grottesco.

presentazione prosa 2Mercoledì 6 marzo e giovedì 7 marzo, alle ore 20.30, l’amatissimo musical degli Abba e riproposto in Italia dal Teatro Sistina “Mamma mia” con Luca Ward, Paolo Conticini, Sergio Muniz e Sabrinba Marciano. Forse la più celebre commedia musicale degli anni 2000 che ha strappato applausi in tutto il mondo e ha fatto scatenare il pubblico con le mitiche canzoni degli Abba: a quasi 10 anni dal film con Meryl Streep, arriva in Italia una nuovissima versione che per la prima volta sarà realizzata da una grande produzione tutta italiana, con protagonisti tre attori amatissimi dal grande pubblico.

Domenica 10 marzo, ore 18.30, un’altra opera calabrese prodotta dalla Compagnia Arciere e l’Associazione Lilli in “Il dono del male” interpretato da Marco Silani. Il “del Male Male” è la seconda opera della Trilogia Gioachimita di Adriana Toman. Riccardo Cuor di Leone ha iniziato la terza crociata ed è in attesa di imbarcarsi per la Terra Santa è a Messina con Filippo II Augusto Re di Francia, suo alleato, con cui pare avere un rapporto ambiguo. Ha voluto l’Abate Gioacchino da Fiore a corte per avere una profezia sull’impresa. Si scontrano la forza della visione di Gioacchino con la capacità di Riccardo di manipolare la trasmissione degli eventi da parte del potere.

Sabato 16 marzo, alle ore 20.30, la commedia brillante “Mostri a parte” con il celebre attore Maurizio Casagrande. Franco, dimenticata rockstar degli anni ’80, è sposato con la più giovane Ursula, conduttrice televisiva di grande successo, fervente ammiratrice negli anni d’oro della sua carriera, ma che oggi è la vera “star” di casa.
Lui completamente fuori luogo nello show business dei giorni nostri, e lei perfettamente inserita nell’effimero mondo della televisione. Lui e lei. Un uomo e una donna, ma in realtà il passato ed il presente che si scontrano in campo neutro: Il teatro.

Martedi 26 marzo, alle ore 20.30 e Mercoledì 27, alle ore 20,30 torna la grande tradizione della commedia musicale con “Il Conte Tacchia” con il mattatore Enrico Montesano. Dopo Rugantino e Il Marchese del Grillo, grandi successi applauditi in tutta Italia, Enrico Montesano affronta un altro popolare personaggio romano per chiudere la sua trilogia. Un’altra appassionante commedia ambientata nella Roma antica dei primi del novecento, tratta dall’omonima pellicola cinematografica di Sergio Corbucci con scene aggiunte che andranno ad integrare la storia. Per la prima volta sul palcoscenico teatrale, il divertente personaggio di Francesco Puricelli prenderà di nuovo anima per far ridere il suo pubblico con la sua comicità e le sue gags.

Giovedì 4 aprile, alle ore 20.30, il teatro civile con “Dietro ai tuoi passi – La Storia di Peppino Impastato”. Lo spettacolo che racconta la vicenda di Peppino Impastato considerato uno degli eroi e martiri della lotta alla mafia. Quest’allestimento è un atto d’amore verso un personaggio che ha lasciato alla storia e all’Italia stessa una testimonianza esemplare di lotta contro la mafia.

Gran finale giovedì 11 aprile, alle ore 20.30, con il ritorno sul palco del Teatro Rendano di Massimo Ranieri con “Il Gabbiano” di Anton Cecov. Un affascinante incontro fra due protagonisti assoluti del teatro italiano, Massimo Ranieri e Giancarlo Sepe, che per la prima volta insieme metteranno in scena uno dei testi teatrali tra i più noti e rappresentati di sempre: Il Gabbiano di Čechov. Una grande produzione, un allestimento imponente, undici attori in un nuovo e rivoluzionario adattamento di Giancarlo Sepe.

ANCHE UN SEZIONE EXTRA ALLA FINE DEL PROGRAMMA

Un’ultima sezione sarà “Rendano Extra”. In scena: Sabatum Quartet Opera (venerdì 12 e sabato 13 aprile ore 20,30); La buona stella del marinaio (favola musicale da Elsa Morante di e con Piero Zucaro con Lalla Esposito; sabato 4 maggio ore 20:30); Crescendo rossiniano (di Adolfo Adamo; venerdì 10 maggio ore 20:30), Alarico-Il Musical (domenica 19 maggio).
Rendeno Extra rimarrà una sezione aperta perché – ha precisato Calabrese all’inizio – “alcuni spettacoli arrivano in corsa ed è giusto che una città dia un senso di interezza. Del resto, proprio in questo, consistono gli sforzi di Cosenza Cultura”.

Francesco Farina

L’AltroTeatro, al Rendano Elio Germano e Teho Teardo in Viaggio al termine della notte

COSENZA – Il 7 aprile, alle ore 20.30, la “Rassegna L’AltroTeatro” ospiterà “Viaggio al termine della notte” di e con Elio Germano accompagnato dalla chitarra di Theo Teardo. 

La lettura-concerto che porta in scena il capolavoro di Loius-Ferdinand Céline.

Finanziato dalla Regione Calabria, quale evento storicizzato- sull’avviso pubblico per la selezione e finanziamento di interventi per la valorizzazione del sistema dei beni culturali, la qualificazione e il rafforzamento dell’offerta culturale- vede, inotre, il supporto dell’Amministrazione comunale di Cosenza.

Organizzato dalla società “L’AltroTeatro” guidata dal gruppo di operatori del mondo dello spettacolo locale: Enzo Noce, Giuseppe Citrigno e Gianluigi Fabiano.

Sul palco del Teatro A. Rendano 14 appuntamenti all’insegna della grande drammaturgia senza dimenticare, però, il divertimento e il puro spettacolo.

Prosa, dai grandi classici agli autori contemporanei e poi, commedie e musical questi gli ingredienti del cartellone ideato da “L’AltroTeatro”.

Elio Germano e Teho Teardo portano in scena “Viaggio al termine della notte” di Louis-Ferdinand Céline in una versione completamente rinnovata nelle musiche e nei testi. 


Avvalendosi della straordinaria sensibilità interpretativa di Elio Germano (protagonisti di pellicole come “Mio fratello è figlio unico”, “Il giovane Favoloso”, “La Tenerezza”) Teho Teardo ripercorre musicalmente alcuni frammenti del “Viaggio” restituendo, in una partitura inedita, la disperazione grottesca di questo capolavoro di scrittura che ritrova nuove dinamiche espressive nella combinazione di archi, chitarra e live electronics.

Una fusione di sonorità cameristiche che guardano a un futuro tecnologico nel quale, le immagini evocate dal testo interpretato da Germano, si inseriscono nelle atmosfere cinematiche di Teardo; un succedersi di eventi sonori e verbali dove la voce esce dalla sua dimensione tradizionale fino a divenire suono.

In quel suono Teardo crea un ambiente nel quale la voce di Germano può suggerirci nuove prospettive sulle disavventure di Bardamu e gli orrori della guerra mondiale che travolge le relazioni tra gli uomini quanto i continenti.

Il pessimismo sulla natura umana, sulle istituzioni, sulla società e sulla vita in generale, diviene inconsolabile fino a non conceder più alcuna speranza al consorzio umano.

La scenografia è quasi inesistente. Il palco, scarno e immerso nel buio, lascia spazio a una scrittura dalla spiccatissima natura, una partitura “impressionista” che diventa essa stessa narrazione e si fa interprete del genio di Céline.

Sold out per “Il pomo della discordia” di Buccirosso al Rendano

COSENZA – Registra un altro “tutto esaurito” la “Rassegna L’AltroTeatro”. Lunghi applausi e risate a scena aperta, per le due repliche di sabato e domenica scorsa, sul palco del Teatro A. Rendano di Cosenza per “Il Pomo della discordia” scritta, diretta e interpretata dall’irresistibile Carlo Buccirosso.

Il pomo della discordia” 

La nuova commedia scritta da Carlo Buccirosso gioca con il mito greco della mela lanciata dalla dea Eris sul tavolo del banchetto di nozze tra Peleo e Teti. Divertentissima, tratta con intelligente comicità il tema dell’omofobia. Una farsa che tratteggia con leggerezza le storture di una morale comune ipocrita e politically correct. Un testo frizzante e dinamico con dialoghi serrati e tempi comici ben calibrati che riesce a tenere alta l’attenzione del pubblico. Con uno stile moderno e sagace Buccirosso imbastisce uno spettacolo esilarante che difficilmente cade nella battuta scontata. Strepitoso Buccirosso, nei panni del notaio Tramontano. Da intollerante e odioso borghese tutto di un pezzo svela poi, una sorprendente tenerezza paterna. Intensa la prova attoriale dell’icona del neomelodico napoletano, Maria Nazionale convince nel ruolo della mamma Angela. Con loro, un cast affiatatissimo e di ottimo livello: Monica Assante di Tatisso, Giordano Bassetti, Claudiafederica Petrella, Elvira Zingone, Matteo Tugnoli, Mauro de Palma, Peppe Miale, Fiorella Zullo e Gino Monteleone. La storia di Eris, dea della discordia, che creava dissapori e contrasti tra tutti i presenti a un banchetto al quale non era stata invitata, diventa la metafora della festa di compleanno organizzata a sorpresa per Achille Tramontano e all’insaputa del padre Nicola che finge ostinatamente di non sapere dell’omosessualità del figlio e fatica ad accettarne la scelta.

La trama

A capo di una normale famiglia benestante, il personaggio di Nicola è rammaricato dei gusti sessuali del figlio e, non riuscendo ad accettare la situazione, si inalbera, trovandosi così solo contro tutti, a partire dalla moglie Angela che difende a spada tratta Achille. Freschezza e ironia accompagnano lo spettacolo di Carlo Buccirosso. Scenografia curata, come nello stile delle sue opere, per una commedia in due atti serratissima. A dare ritmo gli interludi musicali dell’amatissima Maria Nazionale. Uno spettacolo fluido che ha punte eccellenti nei gustosi siparietti che vedono protagonista indiscusso il mattatore Buccirossso. Uno spettacolo ben confezionato che ci riporta agli anni d’oro dellesilarante commedia napoletana dal retrogusto amaro.

Cento anni e non sentirli, “Il Berretto a Sonagli” al Rendano con un istrionico Gianfranco Jannuzzo

COSENZA – Cento ma non li dimostra. Tanti sono gli anni trascorsi dalla sua prima rappresentazione in versione dialettale, eppure “Il Berretto a Sonagli” di Luigi Pirandello rivela ancora tutta la sua  freschezza e la sua attualità che rimangono inalterate. Merito forse dell’interpretazione del poliedrico attore siciliano Gianfranco Jannuzzo che nei panni di Ciampa si fa artefice di questa versione estremamente vicina ai nostri giorni. Un’opera che ancora rivive e si plasma perfettamente nella drammaticità di un’epoca sovrastata da continui e sterili atteggiamenti che tendono ad occultare, agli occhi dell’altro, l’irrefrenabile debolezza dell’animo umano. E l’attore siciliano, accompagnato da un cast di altissimo livello, con acume e perspicacia è riuscito a tracciare una linea sottile che da una paese medio borghese dell’entroterra siciliano dei primi del Novecento giunge, inesorabilmente fino all’oggi quotidiano Il protagonista de “Il Berretto a Sonagli”- andato in scena ieri sera al Teatro Rendano di Cosenza- è  Ciampa, un uomo costretto a scontrarsi con una realtà pressoché beffarda e apparentemente moralista. Un personaggio quello di Ciampa che si muove attorno a stati d’animo contrastati e tipici dell’uomo moderno, la follia, il dolore, l’ira, la pacatezza, la mitezza, la furia. Dall’altra parte una donna – Beatrice – frustrata e ambigua che vuole, ad ogni costo, vendicarsi del tradimento del marito. Una donna dalle sembianze apparentemente forti, ma che nasconde nel suo animo ribelle tutta la debolezza che appartiene a quell’universo femminile troppo spesso affranto e deturpato. Un universo che rimescola le carte in tavola e dove la rassegnazione, il silenzio ed infine la resa si rendono necessari al fine di salvaguardare quell’apparente voglia di normalità e desiderio di affetto, troppo spesso lasciati nell’oblio.

IL CAST

Sul palco, accanto a Gianfranco Jannuzzo, in splendida forma – che sul finire ha voluto ricordare il suo amico Totonno Chappetta – altri bravi attori che hanno fatto da contorno ad uno spettacolo piacevole e intenso. Emanuela Muni nel ruolo di Beatrice, l’irriverente e pittoresco Franco Mirabella nei panni del Commissario Spanò, Gaetano Aronica nelle vesti di Fifì. Lo spettacolo si è avvalso poi della partecipazione di Anna Malvica– molti la ricorderanno nel cast di “Pipino Il Breve” di Tony Cucchiara-  che ha interpretato, ne “Il Berretto a Sonagli”-  la Signora Assunta. La regia dello spettacolo è stata affidata ad un altro siciliano, Francesco Bellomo, mentre le scene sono state curate da Carmelo Giannello. Degne di nota le musiche, forti, intense, a tratti sensuali e travolgenti. La colonna sonora porta la firma del maestro Mario D’Alessandro e riporta lo spettatore alle sonorità tipiche che hanno caratterizzato il cinema degli anni ’50.

LA STAGIONE DI PROSA DEL TEATRO RENDANO DI COSENZA 

“Il Berretto a Sonagli” ha ufficialmente dato il via alla stagione di prosa del teatro di tradizione Alfonso Rendano.  ” L’Altro Teatro 2017/2018″ – questa la rassegna- è stata realizzata grazie alla Regione Calabria e patrocinio del Comune di Cosenza. Vede la direzione artistica di Enzo Noce e la direzione amministrativa e organizzazione di Gianluigi Fabiano. Amministratore unico della rassegna è Pino Citrigno.

I PROSSIMI SPETTACOLI

Dopo “Il Flauto Magico” – fuori programma lo scorso 18 novembre e dopo “Il Berretto a Sonagli” che ha ufficialmente dato il via alla kermesse, il prossimo appuntamento è per sabato 16 dicembre con uno spettacolo in programma alle 18.30 e che vedrà Massimo Dapporto protagonista de “Un Borghese Piccolo Piccolo”, tratto dall’omonimo romanzo di Vincenzo Cerami. Il 7 gennaio sarà poi la volta de ” Sogno di una notte di mezza estate” con Stefano Fresi, Giorgio Pasotti, Paolo Ruffini e Violante Placido. Il 2018 vedrà poi sul palco del Rendano attori come Roul Bova, Ambra Angiolini, Serena Autieri, Massimo Lopez, Tullio Solenghi, Lorella Cuccarini e Massimo Ranieri. Senza dimenticare lo spettacolo “Battlefield”, adattamento e regia di Peter Brook e Mariehléléne Estienne e  “Un amore esemplare” di e con Daniel Pennac.

Raffaella Aquino

 

 

Sabrina Ferilli porta in scena al Rendano “Signori… Le patè della Maison”: cronaca di una commedia che non “decolla”

3Cosenza- Potrebbe sembrare una cena di famiglia al pari di tante, di quelle in cui battibecchi e scaramucce la fan da padrone insieme ad un mucchio di risate e qualche ironia di troppo, come succede davvero nella vita reale. Almeno stando alle  aspettative che alimentano, o sarebbe meglio dire alimentavano, Signori… Le Patè de la Maison, l’ultima commedia di scena al Teatro Rendano il 20 e il 21 febbraio, in cui la presenza di un cast di tutto rispetto, arricchito da attori di grande esperienza e spessore, mista ad una scenografia  talmente dettagliata da sembrare vera e  ad una trama ebbra di luoghi comuni e stereotipi con i quali giocare, sarebbero potuti generare in divertimento assicurato.

Eppure, qualcosa sembra non aver funzionato. Nonostante il sold out, sul palco tutto si muove ad un ritmo troppo lento, l’attesa del colpo di scena destinato a far venire il mal di stomaco si rivela vana, le risate si alternano a qualche sbadiglio e quei luoghi comuni, che lo spettacolo punta a sradicare, coabitano perennemente in una sceneggiatura dal sapore un po’ sciapo. Difficile intuirne il motivo. La commedia che si ispira al  grande successo francese Le Prénom, di Matthieu Delaporte e Alexandre De La Patellière, riadattata in salsa italiana, ricalca i classici atteggiamenti di una famiglia borghese e porta in teatro gli attualissimi temi della politica, dell’omosessualità, dei figli. Al centro delle chiacchiere e dei colpi di scena, “il patè”, capolavoro culinario materno, che nel corso della cena, finirà col trasformarsi nell’ oggetto del “pasticcio” combinato proprio dall’anziana donna. Attorno al tavolo, una spumeggiante Sabrina Ferilli (Gabriella), un simpatico Maurizio Micheli (Vittorio), Pino Quartullo ( Emanuele) e sua moglie Claudia Federica Petrella (Arianna), l’amico Massimiliano Giovanetti (Marcello)  e, l’artefice di tutto, Liliana Oricchio Vallasciani.  Gli ingredienti, insomma, parrebbero tutti, ma nonostante la verve che contraddistingue la Ferilli e quel suo fare spumeggiante e verace che scatena qualche risata insieme alle capacità indiscutibili di Maurizio Micheli, la commedia non spicca il volo. In alcuni casi, si percepisce ciò che non dovrebbe, ovvero la finzione, e quella che dovrebbe essere una performance ricca di ilarità, assume i contorni di una commedia del pregiudizio, ricca di tempi “morti”, non solo tra gli astanti sul palcoscenico. Il secondo tempo regala qualche battuta in più, determinante, forse, nello scatenare numerosi applausi, che  il pubblico non trattiene dal destinare, più agli attori, bravi a prescindere, che al testo in quanto tale.

Lia Giannini

 

Domani sera al Rendano “Tre Donne in cerca di guai”

zanicchi

Cosenza ( Cs) – Domani sera sul palco del Rendano  torna la stagione firmata da “L’Altro Teatro”. In scena, la comicità in rosa di tre signore del teatro: Iva Zanicchi, Barbara Bouchet e Corinne Clery  Protagoniste del brillante “Donne in cerca di guai”, diretto da Nicasio Anzelmo. Evento patrocinato dall’amministrazione comunale di Cosenza e organizzato da un gruppo di operatori del mondo dello spettacolo locale: Enzo Noce, Giuseppe Citrigno e Gianluigi Fabiano. Sul palco del Teatro A. Rendano 12 appuntamenti all’insegna del divertimento e del puro spettacolo. Prosa, commedie e tanta musica questi gli ingredienti del cartellone ideato da “L’AltroTeatro”Una commedia divertente dove vincitrici sono le donne con la loro forza e determinazione. Donne che riescono a risorgere dalle loro ceneri afferrando dal loro passato, fatto di delusioni e sconfitte, la forza per costruire un nuovo futuro. La crisi di mezza età e la solitudine sono narrate con raffinata ironia, una piece che gioca con gusto, eleganza e grande divertimento. Commedia sapientemente ritmatata, dove i cinque protagonisti sono continuamente sotto pressione e con un finale a sorpresa. Ispirato alla commedia francese “Les Amazones” di Jean-Marie Chevret, lo spettacolo affronta il tema della solitudine delle cinquantenni single. “Tre donne in cerca di guai”, un testo teatrale che da molte stagioni sta divertendo i francesi, sbarca in Italia grazie a Corinne Clery: “Otto anni fa, quando ho visto per la prima volta a Parigi questa commedia me ne sono innamorata e ne ho acquistato i diritti. Insieme al regista Anzelmo abbiamo voluto attendere di trovare il giusto adattamento per l’Italia”. Per Iva Zanicchi in teatro è un quasi debutto: “Sono felicissima di questa nuova avventura.” “In “Tre Donne in cerca di guai” interpreto il ruolo di Martine, una donna abbandonata dal marito dopo trent’anni di matrimonio”. Barbara Bouchet “Quando mi è stato sottoposto questo testo me ne sono immediatamente innamorata. Mi piace molto il mio ruolo: Micky è una donna energica, risoluta, che sotto la corazza di donna manager nasconde una grande fragilità”.