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Miseria e Nobiltà al Rendano

COSENZA (CS) Sul palco dello storico Teatro A. Rendano di Cosenza, lunedì 7 e martedì 8 dicembre, alle ore 20.30, il secondo appuntamento con la “Stagione teatrale 2015/2016”. In scena, Luigi De Filippo protagonista dell’esilarante commedia “Miseria e nobiltà”, indimenticabile capolavoro di Eduardo Scarpetta.

Evento patrocinato dall’amministrazione comunale di Cosenza e organizzato da un gruppo di operatori del mondo dello spettacolo locale: Enzo Noce, Giuseppe Citrigno e Gianluigi Fabiano. Sul palco del Teatro A. Rendano 12 appuntamenti all’insegna del divertimento e del puro spettacolo. Prosa, commedie e tanta musica questi gli ingredienti del cartellone ideato da “L’AltroTeatro”.

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Miseria e nobiltà” La ripresa di questa storica e famosa commedia da parte di Luigi De Filippo, che ne è autorevole protagonista e regista, è un omaggio a Eduardo Scarpetta, riformatore del Teatro napoletano, che proprio in questa “Miseria e Nobiltà” aveva compiuto la sua riforma, con l’invenzione e la consacrazione del personaggio di don Felice Sciosciammocca, prototipo del napoletano piccolo borghese, che sostituisce Pulcinella, maschera d’altri tempi.La fame è il tema della commedia, e da quando Scarpetta scrisse questo testo fino ad oggi, la fame è rimasta immutata: la fame di lavoro, la fame di sopravvivenza, la fame di giustizia, quella fame che, soprattutto nel Mezzogiorno, se non soddisfatta, può provocare grandi sconvolgimenti. E’ celebre il finale del primo atto. Tutti in scena siedono avviliti perché ogni tentativo di procurarsi da mangiare è fallito; improvvisamente un cuoco e due sguatteri entrano portando ogni ben di Dio, nessuno si chiede da dove provenga quella grazia e tutti scattano come molle avventandosi sui maccheroni fumanti. E’ la scena che rappresenta e riassume in termini di grottesco, non il dramma di due famiglie, ma la secolare tragedia di un popolo. La vicenda è semplice: Eugenio, un giovane nobile, ama la figlia di un buffo cuoco arricchito. Temendo di non avere dai suoi genitori aristocratici il consenso alle nozze, chiede l’aiuto di don Felice Sciosciammocca, scrivano pubblico, povero e affamato.Sciosciammocca e alcuni suoi amici, altrettanto poveri e affamati, dovranno fingersi genitori e parenti nobili del marchesino Eugenio e presentarsi dal cuoco credulone e sciocco: da qui una serie di equivoci estremamente divertenti che rendono questa commedia tra le più famose del repertorio napoletano.Luigi De Filippo, degno erede della grande tradizione teatrale napoletana, è l’umanissimo interprete della vicenda, assieme alla sua Compagnia di Teatro composta da dieci attori.

Luigi De Filippo Nasce a Napoli nel 1930. La madre, Adele Carloni è una giovane e bella attrice della Compagnia di Vincenzo Scarpetta. Il padre Peppino, è un giovane e promettente attore commediografo. Luigi compie i suoi studi fra Napoli e Roma dove si trasferisce con la sua famiglia nel 1941. Ama scrivere racconti e novelle che pubblica su diversi giornali. Quindi si dedica alla sua passione più grande cioè il Teatro. Debutta nel 1949 al Teatro Valle di Roma con una rivista scritta da lui e intitolata “Questa sera alle nove” e la recita assieme ai suoi compagni di Liceo ottenendo un grande successo.
Dopodichè, come professionista, entra nella Compagnia del padre ed inizia il suo vero tirocinio di attore che, con gli anni, lo porterà alla sua definitiva affermazione. Dal 1980 ha una sua Compagnia di Teatro con la quale ottiene eccezionale successo sia in Italia che all’Estero, proponendo le sue Commedie oltre a quelle di suo padre Peppino e di suo zio Eduardo, ma anche personalissime interpretazioni di classici di Molière, Gogol, Machiavelli e Pirandello. Più volte premiato col “Biglietto d’oro”, campione d’incassi.
Dal 1999 con la moglie Laura costituisce una società “I due della città del sole srl” della quale è Direttore Artistico. La società produce e distribuisce i suoi spettacoli e di alcuni giovani e bravi attori napoletani. Il Presidente della Repubblica Ciampi lo ha insignito della onorificenza di Grande Ufficiale della Repubblica per particolari meriti artistici.

Il 9 – 10 – 11 febbraio il “Rendano” ospita Albertazzi e De Filippo

COSENZA – Previste dal cartellone della stagione di prosa del teatro “Rendano” per i prossimi 9 – 10 e 11 febbraio due proposte teatrali particolarmente allettanti per gli appassionati del teatro di prosa. Si tratta dei due spettacoli, “Puccini – d’arte e d’amore”, con Giorgio Albertazzi (in programma sabato 9 febbraio, alle ore 20,30 per la sezione “Celebrity”), e “Peppino, quante belle risate!” con Luigi De Filippo (in programma domenica 11 febbraio, alle ore 18,00, e lunedì 11 febbraio, alle ore 20,30).

Puccini – d’arte e d’amore con Giorgio Albertazzi – La regia e il testo di “Puccini -D’arte e d’amore”, al “Rendano” di Cosenza sabato 9 febbraio (ore 20,30), sono di Giovanni De Feudis che nelle note di regia sottolinea come lo spettacolo “è indubbiamente un omaggio a Puccini, al grande compositore e alle sue opere immortali che ci restituiscono ancora oggi un teatro modernissimo. Ma è anche un omaggio ad Albertazzi, al grande attore e all’intensità delle sue straordinarie doti drammatiche”. Parte integrante dello spettacolo, le arie pucciniane più celebri ed entrate nella storia del melodramma: da “Vissi d’arte, vissi d’amore” dalla “Tosca” a “Signore ascolta” dalla “Turandot”, da “Che gelida manina” da “Bohème” a “Un bel dì vedremo” da “Madama Butterfly”, da “Sola, perduta, abbandonata” da “Manon Lescaut” a “Oh mio babbino caro” da “Gianni Schicchi”. Romanze che diventano tappe di uno storico percorso appassionato, affidate alle voci dei soprano Fabiola Trivella e Maria Carfora e al giovane tenore coreano Jeon Sangyong. Arie che si mescolano al ricordo di una biografia seducente di cui si impadronisce l’istrionico Giorgio Albertazzi per raccontare di memorabili amori, di passione per la musica e per le donne della sua vita, interpretate da Emy Bergamo (nel ruolo del soprano Rose Ader) , Stefania Masala (in quello di  Sybil Beddington ) e Giovanna Cappuccio, che interpreta la domestica-ragazzina Doria Manfredi, morta suicida nel 1909.  L’orchestrazione è di Luca D’Alberto, le scene di Andrea Bianchi.

Peppino, quante belle risate! con Luigi De Filippo – E’ il teatro di Peppino De Filippo il protagonista di questo spettacolo, in scena al “Rendano” domenica 10 febbraio (ore 18,00) e lunedì 11 febbraio (ore 20,30).  “Peppino, quante belle risate!” si compone di due atti unici, scritti dal grande Peppino De Filippo, uno dei componenti della “famiglia reale del teatro italiano” : “Cupido scherza e spazza” e “Quale onore!”. In questo spettacolo il figlio Luigi, che firma anche la regia, rende omaggio alla figura paterna alla quale ha di recente intitolato il Teatro “Parioli” di Roma che gestisce dalla scorsa stagione insieme alla moglie Laura Tibaldi.

I biglietti degli spettacoli di Giorgio Albertazzi e Luigi De Filippo sono in vendita sia al botteghino del “Rendano” che all’agenzia “Inprimafila” di Viale degli Alimena.

Isabel Russinova: La Parola per la Nuova Stagione di Prosa del Rendano

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Isabel Russinova

COSENZA – A metà dicembre verrà inaugurata la nuova stagione di prosa del teatro Rendano con una rilettura de “La Locandiera” di Carlo Goldoni, interpretata da Nancy Brilli per la regia di Giuseppe Marini.

A fornire l’anticipazione è stata Isabel Russinova, direttore artistico del Teatro “Rendano”, nel corso di un’audizione davanti alla Commissione consiliare cultura, presieduta da Claudio Nigro.
In questi giorni la Russinova è alle prese con la definizione del cartellone della nuova stagione del “Rendano” dove, tra non molto, inizieranno i lavori per l’adeguamento strutturale del teatro di tradizione cosentino, dopo i finanziamenti ottenuti dalla Regione, a seguito del bando regionale al quale il Comune di Cosenza ha partecipato
classificandosi al primo posto in graduatoria.
Isabel Russinova ha anticipato in commissione cultura quale sarà, in linea di massima, il percorso che intenderà seguire, di concerto con il Sindaco Mario Occhiuto e l’Amministrazione comunale, per la prossima stagione del “Rendano”.

“Occorre – ha spiegato la Russinova al Presidente Nigro e agli altri componenti della commissione – saper amministrare al meglio il budget che sarà messo a disposizione. La commissione cultura dovrà avere un compito molto importante e propositivo: quello, cioè, di discutere i progetti sul teatro con gli artisti del territorio, affinché questi ultimi possano esprimere compiutamente le loro potenzialità.”

In conclusione di seduta, Isabel Russinova ha anticipato anche il leit-motiv della nuova stagione di prosa. Il tema dominante della scorsa stagione era stata la donna, quest’anno sarà la parola, nelle sue più diverse accezioni.commissione cultura Russinova