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Paola, abusi sessuali su minorenni con la complicità della nonna: arrestata insieme a un 48enne

PAOLA (CS) – Nella mattinata odierna sono state eseguite dal Commissariato di P.S. di Paola due misure cautelari degli arresti domiciliari nei confronti di M.R. cl. 48, ritenuto responsabile dei reati di prostituzione minorile e di detenzione di materiale pedopornografico in danno di due ragazze minorenni, nonché nei confronti di V.O. cl. 49, nonna delle minori, resasi responsabile di tentata estorsione nei confronti di M.R. 

La richiesta di misura cautelare, emessa dal Gip del Tribunale di Catanzaro, dott. Filippo Aragona, è stata emessa all’esito di una lunga e articolata attività d’indagine svolta dal personale della Polizia di Stato in servizio al Commissariato di P.S. di Paola, sotto la direzione del Sost. Procuratore della Repubblica di Catanzaro, dott. Saverio Sapia, e con il coordinamento del Proc. Agg.to dott. Giancarlo Novelli e del Procuratore Capo dott. Nicola Gratteri.

In particolare, l’attività d’indagine ha avuto inizio nel mese di settembre 2020, in seguito al tentativo di suicidio realizzato da una delle minori coinvolte, nei pressi della Stazione Ferroviaria di Paola. La ragazza aveva tentato il suicidio esasperata dalle dicerie sul suo conto messe in giro da alcune coetanee e riguardanti i suoi presunti rapporti sessuali con persone anziane.

Da questo episodio, per il quale venivano anzitutto interessati i servizi sociali, è scaturita l’attività d’indagine, dalla quale è emerso che effettivamente M.R. ha compiuto atti sessuali a pagamento con la ragazza e, allorquando quest’ultima, diventata maggiorenne, si è trasferita al di fuori del territorio paolano, con la sorella più piccola, anch’essa minorenne. 

Grazie all’attività di riscontro alla notitia criminis, consistita in numerose intercettazioni telefoniche e ambientali, in pedinamenti e appostamenti e nella perquisizione realizzata a carico dell’indagato, si è potuto constatare come gli incontri tra M.R. e la più piccola delle minori avvenissero con modalità analoghe a quelle successivamente confessate dalla sorella maggiore: passeggiate in auto in zone appartate del lungomare di Paola e nei parcheggi isolati di un noto centro commerciale della zona finalizzati da M.R. a compiere atti sessuali con la ragazza, la quale, provenendo da una famiglia disagiata, si vedeva costretta a cedere alle richieste dell’anziano dietro il corrispettivo di soldi o di regalie varie che andavano dalle poche decine di euro, alle sigarette e ai vestiti sino a generi alimentari di prima necessità e di risibile valore economico (es. confezioni di uova, di latte).   

L’indagato ha, inoltre, indotto le ragazze a realizzare alcuni scatti intimi, per poi farseli inviare sul suo cellulare, realizzando così il reato di produzione di materiale pedopornografico. Inoltre, dato di ulteriore allarme, in più circostanze ha chiesto alla madre delle minori di poter avere fotografie che ritraessero la terza figlia, di soli 5 anni.

Nel corso delle indagini, in particolar modo dalle intercettazioni, è emerso uno spaccato di vero e proprio degrado morale della famiglia delle ragazze, conviventi anche con la nonna. Quest’ultima, in particolare, nel momento in cui ha appreso dell’attività delittuosa realizzata dall’anziano nei confronti delle ragazzine (perché sentita come persona informata sui fatti), anziché preoccuparsi di quanto accaduto e cercare di allontanare dall’anziano la nipote minorenne ancora convivente con lei, ha permesso la continuazione delle frequentazioni, prendendo la palla al balzo per realizzare un vero e proprio tentativo di estorsione ai danni di M.R.

Ha infatti inizialmente chiesto una somma di denaro all’indagato in cambio di una sua testimonianza favorevole volta a salvarlo da quella che lei definiva una sicura condanna. A fronte del rifiuto opposto da M.R., l’anziana ha cambiato drasticamente tono, minacciando M.R. di aggravare la sua testimonianza – già sfavorevole – qualora non gli avesse fornito il denaro richiesto. 

Peraltro, il ruolo della V.O. nel corso delle indagini si è caratterizzato sempre per una forte ambiguità, avendo spesso accompagnato la nipote più piccola agli incontri con l’indagato, che si concludevano quasi sempre con la consegna di sigarette e generi alimentari di prima necessità che il M.R. elargiva a entrambe.

L’uomo, inoltre, per come da lui stesso dichiarato nel corso delle intercettazioni, ha più volte cercato di sviare i sospetti sulla reale natura dei rapporti con la minore incontrandola insieme alla nonna al fine di accreditarsi, agli occhi dei terzi, come amico di famiglia.

Nella mattinata odierna M.R. e V.O. sono stati posti agli arresti domiciliari e la ragazza ancora minorenne coinvolta, insieme alla sorella più piccola, sono state affidate alle cure di una Casa-famiglia.

 

Prostituzione minorile, rinviato a giudizio anche ex parroco di Zungri

VIBO VALENTIA – Sono quattro i rinvii a giudizio chiesti dal pm della procura della Repubblica di Catanzaro Debora Rizza nei confronti di altrettanti accusati di prostituzione minorile. I fatti risalgono all’estate di due anni fa a Zungri e fu condotta dalla squadra mobile di Vibo Valentia.

Tra i nomi anche quello di Don Felice La Rosa di Calimera, ex parroco di Zungro che adesso dovrà rispondere di detenzione di materiale pornografico. Insieme al parroco compariranno in giudizio anche Antonio Battaglia, Miroslaev Iliev, Mariano Mamone e Luciano Restuccia

Fonte foto http://www.avvocatopenalista.org/sentenza.php?id=13112

Prostituzione minorile, scattate le manette per due persone

BISIGNANO (CS) – Assume toni sempre più cupi la vicenda che in questi ultimi mesi ha sconvolto la comunità del piccolo centro della Valle del Crati. Le indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Catanzaro hanno lasciato emergere un quadro desolante, con protagonisti ragazzini costretti a prostituirsi in cambio di pochi spiccioli, talvolta per merce di poco conto. Dopo il fermo nei confronti di tre uomini nello scorso mese di marzo, è di questi ultimi giorni la notizia che allarga il cerchio, scoprendo un pozzo degli orrori che nessuno avrebbe mai potuto sospettare. Lo scorso 6 maggio, infatti, altre tre persone sono state fermate e il Gip Barbara Saccà ha emesso altre misure cautelari. In particolare, un 80enne è stato posto agli arresti domiciliari, evitando il carcere per una mera ragione anagrafica, mentre a due donne è stato notificato il divieto di dimora nella regione. Tuttavia, per le due (45 anni e 19 anni), responsabili di organizzazione, sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione di minorenne sono scattate oggi le manette. L’aggravamento delle misure cautelari scaturisce da una richiesta della Procura di Catanzaro.

L’attività svolta nella mattinata si inquadra nell’indagine condotta dai militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Rende e dai militari della Stazione Carabinieri di Bisignano che hanno fatto luce su una vicenda i cui fatti coprono un arco temporale che va dall’estate 2016 ai giorni scorsi. Vicenda che ha visti coinvolti due minori di 15 e 13 anni, vittime di reati di prostituzione minorile, sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione a opera di sei soggetti.

Prostituzione minorile a Bisignano, altre tre persone coinvolte

BISIGNANO (CS) – Nella mattinata odierna i militari della Compagnia di Rende hanno eseguito tre misure cautelari. Il provvedimento si è reso necessario nei confronti di un 80enne di Bisignano, una 45enne ed una 19enne di Cosenza. L’uomo è stato sottoposto ai domiciliari mentre le donne hanno subito il divieto di dimora nella regione Calabria. Le accuse vanno dalla “Prostituzione Minorile” all’organizzazione e “Sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione di minorenne”. L’attività investigativa, avviata a settembre 2016, fa parte di un filone di indagini che nel mese di marzo aveva consentito di eseguire tre custodie cautelari. I provvedimenti sono stati emessi dal Gip del Tribunale di Catanzaro Barbara Saccà.

Gli accertamenti delle forze dell’ordine hanno messo in risalto un’ulteriore vicenda che ha coinvolto un uomo di Bisignano. Quest’ultimo è attualmente indagato per aver compiuto atti sessuali con un minore di 15 anni. Tutto ciò dietro il pagamento di piccole somme di denaro. L’uomo, inoltre, aveva tentato di adescare, nel tempo, lo stesso ragazzino per consumare con lui altri rapporti sessuali.

Le indagini hanno permesso di evidenziare ulteriori responsabilità a carico di due donne che inducevano il ragazzo, vista la situazione economica familiare, ad avere rapporti con l’80enne sopra citato. Il tutto andava anche a loro vantaggio poichè le due acquisivano parte del profitto tratto dalle prestazioni sessuali del minorenne.

Induzione a prostituzione minorile:arrestato

Catanzaro.  R.R., 63 anni, è stato posto ai domiciliari dalla squadra mobile di Catanzaro per induzione alla prostituzione minorile. L’uomo ha indotto quattro ragazzine poco più che quattordicenni ad avere rapporti sessuali con lui in cambio di modeste somme di denaro e piccoli regali come ricariche telefoniche e capi di abbigliamento. Avrebbe agito grazie ad un consolidato rapporto confidenziale con le ragazze ed alle condizioni di disagio familiare ed economico delle stesse.