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«Rivendichiamo il diritto alla salute», oggi una protesta a Rossano

ROSSANO (CS) – Manifestazione pubblica stamane a Rossano per rivendicare il diritto alla salute che nell’intera Sibaritide «minato – hanno sottolineato gli organizzatori – da carenze strutturali e di personale sanitario». Un corteo, promosso dal comitato spontaneo per il “Diritto alla Salute nella Sibaritide”, è partito dallo Stadio comunale di Rossano attraversando le vie principali della città. Alla manifestazione hanno preso parte diverse associazioni, sigle sindacali, partiti e movimenti politici, studenti e cittadini. “Bisogna potenziare il Pronto soccorso – è stato evidenziato dai cittadini nel corso dell’iniziativa da molti dei cittadini presenti – riorganizzare i reparti all’interno dello Spoke e rafforzare i punti di primo intervento di Cariati e Trebisacce in modo da rendere fruibile a tutti l’assistenza sanitaria”. Per l’ordine pubblico sono presenti carabinieri e polizia.

Reggio Calabria, in segno di protesta i centri dialisi iniziano i trattamenti in ritardo

REGGIO CALABRIA – È iniziato con mezzora di ritardo, per protesta, in tutti i centri dialisi della provincia di Reggio, il trattamento salvavita dei pazienti. A darne notizia è il segretario regionale dell’Aned, Pasquale Scarmozzino.
«La totale adesione alla protesta – afferma Scarmozzino – si è resa necessaria per l’insipiente azione della Asp reggina, del Dipartimento regionale Tutela della Salute e per la latitanza della politica sollecitata invano negli ultimi quattro anni dalla nostra associazione». In particolare l’Aned rileva «l’insufficienza di posti rene artificiali al punto da costringere i reggini della città e della provincia a emigrare, letti bilance rotti in alcuni centri, carenza di organico medico ed infermieristico e assenza di convenzione per trasporto dializzati non deambulanti o impossibilitati, scaricando oneri economici e sociali sulle famiglie dei pazienti». Inoltre si sottolineano il «ritardo irregolare ed incomprensibile di rimborsi viaggi e i problemi per la dialisi turistica».

Rivolta di migranti ad Amendolara. La protesta sulla statale 106

AMENDOLARA (CS) – I migranti ospitati nel Centro di accoglienza straordinaria di Amendolara stanno attuando una protesta sulla statale 106, che sta provocando rallentamenti al traffico. La protesta, secondo quanto hanno riferito gli stessi migranti, é motivata dal fatto che i migranti non hanno ancora ricevuto i documenti che attendono da otto mesi. I migranti, inoltre, lamentano un’insufficiente assistenza sanitaria ed il fatto che sono costretti ad indossare ancora i vestiti che avevano nel momento del loro arrivo. Sul posto le forze dell’ordine, che stanno tenendo la situazione sotto controllo e per la disciplina del traffico.

Tribuale Vibo, uomo si incatena per protesta: «Le mie figlie rapite dalla madre»

VIBO VALENTIA – Un uomo, Emiliano Russo, questa mattina si è incatenato nei pressi del Tribunale di Vibo Valentia in segno di protesta e per richiedere attenzione sulla propria vicenda familiare. L’uomo, infatti, da quanto si apprende, è stato separato dalle sue figlie in tenera età, che, secondo quanto Russo sostiene, sono state «rapite dalla madre e portate in Slovacchia». Da tre anni l’uomo, che lavorava come musicista sulle navi da crociera, afferma di non riuscire più a vedere le figlie, da quando cioè lo Stato slovacco gli ha imposto di stare con loro 60 ore totali in un anno, cioè una volta ogni tre mesi, o cinque giorni in totale. «Chiedo – ha detto Russo – che mi sia consentito di fare il padre, come tutti, e di poter vivere ed educare le figlie secondo le leggi italiane e che la madre venga giudicata per il reato che ha commesso. Ringrazio la Procura di Vibo per l’operato e l’impegno che sta profondendo nella mia vicenda, ma mi auguro che la sua azione possa essere più incisiva e faccia accelerare l’iter per far rimpatriare le mie figlie, che sono orfane di un padre vivo».

Protesta migranti San Ferdinando, Ferrara (M5S): «Oliverio intervenga prima che la situazione degeneri»

SAN FERDINANDO (RC) – In eguito alla protesta dei migranti nella tendopoli di San Ferdinando nel reggino, Laura Ferrara, europarlamentare del Movimento 5 Stelle e vicepresidente della commissione affari legali del Parlamento Europeo, ha espresso una dichiarazione in merito: «La vergognosa situazione che si vive ormai da anni tra Rosarno e San Ferdinando -a ha detto – è una vera e propria bomba ad orologeria. Situazione che più volte abbiamo denunciato insieme ai colleghi del parlamento italiano Bernini e Parentela, e che purtroppo è peggiorata rispetto al passato. La Regione continua a rimandare gli interventi necessari e i cittadini di Rosarno e San Ferdinando sono stanchi delle solite passerelle istituzionali. Il Presidente Oliverio – ha concluso la Ferrara – intervenga al più presto e mantenga le promesse fatte ormai più di un anno fa in occasione della sua ultima visita alla tendopoli prima che la situazione degeneri».

Mattarella all’Unical: protesta gruppo persone: «Troppe tasse»

RENDE (CS) – Un gruppo di persone, appartenenti all’associazione Gop-Gruppo Op.Panetta e che lamentano la distanza tra istituzioni e cittadini, ha protestato questa mattina all’Università della Calabria al passaggio del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Uno dei contestatori si è presentato in boxer e con una scritta sul torace: “Io non pago il pizzo allo Stato”. «Sono Roberto Corsi – ha detto lo stesso contestatore – e sono un imprenditore di Montalto Uffugo. Sto perdendo la mia impresa a causa dell’eccessiva pressione fiscale. Al presidente Mattarella chiedo di intervenire e di prendere provvedimenti perché sta morendo l’Italia che produce. In realtà allo Stato – ha aggiunto Corsi – pago il pizzo e non le tasse, perché la pressione fiscale è superiore alla mia capacità contributiva, in violazione della Costituzione».

Protesta lavoratori Tim, smentita dell’azienda

protesta-tim_catanzaroCATANZARO – Protesta dei lavoratori calabresi della Tim. Questa mattina in piazza  hanno partecipato alla manifestazione regionale nell’ambito della protesta nazionale, sostenuti da Slc Cgil, Fistel-Cisl, Uilcom Uil e Ugl Telecomunicazioni, contro la disdetta degli accordi integrativi aziendali che dovrebbe partire dall’1 febbraio 2017. Ma l’azienda smentisce «qualsiasi indiscrezione relativa all’individuazione di esuberi all’interno della società e all’avvio di procedure di legge conseguenti». Alla fine della manifestazione una delegazione ha incontrato il prefetto di Catanzaro Luisa Latella.

Rossano, non ottengono il nuovo contratto di lavoro e si incatenano in Comune

Assistenti fisiche: 19 si incatenano sulle scale del Municipio
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ROSSANO (CS) – A due mesi dall’inizio dell’anno scolastico non hanno ancora ottenuto il nuovo contratto di lavoro e per questo si sono incatenate sulle scale di accesso agli uffici del Comune di di Rossano. Protagoniste 19 delle 39 assistenti fisiche che lavorano nelle scuole della città. Le lavoratrici, assunte a tempo indeterminato con la vecchia società di servizi, hanno visto il loro contratto scemare dopo che una nuova cooperativa  subentrata  ha assunto altro personale proponendo alle assistenti, un contratto a tempo determinato che non è stato accettato. Oggi era previsto un incontro tra le parti e le lavoratrici avrebbero dovuto ricevere un’ulteriore nuova proposta di contratto che non è ancora arrivata. «La protesta – dicono – si protrarrà fino a quando non si avranno certezze sul nostro futuro occupazionale».
Sul posto sono presenti le forze dell’ordine, ma la protesta prosegue pacificamente.

Infuria la protesta dei lavoratori Tim

CATANZARO – «I lavoratori TIM hanno deciso di manifestare liberamente, senza nessun rifermento sindacale, contro un management che sta “umiliando” la professionalità del personale e annullando anni di contrattazione, pensando di sanare bilanci e/o recuperare soldi per pagare amministratori con premi elevati». È quanto si legge nella nota stampa diffusa per annunciare il sit-in di protesta che avrà luogo oggi pomeriggio dalle ore 15 presso la sede TIM di località Sarrottino, in Tiriolo (CZ) nei pressi della SS.280.

«Le scelte scellerate di un management, che quotidianamente vedono la nostra azienda pagare multe dell’Antitrust, vedono solo penalizzati lavoratori che da anni vivono in condizioni pessime, costretti a pressioni continue e disorganizzazioni nell’attività lavorativa, che ricadono poi sulla clientela e sull’immagine della nostra Azienda. Non è chiaro a tutti noi cosa si voglia fare di una Azienda che era fiore all’occhiello delle telecomunicazioni nazionali, il lavoro, che con la nostra professionalità era sintomo di efficienza, oggi viene dato sempre più all’esterno creando notevole imbarazzo sulla qualità percepita dal cliente». Concluede la nota: «Non siamo più disponibili a vedere “morire lentamente” la nostra Azienda, chiediamo che il personale ridiventi fulcro importate nella gestione aziendale, non si può pensare alla gestione economica “stalkerizzando” chi lavora».

 

Reggio, migranti minorenni in protesta

REGGIO CALABRIA – Un gruppo di migranti minorenni ospiti presso una struttura sportiva di Reggio Calabria nota come “lo Scatolone” ha messo in atto questa mattina una protesta, poi rientrata, per chiedere un trasferimento, sollecitando anche l’invio di vestiario di ricambio, migliore cibo, prodotti per l’igiene e qualche bagmo chimico. I giovani migranti hanno occupato il centro di prima accoglienza, ma non hanno creato problemi di ordine pubblico. Alla protesta erano presenti uomini della Digos e i Carabinieri. Il dirigente dell’ufficio immigrazione della Questura, assieme ad un mediatore culturale, ha poi incontrato i manifestanti, garantendo loro attenzione per le richieste avanzate e annunciando che a giorni saranno attuati i primi trasferimenti. Attualmente, nella struttura, sono ospitati 112 minori non accompagnati giunti a Reggio Calabria con gli sbarchi degli ultimi mesi. Altri 250 sono ospitati nel quartiere Archi Cep.