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Dpcm e commissariamenti, proteste a Catanzaro e Cosenza

COSENZA – A Cosenza si torna a protestare contro le ultime disposizioni governative e per una sanità pubblica ed efficiente. Nel tardo pomeriggio centinaia di persone si sono ritrovate allo svincolo autostradale di Cosenza Sud (rotonda) nel tentativo di bloccare l’Autostrada del Mediterraneo. Il corteo ha vissuto anche momenti di tensione con le forze dell’ordine, accentuati dopo un manifestante è rimasto ferito per una carica della polizia. 

E almeno cinquecento persone hanno manifestato contro la zona rossa e lo stato della sanità in Calabria anche a Catanzaro.

Artigiani, commercianti e ristoratori hanno manifestato davanti alla Prefettura del capoluogo esponendo cartelli e striscioni contro la politica e sollecitando misure per sopperire alla mancanza di incassi. Nel corso della manifestazione – cui hanno partecipato anche gruppetti di estrema destra ed estrema sinistra – pesanti critiche sono state lanciate al mondo politico per lo stato della sanità in Calabria e per le ultime vicende, con l’avvicendamento del commissario regionale al settore Saverio Cotticelli con Giuseppe Zuccatelli. La manifestazione, seguita dalle forze dell’ordine, si è svolta in maniera tranquilla e senza disordini.

Continuano le proteste di insegnanti e sindacati contro la “Buona Scuola”

mnhissaLa protesta unitaria dei sindacati rappresentativi della scuola contro la legge 107/15 relativa alla “Buona scuola” prosegue. Il prossimo sabato 24 ottobre alle ore 16,00 si terrà un incontro, aperto a tutto il personale, nella piazzetta antistante l’USR per la Calabria a Catanzaro Lido. Tutti i cittadini sono invitati a partecipare. Nel corso dell’incontro sarranno spiegati i motivi della protesta: la legge 107/15 ha solo peggiorato la situazione in cui versa la scuola italiana, ledendo i diritti costituzionali degli insegnanti e dimenticando i membri del personale ATA. Inoltre, le assunzioni sbandierate sono, a dire dei manifestanti, di molto inferiori a quanto previsto e non risolvono il problema della stabilizzazione dei precari inseriti nelle Graduatorie a Esaurimento.

Mancano ancora, inoltre, i decreti attuativi per i quali è stato dato mandato al Governo che ha rinunciato al confronto con le forze sociali di categoria. Il risultato è che molti dei provvedimenti risultino confusi, tant’è che è avvenuto lo slittamento del PTOF dal 15 ottobre al 15 gennaio del prossimo anno, per cui le scuole hanno inserito a sistema le aree per la richiesta dei docenti in organico aggiuntivo, senza però programmare per l’assunzione nella fase C. La richiesta è che vengano finalmente presi in proposito dei provvedimenti a lungo termine.

Oggetto della contestazione anche l’eccessivo potere conferito dalla legge ai dirigenti scolastici, che prevarica anche gli organi collegiali, quali il consiglio d’istituto e il collegio docenti. Grave il sistema di valutazione degli insegnanti, affidato a persone non qualificate. Insufficiente la retribuzione dei docenti, con il contratto bloccato dal 2009 e lo scatto del 2013 non recuperato che li priva di 2500 euro all’anno in busta paga.

 

“Risposte concrete dalla Regione”: il Sindaco di Rossano attacca Oliverio

Rossano-veduta“L’immobilismo politico e amministrativo della Regione Calabria rischia di mettere in ginocchio l’economia dell’Area urbana Corigliano-Rossano e di paralizzare l’iter di realizzazione di opere pubbliche strategiche. Il mancato trasferimento ai due comuni dei fondi Pisu e l’impossibilità della ragioneria dell’Ente di provvedere ai pagamenti, hanno bloccato i lavori. Un ritardo che, così come accaduto finora, non si riesce più a tamponare con le sole risorse di bilancio”.

Il sindaco di Rossano, nei giorni scorsi ha inoltrato una missiva al Presidente Mario Oliverio, contestando il lassismo del governo e della burocrazia regionale e chiedendo tempi certi sul trasferimento delle somme dovute per il completamento dei Progetti integrati di sviluppo urbano.

“Già nello scorso mese di dicembre,”dichiara Antoniotti, “attendevamo l’erogazione della terza rata così da poter onorare gli impegni con le ditte che a loro volta avevano già iniziato i lavori. Ad oggi, però, tutto rimane in un limbo che sta generando disordine, preoccupazione e la condivisibile indignazione di residenti e utenti, che subiscono disagi, e di imprese e lavoratori che attendono i pagamenti per le opere in fase di compimento. Gli uffici regionali non rispondono, mentre il Governo Oliverio continua ad essere del tutto latitante. Non abbiamo certezza sui tempi di trasferimento dei finanziamenti e questo, come preventivabile, ha messo in allerta le ditte. Che per protesta e per oggettiva impossibilità a portare avanti i lavori, considerata la mancanza di liquidità, hanno chiuso i cantieri.”

Se questa incresciosa situazione non avrà un positivo epilogo nel giro ristretto di pochi giorni, sosterremo tutte le azioni di protesta, di cittadini e imprese, che finora abbiamo placato proprio perché carichi di un profondo rispetto delle istituzioni e per garantire alla nuova Giunta Regionale di potersi organizzare al meglio. Il tempo però è ormai scaduto. Ora servono risposte.

 

Anche il Liceo “Campanella” protesta contro la “Buona Scuola” di Renzi

LAMEZIA TERME (CZ) – Una rappresentanza di docenti e alunni del Liceo “T. Campanella”, esprime netta contrarietà alla Riforma della “Buona Scuola” di Renzi e Giannini, con uno scatto fotografico che li ritrae con in mano uno striscione con su scritto: “No alla Riforma Renzi, la Buona Scuola siamo noi”

Renzi ha più volte ribadito che il lancio ufficiale del Piano Scuola avverrà il 22 Febbraio e che, dopo questa data, si procederà con una decretazione d’urgenza per accelerare sulle innovazioni, ma questa Riforma è stata respinta più volte, nel nostro Paese, da docenti e alunni, sia in piazza e sia in sede collegiale. La “Buona Scuola” di Renzi, con l’orario dei docenti, gli stipendi bloccati, gli scatti negati, la discriminazione dei docenti da dividere in categorie, la riforma del sostegno che punta ad eliminarlo, il DS Manager, i precari da arruolare a condizioni dubbie, il merito senza incentivi, l’intervento finanziario dei privati, che prevede, è argomento di materia contrattuale da affrontare in sede sindacale e non a colpi di maggioranza.

Tutto all’insegna dei tagli e della spending review, fuorché quello di cui ha veramente bisogno la Scuola Statale Pubblica: cioè, come è emerso dalla recente inchiesta condotta dalla trasmissione Presa Diretta, fondi di funzionamento delle scuole con il saldo del debito che lo Stato ha con le scuole per  coprire i buchi di bilancio.

Per questi motivi docenti, alunni e genitori hanno depositato in Parlamento, per la seconda volta, la ormai nota LIP (legge d’iniziativa popolare) che propone una Scuola alternativa a quella di Renzi, che però viene costantemente ignorata, poiché costringe lo Stato ad investire in Istruzione.

Il Premier Renzi punta inoltre all’inserimento dei privati che diventano sponsor, a scapito della qualità della didattica.