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Il movimento What Women Want tra suggerimenti e proposte

COSENZA –  Le donne del movimento WWW (What Women Want) nei giorni scorsi hanno costituito a Cosenza un tavolo tecnico per l’elaborazione di proposte operative e metodologie di gruppo-What-Women-Wantprogettazione partecipata e condivisa. L’incontro ha visto la partecipazione di un nutrito numero di donne con diverse professionalità ed esperienze che si sono confrontate sull’idea di città, territorio e vivibilità.

Attraverso il Cantiere “Prove tecniche di partecipazione attiva” WWW si avvierà un processo di partecipazione nella città di Cosenza attraverso riflessioni progettuali. Si darà vita a progetti urbani specifici preceduti da eventi come l’animazione territoriale attraverso incontri, dibattiti, performance, proiezioni ed altre iniziative in aree urbane degradate, edifici fatiscenti, luoghi dismessi in cui, partendo dal basso con i cittadini, si progetterà la trasformazione. Analoghe iniziative si svolgeranno nelle altre province calabresi, così da poter organizzare numerose proposte su scala regionale.

Dati sugli incidenti stradali: aumentano gli investimenti di pedoni in Calabria

Secondo un’elaborazione del Centro Studi Continental attuato su dati istat, tra il 2008 ed il 2013 in Calabria gli incidenti stradali sono diminuiti del 17,3%, mentre sono aumentati del 18% gli investimenti di pedoni. La Calabria conta una sola provincia in cui gli investimenti di pedoni sono invece diminuiti nel 2013 rispetto al 2008: Catanzaro (-45,8%). Tutte le altre province hanno registrato un aumento considerevole, con un picco del +50% nel crotonese.

L’Upi Calabria esprime sconcerto per il riordino

CATANZARO – Un documento in cui si chiede al governo di sospendere la decretazione d’urgenza sul riordino delle Province del 31 ottobre scorso, è stato sottoscritto dal presidente dell’Upi Calabria, Wanda Ferro, e dai presidenti Mario Oliverio (Cosenza), Giuseppe Raffa (Reggio Calabria), Stanislao Zurlo (Crotone) e Giuseppe Barbuto, vicepresidente di Vibo Valentia. “Il Governo con tale decreto, approvato e diffuso proprio pochi giorni prima della data fissata dalla Corte Costituzionale per l’udienza sui ricorsi avanzati dalle Regioni avverso il Decreto “Salva Italia” del 2011 – è scritto nel testo – ha disegnato una riforma che desta perplessità per la scarsa chiarezza delle disposizioni sul percorso da seguire, e, soprattutto, sulla tipologia di “elezione” dei nuovi consigli provinciali, che rappresentano il punto focale delle sorti di un ente di governo territoriale. L’articolo 7 disegna, innanzitutto, un percorso che in meno di dodici mesi dovrebbe portare gli enti alle nuove “elezioni” che, in mancanza di una pronuncia della Corte Costituzionale sulla legittimità del sistema elettorale previsto dal Salva Italia, non sono ancora definite in maniera certa”. “L’accorpamento della Provincia di Catanzaro con quelle di Crotone e di Vibo – prosegue il documento – pur rappresentando un caso peculiare perché relativo alla ricostruzione di una provincia smembrata vent’anni addietro, può comunque essere portato quale esempio emblematico delle criticità concrete dell’attuazione di un processo rapido quanto incerto. In questo caso esistono ancora mutui, debiti fuori bilancio, contenziosi in atto per milioni di euro tra Catanzaro e le altre due Province che un accorpamento potrebbe far cadere, ma resta il problema delle perdite di bilancio che si potrebbero registrare al momento della ricomposizione di un assetto unitario. Né vanno trascurate le inevitabili ripercussioni sul personale, atteso che complessivamente sono a rischio ben cinquantaseimila posti di lavoro dei dipendenti provinciali”.

Consiglio Provinciale-Comunale di Catanzaro Su Riordino Province

consiglio-provincia-catanzaroCATANZARO – Il Consiglio provinciale di Catanzaro e il Consiglio Comunale di Catanzaro, riunitisi in seduta congiunta per discutere le ipotesi di riordino delle Province calabresi alla luce della spending review e alla vigilia del Consiglio Regionale appositamente convocato per il 24 ottobre allo scopo di formulare una proposta al Governo, esprimono forte preoccupazione per le anticipazioni di stampa sui contenuti del decreto che il Governo Monti è sul punto di varare sulla questione e, in particolare, sull’ipotesi di istituire due nuove Province in Calabria che risulterebbe tra di loro fortemente squilibrate come numero di abitanti: la nuova Provincia di Cosenza-Crotone che sfiorerebbe il milione di abitanti e la nuova Provincia di Catanzaro-Vibo Valentia che ne avrebbe poco più della metà.

Tale ipotesi si scontra con una serie di fattori politici, sociali, storici ed economici, ma soprattutto rischia di operare una netta lacerazione tra la Calabria settentrionale (Cosenza-Crotone) e la Calabria meridionale (Reggio Calabria) , riducendo il peso e la funzione di cerniera dell’Area centrale della Calabria.

Nel caso il Consiglio Regionale non abbia la forza di decidere, delegando al Governo centrale le delicate scelte sul riordino istituzionale, chiedono al Presidente del Consiglio Monti e ai Ministri dell’Interno e della Funzione Pubblica di rivedere lo schema di riordino delle Province della Regione Calabria, tenendo contro dell’evidente squilibrio che creerebbe nel territorio calabrese la nascita di una maxi Provincia di un milione di abitanti.

Si chiede inoltre l’elezione diretta del Presidente e dei Consigli Provinciali quale espressione fondamentale del potere democratico che impone agli Enti territoriali che gestiscono funzioni di primaria importanza per i cittadini di rispondere direttamente, tramite l’elezione dell’operato dei loro organi nel pieno rispetto della carta europea della democrazia locale.

Scopelliti: “faremo quanto è in nostro potere per salvare Vibo e Crotone”

REGGIO CALABRIA, 17 LUGLIO – Il Consiglio regionale, a conclusione della discussione sulla soppressione delle Province di Vibo e Crotone prevista dal decreto spending review, ha approvato all’unanimita’ un ordine del giorno in cui si impegna la Giunta ”ad impugnare dinanzi la Corte costituzionale il decreto”. Il presidente della Regione, Giuseppe Scopelliti, intervenendo al dibattito ha ribadito: ”la posizione è netta e chiara: faremo quanto è in nostro potere per salvare le nostre Province”.

Nel 2013 la Provincia di Reggio Calabria diventa area Metropolitana

Reggio ha un futuro metropolitano

Reggio Calabria, 5 lug – ”La cancellazione delle province con decreto del Governo Monti, in virtu’ della revisione della spesa pubblica, sancisce un momento importante nel futuro di Reggio Calabria come Citta’ metropolitana dal primo giugno del 2013, insieme alle province di Roma, Torino, Milano,Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Napoli”. E’ quanto afferma il consigliere regionale della Calabria, Antonio Rappoccio (Insieme per la Calabria). ”La trasformazione in Citta’ metropolitana, conferisce, a Reggio Calabria, un ruolo di primo piano per lo sviluppo dell’intero comprensorio e delle due sponde della Calabria e della Sicilia. Nell’ultimo Congresso provinciale del Partito Repubblicano,svoltosi a Reggio Calabria il 31 marzo scorso – prosegue Rappoccio – il segretario nazionale del Pri, on. Francesco Nucara, aveva sottolineato la necessita’ della soppressione delle Province per portare ad unitarieta’ tutto il sistema e soprattutto risparmiare a livello locale in termini di risorse finanziare. Da qui l’idea della Citta’ metropolitana, il progetto della Pedemontana e del tapis roulant, vecchie proposte del Pri. E’ pertanto fondamentale – conclude Antonio Rappoccio – trovare la giusta collocazione per il futuro di questi enti locali, non dimenticando pero’ il ruolo importante che la Provincia ha svolto in tutti questi anni, dando un apporto considerevole allo sviluppo del territorio calabrese”.
ASCA

Incontro Governo-Province: avviato confronto/tavolo di lavoro su riforma

upi Roma, 19 giu 2012 – ”Da oggi si avvia un tavolo di lavoro tra Governo e Upi che, a partire dalla nostra proposta, riuscira’ a costruire un processo di riforma delle Province e dell’amministrazione dei territori che portera’ ad un riassetto chiaro delle istituzioni locali, ad una riduzione dei costi e alla riqualificazione della spesa pubblica”. Lo dichiara il Presidente dell’Upi, Giuseppe Castiglione, al termine dell’incontro avuto oggi con il Ministro dell’Interno, Annamaria Cancellieri, il Ministro della Pubblica Amministrazione e semplificazione, Filippo Patroni Griffi e il Ministro per i rapporti con il Parlamento, Piero Giarda, insieme al Presidente della Provincia di Milano, Guido Podesta’, della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti, della Provincia di Torino, Antonio Saitta, della Provincia di Firenze, Andrea Barducci e al Presidente del Consiglio Direttivo Upi, Fabio Melilli.

”Abbiamo ringraziato i Ministri per averci concesso questo incontro- sottolinea il Presidente Castiglione – che avevamo chiesto da tempo per illustrare la proposta dell’Upi e confermare la nostra piena disponibilita’ a procedere con l’autoriforma delle Province, superando l’articolo 23 del decreto Salva Italia. Abbiamo ricordato i nodi chiave della nostra proposta, che porterebbe ad un risparmio di 5 miliardi di euro, attraverso l’accorpamento delle Province, la razionalizzazione conseguente degli uffici periferici dello Stato, il taglio di tutti gli enti intermedi e la chiara attribuzione delle sole funzioni di area vasta alle Province.

Oggi e’ stato ribadito da tutti che il Paese ha bisogno di enti di governo di area vasta, ridotte nel numero ma con funzioni chiare, e che il vero risparmio si avra’ dalla razionalizzazione dell’amministrazione dello Stato e dal taglio degli Enti strumentali. Per questo la riforma delle Province serve, e va fatta quanto prima, e se si lavora lontano dal populismo e dalla demagogia, e’ possibile consegnare al Paese una amministrazione pubblica piu’ efficiente. Questi saranno i temi di cui discuteremo a Roma, il 26 e 27 giugno prossimo, all’Assemblea Nazionale delle Province”.

 

(ASCA)