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Domenica election day a Cosenza per le provinciali

COSENZA –  Domenica 7 febbraio, dalle ore 8.00 alle ore 20.00, si vota per il rinnovo della carica di presidente della Provincia di Cosenza.

Ieri la riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, presieduta dal Prefetto della provincia di Cosenza, Cinzia Guercio, per valutare tutti i dettagli del Piano per lo svolgimento in sicurezza delle elezioni di secondo livello.

Non è stato riscontrato – fanno sapere dalla Provincia – alcun tipo di problema: ritenute idonee le Linee guida sulle misure di contenimento della diffusione del virus Covid-19 per la gestione delle procedure elettorali.

Il Protocollo sanitario recante le misure di contrasto e di mitigazione anti Covid 19 era stato ritenuto idoneo e conforme alle normative di riferimento anche dal Dipartimento Prevenzione U.O.C. Igiene e sanità pubblica dell’Asp di Cosenza.

Inoltre, negli otto seggi elettorali previsti e allocati nella sede della Provincia di Cosenza in Piazza XV Marzo n.5 e nella sede distaccata di Corso Telesio n. 17, gli agenti della Polizia Provinciale vigileranno sulla corretta applicazione delle norme e su tutte le operazioni connesse all’accesso ai seggi e al controllo delle aree esterne adiacenti agli stessi, al fine di evitare assembramenti.

Così come sottolineato anche nel corso della riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza, è stata posta la massima attenzione per garantire il regolare svolgimento del procedimento elettorale che avverrà con l’applicazione delle misure di prevenzione da Sars-Cov 2 contenute nel protocollo sanitario e di sicurezza sottoscritto tra il Ministero dell’Interno e il Ministero della Salute, e correlate circolari.

Le elezioni provinciali sono elezioni di secondo livello e a votare saranno i sindaci e i consiglieri comunali dei Comuni della provincia di Cosenza, il cui numero complessivo è di 1804 elettorali.

I 150 Comuni della provincia di Cosenza sono suddivisi in cinque fasce:

– Fascia A: Comuni con popolazione fino a 3.000 abitanti – Scheda Azzurra

– Fascia B: Comuni con popolazione da 3.001 fino a 5.000 – Scheda Arancione

–  Fascia C: Comuni con popolazione da 5.001 a 10.000 – Scheda Grigia

– Fascia D: Comuni con popolazione da 10.001 a 30.000 – Scheda Rossa

– Fascia E: Comuni con popolazione da 30.001 fino a 100.000 – Scheda Verde

I seggi sono così dislocati:

Seggio elettorale centrale per sindaci e consiglieri dei 3 Comuni della “Fascia E” (83 elettori iscritti) allocato nella Sala Specchi del Palazzo della Provincia in piazza XV Marzo;

Sottosezioni n. 1/2/3 per sindaci e consiglieri dei 92 Comuni della “Fascia A” allocati nella Sala Nova del Palazzo della Provincia (da Acquaformosa a Falconara Albanese – 335 elettori), negli Uffici A.T.O.  del Palazzo della Provincia (da Figline Vegliaturo a Piane Crati – 341 elettori), nella Sala Enoteca del Palazzo della Provincia (da Pietrafitta a Zumpano – 330 elettori);

Sottosezione n. 4 per sindaci e consiglieri dei 10 Comuni della “Fascia  D” (170 elettori) allocata nella Sala Commissioni del Palazzo della Provincia; sottosezione n.5 per sindaci e consiglieri dei 17 Comuni della “Fascia C” (221 elettori) allocata nella Sala Consiglio del Palazzo della Provincia;

Sottosezione n. 6 e n. 7 per sindaci e consiglieri dei 25 Comuni della “Fascia B” (324 elettori), allocati nella Sala MAM del Palazzo sito in Corso Telesio n. 17.

 

 

Provinciali Cosenza, depositata la candidatura di Franco Iacucci: è l’unica

COSENZA – Con 708 firme consegnate, è stata depositata la candidatura di Franco Iacucci per il suo secondo mandato a presidente della provincia di Cosenza. Contestualmente si registra che il Tar non ha accolto l’istanza di rinvio delle elezioni.

Di seguito il commento di Iacucci:

«Grazie a coloro i quali hanno dato il loro sostegno e fatto in modo che potessi presentare oggi la mia candidatura per il rinnovo della carica di presidente della Provincia di Cosenza. 708 firme di sindaci e consiglieri comunali della provincia di Cosenza che hanno dimostrato personalmente, con affetto e stima, il loro apprezzamento per il lavoro svolto in questi anni. Un lavoro di squadra che ha coinvolto l’intero territorio della provincia di Cosenza. Tante sono le battaglie che abbiamo dovuto affrontare in questi anni. Non sono qui ora ad elencare quello che è stato fatto e ciò che è in cantiere; in sinergia, con l’ascolto, il confronto – non sono ovviamente mancati gli scontri – abbiamo contribuito alla crescita di un territorio vastissimo, pieno di insidie, ricco di bellezze naturali, storia, tradizioni, cultura. Non è un momento facile per i sindaci. Gli amministratori, punto di riferimento per le loro comunità che, oltre alle difficoltà di tutti i giorni, si sono trovati davanti a un’emergenza imprevista e, ancora purtroppo, imprevedibile. Il Covid ha travolto le nostre vite e ha cambiato anche il modo di fare politica, di amministrare un territorio. Questa emergenza, tra l’altro, ha fatto emergere tutte le fragilità del nostro sistema sanitario. Ci siamo impegnati molto, lavorando in sinergia con le altre istituzioni, ho lanciato vari appelli richiamando tutti alle proprie responsabilità convinto che questa battaglia possiamo vincerla se restiamo uniti e collaboriamo: in questo momento dobbiamo fare squadra e agire in modo univoco. Il mio mandato è arrivato al termine ed è giusto che si voti per decidere se possa o meno continuare il cammino intrapreso fino ad oggi anche per continuare a dare stabilità e forza all’Ente. Ecco perché ho deciso di indire le elezioni per il rinnovo di presidente della Provincia. Elezioni di secondo livello, con 1804 amministratori aventi diritto al voto, che si svolgeranno nel rispetto di tutte le normative anti-Covid. Il lavoro fatto sul campo e il dialogo avuto con gli amministratori di tutta la provincia di Cosenza sono confermati oggi già da un gran risultato: per la prima volta più di un terzo degli aventi diritto al voto ha condiviso la mia candidatura (nel 2017 erano state raccolte circa 330 firme). Una legittimazione che arriva non solo dagli amministratori elettori, ma una conferma della serietà dell’azione amministrativa fin qui svolta giunge anche dalla sentenza del Tar che, rigettando l’istanza di rinvio delle elezioni, ha ritenuto di confermare la validità del procedimento elettorale».

Franco Iacucci

 

Provinciali, a Catanzaro e a Vibo Valentia vince il centrodestra

CATANZARO – Le elezioni provinciali di Catanzaro e Vibo Valentia decretano la vittoria del centrodestra. Sergio Abramo e Salvatore Solano sono infatti i nuovi presidenti delle Province di Catanzaro e di Vibo Valentia.

La provincia di Catanzaro premia il sindaco della città capoluogo    

L’attuale sindaco del capoluogo della Calabria, Sergio Abramo, era sostenuto dalle liste “Centrodestra per la Provincia”, “Destra civica” e “La Provincia ci lega”, espressione di Forza Italia, della Lega e di Fratelli d’Italia. Abramo, che succede ad Enzo Bruno, del centrosinistra, ha avuto la meglio su Ernesto Alecci, sindaco di Soverato, candidato del Partito democratico e di “Area civica”.

A Vibo vince il primo cittadino di Stefanaconi

Il neo presidente della provincia di Vibo Valentia, Salvatore Solano, sindaco di Stefanaconi, é stato sostenuto da Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia, Movimento nazionale sovranista e dal gruppo “Vibo Unica”. Distaccato lo sfidante, Antonino Schinella, in quota Pd, sindaco di Arena.
Solano subentra ad Andrea Niglia, sindaco di Briatico, comune sciolto la scorsa primavera per presunte infiltrazioni mafiose.

Cosenza, Iacucci incontra gli amministratori locali

MENDICINO (CS) – Franco Iacucci, candidato alla presidenza della Provincia di Cosenza, ha intrapreso un ciclo di incontri con gli amministratori locali, con l’obiettivo di costruire un rapporto diretto e proficuo con sindaci e consiglieri comunali per un nuovo modello di governo partecipato. Ieri sera, 16 gennaio, Iacucci è stato ospite del comune di Mendicino dove si sono riuniti sindaci e amministratori dei municipi delle serre: Mendicino, Cerisano, Marano Principato e Marchesato, Dipignano, Domanico, Carolei, Castrolibero e Paterno. Ad accompagnare il candidato alla presidenza c’erano il segretario provinciale del Partito Democratico Luigi Guglielmelli, l’assessore regionale Franco Rossi, il consigliere regionale Orlandino Greco, il vicepresidente del consiglio comunale di Cosenza Francesca Cassano. Hanno partecipato i candidati al consiglio Foto incontro 2provinciale del comprensorio: Francesco Gervasi, Sabrina Pacenza, Andrea Fiorino, Emilio Tenuta e Alessandro Esposito. Iacucci ha sottolineato la necessità di ricostruire il ruolo della Provincia attraverso un impegno politico orientato  a percepire le esigenze dei territori. «La Provincia – ha detto Iacucci, ringraziando i presenti per le parole di incoraggiamento e di stima – dovrà tenere un dialogo costantemente aperto con gli Enti locali ma anche con la Regione, con cui bisognerà lavorare in piena sintonia». Il ciclo di incontri proseguirà con altri appuntamenti quotidiani itineranti che toccheranno l’intero perimetro provinciale.

Soppressione delle giunte provinciali: le dichiarazioni di Wanda Ferro

CATANZARO – 2 NOV 2012 – Di seguito una dichiarazione del presidente dell’Upi Calabria, Wanda Ferro:

“Da un governo tecnico ci si aspetterebbero decisioni improntate alla funzionalità e all’efficienza, non alla demagogia. Eppure alcune scelte, come l’azzeramento delle giunte provinciali, sembrano dirette soltanto a soddisfare gli appetiti irrazionali della cosiddetta antipolitica, piuttosto che ad ottenere un effettivo risparmio di risorse e migliori servizi per i cittadini. Il Governo continua a non intervenire sulle vere voragini in cui sprofondano i soldi dei cittadini – società partecipate, consorzi ed enti strumentali che con i loro consigli di amministrazione costano 7 miliardi di euro all’anno – però continua ad accanirsi contro le Province, senza alcun reale beneficio in termini di risparmio di spesa, anzi con un aumento complessivo dei costi, un peggioramento dei servizi per i cittadini ed un generale impoverimento dell’economia del territorio.

Quello che il Governo spaccia per una lotta allo spreco è un bluff che i cittadini stanno già pagando a caro prezzo. La decisione di non mantenere in carica gli organi politici fino alla scadenza naturale del mandato rappresenta inoltre un grave vulnus democratico – molti assessori in carica sono stati eletti dai cittadini e hanno lasciato il Consiglio per assumere l’incarico in Giunta –, ma soprattutto si impedisce all’amministrazione di svolgere le sue funzioni nella piena efficienza. Se alle Province sono attribuite funzioni importanti di gestione, non si può pensare di cancellarne gli organi esecutivi: sarebbe come dire che il Governo nazionale non serve, perché per assolvere alle sue funzioni può bastare il Parlamento.

La possibilità di delegare funzioni a tre consiglieri è infatti impercorribile, innanzitutto sotto il profilo della separazione dei poteri e delle funzioni tra chi amministra e chi dovrebbe indirizzare e controllare, che rappresenta un punto cardine della
democrazia, ma anche sotto il piano della rappresentatività politica e territoriale. Per questo occorre un’assunzione di responsabilità da parte di tutte le forze politiche parlamentari, che in sede di conversione del decreto non possono avallare una scelta populistica, che delegittima esse stesse e il loro ruolo di rappresentanza degli interessi e delle istanze dei cittadini.

Restiamo intanto in attesa della decisione della Consulta che, il 6 novembre, potrebbe sancire l’illegittimità di una riforma che sopprimendo tanti enti intermedi non taglia i costi, bensì i servizi ai cittadini, la rappresentanza democratica nei territori, ma anche tanti importanti presidi di legalità, come le Prefetture e le Questure. L’auspicio è che la Corte Costituzionale dia ragione alla battaglia che abbiamo condotto per mesi, e consenta di lasciare in vita le Province di Crotone e Vibo Valentia. Se così non sarà, è indispensabile che il nuovo percorso sia improntato al dialogo, alla collaborazione, al rispetto dell’identità dei territori e al superamento di quei campanilismi che hanno storicamente rappresentato alcune delle principali zavorre alla crescita della Calabria. L’area centrale della regione, in un ritrovato spirito di coesione e unità, deve rappresentare la cerniera capace di unire territori diversi e complementari, da Cosenza a Reggio, puntando alla crescita complessiva dell’intera Calabria”.