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Cento anni di inconscio all’Unical

recalcatiRende(Cs) – «Quando  Sigmund Freud pose il proprio nome accanto a quello di Copernico e Darwin fu per mostrare chiaramente la portata della sua invenzione. Così come i due avevano inflitto un duro colpo al narcisismo umano- il primo mostrando la centralità del sole e il movimento della terra intorno ad esso, il secondo mostrando che l’uomo deriva dalle scimmie-, Freud infligge la terza umiliazione: non trovandosi più al centro nel cosmo e non potendo vantare una origine divina, l’uomo non può più dirsi «padrone in casa propria». L’inconscio freudiano- animatore che parla, ci interroga, suggerisce soluzioni- è colto, lucido e a volte oppressivo, sottrae all’uomo ogni padronanza fino a farlo sentire ospite in casa propria. Dire «l’inconscio è freudiano», non significa attribuire a Freud una scoperta già esistente ma dargli merito di aver inventato qualcosa che prima non esisteva. Corpi isterici, lapsus, rituali ossessivi, sogni, motti di spirito sono i personaggi cinematografici che entrano in scena perché Freud li sottrae all’insensato per restituire loro un senso», scrive Massimo Recalcati in “Introduzione alla psicoanalisi contemporanea”. A cento anni dalla pubblicazione del saggio freudiano “L’inconscio”, il dipartimento di Studi Umanistici dell’Università della Calabria – su iniziativa del Centro Studi filosofia e psicoanalisi dell’ateneo- ha dato il via a tre giorni di convegno intitolato “L’inconscio ha cento anni”. Nato dall’idea di Felice Cimatti e Fabrizio Palombi, entrambi docenti dell’Università della Calabria, il convegno- sapientemente gestito dallo staff  composto da Giusy Gallo, Ivan Rotella, Deborah De Rosa, Anna Adamo e Pietro Garofalo –  ha ospitato noti psicoanalisti e studiosi provenienti da tutta Italia. Articolato in  quattro sessioni sull’inconscio e la sua influenza in campo filosofico, cinematografico e  letterario, il convegno si è aperto venerdì 15 maggio alle ore 15.00 presso l’Aula Magna “Beniamino Andreatta”. Dopo i saluti del rettore Gino Mirocle Crisci e del direttore del dipartimento di Studi Umanistici Raffaele Perrelli, Fabrizio Palombi ha presieduto la prima sessione dedicata all’inconscio in generale. Il primo relatore è stato Massimo Recalcati che ha incantato il vasto pubblico con una relazione intitolata “ Inconscio e responsabilità” . Massimo Recalcati  dopo aver descritto l’inconscio oracolare di Freud (la tragedia “Edipo re” di Sofocle ne è un esempio), si sofferma sulla necessità dell’Altro( i nostri genitori) che in qualche modo respinge il nostro destino. L’Altro di Lacan è il campo del linguaggio e , l’essere umano, vi si trova iscritto ancor prima della sua nascita. L’Altro agisce quindi sul bambino a causa delle leggi dell’Altro che anticipano la sua nascita. Lo sviluppo del bambino avviene quindi all’interno della struttura, da cui questo dipende. Ed essendo dipendente, il bambino all’Altro che vengano soddisfatti i suoi bisogni e che venga risposto alla sua unica domanda: è una domanda d’amore, di desiderio dell’Altro, perché è il desiderio dell’Altro che dà un senso al bambino Quindi il bambino domanda all’Altro che gli doni il suo desiderio: desidera il desiderio di lui che sta nell’Altro. Ma perché il soggetto desidera proprio il desiderio dell’Altro? Per il semplice fatto che potrebbe non essere desiderato. Sotto questa luce, il desiderio risulta essere una mancanza di qualcosa, ciò che Lacan definisce «mancanza ad essere». È poi la volta di Manuela Fraire con “L’inconscio ha cento anni ed è in buona salute”, Ida Dominijanni ( in collegamento Skype dalla Cornell University)con “Soggetto dell’inconscio, inconscio della politica”) ed infine Felice Cimatti autore di una relazione poliedrica dal titolo “ L’inconscio cento anni dopo”. Felice Cimatti si sofferma su un anno, il 1915 anno paradigmatico che fa da spartiacque tra un corpo “pre-freudiano” ed un corpo “post-freudiano” diviso in due dall’inconscio e da questo comandato. L’inconscio, costituito da moti di desiderio, è atemporale, soggetto al principio di piacere, esente da contraddizione. È un inconscio che spaventa, proprio come gli immigrati, ma è una forma di vita che si costituisce in seguito a quella rottura, è una forma che si aggiunge dall’esterno, è una forma di vita che vive. La prima sessione del 16 maggio inizia alle 9.30 all’University Club ed è dedicata al rapporto tra inconscio e letteratura. Presieduta da Raffaele Perrelli si apre con l’intervento di Romano Luperini  “Freud, Weiss e gli scrittori triestini. Il caso di Saba” che descrive Trieste come l’epicentro di diffusione  della psicoanalisi e città natale di Umberto Saba paziente di Weiss, la cui poesia e prosa si inseriscono in una dimensione psicoanalitica anche grazie all’influenza freudiana. A seguire Alessandra Ginzburg con “Inconscio simmetrico, metafora e analogia nella Ricerca del tempo perduto”, Renzo Bragantini con “Vincitori e vinti. Tasso tra seduzione del diverso e costruzione epica”; Fabio Stok e “Freud, l’esplorazione dell’antichità”; e Alberto Lucchetti che descrive la situazione antropologica fondamentale. La sessione pomeridiana, dedicata al cinema, è presieduta da Roberto de Gaetano. La prima relazione è quella di Claudia Mangiarotti che illustra il “ Giovane favoloso” di Mario Martone in chiave psicoanalitica; Daniela Angelucci con “Tra la mano e il metallo. Freud, Benjamin e l’inconscio ottico”; Rosamaria Salvatore con “L’inconscio e lo sguardo nell’epoca della trasparenza”; Lucilla Albano con “Un’inquietante intensità: il fermo fotogramma  di L’Année dernière à Marienbad di Alain Resnais” e infine Bruno Roberti  che ha analizzato il film “Sogno di un prigioniero”.di ciaccia L’ultima sessione, sull’inconscio filosofico, si è tenuta questa mattina alle ore 9.30. La sessione presieduta da Pio Colonnello si è aperta con la lectio magistralis di Antonio Di Ciaccia allievo diretto di Jacques Lacan. Sulla scia del motto lacaniano «Non si parla allo stesso modo stesi, in piedi o seduti”, Antonio Di Ciaccia ha tenuto la sua relazione “Il parlessere” in piedi. Nel Seminario “Ancora”, Jacques Lacan torna alla questione del corpo e allude al vivente come la condizione primaria del godimento e al corpo come suo supporto. Questo godimento è il reale che costituisce il «mistero del corpo parlante». Di conseguenza, il soggetto, lascia posto al parlessere, l’individuo parlante nel suo particolare essere di godimento, soggetto del corpo godente. A seguire: Bruno Moroncini , Michele Borrelli, Francesco Saverio Trincia e Pietro Bria. Infine un vivace dibattito perché l’inconscio ha tanto da dire e il convegno ne è stata la prova.

Rita Pellicori

L’inconscio ha 100 anni, da oggi una tre giorni con i più noti psicoanalisti italiani

locandina_l'inconscio ha 100 anniARCAVACATA DI RENDE (COSENZA) – ‘L’inconscio ha 100 anni’: presso il dipartimento di Studi Umanistici dell’Università della Calabria – su iniziativa del Centro Studi Filosofia e Psicoanalisi dello stesso ateneo – un’occasione di conoscenza e di riflessione sul nostro tempo unica in tutta la regione. Da oggi fino a domenica 17 maggio, presso l’Unical, si terrà un convegno con alcuni dei più noti psicoanalisti italiani e con studiosi provenienti da tutta Italia. Quattro sessioni sull’inconscio e sulle sue intersezioni con il cinema, la filosofia e la letteratura, coinvolgeranno tutto il dipartimento di Studi Umanistici dell’Università. Questa mattina la tre giorni è stata presenta dal docente Unical Felice Cimatti a Buongiorno Regione. I lavori si apriranno domani alle ore 15.00 presso l’Aula Magna. Le altre sessioni si svolgeranno allo University Club.

La tre giorni del dipartimento di Studi Umanistici nasce da una idea di Felice Cimatti, docente di Filosofia del Linguaggio all’Università della Calabria e vincitore del premio Musatti 2012 assegnato dalla Società di Psicoanalisi Italiana, insieme a Fabrizio Palombi, docente Unical di Teoria dei Saperi filosofici e scientifici e membro del Forum Psicoanalitico Lacaniano FPL.

A cento anni dalla pubblicazione del saggio L’inconscio di Sigmund Freud, il convegno dell’Unical si sofferma su una questione quanto mai attuale. Cento anni fa l’operazione di Freud era paradossale e affascinante. Paradossale perché non si ha accesso diretto all’inconscio, ma questo può essere descritto solo a partire dalla coscienza e dai suoi inciampi (lapsus, sogno, atti mancati ecc.): dell’inconscio si può dire solo ciò che non è. Affascinante perché si tratta, appunto, di esplorare l’inesplorabile.

Oggi – qualcuno ha osservato – il grande rimosso è proprio l’inconscio. Definito da Freud come il campo del desiderio (di un più-di-godere dirà Lacan) anonimo, impersonale, eccentrico: nessun ordine sociale può ammetterlo. A maggior ragione, l’iperconsumismo imperante. Oggi, infatti, a dominare sono le entità economiche e finanziarie, l’imperativo del neocapitalismo (“godi!, perché tutto ti è concesso, purché tu non metta in discussione questo stesso imperativo”), le terapie sempre più aggressive della psiche che negano, appunto, l’inconscio. Il campo è occupato dall’Io, dalla soggettività e dalle sue pretese. Riparlare dell’inconscio, quindi, vuol dire riportare l’attenzione sulle forme espressive non linguistiche, l’ambiente, la comunità, l’animalità. Ecco perché quella dell’inconscio non è solo una questione psicoanalitica e filosofica, estetica e politica, ma è soprattutto etica.

Il convegno dell’Unical si articolerà in quattro sezioni. La prima, più generale, dedicata al concetto di inconscio da un punto di vista più direttamente psicoanalitico. La seconda incentrata sull’inconscio implicito nel campo del visivo e, in particolare, del cinema. Nella terza, al centro dell’attenzione le intersezioni tra inconscio e letteratura. Nella quarta, l’inconscio filosofico.

I lavori si apriranno oggi, alle ore 15.00, presso l’Aula Magna ‘Beniamino Andreatta’, con i saluti del rettore Gino Mirocle Crisci e del direttore del Dipartimento di Studi Umanistici, Raffaele Perrelli.

A seguire la prima sessione, presieduta da Fabrizio Palombi (Università della Calabria, FPL), dedicata all’inconscio in generale. Interverranno Massimo Recalcati (Psicoanalista, Jonas), Manuela Fraire (Psicoanalista, SPI), Ida Dominijanni (Ithaca, Cornell University, collegamento Skype) e Felice Cimatti (Università della Calabria, Istituto freudiano).

Le altre sessioni si terranno presso lo University Club. Sabato 16 maggio, alle ore 9.30, la sessione incentrata sull’inconscio letterario, presieduta da Raffaele Perrelli (Università della Calabria). Interventi di Romano Luperini (Università di Siena), Alessandra Ginzburg (Psicoanalista, SPI), Renzo Bragantini (Università degli Studi di Roma La Sapienza), Fabio Stok (Università degli Studi di Roma Tor Vergata) e Alberto Luchetti (Psicoanalista, SPI).

Nel pomeriggio, alle ore 15.00, Roberto De Gaetano (Università della Calabria) presiede la sessione sull’inconscio ottico. Interverranno Chiara Mangiarotti (Psicoanalista, SLP, Istituto freudiano), Daniela Angelucci (Università degli Studi Roma Tre), Rosamaria Salvatore (Università degli Studi di Padova), Lucilla Albano (Università degli Studi Roma Tre) e Bruno Roberti (Università della Calabria).

Domenica 17 maggio, alle ore 9.30, la sessione focalizzata sull’inconscio filosofico, presieduta da Pio Colonnello (Università della Calabria). Interventi di Antonio Di Ciaccia (Psicoanalista, SLP, Istituto freudiano), Bruno Moroncini (Università degli Studi di Salerno), Michele Borrelli (Università della Calabria), Francesco Saverio Trincia (Università degli Studi di Roma La Sapienza), Pietro Bria (Università Cattolica del Sacro Cuore) e Francesco Napolitano (Psicoanalista, SPI).

 

 

Per maggiori informazioni:

http://unical.it/portale/strutture/dipartimenti_240/dsu/csfp/

http://www.linconsciohacentoanni.it

info@linconsciohacentoanni.it

Fb: L’inconscio ha 100 ani

 

 

L’inconscio ha 100 anni, da domani una tre giorni con i più noti psicoanalisti italiani

locandina_l'inconscio ha 100 anniARCAVACATA DI RENDE (COSENZA) – ‘L’inconscio ha 100 anni’: presso il dipartimento di Studi Umanistici dell’Università della Calabria – su iniziativa del Centro Studi Filosofia e Psicoanalisi dello stesso ateneo – un’occasione di conoscenza e di riflessione sul nostro tempo unica in tutta la regione. Da domani fino a domenica 17 maggio, presso l’Unical, si terrà un convegno con alcuni dei più noti psicoanalisti italiani e con studiosi provenienti da tutta Italia. Quattro sessioni sull’inconscio e sulle sue intersezioni con il cinema, la filosofia e la letteratura, coinvolgeranno tutto il dipartimento di Studi Umanistici dell’Università. Questa mattina la tre giorni è stata presenta dal docente Unical Felice Cimatti a Buongiorno Regione. I lavori si apriranno domani alle ore 15.00 presso l’Aula Magna. Le altre sessioni si svolgeranno allo University Club.

La tre giorni del dipartimento di Studi Umanistici nasce da una idea di Felice Cimatti, docente di Filosofia del Linguaggio all’Università della Calabria e vincitore del premio Musatti 2012 assegnato dalla Società di Psicoanalisi Italiana, insieme a Fabrizio Palombi, docente Unical di Teoria dei Saperi filosofici e scientifici e membro del Forum Psicoanalitico Lacaniano FPL.

A cento anni dalla pubblicazione del saggio L’inconscio di Sigmund Freud, il convegno dell’Unical si sofferma su una questione quanto mai attuale. Cento anni fa l’operazione di Freud era paradossale e affascinante. Paradossale perché non si ha accesso diretto all’inconscio, ma questo può essere descritto solo a partire dalla coscienza e dai suoi inciampi (lapsus, sogno, atti mancati ecc.): dell’inconscio si può dire solo ciò che non è. Affascinante perché si tratta, appunto, di esplorare l’inesplorabile.

Oggi – qualcuno ha osservato – il grande rimosso è proprio l’inconscio. Definito da Freud come il campo del desiderio (di un più-di-godere dirà Lacan) anonimo, impersonale, eccentrico: nessun ordine sociale può ammetterlo. A maggior ragione, l’iperconsumismo imperante. Oggi, infatti, a dominare sono le entità economiche e finanziarie, l’imperativo del neocapitalismo (“godi!, perché tutto ti è concesso, purché tu non metta in discussione questo stesso imperativo”), le terapie sempre più aggressive della psiche che negano, appunto, l’inconscio. Il campo è occupato dall’Io, dalla soggettività e dalle sue pretese. Riparlare dell’inconscio, quindi, vuol dire riportare l’attenzione sulle forme espressive non linguistiche, l’ambiente, la comunità, l’animalità. Ecco perché quella dell’inconscio non è solo una questione psicoanalitica e filosofica, estetica e politica, ma è soprattutto etica.

Il convegno dell’Unical si articolerà in quattro sezioni. La prima, più generale, dedicata al concetto di inconscio da un punto di vista più direttamente psicoanalitico. La seconda incentrata sull’inconscio implicito nel campo del visivo e, in particolare, del cinema. Nella terza, al centro dell’attenzione le intersezioni tra inconscio e letteratura. Nella quarta, l’inconscio filosofico.

I lavori si apriranno domani, alle ore 15.00, presso l’Aula Magna ‘Beniamino Andreatta’, con i saluti del rettore Gino Mirocle Crisci e del direttore del Dipartimento di Studi Umanistici, Raffaele Perrelli.

A seguire la prima sessione, presieduta da Fabrizio Palombi (Università della Calabria, FPL), dedicata all’inconscio in generale. Interverranno Massimo Recalcati (Psicoanalista, Jonas), Manuela Fraire (Psicoanalista, SPI), Ida Dominijanni (Ithaca, Cornell University, collegamento Skype) e Felice Cimatti (Università della Calabria, Istituto freudiano).

Le altre sessioni si terranno presso lo University Club. Sabato 16 maggio, alle ore 9.30, la sessione incentrata sull’inconscio letterario, presieduta da Raffaele Perrelli (Università della Calabria). Interventi di Romano Luperini (Università di Siena), Alessandra Ginzburg (Psicoanalista, SPI), Renzo Bragantini (Università degli Studi di Roma La Sapienza), Fabio Stok (Università degli Studi di Roma Tor Vergata) e Alberto Luchetti (Psicoanalista, SPI).

Nel pomeriggio, alle ore 15.00, Roberto De Gaetano (Università della Calabria) presiede la sessione sull’inconscio ottico. Interverranno Chiara Mangiarotti (Psicoanalista, SLP, Istituto freudiano), Daniela Angelucci (Università degli Studi Roma Tre), Rosamaria Salvatore (Università degli Studi di Padova), Lucilla Albano (Università degli Studi Roma Tre) e Bruno Roberti (Università della Calabria).

Domenica 17 maggio, alle ore 9.30, la sessione focalizzata sull’inconscio filosofico, presieduta da Pio Colonnello (Università della Calabria). Interventi di Antonio Di Ciaccia (Psicoanalista, SLP, Istituto freudiano), Bruno Moroncini (Università degli Studi di Salerno), Michele Borrelli (Università della Calabria), Francesco Saverio Trincia (Università degli Studi di Roma La Sapienza), Pietro Bria (Università Cattolica del Sacro Cuore) e Francesco Napolitano (Psicoanalista, SPI).

 

 

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L’inconscio ha 100 anni, all’Unical una tre giorni con i più noti psicoanalisti italiani

locandina_l'inconscio ha 100 anniARCAVACATA DI RENDE (COSENZA) – ‘L’inconscio ha 100 anni’: presso il dipartimento di Studi Umanistici dell’Università della Calabria – su iniziativa del Centro Studi Filosofia e Psicoanalisi dello stesso ateneo – un’occasione di conoscenza e di riflessione sul nostro tempo unica in tutta la regione. Dal 15 al 17 maggio, presso l’Unical, si terrà un convegno con alcuni dei più noti psicoanalisti italiani e con studiosi provenienti da tutta Italia. Quattro sessioni sull’inconscio e sulle sue intersezioni con il cinema, la filosofia e la letteratura, coinvolgeranno tutto il dipartimento di Studi Umanistici dell’Università. I lavori si apriranno venerdì 15 alle ore 15.00 presso l’Aula Magna. Le altre sessioni si svolgeranno allo University Club.

La tre giorni del dipartimento di Studi Umanistici nasce da una idea di Felice Cimatti, docente di Filosofia del Linguaggio all’Università della Calabria e vincitore del premio Musatti 2012 assegnato dalla Società di Psicoanalisi Italiana, insieme a Fabrizio Palombi, docente Unical di Teoria dei Saperi filosofici e scientifici e membro del Forum Psicoanalitico Lacaniano FPL.

A cento anni dalla pubblicazione del saggio L’inconscio di Sigmund Freud, il convegno dell’Unical si sofferma su una questione quanto mai attuale. Cento anni fa l’operazione di Freud era paradossale e affascinante. Paradossale perché non si ha accesso diretto all’inconscio, ma questo può essere descritto solo a partire dalla coscienza e dai suoi inciampi (lapsus, sogno, atti mancati ecc.): dell’inconscio si può dire solo ciò che non è. Affascinante perché si tratta, appunto, di esplorare l’inesplorabile.

Oggi – qualcuno ha osservato – il grande rimosso è proprio l’inconscio. Definito da Freud come il campo del desiderio (di un più-di-godere dirà Lacan) anonimo, impersonale, eccentrico: nessun ordine sociale può ammetterlo. A maggior ragione, l’iperconsumismo imperante. Oggi, infatti, a dominare sono le entità economiche e finanziarie, l’imperativo del neocapitalismo (“godi!, perché tutto ti è concesso, purché tu non metta in discussione questo stesso imperativo”), le terapie sempre più aggressive della psiche che negano, appunto, l’inconscio. Il campo è occupato dall’Io, dalla soggettività e dalle sue pretese. Riparlare dell’inconscio, quindi, vuol dire riportare l’attenzione sulle forme espressive non linguistiche, l’ambiente, la comunità, l’animalità. Ecco perché quella dell’inconscio non è solo una questione psicoanalitica e filosofica, estetica e politica, ma è soprattutto etica.

La tre giorni dell’Unical si articolerà in quattro sezioni. La prima, più generale, dedicata al concetto di inconscio da un punto di vista più direttamente psicoanalitico. La seconda incentrata sull’inconscio implicito nel campo del visivo e, in particolare, del cinema. Nella terza, al centro dell’attenzione le intersezioni tra inconscio e letteratura. Nella quarta, l’inconscio filosofico.

I lavori si apriranno venerdì 15 maggio, alle ore 15.00, presso l’Aula Magna ‘Beniamino Andreatta’, con i saluti del rettore Gino Mirocle Crisci e del direttore del Dipartimento di Studi Umanistici, Raffaele Perrelli.

A seguire la prima sessione, presieduta da Fabrizio Palombi (Università della Calabria, FPL), dedicata all’inconscio in generale. Interverranno Massimo Recalcati (Psicoanalista, Jonas), Manuela Fraire (Psicoanalista, SPI), Ida Dominijanni (Ithaca, Cornell University, collegamento Skype) e Felice Cimatti (Università della Calabria, Istituto freudiano).

Le altre sessioni si terranno presso lo University Club. Sabato 16 maggio, alle ore 9.30, la sessione incentrata sull’inconscio letterario, presieduta da Raffaele Perrelli (Università della Calabria). Interventi di Romano Luperini (Università di Siena), Alessandra Ginzburg (Psicoanalista, SPI), Renzo Bragantini (Università degli Studi di Roma La Sapienza), Fabio Stok (Università degli Studi di Roma Tor Vergata) e Alberto Luchetti (Psicoanalista, SPI).

Nel pomeriggio, alle ore 15.00, Roberto De Gaetano (Università della Calabria) presiede la sessione sull’inconscio ottico. Interverranno Chiara Mangiarotti (Psicoanalista, SLP, Istituto freudiano), Daniela Angelucci (Università degli Studi Roma Tre), Rosamaria Salvatore (Università degli Studi di Padova), Lucilla Albano (Università degli Studi Roma Tre) e Bruno Roberti (Università della Calabria).

Domenica 17 maggio, alle ore 9.30, la sessione focalizzata sull’inconscio filosofico, presieduta da Pio Colonnello (Università della Calabria). Interventi di Antonio Di Ciaccia (Psicoanalista, SLP, Istituto freudiano), Bruno Moroncini (Università degli Studi di Salerno), Michele Borrelli (Università della Calabria), Francesco Saverio Trincia (Università degli Studi di Roma La Sapienza), Pietro Bria (Università Cattolica del Sacro Cuore) e Francesco Napolitano (Psicoanalista, SPI).

 

 

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Filosofia e Psicoanalisi. Resnik all’Università della Calabria

Cosenza – Il conferimento della Laurea Magistrale ad honorem in Scienze filosofiche al dottor Salomon Resnik, tenutosi questo pomeriggio all’Aula Magna dell’Università della Calabria, ha raccolto vasta partecipazione ed interesse.

La seduta è stata aperta dal preside della Facoltà di Lettere e Filosofia Raffaele Perrelli, in sostituzione del Rettore Giovanni Latorre, che non ha potuto partecipare all’evento; nel corso dell’introduzione il professor Perrelli ha ricordato il promotore di questa iniziativa, il professor Mario Alcaro, deceduto lo scorso giugno.

La laudatio è stata tenuta dal professor Felice Cimatti e dal professor Fabrizio Palombi; i due hanno illustrato i legami tra filosofia e psicoanalisi che hanno contraddistinto gli studi del dottor Resnik.  Il professor Palombi ha ricordato i seminari tenuti a Cosenza del dottor Resnik, organizzati dall’associazione AION. Si è poi conferita la Laurea Magistrale ad honorem allo psicoanalista, che ha preso la parola accompagnato dagli applausi. Durante la sua lectio magistralis Salomon Resnik ha ringraziato gli organizzatori dell’evento, reso omaggio ad Alcaro,  e ricordato con piacere la Calabria in cui ha pubblicato un libro nel 1993: “Dialogo tra uno psicoanalista e un filosofo: sulle categorie dell’esistenza”.

Alla seduta erano presenti, tra gli altri, anche gli studenti. Annalisa, studentessa di Comunicazione, ha manifestato il suo interesse per l’iniziativa: «filosofia e psicoanalisi sono strettamente correlate tra loro, soprattutto nel del mio corso di laurea. Il merito è certamente anche dei docenti, che riescono a far confluire all’interno delle lezioni temi complessi e autonomi, ma interdipendenti tra loro, e ad interessare gli studenti».

Delfina Donnici

Laurea ad honorem per Salomon Resnik

Cosenza – Domani alle ore 15.30 sarà conferita, presso l’Aula Magna dell’Università della Calabria, la Laurea Magistrale ad honorem in Scienze filosofiche al dottor Salomon Resnik, psichiatra e psicoanalista argentino. L’evento è organizzato dal “Centro studi Filosofia e Psicoanalisi” del dipartimento di Filosofia dell’UniCal.

La laudatio verrà pronunciata dai professori Felice Cimatti e Fabrizio Palombi, a seguire il dottor Resnik terrà la sua lezione magistrale: Preoccupazioni metafisiche e ontologiche nella follia.

Proposto nel 2010 dall’allora presidente del dipartimento di Filosofia Mario Alcaro, scomparso lo scorso giugno, il conferimento della laurea ad honorem per il dottor Resnik è stato approvato all’unanimità.

«È  anche un modo per ricordare Alcaro, si sentirà la sua assenza», commenta il professore Cimatti, «Mario ha conosciuto personalmente Resnik e ne aveva una profonda stima, credo gli piacesse per la sua visione complessa dell’uomo, dei corpi, non soltanto da un punto di vista medico. Resnik affronta la psicoanalisi anche da un punto di vista filosofico, non tutti i suoi colleghi lo fanno».

Il carattere specialistico della psicoanalisi non inficia comunque l’interesse alla materia; «la psicoanalisi affascina anche chi non l’ha mai studiata, perché affronta temi come la sessualità e il desiderio, che poco spesso vivono all’interno del dibattito odierno, ma che toccano sicuramente l’individuo» conclude Cimatti.

 

Il dottor Resnik sarà alle ore 19.00 di domani al salone di rappresentanza del comune di Cosenza per ricevere il premio alla cultura “Bernardino Telesio”.

Sabato 20, dalle ore 9.00, sarà accolto alla Sala Ridotto del teatro Rendano in cui terrà la sua lectio magistralis: Il teatro dell’inconscio. Metafisica e ontologia nella follia.

Delfina Donnici