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Riaperta la discarica di Pianopoli, Pugliano: “Verso un ritorno alla normalità”

“E’ stata riaperta in questo momento la discarica di Pianopoli. E’ un primo segnale positivo per la gestione dell’emergenza dei rifiuti”. Lo ha dichiarato – informa una nota dell’ufficio stampa della Giunta – l’Assessore all’Ambiente della Regione Calabria Franco Pugliano, che ha proseguito: “Stiamo lavorando per ritornare alla normalità attraverso una serie di azioni in profondità che possano risolvere in modo strutturale le carenze del sistema. In primo luogo, stiamo attuando azioni serie e durature attraverso la raccolta differenziata che consentirà una minore produzione dei rifiuti. In secondo luogo, con il completamento e l’ammodernamento degli impianti calabresi aumenterà la quantità di riciclo dei rifiuti per un utilizzo produttivo”. L’Assessore Pugliano ha nuovamente richiesto la collaborazione di amministratori e cittadini, ringraziando tutti quelli che stanno responsabilmente collaborando per il ritorno alla normalità.

Assessore Pugliano replica a Naccari e Greco su fondi bonifiche siti

L’assessore regionale all’Ambiente Francesco Pugliano – informa una nota dell’ufficio stampa della Giunta – in merito ai fondi relativi alla bonifica dei siti ha rilasciato la seguente dichiarazione:

“Rimango sconcertato dalle dichiarazioni di due ex assessori regionali del governo Loiero, Naccari Carlizzi e Greco, in merito al tema lanciato dal Procuratore Capo di Reggio Calabria, Federico Cafiero de Raho, su una possibile Terra dei Fuochi in Calabria, visto che, nel Consiglio Regionale di venerdì 31 Gennaio, ho segnalato, con amarezza, che aspetto da oltre un anno di trattare, in Aula, il tema dei rifiuti, rinviato nella seduta di giorno 11 Gennaio 2013, su richiesta dell’opposizione consiliare. Alquanto paradossale che siano l’ex assessore all’Ambiente e quello al Bilancio ad addebitare al governo in carica la disattenzione sulla presenza in Calabria di aree inquinate e tossiche. Dispiace, poi, che il professore Greco, dopo oltre tre anni, non abbia ancora digerito la revoca del bando sul Piano di caratterizzazione dei siti a medio e basso rischio, non ne comprenda ancora le ragioni e si preoccupi che si perda la relativa somma di euro 6.527.600.

Basterebbe leggere il Decreto Dirigenziale 18247 del 13/12/2010, di revoca del bando, per capire  che sono molte le incongruenze presenti, determinate dalla fretta con cui è stato partorito. Vi troverebbe anche il riferimento all’invito rivolto dai rappresentanti della Commissione Europea alla Calabria, a luglio 2010, all’esito del Comitato di Sorveglianza del POR Calabria FESR 2007/2013, a voler utilizzare le risorse comunitarie per bonificare i siti contaminati e non limitarsi soltanto a fare studi e ricerche. Capirebbe anche che i 6.527.600 euro, disimpegnati dal bando revocato, non possono rischiare di perdersi, visto che sono stati aggiunti, immediatamente, alla disponibilità maturata nel 2010, per far partire la bonifica delle aree sulle quali era già accertata la contaminazione, diversamente dai 50 milioni di euro di fondi POR 2000/2006, che si sono persi a dicembre 2006 sulla misura 1.8 – ‘Siti inquinati ed aree ad elevato rischio ambientale’.

Il governo Scopelliti – ha aggiunto l’assessore all’ambiente Pugliano – invece, all’indomani del suo insediamento, ha invertito la rotta e dedicato la massima attenzione e priorità alle politiche ambientali, in particolare a quella di disinquinamento del territorio regionale, investendo 88 milioni di euro, di cui 45 milioni per bonificare i 18 siti ad ”Alto Rischio”, del Piano Regionale delle Bonifiche, e 43 milioni per bonificare i 40 Siti Inquinati in Infrazione Comunitaria dal 2003, arrivati a Sentenza di Condanna, da parte della Corte di Giustizia Europea nel 2007, con relative sanzioni onerosissime ma dimenticate nei cassetti dai due ex assessori. L’intensa attività di disinquinamento del territorio regionale, avviata in Calabria solo nel 2010, è accompagnata da azioni di potenziamento dei sistemi di monitoraggio e conoscenza dello stato di salute dell’ambiente.

E’ in corso, infatti, l’affidamento del servizio di monitoraggio quali-quantitativo dei corpi idrici superficiali e sotterranei della regione Calabria, con un investimento di 6.304.880 euro, che consentirà, con due anni di attività, di conoscere fra i corpi idrici regionali quelli ‘non a rischio’, quelli ‘probabilmente a rischio’ e quelli ‘a rischio’.

Nello stesso tempo, di concerto con il competente Ministero dell’Ambiente, è in fase di attuazione un progetto di monitoraggio ed individuazione di aree potenzialmente inquinate che, utilizzando le più sofisticate tecnologie, consentirà di individuare la presenza di inquinamento di varia natura, compresa quella di inquinamento nel sottosuolo e nelle acque sotterranee. Tali attività di monitoraggio e di indagine – ha concluso l’assessore Pugliano – ci consentiranno di produrre, sono certo, una radiografia  più chiara dei possibili inquinanti presenti sul suolo e sottosuolo calabrese, compreso quelli eventualmente sotterrati e nascosti, per come sollecita il Procuratore Cafiero de Raho e per come meritano di sapere i cittadini calabresi”.

 

Molinari e Barbanti sui rifiuti in Calabria

ROMA – Rifiuti, Molinari e Barbanti (M5S):
L’assessore all ’Ambiente Francesco Pugliano ha presentato il progetto della Regione sull’eterna emergenza della gestione dei rifiuti in Calabria, un piano “nuovo” idoneo a risolvere finalmente l’annoso problema. Tant’è, a noi sembra la solita ed illegittima riedizione di un concetto vecchio e stantio, come le parole usate per presentarlo alla stampa.
“Discariche” e “inceneritori” sono termini appartenenti, ormai, alla fase preistorica della gestione del rifiuto e meriterebbero quindi di scomparire dal vocabolario di un moderno assessore all’Ambiente, prima che dal suo intendimento. Oggi l’Europa – ed anche quella parte d’Italia più evoluta in materia – parla la lingua del riciclo e del riutilizzo, concetto evidentemente sconosciuto al clan di Scopelliti, i cui ultimi provvedimenti sono stati dettati dall’abuso normativo dopo l’inerzia amministrativa.
È senza pudore il tentativo del fedelissimo Pugliano di dipingere come salvatore della patria colui che ha autorizzato – con un’ordinanza sostanzialmente fuorilegge – per mesi lo stupro del territorio calabrese con il conferimento in discarica tal quale; è un’offesa alla comune intelligenza addebitare la colpa della situazione in cui si trova la Calabria ai comitati dei cittadini ed alle associazioni che si ribellano nelle sedi giudiziarie – le uniche possibili – all’inqualificabile condotta delle istituzioni regionali, evidentemente non soggette all ’osservanza della legge.
E’ inutile pretendere di parlare di politica con l’attuale clan regionale al potere ; limitandoci ad esaminare la progettualità del piano regionale possiamo fondatamente dire – alla luce dell’attuale e futura normativa comunitaria – che essa fa evolvere la strategia fallimentare, che per oltre 20 anni ha fatto vivere i calabresi nell’emergenza rifiuti, in un percorso di tragica follia.
L’assessore Pugliano, a nome dell’incapace classe politica regionale, dovrebbe spiegare a tutti noi calabresi come potrà chiudersi “direttamente in Calabria il circuito del riciclo quando nel piano non sono previsti impianti industriali per il riciclaggio delle materie prime seconde. Come fa, l’ineffabile Assessore, a parlare di progettualità per un sistema – discarica più inceneritori – ormai da tempo disegnato come sempre più residuale dalla normativa? Cosa intende per “avremo discariche nuove e più efficienti” e come può una discarica essere efficiente più di un’altra?
Lo sanno alla Regione Calabria che la possibilità di smaltimento dei rifiuti all’estero, da parte dei Paesi UE, sarà sempre più difficile e potrà riposare solo su accordi tra Stati?
Altro che “impianto del riciclo”; l’unica possibilità che potesse sorgere, nel territorio calabrese, era demandato ad un progetto pilota di pochi milioni di euro (cinque, per l’esattezza) nel comune di Cosenza : un importo troppo basso, probabilmente, per poterne vedere accolto il finanziamento da certi personaggi in Regione…
Lo stanziamento di 245 milioni per tale iniziativa senza futuro – chiamarla piano è eccessivo – è offensivo per le speranze dei cittadini calabresi sul superamento definitivo del problema e costituisce uno spreco ulteriore di risorse pubbliche che, oltre a non avere un ritorno di alcun tipo, rappresenta un colpo mortale al nostro ambiente ed all’unico possibile sviluppo economico per la Calabria (fondato su un substrato agricolo e turistico).
Se al clan di Scopelliti non piacciono le critiche né i ricorsi (come quello del Wwf contro l’ordinanza del Viceré di Calabria) e vorrebbe continuare a camuffare dietro i suoi comodi il lavorare “tranquillamente” poco ci importa ; noi del Movimento 5 Stelle non permetteremo a questa gente di distruggere la Calabria, con i soldi dei contribuenti calabresi stessi, dei quali fanno generoso omaggio alle lobby dei rifiuti.
Avete tradito a tutti i livelli ed in tutti i modi il voto dei calabresi e l’anno prossimo, insieme a tutti loro, verremo a chiedervene conto, con il nostro Piano regionale dei Rifiuti, innanzitutto: potete starne certi…