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Sospeso il servizio di Radiologia, appello al prefetto Tomao

CASSANO ALLO IONIO (CS) – Francesco Garofalo, portavoce del Comitato Spontaneo di Cittadini in Difesa al Diritto alla Salute e Franco Giuseppe Pennini, Segretario Territoriale della CISL, si appellano al Prefetto di Cosenza, Giancarlo Tomao, in ordine alla sospensione del servizio di radiologia presso il Poliambulatorio di Cassano.

«Una situazione non più tollerabile. Una ennesima e reiterata disfunzione dei livelli assistenziali essenziali, in un contesto già precario sotto il profilo dell’offerta sanitaria. Questo il contenuto della nota.

«Ieri la sospensione del gabinetto della diabetologia, solo successivamente ripristinato a seguito di numerose proteste, oggi, la rottura della macchina dei raggi, che si va ad aggiungere ad altre carenze ataviche a cui i cittadini oramai assuefatti, sono costretti a subire. A quanto ci è dato a sapere gli utenti registrano oltre al danno anche la beffa. Poiché i tempi di attesa si allungano, si rivolgono loro malgrado, alle strutture private. Anche sul servizio del laboratorio d’analisi si addensano forti nube, si attende la nomina del nuovo direttore e il riordino del personale in forza al laboratorio. La direzione dell’Azienda Sanitaria, può anche  ritenere di poter fare a meno di considerare le giuste proteste dei cittadini utenti, che subiscono disagi e costi per tutelare la propria salute, così come può  ritenere di poter ignorare critiche, osservazioni e proposte di cittadini organizzati secondo il principio della “cittadinanza attiva”. Per questo è assolutamente necessaria – conclude la nota una netta inversione di questa situazione -. Il primo passo di questa auspicata inversione di tendenza consiste nella richiesta di convocazione di un tavolo con le parti interessate».

I camici bianchi a tutela delle linee guida sulle pratiche radiologiche clinicamente sperimentate

Catanzaro ( Cz) – Tutti i presidenti e delegati degli Ordini provinciali dei Medici della Calabria, insieme al Presidente del Gruppo Regionale Calabrese della Società Italiana di Radiologia (SIRM), prof. Oscar Tamburini, ed il Segretario Regionale del Sindacato Nazionale di Area Radiologica (FASSID-SNR), dr. Vincenzo Arcuri, hanno incontrato nei giorni scorsi il prof. Riccardo Fatarella, Direttore Generale del Dipartimento Tutela della Salute e Politiche Sanitarie della Regione Calabria; motivo della riunione, che si è tenuta  presso la sede dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Catanzaro, è stato quello di confermare insieme  la piena validità, e sostenere sui tavoli nazionali, prima fra tutte la Conferenza Stato Regioni, quanto disposto dalle “Linee guida per le procedure inerenti le pratiche radiologiche clinicamente sperimentate”. Queste linee guida, nel rispetto delle normative nazionali e comunitarie (Legge 187/2000), fissano i  criteri  di  riferimento e individuano le procedure operative da adottare nelle diverse pratiche radiologiche, individuando per le diverse figure professionali presenti, in primis quella del medico radiologo, competenze e ruoli da svolgere, e consentendo, tra le altre cose, la programmazione, nelle strutture sanitarie, di quali pratiche radiologiche possano  essere “standardizzate”. A livello nazionale, queste linee guida hanno determinato l’opposizione della Federazione dei Collegi  dei tecnici sanitari di radiologia medica e della Regione Veneto, che hanno impugnato al TAR Lazio il provvedimento, salvo poi chiederne successivamente la cancellazione dal ruolo, ossia una sorta di congelamento del giudizio, in attesa che la politica apporti le modifiche richieste. Anche il Presidente della Conferenza Stato Regioni, Stefano Bonaccini, aveva richiesto al ministro ella Salute il ritiro per la revisione del provvedimento. Gli Ordini provinciali dei Medici della Calabria, in aderenza a quanto deciso dalla Federazione Nazionale degli Ordini dei medici (FNOMeCEO) di pieno appoggio ,anche legale , hanno sposato la causa della Società Italiana di Radiologia (SIRM), e del Sindacato Nazionale di Area Radiologica (FASSID-SNR), si sono incontrati il 21 Marzo con lo scopo  di impegnare la Regione Calabria  a sostenere nella Conferenza Stato Regioni,  l’appropriatezza di questo provvedimento, tutt’altro che sbagliato “nel merito e nel metodo”, come sostiene il fronte opposto a tali Linee Guida, ma emanato nell’interesse esclusivo dell’utenza.  La Federazione degli Ordini dei Medici calabresi  sottolinea con forza che  la responsabilità della gestione del percorso diagnostico-terapeutico debba essere in capo al Medico, a partire dal consenso informato, passando dalla sicurezza delle procedure fino alle decisioni diagnostico-terapeutiche.  “Le linee guida sono pedissequa applicazione di leggi vigenti Europee e Nazionali – dichiarano in un documento i Presidente degli ordini dei Medici ed  i rappresentanti della SIRM e del FASSID-SNR – e pertanto istituzionalmente da rispettare per chicchessia, tant’è che le normative regionali in materia di accreditamento  le riportano integralmente”.  A conclusione della riunione, il prof. Fatarella, preso atto di quanto esposto dai rappresentanti degli Ordini dei Medici calabresi  della SIRM  e del FASSID-SNR, ha garantito l’impegno ad esporre la problematica al Presidente della Regione, Mario Oliverio, insieme al Presidente dell’Ordine dei Medici di Catanzaro, Dr. Antonio Ciconte, perchè sostenga la validità del provvedimento, le linee guida radiologiche emanate del Ministero, nell’ambito della Conferenza Stato-Regioni..    I  Presidenti gli Ordini   ed  i rappresentanti della SIRM e del FASSID-SNR, all’unanimità, sottolineano in un documento condiviso “il rischio concreto di automatizzare e demedicizzare gli atti di cura sulla persona, non solo in ambito radiologico, minando quell’alleanza diagnostico-terapeutica indispensabile in ogni settore – e quindi non solo radiologico! – nella Medicina moderna e diritto irrinunciabile del paziente/utente”.  La gestione del SSN e del SSR deve tenere in doveroso conto il “costo” complessivamente inteso del sistema, senza in alcun modo rischiare di abbassare la qualità delle cure nel nostro Paese”. “Questa criticità – conclude il documento – investe oggi in particolare l’Area Radiologica, ma  sia  ben chiaro che le problematiche vanno inserite in un ambito più ampio che riguarda tutta la categoria medica. Gli Ordini dei Medici , le Società Scientifiche ed i Sindacati Medici ne  hanno preso coscienza e, con opportune iniziative supportate dagli Organi Regionali , intendono sensibilizzare l’opinione pubblica”.

Nuova Tac per il presidio sanitario di Trebisacce

Trebisacce (Cs) – Il presidio sanitario di Trebisacce ha ricevuto una nuova tac dal Direttore Generale dell’ASP dott. G. Scarpelli.  Un piccolo gesto di attenzione nei confronti del comprensorio, anche in considerazione della spesa sanitaria passiva che, dopo la chiusura dell’ospedale, è aumentata anche per esami clinici strumentali.

Nell’intera fascia jonica, ad oggi, da Cariati a Rocca Imperiale, il servizio di radiologia è l’unico a fornire esami tac, perché nei presidi spock le tac risultano guaste.

In tale contesto emerge l’importanza della struttura sanitaria di Trebisacce che, se fornita di idonee attrezzature, può garantire servizi in favore delle popolazioni joniche.