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Miss Italia, le emozioni delle reginette calabresi Annalisa e Myriam

COSENZA – Qualcuno in un film ha detto che la vita è come una scatola di cioccolatini, non sai mai quello che ti capita. Proprio quello che è successo a Carolina Stramare, 20 anni, in gara con il numero 3, vincitrice del concorso Miss Italia 2019. Nella finale di Jesolo la lombarda era stata esclusa nelle precedenti fasi della votazione, poi ripescata però dalla giuria delle “Miss storiche”. È stata la prima volta che il concorso di bellezza ha visto la scelta della vincitrice esclusivamente con il televoto. La ventenne di Vigevano (PV) è stata eletta con il 36% delle preferenze, nel corso della trasmissione condotta da Alessandro Greco, che non solo è arrivata al suo ottantesimo anno, ma che finalmente dopo sei anni è tornata ad essere in diretta su Rai 1.annalisa a myriam a venezia
Tra le ottanta Miss in gara si sono distinte le nostre due calabresi Annalisa Alfieri Miss Calabria di Cosenza e Myriam Melluso Miss eleganza di Reggio Calabria (nella foto qui a destra della pagina). La Miss Calabria è arrivata nelle prime venti mentre la Miss Eleganza nelle prime dieci. In particolare Myriam 20enne di Reggio Calabria alla fine della kermesse ha portato a casa con grande soddisfazione non solo la fascia nazionale di Miss Linkem ma anche quella di Miss Italia Social 2019 e infine, durante la diretta su Rai 1, la giornalista Silvana Giacobini le ha consegnato lo storico titolo nazionale di Miss Eleganza 2019.
domiziana cappaNel corso della diretta condotta da Alessandro Greco da Jesolo, sul palco di Miss Italia ha, inoltre, fatto ingresso Domiziana Cappa, Miss Sport Calabria, selezionata come riserva (nella foto qui a sinistra della pagina).
Nonostante la crotonese, numero 81, non abbia gareggiato, ha comunque avuto modo di mostrarsi al pubblico in tutta la sua bellezza. Diversi i complimenti che le sono stati rivolti, in particolare dalla presentatrice Caterina Balivo, presente nella giuria speciale della manifestazione.
Annalisa Alfieri e carlifashionagencyLinda Suriano e Carmelo Ambrogio della Carlifashionagency, esclusivisti regionali della kermesse, oltre a complimentarsi con la neo Miss Italia, Carolina Stramare, hanno dichiarato: «Ottenere tre fasce nazionali e che le nostre ragazze siano rispettivamente arrivate nella rosa delle prime venti e delle prime dieci è sicuramente un ottimo risultato. Siamo certi – concludono – che per Annalisa Alfieri, Myriam Melluso e Domiziana Cappa Miss Italia rappresenti solo il primo traguardo di un futuro ricco di soddisfazioni, nella vita e nel mondo dello spettacolo.»
A distanza di qualche giorno dalla kermesse, Ottoetrenta ha intervistato le due reginette calabresi per farsi raccontare la loro esperienza e le emozioni vissute.
Miss ItaliiaFai un piccolo resoconto dell’esperienza da poco terminata.
Annalisa: «Quella di Miss Italia è senza dubbio un’esperienza forte, che mette a dura prova sia il fisico sia la mente. Si richiede continua concentrazione, per non contare lo sforzo fisico nel cercare di apparire sempre al meglio e perfette. Una Miss, del resto, deve essere impeccabile in ogni momento della giornata.»
Myriam:«Un’esperienza irripetibile, intensa e vera. Senza nessun filtro! Miss Italia ti da l’opportunità di inseguire i tuoi sogni e di conoscere ed imparare da professionisti. Ogni attimo è prezioso! Una vera e propria scuola, dove ognuna di noi si affacciava ad orari e tempi dello spettacolo del tutto nuovi. Sicuramente un esperienza faticosa di cui ne è valsa la pena!»

Il momento più bello di Miss Italia?
A: «Il momento più bello è stato quando ho veramente realizzato di essere finita tra le venti più belle d’Italia e ad un passo dalla rose delle dieci ragazze che avrebbero gareggiato per la corona. Davvero non ci potevo credere!»
M:«Il momento in cui prima di salire sul palco, riguardando sul grande schermo le clip che riassumevano il nostro percorso a Miss Italia, siamo scoppiate in lacrime pensando che essere li significava avercela fatta.»

Come hai vissuto la settimana delle selezioni e com’è stato il rapporto con le altre miss?
A: «Ho avuto modo di passare il tempo con molte ragazze, soprattutto Miss regionali come me, e abbiamo subito stretto amicizia. Anche loro, al mio pari, non riuscivano a credere di essere arrivate fino a quel punto. Con altre ragazze, invece, non sono riuscita a trovare un punto di incontro a causa della loro eccessiva competitività. Ho conosciuto delle ragazze del nord con il Cuore del sud e molte ragazze che erano lì solo ed esclusivamente per vincere e superare le altre.»
M:«Per quanto mi riguarda con la maggior parte delle ragazze ero affiatata e mi sono divertita tantissimo, con altre invece il rapporto mi sembrava essere solido e stabile ma dopo le prefinali non ci siamo più sentite. Evidentemente non siamo riuscite ad entrare in sintonia.»

Storicamente ci si ricorderà di voi perchè siete le miss che dopo anni sono tornate in Rai. Cosa ne pensi e come hai vissuto il palco?
A:«L’esperienza è stata sicuramente forte e mi ha fatto crescere, salire su un palco di quelle dimensioni con un’organizzazione così esperta è stata un’emozione unica. Rivedermi in televisione ancora di più.»
M:«In verità devo dire che mi sono proprio divertita, ero molto serena anche perché esattamente tre ore prima mi era stato conferito il titolo di Miss Social! Un titolo che desideravo con tutto il cuore perché credo rispecchi a pieno me stessa. Perciò sono salita sul palco con la stessa grinta di sempre, divertendomi. A dirla tutta ero cosi tranquilla che infatti non mi aspettavo il terzo titolo di miss eleganza, mi ha veramente stupito! Felice anche di questo titolo con cui si ricorda storicamente Sophia Loren!»

Cosa ti aspetti adesso?
A: «Ora mi aspetto che qualcuno mi dia la possibilità di dimostrare quanto valgo. Spero di riuscire a lavorare nel mondo dello spettacolo e a piccoli passi farmi strada per realizzare le mie aspirazioni.»
M:«Mi aspetto un anno ricco di novità e progetti! Inizierò a lavorare con professionisti del settore digital, una grande opportunità di imparare un nuovo mestiere che mi è stata offerta da Miss Italia.»

Myriam Melluso fascia socialInfine una domanda solo per te Myriam, che avevi espresso il desiderio di lavorare nel mondo dei nuovi media e che ti è stato concesso grazie all’assegnazione della fascia di Miss Social. Con che responsabilità ti approcci a questo mondo da te tanto sognato e non hai paura che si rischi di finire troppo sovraesposti in tutta questa fluidità digitale?
«I social non mi fanno alcuna paura. Credo nell’uso responsabile dei social e nella loro ottima riuscita nel veicolare messaggi e informazioni nel minor tempo possibile. Non ho paura di mostrarmi per quella che sono perché come dice sempre Giulia Salemi: «La verità ripaga sempre». Spero di continuare ad emozionare ancora chi mi legge e non solo, voglio mostrare il mio lato un po’ pazzerello e simpatico. Spero di montare dei piccoli video prestissimo!! Nel frattempo seguitemi sui miei canali Instagram: of_mairym Facebook: myriam melluso

Francesco Farina

“I bastardi di Pizzofalcone” del regista di Nicastro Carlo Carlei

www.diregiovani.it
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NAPOLI – Tratta dall’omonima serie di romanzi di Maurizio De Giovanni, ieri sera è andata in onda su Rai 1 la prima puntata de “I bastardi di Pizzofalcone”. Sullo sfondo di una Napoli con le sue bellezze e le sue contraddizioni, di vicoli affollati e musica neomelodica, si dipanano le vicende della squadra di un  commissariato fatiscente e prossimo alla chiusura  capeggiato da Luigi Palma. Un gruppo di reietti con alle spalle una vita dai contorni torbidi, ha l’opportunità di mettere alla prova le proprie capacità professionali con un caso di omicidio accettato dal disobbediente ispettore Giuseppe Lojacono (interpretato da Alessandro Gassman) finito a Pizzofalcone perché accusato di avere rapporti con la mafia. Affiancata dal pubblico ministero sardo Laura Piras (interpretata da Carolina Crescentini)  – donna enigmatica e ironica che cerca di farsi spazio in un ambiente  prettamente maschile- la squadra riesce a risolvere il caso e a scongiurare la chiusura del commissariato. Uno share del 25,5% per la prima puntata di una fiction affidata a Carlo Carlei, regista e sceneggiatore di Nicastro direttore nel 1991 del mediometraggio  “Capitan Cosmo” in cui appare per l’ultima volta Walter Chiari, consacrato alla scena internazionale nel 1994 grazie a “la corsa dell’innocente” che gli è valsa la nomination al Golden Globe come miglior film straniero e al David di Donatello come miglior regista esordiente. Un cast variegato e piuttosto scialbo- composto da Luigi Palma (Massimiliano Gallo), dal sostituto commissario Giorgio Pisanelli (Gianfelice Imparato), la vice sovrintendente Ottavia Calabrese (Tosca D’Aquino), l’agente scelto Marco Aragona (Antonio Folletto), l’agente Alessandra Di Nardo (Simona Tabasco) e l’assistente capo Francesco Romano (Gennaro Silvestro) – ha fatto da contorno ai veri protagonisti Giuseppe Lojacono e Laura Piras. Sarcastico, ribelle e intuitivo Gassman, algida Carolina Crescentini. Il resto del cast poco coinvolgente, esclusa la simpatia di Antonio Folletto. Una puntata pacata e priva di eclatanti colpi di scena per una fiction il cui team preferisce farsi notare poco. Questa sera andrà in onda la seconda delle sei puntate. Si spera in qualcosa di meglio.

Rita Pellicori

Il cosentino Stefano Orofino stravince la prima puntata di “Rischiatutto”

ROMA – La  prima puntata di “Rischiatutto” è targata Calabria. Sul palcoscenico del telequiz condotto da Fabio Fazio affiancato dalla modella e attrice ventiseienne Matilde Gioli in veste di valletta, hanno dato vita ad un avvincente puntata Stefano Orofino, professore di filosofia di Cleto, Roberta Grandi e Guido Ennio Molinari. Dopo aver brillantemente superato la prima fase preliminare ottenendo l’en plein per aver risposto correttamente alle domande sulla storia della Juventus, ha avuto inizio la seconda fase del gioco del tabellone. Sei categorie (Olimpiadi, aprile, che gambe, autoritratto, città e capitali e materia vivente- rappresentata dal mattatore Fiorello)  per una lotta avvincente stravinta, dopo una serie di alti e bassi, da Orofino che accede alla fase finale con un bottino di 66000 euro, contro i 38000 di Molinari e i 31000 di Grandi. Poi, il gioco del raddoppio – quello in cui ci si gioca davvero tutto, quello in cui una risposta errata o mancata sanciscono l’amara sconfitta – vede la vittoria sul filo del rasoio di Stefano Orofino su Roberta Grandi e Guido Ennio Molinari. Un  visibilmente commosso e incredulo Orofino vince la puntata con un bottino di 132000 euro e si lascia andare ai ricordi di infanzia, quando seguiva i telequiz del compianto Mike Bongiorno in compagnia del padre, noto come il “Mike Bongiorno” di Cleto. Una serata di successo, un tuffo nel passato tra risate, aneddoti e imitazioni di Fiorello che ritorna in un programma Rai dopo cinque anni di assenza per regalare agli spettatori attimi di spensieratezza. Una serata certamente indimenticabile per Stefano Orofino , classe 1974 ultimo anno in cui andò in onda “Rischiatutto”. Che sia un segno del destino?

Rita Pellicori

Rossano, Le telecamere di Rai1 insieme a Suor Anna

ROSSANO (CS) Anche le telecamere di Rai1 a seguito del suggestivo ed emozionante spettacolo di Suor Anna Nobili e della compagnia Holy Dance “Dalle tenebre alla luce”, in programma domani (Sabato, 6 Febbraio), alle Ore 21, presso il Palateatro “Carrisi”, in Via dell’Arte a Mirto-Crosia.

 L’evento è inserito nel più ampio contesto di “Controcorrente”, un format ideato dall’assessore Russo in collaborazione con la Diocesi di Rossano-Cariati.

Rossano

 Il servizio televisivo sarà mandato in onda il prossimo Lunedì 8 Febbraio 2016 a partire dalle ore 9.30, su Rai Uno, nel corso della trasmissione Uno Mattina, nella rubrica “Storie Vere”, condotta da Eleonora Daniele dal lunedì al venerdì.  “Controcorrente” è il nuovo evento dedicato ai giovani, promosso dal Comune – Assessorato al Turismo e allo Spettacolo, diretto dal Consigliere con delega Francesco Russo, in partnership con l’ufficio della Pastorale giovanile dell’Arcidiocesi Rossano – Cariati, diretto da Don Claudio Cipolla, con la collaborazione di tutte le parrocchie cittadine.

Alessio Praticò è Carlo Cosco in “Lea”

www.ntacalabria.it
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COSENZA(CS) – L’attore reggino Alessio Praticò è nel cast  di “Lea”, l’ultimo film di Marco Tullio Giordana presentato in anteprima al Roma Fiction Fest, che andrà in onda in prima visione mercoledì 18 su Rai1. L’attore, che nel film interpreta il ruolo di Carlo Cosco, compagno di Lea Garofalo, ha concesso  un’intervista esclusiva alla nostra testata.

D- «Laurea in architettura e diploma presso la scuola di recitazione del Teatro Stabile di Genova, mi illustri il ‘cambio di rotta’»

R-« La passione per la recitazione ha origine dalla scuola d’infanzia che mi diede,ci diede l’opportunità di recitare in piccoli spettacoli.Ricordo uno spettacolo a cui partecipai all’età di cinque anni, l’innamoramento parte da lì . Terminato il liceo ero indeciso sul percorso da intraprendere, ero molto indeciso anche perché questa passione era rimasta confinata in un cassetto ed era uscita fuori all’età di 18 anni grazie ad un laboratorio a Reggio Calabria a cui avevo partecipato. Ho deciso di proseguire gli studi scegliendo il corso di laurea in architettura, altra mia passione.Dopo la laurea, ho deciso di rendere la passione per la recitazione in un lavoro e dopo aver sostenuto una serie di provini, sono entrato a Genova.In realtà, come l’attore progetta il personaggio da interpretare, anche l’architetto progetta spazi da abitare dunque la distanza tra le due cose non è insormontabile. Credo che nel mestiere di attore sia necessario accumulare il maggior numero di esperienze possibili per poi regalarle ai personaggi da interpretare, quindi, alla luce di questo, sono lieto del percorso universitario che mi ha aiutato ad utilizzare l’idea progettuale nella “costruzione” dei personaggi».

D-«Nel film “Lea” veste i panni di Carlo Cosco,mi parli del personaggio»

R-«Non c’è molto da dire, la storia di Lea Garofalo è nota.È importante sottolineare che l’attore non deve mai giudicare il personaggio che va ad interpretare, deve solo interpretarlo al meglio, ed è quello che ho fatto io. Ho avuto la fortuna di lavorare con un grande regista, Marco Tullio Giordana, ed insieme abbiamo voluto raccontare questo personaggio cercando di evidenziare le debolezze e l’umanità nonostante si tratti di un personaggio negativo, cercando di portare avanti un personaggio che non sia il solito stereotipo dell’uomo di mafia. Tenevo a realizzare qualcosa che potesse fare emergere un pizzico di umanità. Nell’aver dovuto interpretare questo ruolo, ho cercato di portare avanti quella che era la verità di Carlo Cosco che tutti conosciamo»

D-«Un calabrese che veste i panni di un altro calabrese,questo può esser considerato un vantaggio o uno svantaggio

R-«Sono originario di Reggio Calabria, da tempo vivo fuori, però, sono molto legato alle mie origini. Da calabrese è stato più semplice capire, percepire i modi di fare di noi calabresi. Per quanto riguarda il lavoro sul linguaggio, essendo di Reggio, ho una cadenza simile a quella siciliana, ho dovuto lavorare per avvicinarmi il più possibile alla cadenza della provincia crotonese, anche se abbiamo cercato di realizzare una cadenza calabrese comprensibile a tutti.»

D-« Passiamo al retroscena, con quali attori è entrato maggiormente in sintonia

R-«Con tutti, ho avuto la fortuna di lavorare con gente “umana”, sul set eravamo una grande famiglia. Era un piacere lavorare con loro.C’era un grande fervore, un atteggiamento di simpatia nonostante stessimo girando un film con una storia importante. Diciamo che l’empatia che si è creata tra di noi, l’abbiamo regalata ai personaggi per raccontare al meglio questa storia, è stata un po’ una sorta di missione per raccontare questa triste storia».

D-«Ha lavorato al fianco di Marco Tullio Giordana, mi racconti la sua esperienza»

R-«Lavorare con Marco Tullio Giordane è stato un onore e soprattutto un vero piacere.È un regista che lascia ampio spazio alla creatività degli attori e cerca di assecondare questa creatività.È una persona molto professionale e molto sensibile, comprende i  disagi che si possono riscontrare sul set, e poi, non ha mai perso l’occasione per dispensare consigli e svelarci quelli che sono i trucchi del mestiere, e non è scontato che lo facesse»

Rita Pellicori