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Rapina aggravata a Cosenza, 23enne colto in flagranza di reato

COSENZA – I controlli del territorio continuano in maniera serrata e sempre più incisiva. Nell’ambito dei citati servizi nella tarda serata di ieri personale del Reparto Prevenzione Crimine Calabria Settentrionale ha tratto in arresto in flagranza di reato di rapina aggravata C.M. di anni 23, già sottoposto alla misura di sicurezza della libertà vigilata.

In particolare mentre il personale operante  transitava in una strada del centro cittadino di Cosenza notava una donna che, urlando e chiedendo aiuto, rincorreva un ragazzo il quale, come la stessa in seguito dichiarava, le aveva sottratto con violenza la borsa posta sul sedile lato passeggero della propria auto, procurandole un trauma alla mano.

Il soggetto, successivamente identificato per C.M. –  peraltro nei giorni scorsi già denunciato per reati della stessa specie – dopo un breve inseguimento a piedi è stato raggiunto e bloccato.

Il predetto C.M. condotto negli uffici della Questura per gli adempimenti del caso ha dato in escandescenza, prendendo a calci il mobilio, danneggiandolo. Lo stesso è stato anche denunciato per danneggiamento e violazione degli obblighi della libertà vigilata.

Il P.M. di turno presso la Procura della Repubblica  di Cosenza, avvisato dell’accaduto, ha disposto la sua  traduzione in carcere in attesa del processo per direttissima.

Immagini di repertorio

Operazione “Doppio Gioco”, arresti per rapina e tentata estorsione (I NOMI)

CROSIA (CS) – Nella mattinata odierna, nei Comuni di Crosia, Pietrapaola, Cariati, i Carabinieri della Compagnia di Rossano, nell’ambito dell’operazione convenzionalmente denominata “Doppio Gioco”, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di quattro soggetti ed, in particolare di due crosioti, PERFETTI Serafino, classe 1978 e LEFOSSE Rosario, classe 1987, di un cariatese, PIRILLO Rocco, classe 1984 e di un cosentino residente a Pietrapaola, CIRIGLIANO Antonio, classe 1964, indagati per i reati di rapina e tentata estorsione in concorso.

La vicenda nasce allorquando, alla metà del mese di maggio di quest’anno, veniva rubata un’utilitaria in Cosenza, il cui proprietario è un settantatreenne di Longobucco. Al fine di rinvenire l’autovettura, l’anziano si era rivolto ad un meccanico bocchiglierese quarantottenne, il quale – da quanto ricostruito nel corso delle indagini – si sarebbe adoperato con attività di intermediazione con soggetti operanti nel capoluogo bruzio per rinvenire la vettura, a fronte del pagamento della somma di 1.500 euro.

Contestualmente, l’anziano si confidava in ordine alla soluzione ipotizzata col proprio figlio, PERFETTI Serafino, il quale verosimilmente non soddisfatto della proposta fatta dal meccanico quarantottenne, a sua volta avviava contatti con soggetti dell’ambiente cirotano per il tramite di CIRIGLIANO Antonio, finalizzati a rinvenire l’utilitaria con una soluzione alternativa.

Veniva quindi organizzato un incontro tra il PERFETTI ed il meccanico quarantottenne, il giorno 21 maggio, a Mirto Crosia, per discutere sul rinvenimento dell’utilitaria. All’appuntamento, tuttavia, si presentavano, come ricostruito grazie alle immagini di un impianto di videosorveglianza, all’analisi dei tabulati telefonici, all’analisi dei gps installati sulle autovetture ed al riconoscimento effettuato dalla persona offesa, due cirotani, rispettivamente di trentanove e trentuno anni, ed il PIRILLO, accompagnati dal PERFETTI e dal LEFOSSE, che attiravano il malcapitato in una via isolata e, dopo averlo fatto scendere dal proprio fuoristrada, lo malmenavano ripetutamente e lo rapinavano del mezzo, minacciandolo di adoperarsi per il rinvenimento dell’utilitaria trafugata a Cosenza e per riottenere il fuoristrada, senza l’esborso di alcuna somma di denaro. Il meccanico quarantottenne, il giorno seguente, si recava così presso la Stazione Carabinieri di Bocchigliero ove sporgeva una denuncia di furto del proprio fuoristrada, non raccontando quanto accaduto per paura di ritorsioni. Solo l’intuito del Comandante di quella Stazione, unitamente ad una rete di informazioni acquisite in via preliminare, consentiva di fare scattare le indagini.

Il 27 maggio, una pattuglia dei Carabinieri di Cosenza rinveniva, nel corso di un servizio di controllo del territorio, l’utilitaria trafugata, per cui il fuoristrada veniva dapprima posizionato lungo una strada che da Crosia collega il limitrofo comune di Cropalati e poi rinvenuto dai Carabinieri della Stazione di Mirto Crosia.

Sempre dalle risultanze investigative, si appurava che il PERFETTI, per “ringraziare” del favore, avrebbe chiesto un incontro, nel quale avrebbe consegnato la cifra di 700 euro ad uno dei due cirotani. Le attività investigative, condotte in via principale dalla Stazione Carabinieri di Mirto Crosia e coordinate dal Procuratore della Repubblica di Castrovillari, Dott. Eugenio FACCIOLLA, unitamente al Sostituto Procuratore della Repubblica Dott. Antonino IANNOTTA, sono state da subito serrate e si sono articolate sull’escussione di persone informate sui fatti, sull’analisi di filmati di impianti di videosorveglianza, attività tecnica e servizi di osservazione. All’operazione hanno preso parte oltre cinquanta carabinieri con l’ausilio delle unità cinofile di Vibo Valentia ed al termine delle formalità di rito, PIRILLO, PERFETTI e LEFOSSE sono stati trasferiti presso la Casa Circondariale di Castrovillari, mentre il CIRIGLIANO è stato sottoposto agli arresti domiciliari presso la propria abitazione, tutti a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

Cosenza, estorsione e tentata rapina, in corso operazione dei carabinieri

COSENZA – Dalle prime ore della mattinata è  in corso un’operazione che vede impegnati oltre cinquanta carabinieri del Comando Provinciale di Cosenza, con ausilio di unità  cinofile, che stanno dando esecuzione a sei misure restrittive, emesse dal GIP presso il tribunale di Castrovillari nei confronti di altrettanti soggetti per i reati di rapina e tentata estorsione in concorso.

Ulteriori dettagli dell’operazione saranno resi noti nel corso della mattinata.

Avevano rapinato una tabaccheria, due arresti

CROTONE –  Due persone, un uomo ed una donna, Antonio Pisano, di 41 anni, e Simona Franzè, di 31, sono state arrestate dalla Questura di Crotone con l’accusa di essere responsabili della rapina compiuta in una tabaccheria in piazza Duomo lo scorso 10 settembre. Pisano, secondo quanto é emerso dalle indagini, é la persona che ha fatto irruzione nella tabaccheria impugnando un’ascia con la quale ha minacciato il titolare, impossessandosi di 1.200 euro ed allontanandosi insieme a Simona Franzè, accusata di avere fatto da palo all’esterno del negozio. Le indagini che hanno condotto ai due arresti sono state condotte dalla Squadra Volanti e dalla Squadra mobile visionando i filmati registrati dal sistema di videosorveglianza. I due arresti sono stati fatti in esecuzione di ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal gip Francesca Familiari su richiesta del sostituto procuratore Alfredo Manca.

 

 

Rapina poste Praia a Mare, fermato pluripregiudicato romano

SCALEA (CS) – Alle prime luci dell’alba odierne i Carabinieri della Compagnia di Scalea hanno sottoposto a fermo di indiziato di delitto, per i reati di rapina aggravata, resistenza a pubblico ufficiale, minacce, porto e detenzione abusiva di armi e ricettazione un pluripregiudicato, originario di Roma, resosi responsabile, nel primo pomeriggio di ieri, unitamente ad altre 3 persone, della rapina al furgone portavalori della “Securtransport”.

Sono stati attimi concitati quelli che hanno visto il fermato odierno, e i suoi tre complici, entrare nei locali dell’ufficio postale ed aggredire dalle spalle le guardie particolari giurate della “Securtransport” che si accingevano a consegnare il plico contenente la somma di 80.000 euro da destinare allocale ufficio postale. I malviventi, a volto scoperto ed armati di pistola hanno immobilizzato le guardie giurate, disarmate e impossessatisi del plico contenente il denaro contante sono scappati a bordo di una utilitaria di colore scuro, facendo perdere le loro tracce.

Fuggendo per le vie che da Praia a Mare conducono ad Aieta, sono stati intercettati da una pattuglia dell’Arma Forestale, in servizio antincendio, che insospettiti dalla presenza della macchina in una strada sterrata hanno intimato l’alt all’autovettura.

I rapinatori, scesi dal veicolo, hanno puntato le pistole all’indirizzo dei Carabinieri Forestali, i quali non si sono fatti intimidire mettendo in fuga i malviventi che hanno cercato rifugio nella macchia mediterranea circostante. L’intervento sul posto di personale dell’Aliquota Operativa e Radiomobile della Compagnia scaleota ha poi permesso di rinvenire e sottoporre a sequestro il plico contenente la somma di 80.000 euro e due pistole che i rapinatori hanno perso durante la fuga, all’interno dell’autovettura a bordo della quale i malviventi stavano scappando.

Immediatamente, con il coordinamento della Procura della Repubblica di Paola, diretta dal dott. Pierpaolo Bruni, sono state avviate le ricerche con un notevole impiego di personale che hanno visto parte attiva, oltre ai Carabinieri della Compagnia di Scalea, anche quelle delle limitrofe Compagnie di Castrovillari, Paola, San Marco Argentano e Lagonegro.

Le attività di ricerca, iniziate solo dopo aver predisposto un’ accurata cinturazione della vasta zona interessata, si sono svolte anche con l’ausilio di un elicottero del 7^ Nucleo Elicotteri di Pontecagnano ed hanno visto i militari impiegati in una vasta opera di rastrellamento durata diverse ore, e protrattasi durante le ore notturne. Le ricerche non si sono però concluse e a notte inoltrata, lo sforzo profuso dai militari dell’Arma ha dato i primi frutti. È stato infatti individuato e bloccato uno dei quattro rapinatori che, ferito ad una gamba e con difficoltà motorie, si era nascosto in un canale di scolo delle acque piovane a ridosso di una cunetta, rendendo difficile se non quasi impossibile riuscire a localizzarlo. Il pregiudicato romano (cl. 56) è stato dunque dichiarato in stato di fermo di indiziato di delitto d’iniziativa e condotto presso l’ospedale civile di Paola, costantemente piantonato dai militari, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, per ricevere le cure del caso. Sono ancora in corso, dalle prime luci dell’alba, battute sull’area di interesse al fine di individuare gli altri correi.

 

Immagine di repertorio

Rapina in un ufficio postale nel Cosentino, è caccia ai ladri

PRAIA A MARE (CS) –   Ammonta a 120mila euro il bottino frutto di una rapina presso l’ufficio postale di Praia a Mare. Quattro persone col volto travisato, dopo aver disarmato una guardia del portavalori, hanno portato via il denaro pronto per essere depositato presso l’ufficio. Sul posto sono intervenuti il personale del 118 e le forze dell’ordine che hanno dato inizio alla caccia ai ladri. (Immagine di repertorio)

 

 

Tentata rapina a mano armata, fermato un pluripregiudicato

SCALEA (CS) – Alle prime luci dell’alba odierne i Carabinieri della Compagnia di Scalea hanno sottoposto a fermo di indiziato, per tentata rapina aggravata, un pluripregiudicato, originario del Salernitano, resosi responsabile della tentata rapina effettuata nel primo pomeriggio di ieri ai danni dell’esercizio commerciale ad insegna “MD Discount” di Scalea, unitamente ad un complice ancora in corso di identificazione.

Sono stati attimi di tensioni quelli vissuti ieri pomeriggio in via fiume Lao quando, il fermato, introdottosi all’interno dell’esercizio commerciale ha intimato, armato di fucile monocanna mozzo, alla commessa di farsi consegnare il contenuto della cassa, arrivando addirittura a esplodere un colpo d’arma da fuoco che, per pura fortuna, non ha colpito nessuno, ferendo solo lievemente uno dei dipendenti all’orecchio. Il rapinatore, non riuscendo nel suo intento si è poi dato tempestivamente alla fuga a bordo di una moto di grossa cilindrata nera guidata dal complice che l’attendeva all’esterno con il motore acceso.

Tempestivo è stato l’arrivo sul posto dei Carabinieri dell’Aliquota Operativa e di quelli della Stazione di Scalea che hanno avviato le indagini, mettendosi da subito sulle tracce dei rapinatori e della moto utilizzata per la fuga. La svolta si è avuta a seguito della telefonata di un cittadino che segnalava la presenza di un motoveicolo simile a quello usato per la fuga dei malviventi parcheggiato, in maniera inusuale, in un sottopassaggio nei pressi della SS 18.

I militari, recatisi sul posto, a seguito di un attenta ispezione del luogo, a distanza di pochi metri dalla moto, rinvenivano, occultati in una borsa di colore arancione, il fucile, con matricola abrasa, utilizzato nel tentativo di rapina e i caschi utilizzati dai due malviventi, anche loro occultati in una siepe.

Le investigazioni svolte dai militari dell’Arma hanno permesso ad un Carabiniere, anche grazie all’ottima attività di prevenzione svolta, di riconoscere, visionando le registrazioni del negozio, il malvivente, il quale,  il giorno precedente era stato fermato dallo stesso in un normale controllo di polizia nelle vie scaleote.

Le attività svolte si sono dunque concentrate nella ricerca della possibile dimora del pregiudicato che successivamente veniva individuata all’interno del parco Pantano di Scalea.

Il presunto autore della tentata rapina veniva quindi rintracciato è sottoposto a fermo di indiziato di delitto d’iniziativa e condotto presso la Casa Circondariale di Paola a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

 

Diamante, rapina alle poste durante il passaggio del Giro. Bottino da 14mila euro

DIAMANTE (CS) – È di 14mila euro il bottino della rapina avvenuta all’ufficio postale di Diamante al momento del passaggio del Giro d’Italia. Due uomini, coperti da caschi integrali e mazze alle mani, sono entrati e hanno sfondato i vetri delle casse, arraffando tutto ciò che era contenuto all’interno dei cassetti. Nell’ufficio c’erano solo tre impiegate che, avendo intuito ciò che stava per accadere, si sono rifugiate nel retro riuscendo a dare l’allarme. Ai carabinieri della compagnia di Scalea, che stanno conducendo le indagini, hanno poi raccontato di aver sentito un motorino allontanarsi velocemente. 

Rapinatori inseguiti seminano il panico. La loro corsa si ferma a Coreca

DOMANICO (CS) – I carabinieri delle compagnie di Paola e di Cosenza hanno arrestato tre persone, tutti di origine straniera ma formalmente cittadini italiani, una donna 48enne, D.G., ed un 35enne, B.N., entrambi già noti alle Forze dell’Ordine e una 18enne incensurata, J.C. E’ successo a Domanico dove, dopo essere stati scoperti dai proprietari dell’abitazione in cui stavano tentando la rapina, i malviventi hanno prima tentato di rubare due auto, una delle quali di proprietà di un Maresciallo dei Carabinieri che in quel momento era alla guida del veicolo insieme a sua moglie. Si sono, quindi, diretti verso una Fiat Punto con due anziani a bordo, questa volta riuscendo a rubarla ma non prima di aver malmenato i malcapitati. Intanto il Maresciallo aggredito poco prima ha cercato di bloccare i ladri, riuscendo ad evitare che uno dei quattro salisse sull’auto appena rapinata. Gli altri tre si sono dati alla fuga ma nei pressi di Coreca la loro vettura si è schiantata contro un muro. Scesi dall’auto ormai distrutta, i malviventi hanno quindi tentato di scappare a piedi ma due di loro sono stati bloccati e condotti nella sede della Compagnia di Paola e, su disposizione del Sostituto Procuratore di turno, sono stati portati nella casa circondariale e nel carcere di Castrovillari in attesa del giudizio di convalida. Le accuse sono, in concorso tra loro ed a vario titolo, di tentato furto in abitazione, di due episodi di tentata rapina e di un’altra rapina consumata. Per l’uomo sono state ipotizzate anche le accuse di tentato omicidio e resistenza a Pubblico Ufficiale. Un quarto complice sarebbe invece riuscito a fuggire.

 

Miriam Caruso

Estorsione e rapina, quattro arresti nel lametino

CATANZARO – Quattro persone sono state arrestate dai carabinieri a Lamezia Terme con l’accusa di estorsione a rapina. Gli arresti sono stati fatti dai militari dei nuclei investigativi di Catanzaro e Lamezia Terme con il coordinamento della Procura di Catanzaro nell’ambito di una costola dell’indagine denominata Crisalide che ha permesso di individuare i responsabili di un cosiddetto “cavallo di ritorno”.
La vicenda è da ricondurre infatti al furto di un veicolo commerciale avvenuto nel 2015 a Lamezia Terme. La vittima del furto, dopo essersi rivolta ad un esponente della criminalità organizzata lametina, era riuscita a recuperare l’automezzo trafugato.