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La giornalista veneta offende un bimbo tifoso del Cosenza. Occhiuto “Odg intervenga”

CATANZARO – “Questa ‘giornalista’ si è rivolta ad un bambino calabrese di 7 anni – che esultava per la vittoria del Cosenza – con l’ennesima frase razzista.
Mi chiedo come si possa ridurre la bellezza dello sport a tanta violenza verbale come avvenuto nelle ultime settimane.
Auspico che l’ordine dei giornalisti prenda immediatamente provvedimenti, e che qualcuno – umilmente – inizi a chiedere scusa pubblicamente”.

Lo scrive su Facebook Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria, pubblicando il video, divenuto virale, di quanto accaduto lo scorso 20 maggio, nel post-partita di Cosenza-Vicenza, durante una diretta dell’emittente locale veneta Tva.

Il commento subito dopo la partita

Subito dopo la partita che ha decretato la retrocessione del Vicenza per mano del Cosenza, davanti allo stadio Marulla del capoluogo calabrese l’inviato della tv locale veneta Tva Andrea Ceroni ha detto: «Lo sport è così, c’è chi vince e c’è chi perde, è giusto così». Poi ad avvicinarsi al microfono è un tifoso del Cosenza con in braccio suo figlio. I due esprimono subito la gioia della loro vittoria e il bambino, sotto suggerimento del papà, esclama: «Lupi si nasce», riferendosi all’animale simbolo della squadra rossoblu. A quel punto la conduttrice di Terzo Tempo biancorossa Sara Pinna risponde: «E gatti si diventa. Non ti preoccupare che venite anche voi in Pianura a cercare qualche lavoro».

Propaganda di idee naziste e antisemite, blitz dei Ros: 12 indagati anche a Cosenza

ROMA – Si chiama “Ordine ario romano” l’organizzazione smantellata dalle forze dell’ordine dopo un’inchiesta della procura di Roma. Propaganda di idee naziste e antisemite, video e immagini dal contenuto razzista e discriminatorio, tesi negazioniste, istigazione a commettere azioni violente contro ebrei ed extracomunitari. Sono le accuse nei confronti di 12 persone tra i 26 e i 62 anni ritenute appartenenti all’organizzazione rpianificare anche un’azione contro una struttura della Natoazzista e indagati nell’ambito di un’indagine del Ros e della procura di Roma che ha portato all’emissione di altrettante misure cautelari dell’obbligo di presentazione all’autorità giudiziaria. L’organizzazione, secondo quanto riferito dagli investigatori, aveva appena iniziato a . L’accusa ipotizzata nei confronti dei 12 indagati è di associazione finalizzata alla propaganda e all’istigazione per motivi di discriminazione etnica e religiosa.

Un piano contro la struttura Nato

Le indagini sono partite nel 2009 e hanno portato alla scoperta del gruppo ‘Ordine ario romano’ del quale facevano parte gli indagati e che era molto attivo sui social dove – attraverso due pagine Facebook e una community Vk, uno dei social più utilizzati in Russia – venivano diffusi i contenuti razzisti e le tesi complottiste. Collegato a Ordine ario romano’ c’era poi il gruppo whatsapp chiamato ‘Judenfreie Liga (Oar) dal quale gli indagati istigavano a compiere azioni violente contro ebrei ed extracomunitari. E sempre su questo gruppo si era iniziata a pianificare un attentato contro una struttura della Nato, con ordigni confezionati in maniera artigianale anche grazie alla collaborazione di altri gruppi simili che operavano in Portogallo. Oltre alle misure, eseguite a Roma, Cagliari, Cosenza, Frosinone, Latina, L’Aquila, Milano e Sassari, sono scattate una serie di perquisizioni in diverse città italiane.

“L’arte di conoscersi in cantiere”, a Mendicino spot antirazzisti con giovani migranti

MENDICINO (CS) – Giovani migranti protagonisti di alcuni spot antirazzisti girati a  Mendicino, sul  set cinematografico, il primo dopo il Covid, allestito nella città  delle Serre Cosentine, lavorano tecnici audio e video e professionisti del settore (dal trucco ai costumi). La regia  di Mario Massaro, sceneggiatura di Elisa Ianni Palarchio,  il cast  si avvale di attori professionisti  come Emilia Brandi, Stefania De Cola e Mirko Iaquinta che affiancano in scena i ragazzi . Il titolo degli spot è “NON FA RIDERE”.

L’iniziativa segna la ripartenza in presenza del progetto “l’Arte di conoscersi in cantiere”  finanziato dal Ministero dell’Interno, con risorse del fondo Asilo Migrazione e Integrazione Fami 2014-2020, e dalla Comunità europea, progetto che ha l’obiettivo di facilitare l’integrazione dei minori non accompagnati,  realizzato dal Comune di Mendicino, soggetto beneficiario, in coprogettazione con le associazioni: PartecipaAzione onlus e Porta Cenere.

Si tratta di brevi spot  – la cui attività è supportata dagli operatori di PartecipaAzione onlus- dal taglio veloce. «Piccoli video – afferma il regista Mario Massaro – perfetti per far leva sui social e far girare il più possibile il nostro messaggio». «Abbiamo provato a riflettere su battute e luoghi comuni scomodi- aggiunge Elisa Ianni Palarchio – per capire cosa in effetti è una battuta e cosa non lo è, provando a tracciare una delicata linea di demarcazione tra il motto di spirito e certi clichè che forse sarebbe bene abbandonare definitivamente». «La pratica – prosegue – di celarsi dietro frasi del tipo “È solo una battuta, dai!” – “Si fa per ridere!”ci ha fatto perdere i confini tra la risata goliardica e l’offesa. Ma cosa accadrebbe se quelle battute, definite divertenti ed innocue, fossero rivolte proprio a chi le fa? Sarebbero ancora ridicole?»

«In questo modo – conclude Massaro – ci buttiamo ancora una volta nel gioco della barzelletta tra bianco e nero, tra italiano e africano, da un lato convinti che della distinzione di pelle non se ne possa più, e dall’altra curiosi di vedere che effetto fa sentirsi bersaglio di dubbio umorismo».

Fatti di razzismo, nota del Pd di Castrovillari

CASTROVILLARI (CS) – I recenti casi di razzismo, che popolano le prima pagine di cronaca nazionale, stanno animando anche il dibattito in seno al Partito Democratrico di Castrovillari, che si traduce in un chiaro attacco al ministro dell’Interno Matteo Salvini.

Di seguito riportiamo la nota stampa del segretario cittadino Giovanni Fazio:

«Il Circolo PD di Castrovillari, normalmente, si occupa di problemi legati alla politica locale e del territorio, rispettando prerogative e ambiti di discussione che appartengono ai livelli superiori del Partito. Adesso, però, siamo seriamente preoccupati dagli atti di violenza perpetrati in questi giorni contro cittadini di colore e Rom.
Quanto sta accadendo ci impone di dire la nostra, perché, come ha sottolineato ieri il nostro Segretario Martina, “un governo che non riconosce il problema diventa complice di questa spirale”. E noi non siamo e non vogliamo essere complici né di questo Governo, Salvini-Di Maio, e nemmeno di tutti quelli che minimizzando il problema contribuiscono a farlo proliferare.
E’ pericoloso e da incoscienti sostenere, infatti, come usa fare Matteo Salvini, che: “Razzismo? E’ una invenzione della sinistra. Razzismo per solo alcuni limitati episodi? L’unico allarme sono i reati degli immigrati”.
Qualcuno spieghi al signor Salvini e ai suoi alleati a cinque stelle, che la campagna elettorale è finita da cinque mesi, che ora governano e che il Ministro degli Interni è proprio lui, il signor Salvini, e che, quindi, a lui spetta il compito di garantire la sicurezza di tutti coloro i quali si trovano sul territorio dello Stato, indipendentemente da cittadinanza, razza, lingua e religione.
Il Ministro leghista e i suoi alleati davvero non si rendono conto che c’è in atto un escalation di violenza e un’innalzarsi del tiro nei confronti del “diverso”. Davvero non si rendono conto che potrebbe esserci un nesso tra la loro campagna contro Rom e migranti e la violenza che sempre più si sta manifestando nel nostro Paese.
Da quando questi Signori sono al Governo sono stati capaci soltanto di chiudere i porti ai migranti, compresi donne e bambini, e di erogare somme ai Comuni per la sicurezza sulle spiagge, per garantire la difesa, magari, dagli ambulanti stranieri, che, nella stragrande maggioranza dei casi, sono titolari di partita Iva, sono iscritti presso le nostre Camere di Commercio e pagano tasse e contributi in Italia, come chiunque altro. Ci auguriamo che ci sia qualcuno in grado di spiegarlo al signor Ministro degli Interni.

Alla luce di quanto accaduto in questi ultimi giorni e, in particolare, all’indomani dell’omicidio del bracciante a San Ferdinando e di quello del Signore marocchino ad Aprilia, due giorni orsono, vogliamo sperare che ogni cittadino di buon senso, con idee diverse dal Ministro Salvini, si stia chiedendo cosa ne pensano i nostri governanti tutti e se davvero, questi ultimi, hanno intenzione di seguire il Ministro leghista, continuando sulla strada dell’istigazione all’odio razziale e alla violenza.
Vi anticipiamo che a chiusura della locale Festa de l’Unità, il 9 settembre, si terrà un dibattito, proprio sul tema dell’immigrazione, all’interno del quale saranno presentati esempi di buone pratiche realizzate nella nostra regione. La serata non sarà fine a sé stessa, ma dovrà servire ad avviare una discussione duratura sulla questione e a fornire al PD cittadino esempi concreti di percorsi da intraprendere per favorire l’integrazione di immigrati e soggetti residenti che vivono in
condizione di disagio sociale.
Invitiamo, sin d’ora quindi, cittadini e associazioni a intervenire al dibattito, perché il rispetto dell’altro e della vita umana non è e non deve essere né di sinistra né di destra, ma dovrebbe essere patrimonio diffuso di un Paese civile e democratico.
Basta con “prima gli italiani”, causa sposata anche da qualche esponente politico locale.
Si faccia in modo che passi diffusamente l’idea che “prima di tutto le persone».

 

Quando lo sport è solidale, Acri dà un calcio al razzismo

ACRI (CS) – “Diamo un calcio al razzismo” è lo slogan del torneo di calcio solidale e antirazzista che si è svolto tra ieri e oggi nella cittadina di Acri, organizzato da ragazzi e ragazze del luogo. La manifestazione sportiva  ha visto scendere in campo diverse squadre, ciascuna composta da cinque calciatori e calciatrici d’eccezione, scesi in campo per un gioco solidale. Tra i partecipanti al torneo hanno figurato sia giovani acresi che ragazzi immigrati che risiedono nel centro accoglienza della città, “La casa di Abou”. La nutrita presenza di partecipanti e spettatori ha ben chiarito il messaggio che il torneo intendeva trasmettere: l’invito alla fratellanza sembra essere l’unica risposta concreta e non violenta al disinteressamento generale. I giovani che hanno organizzato l’evento senza aiuti esterni ma solo con grande tenacia e forza di volontà volevano dimostrare che solo se si è uniti i pregiudizi possono essere distrutti, ricordando che ognuno di noi è lo straniero di qualcun altro.

Angela Arcuri

Running for equality, anche a Rende la manifestazione contro il razzismo

RENDE (CS) – Parte la XIII edizione della Settimana di azione contro il razzismo e il comune di Rende, unica città della Calabria, aderisce all’appuntamento promosso dall’Unar con la campagna “Running for equality” che vedrà il primo fine settimana di primavera ricco di iniziative volte alla sensibilizzazione verso i temi della discriminazione razziale.
Si comincia il 24 marzo dalle 17 al museo del Presente con il panel dedicato alla condivisione dei saperi.
La città che accoglie. Ripensare le migrazioni come opportunità” è il titolo del convegno organizzato dal Dipartimento di scienze politiche e sociali dell’Unical. Parteciperanno all’incontro coordinato dalla ricercatrice Maria Francesca D’Agostino Giovanni Manoccio per la Regione, Ibrahima Deme Diop per ASeCo, Pietro Fantozzi per l’università della Calabria, Pino Fabiano per Migrantes Cosenza-Bisignano, Ahmed Berraou per la CGIL e Maria Grazia Mallone, esperta di progettazione e fondi Europei alla Regione.
A margine del dibattito spazio ai più piccoli con i laboratori a cura di ASeCo e Benessere Bambino con la
costruzione dello jiembe, strumento tradizionale senegalese e con riflessioni ad alta voce sul fenomeno del razzismo attraverso performance teatrali e
Viaggio, infine, alla scoperta dei suoni e sapori d’Africa e d’Oriente con percorsi sensoriali nella tradizione culinaria africana e araba ed esibizioni live.
Sabato e domenica si entra nel vivo delle gare non competitive curate dalla sezione provinciale del Coni con il panel “di corsa contro il razzismo”.
Si comincia il 25 su viale Principe con la corsa per bambini e ragazzi: hanno aderito le scuole rendesi dell’istituto comprensivo di Rende-Quattromiglia e gli istituti superiori Cosentino e Gioacchino Da Fiore.
Domenica, invece, corsa e staffetta per gli adulti. Alle gare non competitive parteciperanno gli ospiti dei Cas rendesi e i gruppi scout della città.
Parallelamente alle gare, nei giardini del palazzo municipale in piazza San Carlo Borromeo, Teca proporrà per i bambini giochi culturali dal mondo e Daawa un laboratorio sui suoni dall’Arabia.
Dopo le performance musicali, la manifestazione si concluderà con la premiazione ai partner dell’iniziativa.

Razzismo: solidarietà del Presidente della Commissione Cultura al consigliere comunale Foresta

palazzo-dei-bruziCOSENZA – A seguito dell’episodio di razzismo che ha visto coinvolto Antonio Foresta, consigliere comunale di Padova originario di Grimaldi, in provincia di Cosenza, apostrofato come “terrone” dal Sindaco veneto durante una seduta del consiglio comunale, il Presidente della Commissione Cultura di Palazzo dei Bruzi Claudio Nigro prende le sue difese. “Il comportamento del Sindaco leghista di Padova Bitonci – afferma in una dichiarazione Claudio Nigro – è a dir poco inqualificabile e va assolutamente censurato. Non è la prima volta che nell’assemblea comunale della città di Padova accadono di questi episodi. Un altro precedente, che ebbe, guarda caso, come vittima sempre il consigliere cosentino Antonio Foresta, si verificò nel 2012 e se ne rese protagonista sempre il sindaco della città di Sant’Antonio che allora era Flavio Zanonato. Zanonato presentò, in quella occasione, le sue scuse. Spero che anche Bitonci, l’attuale primo cittadino, si affretti a fare altrettanto. Non è possibile – dice ancora Claudio Nigro – che la civilissima Padova, peraltro legata a Cosenza da un prestigioso rapporto filosofico-culturale che ha accomunato, sin dai tempi di Bernardino Telesio e Tommaso Campanella, le due città e poi sfociato in tempi recenti in una consolidata tradizione di scambi di carattere scientifico, culturale e sportivo, sia governata da figure che continuano a perseverare sulla strada delle profonde divisioni tra Nord e Sud, non perdendo occasione per ribadire a più riprese la loro intolleranza e la loro immotivata intransigenza”.

Intolleranza razzista: Claudio Nigro prende difese di un Consigliere del comune di Padova

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Claudio Nigro

Solidarietà del Presidente della Commissione Cultura Claudio Nigro al consigliere comunale di Padova, originario della provincia di Cosenza, definito “terrone” dal primo cittadino del capoluogo veneto. Il Presidente della Commissione Cultura di Palazzo dei Bruzi Claudio Nigro prende le difese del consigliere comunale di Padova, Antonio Foresta, originario di Grimaldi, in provincia di Cosenza, apostrofato come “terrone” dal Sindaco del capoluogo di provincia veneto, durante una seduta del consiglio comunale. “Il comportamento del Sindaco leghista di Padova Bitonci – afferma in  una dichiarazione Claudio Nigro – è a dir poco inqualificabile e va assolutamente censurato. Non è la prima volta che nell’assemblea comunale della città di Padova accadono di questi episodi. Un altro precedente, che ebbe, guarda caso, come vittima sempre il consigliere cosentino Antonio Foresta, si verificò nel 2012 e se ne rese protagonista sempre il sindaco della città di Sant’Antonio che allora  era Flavio Zanonato. Zanonato presentò, in quella occasione, le sue  scuse. Spero che anche Bitonci, l’attuale primo cittadino, si affretti a
fare altrettanto. Non è possibile – dice ancora Claudio Nigro – che la civilissima Padova, peraltro legata a Cosenza da un prestigioso rapporto filosofico-culturale che ha accomunato, sin dai tempi di Bernardino Telesio e Tommaso Campanella, le due città e poi sfociato in tempi recenti in una consolidata tradizione di scambi di carattere scientifico, culturale e sportivo, sia governata da figure che continuano a perseverare sulla strada delle profonde divisioni tra Nord e Sud, non perdendo occasione per ribadire a più riprese la loro intolleranza e la loro immotivata intransigenza”

Reggio Calabria. Il razzismo spiegato ai liceali

Nell’ambito della XI settimana contro il razzismo, organizzata FOTO VINCI 3dall’Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali (UNAR) del dipartimento Pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, con l’assessorato alle politiche sociali del comune di Reggio Calabria, guidato da Giuseppe Marino, si è svolto il laboratorio formativo “Diversità, minaccia o ricchezza?”. L’iniziativa, è stata promossa dall’Associazione PLP ( Psicologi Liberi Professionisti), con la collaborazione del Liceo scientifico “Leonardo da Vinci”, l’Arcigay Reggio Calabria, Coonfinamento diocesano migranti, Collettiva Autonomia Reggio Calabria, Piccola Opera Papa Giovanni. Ad aprire i lavori, alla presenza degli studenti, presso l’aula magna del Liceo scientifico, è stata la dirigente Giuseppina Princi: “La scuola deve essere un luogo di accrescimento della libertà di pensiero. Il laboratorio formativo, ha rivestito una notevole importanza per diffondere tra gli alunni, una formazione, che sposa i principi costituzionali, ma incentivi la libertà di pensiero dei ragazzi. Una scuola in cui si abbattono le discriminazioni, attraverso la conoscenza e si diffondano i principi di eguaglianza, in un’ottica di condivisione e di accrescimento culturale”. Alcuni alunni del liceo scientifico “Leonardo da Vinci”, divisi in quattro gruppi, hanno prodotto lavori su quattro tematiche diverse: omofobia, discriminazione razziale, discriminazione di genere, disabilità. I ragazzi in ogni area sono stati supportati da un FOTO VINCI 1responsabile tematico e dallo psicologo dell’Associazione PLP, hanno sviluppato elaborati (poesie, testi, ecc.) sul tema specifico che è stato poi, illustrato ai compagni. Una finalità dunque, principalmente educativa, come ha spiegato la psicologa Dominella Quagliata: “Gli alunni sono stati nominati ambasciatori antidiscriminazione. L’incontro con una persona diversa da noi, spesso può farci sviluppare emozioni diverse, atteggiamenti aggressivi. Il lavoro effettuato e che porteremo avanti, è finalizzato al superamento dei pregiudizi e all’acquisizione di una maggiore consapevolezza dell’altro nella sua diversità”.
FOTO VINCI 2“Un incontro che riveste un enorme valore educativo – ha dichiarato l’assessore Marino. La scuola, come le altre agenzie educative deve formare i ragazzi, diffondendo tra essi i valori della eguaglianza, dell’altruismo, della fratellanza. Mi ha colpito, la capacità di riflessione e la preparazione didattica degli studenti su argomenti tanto delicati. Voglio ringraziare tutte le associazioni, la scuola e tutti coloro che hanno aderito a questo importante progetto che rientra in un contesto ancora più ampio per l’affermazione dei diritti e l’abbattimento di ogni discriminazione”.