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Chitarra, Voce e Una Mezzanota

Rilassante tocco di chitarra e voce calda. Oggi vi farò conoscere il mondo “Mezzanota” di Chiara Jerì e Andrea Barsali, duo acustico toscano.
Il cd Mezzanota, autoprodotto dai due artisti, accompagna l’ascoltatore in un tempo passato, dove Fabrizio De Andrè e Domenico Modugno raccoglievano le storie comuni per renderle eterne in poesia. Un tempo malinconico, raccontato e colmo di sentimento.

Chiarà Jerì, buona penna per i suoi testi, ci regala le sue parole in maniera dolce e profonda, quasi sussurrata, come nel brano “La ballata della Ginestra” che racconta di lontananza e di parole scritte su carta per avvicinare il più possibile due persone ad una carezza immaginaria “Ti scrivo nel momento più pulito e scrivo a te che sei il mio grande amore, strappato e ricucito in quell’istante che il sonno mi concede tra pace e sangue“.

Alterna in altri brani una forza che può trasmettere all’ascoltatore un messaggio chiaro e forte, come lo sdegno per la terribile morte di Giannino Losardo, ex sindaco di Cetraro e vittima di Mafia nel lontano 21 giugno 1980, nella ballata “Innesco e sparo“. “Sentieri d’omertà tracciati a stento che sfiorano le rive del lamento, il braccio come scure per un colpo e storia di un eroe che non ha volto. Il tempo si è rotto, veleno e gioco sporco.”

Andrea Barsali & Chiara Jerì

Un temporale introduce il quinto brano del disco, il “Notturno Delle Parole Scomposte“, brano vincitore del concorso “Un notturno per Faber” 2009, organizzato a Genova dalla Fondazione De Andrè e Myspace Italia. Il legame con il grande De Andrè si palesa  in questo brano in minore, motivo di ispirazione per l’intero lavoro. “Esco sotto la pioggia e bagno la faccia di lacrime e rugiada”, poesia e anima.

Il Singolo Vorrei ha lanciato l’uscita del disco con un suggestivo videoclip. Il pezzo è caratterizzato dal trasporto delicato di una canzone d’amore. “In questa mia notte che sa di lucciole vorrei tu sognassi senz’abitudine, vorrei che il tuo volo avesse il mio sorriso in fondo ai tuoi occhi che lo trattengono ancora, in me”.

Un lavoro fatto con il cuore, bloccando “l’istante in cui l’Intenzione diventa Musica“.
Mezzanota è un neologismo, è un attimo, è imperfezione viva, è fruscio, è creazione, è voce che si stacca dal pensiero e diventa musica, è suono che saluta le dita e diventa ambiente; ma non è musica e non è ambiente, è tutto quello che c’è prima di arrivarci e tutto quello che c’è dopo aver pensato di arrivarci“.

Sarebbe un piacere ascoltare ancora Chiara Jerì e Andrea Barsali in un lavoro futuro sorretto da arrangiamenti orchestrali che possano conferire ulteriore valore ai loro pezzi.

Il disco Mezzanota è disponibile nei principali digital stores e nel webstore di CDbaby  nel doppio formato sia in digitale sia nel classico supporto rigido. Mezzanota è, inoltre, disponibile in vendita anche a Genova, nell’emporio-museo della canzone d’autore genovese, in “ViaDelCampo29:Rosso” dove si custodisce la mitica chitarra Esteve di Fabrizio De Andrè.

Per Maggiori Informazioni visitare la Pagina Facebook o il Sito Internet.

Sito Internet Ufficio Stampa  Top1Communication.

 

 

 

Miriam Caruso

Underground Scosso Dallo Stato Sociale

Lo Stato Sociale Turisti Della Democrazia
Lo Stato Sociale - Turisti Della Democrazia

Lo Stato Sociale è una caratteristica dello Stato che si fonda sul principio di uguaglianza sostanziale, da cui deriva la finalità di ridurre le disuguaglianze sociali. In Italia lo stato sociale si è concretizzato in cinque ragazzi bolognesi ed il loro Welfare Pop; un fenomeno che scuote l’underground, coinvolgendo una gran fetta del pubblico giovanile.

La band nasce dall’idea di alcuni vecchi amici che, tra le quinte di Radio Fujiko e serate passate a suonare con una birra in mano, hanno deciso di voler comunicare il loro malessere nei confronti della società, senza peli sulla lingua.

Così nasce un ep, Welfare Pop, ed il 14 febbraio 2012 il primo album, Turisti della Democrazia, entrambi per la Garrincha Dischi.

Lo Stato Sociale offre un sound non ricchissimo di arrangiamenti, riconoscibile per i suoni che ci portano indietro con i ricordi ai game boy anni ’90, ma la scelta sembra spinta dallo scopo di far risaltare i testi, pregnanti di ironia.

La band parla dell’amore ai tempi dell’ikea, un amore usa e getta “tutto ciò che si distrugge poi si ricrea…Non ti amo però, forse ti cercherò”. Cantano di un amore che ha perso il suo valore e prendono le distanze dai “codardi con l’amore degli altri”.ikea
Raccontano della mancanza di giustizia, “Federico se n’è andato via da solo, Carlo ha posato per i fotografi nudo”, dando nuova vita nei loro testi a Federico Aldrovandi e Carlo Giuliani. E ancora, la pressione della crisi che toglie le speranze a chi ha una vita intera davanti.

Si respira il clima dei centri sociali e delle verità spicciole tra amici: questo è Lo Stato Sociale.

“Balla che chiunque un giorno ballerà guardando sotto i piedi leggerà il tuo nome 
Libertà”

Abbiamo Vinto la Guerra – Lo Stato Sociale

Sito Ufficiale Lo Stato Sociale                Garrincha Dischilo stato sociale

Miriam Caruso

Il Viaggio Dei Nuju Fino al 3° Mondo

Nuju carta d'identitàL’estate è agli sgoccioli. Il vento a Cosenza è caldo e lascia qualche desiderio d’estate a sfumare nelle foto al mare scattate con il telefonino. Eppure un motivo musicale continua a trattenermi in paesaggi di piazze affollate e in festa. Il ricordo mi porta sotto un palco. Il pubblico entusiasta balla, a ritmi Patchanka, una musica in cui il pop ed il rock si fondono, accompagnati da una scelta cantautoriale ben riuscita. Sto parlando dell’Urban Folk dei Nuju.

Vestiti da marinai, issano una bandiera piratesca sul palco e con un grosso inchino si presentano e si raccontano al pubblico.

La band nasce nel 2009, quando un gruppo di musicisti decide di intraprendere un percorso originale, fatto di soddisfazioni e libertà di espressione. Dopo un anno di sperimentazione nasce il loro primo album omonimo per l’etichetta Latlantide, è il 30 aprile 2010. Il signor “Nessuno” (traduzione di Nuju in dialetto calabrese) muove i primi passi, raccontando il suo viaggio in un mare torbido e non sempre ospitale “Il mondo gira più veloce di un battello fuori rotta…Si può toccare il fondo in un mare di guai“.

Leggio Nuju
Palco dei Nuju Prima di un Concerto

Il signor Nessuno non è stanco di comunicare e, ad un anno dal primo disco d’esordio, prosegue il suo percorso con l’uscita del secondo album, Atto Secondo per l’etichetta MK Records/VLC/Venus. Il progetto, preceduto dall’uscita del singolo Disegnerò, mostra come sia in atto la maturazione della band, consolidata da testi che si alternano tra tematiche che vanno dal mondo della politica “Di quel che vedo non mi frega niente se la mia vita la decide il presidente“, a brani più romantici “Disegnerò una casa su misura per noi, per dare alle finestre la forma degli occhi tuoi“.

I Nuju hanno bisogno di comunicare il più possibile ed avere orecchie pronte ad accoglierli. Il loro desiderio viene ascoltato, trovandosi ad aprire il concerto di Ligabue Campovolo 2.0. Inoltre Atto Secondo viene definito disco del mese a maggio 2011 su Caterpillar (Rai Radio 2).

Ed eccoci qua nel 2012 con 3° Mondo per Mk Records. La trilogia si completa con quest’ultimo album, carico di rabbia ed indignazione. Un viaggio terminato nella giusta maniera, appagando il desiderio di ribellione e comunicazione che ha spinto i sei musicisti ad intraprendere questo percorso. “Si sa che in questa società non c’è tempo per sognare” eppure i sogni del signor Nessuno non si toccano “Nella testa dell’artista c’è un mondo all’incontrario“. Non ci troviamo davanti a soliti clichè e rime banali, ma a solida ironia intrisa di contenuti politici non scontati.

Il signor Nessuno ci farà ancora ballare, c’è ancora troppo da raccontare.

Vorrei soltanto lasciarmi andare come una bussola impazzita come un treno che è partito e che non ha fermata da rispettare

Bussola – Nuju

www.nuju.it      www.mkrecords.it

Nuju

 

Miriam Caruso

 

 

VioladiMarte: Rock & Psichedelia

VioladiMarte

Il cd che ho fra le mani profuma di lavoro ben fatto e lo stereo lo reclama con la spia accesa in play.
Ma facciamo un passo indietro. Il viaggio ha inizio nel 2010 quando nasce il progetto VioladiMarte formato da: Joe Santelli, Stefano Amato, Marco Verteramo, Paolo Chiaia e Maurizio Mirabelli.

La ricerca del sound di questi talentuosi musicisti diventa il collante perfetto per la nuova band. Le influenze provenienti direttamente dall’inghilterra e la psichedelia tipica degli anni 70 ne costituiscono l’anima calda. Il tutto è valorizzato dai testi in italiano, criptici al primo ascolto, che si rivelano incisivi e allo stesso tempo carichi di introspezione.
Dopo due anni di lunga gestazione nasce il primo disco dei VioladiMarte, La Sindrome Dei Panda (MkRecords/Self), un concept album che esprime la filosofia del gruppo: “L’uomo vive realmente se stesso solo nella sua mente, creando nella realtà un mondo parallelo. Inscena i suoi ruoli e le sue parti al punto da dimenticare di avere qualcosa nel suo intimo da nascondere.
violadimarteIl percorso della Sindrome parte con la ballata rock Lacrime Di Vetro Blu, brano ricco di arrangiamenti e armonie tipicamente psichedeliche: “Nel mio sangue scorre piombo infetto dalle tue banali strategie, senza più regole.
Ancora, Alberi D’Amianto, un pezzo che rimane in testa per le sonorità pop, in cui viene descritto come le persone non siano coinvolte realmente nei sentimenti che provano, preferiscono urlare anzichè ascoltare, usare le proprie maschere per non scoprire di vivere sogni altrui.
Paragioia sembra la canzone che esprime al meglio il concetto che i cinque musicisti cosentini vogliono raccontare: una falsa gioia, quasi asettica e priva di elementi reali. Come afferma il leader dei VioladiMarte Joe Santelli: “La Paragioia è malattia e nello stesso tempo medicina: illumina e nasconde le paure. E’ il bene e il male in un unico universo.”

Il cd è ancora in play nelle casse e la ballata Medeleine, dolce e malinconica, mi fa soffermare su questo sound appena nato eppure così forte e carico di idee salde.
I VioladiMarte sembrano spettatori di una sindrome che li ha colpiti in prima persona. Raccontano dell’analogia uomo/panda, della perdita di desideri individuali e della conseguente condizione di stasi. Il panda fa estinguere la propria specie per la difficoltà di riprodursi.
Il cd sta esaurendo le sue tracce, è il momento adatto per una dolce ninna nanna, Trollmors, intonata in norvegese dal sussurro della mamma Troll, interpretato insieme a Monica Munkvold Døsen, che rassicura i suoi piccoli prima di chiudere gli occhi ai sogni; un finale quasi inaspettato, forse un pò azzardato ma significativo: abbiamo scoperto di essere infetti da questa strana malattia, siamo stati svegliati dalle sonorità rock, ora ci culliamo con una chitarra acustica suonata sulle fredde nevi del nord.

“Baciami gli occhi che il tempo non sente.”

Il Tempo Non Sente – VioladiMarte

www.violadimarte.it

www.mkrecords.it

 Miriam Caruso