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Orlandino Greco: ‹‹Idm voterà no al referendum costituzionale››

orlandino-greco-21COSENZA – Fa conoscere la sua posizione  sul referendum costituzionale  di novembre, Orlandino Greco,consigliere regionale della Calabria e leader del movimento L’Italia del Meridione. Una posizione, la sua, nettamente in contrasto, come dichiara, con “la visione che il governo intende proporre con l’innovato impianto istituzionale”. ‹‹ Sono orgoglioso che anche l’Italia del Meridione si sia espresso per il “no”. Innanzitutto è inaccettabile il metodo con cui il governo intende trasformare un referendum confermativo su materie di rilevanza costituzionale in una scommessa sulla tenuta del premier. Il tentativo di rilanciare con slogan demagogici una riforma così importante per il Paese è davvero preoccupante per la tenuta democratica del Paese. Il rischio è che la riforma “Boschi”, si tramuti, come avvenuto per la riforma Delrio che avrebbe dovuto abolire le Province, in un provvedimento generativo di un vero e proprio caos istituzionale. Con la riforma non si superano, inoltre, i problemi relativi al bicameralismo perfetto. Si prevedono infatti procedimenti legislativi differenziati a seconda delle diverse modalità di intervento del nuovo Senato, con il rischio di creare una vera e propria impasse istituzionale. La riforma va acolpire con forza l’assetto istituzionale, delegittimando, attraverso l’eliminazione della legislazione concorrente e l’introduzione della clausole di supremazia, la potestà legislativa delle regioni. Non si può poi dimenticare che alla riforma costituzionale è collegata una legge elettorale che non tiene in alcuna considerazione le osservazioni della corte costituzionale che hanno decretato l’illegittimità del“Porcellum”.  Infine, il combinato disposto, individua nel segretario del partito che vince le elezioniil capo del governo, il quale nomina i parlamentari, i quali votano il presidente della repubblica e i membri del Csm. Di fatto, per proprietà transitiva, il segretario del primo partito del Paese nominerà anche gli organi di garanzia determinando un grave vulnus democratico, consolidando il primato delgoverno sul parlamento e certificando il passaggio da una democrazia partecipata ad una a consenso informato. L’Italia del Meridione sosterrà sempre iniziative politichee legislative volte all’ innovazione e alla semplificazione dei processi burocratici e dell’assetto istituzionale, ma saremo sempre contrari ad un cambiamento che metta in discussione i principi fondamentali della nostra carta costituzionale.

 

 

Referendum costituzionale, “La Calabria che vuoi” dalla parte del no

COSENZA – Un no secco e tondo al progetto di riforma della Costituzione dalla Segreteria politica del Coordinamento provinciale “La Calabria che vuoi” al Referendum costituzionale. «Più che altro, un pasticcio che rischia di ridurre a pezzi la Carta costituzionale, riversando tutto il potere nelle mani di pochi, senza più controlli e bilanciamenti», dice Gianluca Gallo, ex consigliere regionale e già sindaco di Cassano, che nei giorni scorsi, nella sua attuale veste di coordinatore provinciale del movimento politico “La Calabria che vuoi”, ha incontrato il responsabile nazionale dei comitati per il no di Forza Italia, il deputato Roberto Occhiuto. Un incontro cordiale, «tra amici che hanno condiviso gran parte del loro percorso politico», ricorda Gallo, e che ha avuto come unico punto l’esame delle modifiche costituzionali che su proposta del governo potrebbero cambiare il volto della Magna Charta in caso di responso positivo al referendum confermativo che dovrebbe tenersi in autunno. «Da parte nostra – ragiona Gallo – c’è una contrarietà netta e motivata: i processi di riduzione dei costi della politica, apparentemente perseguiti attraverso il taglio del Senato, in realtà avrebbero potuto essere perseguiti in altra mediante una semplice legge. Il tentativo di mascherare la cancellazione di una Camera come risposta in tema di costi della politica nasconde invece, insieme ad altri provvedimenti, il reale intendimento del Governo Renzi e del Pd: dar vita, nei fatti, ad un regime presidenziale libero da quei bilanciamenti saggiamente voluti dai padri costituenti». Una linea sulla quale la sintonia con Occhiuto è stata piena. «In sostanza – prosegue Gallo – ne verrebbe fuori un sistema in cui il potere finirebbe con l’essere accentrato per lo più nelle mani del Governo, con la maggioranza parlamentare che attraverso le nomine non avrebbe ostacoli a manovrare anche organi di controllo sin qui terzi ed imparziali, come la Corte costituzionale. Il tutto inaugurando tra l’altro una nuova, pericolosa forma di centralismo, che penalizzerebbe le Regioni e gli enti locali. Una iattura, ancor più per il Meridione, che già dimenticato da Roma rischierebbe d’essere ancor più penalizzato dal nuovo sistema romanocentrico». Considerazioni sulla base delle quali, pur nel mantenimento dell’autonomia delle forze rappresentate, Gallo ed Occhiuto hanno convenuto di stringere un patto di consultazione permanente, per collaborare nella costituzione dei comitati del no e nella mobilitazione per un voto contrario al referendum. Nei prossimi giorni sarà reso noto il calendario di una serie di iniziative congiunte che saranno promosse in tutta la provincia di Cosenza da Fi e da “La Calabria che vuoi”.

Raccolta firme referendum costituzionale, la Federazione provinciale Pd di Catanzaro raccoglie oltre 4 mila firme

 Giornata nazionale di mobilitazione Usb contro il jobs act.CATANZARO – Sono oltre quattromila le firme raccolte dalla Federazione provinciale del Partito democratico di Catanzaro, guidata dal segretario provinciale Enzo Bruno, per il Referendum confermativo sulle Riforme Costituzionali del prossimo mese di ottobre. Un contributo importante all’impegno del Partito calabrese, guidato dal segretario Ernesto Magorno. Il segretario provinciale, Enzo Bruno, ringrazia «i dirigenti, i militanti, gli amministratori locali e prima di tutto i segretari dei circoli del Pd catanzarese che con grande impegno e passione hanno messo in campo sul territorio iniziative, manifestazioni e raccolte firme consentendo il perseguimento di questo risultato – afferma Bruno -. Uno sforzo accresciuto sicuramente dal momento di particolare complessità politica nazionale ed internazionale, ma non ha impedito ai democratici della Federazione di Catanzaro di mobilitarsi per valorizzare, spiegandone ai cittadini la reale portata, l’attuazione di una riforma che può essere definita storia, quale sarà quella Costituzionale. Un momento atteso da quarant’anni che significa assicurare meno sprechi, più “leggerezza”, stabilità e partecipazione, un cambiamento necessario per proiettare l’Italia in Europa da protagonista».