Archivi tag: Referendum

Referendum, in Calabria netta vittoria del NO

CATANZARO – Netto il predominio anche in Calabria per il NO al Referendum costituzionale attestato poco sotto il 70 per cento. Il No vince con percentuali importanti anche in alcuni centri nei quali il potere del Pd è piuttosto radicato, come a Pizzo Calabro, guidato da un renziano della prima ora come Gianluca Callipo, oppure a San Giovanni in Fiore, città di origine del presidente della Regione Mario Oliverio. E’ evidente che il voto referendario sia sganciato dalle logiche di partito a livello locale. Il SI vince nelle circoscrizioni estere, dove probabilmente gli elettori, lontani dai dibattiti e dall’antipolitica, si sono espressi esclusivamente sul quesito referendario e non sulla qualità dei risultati prodotti dal Governo dell’ormai ex presidente Renzi.

Referendum, la Calabria è ultima. Affluenza al 69,11%. Exit poll danno il “no” in vantaggio

ROMA – Si sono chiusi alle 23 in tutta Italia i seggi per il Referendum costituzionale. In tutto 61.551 le sezioni elettorali in Italia. Il dato comunicato dal Viminale dell’affluenza alle urne è del 69,11% degli aventi diritto. In Calabria ha votato il 54,43%. Catanzaro è la provincia che ha visto la più alta affluenza (56,71%), a seguire Cosenza (55,88%), Crotone (47,82%), Vibo Valentia (54,23%) e Reggio Calabria (53,07%). La nostra regione, secondo i dati del Viminale, è la regione con l’affluenza più bassa.

Un boato ed un applauso ha salutato nel comitato del no l’arrivo del risultato degli exit poll diffusi da La7, che danno il no i vantaggio sul sì. In base al secondo

Referendum, matite non idonee. Caos a Vibo Valentia

VIBO VALENTIA – Caos e tensione in alcuni seggi di Vibo Valentia dove le matite fornite dal Ministero dell’Interno per il voto non sarebbero copiative, così come invece prevede la legge. Alcuni elettori hanno chiamato la Digos, intervenuta in particolare nel seggio numero 6 posto nella zona alta della città. Ma analoghi problemi con le matite si stanno presentando in diversi seggi della città di Vibo e sono stati segnalati pure da alcuni presidenti di seggio. Diversi elettori per tali motivi si sono rifiutati di votare, mentre altri – dopo aver provato la matita su un foglio bianco e verificato che si cancella facilmente – hanno fatto mettere a verbale tale circostanza. Matite non copiative anche nel seggio speciale del carcere di Vibo Valentia.

Referendum, In Calabria si vota meno. Affluenza nazionale media del 56,97%

ROMA – Alle 19 ha votato il 56,97% degli italiani mentre la Calabria si attesta come la regione dove si è votato meno con il 44,34%. Emilia Romagna e Veneto le regioni con la maggiore percentuale ambedue con il 65,91%. Questi i dati diramati dal Ministero dell’interno alle ore 19.

Alle 12 un italiano su cinque, tra gli aventi diritto, si era recato alle urne toccando la media del 20,1% nettamente superiore rispetto all’ultimo referendum, quello sulle trivelle, nel quale, lo ricordiamo, il quorum del 50% + 1 era necessario per la validità della consultazione.  In base ai dati sul sito del ministero dell’Interno risulta che, per il momento, al Sud sono meno gli elettori che si stanno recando al seggio. In Calabria a Crotone si registra la minore affluenza con il 39,25%

Maggiore l’affluenza nel capoluogo di regione. A Catanzaro ha votato il 46,55. Seguono Cosenza (45,78), Vibo Valentia (44,24), Reggio Calabria (42,55). Il comune nel quale l’affluenza è stata più bassa è quello di Platì (RC) con il 21,75% dei votanti. In provincia di Cosenza invece il comune che ha fatto registrare l’affluenza maggiore, sia nella provincia che in tutta la regione. Si tratta di Cellara con il 60,04%

Referendum, seggi aperti dalle ore 7 di questa mattina

COSENZA – Seggi aperti dalle 7 alle 23, per il referendum costituzionale per la riform del sistema istituzionale del Paese. Sulla scheda l’elettore deve apporre una croce sul Sì o sul No per esprimere il proprio voto verso il quesito referendario: “Disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la seggio-referendum-2soppressione del CNEL e la revisione del titolo V della parte II della Costituzione”. Il ministero dell’Interno ha comunicato le cifre ufficiali sul corpo elettorale, ripartito nei 7.998 Comuni e nelle 61.551 sezioni elettorali del territorio nazionale. Saranno 46.714.950 gli elettori aventi diritto, di cui 22.465.280 maschi e 24.249.670 femmine. A questi vanno aggiunti i 3.995.042 elettori aventi diritto al voto per corrispondenza all’estero, di cui 2.077.455 maschi e 1.917.587 femmine. Gli elettori del territorio nazionale, per poter esercitare il diritto di voto presso l’ufficio elettorale di sezione nelle cui liste risultano iscritti, devono esibire, oltre a un documento di identità, la tessera elettorale personale a carattere permanente. Qualora la propria tessera elettorale sia stata smarrita o si rilevi che gli spazi per l’apposizione del timbro siano esauriti, si potrà chiedere una nuova tessera agli uffici comunali aperti nella giornata di domenica, per tutta la durata delle operazioni di voto.

Premier Renzi a Reggio, soddisfatti Romeo e Giudiceandrea

COSENZA – Il capogruppo del Partito Democratico in Consiglio Regionale, l’on. Sebi Romeo, e il capogruppo dei Democratici Progressisti, l’on. Giuseppe Giudiceandrea, esprimono grande soddisfazione per la venuta del Presidente del Consiglio Matteo Renzi che domani chiuderà la campagna referendaria a Reggio Calabria. In una nota i due esponenti politici affermano: «la chiusura della campagna referendaria in Calabria rappresenta un segnale importante e dimostra, ancora una volta, l’attenzione che il governo nazionale ha nei confronti della nostra regione. In questi anni la sinergia tra il governo nazionale e la giunta regionale presieduta dal governatore Oliverio – continua la nota – ha prodotto diversi risultati positivi, come il patto per il sud, il patto per la Città di Reggio, la stabilizzazione di migliaia di lsu ed lpu, il completamento dell’autostrada Salerno Reggio Calabria, il finanziamento del terzo macro lotto della s.s.106. Domani nella città dello stretto chiuderemo questa appassionante campagna referendaria in compagnia del Premier, proprio per questo ribadiamo il nostro accorato appello a votare si per cambiare l’Italia».

Seminario “Il comportamento elettorale dei calabresi nel Referendum del 2016”

 Backup_di_seminario referendum 2016A

ARCAVACATA DI RENDE (CS) -Il comportamento elettorale dei calabresi nel referendum costituzionale sarà il tema del seminario che avrà luogo martedì 6 dicembre alle ore 11,00 presso la sala riunioni del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali nell’edificio cubo 0b. Il seminario è organizzato dall’Osservatorio Politico-Istituzionale del Dipartimento che, come per altre tornate elettorali, intende fornire una lettura “a caldo” dei dati calabresi.

Il seminario sarà coordinato da Piero Fantozzi, docente di sociologia politica, con le relazioni di Marino De Luca, dottore di ricerca in “Scienza Politica”, Roberto De Luca, docente di “Sociologia dei fenomeni politici”, Francesco Raniolo, direttore del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali, Silvio Gambino, docente di “Diritto Costituzionale” in rappresentanza del Comitato per il “NO”, e Renato Rolli, docente di “Diritto Amministrativo” in rappresentanza del Comitato per il “SI”.

 

Speranza all’Unical per il NO al Referendum

RENDE (CS) – Esprime il dissenso all’interno dello stesso Partito Democratico, la posizione di Roberto Speranza, rappresentante di quella parte del Pd che ha deciso di votare No al Referendum costituzionale. Il parlamentare ha spiegato le ragioni di questa scelta nel corso di un incontro organizzato all’Università della Calabria dall’associazione studentesca “Sviluppo Universitario”. «E’ legittimo che in un grande partito come il Pd vi siano opinioni diverse in una materia importante e delicata come la Costituzione – ha detto Speranza – Lo Statuto del Partito Democratico è molto chiaro. Su questi temi vi è libertà di scelta. Io sono convinto delle ragioni del NO: evita un’eccessiva concentrazione di potere nelle mani del capo del Governo di turno. Penso che soprattutto per il Mezzogiorno – ha aggiunto – sia importante ribadire la necessità di bloccare questa riforma che non va nella giusta direzione. Il fatto che all’interno del mio partito vi sia un dibattito anche aspro, ma vero e leale è indice di democrazia. Potremmo sembrare litigiosi, invece siamo liberi di esprimere le nostre posizioni. Come me vi sono altri pezzi di centrosinistra come la CGIL, l’Associazione nazionale Partigiani. Quindi – ha concluso Speranza – io penso sia legittimo stare nel Pd, essere di centrosinistra e votare no».

Riforma, Oliverio in campo per il Sì a Catanzaro

CATANZARO – Una platea numerosa e variegata ha partecipato oggi pomeriggio, presso l’auditorium del Seminario Pio X di Catanzaro, all’incontro sul tema “In Campo per il Sì sulla riforma costituzionale” a cui hanno preso parte il presidente della Regione, Mario Oliverio e il responsabile nazionale sanità del Pd, Federico Gelli. All’iniziativa, introdotta e moderata dal consigliere regionale Enzo Ciconte ha portato il proprio saluto il presidente della Provincia di Catanzaro, Enzo Bruno.

Dopo aver ringraziato Ciconte per essersi fatto carico di organizzare «questa bellissima manifestazione» e dopo aver affermato che «dei problemi di Catanzaro torneremo a parlare subito dopo il 4 dicembre», il presidente della Giunta regionale ha ricordato le difficoltà finora  affrontate e il lavoro svolto in questi mesi dal governo regionale. Poi il discorso si sposta sul Referendum: «Questa sera voglio parlare brevemente del merito della riforma costituzionale. Nel corso di questa curiosa campagna referendaria, c’è stato chi ha cercato di spiegare le ragioni per dire Sì alla riforma entrando nel merito di essa e chi, invece, ha tentato di menare il can per l’aia, di sviare il discorso, parlando di altro. Non ho sentito uno, uno solo che si è detto contrario al superamento del bicameralismo paritario e ad una regolazione di un rapporto corretto e ordinato fra lo Stato e le Regioni, che attualmente determina numerosi contenziosi ed enormi perdite di tempo. Uscire da questa gabbia è una necessità del Paese. Se dovesse prevalere il no, condanneremmo il Paese ad una condizione di assoluto ritardo rispetto al quadro internazionale e ai bisogni della società italiana, da cui non si sa quando potremo uscire. E il Mezzogiorno e la Calabria rimarrebbero fanalino di coda in tutto. Ecco perché come calabresi abbiamo grande interesse a spingere in avanti il processo di cambiamento avviato».

«Se domenica prossima non dovesse prevalere il Sì alla riforma – ha concluso il presidente della Regione – l’Italia sarebbe destinata non solo a rimanere imprigionata, chissà per quanto tempo, nella gabbia dell’immobilismo e dei ritardi, ma conterebbe di meno in Europa e nel mondo e si bloccherebbe definitivamente la battaglia che sta coraggiosamente combattendo Matteo Renzi e che io condivido totalmente, che è quella di creare un’Europa del progresso, dei popoli e dei cittadini, rispetto all’Europa dei burocrati e della conservazione».