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Il premier Conte in visita “lampo” oggi a Reggio Calabria

REGGIO CALABRIA – Il presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, è arrivato nella Prefettura di Reggio Calabria, prima tappa della visita che effettuerà stamattina nella regione.

Conte è stato accolto dal prefetto Michele di Bari, dal presidente della Regione, Mario Oliverio, e dal sindaco della Città metropolitana, Giuseppe Falcomatà. «Voglio dire che a questo viaggio tenevo molto», ha detto Conte ai giornalisti entrando in Prefettura.

Conte, subito dopo il suo arrivo, nell’atrio del Palazzo del Governo, ha apposto la sua firma, con accanto il prefetto Michele di Bari, sul “Registro per la cittadinanza consapevole”.

Conte, secondo quanto si è appreso, oltre al presidente della Regione, Mario Oliverio, e al sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, incontrerà i Procuratori della Repubblica di Reggio Calabria e di Palmi, Giovanni Bombardieri ed Ottavio Sferlazza, alla presenza del Questore, Raffaele Grassi, e dei comandanti regionali e provinciali dei carabinieri e della Guardia di finanza.

Fonte e Foto Ansa

‘Ndrangheta, sequestrati beni per un milione di euro

REGGIO CALABRIA – I carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria hanno eseguito un sequestro di beni per un valore di un milione di euro a carico di Giovanni Battista Cacciola, di 54 anni, presunto affiliato alla cosca di ‘ndrangheta dei “Cacciola-Grasso”, che esercita la propria influenza a Rosarno, Gioia Tauro e zone limitrofe.

Il sequestro scaturisce dall’indagine denominata “Scacco matto” che ha portato al rinvio a giudizio di Cacciola ed alla sua condanna sia in primo grado che in appello a 16 anni di reclusione per associazione per delinquere di tipo mafioso costituita allo scopo, riferiscono i carabinieri, “di commettere plurimi delitti di acquisto, trasporto e commercializzazione di sostanza stupefacente del tipo cocaina”.
I beni sequestrati consistono in un esercizio pubblico, un’azienda agricola, quattro immobili e cinque terreni, assieme a conti correnti e prodotti finanziari.

Di origine dolosa l’incendio che distrutto il negozio “no glutine”

REGGIO CALABRIA- É stato di natura dolosa l’incendio che nella notte tra mercoledì e giovedì scorsi, a Reggio Calabria, ha distrutto il negozio “Zero glutine life”. Non si esclude, di conseguenza, che l’incendio abbia avuto una matrice estorsiva. Sull’episodio si é svolta in Prefettura una “Riunione tecnica di coordinamento”, convocata dal prefetto, Michele di Bari, con la partecipazione dei vertici delle forze di polizia. «Nel corso della riunione – riferisce un comunicato della Prefettura – é stata effettuata un’attenta disamina della vicenda e sono stati ascoltati i titolari dell’esercizio commerciale vittime dell’atto intimidatorio. Nell’immediatezza dell’episodio delittuoso – si afferma ancora nella nota – erano già state disposte adeguate misure di vigilanza nei confronti degli interessati e dell’attività commerciale».

(Foto e fonte Ansa)

 

Incendio in un negozio di prodotti biologici, indagini in corso

REGGIO CALABRIA – Un incendio sulle cui cause sono in corso accertamenti ha distrutto la notte scorsa, in pieno centro, a Reggio Calabria, un negozio di prodotti biologici. Non si registrano danni alle persone. Le fiamme si sono propagate all’intero piano terra dell’edificio interessando tutti e tre locali che si affacciano sulla centrale via del Torrione.

Scattato l’allarme sul posto sono intervenute tre squadre dei vigili del fuoco che hanno lavorato fino all’alba per avere ragione delle fiamme. Il fuoco ed il fumo, oltre ad avere annerito la facciata del palazzo potrebbero aver creato danni strutturali, attualmente al vaglio dei tecnici, all’intero edificio. Nessuna ipotesi viene esclusa sull’origine del rogo.
Sul posto assieme ai vigili sta lavorando anche la Polizia scientifica. La chiusura della strada al traffico veicolare ha mandato in tilt il traffico della zona gravato, in queste settimane, dal passaggio di quanti evitano la vicina tangenziale est interessata da lavori di riammodernamento.

Fonte e Foto Ansa

Le mani della criminalità organizzata sulle scommesse online, 68 indagati

ROMA -In corso di esecuzione 68 provvedimenti restrittivi nei confronti di importanti esponenti della criminalità organizzata pugliese, reggina e catanese, nonché di imprenditori e prestanome. Circa 80 le perquisizioni. Sequestri in Italia ed in numerosi Stati esteri per circa 1 miliardo di Euro.

Dalle prime luci dell’alba è in corso una imponente operazione internazionale di polizia, coordinata dalla Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, che vede impegnati congiuntamente uomini di Guardia di Finanza, Polizia di Stato, Carabinieri e D.I.A. nella cattura di 68 esponenti della criminalità organizzata pugliese, calabrese e siciliana e nel sequestro di beni per 1 miliardo di Euro in Italia e in numerosi Stati esteri. I reati contestati sono tutti riconducibili all’associazione mafiosa, al trasferimento fraudolento di valori, al riciclaggio ed autoriclaggio, all’illecita raccolta di scommesse on line ed alla connessa fraudolenta sottrazione ai prelievi fiscali dei relativi guadagni.

L’attività repressiva in corso giunge al termine di complesse indagini, delegate dalle D.D.A. delle Procure della Repubblica di Bari, Reggio Calabria e Catania e riguarda gruppi criminali che si erano spartiti e controllavano, con modalità mafiose, il lucrosissimo mercato della raccolta illecita di scommesse su eventi sportivi e non, per un volume di giocate superiore a 4,5 miliardi di euro su diverse piattaforme online gestite dalle associazioni delittuose.

I cospicui guadagni accumulati, monitorati dalla Guardia di Finanza, venivano poi reinvestiti in patrimoni immobiliari e posizioni finanziarie all’estero, intestati a persone, fondazioni e società, schermati con la complicità di prestanome di comodo. Su tali beni sono in corso di esecuzione i provvedimenti di sequestro in Italia e all’estero, grazie anche alla fondamentale collaborazione delle Autorità Giudiziarie di Austria, Svizzera, Regno Unito, Isola di Man, Paesi Bassi, Curaçao, Serbia, Albania, Spagna e Malta, nonché dell’Unità di Cooperazione Eurojust. I dettagli dell’operazione saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa che si terrà alle ore 11:00, presso gli Uffici della Direzione Nazionale Antimafia ed Antiterrorismo (via Giulia, 52 – Roma), alla presenza del Procuratore Nazionale e dei titolari delle Procure Distrettuali di Bari, Reggio Calabria e Catania.

 

“Essere qui – boom edition” Emma il 16 febbraio al Palacalafiore

REGGIO CALABRIA – Esce venerdì 16 novembre “Essere qui – Boom edition” il nuovo progetto discografico di Emma contenente l’ultimo singolo “Mondiale”, tutti i brani del disco “Essere qui” e altri 3 inediti: “Incredibile voglia di niente”, “Nucleare” e “Inutile Canzone”, brano che segna il ritorno di Emma come cantautrice.

L’album anticipa il tour che porterà Emma sui più importanti palcoscenici di tutta Italia, Calabria compresa, dove si esibirà il 16 febbraio al PalaCalafiore di Reggio Calabria, per l’unica data nella nostra regione, curata dalla Esse Emme Musica di Maurizio Senese. Nel tour, che partirà dall’Exit, il suo personale club musicale, Emma si esibirà per emozionare e coinvolgere tutto il suo pubblico con i brani estratti dall’ultimo disco di inediti “Essere qui” e tante altre grandi sorprese.

“Essere qui – Boom edition” oltre che nella versione standard sarà disponibile anche in uno speciale formato magazine, interamente scritto e ideato da Emma, composto da 8 racconti senza filtri, immagini live e inediti scatti di Toni Thorimbert che ne catturano la vera essenza.

LE PAROLE DELL’ARTISTA

 «Ho voluto fortemente lavorare a questo progetto perché ho sentito il bisogno di raccontarvi delle “storie” – spiega Emma – di raccontarvi di me e di farlo soprattutto a modo mio, un po’ strambo, tragicomico, ma tremendamente vero. È stato molto faticoso aprire i cassetti chiusi a chiave e tirare fuori le parole, i pensieri più intimi e profondi, le paure, tutto l’amore. Allo stesso tempo mi sono sentita leggera e forte davanti a tutto quello che ho avuto il coraggio di scrivere, rileggendo tutte le pagine ho pianto e ho riso, sono passata dal sentirmi sconfortata e debole al vedermi come una donna forte e determinata, una lunga seduta d’analisi, faccia a faccia con me stessa, perché ogni tanto è giusto fare i conti e tirare le somme, anche se la matematica non mi è mai piaciuta»!

‘Ndrangheta, maxi sequestro di beni per oltre 212 milioni di euro (NOMI)

REGGIO CALABRIA – Militari del Comando provinciale della Guardia di finanza di Reggio Calabria e dello Scico, con il coordinamento della Dda reggina, stanno eseguendo due provvedimenti emessi dalla Sezione Misure di prevenzione del Tribunale, con cui è stato disposto il sequestro di beni per un valore di oltre 212 milioni di euro riconducibili a due imprenditori del settore della fabbricazione e distribuzione di conglomerati bituminosi e del calcestruzzo.

Secondo quanto è  emerso dalle indagini, il patrimonio sequestrato, costituito da imprese commerciali, beni mobili e immobili e disponibilità finanziarie, “sarebbe stato accumulato nel tempo – riferisce in una nota stampa la Guardia di finanza – anche grazie all’abbraccio affaristico/criminale con le cosche reggine”.

I NOMI

I due imprenditori destinatari del provvedimento di sequestro, la cui attività riguarda il settore della fabbricazione e della distribuzione di conglomerati bituminosi e del calcestruzzo, sono Domenico Gallo, di 62 anni, di Bovalino, e Gianluca Scali, di 46 anni, di Roccella Jonica.

Trentatreenne muore durante il parto, aperta un’inchiesta

REGGIO CALABRIA – Non si conoscono ancora le cause del decesso di una donna di origini indiane morta durante il parto avvenuto al reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale di Reggio Calabria.

Secondo una prima ricostruzione sarebbero sopraggiunte delle complicazioni mentre la donna era in procinto di dare alla luce il neonato, trasportato con urgenza a Roma. Sulla vicenda è stata aperta un’indagine da parte dell’autorità giudiziaria.

 

 

 

 

Guai col Fisco per un imprenditore reggino, sequestrati beni e conti correnti

REGGIO CALABRIA – Oltre 158.000 euro sono stati sequestrati dai Finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, che hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo, anche nella forma per equivalente, di conti correnti bancari, depositi e altre disponibilità finanziarie, emesso dal Tribunale di Reggio Calabria, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di un imprenditore reggino operante nel settore del commercio al dettaglio di giochi e giocattoli.

L’articolata attività investigativa – coordinata dal Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria Dott. Giovanni Bombardieri e dal Procuratore Aggiunto Dott. Gerardo Dominijanni e diretta dal Sostituto Procuratore Dott. Nicola De Caria, ha consentito di accertare l’omesso versamento di ritenute fiscali (reato punito e previsto dall’art. 10-bis del d.lgs. 74/2000), da parte dell’indagato. Dalle indagini esperite è emerso che il rappresentante legale della società interessata, avente sede nel pieno centro del capoluogo reggino, non aveva versato, entro i termini previsti dalla legge, le somme dovute in base alla dichiarazione del sostituto d’imposta resa per l’anno 2014, a titolo di ritenute dovute o certificate. I Finanzieri reggini hanno inoltre individuato un significativo compendio patrimoniale direttamente riconducibile all’indagato, composto da disponibilità finanziarie liquide (conti correnti, polizze assicurative, fondi di gestione del risparmio). L’attività delle fiamme gialle, eseguita simultaneamente presso le sedi centrali degli istituti finanziari ove risultavano accesi i rapporti da sottoporre a vincolo cautelare (Torino, Milano, Varese, Verona, Roma e Siena), rientra nei prioritari compiti della Guardia di Finanza che, nell’ambito del contrasto ai fenomeni di illegalità economico-finanziaria, orienta la propria azione al fine di incidere sulla diffusione degli illeciti fiscali, finanziari ed economici, a tutela delle imprese che operano nella piena e completa osservanza della legge.

‘Ndrangheta, sequestro di beni ad esponenti delle cosche reggine

REGGIO CALABRIA – Militari del Comando Provinciale di Reggio Calabria e del Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata di Roma, coordinati dalla locale Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia diretta dal Procuratore della Repubblica Giovanni Bombardieri hanno eseguito due provvedimenti emessi dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria, su richiesta del Procuratore Aggiunto Calogero Gaetano Paci e del Sostituto Procuratore Francesco Ponzetta, che dispongono l’applicazione della misura di prevenzione patrimoniale del sequestro su beni immobili e rapporti finanziari per un valore complessivo stimato di circa 1.600.000 euro.

Oggetto del sequestro è il patrimonio intestato/riconducibile a CHILÀ Domenico, cl. ’41, al defunto ALAMPI Giovanni, cl. ’46 e ai rispettivi nuclei familiari costituito da unità immobiliari, terreni e rapporti finanziari/assicurativi. Le figure criminali dei suddetti erano emerse nel corso delle indagini esperite nell’ambito del procedimento penale n. 1389/08 R.G.N.R. D.D.A. – operazione “Crimine” – in relazione alle cui risultanze, nel corso del 2010, entrambi i proposti erano stati destinatari di ordinanza di custodia cautelare in carcere poiché ritenuti responsabili, unitamente ad altre 119 persone, dell’ipotesi di reato di cui all’art. 416 bis c.p. (associazione per delinquere di tipo mafioso), in quanto intranei alla “locale” di ‘ndrangheta operante nelle frazioni del capoluogo reggino di “Trunca” e “Allai”. In tale contesto, per i reati ascritti, i predetti sono stati successivamente condannati – con sentenza emessa nel 2012 dal G.U.P. del Tribunale di Reggio Calabria: – CHILA’ Domenico, alla pena di anni 4 e mesi 8 di reclusione – confermata dalla Corte di Cassazione – poiché ritenuto appartenente alla “locale di Trunca” con la dote di “sgarro”, la più alta carica della Società Minore; – ALAMPI Giovanni, alla pena – rideterminata dalla Suprema Corte – di anni 6 di reclusione, in quanto ritenuto esponente di vertice della citata “locale di Trunca”.

In esito a tali attività, veniva delegata dalla menzionata D.D.A. – sempre più interessata agli aspetti economico-imprenditoriali legati alla criminalità organizzata – apposita indagine a carattere patrimoniale volta all’individuazione – ai fini dell’applicazione di una misura di prevenzione – del patrimonio riconducibile ai summenzionati proposti.

Le conseguenti investigazioni, condotte dal G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Reggio Calabria e dal citato Servizio Centrale I.C.O. della Guardia di Finanza, attraverso la ricostruzione e l’analisi delle transazioni economiche e finanziarie operate – negli ultimi trent’anni – dai proposti e dai rispettivi nuclei familiari, hanno consentito – attraverso una complessa e articolata attività di accertamento e riscontro documentale – l’individuazione dei patrimoni dei quali gli stessi risultavano disporre, direttamente o indirettamente, il cui valore era decisamente sproporzionato rispetto alla capacità reddituale dichiarata ai fini delle imposte sui redditi, nonché le fonti illecite dalle quali i proposti avevano tratto le risorse per la loro acquisizione.

In tale ambito, i citati Reparti individuavano con riferimento al percorso esistenziale dei proposti, le condotte delittuose poste in essere, le frequentazioni, i legami parentali, i precedenti giudiziari e gli altri elementi ritenuti fondamentali per la formulazione, ai sensi della normativa antimafia, da parte della competente A.G., del prescritto giudizio prognostico sulla pericolosità sociale “qualificata” dall’appartenenza ad un’associazione mafiosa, in capo a entrambi i proposti. Alla luce di quanto sopra, il Tribunale di Reggio Calabria – Sezione Misure di Prevenzione, su richiesta della citata DDA, con i provvedimenti in esecuzione, ha disposto il sequestro del patrimonio riconducibile a CHILÀ Domenico, al relativo nucleo familiare, nonché agli eredi di ALAMPI Giovanni. Complessivamente con i provvedimenti in questione è stato disposto il sequestro di 09 unità immobiliari, 2 terreni, quote di fabbricati, nonché disponibilità finanziarie, per un valore complessivo stimato in circa € 1.600.000.

 

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