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Concerto di S.Francesco di Paola in tv su Rai 5, la regia è del Catanzarese

Domenico Riccelli
Domenico Riccelli

Regia del Catanzarese per  ‘Insieme per S. Francesco – Concerto per la pace e il dialogo interreligioso’ che sarà trasmesso su Rai 5 questa mattina alle ore 9.55 e in replica martedì 20 dicembre alle 16.30. A firmarla Domenico Riccelli, originario di Pentone,  che con grande sensibilità e maestria tecnica ha sintetizzato in immagini e musica le emozioni del concerto che ha coinvolto oltre 4000 spettatori provenienti da tutta Italia.

L’evento dedicato al Santo patrono della Calabria in occasione del seicentenario della sua nascita, si è tenuto con successo la scorsa estate al piazzale del santuario di Paola. Hanno condotto la serata Domenico Gareri e Giusy Ferrara. Il concerto, promosso dall’Associazione musicale “Orfeo Stillo” con la direzione artistica del Maestro Luigi Stillo e la direzione organizzativa di Giusy Ferrara, è al centro di uno speciale televisivo prodotto dalla Life communication che è riuscito a conquistare l’attenzione della Rai.

L’evento ha preso vita nel Giubileo della Misericordia indetto da Papa Francesco e voluto dall’Ordine dei Minimi che hanno inteso rivolgere alle nazioni, attraverso la lingua universale e unificatrice della musica, un grande messaggio di pace, affidato a ben 300 musicisti tutti rigorosamente calabresi. Tra gli altri, viene riproposta l’esecuzione del celebre brano “Francesco di Paola che cammina sulle onde”, composto da uno dei più grandi compositori dell’800, Franz Liszt, e della monumentale Mass for the peace “The Armed Man” di Sir Karl Jenkins. ‘Insieme per San Francesco’ ha rappresentato l’esempio concreto di come la Calabria, grazie alla passione, all’esperienza e alla qualità dei suoi professionisti,  possa travalicare i propri confini e proiettarsi nel panorama dei grandi eventi nazionali.

 

Si spengono i riflettori sul festival “BREVI D’AUTORE Alessio Mazzuca”

2MONTALTO UFFUGO (CS) – Con la proclamazione e la premiazione dei vincitori, ieri si è conclusa la seconda edizione del festival “BREVI D’AUTORE Alessio Mazzuca” promosso dall’Accademia della Comunicazione e patrocinato dal Comune di Montalto Uffugo. “Teatro” di Ivan Ruiz Flores (Madrid), il cortometraggio che ha vinto il GranPremio BREVI D’AUTORE, mentre il Premio Speciale del Pubblico è stato assegnato a “Matilde” di Vito Palmieri (Bari). “Faremo in modo che l’evento prosegua e cresca. Si tratta di un’occasione per artisti emergenti che qui a Montalto vedono valorizzarsi il proprio talento” – ha affermato il Sindaco Pietro Caracciolo. La giuria tecnica ha assegnato anche altri premi: Premio alla Migliore Scenografia ad Andrea Belcastro (Cosenza) per “Nessuna croce manca”; Premio alla Migliore Interpretazione Femminile a Marinella Manicardi per “Il nostro piccolo segreto” di Franco Montanaro (Bologna); Premio al Miglior Montaggio a Davide Vizzini per “In cerca di un amico” di Karma Gava (Bologna); Premio alla Migliore Fotografia a Salvo Lucchese per “Matilde” di Vito Palmieri (Bari); Premio alla Migliore Colonna Sonora a Alejandro Diez Montemayor per “Teatro” di Ivan Ruiz Flores (Madrid); Premio alla Migliore Sceneggiatura a Marco Castelli, Edoardo Colombo e Nicola Piovesan per “Deus in machina” di Nicola Piovesan (Bologna); Premio alla Migliore Interpretazione Maschile a Miah Shajhan per “Sexy shopping” di Adam Selo (Bologna); Premio alla Migliore Regia a Adam Selo per “Sexy shopping”. Presenti, infatti, alla serata il Presidente, Alessandra Filice, e i volontari dell’associazione che opera nei reparti di Pediatria di Cosenza per accogliere, supportare e intrattenere i bambini ricoverati e i genitori. Concetta ed Egidio Mazzuca hanno espresso la loro soddisfazione per un evento che consente loro di condividere il ricordo del figlio con la comunità e che, soprattutto nel costituire un’opportunità per professionalità del cinema, si lega al tema della solidarietà.  Soddisfatti anche l’ideatrice del festival, Rita Russo, e il direttore artistico, Nicola Cosentino.

Teatro: “Notturni dialoghi di cortigiane” per la regia di Antonio Caracciolo

Il Teatro dopolavoro ferroviario di Via Nino Bixio 44 a Reggio Calabria ospita – venerdì 19 giugno  2015 alle ore 20:30 – l’ennesima performance del regista calabrese Antonio Caracciolo. Infatti sarà proposta al pubblico reggino, per il saggio finale del corso base organizzato dal Pharos Teatro Archi, l’opera “Notturni dialoghi di cortigiane”.

AntonioCaracciolo.conduttore del futuro Calcheranno il palco per la regia di Antonio Caracciolo gli attori: Rachele Dieni,  Marilù Laface,  Saverio Malara,  Sofia Malara,  Maria G. Meringolo,  Nino Pizzimenti,  Caterina Rescigno,  Gisella Rescigno,  Francesca Romeo,  Trilly Trilla e Rosalba Vazzana.  Assistente Suono e Luci sarà Antonino Versaci.

Leggero e diretto, dalla prima battuta all’ultima, “Notturni Dialoghi Di Cortigiane” accompagna lo spettatore, in un intrigante viaggio notturno, alla contemplazione ironica e disincantata delle relazioni amorose e passionali più diverse vissuti dai protagonisti: le “Cortigiane” ed i loro “Clienti”, serotine figure nelle quali ciascuno, forse, può riconoscere lo specchio del proprio “io”   più trasgressivo e fantasioso, che talvolta, ci si sente di lasciarlo vagabondare specie al calar delle tenebre.

Aldilà delle battute umoristiche e delle situazioni paradossali che si susseguono nella scena, i protagonisti, nell’affrontare i loro amori, delusioni, abbandoni, tradimenti e fantasie fuori dagli schemi, strizzano l’occhio a quelle persone che possono definirsi “vive” e che si riconoscono perciò in questo cam-cam di relazioni.

L’atmosfera dominante è quella della notte in tutte le sue accezioni, con le sfumature dei suoi colori, dei suoi rumori, delle sue temperature, il ritmo delle sue ore languidamente dilatate o sfuggenti nell’eccitazione, fino a giungere alla luce malinconica ed incerta dell’alba.

Due mondi vengono messi a contrasto: quello della vita quotidiana alla luce del sole in cui dominano la razionalità, le azioni programmate, la paura, i rumori dell’ambiente lavorativo e del traffico e quello della notte intriso di passione, istinto, di rottura delle regole, di libera  espressione dei sentimenti e del corpo, di musica.

Paradossalmente nell’oscurità si alza il volume…

Il lavoro sul testo tenta di concatenare  i vari Dialoghi attraverso un viaggio immerso nell’istinto dell’uomo, dove la difficoltà di dare un senso simmetrico e sincronico, ad una struttura (quella dei Dialoghetti appunto) che comunque sfuggirebbe, sospinge gli attori  in un percorso interiore, di chiarissima ascendenza onirica, che concede “tras-loco” da un personaggio  all’altro.

La chiave interpretativa della messa in scena, a volte esasperata, e la linea dei costumi estrosi e molto colorati, richiama lo stile “camp”, non moda, ma filosofia dello stile, che fa dell’eccesso e dell’esibizionismo, in questo caso seLocandina.2Notturni Dialoghimpre imprescindibile dall’ “eleganza”, la sua bandiera. Eccentrico, sensuale, il “camp” ha avuto e continua ad avere in tutte le epoche illustri profeti, da Cleopatra a Lorenzo il Magnifico, da Oscar Wilde a Madonna, e ben si adatta alla trasposizione di questi dialoghetti che, scritti nel II secolo d.c., sono per la loro comicità, vivacità ed umanità,   “di tutti i tempi” o “fuori dal tempo”.  

Durante le serate dedicate alla prove il regista Antonio Caracciolo ha dichiarato: “Il mio scopo e sogno  è stato sempre quello di far nascere una scuola di teatro professionale nella mia amata Reggio Calabria, per poter dare la giusta luce nel Teatro Europeo ad un  terra ricca di storia, cultura, sicuramente di  talenti.

Un punto fermo atto successivamente a formare una Compagnia Stabile Teatrale reggina.

L’intenzione è quella di investire in modo mirato su progetti di qualità umana ed artistica,  per un ritorno che possa portare alla stessa Città: Arricchimento culturale – Nuovi posti di lavoro – Immagine di rilievo Europeo.

Nonostante le solite innumerevoli difficoltà,  mi piace pensare che, nel mio piccolo, con l’attuale corso base/breve Pharos Teatro Archi, possa essere l’inizio della suddetta operazioni, .infatti esso vuole essere solo un punto d’inizio, e mai d’arrivo,  per cominciare il lungo cammino verso il sogno. “

Il regista Antonio Caracciolo, attualmente collabora con il maestro Pupi Avati.

-Attore professionista, di Brancaleone (RC), laureato all’Accademia Nazionale D’arte Drammatica Silvio D’Amico di Roma nel 1999, anno in cui debutta anche in TV, Canale 5, ne  “Il Mattatore” di e con Vittorio Gassman, uno dei suoi Maestri.

Ha appena finito di girare la serie tv  “CATTURANDI”,  da Ottobre 2015 in onda su Rai 1. A breve, in Svizzera, sarà impegnato sul set del film-tv  “IO SONO GAETANO”, per la regia di Rolando Colla.  Cop. italo/svizzera (RAI-FICTION, RSI, PEACOCK FILM).

-In teatro ha lavorato con registi del calibro di Mario Ferrero, Franco Branciaroli, Enrico Maria Lamanna, Vittorio Gassman, Alessandro Haber , Flavio Bucci, Nikolay Karpov etc. Ha fatto parte della Compagnia del Teatro della Tosse di Genova.

-Nei  film al cinema con Vanzina  in “E adesso sesso”,  Giuseppe Ferrara nel “Caso Calvi”,  “500” di Robbiamo ,  “Ora e per sempre” di Verdecchi, “Vicino al fiume” di Stefano Marcucci, “Un ragazzo d’oro” di Pupi Avati, con Riccardo Scamarcio e Sharon Stone.

-In televisione ha partecipato a varie fiction tra cui “Un bambino cattivo”,  “Un matrimonio”, “Nati ieri”, “Paolo VI”, “Don Matteo” “Butta la Luna 2”. Gente di Mare. Un sera d’ottobre.                                                                       

Ha interpretato il ruolo de “Il Conduttore del Futuro (Il Balbuziente)” nella terza edizione di “Avanti un altro”,  preserale di Canale5, di e con Paolo Bonolis.   

La Commissione Cultura assegna riconoscimento al regista Pierluigi Sposato

comune-cosenza-215Lunedì 1 giugno, alle ore 17,00,  la Sala Quintieri del Teatro Rendano ospiterà la cerimonia di consegna di un riconoscimento, da parte della Commissione cultura del Comune di Cosenza, al regista cosentino Pier Luigi Sposato, autore del film ” Il colore verde della vita ” che sarà presentato in anteprima mercoledì 3 giugno al cinema Modernissimo di Cosenza e dal 4 giugno sarà distribuito in 40 copie nelle sale cinematografiche di tutta Italia. Quello che attribuirà la Commissione cultura a Pierluigi Sposato è un riconoscimento al suo talento, ma soprattutto alla tenacia dimostrata dal regista nel portare a termine il suo ambizioso progetto. Pierluigi Sposato, infatti, venne ospitato per la prima volta dalla Commissione Cultura di Palazzo dei Bruzi il 20 giugno del 2012, quando il film era ancora in lavorazione ed aveva subito un brusco stop per mancanza di fondi. Sposato non si è mai perso danimo trasferendosi per un certo periodo in Germania, a Berlino. Ora può vedere finalmente la luce, dopo tre anni di lavorazione con location esclusivamente calabresi, compreso il centro storico di Cosenza. Dalle anticipazioni e da quel che se ne sa, il film è una sorta di action movie con accenti da thriller, che racconta la vicenda dellincontro tra due generazioni, rispettivamente rappresentate dal giovane Elias, che per una rapina finita male in cui ha trovato la morte un amico, sta sfuggendo alle forze dellordine, e da un uomo saggio che, scorgendo nel giovane la figura di un ragazzo afflitto dalla tossicodipendenza, gli offre la sua amicizia per farlo uscire dal tunnel. La storia raccontata da Sposato che firma, oltre alla regia, anche la sceneggiatura del film, azzera il conflitto generazionale tra i due protagonisti incanalandolo sui binari del rapporto empatico che prelude allhappy end. Per il cast Pierluigi Sposato ha reclutato gli attori fuori dalla Calabria, a cominciare da Francesco Maccarinelli (Elias) che si è fatto le ossa in teatro per aver lavorato molto con Giorgio Albertazzi e Leo Gullotta e per aspirare ad essere diretto prossimamente da Antonio Latella, uno dei più apprezzati registi teatrali contemporanei. La parte di Franco Forgione, luomo saggio nel quale si imbatte Elias e che contribuisce a cambiargli la vita, è stata affidata a Roberto Rizzoni, tra gli attori preferiti da Giuseppe Patroni Griffi, mentre per il ruolo femminile di Mia il regista si è lasciato catturare dalla bravura della russa Olga Guseva. Girato a costi molto contenuti e con sacrifici non indifferenti, Il Colore verde della vita viene definito dallo stesso regista “una favola moderna” sul disagio giovanile e sui conflitti generazionali.  Egli ha dimostrato  scrive Frammartino nella prefazione al libro  come la caparbietà proverbiale dei calabresi altro non sia che consapevolezza delle proprie idee. Ben venga questa testardaggine, perché chi è baciato dallestro deve porre il proprio tassello per la rinascita sociale e morale della regione.

Successo per “L’ORSO” di Checov a Roghudi

Francesco Figliomeni, Erica Filocamo, Antonio CaraccioloRoghudi (RC). Un’incredibile serata ventosa in piena estate è stata sconfitta, infatti –nonostante tutto – è calato felicemente il sipario tra gli scroscianti applausi del numeroso e qualificato pubblico presente  sull’opera teatrale “L’ORSO” di Anton Chevov, rivisitata per la regia di Antonio Caracciolo. L’evento è stato organizzato dall’associazione “Artefici della Moda” di Caterina Ficara con preziosa collaborazione dell’amministrazione comunale di Roghudi ed il supporto della locale Pro Loco. L’opera di Checov è stata proposta in Prima Nazionale nella caratteristica cittadina grecanica di Roghudi in una produzione originale per “Roghudi città cultura” per la regia di Antonio Caracciolo che ha visto attore protagonista lo stesso Antonio Caracciolo con una pimpante Erica Filocamo ed funambolico Francesco Figliomeni. Interessanti i costumi originali realizzati per l’evento dalla stilista villese Caterina Ficara, nonchè la particolare Scenografia e Dipinti approntati da Sara Parlongo. Ottimo il contributo di Gregorio Panetta nelle vesti di aiuto regista. Antonio Caracciolo non è nuovo alla regia, ha infatti “griffato” numerosi eventi teatrali sia a Roma che in Calabria (sua terra d’origine). Il brillante ed interessante attore, nel pensare già da ora al suo futuro, ha già in mente numerosi progetti da realizzare nella sua Calabria e che ha già proposto con oculati e dettagliati progetti a numerosi Enti.  Particolare l’entrata in scena degli attori, che hanno lentamente creato un virtuale percorso tra la folla prima di salire su palco.  Per un atto unico scritto dallo scrittore russo nel lontano 1880, la fiera esposizione letterale di Antonio Caracciolo nella recitazione del personaggio principale si è proposta in modo attuale, senza alcun cenno di volgarizzazione anche nei gesti più duri e rudi, facendo infine capire che l’Amore ha sempre il sopravvento. Scroscianti applausi hanno consacrato l’opera.  La serata è stata conclusa da Antonio Caracciolo con la magistrale esecuzione di “io non vorrei crepare” di Boris Vian nella traduzione ed adattamento del mitico Vittorio Gasman. Antonio Caracciolo che principalmente è un attore professionista, nato a Reggio Calabria e formatosi professionalmente a Roma, dove vive, dopo qualche giorno di riposo continuerà a proporre la rivisitazione de “L’ORSO” in alcuni centri calabresi prima di rientrare a Roma per completare i sui impegni sul set.