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Al Teatro Rendano torna il Premio Agapanto

COSENZA – Sarà il Teatro “Alfonso Rendano” il palcoscenico della terza edizione del Premio Agapanto, l’evento di solidarietà, organizzato dal Gruppo Citrigno e Fondazione Mediolanum Onlus, in programma il prossimo 12 dicembre.

Testimonial d’eccezione

L’iniziativa, che quest’anno sostiene la Campagna “Curiamo La Ricerca”, per promuovere la raccolta fondi a favore della ricerca oncologica pediatrica, avrà due testimonial d’eccezione: la ballerina e pittrice Simona Atzori e l’attore Paolo Ruffini.

Il workshop “Impresa Sociale, l’integrazione produce valore”

Ad anticipare la serata, sarà il workshop “Impresa Sociale, l’integrazione produce valore”, previsto per le 17.30, presso il Ridotto del Teatro Rendano. Interverranno nel dibattito, moderato da Domenico Gareri, il sindaco di Cosenza Mario Occhiuto, la Dott.ssa Paola Galeone (Prefetto Città di Cosenza), la Dott.ssa Angela Robbe (Assessore al Lavoro e Welfare della Regione Calabria), il Prof. Rocco Reina (Università “Magna Graecia” di Catanzaro), il Prof. Giorgio Fiorentini (Università “Luigi Bocconi” di Milano), il Dott. Lorenzo Sibio (Presidente Lega Coop Calabria), la Dott.ssa Adriana De Luca (Presidente Cooperativa Sociale “Volando Oltre” di Cosenza), l’Avv. Luciano Ricci (Rappresentante Legale Impresa Sociale “Solid Ale Beer” di Catanzaro).

Concluderà l’incontro Giusy Versace della Commissione Affari Sociali di Montecitorio).

La serata – evento

A partire dalle 20.30, invece, spazio al divertimento e allo spettacolo. Durante la serata sarà assegnato il Premio Agapanto 2019, realizzato dal maestro orafo Michele Affidato, a personalità che si sono distinte per il loro percorso professionale ed etico- sociale.

L’ingresso è gratuito previa prenotazione al numero 370.1435822

Redemption day, al Rendano lo spettacolo dei detenuti del carcere di Cosenza

 COSENZA – “E’ possibile pensare ad una vita rinnovata? Ebbene sì! Perché tutti commettiamo errori. E’ quello che accade in “Redemption day”, atto unico liberamente ispirato al Moby Dick di Herman Melville.

Sconfiggendo la “balena bianca” che altro non è che la paura dell’ignoto, il perdersi nel bianco, in quel colore non colore, gli attori/personaggi si riappropriano del significato di una parola faro, per tutti indistintamente: autostima, consapevolezza per reinserirsi ed essere pronti ad una vita nuova…”.

E’ racchiuso in queste brevi note di regia dell’attore e regista cosentino Adolfo Adamo il senso più profondo dello spettacolo “Redemption Day” che andrà in scena venerdì 19 luglio, alle ore 18,00, al Teatro “Rendano” (ingresso gratuito), nell’ambito del Festival delle Invasioni, a conclusione del laboratorio teatrale che per il terzo anno Adamo ha diretto alla Casa circondariale “Sergio Cosmai” di Cosenza. Un laboratorio cui hanno partecipato quest’anno 8 detenuti che il 19 luglio saliranno sul palcoscenico del “Rendano” e che saranno protagonisti del terzo capitolo di “Amore sbarrato – Il Ritorno”, questo il titolo del progetto giunto in dirittura d’arrivo grazie alla rinnovata sinergia e collaborazione tra  il Comune di Cosenza  e Casa circondariale “Sergio Cosmai” diretta dalla dottoressa Maria Luisa Mendicino. La finalità del progetto ed ora dello spettacolo è nota: abbattere lo stato di invisibilità dei detenuti, accorciando le distanze tra il mondo esterno e l’universo carcerario e favorendo quei percorsi rieducativi e riabilitativi che devono riguardare le persone private della libertà personale.

«Questa terza fase del meritorio lavoro di Adolfo Adamo – sottolinea l’Assessore alla comunicazione Rosaria Succurro che ha seguito il progetto sin dalla sua prima edizione- è ancora una volta particolarmente delicata e dimostra una notevole sensibilità che ci rafforza nella nostra convinzione di attribuire al teatro quella funzione sociale che aiuta i detenuti a compiere quel percorso rieducativo previsto dal sistema penitenziario durante il periodo in cui sono privati della libertà personale”. L’intuizione di Adolfo Adamo che ora si sostanzia nel nuovo capitolo di “Amore sbarrato» è stata non solo felice, ma ha prodotto importanti  risultati. Non era una novità in senso assoluto che alcuni detenuti recitassero, all’interno del perimetro della casa circondariale di Cosenza, ma che lo facessero andando oltre le sbarre e rappresentando degli spettacoli fuori dal carcere, peraltro nel teatro più importante della città, questa sì che è stata una assoluta novità.

«Il teatro – dice ancora Adolfo Adamo – è solo un pretesto per andare a vedere cosa accade dentro e oltre quelle mura. Per me era interessante conoscere le loro vite e le loro ombre, ma in maniera discreta e non invadente. E, insieme, capire il senso della libertà e la conquista della parole. Credo molto nel teatro dal punto di vista catartico».

E sarà così anche con questa rilettura del “Moby Dick” di Herman Melville.

 

 

CosenzaPianoFest, domani la presentazione del weekend che celebrerà il pianoforte

COSENZA –  Il 22 e 23 giugno prossimi si celebrerà a Cosenza un weekend all’insegna del pianoforte.

In quattro locations del centro storico (il Chiostro di San Domenico, la Sala “Quintieri” del Teatro Rendano, il Museo dei Brettii e degli Enotri e i Giardini di Villa Rendano) si susseguiranno le esibizioni al pianoforte di artisti di ogni età con repertori di musica classica. “CosenzaPianoFest”, questo il titolo della manifestazione, è promossa da Assocultura Confcommercio Cosenza, con il patrocinio del Comune di Cosenza. La due giorni dedicata al pianoforte intende riconoscere la dimensione consolidata acquisita in città da questo strumento, sia perché Cosenza è la città di Alfonso Rendano, pianista e compositore cui è intitolato il teatro di tradizione cosentino ed inventore del terzo pedale indipendente, sia perché in un contesto così significativo sono cresciuti bravi pianisti e si stanno affermando tanti giovani talenti.

Il programma completo di “CosenzaPianoFest” sarà illustrato domani, mercoledì 12 giugno, alle ore 12,00, nella sala capitolare del Chiostro di San Domenico, nel corso di una conferenza stampa alla quale parteciperanno l’Assessore alla comunicazione, turismo e marketing territoriale Rosaria Succurro, l’Avv.Mariano Marchese, Presidente nazionale di “Assocultura”, la vice Presidente, avv.Gabriella Arcuri, il direttore artistico della manifestazione Giuseppe Maiorca, Presidente dell’Associazione Musicale “Maurizio Quintieri” e Walter Pellegrini, direttore generale della Fondazione “Attilio ed Elena Giuliani” e direttore del progetto Villa Rendano.

Successo per la prima di ‘Medea – I segreti della nave Argo’ al teatro Rendano

COSENZA – È andata in scena ieri sera, al teatro Rendano, la prima di “Medea – I segreti della nave Argo”, adattamento della tragedia euripidea a regia di Antonello Lombardo e portata sul palco dalle Officine Teatrali Telesiane con sold-out. L’iniziativa per altro fortemente desiderata non solo dal prestigioso liceo classico ma anche da istituzioni come l’Assessorato all’Istruzione e Cultura della Regione Calabria, assieme ai patrocini dal Consiglio regionale della Calabria e dall’Associazione “Humanismus Heute”, ha visto come ospite, oltre alle figure istituzionali, anche il famoso filologo Prof. Bernhard Zimmermann, docente di letteratura greca dell’Università di Friburgo e membro dell’Accademia delle Scienze di Heidelberg.

La serata è iniziata con la premiazione del Certamen Telesiano Internazionale, in cui le figure più o meno istituzionali che hanno sfilato sul palco, hanno sottolineato l’importanza della cultura greco-romana.

Emblematico a tal proposito è stato l’intervento dell’On. Jole Santelli che ha ricordato come agli inizi dei suoi studi giuridici, il suo professore di leggi e istituzioni romane abbia detto che «In altri paesi studieranno magari più codici europei e comunitari, ma noi vi insegniamo a comprenderli».

Ma naturalmente l’apice della serata si è vissuto con la tragedia: quel momento in cui il sipario si alza e comincia una magia difficilmente trasmissibile con altri spettacoli visivi.

Con gabbie sospese in aria e la suggestiva scenografia della galea costruita da Gianluca Salomone, si è dato inizio a uno spettacolo dal livello più che professionale, come ha sottolineato più tardi Zimmermann: «Sono venuto pensando a del teatro scolastico, ma ho visto dei professionisti. Spettacolare quanto questi ragazzi siano riusciti a creare».

E così Sara Gedeone, nel ruolo della protagonista Medea, ha saputo innalzare ancora una volta l’ammirazione che dovremmo avere verso una donna che è stata capace, sebbene con mezzi estremi,  a non piegarsi o spezzarsi ma prendere e tenere nella propria mano le fila del proprio destino, col cuore ma soprattutto con la sua «sapienza e saggezza» che tanto fan paura a Creonte e Giasone, rispettivamente interpretati da Francesco Garenna e Lorenzo Patella. Il primo, irriconoscibile, già sul palco con la spettacolare performance di Fineo, anziano indovino maledetto, ha saputo dare anche all’altero orgoglio di Creonte il proprio riscatto.

Il pathos della tragedia greca

Ma andiamo per gradi: scelta apprezzatissima è stata quella di mettere in scena, per la prima parte dello spettacolo, il viaggio di un giovane Giasone impersonato da Alessandro Russo. Impavido ma col cuore sempre in bilico, innamoratosi di Issipile, portata sul palco da Maria Angela Spagnuolo, questa scaglia una maledizione sul futuro di lui e di Medea. Assieme ai suoi compagni, tra cui figura anche l’Eracle di Corrado de Pasquale e l’argonauta Vittorio Tenuta, quindi incontra Eeta, che nella sua natura barbara e folle, condanna l’eroe (parola ripetuta in maniera martellante per tutta la prima parte per stridere poi con l’ignavia e l’egoismo del Giasone del domani) a una prova che supererà solo grazie all’intervento divino (Brigitta Fiertler, Aurora Cassano, Ludovica Miraglia nelle vesti delle dee Era, Atena e Afrodite) che farà innamorare Medea di quel giovane bello e prestante.

Poi il time-skip, siamo anni dopo, come ci spiega il coro (Francesca La Valle, Alice Guido e Demetra Giannotta), e un Giasone adulto magnifico nella sua arroganza maschilista, facile dispensatore di favori per poter dormire sonni tranquilli, si risposa con la figlia di Creonte il quale condanna Medea, lacerata dall’amor tradito e iraconda, all’esilio: la vendetta è sanguinosa e vedrà la morte della novella sposa dell’eroe del vello d’oro e di suo padre, Creonte, assieme ai suoi stessi figli, suggestivamente messa in atto attraverso uno schermo d’ombre. In tutta la seconda parte, assoluta protagonista è Medea assieme questo Giasone che fa il proprio ingresso in maniera graduale. Lorenzo è qui riuscito a infondere allo stereotipo del personaggio vera vita. Così Medea e Giasone sono riusciti a far soffrire, piangere e temere il pubblico in un’alchimia di non poco conto. Emozionarlo, anche e soprattutto grazie ai monologhi scritti da Flavio Nimpo e Marta Leonetti che hanno saputo riassumere il riscatto della saggia e forte Medea.

Una serata come quella di ieri, per concludere, è certamente un monumento al classicismo e se è vero che la cultura «è la cote che affila la mente», il pubblico se n’è andato arricchito.

Alfredo Arturi

Alarico, intimidazione al regista, «Il musical non dovete farlo»

COSENZA – «Vi abbiamo hackerato mail e non vi è bastato, abbiamo fatto sparire la macchina del regista e non vi è bastato, vi abbiamo sabotato gli spettacoli e non vi è bastato, strappato i manifesti, bucato le ruote al vostro compositore, cosa dobbiamo fare ancora per farvi capire che questo Alarico non dovete farlo e non lo farete mai».

Questo è il messaggio anonimo che il regista del musical Alarico, Attilio Palermo, ha trovato sul parabrezza della sua auto.

«Giusto il tempo di assorbire il colpo e mettere insieme i fatti descritti nel messaggio, e non ho esitato a sporgere denuncia ai Carabinieri. Episodi accaduti – afferma il regista Attilio Palermo – ma in periodi diversi, e tali quindi da non indurre a pensare a gesti intimidatori. La lettera anonima mi ha fatto mettere in relazione tutto. Io e i miei colleghi non riusciamo a comprendere quanto è accaduto e il perché. Il ogni caso – conclude Palermo – lo spettacolo di Alarico andrà in scena il 18 al Rendano».

Il regista esprime massima fiducia nel lavoro delle forze dell’ordine, con l’auspicio che gli autori dell’intimidazione vengano rapidamente individuati.

La stessa lettera è stata fatta recapitare al produttore e coreografo Mario Palermo e al compositore Luigi Morrone.

Il violinista Joaquìn Palomares ospite della Stagione Concertistica dell’Associazione Quintieri

COSENZA – Terzo appuntamento con la Stagione Concertistica dell’Associazione Quintieri; finanziata dalla Regione Calabria, quale evento storicizzato, la Stagione Concertistica vede, inoltre, il supporto dell’Amministrazione comunale di Cosenza della Fondazione Carical.

Ospite del cartellone il famoso violinista Joaquìn Palomares definito dalla critica “poeta-virtuoso con temperamento latino”. Alle ore 20,00 di domenica 28 aprile il virtuoso violinista spagnolo sarà accompagnato da gli Archi del Rendano, una formazione composta da musicisti dell’Orchestra del Teatro Comunale “A. Rendano” nata dopo le audizioni del 2011.

Da allora la compagine si è arricchita da altre professionalità che hanno partecipato a diverse stagioni liriche o che hanno maturato diverse esperienze artistiche e professionali anche in ambito internazionale. Un programma variegato che spazierà da Bach a Mozart, da Sarasate e Bartok, con un repertorio dedicato alle pagine più belle e difficili per il violino solista.

“Il Gabbiano” di Cecov, Massimo Ranieri domani sera al Rendano

COSENZA – Gran finale giovedì 11 aprile, alle ore 20.30, con il ritorno sul palco del Teatro Rendano di Massimo Ranieri con “Il Gabbiano” di Anton Cecov.

Finanziato dalla Regione Calabria, quale evento storicizzato- sull’avviso pubblico per la selezione e finanziamento di interventi per la valorizzazione del sistema dei beni culturali, la qualificazione e il rafforzamento dell’offerta culturale- vede, inoltre, il supporto dell’Amministrazione comunale di Cosenza. Organizzato dalla società “L’AltroTeatro” guidata dal gruppo di operatori del mondo dello spettacolo locale: Enzo Noce, Giuseppe Citrigno e Gianluigi Fabiano. Sul palco del Teatro A. Rendano 19 appuntamenti all’insegna della grande drammaturgia senza dimenticare, però, il divertimento e il puro spettacolo. Prosa, dai grandi classici agli autori contemporanei e poi, commedie e musical, questi gli ingredienti del cartellone ideato da “L’AltroTeatro”.

Il Gabbiano” Un affascinante incontro fra due protagonisti assoluti del teatro italiano, Massimo Ranieri e Giancarlo Sepe, che per la prima volta insieme metteranno in scena uno dei testi teatrali tra i più noti e rappresentati di sempre: Il Gabbiano di Čechov. Una grande produzione, un allestimento imponente, undici attori in un nuovo e rivoluzionario adattamento di Giancarlo Sepe. La storia di Treplev, scrittore incompreso, del suo amore per Nina, il suo rapporto di odio/amore con la madre Irina, una anziana e famosa attrice, e poi tutti gli altri splendidi personaggi con le loro intense storie scritte magistralmente dal giovane Čechov, rivivranno in questo originale spettacolo. Una pietra miliare del teatro mondiale in una inedita grande edizione. Intenso e originale lo spettacolo, anche per la scelta del regista di coniugare al racconto di Cechov la musica francese in alcuni suoi brani piu famosi- tra i quali ‘Et maintenant’ di Gilbert Becaud – magistralmente interpretati dal cantante e poliedrico artista napoletano (nella parte del critico musicale Marcel). La storia commovente e tragica è quella del giovane scrittore incompreso Kostya Treplev innamorato di Nina , aspirante e bellissima attrice e del suo rapporto difficile con la madre Irina, anziana e invece già nota attrice teatrale, tutta presa dalla sua arte. In mezzo un altro personaggio chiave, Boris Trigorin, un narratore di successo e avanti negli anni che affascina e seduce le due donne fino a far pensare al tormentato ragazzo di campagna di volere il suicidio, poi messo effettivamente in atto. Un dramma senza tempo, questo de ‘Il Gabbiano’ capace di catturare l’attenzione degli spettatori fino all ‘ ultimo istante, proprio perché sviluppa i temi eterni dei sentimenti umani piu veri , senza infingimenti.

Dario Brunori al Rendano, serata di solidarietà per BAMBI

COSENZA – Si terrà sabato 6 aprile 2019 alle ore 20:00 la 15a Serata di solidarietà per BAMBI (Associazione Amici dei BAMBIni della Chirurgia Pediatrica).

A salire sul palco del teatro “A. Rendano” di Cosenza saranno Ruvio con alcuni  inediti del suo nuovo album; i Tulipani, gruppo formato da Alessandro Ruvio, Aldo D’Orrico e Yandro Estrada, che proporrà una carrellata dei migliori successi italiani degli anni Sessanta. Poi, ancora, i musicisti Nando Farina al sax e Francesco Parise al pianoforte insieme al corpo di ballo guidato da Francesca De Buono.
Sarà presente anche un ospite d’eccezione: il cantautore Brunori SAS si esibirà con alcuni dei suoi più grandi successi.

L’intero ricavato della serata andrà a sostenere le spese di Casa BAMBI Gianfranco Marcelli.

Casa BAMBI, inaugurata il 3 marzo scorso, è un appartamento a pochi passi dall’Annunziata di Cosenza dove vengono ospitati i parenti dei piccoli degenti della chirurgia pediatrica del nosocomio bruzio; l’unico requisito è che la famiglia risieda ad almeno 50 km di distanza dall’ospedale, così da poter rimanere a Casa BAMBI dal giorno del ricovero alle dimissioni, a titolo completamente gratuito.

«Dal 2004 i volontari di BAMBI sono presenti, quotidianamente, nell’U.O. di chirurgia pediatrica accanto ai bambini e ai loro genitori”, dichiara Emanuela Gigliotti, Presidente di BAMBI. “Ci chiediamo allora quale modo migliore di passare un sabato sera, se non quello di affollare il teatro Rendano, ascoltando buona musica e, nel contempo, offrendo il proprio sostegno a questa nuova e importante realtà della nostra città».

Per info sulle attività dell’associazione e sui biglietti del concerto: www.bambicosenza.it

Sabatum Quartet Opera Symphony, un nuovo viaggio tra innovazione e contaminazione

COSENZA –  Sabatum Quartet Opera Symphony il nuovo progetto musico-teatrale del gruppo più originale e conosciuto della provincia di Cosenza, ormai da anni uscito dai confini nazionali promuovendo e diffondendo la propria musica in ogni dove.

Un binomio perfetto che fonde la musica etnico-popolare e quella classica grazie alla partnership nata dall’unione delle due associazioni promotrici di questa idea innovativa il complesso Bandistico di Bocchigliero F. Berardi e l’Associazione Musicale Arteneò.

Grazie alla sensibilità della Regione Calabria, che ha sposato il progetto finanziandolo, si uniscono così due mondi paralleli, dando vita a “Fiato alle tradizioni”: un evento dalle grandi dimensioni che punta a mettere in simbiosi sonorità diverse ma di forte impatto e di impensabile riuscita. Una sfida che parte dalla Calabria rivelatasi fucina di artisti eclettici capaci di sperimentare e riuscire nell’intento. Il progetto ha previsto un vero e proprio lavoro di orchestrazione di alcuni tra 1 brani più rappresentativi del Sabatum Quartet. Ad occuparsi della concertazione, della direzione e del progetto sinfonico è il M° Francesco Perri. La grande compagine orchestrale, composta da fiati, archi e percussioni che accompagnerà 1 Sabatum Quartet. è composta da musicisti professionisti provenienti da tutta la Calabria Ad arricchire il cast, le giovani voci del “Piccolo Coro del Teatro Rendano” diretto da Maria Carmela Ranieri. Gli interventi recitati sono affidati al noto attore Giovanni Turco. L’intero evento sarà presentato da Marco Tiesi e Franchino Perri, allestimento audio-luci a cura di “Specchi Opposti” di Fabrizio De Rose.

Il progetto sfocierà per l’estate 2019 nell’uscita di un prodotto discografico, un DVD dei concerti, con l’edizione di Cristiani Music e una serie di appuntamenti nei teatri italiani. Il grande appuntamento quindi, è fissato per sabato 13 Aprile 2019, nell’ambito della rassegna “L’ Altro Teatro” sezione “Rendano Extra” in programma due matinèe per le scuole, alle 9 ed alle 11, ed il grande evento serale alle 20:30. A gonfie vela la prevendita dei biglietti, che porterà in tempi brevi al sold-out, ancora disponibilità online su www.inprimafila.net infoline: 328 121 09 04

 

«Un concerto che dedico a Lilli», Luca Carboni emoziona il Rendano

COSENZA – Luca lo stesso sì ma con un Fisico Bestiale lanciato nello spazio, in quel futuro così lontano e inafferrabile, come Sputnik, il primo satellite artificiale mandato in orbita intorno allo spazio e che oggi è anche il titolo del suo ultimo lavoro discografico e del suo tour che da mesi sta toccando le principali città italiane.

«Un concerto per Lilli. E’ a lei che lo dedico», ha esordito così ieri sera dal palco del Teatro Rendano Luca Carboni, a Cosenza, ospite della Fondazione Lilli, nell’ambito del progetto “La Primavera della Solidarietà”. Il concerto porta la firma della Esse Emme Musica di Maurizio Senese

Uno spettacolo di luci psichedeliche e immagini di ieri e di oggi che attraverso uno scherma digitale alle sue spalle raccontano la storia, il tempo, la vita.

Un viaggio in cui l’artista bolognese, accompagnato dalla sua band, ha ripercorso le tappe più salienti dei suoi 35 anni di carriera. E lo ha fatto concependo lo spettacolo come un vero e proprio show, dove non è mancata la parte elettrica, quella acustica, ritmi incalzanti e ovviamente canzoni evocative.

Lo spazio poi ha lasciato il posto alla sua parte più intima, quella che non smette mai di regalare emozioni, con i successi che lo hanno reso celebre, da Farfallina a Mare Mare, passando per Silvia lo sai.

E se da “Da quassù la Terra è bellissima, senza frontiere né confini” come diceva Yuri Gagarin, quaggiù non è da meno. Non lo sono stati gli applausi, le ovazioni e l’affetto che il pubblico ieri sera ha riservato ad uno dei cantautori più apprezzati del panorama musicale italiano. Un artista che riesce sempre a donare grandi suggestioni che, ancora oggi, a distanza di anni, restano intramontabili.

Raffaella Aquino