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Traffico di reperti archeologici: nei guai anche l’ex sovrintendente di Cosenza

NAPOLI –  Scambio di reperti archeologici all’interno del mercato di numismatica di Capua. Arrestati in flagranza dai carabinieri del nucleo tutela patrimonio culturale di Napoli con l’accusa di ricettazione di beni culturali l’ex sovrintendente di Catanzaro, Cosenza e Crotone Mario Pagano, 64 anni, e un compratore, un numismatico, G. A., di 70 anni.

Pagano è stato sorpreso a vendere alcuni vasi risalenti al IV secolo a.C, anelli in bronzo, 78 monete in bronzo (alcune delle quali ottocentesche), altre databili tra l’età tardo imperiale e medioevale di probabile provenienza da scavi clandestini e di due libri provento di furto consumato in danno del Monastero Casa Generalizia di Roma

Per Pagano oggi sovrintendente provinciale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Caserta e Benevento, il gip, dopo l’interrogatorio, ha disposto la misura dell’obbligo di dimora così come per il 70enne. I carabinieri secondo quanto emerso sospettavano che il 70enne vendesse reperti archeologici antichi  e sono intervenuti mentre questi scambiava degli oggetti con il sovrintendente Pagano.

Scoperto traffico reperti archeologici, 23 arresti

CROTONE – É in corso in Italia e all’estero un’operazione dei carabinieri del Comando Tutela patrimonio culturale, coordinati dalla Procura di Crotone, che ha portato all’esecuzione di 23 misure cautelari contro presunti componenti di una holding criminale che gestiva un ingente traffico di beni archeologici.

I reperti, provento di scavi clandestini in Calabria, venivano esportati illecitamente fuori dall’Italia.

Complessivamente sono 123 le persone indagate.

Quattro dei soggetti coinvolti nell’inchiesta, secondo quanto riferito dai carabinieri, sono domiciliati all’estero. Le indagini, avviate nel 2017, hanno permesso di recuperare numerosi reperti archeologici, per un valore di alcuni milioni di euro. In corso anche decine di perquisizioni.

Magorno si congratula con la Procura di Crotone

«Un plauso alla Procura di Crotone  e agli uomini che hanno portato a termine con successo “Achei”, importante operazione europea con cui si è smantellato il traffico illegale di beni archeologici». Ha scritto su Twitter il senatore Ernesto Magorno.

 

Sorpresi mentre rubavano reperti archeologici, due arresti

CROTONE – I carabinieri della Compagnia di Crotone hanno tratto in arresto e posto ai domiciliari due tombaroli. Gli uomini sono stati  sorpresi mentre scavavano delle buche a pochi metri dalla Colonna del Tempio di Hera a Capocolonna. I militari, durante un servizio di controllo territoriale, hanno notato un’auto sospetta parcheggiata nei pressi del Museo. Fatte le tempestive indagini del caso, le forze dell’ordine hanno accertato che il mezzo era intestato ad un soggetto di Isola Capo Rizzuto con precedenti per furto di beni archeologici. Giuseppe Rodio, 36 anni, e Francesco Godano, 29 anni, entrambi di Isola, erano in compagnia di un minore di 14 anni: i tombaroli possedevano un metal detector, delle pale ed un busta con alcuni reperti archeologici, consistenti in monete, monili e frammenti di vasi.

Ph. www.ansa.it

A spasso per Cosenza con i “Cinque sensi di marcia”

COSENZA – Nuovo  appuntamento sabato 21 febbraio con “Cinque sensi di marcia”, la fortunata serie di escursioni di trekking urbano, promossa dall’Assessorato al turismo guidato da Rosaria Succurro, alla riscoperta della città storica e dei suoi angoli più suggestivi, soprattutto quelli meno frequentati.

Tema dell’itinerario sarà “Cosenza, città di interesse archeologico”. In questa nuova occasione, gli appassionati del trekking urbano avranno modo di visitare le principali aree archeologiche del centro storico oggetto di scavi, dal 1984, da parte della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria.

Il percorso di sabato avrà inizio da Piazza dei Valdesi (partenza fissata alle ore 15,30) e si snoderà lungo Corso Telesio e Piazza Duomo, con diverse tappe nei siti d’interesse archeologico: dall’area di Via San Tommaso, alla sede dell’attuale Biblioteca Nazionale, ex Seminario Arcivescovile, passando per la più grande area archeologica della città, quella di  Piazza Toscano. In particolare, in Via San Tommaso è prevista una visita guidata agli scavi archeologici nei quali sono stati rinvenuti antichi resti di un complesso termale, mentre la visita in Piazza Toscano metterà in contatto i partecipanti a “Cinque sensi di marcia” con il tratto di cinta di epoca romana, in opus reticulatum, che, con la sua articolata stratigrafia, conferma la presenza di strutture e reperti che vanno ininterrottamente a ritroso dal secolo scorso fino al IV secolo a.C.

L’itinerario proseguirà alla volta di Palazzo Sersale per concludersi, dopo aver attraversato Via Pezzullo e Ponte San Lorenzo, al Museo dei Brettii e degli Enotri, che si caratterizza per la ricchezza e la varietà dei reperti provenienti dalla  città e da località limitrofe, e che comprende materiali che  abbracciano un ampio arco temporale: dai resti ossei del Paleolitico superiore  rinvenuti nelle grotte di Cirella (sulla costa  tirrenica della Calabria) fino ai reperti di epoca romano-imperiale (III sec. d.C.) provenienti dalla città stessa.

Al fine di organizzare al meglio la partecipazione, è gradita la prenotazione presso i punti di informazione turistica (Chiostro di San Domenico  o Piazza XI Settembre) oppure  telefonando al 328.1754422 o inviando una mail all’indirizzo  info@cosenzaturismo.it

L’itinerario di sabato 21 febbraio di “Cinque sensi di marcia” è organizzato in collaborazione con l’Associazione Culturale “Cosenza autentica” che  sarà presente per produrre un reportage fotografico che documenterà l’evento, immortalando i momenti salienti della manifestazione. Gli interessati potranno recarsi presso la sede dell’Associazione, in piazza dei Valdesi, per ritirare gratuitamente gli scatti digitalizzati.

Fondali calabresi ricchi di storia – Commento dell’assessore Caligiuri

Catanzaro – L’assessore regionale alla Cultura, Mario Caligiuri si è oggi espresso positivamente sul ritrovamento nei fondali reggini di nuovi reperti, avvenuto peraltro in prossimità del 40esimo anniversario dal ritrovamento dei Bronzi nelle acque di Riace.

”Il ritrovamento e la consegna alle autorita’ dello Stato della testa di leone conferma che i fondali della Calabria sono ancora ricchi di beni. Non a caso, proprio da noi quarant’anni fa venne fatta la piu’ grande scoperta mondiale di archeologia subacquea con il riemergere degli bronzi di Riace.
In base ai primi accertamenti, la testa del leone, che e’ stata consegnata al Capitano Raffaele Giovinazzo comandante regionale del nucleo tutela patrimonio dei beni culturali dei Carabinieri, sembrerebbe pienamente originale e somigliante ai leoni di Nemi, esposti a Palazzo Massimo a Roma e potrebbero risale al secondo secolo dopo Cristo”.

Continuano intanto le ricerche nel mare di Bruzzano, dopo il ritrovamento di un radiatore che era stato scambiato inizialmente per un’armatura.