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E’ stato il vento, una fondazione per la rinascita di Riace

RIACE (RC) – E’ stato il vento, un comitato promotore di rinascita che, da una settimana dalla sua fondazione. inizia a muovere i primi passi di progresso nella sua terra. Il primo obiettivo postosi è la raccolta di 100 mila euro, quota minima per poter diventare legittima e operativa.

Si seguito la lettera pubblica del comitato:

«Certo che visti da fuori, il gruppetto di persone che sabato 12 gennaio nella biblioteca di Caulonia ha messo le basi per la Costituzione di un Comitato promotore della futura Fondazione di partecipazione “E’ stato il vento”, poteva apparire ben strano. Un missionario Comboniano Alex Zanotelli, due magistrati Livio Pepino, Emilio Sirianni, una componente della cooperativa anarchica Longo Mai Barbara Vecchio, Gianfranco Schiavone riconosciuto esperto in materia di migrazione, un medico che conosce i sotterranei della Terra seguendo Zanotelli, oggi quelli di Napoli: Felicetta Parisi, una componente di Recosol Chiara Sasso.

Tutti gli aderenti sono a titolo personale, così com’è stato richiesto espressamente dal sindaco di Riace. E poi soprattutto l’onore di avere a fianco una persona come Giuseppe Lavorato, già Deputato della Repubblica e sindaco di Rosarno quando questo paese della Piana di Gioia Tauro era conosciuto per i progetti all’avanguardia. Lavorato segretario della sezione PCI di Rosarno venne intervistato da Giorgio Bocca per il libro l’Inferno e così descritto: «… è uno dei pochi che continuano a battersi e a guardarlo mi si stringe il cuore. È un uomo bello e fiero, Lavorato, l’onestà e il coraggio gli splendono negli occhi, nel viso. Ora capisco cosa vuol dire “a viso aperto”, è il viso di chi dice ciò che deve dire, che non ha da pentirsi per quello che ha fatto e che continuerà a fare.». Non a caso Peppino Lavorato è stato eletto come presidente Onorario del neo Comitato. “E’ Stato il Vento”, così iniziano spesso i racconti di Domenico Lucano sulla storia dei progetti a Riace.

Il vento che ha spinto quel veliero carico di curdi sulla spiaggia ionica del piccolo paese. Un poco più in là o un poco più in qua e forse la storia avrebbe preso una piega diversa? Chi può dirlo? La stessa cosa succede tutti i giorni quando ci si incontra e ci si conosce.

Riace ha anche questa caratteristica: far stare insieme persone con percorsi diversi: magistrati e missionari, anarchici, avvocati, giornalisti, sindacalisti, amministratori, scrittori e scombinati. Avanti c’è posto. Insieme per cercare in ogni modo di supportare questo piccolo comune della Locride, diventato nel tempo un simbolo. Il Comitato avrà il compito di preparare la costituzione della Fondazione di partecipazione, raccogliendo i fondi necessari ed esplicando tutte le formalità necessarie. La scommessa è impegnativa: far ripartire tutti i progetti, riaprire le botteghe, il ristorante, la fattoria didattica, il turismo diffuso. Intanto in questi giorni si sta attendendo che il Gip si esprima sulla possibilità per Domenico Lucano di far ritorno nella sua Riace. Il suo confino è durato anche troppo.

A giorni ci sarà un sito, la email già attivata, a breve invieremo maggiori informazioni e indicazioni: fondazioneriaceestatoilvento@gmail.com l’Iban su Banca Etica per chi vuole donare è Comitato E’ Stato il Vento IT48P0501801000000016787921»

Rilanciare il “modello Riace”, nasce la fondazione per accogliere i migranti

CAULONIA (RC) – Un progetto inclusivo che ha come obiettivo quello di rilanciare il “modello Riace” e per permettere la partecipazione anche di Mimmo Lucano, sindaco sospeso, ancora sottoposto al divieto di dimora nel comune da lui amministrato.

Una conferenza stampa per presentare il nuovo modello di accoglienza tenutasi a Caulonia che ha visto, contestualmente, l’insediamento del nuovo comitato afferente alla neonata fondazione che sarà prsieduta da Peppino Lavorato, ex primo cittadino di Rosarno, amico del suo predecessore alla guida del comune reggino Giuseppe Valarioti, assassinato dalla ‘ndrangheta nel 1980

I dettagli e i princìpi fondanti del nuovo soggetto sono stati illustrati dall’avvocato Gianfranco Schiavone, presidente Asgi, dal giudice Emilio Sirianni di Magistratura democratica e dalla coordinatrice di Recosol, Chiara Sasso. 

«Andremo ad accogliere anche i migranti esclusi dal decreto Salvini – ha annunciato Schiavone e chiederemo alla gente di partecipare al fine di contribuire alla rinascita di Riace».

Il giudice Siriannim nel corso del suo intervento ha lanciato un monito contro il vicepremier Salvini, «se lo Stato italiano e l’Europa vogliono chiudersi, erigere muri e dichiarare la guerra santa contro questa umanità disperata, noi siamo dall’altra parte della barricata. Abbiamo cominciato a pensare a come fare a meno dello Stato Italiano che vuole fare a meno di noi». «Se anche gli Sprar verranno chiusi, – ha aggiunto ancora Sirianni – se lo Stato italiano intende non spendere neanche più un euro per accogliere questi uomini e queste donne, noi vorremmo dimostrare che è possibile accoglierli lo stesso a dispetto dello Stato Italiano e del suo ministro degli Interni».

Foto di repertorio

 

 

Caso Lucano, chiuse le indagini, tra le accuse associazione a delinquere

LOCRI (RC) – La Procura di Locri ha chiuso le indagini nei confronti del sindaco sospeso di Riace Mimmo Lucano ed altre 30 persone nell’inchiesta Xenia condotta dai finanzieri del Gruppo di Locri su presunte irregolarità nella gestione dell’accoglienza dei migranti nel comune del reggino.

La Procura contesta a Lucano anche associazione per delinquere, truffa, falso, concorso in corruzione, abuso d’ufficio e malversazione. Lucano era stato posto agli arresti domiciliari il 2 ottobre scorso – poi revocati il 16 ottobre e sostituiti dal divieto di dimora a Riace – con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina ed illeciti nell’affidamento diretto del servizio di raccolta dei rifiuti. Adesso il pm contesta anche i reati più gravi per i quali il gip non aveva accolto la richiesta d’arresto. “Sono tranquillo con la mia coscienza perché non ho fatto niente, anzi ho cercato di aiutare umanamente e non mi sono approfittato di nulla; mi auguro che prevalga la coscienza” ha detto Lucano.

“Accoglienza e diritto all’umanità”, Dems incontra Mimmo Lucano

RENDE (CS) – “Accoglienza, diritto all’umanità – Finanziamo la legge regionale 18/2009”. È questo il titolo dell’incontro che si terrà domani, venerdì 23 novembre, alle ore 16.30 all’Ariha Hotel a Rende. A raccontare la sua esperienza il sindaco “sospeso” di Riace, Domenico Lucano, costretto a vivere lontano dal suo paese per il divieto di dimora imposto dal Tribunale del Riesame di Reggio Calabria. Interverranno il magistrato Emilio Sirianni, il promotore della legge regionale sull’Accoglienza Agazio Loiero, Diop Niang Serigne (Rappresentante Associazione Senegalesi Cosenza), Giuseppe Terranova (Dems Calabria).

«La Calabria è stata la prima regione in Italia – spiega il consigliere regionale Carlo Guccione – a dotarsi di una legge su “Accoglienza dei richiedenti asilo, dei rifugiati e sviluppo sociale, economico e culturale delle Comunità locali”. Questa norma nel 2009 venne votata all’unanimità e ottenne anche il plauso dell’Alto Commissariamento delle Nazioni Unite. Fu la Giunta regionale targata Loiero, sulla scia del fenomeno Riace, a decidere di disciplinare con una legge il sistema finalizzato all’integrazione. Oggi proprio questa legge potrebbe servire a sostenere il modello Riace e il sistema dell’accoglienza calabrese.  Proprio per questo ho presentato un ordine del giorno in Consiglio regionale per chiedere di reperire le risorse necessarie affinché questa legge venga finanziata».

Questo incontro aprirà la seconda edizione di Dems School. Dal 23 al 25 novembre si terranno una serie di dibattiti, approfondimenti, tavoli tematici insieme a personalità del mondo della politica, dell’università, del sindacato. Saranno presenti anche la vicepresidente del Senato, Anna Rossomando, il vice direttore nazionale Svimez, Giuseppe Provenzano e il componente della Commissione parlamentare Antimafia, Andrea Orlando.

L’associazione Scholé a sostegno del progetto di ospitalità di Riace

ROCCELLA JONICA (RC) – Sostenere il progetto di ospitalità di Riace significa aderire a una visione del mondo che non solo mette in conto l’accoglienza dello straniero ma che, soprattutto, produce un nuovo modo di stare insieme. Una convivenza basata sull’amicizia e sulla cooperazione, contro i miti del sangue e della terra che sono tornati di moda nel linguaggio politico contemporaneo.

Pensando a una nuova umanità, l’Associazione culturale Scholé di Roccella Jonica organizza una iniziativa solidale a sostegno di Riace e del lavoro svolto dal sindaco sospeso Mimmo Lucano. Sabato 24 novembre, a partire dalle 18.00, nella sede di Via Umberto I, al numero 106, si terranno un incontro pubblico con Fortunato Maria Cacciatore (Unical) dal titolo “Coloro che arrivano” e, a seguire, una cena il cui ricavato sarà donato alla campagna di raccolta fondi avviata da RECOSOL.

Il tema dell’ospitalità è antico quanto la comparsa degli uomini sulla Terra; le culture di ogni epoca storica hanno inventato e sperimentato forme di accoglienza e integrazione dello straniero. Per gli antichi Greci i veri barbari erano coloro che rifiutavano di aiutare i forestieri e i migranti: respingerli equivaleva a compiere un’offesa contro gli dei, per loro il discrimine tra civiltà e barbarie dipendeva dal modo in cui ci si comportava nei confronti delle popolazioni straniere. È con questo spirito che rifletteremo sul tema, tentando di cogliere la complessità del fenomeno e la problematicità della figura stessa dell’ospite straniero.

Per ottenere maggiori informazioni sull’evento basta visitare la pagina Facebook “Filosofia Roccella Scholé”.

Folla e applausi a Milano per Mimmo Lucano accolto a Palazzo Marino

MILANO – Centinaia di milanesi si sono messi in coda fuori da Palazzo Marino, sede del Comune di Milano, per partecipare all’incontro promosso dal centrosinistra di ‘Milano in Comune’, con Mimmo Lucano, sindaco di Riace sospeso dopo essere stato indagato in un’inchiesta per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Nella Sala Alessi di Palazzo Marino, la sala più capiente del Comune, non sono riuscite ad entrare tutte le persone che volevano sentire Lucano.

Molte di loro sono rimaste fuori e l’ex sindaco è uscito a salutarle e a parlare con loro, prima dell’incontro previsto per le 20, e dopo aver incontrato faccia a faccia il sindaco di Milano, Giuseppe Sala. «È incredibile quello che mi succede – ha detto – ho questa gratificazione e la consapevolezza che la gente ha compreso e capito anche da lontano la mia situazione e questo mi dà la forza per continuare sulla strada che anni fa abbiamo iniziato».

Fonte e foto Ansa

Salvini su Lucano, «Mi auguro lo assolvano, ma non ne facciamo un martire»

ROMA – «Mi auguro che lo assolvano, ma non ne facciamo un martire». Così il ministro del’Interno e vicepremier Matteo Salvini ha risposto a chi gli ha chiesto un commento sul sindaco di Riace, Domenico Lucano, arrestato con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e ora con il divieto di dimora.

«Se c’è un magistrato indipendente e lontano da Salvini che decide che questo soggetto non può stare al suo Paese, allora qualcosina ha sbagliato», ha aggiunto Salvini a margine di una conferenza stampa in via Bellerio, ribadendo la necessità di «rispettare le regole».

Il caso Riace non si discuterà al Parlamento Europeo di Strasburgo. Bocciata la proposta della vicepresidente dei Socialisti e Democratic Maria Joao Rodrigues

Intanto arriva il no della Plenaria del Parlamento europeo di Strasburgo a dibattere in aula del caso di Riace, il cui sindaco Domenico Lucano è stato arrestato nell’ambito di un’inchiesta condotta dalla Procura di Locri. A proporre una discussione è stata la vicepresidente dei Socialisti e Democratic Maria Joao Rodrigues, ma la proposta, messa ai voti, è stata respinta.

 

 

Mimmo Lucano senza fissa dimora, «La macchina sarà la mia casa»

LOCRI (RC) – Dopo la revoca dei domiciliari e il conseguente divieto di dimora a Riace, Domenico Lucano ha dormito in macchina. Una scelta motivata dal fatto che non sapendo dove trascorrere alcune ore, in attesa di incontrare il suo avvocato, ha deciso che la sua auto sarebbe stata per un po’ la sua dimora. «Non mi allontanerò da Riace» ha dichiarato Lucano ad alcuni cronisti.

«Non ho alcuna intenzione di trasferirmi altrove – ha poi aggiunto – e la mia macchina sarà la mia casa, nonostante le innumerevoli offerte di ospitalità che in questi giorni mi stanno giungendo da sindaci e amici. Non ho nulla di cui pentirmi e soprattutto non mi allontanerò da Riace».

Per la compagna di Lucano, invece, è stato disposto l’obbligo di firma nel comune di Riace

 

 

 

Mimmo Lucano lascia Riace, «Andiamo avanti lo stesso»

RIACE (RC) – Ha lasciato Riace poco dopo le 6 di questa mattina Domenico Lucano, il sindaco sospeso per il quale ieri il Tribunale del riesame di Reggio Calabria ha revocato gli arresti domiciliari, disponendo però nei suoi confronti il divieto di dimora. Resta a Riace, invece, la compagna di Lucano, per la quale il divieto di dimora é stato attenuato con la misura dell’obbligo di firma

Lucano si trovava ai domiciliari dal 2 ottobre scorso. Prima di conoscere la decisione del Tribunale del riesame, subito dopo l’udienza, Lucano aveva detto a chiare lettere, con decisione, che il modello di accoglienza e integrazione creato nel suo comune sarebbe andato avanti. Obiettivo che, certamente, Lucano perseguirà anche stando fuori, ma comunque bisognerà vedere quando la sua assenza influirà sui tanti migranti che a Riace vivono e che in lui hanno un sicuro, se non l’unico, punto di riferimento. E che ora si trovano a dovere decidere se rimanere ma senza i finanziamenti pubblici, o se pure accettare il trasferimento in un altro Sprar dopo la chiusura dell’esperienza riacese decisa dal Viminale.

«Riace – ha detto ieri in tarda mattinata  – rappresenta un’idea che va contro la civiltà della barbarie. Anche senza contributi pubblici andiamo avanti lo stesso, da soli, perché negli anni abbiamo costruito dei supporti all’integrazione che oggi fanno la differenza».

Fonte e foto Ansa

Revocati i domiciliari a Lucano, per lui divieto di dimora a Riace

REGGIO CALABRIA – Domenico Lucano lascia gli arresti domiciliari ai quali si trovava dal 2 ottobre scorso. E’ questa la decisione del Tribunale della libertà depositata in serata, il giorno stesso dell’udienza. Per il sindaco di Riace, però, è una vittoria a metà.

I giudici, infatti, hanno stabilito contestualmente il divieto di dimora nel comune di cui era alla guida fino al momento dell’arresto e prima della sospensione dalla carica decisa dal prefetto di Reggio Calabria. Lucano, quindi, lascerà i domiciliari ma sarà costretto anche a lasciare Riace. Per quanto tempo è ancora presto per poterlo dire.

Prima di conoscere la decisione del Tribunale del riesame, subito dopo l’udienza, Lucano aveva detto a chiare lettere, con decisione, che il modello di accoglienza e integrazione creato nel suo comune sarebbe andato avanti. Obiettivo che, certamente, Lucano perseguirà anche stando fuori, ma comunque bisognerà vedere quando la sua assenza influirà sui tanti migranti che a Riace vivono e che in lui hanno un sicuro, se non l’unico, punto di riferimento.

E che ora si trovano a dovere decidere se rimanere ma senza i finanziamenti pubblici, o se pure accettare il trasferimento in un altro Sprar dopo la chiusura dell’esperienza riacese decisa dal Viminale.

«Riace – ha detto il sindaco all’uscita dall’aula – rappresenta un’idea che va contro la civiltà della barbarie. Anche senza contributi pubblici andiamo avanti lo stesso, da soli, perché negli anni abbiamo costruito dei supporti all’integrazione che oggi fanno la differenza». La chiusura dello Sprar, decisa dal ministero dell’Interno e la conseguente possibilità che i migranti che vivono a Riace – alcuni da anni – se ne possano andare, non lo spaventa. Anzi. Ha rivendicato lui la chiusura dello Sprar. «Voglio trasmettere questo messaggio – ha detto – al Governo: vogliamo uscire dallo Sprar. Lo voglio io come volontà politica. Non voglio avere a che fare con chi non ha fiducia e con questo Governo che spesso non rispetta i diritti umani».

Fonte Ansa