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Antiracket di Cosenza ricorda Lucio Ferrami 35 anni dopo

ACQUAPPESA (CS) – L´associazione antiracket di Cosenza e i familiari di Lucio Ferrami, insieme al coordinamento delle associazioni antiracket calabresi, le forze dell´ordine, e cittadini, ricorderanno domani mattina l’imprenditore ucciso dalla ‘ndrangheta 35 anni fa deponendo una corona di fiori  sul luogo in cui fu commesso l´omicido.

«A 35 anni di distanza dal barbaro omicidio di Lucio Ferrami nonostante la paura ancora persista, abbiamo la consapevolezza che è essere associazione e quindi non essere più soli, garantisce un percorso che dalla denuncia alle aule di tribunale porta i suoi frutti. Questa è la consapevolezza  – sostiene Alessio Cassano, Presidente dell´associazione Antiracket di Cosenza –  in questo momento in cui il clan Muto di Cetraro è stato sgominato grazie alle operazioni di polizia e di denuncia». «Ricordare Lucio Ferrami è ricordare la parte migliore della Calabria, di quella Calabria che non si rassegna e che non si è mai voluta rassegnare alla prevaricazione della ndrangheta.  – Dice Maria Teresa Morano, Coordinatrice delle associazioni antiracket Calabresi- Tutti noi calabresi abbiamo un debito di riconoscenza nei  suoi confronti. Lucio Ferrami ha combattuto da solo ed è morto da solo, e per troppo tempo è stato dimenticato. La Calabria ha il dovere, abbiamo il dovere per oggi e per il futuro  di ricordare i nostri figli migliori».

La stessa associazione Antiracket Cosenza intitolata a Lucio Ferrami è stata parte attiva nell’organizzazione dell’incontro “Nostro Onore. Una danna magistrato contro la mafia”. Gli studenti dell’Unical, del corso di laurea in Scienze dell’educazione, incontrano domani alle 15.30 Marzia Sabella nei locali dello University Club.

Castrovillari, un convegno e un memoriale per ricordare Franceschino Filpo

CASTROVILLARI (CS) – Sabato 29 ottobre alle ore 19.00, la sede dell’ASD Academy Castrovillari calcio ospiterà il convegno di presentazione del memoriale “Omaggio ad un uomo di Sport, Franceschino Filpo”. “Di notte… guardando una stella”, scritto da Mena Filpo in occasione del 25° anniversario della morte della Vecchia Gloria del Castrovillari Calcio, è stato pubblicato da Arte26Editor, con l’obiettivo di ricordare a chi l’ha conosciuto e di far conoscere ai giovani, che non hanno avuto la fortuna di conoscerlo, un uomo che ha scritto una pagina importante della storia calcistica della città del Pollino dagli anni Quaranta, come calciatore, fino alla scomparsa, nel Team dei dirigenti.

Durante l’incontro, coordinato dalla Prof.ssa Maria Zanoni, presidente del Centro Cultura e Arte 26, a parlare dell’uomo e del  Calciatore Filpo, della sua grande passione per il calcio e del suo attaccamento ai colori rosso-neri saranno l’Ispettore Federcalcio, dott. Nino Di Dieco e la Fiduciaria territoriale del CONI, prof.ssa Anna De Gaio. Sono previsti gli interventi dei presidenti dell’ASD Academy, Egidio Bonafine e Luigi Sangiovanni e dell’autrice del libro, Mena Filpo, per ricordare il “centravanti di ferro” che dava spazio alla sua bontà, integrità e rettitudine (come scrive in prefazione Franco Avolio, dell’Avolio Basket, Boxe e Volley) cui nel 2003, la locale Amministrazione intitolò la Palestra Comunale.

Da Castrovillari dunque un «ricordo doveroso del centravanti – si legge nella nota di presentazione – della squadra rossonera che nel campionato di Prima Divisione 1945/1946, a 19 anni indossò per la prima volta la maglia numero 9, da titolare, sotto la guida del padre Luigi Luigi, che strenuamente volle il Campo Sportivo Pollino nel 1945, e che emerse per la sua abnegazione, tenacia, impegno, giocando gratuitamente per quindici anni, con amore per la sua città».

Il ricordo delle vittime del Camping Le Giare

CATANZARO – Si è svolta stamattina a Catanzaro, nel Parco della Biodiversità, la cerimonia di commemorazione delle 13 vittime dell’alluvione nel camping “La Giare” di Soverato, in occasione del sedicesimo anniversario della tragedia. Alla cerimonia hanno presenziato le massime autorità cittadine tra cui il prefetto, Luisa Latella, il presidente della Provincia, Enzo Bruno, l’ex deputato Mario Tassone, il vicesindaco, Gabriella Celestino, ed il presidente della sezione di Catanzaro dell’Unitalsi, Franco Greco. Nel suo intervento il presidente Bruno ha detto che «quella notte tra il 9 e il 10 settembre del 2000, quando un fiume di fango e detriti inghiotti» decine di ospiti del campo estivo organizzato dall’Unitalsi e i suoi volontari, per non restituire più in vita 13 corpi, è tanto lontana nel tempo quanto indelebile nella memoria delle nostre comunità.

Papa Francesco due anni dopo, la storica visita a Cassano nel ricordo del Sindaco Gianni Papasso

CASSANO (CS) – Il 21 giugno 2014 la storica visita a Cassano di Papa Francesco. «Non fatevi rubare la speranza» il monito di Bergoglio ai giovani di Cassano.

«Oggi il caldo non è lo stesso di due anni fa – dichiara il Sindaco Gianni Papasso – ciononostante il cuore si riempie lo stesso di calore al solo pensiero di quel momento storico per Cassano».

Udienza generale di Papa Francesco

«Quella giornata resterà indelebile nella mente e nel cuore dei cassanesi che proprio in occasione di quell’evento hanno visto rafforzata la loro identità di popolo. L’intera cittadinanza con uno scatto di orgoglio ha voluto essere protagonista di un evento straordinario e con grande senso di responsabilità ha contribuito ad accogliere il Santo Padre in modo egregio. L’organizzazione è stata senza sbavature grazie alla meravigliosa sinergia che si è creata tra amministrazione e popolazione. Ed è stato grazie a questa magica alchimia che Cassano, da sola, e ribadisco da sola, chiamando a raccolta tutte le sue risorse è riuscita a scrivere una sua bella pagina di storia».

«Quel giorno di due anni fa, Cassano ha dato una splendida immagine di sé e una grande prova di ciò che sa, può e deve continuare a fare. Papa Francesco ha consegnato ai cassanesi, e soprattutto ai suoi giovani, parole di coraggio, speranza solidarietà. In quella data di grande festa, emozione e commozione, l’invito del Papa a non arrendersi è stato accolto. Abbiamo fatto nostro le parole sante “Non fatevi rubare la speranza”. Ed è in questa direzione che la mia amministrazione intende lavorare. Faremo in modo che il monito  di Papa Francesco non si infranga contro una realtà quotidiana fatta di disoccupazione e di disperazione. Per questo siamo fermamente intenzionati ad adoperarci per creare condizioni serie di lavoro. Le parole del Pontefice “senza lavoro non c’è dignità” per noi non possono cadere nel vuoto».

«Ci eravamo ripromessi di ricordare questa data ogni anno con una manifestazione. Lo scorso 2015 il 21 giugno l’amministrazione da me guidata ha conferito  la “Cittadinanza Onoraria” al poeta Dante Maffia.  Quest’anno, purtroppo, la brusca interruzione delle attività amministrative non determinata da noi, ci ha impedito per questioni di tempo di celebrare come avremmo voluto questa giornata. Il prossimo anno non mancheremo l’appuntamento. Nel frattempo continuiamo a credere che un giorno Papa Francesco ritorni nella nostra città per rendersi conto di persona che le sue parole sono state ascoltate. La speranza è una sola: mostrargli che Cassano è rinata, che i suoi figli sono rimasti per dare il contributo alla sua ricrescita e che i “mafiosi” che Lui ha scomunicato nella Piana di Sibari, sono scomparsi definitivamente dal nostro territorio».

Rose bianche in ricordo di Fabiana Luzzi a tre anni dal delitto

CORIGLIANO (CS) – Rose bianche sono state deposte sul luogo dove è stata trovata priva di vita Fabiana Luzzi, accoltellata e bruciata viva dal suo fidanzato il 24 maggio 2013. Nel terzo anniversario della morte i compagni di scuola insieme ai professori e agli amici hanno voluto ricordarla lasciando sul luogo del delitto bouquet di rose bianche per poi ritrovarsi nella palestra dell’istituto tecnico commerciale che frequentava e che le è stata intitolata lo scorso anno. In palestra, presenti anche i genitori di Fabiana, la giovane è stata ricordata con esibizioni di danza, disciplina da lei tanto amata, e di musica. «E’ sempre vivo il ricordo di  Fabiana – ha detto il papà Mario – ed ogni giorno ricordiamo attimo per attimo i momenti in cui c’era. Questo momento è straziante perché il cuore viene distrutto ogni anno quando si ricorda il 24 maggio». Nei confronti dell’autore del delitto, Davide Morrone, minorenne all’epoca dei fatti, la Cassazione ha confermato la condanna a 18 anni di reclusione.

Cerimonia per ricordare la memoria del Finanziere Antonio Impieri

BELVEDERE MARITTIMO (CS)- Nella splendida cornice di località Monti del Comune di Belvedere Marittimo, si è tenuta la cerimonia di intitolazione di un Largo per ricordare la memoria del Finanziere Antonio Impieri. L’evento che ha visto un’ampia partecipazione della cittadinanza, impreziosita dalla presenza di autorità civili e militari e dai ragazzi delle scuole secondarie di primo e secondo grado, ha avuto il suo culmine nello scoprimento, da parte del Col. Giovanni Liistro, del Comando Regionale Calabria della Guardia di Finanza, nonché del Sindaco di Belvedere Marittimo, Ing. Enrico Granata, della stele commemorativa tramite la quale i belvederesi hanno voluto ricordare e sancire il loro perenne ricordo per l’estremo sacrificio di un giovane finanziere loro concittadino. Era il 12 novembre 1943 quando il giovane Finanziere, appena ventenne, durante un servizio di scorta di un autocarro di derrate alimentari, veniva attinto da colpi di mitragliatrice ad opera di un aereo nemico giunto improvvisamente alle spalle. Mentre gli altri due occupanti del mezzo rimanevano miracolosamente illesi, il Finanziere Impieri, colpito alla testa, perdeva la vita.

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 Alla cerimonia, presenziata come detto dal Sindaco di Belvedere Marittimo (CS), Ing. Enrico Granata e dal Col. Giovanni Liistro , nonché da Autorità civile e militari, ha preso parte la Signora Elisa Impieri, sorella del Finanziere deceduto, oltre ad una nutrita rappresentanza di concittadini e scolaresche.

Campo Coperto Polivalente Dodò, inaugurazione in Ricordo di Domenico

ISOLA CAPO RIZZUTO (KR) Sarà inaugurato Sabato 16 Gennaio, con inizio alle ore 10.00, il campo coperto polivalente “Dodò”, una struttura che sarà fruibile a tutta la comunità e alle associazioni del territorio. L’impianto è sorto in località “Ceramidà”, al fianco del campo sportivo “Juventus Club”, è stato finanziato dai fondi dai fondi “Pon – Sicurezza obiettivo convergenza 2007-2013”, nell’ambito del progetto quadro ministeriale “Io gioco legale”. E’ una struttura con base portante in legno, che misura 25 metri per 45, alta 10 metri, ha avuto un costo complessivo di oltre 500 mila euro.

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L’impianto è stato dedicato al piccolo Domenico “Dodò” Gabriele, il bambino di 10 anni assassinato in un agguato a Crotone, per errore, mentre giocava a pallone in un campetto. All’inaugurazione saranno presenti: Il prefetto di Crotone, Vincenzo De Vivo; Il Sindaco di Isola Capo Rizzuto, Gianluca Bruno e altre cariche istituzionali, oltre che l’intera giunta comunale, le associazioni e le forze dell’ordine del territorio. L’invito è stato inoltre esteso a tutti i sindaci e le forze armate della provincia. L’evento avrà inizio alle ore 10.00 e si protrarrà fino a sera con diverse partite di calcetto. Tutti i cittadini della provincia di Crotone, le associazioni del territorio e gli organi di stampa sono invitati a partecipare.

Ricordo di Pino Michienzi, plauso di Wanda Ferro

Wanda Ferro

Il presidente della Provincia di Catanzaro, Wanda Ferro, ha espresso un plauso per l’iniziativa in ricordo di Pino Michienzi, tenuta domenica scorsa a Badolato e organizzata all’interno del programma per la seconda annualità della Residenza Teatrale MigraMenti  dalla Compagnia Teatro Del Carro, che proprio Michienzi aveva fondato insieme ad Anna Maria De Luca, compagna di vita e di palcoscenico, e che oggi è guidata anche dal figlio Luca Maria. “Per impegni istituzionali – dice Wanda Ferro – non ho potuto partecipare personalmente all’iniziativa, ma ho apprezzato tantissimo il lavoro fatto per dedicare un’intera giornata di approfondimenti culturali e di teatro ad un artista, Pino Michienzi, che proprio nel mondo della cultura e del teatro ha lasciato un vuoto immenso. Pino Michienzi, dedicando la sua vita al palcoscenico, è riuscito a valorizzare la tradizione teatrale e letteraria calabrese, portandola a livelli altissimi, e seminando una passione per il mestiere dell’attore e per il teatro che continua a germogliare, a produrre i suoi frutti, a contagiare soprattutto tantissimi giovani. Grazie a Michienzi un pubblico sempre più vasto riesce a scoprire e conoscere il lavoro dei importanti autori calabresi, da Leonida Repaci a Corrado Alvaro, stringendo un forte legame con le proprie radici e costruendo, su queste radici, la crescita culturale e sociale della nostra terra”.

Wanda Ferro

Fossato (Cz), in ricordo di Benedetto Antonio Calogero la raccolta di fondi per i malati di fibrosi cistica

FOSSATO SERRALTA (CZ) – «Quando manca il sorriso/sorridi sempre/a colui che lo pretende/ e vedrai che la vita aiuterà/a colui il quale /il sorriso sempre porgerà/ E quando un giorno/ la tua vita finirà/ Il tuo sorriso /Nella memoria di tutti rimarrà». La poesia è ‘Il sorriso’, la raccolta è ‘Pezzi di una vita normale’. Parole di pietra scritte da Benedetto Antonio Calogero. L’uomo è stato ricordato dalla sua comunità (Fossato Serralta) e da quelle vicine. Le sue parole attraversano una vita. Una «vita normale» la definisce. L’amore e il lavoro. La bestia (la malattia) e il coraggio di affrontarla. L’alba e il tramonto. L’avvicendarsi della stagioni e l’orgoglio di essere originario di Fossato. La tristezza e l’ottimismo. La consapevolezza e la voglia di non mollare. «I volti della vita», di «una parola corta/ Che racchiude/ un’esistenza contorta/brutta o bella che sia/è un dono prezioso/che non si può/buttare via». Le rime impongono di fermarsi e riflettere su come viviamo, su quello che non siamo capaci di apprezzare, sul tempo che (non) dedichiamo a ciò che conta.

Nel primo anniversario della scomparsa, è stata celebrata la Santa Messa. Nella giornata, inoltre, sono stati venduti la raccolta ‘Pezzi di una vita normale’ e i ciclamini (la stessa pianta venduta qualche settimana fa dai volontari della ‘Fondazione per la ricerca sulla fibrosi cistica – onlus’). Il ricavato sarà interamente devoluto per la cura e l’assistenza delle persone affette dalla fibrosi cistica, la malattia più diffusa nel mondo occidentale. Ogni settimana quattro neonati nascono con un gene mutato che condizionerà tutti i loro giorni. Ogni settimana una persona muore a causa di questa malattia. Una persone su venticinque circa ne è portatore sano, il più delle volte non lo sa: informarsi e prevenire diventa particolarmente importante.

 

Rita Paonessa