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Discariche abusive a cielo aperto nel cosentino. Scattano denunce e sequestri

COSENZA  – A seguito di un controllo presso l’Isola ecologica del Comune di Verbicaro, i militari della Stazione Carabinieri Forestale di Orsomarso sede di Scalea hanno preceduto a denunciare alla Procura della Repubblica di Paola il responsabile comunale del servizio. Il reato contestato, gestione illecita di rifiuti, è emerso durante il controllo che ha accertato la presenza all’interno del sito di due grossi cumuli di rifiuti costituiti da ingombranti, parti di mobili, materassi, pneumatici fuori uso, pezzi di carrozzeria di autovetture, materiale plastico vario e rifiuti elettrici ed elettronici, oltre a carta e cartone parzialmente combusto.

I rifiuti non erano depositati all’interno dei contenitori a tenuta stagna con cartellonistica e divisione per tipologie, così come previsto dalla normativa, ma erano miscelati tra loro e depositati su una area che, come riscontrato da progetto, doveva essere adibita a solo piazzale.  Poiché si è configurato uno stoccaggio di rifiuti in assenza di autorizzazione si è proceduto alla denuncia del responsabile comunale e al sequestro dei rifiuti rinvenuti.

Lo stesso Comando è intervenuto inoltre nel  Comune di  San Nicola Arcella, dove in località “Baia del  Carpino”  sono stati rinvenuti del  lavori  di movimento terra  con conseguente realizzazione di pista e piazzale.  Dai successivi accertamenti effettuati è emerso che i lavori sono stati effettuati in un’area sottoposta a vincolo paesaggistico ambientale in assenza delle relative autorizzazione. Pertanto si è provveduto al sequestro dell’area oggetto dei lavori e alla denuncia dell’esecutore materiale per il reato di realizzazione di lavori in area sottoposta a vincolo paesaggistico – ambientale, in assenza di permesso a costruire.

Smaltimento illecito di rifiuti e incendi dolosi: 5 arresti, 90 denunce e sequestri

GIOIA TAURO (RC) – Si è chiusa l’operazione “Madre Natura” contro lo sversamento illecito di rifiuti e incendi dolosi nell’area di Gioia Tauro. Cinque arresti, 90 denunce e 26 veicoli sequestrati è il bilancio del blitz  eseguito stamattina all’alba dai carabinieri nelle province di Reggio Calabria, Mantova e Ravenna. Le persone arrestate sono state raggiunte da da un’ordinanza di custodia cautelare perché ritenute responsabili, a vario titolo, di combustione illecita di rifiuti, incendio ed evasione. Uno di loro era evaso dai domiciliari per appiccare le fiamme ai cumuli di immondizia.

 Il sequestro, disposto dal gip su richiesta della Procura di Palmi, riguarda un’indagine, condotta dai carabinieri di Gioia Tauro, iniziata nel 2019 e che ha avuto risvolti fino ad oggi.

L’operazione è nata con il fine di arginare il fenomeno dello smaltimento illecito di rifiuti, pericolosi e non, tra i quali eternit, pneumatici usurati, materiale plastico e di risulta da attività di edilizia, vernici ed altro che, negli ultimi anni, avevano ormai trasformato il quartiere in Contrada Ciambra e la via Asmara di Gioia Tauro in vere e proprie discariche a cielo aperto, deturpando profondamente l’ambiente e minando l’incolumità e la salute pubblica dei residenti, specialmente a seguito degli episodi di incendi dolosi di vario materiale avvenuti nel corso degli anni. Gli accertamenti hanno consentito di accertare l’esistenza di discariche a cielo aperto dove venivano sversati rifiuti di ogni tipologia, ad opera di privati cittadini. Stando all’inchiesta, allo scopo di liberare le strade dai cumuli di rifiuti, inoltre, diversi indagati erano soliti appiccare incendi che nel giro di poco tempo si propagavano coinvolgendo la vegetazione.

In alcuni casi solo grazie all’intervento tempestivo dei vigili del fuoco, allertati dai carabinieri, sono state scongiurate conseguenze peggiori e disastri ambientali. Gli inquirenti hanno anche accertato una serie innumerevole di condotte illecite come attività di gestione non autorizzata di rifiuti e violazione di sigilli relativamente alle aree sottoposte a sequestro. Sequestrati 26 veicoli utilizzati per gli sversamenti illeciti dei rifiuti.

 

Accumulava rifiuti su un terreno, denuncia e sequestro a Rogliano

ROGLIANO (CS) – Ieri mattina, i Militari della Stazione Carabinieri di Scigliano (CS) e della Stazione Carabinieri Forestale di Rogliano (CS) hanno deferito in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Cosenza un 51enne residente in Scigliano che, in un terreno pertinenziale alla propria abitazione, aveva stockato interi cumuli di rifiuti.

Negli ultimi giorni erano state diverse le segnalazioni pervenute dai cittadini ai Militari della Benemerita della locale Stazione: materiali ferrosi di diversa natura, parabrezza di autovetture, pneumatici di varia grandezza, lamiere, persino olii esausti e suppellettili domestiche, tutto accumulato presso un’area verde a poche decine di metri dall’abitazione dell’uomo e dove questi si era anche dato da fare a costruire un vero e proprio capanno fatto di teli di nylon e lamiere.

Dopo aver localizzato il sito ed aver svolto un’attenta attività di osservazione, i Militari dell’Arma di Scigliano sono riusciti ad indetificare il soggetto che ne avesse la disponibilità fisica ed hanno fatto scattare il controllo, coordinandosi con i loro colleghi dell’Organizzazione Forestale: sono stati infatti proprio questi ultimi a contestare le gravi mancanze al 51enne, tra l’altro già noto alle Forze dell’Ordine per i propri precedenti penali specifici commessi nel corso degli anni. 

Anche il capanno costruito in maniera improvvisata è stato sottoposto a verifica ed è risultato privo di qualsiasi tipo di autorizzazione.

A nulla sono valse le giustificazioni dell’uomo che, ammettendo le proprie responsabilità, ha tenuto a precisare di mancare della disponibilità di locali adatti alla custodia dei rifiuti rinvenuti dagli operanti, che costituirebbero la rimanenza di una precedente attività imprenditoriale fallita alcuni mesi fa: l’intera area è stata posta sotto sequestro penale e il 51enne, oltre a provvedere alla bonifica a proprie spese dell’intero sito ed all’abbattimento del capanno da lui stesso costruito, dovrà ora rispondere anche del reato di Attività di gestione di rifiuti non autorizzata, ai sensi del vigente Testo Unico ambientale.     

Tortora, smaltimento illecito di rifiuti. Denunciato un uomo

TORTORA (Cs) – Combustione e smaltimento illecito di rifiuti. E’ il reato di cui sarà chiamato a rispondere un uomo di Tortora a seguito di una attività effettuata dalla Stazione Carabinieri Forestale di Orsomarso sede di Scalea. I militari insospettiti da un autocarro con il cassone pieno di rifiuti ingombranti che percorreva la strada provinciale di Tortora Marina lo hanno seguito nei suoi spostamenti al fine di individuare dove e come lo stesso smaltiva il materiale.
L’attività predisposta dai militari ha accertato che l’uomo scaricava i rifiuti nei pressi di un terreno in località “Scarcea” nel comune di Tortora di proprietà di un parente smaltendoli illegalmente. In particolare giunti sul posto i Carabinieri Forestali hanno accertato che l’uomo aveva smaltito i rifiuti (pezzi di mobili, materassi, divani ecc.) attraverso l’abbruciamento degli stessi, erano infatti ben visibili alcuni rifiuti ancora
avvolti dalle fiamme.
Inoltre, dalla verifica effettuata all’interno del terreno, sono stati rinvenuti altri due cumuli di rifiuti di cui uno già combusto mentre un altro costituito da rifiuti provenienti da demolizioni edili. Si è pertanto proceduto al sequestro dei cumuli di Mrifiuti e alla denuncia dell’uomo per violazione alla normativa ambientale.

Gestione illecita di rifiuti, sequestrata area ad Acri

ACRI (CS) – I militari della Stazione Carabinieri Forestale di Acri hanno nei giorni scorsi posto sotto sequestro una vasta area dove sono stati abbandonati rifiuti di ogni genere, Il rinvenimento è avvenuto durante il controllo del territorio che quotidianamente i militari effettuano nel territorio di competenza. In particolare giunti in località “Policaretto” di Acri hanno accertato, all’interno di un terreno privato, l’esistenza di una vasta area sulla quale erano stati abbandonati direttamente su suolo nudo rifiuti speciali costituiti principalmente da pneumatici e veicoli fuori uso, metalli ferrosi, scarti provenienti da apparecchiature elettriche ed elettroniche, elettrodomestici fuori uso quali lavatrici, frigoriferi e raee in generale. Le indagini hanno accertato che il responsabile di tale abbandono e gestione illecita dei rifiuti è il proprietario dell’area all’interno del quale i rifiuti sono stati stoccati. Inoltre si anche constatato che tale gestione illecita veniva effettuata attraverso la combustione sul terreno di alcuni di essi (cavetteria di impianti elettrici) al fine di ricavarne il materiale ferroso da rivendere successivamente. Tale illecito è ancora più grave se si pensa che la combustione di questi rifiuti è avvenuta in un’area prettamente agricola inserita in un centro densamente abitato. Per tale attività illecita, oltre al sequestro dell’area convalidato dalla Procura della Repubblica di Cosenza, si è provveduto alla denuncia dell’uomo per gestione illecita di rifiuti, in attesa anche di individuare i proprietari dei veicoli fuori uso a cui sarà irrogata la relativa sanzione amministrativa. 

Rifiuti abbandonati per strada, in dieci ripresi da “fototrappole”

VIBO VALENTIA – Dieci persone sono state sanzionate dai carabinieri forestale di Serra San Bruno, per un totale di 8 mila euro, dopo essere state riprese nell’atto di disfarsi di rifiuti di vario genere, classificati quali urbani e speciali non pericolosi.

I militari, attraverso il posizionamento di alcune “fototrappole” in determinate aree particolarmente sensibili del territorio comunale, nella prima metà del mese hanno ripreso e identificato alcune persone che abbandonavano i loro rifiuti contribuendo, con la loro condotta, al deturpamento delle aree interessate.

Nel comune di Vallelonga, in occasione di un altro accertamento, i carabinieri forestale di Serra San Bruno hanno denunciato in stato di libertà un uomo, legale rappresentante di un’impresa edile, che si sarebbe reso responsabile dell’abbandono di rifiuti speciali non pericolosi derivanti dalla sua attività di imprenditore.

Montalto, combustione illecita di rifiuti. Quattro persone denunciate

MONTALTO UFFUGO (CS) – Nei giorni scorsi i militari della Stazione Carabinieri Forestale di Montalto Uffugo hanno denunciato quattro persone per aver smaltito rifiuti mediante combustione in una azienda di “Settimo di Montalto”. I militari dopo aver ricevuto diverse segnalazioni da cittadini che lamentavano la presenza di fumo denso provenire dall’interno di una azienda, giunti sul posto, hanno sorpreso nel piazzale esterno dell’insediamento produttivo, il padre del titolare e due operai intenti a bruciare rifiuti. In particolare si stavano smaltendo, attraverso la combustioneillecita, rifiuti speciali quali scarti vegetali, di lavorazione del legno, pannelli, pezzi di compensato, listelli, vetro, materiale ferroso e rame, distinti in due diversi cumuli. Tra i rifiuti ridotti in cenere è stato rinvenuto anche materiale plastico presumibilmente derivante da rifiuti prodotti dall’attività dell’impresa agricola. Spento il fuoco, che produceva fumi maleodoranti con pregiudizio per la salute dei cittadini, oltre a dare fastidio alla circolazione stradale dell’Autostrada A2 del Mediterraneo, si è  messa in sicurezza l’area.  I militari hanno inoltre potuto accertare sul luogo le tracce evidenti di diversi roghi così come testimoniato dai residui combusti ancora presenti sul terreno. L’area interessata di circa 500 mq è stata pertanto posta sotto sequestro anche per poter procedere a breve ad effettuare le necessarie verifiche per appurare una eventuale contaminazione del suolo, mentre il titolare dell’azienda, suo padre e i due operai sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Cosenza per aver smaltito i rifiuti attraverso la combustione illecita e per aver provocato con le emissioni dei fumi derivanti dai roghi, molestie olfattive alla popolazione residente.

 

Abbandonano rifiuti nel bosco, denunciati

SAN DEMETRIO CORONE (CS) – Due uomini, padre e figlio di 69 e 40 anni, titolari di un esercizio commerciale sono stati denunciati in stato di libertà dai carabinieri per abbandono di rifiuti pericolosi e speciali su aree non autorizzate.

I due, che dovevano rinnovare il supermercato, hanno pensato bene di disfarsi di tutta la merce avanzata, sigillata in sacchi, gettandola in un’area boschiva di San Demetrio Corone. 

I militari hanno individuato delle vere e proprie discariche in località Rota e Fontana d’Andrea con decine di sacchi neri colmi di materiale di risulta, generi alimentari scaduti, piccoli elettrodomestici e detersivi di ogni genere, tutti con il marchio di una catena di supermercati.

Dalle indagini è emerso che avevano chiuso da mesi la vecchia attività per trasferirsi in un nuovo locale dove avevano effettuato lavori di ristrutturazione procedendo allo smaltimento nell’area tutta la merce inutilizzabile e il materiale di risulta.

Abbandono rifiuti sull’alveo del torrente, denunciati dipendenti e responsabili comunali

MONTEGIORDANO (CS) – Durante un servizio di controllo del territorio comunale di Montegiordano i Carabinieri Forestale di Oriolo e Trebisacce hanno notato un autocarro carico di residui vegetali imboccare una strada sterrata e dirigersi verso l’alveo del torrente “Garibaldi”.

Giunti sul posto i militari hanno constatato che il materiale contenuto nel cassone dell’autocarro con a bordo due uomini era stato scaricato sul posto.

Le due persone sono risultate essere dipendenti comunali che depositavano tale materiale per conto del Comune in questa area. Area dove si era venuto a creare un deposito incontrollato di rifiuti eterogenei speciali non pericolosi (sfalci di potature, pezzi di ferro, plastica, vetro, alluminio, ceramiche), frutto di ripetuti accumuli direttamente nell’alveo nudo senza alcuna protezione per le matrici ambientali. I rifiuti quindi venivano, per mano dei dipendenti e su commissione delle Autorità tecniche e politiche del Comune di Montegiordano, abbandonati in maniera disordinata e senza alcuna cautela per l’ambiente direttamente nell’area  sottoposta a vincolo paesaggistico ambientale, con inevitabile deturpamento di bellezze naturali e concreto pericolo per l’ambiente e salute pubblica.  

Preso atto della gestione illecita di rifiuti con occupazione di un quoziente di terreno appartenente al demanio fluviale, sono stati sequestrati l’area occupata dai rifiuti e l’autocarro utilizzato per il trasporto degli stessi, di proprietà del Comune di Montegiordano,

Gli autori dell’abbandono, il committente e il responsabile comunale del servizio sono stati deferiti per gestione illecita di rifiuti non pericolosi.

Riscontrate criticità ad isole ecologiche del cosentino

FRANCAVILLA MARITTIMA (CS) Nelle scorse settimane i Carabinieri Forestale hanno effettuato una serie di controlli in materia di rifiuti che hanno portato al sequestro di due centri raccolta. Il primo a Francavilla Marittima dove i militari della Stazione di Oriolo e Corigliano hanno accertato che tale centro posto in località “Cimitero” non risponde ai requisiti previsti e che disciplinano tale attività.

Criticità sono state riscontrate circa  l’accumulo dei rifiuti su un area di circa 1000 metri quadri  per l’assenza di opere atte alla raccolta delle acque meteoriche, di dilavamento, di apposito impianto di trattamento in loco degli stessi reflui, dell’assenza di accorgimenti dediti alla raccolta in vasche a tenuta stagna , degli sversamenti delle sostanze pericolose contenute nei “RAEE ”e dell’assenza di autorizzazione allo scarico. La raccolta dei RAEE, tra l’altro, deve avvenire in condizioni di sicurezza distinguendoli per raggruppamenti a seconda della tipologia. Altro sequestro i militari lo hanno effettuato nel Comune di Montegiordano in località “Foritano”. Anche in questo caso i sigilli sono stati posti al centro raccolta rifiuti comunale. Il centro, realizzato interamente a cielo aperto, presentava alcune criticità rispetto a quanto previsto dalla normativa del settore come la mancanza di idonea viabilità interna per lo scarico e carico dei rifiuti, l’assenza di personale, l’assenza di una area di lavaggio e disinfestazione contenitori. Non vi era un’area attrezzata per il conferimento e deposito dei rifiuti pericolosi protetta dagli agenti atmosferici con adeguata copertura oltre  all’assenza di una rete atta alla raccolta dei percolati dalle aree di deposito dei rifiuti, al fine di evitare riversamenti sulla pavimentazione.

Altre criticità sono emerse dalla differenziazione dei rifiuti presenti nel sito. Sul piazzale era inoltre presente, senza alcuna protezione e senza la canalizzazione atta alla raccolta di eventuali sversamenti di sostanze, un  piccolo deposito di RAEE pericolosi e non, direttamente accatastati sul pavimento.   Preso atto che il centro non è dotato di autorizzazione allo scarico di reflui industriali, che i rifiuti sono depositati in maniera indifferenziata e delle criticità strutturali legate all’impianto che non rispecchiano la normativa di settore si è proceduto anche in questo caso al sequestro del sito.