(Foto e fonte Ansa)
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CROTONE – Il personale delle forze dell’ordine ha scovato un automobilista che aveva gettato rifiuti in un’area della zona industriale di Crotone. L’uomo, sceso dalla propria vettura, è stato notato da un cittadino. Quest’ultimo, nell’immediato, ha consegnato le riprese fotografiche ai carabinieri di Crotone. Al 59enne è stato elevato un verbale amministrativo di 600 euro per l’abbandono di rifiuti speciali (foto di repertorio).
A seguito dei controlli del caso, tra cui l’individuazione della targa, i militari sono risaliti al responsabile. Si tratta di un uomo residente a Scandale nato a Crotone. Il deferimento è giunto all’uomo su disposizione della Procura della Repubblica. L’accusa è quella di “getto pericoloso di cose” come previsto dall’articolo 674 del Codice Penale.
È quanto afferma il consigliere regionale Carlo Guccione che ha presentato un’interrogazione al presidente Mario Oliverio per sapere «a quanto ammontano le risorse utilizzate dalla Regione e l’aggravio dei costi pro-capite a famiglia per il trasporto e lo smaltimento dei rifiuti prodotti in Calabria e smaltiti in impianti extraregionali dal 2015 ad oggi, rispetto a quello che si otterrebbe smaltendo i rifiuti in Calabria».
Ed ecco un esempio: l’11 settembre 2018 con decreto dirigenziale numero 9747, è stata bandita una gara per l’affidamento dei servizi del trasporto e smaltimento rifiuti in impianti extraregionali per 12 mesi complessivi, ripetibili per altri 12 mesi, ricadenti in due annualità (2018/2019) per una spesa complessiva di euro 5.500.000,00. Nello specifico poi si prevede una spesa di euro 1.773.200,00 per il trasporto e di euro 2.802.800,00 per il servizio di trattamento in discariche extraregionali.
«Ad oggi le procedure relative alla ristrutturazione degli impianti pubblici previsti nel Piano regionale dei rifiuti, del Polo tecnologico di Gioia Tauro, degli impianti di Siderno, Rossano, Crotone, Lamezia Terme, Reggio Calabria e Catanzaro, registrano forti ritardi. E ci si dimentica – sottolinea Guccione – che le ordinanze possono essere emanate solo in caso di “eccezionale e urgente necessità che permettono di derogare alle norme vigenti”. Tra l’altro il decreto legge 80/2008 ha eliminato ogni possibile incertezza interpretativa perché specifica inequivocabilmente che nessuna forma speciale di gestione dei rifiuti può legittimamente protrarsi per più di 18 mesi. In Calabria invece è da oltre 4 anni consecutivi che Oliverio continua a emanare ordinanze, in deroga alle normative in settore rifiuti».
Un gran bel segnale viene dal capoluogo di provincia bruzio che insieme alle città di Mantova, Parma, Bolzano e Trento risulta essere per il rapporto un’eccellenza e infatti si trova in alto nella classifica. Un risultato che deve motivare le altre città calabresi a seguire l’esempio di Cosenza e rendere la Calabria più sostenibile e virtuosa.
«La città di Cosenza e le scelte del sindaco Occhiuto permettono alla città di essere in testa alla classifica di ecosistema urbano. Scelte dettate da una visione di città che abbiamo difeso e difendiamo – afferma Francesco Falcone, presidente di Legambiente Calabria – in merito a pedonalizzare molte aree della città, con le zone a traffico limitato, con la chiara indicazione di diminuire la presenza delle auto in città».
Questo vuol dire che la salute ambientale di Cosenza è buona e questa qualità di vita ambientale è in crescita se si pensa che nel 2017 la stessa città era al 13esimo posto. Male per la città di Crotone che in qualità di salute ambientale è al 92esimo posto. Come il capoluogo calabrese purtroppo altri sono quelli a tutt’oggi in allarme per smog e congestione, per i rifiuti o per l’acqua, ma è altrettanto evidente una dinamicità, un cambiamento, uno sforzo di uscire dal passato che ha contaminato diverse città, che è ben strutturato e ha bisogno di essere sostenuto e agevolato.
Riguardo al rapporto annuale di Legambiente sui dati delle performance ambientali delle città capoluogo il presidente nazionale, Stefano Ciafani, afferma «Andamento (troppo) lento. È con il titolo di una canzone della pop music italiana di fine anni ‘80 che possiamo sintetizzare l’evoluzione dello stato di salute ambientale dei capoluoghi di provincia del nostro Paese. L’edizione 2018 di Ecosistema Urbano – che ancora una volta pubblichiamo con la preziosa collaborazione de Il Sole 24 Ore e dell’Istituto di ricerche Ambiente Italia e per la prima volta con il contributo di Ispra – ci conferma la tendenza emersa negli ultimi dieci anni. Su alcuni fronti le cose migliorano anche in modo inaspettato, come nel caso delle buone pratiche di gestione dei rifiuti e di economia circolare, su altri, troppi, sono invece purtroppo stabili in assenza di politiche coraggiose e investimenti adeguati, come dimostrano ad esempio il tasso di motorizzazione privata o il consumo di suolo».
I filmati sono stati inviati alle forze dell’ordine competenti per avviare l’iter che porterà alla sanzione minima di 150 euro. Sono stati usati sia il metodo tradizionale, ossia l’apertura di buste per rintracciare il cittadino fuorilegge, sia le fototrappole, ovvero le telecamere dotate di sensore di movimento e capaci di riprendere immagini anche in assenza di luminosità naturale, poiché dotati di raggi infrarossi.
Spesso non sono solo i cittadini cerisanesi a liberarsi dei loro rifiuti, ma cittadini di paesi confinanti al nostro. Il fenomeno è dilagante e non risparmia nemmeno le località di pregio naturalistico come Monte Cocuzzo. Dopo la pulizia della S.P 45 che collega Cerisano a Fiumefreddo Bruzio ad opera dei volontari della nostra associazione, in meno di tre giorni sono comparsi di nuovo frigoriferi e rifiuti domestici. Per contrastare le cattive abitudini crediamo sia opportuno far partire una campagna informativa per recuperare la conoscenza di tempi e giorni per l’esatto conferimento dei materiali differenziati e per spiegare ai residenti le modalità del servizio porta a porta, che ben funziona nel nostro paese.Faremo di tutto per ridurre questo spiacevole fenomeno, e, ci auguriamo che, a fronte di controlli più serrati , ci sia anche una ri-educazione ambientale e civica.
Questi ed altri dati si desumono dal Report regionale rifiuti, riferito all’anno 2017, che è stato pubblicato questa mattina dall’Arpacal (Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Calabria).
Il Report – realizzato dal Dr. Clemente Migliorino, Responsabile della Sezione Regionale Catasto Rifiuti istituita presso la Direzione Scientifica dell’Arpacal, e dal dott. Fabrizio Trapuzzano – raccoglie ed elabora i dati sulla produzione di Rifiuti Urbani e Raccolta Differenziata riferiti ai Comuni della Calabria, distinti per Categorie merceologiche secondo i Codici identificativi CER; documento che è stato inviato all’Istituto Superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA) e comunicato al Dipartimento Ambiente della Regione Calabria.
Tenendo conto dei dati trasmessi dai Comuni, il quadro statistico che ne deriva evidenzia la Provincia di Cosenza come la più virtuosa con il 47,08% ( 41,58% nel 2016, 35,61% nel 2015 e 24,95% nel 2014), seguita da Catanzaro con 41,08% ( 38,17% nel 2016, 22,24% nel 2015 e 16,17% nel 2014) e Vibo Valentia con 29,67% (22,62% nel 2016, 18,54% nel 2015 e 15,18% nell’anno precedente); seguono ancora la provincia di Reggio Calabria con 23,09% (21,63% nel 2016, 11,51% nel 2015 e 11,34% nel 2014) e Crotone con il 21,36% (12,56% nel 2016, 11,90% nel 2015 e 9,97% nel 2014) che, comunque segna la migliore crescita rispetto all’annualità precedente. La Calabria, nel suo complesso, segna un +4,40% di raccolta differenziata, passando dal 31,20% del 2016 al 35,60% nel 2017.
Catanzaro segna un notevole aumento rispetto alla rilevazione precedente con 62,14% (39,65% nel 2016 – 8,27% nel 2015 – 6,94% nel 2014 – 3,71% del 2013 – 4,9% del 2012), Cosenza sostanzialmente stabile nella sua crescita con un 52,70% (52,12% nel 2016 – 47,57% nel 2015 – 42,46 del 2014 – 19,73% del 2013 rispetto al 16,06% del 2012), Crotone 7,11% (5,99% nel 2016 – 11,81% del 2015 – 17,43% nel 2014 – 15,48% del 2013 rispetto al 18,34% del 2012), Reggio Calabria 33,99% ( 27,76% nel 2016 – 17,38% del 2015 – 8,95 nel 2014, 8,26% del 2013 rispetto al 13,65% del 2012), Vibo Valentia in grande aumento con 28,75% ( 11,38% nel 2016 – 4,97% nel 2015 – 6,62% nel 2014, 8,70% del 2013 rispetto al 11,13% del 2012).
Provincia di Catanzaro: Lamezia Terme n.d. , Soverato n.d. , Sellia Marina 64,57%
Provincia di Cosenza: Rossano 30,64% , Corigliano 39,27% , Castrovillari 66,72% , Paola 66,21% , Rende 57,88%
Provincia di Crotone: Cutro 5,69% , Isola capo Rizzuto 56,36%
Provincia di Reggio Calabria: Gioia Tauro 0,008% , Rosarno 3,17% , Locri n.d. , Siderno 46,29% , Cittanova 64,47%
Provincia di Vibo Valentia: Tropea 32,12% , Pizzo 36,92%
Catanzaro – Amato 74,81%
Cosenza – San Benedetto Ullano 84,38%
Crotone – Santa Severina 58,43%
Reggio Calabria – Delianuova 72,23%
Vibo Valentia – Filadelfia 66,36%
COSENZA – I militari del Nipaaf, Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale, Agroalimentare e Forestale di Cosenza in collaborazione con la Stazione Carabinieri Forestale di Cosenza hanno posto sotto sequestro un panificio in C.da Ciavola di Cosenza. Il sequestro è avvenuto a seguito di una attività di controllo effettuata dai militari che ha portato alla denuncia del titolare e del suo dipendente per violazione alla normativa ambientale. Durante il controllo , scaturito dalla presenza di un ingente quantitativo di rifiuti posto a margine della strada in vicinanza del panificio( truciolati in legno, compensato in legno,mobili laccati, sedie ecc.) e dal fastidioso odore acre emesso dai fumi provenienti dal panificio, i militari hanno accertato che questi venivano usati per la combustione all’interno del forno, come riscontrato di fatto al momento del controllo all’interno dei locali. Rifiuti che, per la tipologia del forno a “cottura indiretta”, non erano a contatto con gli alimenti prodotti dall’attività. Lo stesso dipendente è stato individuato mentre prelevava i rifiuti e li trasportava all’interno della struttura per usarli come combustibile. Si è pertanto accertato in flagranza, la gestione, il deposito e lo smaltimento illecito di tali rifiuti. Inoltre i due indagati dovranno rispondere anche di emissione di fumi provenienti dalla combustione dei rifiuti speciali senza alcuna autorizzazione e senza alcun metodo di filtraggio. L’ispezione ha accertato anche la presenza di una impastatrice contenente l’impasto di circa 200 Kg. di farina negli stessi locali in cui erano presenti i rifiuti. Si è pertanto, come disposto dalla Procura della Repubblica di Cosenza, denunciato in concorso i due uomini e posto sotto sequestro il panificio, i rifiuti e le attrezzature utilizzate per la panificazione.
«Uno spettacolo veramente indecoroso e, per quanto mi riguarda, inaccettabile». Esordisce così sul suo profilo face book il consigliere Spadafora.
E a distanza di pochi giorni “grazie al sindaco e alla giunta – prosegue Spadafora – e al lavoro di Ecologia Oggi, la zona teatro di inciviltà è stata bonificata.Confidiamo nel buon senso dei cittadini, ai quali chiediamo di non trasgredire le regole e di rispettare l’ambiente e il decoro di queste bellissime zone.Personalmente rimarrò vigile e qualora dovessero persistere questi atti di inciviltà denuncerò, senza alcuna remora, all’Autorità Giudiziaria”.
CARIATI (CS) – Il movimento de l’Alternativa esprime solidarietà e fiducia nell’operato della sindaca Filomena Greco e dei funzionari comunali, l’ingegnere Adolfo Benevento e l’architetto Giuseppe Fanigliulo.
«Il permanere di cumuli di rifiuti per settimane nella nostre strade, gli incendi appiccati ai cassonetti, la diossina nell’aria, hanno costituito per lungo tempo una grave emergenza sanitaria per tutti i cittadini, oltre che arrecare un danno enorme all’immagine di Cariati con ripercussioni sull’economia e sul turismo del nostro paese».
«Gli inquirenti – riporta ancora il comunicato – hanno ritenuto artificiosa e fittizia la situazione di rischio di emergenza sanitaria in cui versava Cariati. Certo la salute è la nostra! La condotta della nostra Sindaca, sempre all’insegna del rispetto della legalità e della trasparenza ci rende fiduciosi che ci sarà una positiva quanto rapida conclusione della vicenda. L’Alternativa ha creduto e crede nel cambiamento ed è certa che Filomena Greco, così come fatto finora, continuerà a portare lustro a Cariati e saprà dimostrare di aver agito sempre e comunque per il bene di tutta la cittadinanza».
I Consiglieri si augurano che gli Assessori e i Dirigenti preposti possano suggerire soluzioni atte a risolvere il gravissimo problema o quanto meno a mitigare la difficile situazione.
I cinque Consiglieri Comunali, che hanno dato vita di recente ad una comune piattaforma politica per portare avanti le istanze provenienti dai quartieri periferici e dalle frazioni, auspicano anche l’installazione di sistemi di viderosorveglianza e il pattugliamento delle zone ad opera del Nucleo di Decoro Urbano della Polizia Municipale.
Immagine di repertorio