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Omicidio Corigliano, trovate tracce di Dna a casa della vittima

CORIGLIANO – ROSSANO (CS) – Potrebbero portare ad una svolta nelle indagini per l’omicidio di Pietro Longobucco, l’uomo di 61 anni, con precedenti, trovato cadavere nelle acque antistanti il porto di Schiavonea, lo scorso 17 dicembre, gli esiti di un sopralluogo in corso nell’abitazione della vittima. Gli uomini del Reparto investigazioni scientifiche (Ris) di Messina e personale specializzato del Nucleo Operativo della Compagnia dei carabinieri di Corigliano Calabro, da stamani, sono a lavoro nell’abitazione.

La casa è stata posta sotto sequestro la settimana scorsa dal Nucleo Radiomobile dei carabinieri e ne è stato interdetto l’accesso. All’interno dell’appartamento sono state trovate tracce di sangue e di due diversi tipi di Dna.

Sono proprio le due diverse tracce biologiche a lasciare supporre che il cinquantunenne abbia avuto in casa, prima di essere ucciso con tre colpi di pistola, una colluttazione con l’omicida.

Fonte e foto Ansa

Nuovo passaggio del processo Lanzino: prelevato altro DNA

COSENZA – Nell’udienza di oggi è stato sancito un altro importante passaggio del processo Lanzino: due esperti del RIS di Messina, il magg. Carlo Romano e il maresciallo Giovanni Marcì, hanno eseguito il prelievo del DNA ai familiari di Luigi Carbone, il pastore scomparso per lupara bianca nel 1989. I RIS sono stati incaricati dalla Corte di analizzare alcuni reperti finora non indagati e per 26 anni rimasti chiusi in uno scatolone negli archivi del tribunale, e già nell’udienza scorsa avevano prelevato il DNA di Franco Sansone. L’omicidio del pastore è inserito nel processo per il barbaro assassinio di Roberta Lanzino, per il quale sono imputati il padre e il fratello di Franco Sansone, ritenuto autore della violenza e  del delitto della studentessa di Rende insieme a Carbone. I DNA saranno quindi comparati con il profilo genetico maschile ricavato dall’esame del terriccio prelevato sotto il corpo della vittima. I RIS sono riusciti, con una metodica utilizzata per la prima volta in Europa, ad isolare del liquido seminale e il sangue di Roberta, quindi a tracciare il profilo genetico dell’assassino.