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Sbancamento abusivo su terreno a rischio idrogeologico

CORIGLIANO – ROSSANO (CS) – Durante un controllo effettuato in località “Pricacore” nel comune di Corigliano-Rossano i militari delle Stazioni di Oriolo e Corigliano hanno accertato la realizzazione di uno sbancamento in un terreno incolto la cui zona è sottoposta a vincolo idrogeologico.

Al momento del controllo erano in atto i lavori di sbancamento del terreno praticati da due mezzi meccanici, una ruspa cigolata ed un escavatore. Da una verifica effettuata si è accertato che tali lavori sono stati effettuati commissionati dal proprietario del terreno ed effettuati da una ditta del luogo senza alcuna autorizzazione ed hanno comportato la formazione di due spiazzi lungo una pendice incolta ad elevata pendenza.

Il primo di 3500 metri quadri ed il secondo di 2000 metri quadri con relativa realizzazione di scarpata e parete a strapiombo. Questi lavori hanno comportato una modifica e una trasformazione del territorio e una trasformazione urbanistica dello stesso, determinando altresì una modifica alle naturali vie di scorrimento delle acque piovane. Si è pertanto proceduto al sequestro delle due aree interessate allo sbancamento, ai mezzi usati per tale opera e al deferimento del proprietario del terreno e dell’amministratore della ditta esecutrice dei lavori per la realizzazione di uno sbancamento senza autorizzazione in zona sottoposta a vincolo.

Altro controllo dei militari di Corigliano è stato effettuato con le Stazioni Carabinieri Forestale di Cerzeto e Acri sempre in merito ad uno sbancamento questa volta realizzato nel comune di Tarsia in località “Quercia Rotonda” dove si è accertato, in un terreno a forte pendenza, la realizzazione con mezzo meccanico ad opera dell’affittuario del terreno di uno sbancamento che aveva interessato due punti distinti di una scarpata posta a monte di una via poderale. Lavori realizzati senza alcuna autorizzazione che hanno comportato una modifica del’assetto territoriale e idrogeologico della zona, si è pertanto posto sotto sequestro le due pareti realizzate e denunciato l’affittuario del terreno all’Autorità competente.

 

Rischio idrogeologico, Guccione interroga Oliverio

COSENZA – «Il Consiglio dei ministri nella seduta del 5 dicembre 2016 ha approvato gli indicatori di riparto su base regionale delle risorse finalizzate alla mitigazione del rischio idrogeologico. In base a tali indicatori regionali il Governo nazionale ha predisposto un piano di risorse per la mitigazione e il contrasto del rischio idrogeologico 2015-2023. I dati che la Regione Calabria ha fornito al ministero e all’Ispra (Istituto superiore per la prevenzione e la ricerca ambientale) sono vecchi di almeno 10 anni e non aggiornati». E’ quanto si legge nella interrogazione a risposta scritta rivolta dal consigliere regionale Carlo Guccione al presidente della Regione Calabria, Gerardo Mario Oliverio. «Come è stato possibile – si chiede Carlo Guccione – che la Regione fosse assente nella seduta della conferenza Stato-Regioni del 29 settembre 2016, dove è stato espresso parere favorevole per gli indicatori di riparto su base regionale per le risorse destinate alla mitigazione del rischio idrogeologico?».

«Questa situazione – si legge ancora nella interrogazione – ha fortemente penalizzato la nostra regione che avrà risorse esigue rispetto alla reale situazione di un territorio fortemente segnato dal dissesto idrogeologico e che non trova una adeguata rappresentazione nei dati in possesso della Regione Calabria, con il PAI (Piano di assesto idrogeologico) ancora fermo al 2001. Le problematiche connesse alla tutela, salvaguardia e valorizzazione del suolo in Calabria anziché essere oggetto di radicali programmi tesi a diminuire i rischi ed a valorizzare una risorsa strategica e limitata com’è il suolo, sembra si aggravino ulteriormente per l’assenza di una univoca strategia di prevenzione e protezione, per gli ormai intollerabili ritardi dei programmi degli interventi strutturali e per la scarsità di risorse effettivamente assegnate sulla base di criteri nazionali che ci vedono collocati all’undicesimo posto nel Piano nazionale di mitigazione e contrasto del rischio idrogeologico 2015-2023. (…) Emerge con forza la necessità di avviare con urgenza una profonda riflessione al fine di definire chiari e scadenzati impegni mirati ad avviare finalmente quelle politiche di prevenzione oggi totalmente assenti e, forse, perfino aggravate, da provvedimenti normativi come quello di riforma della LUR (Legge urbanistica territoriale) che hanno consentito a molti  Comuni di non elaborare le Carte di Pericolosità Idrogeologica eludendo in tal modo quanto previsto dal QTRP (Quadro territoriale regionale paesaggistico)”.

Il consigliere regionale del Partito democratico chiede quale iniziative intende adottare il governatore Oliverio: «Per quanto attiene gli interventi strutturali, le cause dei ritardi nella loro realizzazione a partire dall’APQ sulle Coste sottoscritto ormai cinque anni orsono e che registra un bassissimo livello di attuazione e dall’APQ relativo a frane ed alluvioni per i quali si registrano ingiustificati ritardi dovuti a procedure lunghe e farraginose e ad ostacoli burocratici spesso frapposti dagli stessi Uffici Regionali; per quanto riguarda la pianificazione, a quali ragioni sia da ascrivere il mancato aggiornamento del Pai e per quali motivi l’aggiornamento 2016 risulti ampiamente carente ed inattendibile sotto il profilo metodologico e perché ad oggi non sia stato elaborato nessun Piano di Bacino ed il Piano di gestione integrata delle Coste; quando e come si intenderanno avviare operativamente i Presidi Idraulici ed il relativo e costoso Sistema Informativo;se dopo la soppressione dell’ABR non si ritenga urgente procedere alla definizione di una Legge Regionale per la Tutela e Valorizzazione del suolo e del Paesaggio; come si intenda dare corso alle politiche di prevenzione definite dal vigente QTRP ed alla concreta adozione degli standard e delle metodologie allegate al medesimo QTRP fin qui rimaste lettera morta».

Rischio idrogeologico, i dati ARPACAL aggiornati

L’ARPACAL ha reso note le previsioni di rischio idrogeologico ed idraulico valide dalle ore 17.00 di oggi alle ore 17.00 di domani.
Oggi, 22 gennaio:
– criticità elevata – rosso su Versante Tirrenico Meridionale, Versante Ionico Centrale e Versante Ionico Meridionale;
– criticità moderata – arancione su Versante Tirrenico Settentrionale, Versante Tirrenico Centrale e Versante Ionico Settentrionale.
Domani, 23 gennaio:
– criticità elevata – rosso su Versante Tirrenico Meridionale, Versante Ionico Centrale e Versante Ionico Meridionale;
– criticità moderata – arancione su Versante Tirrenico Settentrionale, Versante Tirrenico Centrale, Versante Ionico Settentrionale.

Avviso Protezione civile, domani rischio idrogeologico per Calabria e Sicilia

ROMA – La Protezione civile, ricordando che è in corso un avviso di condizioni metereologiche avverse, emesso ieri dal Dipertimento, prevede per la giornata di domani allerta rossa (massimo livello di rischio idrogeologico) sul versante ionico meridionale della Calabria e sulla Sicilia nord orientale, isole minori comprese.
Allerta arancione (secondo livello di rischio) sul bacino del basso Fortore in Puglia, sul versante tirrenico meridionale della Calabria, sulla Sicilia sud-orientale e la Sardegna orientale. Prevista, inoltre, allerta gialla su Marche, Abruzzo, Basilicata, Molise, su Tavoliere e bacini meridionali della Puglia, sulle isole Tremiti e la Sicilia nord occidentale.

Alle Terme Luigiane il corso sulle “Tecniche per la difesa dall’inquinamento”

GUARDIA PIEMONTESE (CS) – Presso le Terme Luigiane dal 15 al 18 giugno si è svolta la XXXVII edizione del Corso sulle “Tecniche per la difesa dall’inquinamento”, con una sezione speciale dedicata alle “Intersezioni tra difesa del suolo e pianificazione territoriale”. Il corso è stato organizzato dalle sezioni calabresi del Centro Studi Acquedotti e Fognature e dall’Associazione Idrotecnica Italiana, dai dipartimenti di Ingegneria per l’Ambiente e il Territorio, di Ingegneria Chimica e Ingegneria Civile dell’Università della Calabria, sotto la direzione del professor Giuseppe Frega e la coordinazione del professor Francesco Macchione. Nell’ambito del corso, nella giornata di apertura, si è svolto anche il seminario “La comunicazione del rischio in Calabria”, dedicato alla stampa calabrese e promosso da una collaborazione tra l’Ordine Nazionale e Regionale dei Giornalisti e il Laboratorio di Modellistica Numerica per la Protezione Idraulica del Territorio (LaMPIT) dell’Unical, il Circolo della Stampa “Maria Rosaria Sessa” di Cosenza e l’Associazione Internazionale “Amici dell’Università della Calabria”. Un incontro, questo, moderato dallo stesso Presidente dell’Ordine Regionale, Giuseppe Soluri, che ha fatto il punto sugli aspetti della comunicazione istituzionale e scientifica e sulla necessità dell’interdisciplinarità della formazione dei professionisti della comunicazione. Nel corso delle giornate molto si è discusso e approfondito circa le problematicità idrogeologiche che riguardano il nostro territorio, in particolare l’area della provincia cosentina e della stessa città dei Bruzi. Tra i numerosi interventi previsti, interessante quello del professor Alessandro Campolongo, del Dipartimento di Ingegneria Civile dell’Unical, che ha trattato un tema legato al territorio delle Terme Luigiane, di cui ha ricostruito l’itinerario storico, dagli iniziali investimenti del secolo scorso fino alla realizzazione degli stabilimenti: «Se la condizione economica del Paese, investito, nella seconda metà degli anni ’30, dalle restrizioni dell’autarchia, prima, e dal conflitto mondiale dopo, non ha permesso la piena attuazione di un ambizioso progetto di fondazione urbana, restano tuttavia  nelle opere idrauliche e nel costruito realizzato, come nella documentazione dell’architettura progettata, i segni di un’importante stagione di lavori, testimonianza di capacità progettuali, organizzative e imprenditoriali, ma anche espressione di una tradizione costruttiva che pone Cosenza e il suo territorio nella storia dell’ingegneria nazionale e nel dibattito più avanzato della cultura architettonica del tempo».

Non si è trascurato di discutere neppure del chiacchierato progetto della tramvia Università della Calabria – Cosenza, a partire dalla relazione del professor Demetrio Festa, del Dipartimento di Ingegneria Civile dell’Università della Calabria, secondo il quale il progetto medesimo va inserito in un disegno strategico che pone alla base la valorizzazione del sistema ferroviario nelle relazioni della provincia con l’area urbana. «E’ stato Giacomo Mancini, quale Sindaco di Cosenza – ha dichiaratoil professor Festa -, a stabilire la collocazione della metro lungo il Viale Parco (oggi Giacomo Mancini), perfetto spartiacque di una grande città, progettato in linea trasversale a dimensione ambia, che non può perdere l’occasione di proiettarsi nel futuro e proporsi come città europea».

San Basile, a settembre bonifica della zona Krojo

San BasileSAN BASILE (CS) – Il Comune di San Basile è pronto ad appaltare i cantieri di intervento per la mitigazione del rischio idrogeologico per un ammontare complessivo di 600mila euro, fondo che deriva dal finanziamento autorizzato dal Commissario Straordinario delegato per l’attuazione di questo tipo di interventi per la Regione Calabria. Con le cifre messe a disposizione dal settore regionale si provvederà a realizzare la bonifica e messa in sicurezza del Fosso Pantano, un’area a valle dell’abitato, nella zona Krojo, nei pressi del teatro comunale all’aperto. L’azione di intervento – messa a punto con la collaborazione di Gaetano Marcovecchio, Assessore ai Lavori Pubblici, e Angelo Boccia, consigliere comunale delegato alla tutela del territorio – prevede il consolidamento delle sponde del vallone, la canalizzazione del fiume e la realizzazione di percorsi naturali per la fruizione dell’area verde. Questo massiccio lavoro di bonifica mitigherà il rischio idrogeologico al quale la zona è interessata e renderà più sicuro l’abitato, senza dimenticare che si renderanno accessibili tanti terreni privati dove poter esercitare agricoltura o attività legate alla ruralità. L’appalto è già in itinere presso la stazione appaltante della Regione Calabria ed entro fine mese si conoscerà il nome della ditta vincitrice ed il conseguente inizio dei lavori per la fine dell’estate. «Ancora una volta la nostra pianificazione permette di garantire ai cittadini più sicurezza e migliore fruizione del territorio. – commenta Vincenzo Tamburi, Sindaco di San Basile – Con questo intervento aggiungiamo un tassello importante al lavoro di tutela della nostra zona rurale e della sua salvaguardia che ha ricadute non solo ambientali, ma anche sociali ed economiche.»

Rischio idrogeologico nel Vibonese: si richiede un intervento

VIBO VALENTIA (VV) “L’ ondata improvvisa di maltempo con una vera e propria bomba d’acqua che  ha colpito il vibonese ed in particolare la fascia che da Francavilla Angitola va fino ad Acconia, ripropone l’impegno, non più rinviabile, degli interventi di prevenzione per la mitigazione del rischio idrogeologico”. Pietro Molinaro presidente di Coldiretti Calabria va dritto al cuore del problema, infatti commenta: “l’ingrossamento dei torrenti che non vengono puliti da troppi anni è la causa di alluvioni che danneggiano, come è avvenuto, aziende agricole e compromettono raccolti, strutture e macchinari. Molto spesso – continua – si vanificano i risultati economici di un intero anno di lavoro, ma anche molte opportunità di occupazione stagionale.

coldiretti calabria La Coldiretti in prima battuta, nel dichiarare la propria disponibilità, chiede ai Comuni interessati e all’Amministrazione provinciale di Vibo Valenzia di effettuare con immediatezza la conta dei danni in modo da avere il quadro preciso della situazione e poi di mettere mano ad interventi di prevenzione impiegando le risorse, che ci sono,  relative ai fondi sul dissesto idrogeologico. “Sul dissesto è necessaria una accelerazione – continua – anche individuando con certezza competenze e chi deve fare e che cosa. I Consorzi di Bonifica,  – conclude – sono pronti a raccogliere la sfida per un piano di messa in sicurezza del territorio”.

L’Assessore Mayerà dichiara: intervenire per il rischio idrogeologico è una priorità

DONNICI (CS) – L’Assessore alla cura delle frazioni Nicola Mayerà ha dichiarato: “Intervenire per mitigare il rischio idrogeologico a Donnici è una delle priorità dell’Amministrazione comunale e la nostra attenzione non può che essere massima. È in corso di perfezionamento con la Regione Calabria l’iter relativo al finanziamento comunitario di due milioni di euro (risorse liberate) finalizzato ad interventi urgenti e prioritari per la mitigazione del rischio idrogeologico. Con un pizzico di ottimismo, entro la fine dell’estate saranno affidati i lavori per mitigare le frane e gli smottamenti idrogeologici nella frazione di Donnici. In particolare, tra i diversi interventi, previsti anche in località Cozzo San Lorenzo, Mussano e Albo San Martino, si andrà ad operare, in territorio di Donnici, a ridosso dell’autostrada dove, nella zona di Fiego, sarà realizzato un grande muro di contenimento che andrà a risolvere il problema della grande frana che insiste su quella zona ormai da tempo e che nell’ultimo periodo, a causa delle avverse condizioni atmosferiche, ha subito un peggioramento.”