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La proposta di Marco Ambrogio: «Una strada intitolata a Rodotà in ogni comune d’Italia»

COSENZA – «Dopo la morte di ogni personaggio di spessore rimane sempre un vuoto incolmabile. E con la morte di Stefano Rodotà, ci sentiamo ancora più orfani di un uomo che ci ha ben rappresentati all’interno delle più alte istituzioni». Lo sostiene Marco Ambrogio, consigliere comunale di Cosenza e consigliere nazionale dell’ANCI. «Al solo pensiero che un calabrese potesse diventare Presidente della Repubblica, ognuno di noi si è sentito coinvolto quasi in prima persona. Quel traguardo non è stato raggiunto ma nella Calabria tutta ed anche nel resto d’Italia, che ha amato ed apprezzato la levatura e lo spessore morale e culturale di Rodotà, è rimasto l’orgoglio di aver concorso accanto ad una grande figura. Giurista della società civile, politico e docente, sempre accanto alle battaglie sociali per il riconoscimento dei diritti della persona, Rodotà non ha mai dimenticato le proprie radici di figlio di quella Calabria che lo ha sempre contraddistinto e spinto verso la difesa dei diritti umani. Per tali ragioni, in qualità di consigliere nazionale dell’Anci ho scritto al presidente nazionale Antonio De Caro, sindaco di Bari ed al presidente del consiglio nazionale Enzo Bianco, sindaco di Catania, affinché venga inserito un apposito ordine del giorno, da portare nella prossima seduta di consiglio nazionale, contenente la proposta da formulare ad ogni sindaco d’Italia di intitolare una strada, una piazza od un luogo importante di ogni città a Stefano Rodotà. Naturalmente da rappresentante degli amministratori calabresi – conclude Ambrogio – auspico che le città ed i paesi della Calabria aderiscano per primi a questo appello e che intitolino al più presto una strada a Stefano Rodotà».

Palazzo dei Bruzi, rinviato il Consiglio Comunale in segno di lutto

COSENZA – E’ stato rinviato a giovedì 29 giugno, data della seconda convocazione (ore 15,30), il Consiglio comunale che avrebbe dovuto adottare, oggi, il Piano Strutturale Comunale e il Regolamento Edilizio Urbanistico. Il rinvio è stato deciso dall’aula su richiesta della Consigliera comunale Alessandra De Rosa in segno di rispetto per il lutto cittadino proclamato dal Sindaco Occhiuto per la scomparsa del prof.Stefano Rodotà. In apertura di seduta, assenti i rappresentanti dei gruppi consiliari di PD, “Adesso Cosenza”, PSI, “Prima Cosenza”, “Grande Cosenza” e “Uniti per la città”, in segno di lutto per la scomparsa dell’insigne giurista cosentino, il Presidente del Consiglio comunale Pierluigi Caputo aveva fatto osservare un minuto di raccoglimento proprio in memoria di Rodotà.
La richiesta di rinvio della Consigliera De Rosa è passata con 15 voti a favore, uno contrario (il Consigliere Giovanni Cipparrone) e un astenuto (la consigliera Francesca Malizia). Cipparrone ha motivato, chiedendo la parola, la sua contrarietà alla proposta di rinvio sottolineando di non capirne le motivazioni, atteso che la figura del prof.Rodotà poteva essere ricordata proprio nel dibattito consiliare. «Non capisco perché non si debba affrontare la discussione, anche in ragione del fatto – ha detto il consigliere Cipparrone – che Rodotà era un uomo aperto alle istituzioni e che ha dato lustro alla città di Cosenza. Qualcuno, da un lato vuole insegnare il saper fare e, dall’altro, però, non ha rispetto per chi si è presentato regolarmente in aula». Cipparrone ha poi lasciato intendere che all’interno dei rappresentanti della minoranza ci siano state delle fibrillazioni sui punti all’ordine del giorno ed ha poi concluso sottolineando che giovedì non prenderà parte alla seduta in seconda convocazione. Il Consiglio comunale è stato poi aggiornato a giovedì 29 giugno, alle ore 15,30, sia per l’adozione del PSC e del Regolamento Edilizio Urbanistico che per la Costituzione dell’ATEM di Cosenza 1-Ovest per la gestione in forma associata della procedura ad evidenza pubblica per l’affidamento del servizio di distribuzione del gas naturale e la successiva gestione del contratto di servizio, con l’approvazione dello schema di convenzione definitivo. Ultimo punto all’ordine del giorno, la presa d’atto della relazione sui risultati del controllo successivo di regolarità amministrativa, eseguito dal Servizio di Controllo Interno sugli atti di cui al comma 4 dell’art. 9 del Regolamento approvato dal Consiglio comunale con deliberazione n. 2 del 7 gennaio 2013, adottati nel 2° semestre 2016.

Rodotà possibile candidato alla Presidenza della Regione

 Secondo quanto scritto da “Il Giornale”, Sel avrebbe un’idea sopraffina  per  migliorare la Calabria: affidarne il comando a Stefano Rodotà. L’ex    parlamentare indipendente comunista, sarebbe, se la notizia fosse  confermata, uno dei candidati più brillanti per guidare l’emancipazione  della regione calabrese: colto, amante della legalità e del territorio,  persona onesta con la Calabria nel sangue, in quanto nato nel paesino  arbereshe di San Benedetto Ullano.

Il diretto interessato non ha ancora commentato la notizia. Dopo aver    mancato la scalata al Colle, per colpa dei dirigenti del Pd troppo  spaventati dal suo laicismo, si sentirà pronto per un onore così  oneroso  ? Le qualità umane e politiche non gli mancano.

L’autore dell’articolo apparso sul sito del quotidiano berlusconiano però, gli contesta sarcasticamente l’età. Nel 2015, anno delle elezioni per la Presidenza della Regione Calabria, il professore avrà 85 anni e se “Giorgio Napolitano a 87 anni ha le forze per guidare una nazione, il suo concorrente di primavera (e di primavere) ben potrebbe scendere in pista nella sua regione di nascita facendo suo un vecchio adagio: largo ai giovani”.

Troppo vecchio per essere un leader ? L’età è importante, gli anni passano per tutti e la vecchiaia, oltre ad infondere saggezza, può relegare alla stanchezza, agli acciacchi. Ma giudicare un politico, un uomo o un dirigente solo in base all’anagrafe è un atteggiamento miope, un vigliacco metodo per screditarlo. Sarebbe meno disonesto parlare del merito, delle competenze (umane e professionali) che una persona acquisisce e dimostra. La prospettiva di un mondo governato da giovani è necessaria e al contempo insufficiente. C’è bisogno di giovani che siano anche onesti, capaci, disposti alla gavetta e ad apprezzare il valore dell’esperienza, non basta ammirarli nel pieno della loro fierezza. Il motto “largo ai giovani”, detto e propagandato istintivamente, è solo un vuoto ideologismo.