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Rogo nuova tendopoli, perizia tecnica sulle cause

PALMI (RC) – La Procura della Repubblica di Palmi ha disposto una perizia tecnica per accertare le cause dell’incendio nella nuova tendopoli di San Ferdinando avvenuto all’alba di venerdì scorso.

Il rogo aveva provocato la morte di un migrante senegalese, Sylla Nouma, di 32 anni.

«Ciò ovviamente non significa – ha detto all’ANSA il procuratore Ottavio Sferlazza – che disponiamo di elementi che consentano di privilegiare, in merito alle cause dell’incendio, un’ipotesi piuttosto che un’altra. La perizia é soltanto l’espressione del potere-dovere da parte nostra di accertare i fatti ed eventuali responsabilità, a qualsiasi titolo». «Ciò che voglio, in sostanza – ha aggiunto il procuratore Sferlazza – é sgomberare il campo da qualsiasi dubbio, nei limiti del possibile».

La Procura di Palmi ha anche disposto l’autopsia sul corpo di Sylla Nouma.
   

Migrante morto a San Ferdinando, disposta autopsia

SAN FERDINANDO (RC) – La salma di Souaro Jaiteh, il giovanissimo migrante morto carbonizzato nell’incendio della tendopoli di San Ferdinando, è stata trasferita nell’ospedale di Reggio Calabria, dove sarà eseguita l’autopsia,

A disporre l’esame autoptico è stato il pm della Procura di Palmi Giuseppe Cappelleri che indaga su quanto accaduto nella notte tra sabato e domenica all’interno della baraccopoli.

A San Ferdinando oltre al fratello del giovane, Soumbu, che vive a Catania, sono giunti anche i genitori del ragazzo non ancora diciottenne che non viveva stabilmente nella tendopoli, essendo inserito nel programma Sprar di Gioiosa Ionica ma che vi si recava di tanto in tanto a trovare dei parenti.

A San Ferdinando la situazione si è normalizzata

Intanto è tranquilla stamane la situazione nella tendopoli dopo i momenti di tensione vissuti ieri con alcuni cassonetti rovesciati e la protesta pacifica al Municipio di San Ferdinando. A placare gli animi anche la notizia dell’individuazione di un sito alternativo dove saranno sistemati dei container.

Bracciante agricolo sorpreso ad appiccare un rogo, denunciato

CIMINA’ (RC) Un bracciante agricolo di 45 anni è stato denunciato dagli uomini del Reparto carabinieri del Parco nazionale dell’Aspromonte con l’accusa di avere causato un incendio boschivo all’interno dell’area protetta in provincia di Reggio Calabria.

I militari stazione Parco di Gerace, nell’ambito di un servizio svolto sul territorio Parco, hanno sorpreso l’uomo in località Cavaleri di Ciminà dove, secondo quanto riferito, aveva poco prima appiccato un rogo. Il quarantacinquenne è stato trovato in possesso dell’accendino utilizzato per dare fuoco alle sterpaglie.

 

Foto Ansa

Sorpreso ad appiccare un rogo, arrestato un 36enne

NICOTERA (VV) – Un 36enne, Emanuele Rosarno, di Rosarno, è stato arrestato e posto ai domiciliari dai carabinieri di Nicotera e Nicotera Marina, insieme alla polizia locale, con l’accusa di incendio boschivo e denunciato per il porto abusivo di armi bianche. Nel corso di un servizio di controllo contro gli incendi, i militari hanno notato al bordo della strada che delimita la pineta di Nicotera Marina, un giovane accovacciato a fianco alla propria auto. Avvicinatisi per chiedere cosa facesse, l’uomo si è alzato di scatto tentando di fuggire con l’autovettura, ma è stato immediatamente fermato. Proprio in quel momento, una fiammata si è alzata dal luogo dove l’uomo era stato visto armeggiare. Spento il rogo, i carabinieri hanno identificato l’uomo trovandolo in possesso di 5 accendini, una bomboletta di gas e tre coltellini.

(Foto e fonte Ansa)

 

Appicca rogo in un parco, arrestata 34enne

CATANZARO  – Una donna di 34 anni con disturbi psichici e una complessa situazione familiare, è stata arrestata dai carabinieri di Catanzaro per incendio boschivo e posta ai domiciliari dopo essere stata sorpresa ad appiccare un incendio all’interno dei giardini di Villa Margherita, una delle aree verdi nel centro della città. La donna quando è stata fermata, era in un forte stato confusionale. Un passante ha avvertito i militari, che hanno la caserma a poche decine di metri dal giardino, di una densa colonna di fumo che si sprigionava dal parco. Individuata la zona, i carabinieri hanno scavalcato una ringhiera in legno e, percorso un piccolo sentiero, si sono imbattuti in una donna che, dopo aver appiccato un a sterpaglie e rami secchi, stava alimentando le fiamme con l’uso di una paletta in plastica. Dopo essere riusciti a spegnere le fiamme, i militari hanno portato a casa la donna, trovata con un accendino, un paio di forbici, una paletta in plastica e un paio di guanti in gomma.

Prende fuoco la discarica di Castrolibero. Sul posto anche i canadair

CASTROLIBERO (CS) – La siccità e il forte vento che hanno caratterizzato gli ultimi giorni hanno favorito anche il moltiplicarsi di incendi che hanno creato diversi problemi ai vigili del fuoco. Ultimo rogo in ordine di tempo riguarda la discarica di Castrolibero, alle porte di Cosenza, dove nel primo pomeriggio, per cause ancora da accertare, le fiamme alimentate anche dal vento nel giro di poco hanno creato una grossa nuvola di fumo dall’odore acre che sta creando più di un problema alle famiglie residenti nella zona. In particolare un gruppo di abitazioni ubicate a ridosso del liceo scientifico “Valentini” sono state avvolta dal fumo ma per il momento non sembrano esserci famiglie evacuate. Sul posto sono intervenute due squadre dei vigili del fuoco e sono stati allertati i canadair della Protezione Civile. Fiamme anche in contrada Santa Chiara di Rende dove un altro rogo ha interessato un vasto tratto verde.

 

Bruciata l’auto di Federica Roccisano. Sdegno nel mondo politico-istituzionale. Intanto l’assessore regionale annuncia: In liquidazione le somme per tirocini e mobilità

SIDERNO – Non si ferma l’escalation di attentati intimidatori nei confronti di rappresentanti istituzionali. Nel corso della notte è stata data alle fiamme l’auto dell’assessore regionale al lavoro e al welfare Federica Roccisano. Il veicolo, una Opel Mokka intestata all’assessore ma in uso al marito, era parcheggiato davanti all’abitazione della Roccisano, a Siderno. Non vi sono dubbi sulla natura dolosa del rogo, accertata dai vigili del fuoco. Sul posto anche i carabinieri del gruppo di Locri che hanno avviato le indagini per individuare i responsabili. Federica Roccisano, 34 anni, ricercatrice universitaria in materia di politica economica, è dirigente del Pd e fa parte della giunta regionale tecnica guidata da Mario Oliverio che è in carica dal luglio scorso. Immediate le reazioni di sdegno e di solidarietà da parte del mondo politico ed istituzionale.

Intanto l’assessore ha chiarito che sono in corso, di concerto con il Dipartimento allo sviluppo economico, tutte le procedure per sbloccare le somme da liquidare ai lavoratori in mobilità e ai percettori di ammortizzatori sociali che hanno operato nei comuni. “Come assessore al Lavoro della Regione e spinta dalla convinzione che il lavoro sia la chiave verso la libertà – ha detto la Roccisano – ho accolto le diverse sollecitazioni, da parte dei lavoratori in deroga, per la liquidazione dei tirocini in particolare del Comune di Cosenza, dal momento che è da mesi che gli stessi non ricevono il dovuto. Si è proceduto, quindi, invitando gli uffici preposti a procedere alla definizione del procedimento amministrativo, sollecitando l’ente presso il quale i lavoratori hanno svolto il tirocinio, alla trasmissione delle presenze relative ai tirocini svolti dai precettori di ammortizzatori sociali. La trasmissione delle presenze svolte, infatti, è fondamentale al fine del calcolo per la liquidazione. Ieri, per questo,è stata inviata una comunicazione formale con la quale abbiamo chiesto il Commissario del Comune di Cosenza d’inviare i dati affinché questo disagio, che subiscono ingiustamente i lavoratori, ridia loro la giusta dignità”.

Volo precipitato vicino Scalea. Era un falso allarme

SCALEA (CS) – E’ stato quasi certamente un falso allarme quello scattato per un aereo da turismo che sarebbe precipitato nella zona interna tra Santa Domenica Talao e San Nicola Arcella, sulla fascia tirrenica cosentina. E’ la conclusione a cui sono giunti i soccorritori che da ore sono impegnati in ricerche che non hanno dato alcun esito. Prima di escludere definitivamente la caduta di un velivolo, i soccorritori attendono che sia completata l’opera di spegnimento di sterpaglie che ha dato origine all’allarme. In ogni caso le ricognizione aeree effettate sulla zona del rogo da un elicottero del 118 e da uno dei vigili del fuoco di Salerno hanno escluso la presenza di rottami. Proprio il fumo provocato dall’incendio, che ha fatto seguito ad una comunicazione incomprensibile sentita nell’aviosuperficie di Scalea e alle telefonate di alcuni cittadini, ha fatto scattare l’allarme che ha visti impegnati carabinieri, vigili del fuoco e personale del Soccorso alpino. Proprio questi ultimi stanno ancora operando sul crinale dove si sono sviluppate le fiamme – un luogo ripido e scosceso – per fugare ogni dubbio. Ma che si sia trattato di un falso allarme, i soccorritori lo danno quasi per certo anche perché nessuna denuncia di velivoli scomparsi é stata presentata. Oltre a questo anche l’Enav ha escluso la presenza in zona di velivoli nel periodo in cui si sarebbe verificato l’incidente. 

Fabrizia, due case distrutte da un incendio

FABRIZIA (VV) – Momenti di panico e paura a Fabrizia, centro delle serre vibonesi, per un violento incendio che ha danneggiato tre abitazioni, due delle quali in maniera grave. Le fiamme si sarebbero sviluppate in corrispondenza del sottotetto di una casa per poi propagarsi alla casa vicina e, infine, anche una terza. Il rogo sarebbe stato originato da una canna fumaria. Tutti gli occupanti sono riusciti a mettersi in salvo. Per circoscrivere l’incendio è stato necessario l’intervento di diverse squadre di vigili del fuoco. Sul posto anche le forze dell’ordine e gli operatori del 118 che hanno soccorso alcune persone con sintomi di intossicazione da fumo.

Denunciati i Presunti Responsabili di Due Roghi

incendioREGGIO CALABRIA – I proprietari di due terreni, nelle zone di Cardeto e Serrata, per liberarsi delle erbacce avevano deciso di usare il fuoco, ma le fiamme sono sfuggite al loro controllo. E’ quanto affermato dal Corpo Forestale dello Stato che li ha denunciati in stato di libertà per i due roghi colposi che nei giorni scorsi hanno interessato diversi ettari di bosco e coinvolto strutture rurali quali ricoveri di animali e numerose case sparse.