Archivi tag: romanzo

Presto in libreria “Liberandisdòmini”, l’esordio di Pantaleone Sergi da narratore

COSENZA – Nei vari percorsi intrecciati e sovrapposti che hanno segnato il lavoro e la vita di Pantaleone Sergi, giornalista, storico e scrittore che ricordiamo per molti anni inviato speciale del quotidiano “La Repubblica”, mancava l’esperienza di narratore. Lacuna ora colmata e si annuncia come un vero e proprio “caso” letterario il suo debutto con il romanzo Liberandisdòmini, edito da Pellegrini, che sarà nelle librerie di tutta Italia all’inizio del prossimo aprile.

Romanzo Sergi
La copertina del libro

A metà strada tra Il Gattopardo e Cent’anni di solitudine, infatti, attraverso un codice lessicografico colto e intelligibile, Sergi disegna in questo romanzo un mondo in cui le atmosfere del realismo magico si fondono con le ambientazioni locali creando un universo parallelo insieme lontano e vicino, veritiero e incantato, dove può succedere tutto, ma lo stesso tutto può rivelarsi niente, ignoto al tempo e alle geografie terrestri e come tale destinato a scomparire per sempre.

Mambrici – teatro della storia – è una “Macondo” del Meridione a cavallo tra Otto e Novecento. È un paese immobile nel tempo e nello spazio dove sembra non succeda niente e invece succede tutto e altro ancora. Su un palcoscenico dipinto di case miserrime si staccano le “palazziate” dei massari e i palazzi sontuosi dei notabili, e fra tutti si erge quello di don Florindo, sindaco e dominus indiscusso di tutta Mambrici.

È un paese sconosciuto alle carte geografiche, ma di cui si può ritrovare senza difficoltà la strada; lontano da quella Monza in cui uccidono il re, eppure abbastanza vicino per poterlo degnamente commemorare; e mentre il capo della “maffia” cerca un proprio riconoscimento e un posto tra il “nobilume” locale, le decisioni importanti vengono prese dai galantuomini riuniti in perenni conciliaboli presso la farmacia del paese, e la povera gente continua a farsi curare il corpo e la testa dalle magare coi loro intrugli e le loro pozioni.

Siamo negli ultimi giorni dell’anno, un anno che segnerà anche il passaggio di secolo. Un telegramma che annuncia un ritorno sarà il primo di una serie di eventi che sconvolgeranno l’intero paese perché, si sa, i telegrammi annunciano sempre disgrazie. Tali eventi ‒ tra siccità e carestie, morti ammazzati e possibili epidemie di colera ‒ riempiranno il paese dell’odore di fosforo e di morte.

E così, mentre la retata del governo contro la dilagante malavita locale stritolerà anche i fervori del neonato movimento socialista e il terremoto dell’8 settembre 1905 soffocherà l’intero paese, di cui nemmeno una casa resterà in piedi, si vedranno scomparire a uno a uno i protagonisti di quegli anni e i fantasmi di questa storia che, poi fantasmi non sono, che Sergi racconta con una lingua viva, una miscela di italiano e dialetto, che rende il racconto più arioso e godibile.

Passando dal giornalismo all’insegnamento universitario (docente di Storia del Giornalismo e di Linguaggio giornalistico presso l’Università della Calabria), dalla saggistica al romanzo, Pantaleone Sergi con “Liberandisdòmini” entra così d’impeto nel novero dei narratori che hanno qualcosa di nuovo da raccontare.

“Terroni” di Pino Aprile in scena al Rendano

COSENZA – Arriva anche sul palcoscenico del teatro Rendano di Cosenza lo spettacolo “Terroni”, tratto dal best-seller di Pino Aprile. L’opera è stata infatti inserita, a margine della stagione di Prosa, nella programmazione dello stabile di tradizione il prossimo 30 novembre alle 21.

Lo spettacolo del regista calabrese Roberto D’Alessandro nasce proprio dall’esigenza di divulgare il contenuto dell’omonimo libro, con la necessità di far conoscere al maggior  numero di persone la vera storia dell’Unità d’Italia, della sua economia, di quanto finora taciuto dalla storiografia ufficiale sugli eccidi compiuti durante la cosiddetta “lotta al brigantaggio”, sugli squilibri tra Nord e Sud su cui fu basata tutta l’economia del nascente Regno D’Italia, su come di fatto l’Unità d’Italia fu un atto di conquista sleale e scorretto da parte del Piemonte a danno del Regno delle Due Sicilie.

«Se non si ristabilirà la verità su ciò che è accaduto 150 anni fa, l’Italia non vivrà mai alcuna pacificazione – si legge nelle note dello spettacolo da parte di D’Alessandro – La creazione di una supposta e sostenuta minorità meridionale è l’atto più grave che i fratelli del Nord hanno fatto ai danni dei fratelli del Sud, ancora esiste a Torino il Museo Lombroso, che aveva trovato (a dir suo) il cranio del delinquente naturale vicino Catanzaro, per altro ancora esposto nel museo e recante nome, cognome e provenienza. Si riflette, in sintesi, su come ancora oggi la differenza di trattamento tra Nord e Sud sia marcata, sull’assenza di infrastrutture nel Mezzogiorno e della deliberata volontà di mantenere il Sud in una condizione coloniale, poiché questo è stato sin dall’unificazione, e da colonia il Sud viene ancora trattato. Dalla presa di coscienza si spera poi un risveglio culturale e una riscossa, politica, economica, sociale».

La forma teatrale con cui viene messo in scena questo materiale è il teatro Canzone. Roberto D’Alessandro cura anche l’adattamento teatrale e la regia. Le canzoni  della tradizione e del repertorio meridionalista di Bennato, Modugno, Napoli, Paisiello, eccetera, vengono qui interpretate live da Mariano Perrella e dalla band musicale “Cantannu cuntu” di Acri. L’allestimento scenico è di Clara Surro, regista assistente è Paolo Orlandelli, ufficio stampa è Maria Fabbricatore, mentre i costumi sono curati da Salvatore Argenio e Annamaria Pisapia.

Antonio Monda presenta “L’Indegno”: a Cosenza l’ultimo libro del critico cinematografico

monda 3COSENZA – Scrittore, giornalista, direttore artistico del Festival del cinema di Roma, critico cinematografico. Antonio Monda, l’autore del libro “L’indegno”, presentato ieri al Teatro Rendano, è un “mondo” di esperienze, realtà, personalità e sentimenti, capaci di trascendere nella scrittura con grande fascino. Insegnante di cinema alla Tisch School of the Arts della New York University, città in cui vive da oltre vent’ anni e reduce dal Festival di Cannes, ha fatto tappa a Cosenza per presentare il suo ultimo libro, il terzo di una saga, ‹‹comprensibile, però, anche da chi non ha letto gli altri››, regalando attimi di cultura ad una città che, immersa a piene mani in campagna elettorale, si è mostrata affettuosa e affascinata dalla sua poliedrica figura tanto da rinunciare, per poche ore, anche ai colori politici.

Seduti tra le prime file, candidati di Mario Occhiuto e familiari di Enzo Paolini, ascoltavano rapiti i racconti di uomo che si annovera tra le schiere dei romani dalle origini cosentine aventi  avuto grande successo. Legato alla città in quanto nipote di Riccardo Misasi, Monda dopo aver ricevuto il premio Mario Gallo, manifestazione cinematografica organizzata dalla cineteca della Calabria e sostenuta dal Ministero per i beni e le attività culturali, ha raccontato, attraverso la sua professionalità e gli aneddoti legati alla sua esperienza, i limiti del cinema italiano nella percezione americana. Protezionismo e scarsa originalità, sono i motivi per cui oggi l’esportazione cinematografica italiana non supera la percentuale dello 0,03%. Finiti gli anni dei grandi kolossal e delle pellicole piene di isole, sole, bambini che tanto appassionano, dell’Italia, il pubblico americano, restano solo i miracoli di quei registi come Sorrentino, capaci di raccontare un mondo di decadenza e frustrazione, attraverso la “bellezza”. A suo fianco nel dibattito, Pino Sassano, che con grande slancio ha sottolineato le differenze con i testi precedenti dello scrittore, dove la cornice newyorchese appare mastodontica e impositiva.monda

Nell’ “Indegno”, invece, l’esterno rimane sullo sfondo. Il testo è intimo, seppur immerso in una metropoli impossibile da ignorare, così come intime sono le difficoltà e i conflitti del protagonista, un prete ebreo, condannato tutta la vita alla lotta tra i suoi doveri di castità e la debolezza della carne. Incapace di rinunciare ad entrambe, arriva a vivere con profonda cognizione il peccato senza mai essere in grado, fino in fondo, di “uscire da sé stesso”. Un romanzo torbido, dichiaratamente sfacciato anche nel linguaggio esplicitamente erotico, come dichiara l’autore, i cui tormenti non si risolvono neanche sul finale.

A chi gli domanda la motivazione che lo avrebbe spinto verso tema del genere e se esiste, nella letteratura a cui dà sfogo, una forma autobiografica di creatività tanto quanto nel cinema, Antonio Monda risponde così: ‹‹Se lo sapessi avrei smesso di scrivere libri. Se ci sono degli elementi che accomunano il cinema alla scrittura sono senz’ altro intimità e universalità. Più scrivi di te stesso più parli al resto del mondo. Chiunque scriva, un romanzo come un film, non può fare a meno di svelarsi ››.

Lia Giannini

Il giornalista Carlo Minervini presenta il suo Romanzo al Salone del Libro di Torino

TORINO – In uscita a giugno nelle librerie italiane, debutta al Salone del Libro di Torino il sorprendente romanzo di Carlo Minervini, ComeTe (Falco Editore), un romanzo di viaggio che avvolge il lettore in un vortice di mitologia, leggenda, storia antica e moderna, introspezione e riflessione. Prima di approdare in libreria, dunque, ComeTe esordisce nella élite della cultura moderna per eccellenza: il Salone del Libro di Torino. Il luogo dove bellezza e narrazione si incontrano dando vita a un’esperienza intellettuale che va ben oltre il semplice gesto della lettura.
La storia-cornice avvolge le decine e decine di storie, personaggi, vicende e leggende che danno vita a questo straordinario romanzo.
Il ragazzo si sveglia dalla seduta di ipnosi: la chiave del suo malessere è tra i ricordi che ha cancellato, sopraffatto dalla bellez­za. La possibilità di risollevarsi è, invece, nel viaggio. Inizia così un percorso nello spazio che porterà il protagonista a vi­vere esperienze, sogni, allucinazioni nel tempo. Di città in città, di borgo in borgo, il suo cammino verso la salvezza impossi­bile si perde nella regione delle contrad­dizioni, quella che diede il nome all’Italia.

Qui, tra miti, località, leggende e perso­naggi si dipana la storia di un giovane col­lezionista di luoghi che impara a diventare uomo, tra ricordi fievoli e potenti passio­ni. La salvezza risiede negli occhi di una donna e nelle latebre di un passato per­duto, svelato soltanto nel sorprendente finale, in un romanzo avvincente, che spa­zia tra il sogno, l’evocazione, la memoria e la realtà.

Carlo Minervini ​è giornalista e cultore della materia in Letteratura Italiana presso l’università della Calabria. Dal 2002 scrive per il quotidiano Gazzetta del Sud.

È stato autore e conduttore della trasmis­sione televisiva culturale In punta di penna e collabora attualmente alla rivista del pro­gramma di Rai Due Voyager. Ha insegnato Storia e Letteratura negli Istituti Superiori.

«Perché ogni viaggio nasce da un dubbio, un’oscurità disseminata nel ventre dell’essere, e s’attorciglia con l’eleganza di un serpente, e resta laggiù, inestricabile attesa. Ogni viaggio è un interminabile dubbio, al quale nuovi dubbi si aggiungono e alla fine capisci che è il dubbio l’unica vera risposta che cercavi».

http://www.falcoeditore.com/prodotto/comete/

Questa sera a Lamezia Terme presentazione del romanzo “Non è stato solo Vento”di Giovanna Politi

non è  stato solo Vento

Lamezia Terme ( Cz)  – Oggi alle ore 20:30 a  Lamezia  Terme presso la Libreria – Giocchino Tavella – la scrittrice Romana, Giovanna Politi, presenta  il suo romanzo “Non è stato solo Vento”, prodotto dalla casa editrice Kimerik. < Il Potere della memoria olfattiva nel rimembrar d’amor > .Giovanna Politi da sempre convive con l’amore per il sacro demone della scrittura. Ama la poesia, la sente, la vive, la scrive.Dal febbraio 2013 è presente nell’Antologia dei Poeti Italiani Contemporanei (Casa Editrice Pagine-Roma) curata da Elio Pecora. Presente nell’antologia degli Scrittori Contemporanei, Kimerik Edizioni. Pubblicata nell’antologia “Ho conosciuto Gerico”, Ursini Editore con la poesia “Se” con la quale ha ricevuto una menzione di merito dalla giuria al premio Alda Merini nel maggio 2014. I suoi scritti hanno accompagnato una mostra itinerante da Perugia a Cosenza per il progetto della Pittrice Adele Lo Feudo, “Per un petalo rosa”, contro il femminicidio.  Le sue poesie  sono pubblicate sul sito Scrivere, Rime scelte, I pensieri del cuor.Tante sono le sue poesie e i suoi romanzi pubblicati, infatti nel settembre scorso, è stata pubblicata la sua raccolta poetica Dell’anima falò, 112 liriche dove passione e amore, squarciano i silenzi dell’anima e risvegliano il cuore.A conversare con l’autrice ,oggi, sono Ugo Floro ,giornalista – avvocato e Antonio Chieffallo, giornalista del quotidiano della Calabria. Con” Non è stato solo vento”, Giovanna Politi ha partecipato al Salone Internazionale del Libro di Torino 2015 e, in nove mesi dall’uscita, ha tenuto 23 presentazioni in tutta Italia. Nel luglio scorso, ha ricevuto la menzione d’onore al Premio Alda Merini 2015 con la poesia “Baciami”, già inserita nell’antologia dello stesso Premio, Alda nel cuore, ed. Ursini. In questo romanzo “Non è stato solo Vento”Giovanna ,dipinge tutta la potenza dell’amore Un sentimento che viene declinato nelle sue diverse essenze, nella sua capacità di farsi legame tra anime, solcando i confini del tempo e dello spazio. La storia di Rebecca diviene qui emblema della potenza delle emozioni.Un messaggio ricomparso improvvisamente sul display del suo cellulare, sconvolgerà l’equilibrio che a fatica aveva raggiunto, farà crollare tutte le sue certezze.Attraverso la vicenda di una donna, Giovanna Politi, con grande stile e delicatezza, traccia i contorni di un sentimento capace di travolgere come un vortice la quotidianità di ognuno, sconvolgendone programmi, certezze, inebriandone i sensi. L’amore è il vero protagonista di questo romanzo, un amore che si fa istinto di protezione, ma allo stesso tempo passione, sofferenza, sguardi e pure sensazioni e profumi, un amore meta imprescindibile di quel viaggio chiamato “vita” che tutti siamo destinati a compiere.

Anna Maria Schifino

Presentazione del romanzo “REGINA GALLINA GARIBALDINA” di Italo Scalese

COSENZA – Venerdi 18 dicembre ore 18,00 al Terrazzo Pellegrini di Cosenza sarà presentato il volume REGINA – GALLINA GARIBALDINA di Italo Scalese. Introdurranno i lavori l’editore Walter Pellegrini e Maria Cristina Parise Martirano, Presidente Dante Alighieri. Interverranno Teresina Ciliberti, docente, Anna Aloi, giornalista. Modera Antonietta Cozza, Ufficio Stampa LPE. Letture di Italo Scalese. Durante la presentazione gli intermezzi musicali saranno a cura dei Sabatum Quartet.unnamed

Questo il plot del romanzo: un ragazzo,  una gallina e un eroe. Tre personaggi che ci prendono per mano e ci conducono per la via della consapevolezza con il grande tatto che contraddistingue la scrittura di Italo Scalese. Regina, la gallina nata per caso tra le mani di Nicola,  rappresenta per il ragazzo e per noi lettori la speranza, la voglia di riscatto, il desiderio di un futuro più giusto e sereno.
A fare da scenario e da sfondo una Calabria antica, incantata e incantevole nei suoi boschi e nei suoi paesi.

Le illustrazioni sono a cura di Marina Lanzafame.

La passione per il calcio e la suggestione delle radiocronache nel nuovo romanzo di Scaramuzzino

REGGIO CALABRIA – Nel libro “Come quando ascoltiamo le partite alla radio. Storie di sport minuto per minuto” (SEI, Torino, pp. 210, Euro 12) Giovanni Scaramuzzino, calabrese di Roccella Jonica – da tempo nella squadra di “Tutto il calcio minuto per minuto” di Radio Rai – si mette alla prova come scrittore e va addirittura oltre, sorprendendoci nei panni di romanziere.

Dopo l’esordio con il particolare e avvincente “Fino all’ultimo chilometro. Il Giro d’Italia da una motocicletta” (Geo Edizioni), dedicato al grande ciclismo, qui Scaramuzzino spiazza l’ascoltatore, prima ancora del lettore, dando vita a una sorta di opera radiofonico-cartacea in più atti. È come se i protagonisti vivessero contemporaneamente le loro vicende e irrompessero sulla scena incontrandosi, sovrapponendosi, interrompendosi, completandosi e realizzandosi compiutamente proprio come il racconto in diretta di più partite alla radio. E gli stadi calabresi per una volta diventano una sorta di campo principale dell’opera evocando emozioni sempre suggestive.

Particolarmente indovinata, per esempio, la scelta di alcune figure portanti dell’opera: ecco un segretario scolastico che, grazie a una sciarpa a lungo tenuta riposta in un cassetto, riscopre, rivive e rielabora ricordi che si sublimano in un incontro che forse ha poco di casuale.

E poi il rapporto controverso, ma sempre speciale, tra genitore e figlio adolescente. Una storia delicata, suggestiva che si snoda tra le impalpabili onde radio e quelle ben più visibili del Mar Tirreno sul traghetto tra Toscana e Corsica.

Ma probabilmente il personaggio più intenso, controverso e drammaticamente più vero è Fabio, portiere di successo, che in una serata nebbiosa perde la strada di casa “rischiando” – invano, purtroppo – di ritrovare quei valori di uomo che un tempo l’avevano accompagnato, saldi e sicuri, prima di essere sacrificati sul volatile altare dell’effimero.

Il merito maggiore di Scaramuzzino è quello di essere riuscito, scrivendo, a fermare l’attimo e a fermare anche noi. Una sosta che ci “costringe” a riflettere, ma non una frenata brusca: un dolce rallentamento dopo che l’autore ha avuto l’accortezza di bussare e chiedere permesso.

Alessandra Key Cappa Presenta Ti Racconto Una Storia…

Alessandra Key CappaCOSENZA – Lo scorso giovedì, presso la libreria Ubik di Cosenza, Alessandra Key Cappa, giovane scrittrice Sangiovannese, ha presentato il suo libro Ti Racconto Una Storia…
L’evento, seguito con interesse da studenti di lettere e appassionati della carta stampata, ha concretizzato i personaggi del romanzo nelle parole della scrittrice, regalando al pubblico una visione d’insieme dell’opera.
La presentazione di “Ti Racconto Una Storia…” è stata introdotta da Francesco Iaquinta, garante e tramite tra la scrittrice e la casa editrice Librare, che ha spiegato al pubblico presente quanto sia importante per la nuova generazione non bloccare i propri sogni, avere la forza di reagire e creare qualcosa di bello, in questo caso un libro. Spera che l’uscita di questo romanzo possa dare una scossa alla popolazione Sangiovannese, sottolineando che anche in una piccola realtà può nascere qualcosa di bello.

In seguito la parola è passata alla scrittrice, che ha raccontato come è nato il suo libro.
“Ti racconto una storia.. è un romanzo che si è fatto da sè, non sono stata esterna alla storia, ma ho vissuto passo passo accanto ai miei personaggi. Nasce da un sogno perché è esattamente così che è nato. In una sola notte, nella mia mente si sono delineati volti, situazioni e ambientazioni, che sono diventate le linee generali della storia”.
La protagonista della narrazione, Lea, è una giovane donna che si trova davanti al famoso bivio in cui si decide se entrare nel mondo degli adulti o tornare nella campana di vetro dei genitori, “essere l’immatura che si arrende e torna da mamma e papà o scegliere di crescere e sfidare il Destino.”
In questo percorso verrà sostenuta da Carol e Will, che impersonano la vera amicizia.
Carol, rappresentante dell’amicizia femminile, coccola e sostiene Lea affinché raggiunga il suo scopo mantenendo i piedi a terra e cercando di insegnarle ad avere abbastanza fiducia in se stessa per spiccare il volo. Fatto questo uscirà di scena, lasciandola libera di camminare con le sue gambe. Will, l’amicizia maschile, è una presenza costante durante la storia. Lui è quell’amico che non ha bisogno di parole per capire, quell’amico che ti da una mano in qualunque momento.
Il terzo personaggio, importante per la storia, è Andrew, di cui Alessandra è “orgogliosa perché è stato il più difficile da descrivere”. Andrew vive una vita che appare fuori dagli schemi, piena d’oro, di luci, di vetrine, di desideri tutti realizzabili. Ma questa apparente diversità viene meno nel rapporto che instaura con Lea, “non esistono persone diverse ma personalità diverse, di mondo ne esiste solo uno.”

Gli obiettivi focali di questo romanzo, quelli che hanno mosso la penna della scrittrice nel portare avanti il suo sogno, sono due:
“scrivere una “Bella” storia, una storia all’antica che abbia una morale e dei messaggi che il lettore non solo capisca ma che apprenda;
la reazione del lettore, legata ad un momento, un istante ben preciso del percorso di lettura: la fine del romanzo, quando si è appena chiuso il libro. In quel momento la nostra mente ci dice se abbiamo gradito o no quel tipo di esperienza. Ciò che spero che il lettore possa fare in quell’istante è un accenno di sorriso. Questo è il mio più grande obiettivo e se riuscirò a centrarlo nessuna felicità sarà mai maggiore nella mia vita.”Alessandra Key Cappa
Ciò che preme ad Alessandra è vedere un sorriso sincero, espressione visibile e diretta dell’anima. Una risata può essere falsa o addirittura denigratoria ed è spesso mossa dal ridicolo di una causa esterna. Un sorriso sincero, invece, è riconoscibile perché il volto su cui si apre non potrebbe essere più bello.
“Questa “Filosofia del sorriso” – continua Alessandra – non è mia di diritto. L’ho appresa a mia volta da una persona molto speciale: quella a cui è dedicata la mia opera. In passato scioccamente credevo che solo diventanto cinica, disillusa e arida avrei avuto buone chance di diventare adulta; questa persona è entrata nella mia vita nel momento in cui avevo deciso di possedere quelle caratteristiche e da allora la mia vita è stata stravolta. Magia, Fantasia, Sogno e Sorriso appartengono sì all’infanzia ma devono esser prerogativa dell’età adulta perché solo da adulti possiamo conoscerne il vero valore. Ecco cos’è “Ti racconto una storia..”. Potrei definirlo un insegnamento ma preferisco che sia un buon consiglio di un’amica sincera, io.”

Non mi resta che augurarvi una piacevole lettura. Il romanzo è disponibile su Byblon ed in copia cartacea contattando la scrittrice.

Miriam Caruso