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Violenza sessuale su due 14enni, arrestati due 30enni bulgari

ROSARNO (RC) – Le vittime non hanno neanche 14 anni. I carabinieri hanno arrestato a Rosarno, due trentenni di nazionalità bulgara ma domiciliati nella cittadina del reggino. I due soggetti sono accusati di violenza sessuale e i fatti risalgono a luglio scorso. Vittime due ragazzine minorenni, infra-quattordicenni, che condotte con la forza in un vicolo appartato, erano state indotte a subire atti sessuali, fino a quando fortunatamente erano riuscite a divincolarsi dai molestatori e darsi alla fuga.

Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Palmi, hanno permesso di raccogliere importanti elementi grazie ai quali è stato possibile delineare un chiaro quadro probatorio e risalire in tempi brevi all’identità dei due uomini. Fondamentale si è mostrata anche l’incessante attività di ricerca messa in atto dai carabinieri al fine di rintracciare i due stranieri, che per diversi giorni risultavano scomparsi dalla circolazione, fino ad essere stati individuati a Rosarno. I due sono stati quindi associati alla Casa Circondariale di Vibo Valentia.

Coronavirus, a Rosarno lutto cittadino: morto l’assessore Pasquale Calarco

“Purtroppo una triste notizia da comunicarvi: questa mattina è venuto a mancare l’assessore Pasquale Calarco”. Così il sindaco di Rosarno Giuseppe Idà annuncia la morte di Calarco, 72 anni, attraverso un video postato sulla propria pagina di Facebook. 

“Nei giorni scorsi aveva contratto il virus, le sue condizioni sono precipitate nell’arco di pochi giorni”, prosegue Idà che ha proclamato il lutto cittadino. 

“Pasquale era un amico, una persona perbene, un uomo generoso, sempre disponibile e che ha dedicato la sua vita alle persone bisognose. Pasquale era un uomo pieno di vita,  con grande entusiasmo ha accettato di far parte della mia giunta, l’ha considerato una sorta di riscatto, una rivalsa rispetto all’esperienza passata. Era una persona stimata dalla città e per questo dobbiamo rendergli omaggio”

 

Al Comune sono già state disposte le bandiere a mezz’asta e domani, giorno dei suo funerale sarà lutto cittadino.

“La sua morte – continua Idà – deve far pensare a ognuno di noi che Pasquale potrebbe essere uno dei nostri genitori, dei nostri nonni. Chi ancora teorizza che il virus sia l’influenza semplice, non conosce quanto entusiasmo e quanta salute c’era nella vita di Pasquale E allora vi chiedo di abbracciare idealmente la famiglia e soprattutto di stare attenti perché potrebbero esserci altre persone che come lui rischiano di fare questa brutta fine”.

‘Ndrangheta a Rosarno, sequestrati beni per 2,5 milioni di euro

Beni confiscati per un valore di 2 milioni e mezzo di euro tra cui un milione di euro in contanti, l’impresa individuale “Fercolor” e il suo compendio aziendale. E ancora due immobili, un libretto di deposito titoli e una polizza assicurativa.

 

È l’ammontare del sequestro eseguito nei confronti dell’imprenditore Giuseppe Nasso, di Rosarno. Il provvedimento, eseguito dai carabinieri, é stato emesso dalla Sezione misure di prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria su richiesta del procuratore Giovanni Bombardieri, dell’aggiunto Gaetano Paci e del sostituto della Dda Adriana Sciglio.

Nasso, di 41 anni, era stato arrestato nell’estate del 2018 nell’ambito dell’inchiesta “Ares” contro le cosche della piana di Gioia Tauro.

Il Tribunale ha accolto gli elementi d’accusa raccolti dalla Direzione distrettuale antimafia che aveva ravvisato gli estremi per alienare gran parte del patrimonio di Giuseppe Nasso.

 

I beni confiscati, oltre ad essere stati giudicati di provenienza illecita, erano stati messi a disposizione, secondo l’accusa, delle consorterie rosarnesi per realizzare i loro programmi criminali.

 

Oltre alla confisca, il Tribunale ha disposto nei confronti di Giuseppe Nasso, ancora oggi detenuto, la misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno, che lo stesso dovrà scontare dopo la sua scarcerazione

Rosarno, ucciso in agguato vicino a campo sportivo

ROSARNO (Cs) – Un uomo di 41 anni, Antonio Pupo, è stato ucciso a colpi di arma da fuoco la scorsa notte in un agguato a Rosarno.

Secondo quanto emerso dalle prime ricostruzioni, l’uomo si trovava nei pressi del campo sportivo della cittadina della Piana quando è stato avvicinato da uno o più sicari che hanno fatto fuoco.
Soccorso e trasportato in ospedale a Gioia Tauro, Pupo vi è giunto cadavere e i medici non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso. Sull’omicidio indagano i carabinieri della Compagnia di Gioia Tauro e della Tenenza di Rosarno con il coordinamento della Procura della Repubblica di Palmi. 

Rosarno, protestano i lavoratori ex Lsu/Lpu. Domani tavolo istituzionale in Cittadella con sindacato Conf.i.a.l.

ROSARNO (RC) – Monta la protesta dei lavoratori ex LSU/LPU del Comune di Rosarno che dicono no «alla mortificazione dei propri diritti operata dalla giunta comunale con la delibera n. 81 pubblicata lo scorso 17 giugno».

Oggetto della delibera de qua è la decisione dell’amministrazione di reclutare, nel corso del triennio, 11 figure professionali categoria C a tempo indeterminato full time attraverso la mobilità obbligatoria e volontaria, attingendo dalle graduatorie vigenti anche di altri enti o per concorso pubblico, nonché il reclutamento di ulteriori sei profili professionali attingendo dal bacino lavoratori ex Lsu/Lpu.

Tuttavia, per gli storici precari oltre il danno la beffa: «I lavoratori stabilizzati avranno un contratto part time a dodici ore e la loro assunzione risulta addirittura condizionata all’adozione da parte di Regione e Stato di provvedimenti atti a fornire sostegno finanziario – spiega l’avvocato Maria Rosarno -. L’amministrazione ha, dunque, disatteso tutte le disposizioni normative che sono state concepite proprio al fine di tutelare i lavoratori precari che quotidianamente svolgono con abnegazione il proprio lavoro, spegnendo così le speranze di chi legittimamente aspettava il proprio “turno”.La giunta, infatti, anziché disporre il reclutamento di personale “esterno”, avrebbe dovuto utilizzare le risorse economiche disponibili per ridurre l’eccedenza del personale precario, stabilizzando i lavoratori provenienti dal bacino lsu/lpu”, nelle modalità previste dalla Legge Madia».

Alla luce di ciò i lavoratori, per il tramite il Sindacato CONF.I.A.L., al quale aderiscono, hanno prontamente diffidato il Comune di Rosarno a revocare nell’ immediato la delibera di fabbisogno, auspicando l’apertura di un tavolo di confronto che tenga principalmente conto della stabilizzazione dei lavoratori a tempo determinato ex Lsu/Lpu.

«Affianco ai suddetti lavoratori – si legge nella nota stampa -, il sindacato Confial scende, quindi, in campo con la responsabile territoriale avv. Maria Rosarno con l’obiettivo di correggere l’iter adottato dall’Amministrazione e sin da subito chiede al Sindaco uno specifico incontro al fine di discutere la questione e trovare una soluzione che consenta una soluzione che veda l’avvio di un effettivo processo di stabilizzazione degli ex LSU/LPU, partendo dal fatto che questa categoria di lavoratori, sfruttata da oltre un ventennio dalla pubblica amministrazione svolge mansioni effettive ed insopprimibili all’interno dei gangli vitali dell’Ente, fornendo servizi di primaria importanza, senza i quali il Comune sarebbe costretto a portare le chia del Municipio al prefetto per mancanza di questa indispensabile forza lavoro».

Dell’argomento ne parlerà domani il segretario nazionale Conf.i.a.l., Benedetto Di Iacovo, al tavolo regionale sulle stabilizzazioni del personale LSU/LPU presso la Cittadella regionale con l’assessore al lavoro Angela Robbe.

Uomo ucciso a Rosarno, responsabile si costituisce

ROSARNO (RC) – Si è costituito ai carabinieri di Rosarno l’autore dell’omicidio di Domenico Pangallo, di 58 anni, il cui cadavere, rinvenuto con lesioni da percosse al volto e alla testa, è stato trovato per strada a San Ferdinando nella tarda serata del 26 giugno scorso.

Si tratta di Giuseppe Cacciola, di 33 anni, a cui i carabinieri della Compagnia e del Gruppo di Gioia Tauro hanno notificato un decreto di fermo emesso due giorni fa dal pm Giorgio Panucci della Procura di Palmi diretta da Ottavio Sferlazza.

Dalle indagini è emerso che Pangallo era stato indotto con l’inganno a recarsi a San Ferdinando a casa della moglie di Cacciola, a cui era legato da una relazione virtuale.

Una volta entrato, l’uomo, secondo l’accusa, è stato ripetutamente percosso con schiaffi e calci al volto ed ai fianchi da Cacciola per poi essere trascinato, esanime, sulla strada, a pochi metri dall’ingresso dell’abitazione dell’indagato.

Cacciola, di cui erano subito cominciate le ricerche, si è reso irreperibile fino a stasera.

Incidente frontale su svincolo A2, coniugi perdono la vita

ROSARNO (RC) – Una  coppia di coniugi è morta la notte scorsa nello scontro tra un pullman ed un’auto Fiat Panda.

L’incidente è avvenuto allo svincolo di Rosarno dell’autostrada A2 “del Mediterraneo”.

Secondo la prima ricostruzione della Polizia stradale di Palmi, il pullman, della ditta Lirosi, stava uscendo dall’autostrada quando, per cause in corso di accertamento, si è scontrato frontalmente con la vettura guidata da Rocco Garzo, di 49 anni, sulla quale viaggiava con la moglie Carmela Teresa Ditto, di 48, entrambi di Seminara (Rc) .

I due sono morti sul colpo.

Sul posto sono intervenuti, oltre agli agenti della Polstrada, i sanitari del 118, i vigili del fuoco, e tecnici dell’Anas. Il magistrato di turno della Procura di Palmi Giorgio Panucci ha disposto l’autopsia sul corpo delle vittime che sarà effettuata nell’ospedale di Polistena.

Terremoto, bloccato traffico ferroviario tra Reggio Calabria e Rosarno

REGGIO CALABRIA – In seguito alla scossa di terremoto verificatasi stamani al largo della costa calabrese sud occidentale, è stato bloccato il traffico ferroviario sulla linea tirrenica tra le stazioni di Reggio Calabria e Rosarno. La decisione è stata presa, come da prassi, per una verifica degli impianti. Carrelli di Rfi sono al lavoro per verificare la tratta e accertare se vi siano stati danni.

Fonte Ansa

Rosarno, catturato il latitante Antonino Pesce

ROSARNO (RC) – La polizia di Reggio Calabria ha catturato all’alba, a Rosarno, Antonino Pesce, 26 anni. appartenente all’omonima potente cosca della ‘ ndrangheta , ricercato da un anno per associazione mafiosa. La cattura è giunta da parte degli agenti della squadra mobile e dei colleghi del Servizio Centrale Operativo, al termine di lunghe indagini coordinate dalla Dda di Reggio Calabria. Il latitante è stato localizzato dai poliziotti in un appartamento del centro abitato di Rosarno. Si era sottratto all’arresto lo scorso anno, quando era stato colpito da un provvedimento restrittivo emesso nell’ambito dell’operazione Recherche. Pesce gestiva, con metodologia mafiosa, assieme ad altri esponenti di spicco della cosca, il trasporto su gomma di agrumi alla Piana di Gioia Tauro verso altre regioni d’Italia.

Scoperto bunker a Rosarno, al via le indagini

ROSARNO (RC) – Un bunker di oltre 20 metri quadrati, realizzato in muratura, è stato scoperto nel sottosuolo delle campagne di Rosarno dagli uomini della Squadra mobile di Reggio Calabria impegnati nella ricerca di latitanti. Il nascondiglio, che è stato sequestrato, si ritiene sia stato utilizzato da latitanti di ‘ndrangheta. La struttura, completamente interrata e mimetizzata con lo stato naturale dei luoghi circostanti, è sorvegliata da alcune microtelecamere esterne nascoste nelle vicinanze. Al bunker si accede da una botola in cemento che si apre a scomparsa scorrendo su appositi binari a circa mezzo metro sotto la superficie. Dalla botola, attraverso un pozzo verticale, si entra in un cunicolo-corridoio lungo circa nove metri che conduce alla stanza bunker munita di illuminazione elettrica, letti, cucina e bagno. Della scoperta del bunker è stata informata la Dda di Reggio Calabria. Gli esperti della Polizia scientifica hanno effettuato accertamenti alla ricerca di tracce utili.

 

Miriam Caruso