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Cosenza Comics and Games, affluenza e dati statistici

Si è concluso domenica 21 Maggio il Cosenza Comics and Games, evento a tema nerd atteso ormai con consuetudine da tutto il popolo cosentino e calabrese, ed è tempo di dati!

Tante le attrazioni quest’anno, fra mostre ed eventi a tema anni ’80, e moltissimi cosplayer che colorano ogni manifestazione del genere che si rispetti. Più di 10mila presenze registrate fra appassionati e semplici curiosi.
Ma qual è stata la portata del Cosenza Comics and Games 2017 in dati?
Noi di Nerd30 ci siamo buttati nella folla, intervistando molti visitatori per conoscerne la provenienza, l’età e le passioni.

cosenza comics 2017

Di seguito i risultati del campione analizzato:

Venerdì 19 Maggio, giorno di apertura degli scrigni: la Città dei Ragazzi ha ospitato più di 2.000 persone provenienti da tutta la Calabria e non solo. Presentissima la città di Cosenza, ovviamente, ma anche Lamezia, Catanzaro, Vibo Valentia e varie località delle province, tra cui Siderno, Castrovillari, Decollatura e tante altre. Dato particolarmente rilevante è la presenza in fiera di visitatori provenienti da Catania, Torino, Milano e Pavia.

grafico provenienza

– Sabato 20 Maggio, giorno di punta, soprattutto per i ragazzi: molti i giovani provenienti da tutta la Calabria, fra cui ricordiamo ovviamente Cosenza e provincia, Crotone, Catanzaro e Lamezia.

grafico età

Domenica 21 Maggio, giorno in cui di solito è previsto il pienone: l’affluenza era proveniente più che altro dalle province cosentine, fra cui Spezzano Albanese, Saracena, Casole Bruzio. Scarsa la partecipazione invece del resto della Calabria, dovuta sicuramente al mal tempo, se non qualcuno proveniente da Crotone, Vibo Valentia e dalla presentissima Lamezia.

grafico passioni

Proseguendo con i dati campionati, l’analisi specifica ha evidenziato che la mole di visitatori maggiore comprende i giovanissimi, ma dal grafico è possibile osservare che le fasce di età presenti in fiera quest’anno sono state molto equilibrate.
Per quanto riguarda le passioni specifiche del pubblico abbiamo rilevato una maggioranza di gamers, seguiti poi da appassionati di anime, fumetti, manga e via discorrendo.
Nonostante la grande quantità di visitatori provenienti più che altro da Cosenza, anche quest’anno il Cosenza Comics and Games ha dimostrato di essere uno degli eventi calabresi più attesi dell’anno e si conferma una delle più belle realtà nerd della Calabria. Lo dicono i dati!

                                                                                                                                    Paolo Gabriele De Luca
Teresa Cupiraggi

[#GraffidiPrimavera] Intervista alla cosplayer Miriel Montague

Durante l’evento Graffi di Primavera abbiamo avuto il piacere di parlare con Raffaela Di Napoli, in arte Miriel Montague, giovane e talentuosa cosplayer, artista e truccatrice di origini partenopee.

Nel corso dell’intervista abbiamo scoperto qualche curiosità sul mondo di Miriel, sulla creazione dei suoi costumi e delle sue nostalgie d’infanzia. Buona visione!

Chi è Miriel Montague?

Il nome d’arte che utilizzo nasce da una “nerdata”, chiamiamola così. Con i miei amici, giocando a Dungeons & Dragons, avevo come personaggio un mago di nome Miriel e da quel momento hanno cominciato a chiamarmi in questo modo anche fuori dal gioco. Montague, invece, deriva dalla mia passione per Shakespeare, infatti è il cognome di Romeo. Mi sono sempre vista più come un Romeo che come una Giulietta.
Nella realtà quotidiana sono una truccatrice cinematografica e teatrale.

Come ti sei approcciata al mondo del cosplay?

Nel lontano 2007, mio fratello si preparava per andare alla fiera del fumetto con il cosplay di GTO. Mi portò con lui e rimasi totalmente affascinata da questo mondo e pian piano ho cominciato a fare i primi cosplay.

Come realizzi i tuoi costumi?

Per la parte sartoriale mi faccio aiutare molto da mia madre, mentre per quanto riguarda le armature le faccio totalmente io, mi piace costruire e fare ricerche sui materiali da utilizzare.

Parlaci del tuo costume per questo evento, da Barbie, e la nostalgia per la bambola bionda.

Barbie per me è molto importante, sono una collezionista da quando ero bambina, tanto da averle conservate in ottimo stato. Ho scelto “Barbie la principessa e la povera” perché mi ha segnata nell’infanzia. Ho atteso il pretesto giusto per poterlo fare, data la presenza di Barbie Magazine a questo evento.

Quali cosplay hai in mente per il futuro?

Wonder Woman da “Batman Vs Superman”, Belle de “La bella e la Bestia”, la versione classica del cartone animato per quest’ultimo e poi qualcosa preso dal mondo dell’illustrazione giapponese con spunti di barocco nei disegni.

 

Miriam Caruso
Riprese ed Editing Daniele Ferullo

Kings of Convenience, eleganza e atmosfera per il live del Castello Svevo

COSENZA – Sotto le luci di una location molto particolare e un’atmosfera unica, un momento di musica ricercato: i Kings of Convenience. Il concerto, tenutosi lo scorso venerdì grazie ad Archimedia Produzioni in collaborazione con il Castello Svevo di Cosenza, è stato introdotto da Ester Apa e Giampaolo Calabrese, che hanno ringraziato la grande partecipazione del pubblico proveniente dalla Calabria e da fuori regione. Un ringraziamento è stato dedicato, inoltre, dai Kings stessi all’unico spettatore proveniente dal Messico.

Kings of Convenience

Questo è stato il primo concerto in assoluto in Calabria per il duo norvegese, accolto con calore da un pubblico da sold out che ha riempito di applausi ogni momento del live. Erlend Øye e Erik Glambek Bøe, in Italia per il loro Quiet is the new loud, hanno celebrato i loro 15 anni di carriera con questo tour imperdibile.

Durante la serata sono stati ripercorsi i primi anni di musica del duo, con brani come Riot on an Empty Street, I’d rather dance with you e Misread. Tra un brano e l’altro Erlend Øye ha coinvolto il pubblico, con battute e aneddoti, parlando un buon italiano e rivolgendosi direttamente ai suoi spettatori. Erlend si è trasferito, infatti, da qualche anno in Sicilia e sta imparando ad amare il bel paese. I Kings, verso la fine del concerto, hanno coinvolto una fetta di fan a riunirsi sotto al palco per ballare e cantare assieme a loro. Sono stati eseguiti così i brani pop più ballabili del loro repertorio come Mrs Cold.

Kings of Convenience

Con il bis, i due norvegesi hanno incitato il pubblico a far sentire ancora più forte la loro presenza, ed ecco che viene eseguita Homesick, dove Erlend suona una tromba immaginaria con la bocca.

Folk, pop e indie rock, in un acustico che ha regalato forti emozioni sotto un cielo di stelle di una calda serata di luglio.

Miriam Caruso
Ph. Francesco Farina

 

[NerdStyle]Cospobre vs Cosplay: l’arte dell’autoironia

Il Cosplay è un’arte, oltre che un hobby, a cui si dedicano milioni di appassionati in tutto il mondo: indossare i panni del proprio personaggio preferito tratto da anime, manga, videogiochi o film, in modo da essere del tutto simile (o quasi) a lui, sia nell’abbigliamento che negli accessori, nel carattere e nella personalità. Ma questo lo sapete già. Girando sul web è capitato a tutti, almeno una volta, di vedere cosplay perfetti, eseguiti con maestria e tecniche conquistate con l’esperienza, ma altrettante volte ci si imbatte in creazioni mediocri o totalmente diverse dal personaggio di partenza. Non tutti trattano con il dovuto “rispetto” il personaggio scelto, devastandolo totalmente con costumi di pessima fattura o parrucche di scarsa qualità e molti cosplayer affezionati potrebbero gridare allo scandalo.

cospobre2
Ma se vi dicessi che tutto ciò è voluto?
Sto parlando di Cospobre, un concorso virtuale nato in Brasile (la cui ultima edizione risale al 2014) con lo scopo di premiare i cosplay peggio riusciti: sì, avete letto bene, si tratta di un concorso ad alto valore comico, che premia volutamente la simpatia e la creatività di chi ha realizzato il cosplay più brutto.
Per molti potrebbe sembrare assurdo, eppure sono moltissimi i partecipanti che ogni anno riescono a farci fare un sorriso grazie alle loro “creazioni” ai limiti della bruttezza. Questo evento non va interpretato come una baracconata, ma come un concorso serio e valido a tutti gli effetti. A scegliere i vincitori è una giuria che esamina ogni foto che viene mandata al sito dell’evento, giudicandoli in base a criteri quali originalità e creatività nel realizzare il proprio “cospobre”: i primi tre selezionati vengono invitati a sfilare in un programma televisivo brasiliano che collabora con il sito stesso per la selezione finale.

cospobre3Le risate quindi sono assicurate. Tutta la competizione dimostra di avere un grande senso dell’umorismo e, al contrario di quello che si può pensare, non prende in giro il cosplay, ma “parodizza” questo mondo ormai stracolmo di gente che ne fa un vero e proprio mestiere, ricordando a tutti noi che il cosplay non è solo competizione, ma soprattutto divertimento.
Quindi, se siete convinti che il vostro costume, per un motivo o per un altro, non sia in grado di competere con quello degli altri partecipanti a una qualsiasi manifestazione, è giunto il momento di tentare la fortuna e partecipare nella prossima edizione (se mai si terrà) sperando di ottenere prestigio e successo con un premio ambizioso come quello di miglior “Cospobre”.

Vittoria Aiello

L’altra informazione: Il Cinema d’autore e non solo come spazio di Bellezza

Non c’è nessuna forma d’arte come il cinema per colpire la coscienza, scuotere le emozioni e raggiungere le stanze segrete dell’anima. (Ingmar Bergman)

th (7)Una storia lunga più di due secoli e centinaia di chilometri di pellicola: la Settima Arte. Nata alla fine dell’800, d’autentica esperienza visiva si è trasformata in amabile dottrina intellettuale, universale ed inarrestabile. Un occhio chiuso dentro un mirino che evade dal suo tunnel per raggiungere un’altra dimensione, ed emettere frammenti di realtà e schegge di lacrime e sorrisi. Per più di un secolo il Cinema ha rappresentato fedelmente sogni e paure, sociali e personali. Con la sua forza suggestiva ha assimilato la storia dell’uomo e di tutte le altre arti, impastandole, fondendole in un unico prodotto: il film. Lo scopo di questa ( rubrica? ) sul Cinema d’autore, e non solo, è quello di dare uno spazio alla Bellezza, di rivolgersi alla realtà mediante astrazione, allo spirito, invece, che alla carne. Dar voce, nel nostro piccolo, al valore culturale ed artistico, in un Paese afflitto dalla parola ‘Crisi’, che in molti inibisce il ‘lusso’ di pensare al bello. Il nostro è un modesto contributo ad un urlo di rinascita dell’anima attraverso un fremito di grazia. Necessario è, dunque, offrire al pubblico forme diverse di verità, che non siano date soltanto dall’informazione ufficiale. Sensibilizzare alle riflessioni e a un punto di vista personale, che abbandoni per un attimo l’impersonalità a favore di una prospettiva intimistica, magari fuorviante, ma incapace di ingannare. th (9)

“Non desideriamo che riprodurre la vita’’ dichiarò Louis Lumière

alla fine del diciannovesimo secolo, descrivendo con poche e semplici parole una poetica, che accomuna un po’ i registi di tutti i tempi: la generosità di un occhio, di un’anima. Con l’Impressionismo, l’obiettivo era proprio quello di sorprendere, offrendo la visione di una realtà parallela, sovrapposta e contemporanea a quella vissuta, dunque ciò che davvero stupiva era la capacità tecnica di riproduzione, che ben presto fu adoperata dall’Espressionismo: allth (8)ontanarsi dalla logica della narrazione per approdare a prospettive distorte con lo scopo di colpire l’immaginazione del pubblico. L’opera più significativa di questo Movimento è senza dubbio ‘’Il Gabinetto del dottor Caligari’’ di Robert Wiene, sovversivo per sceneggiatura e scenografia. La trama diventa solo un espediente, il reale obiettivo è di sorprendere, stimolare, piagare lo spazio esterno a quello interiore. Proprio qui è che ci imbattiamo in spigoli claustrofobici, angosce che per la prima volta nel Cinema generano terrore psicologico, insidiando il timore per cui in ognuno di noi può nascondersi una mente malata. Intanto, aldilà della Manica, qualcuno affrontava le tragedie dell’umanità ispirando sorrisi: un urlo d’amore anarchico e spontaneo nel mare d’odio delle dittature, questa è la meravigliosth (6)a attivita di Charlie Chaplin. I primi decenni del ventesimo secolo furono di sperimentazione ed avanguardie, soprattutto in Europa. Questa è un’epoca che ci lascia delle perle spesso nascose dal folgore degli effetti speciali nel cinema moderno. Un’eredità di capolavori a cui non possiamo sottrarci.

di Rossella Vaccaro

8@30 Style

Simmel diceva: “La moda ha il fascino dell’inizio e della fine insieme, il fascino della novità e nello stesso tempo della caducità, di riempire il tempo e la coscienza che la prendono quasi in una corrente dove i movimenti autonomi del nuoto non sono più necessari.”

Noi, di 8@30, condividiamo questo pensiero. Al punto tale che abbiamo deciso di dare vita ad una nuova rubrica: 8@30 style. Non un’ordinaria sezione dedicata semplicemente alle nuove tendenze della moda e del trucco, ma una vera e propria pagina costruita per i nostri lettori e destinata a loro. Curiosità, interviste, reportage faranno da cornice alle vostre richieste che potranno essere inviate via mail e a cui risponderà la nostra esperta, stilista con esperienza ventennale, Vincenza Salvino. Una rubrica leggibile in qualsiasi momento e per qualsiasi occasione. Per imparare a “riciclare” i propri abiti ormai dismessi dando vita a delle nuove creazioni, per apprendere consigli su come abbinare i propri capi in vista di un evento importante o di una semplice occasione informale, per creare nuovi accessori da materiali in disuso. Una rubrica originale, colorata, di tendenza da cliccare tra una notizia di cronaca e l’altra. Per affrontare la giornata, con stile, a partire da e dalle 8@30.