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La Calabria ad AltaRoma 2018 con Globe Fashion

COSENZA – La Calabria, grazie a Cosenza Fashion Week, entra a far parte da protagonista dello spettacolare mondo dell’Alta Moda italianacon una speciale Sezione OFF, che sarà presentata in passerella nella capitale dell’haute couture il prossimo 27 gennaio, all’interno dell’esclusiva edizione invernale di AltaRoma 2018.

Un grande successo e un giusto riconoscimento per la kermesse di moda ideata da Giada Falcone, che segue il successo ottenuto aCosenza e che, senza alcun dubbio, viste le doti innovative dell’istrionica direttrice artistica, anticiperà le fantastiche novità che arricchiranno la seconda edizione di CFW, prevista nuovamente per l’ultima settimana di maggio nel capoluogo bruzio.

L’evento creato appositamente da CFW per AltaRoma 2018 si chiamerà GLOBE FASHION, in onore alle linee stilistiche di tutto il mondo e alle sperimentali contaminazioni artistiche, dettate anche nella moda da un imperante bisogno di multiculturalità, oltre che per la ricca presenza di otto giovani stilisti emergenti, provenienti da ogni angolo del pianeta.

A creare e a mettere in piedi questo spettacolare crossover di creazioni stilistiche, sotto la direzione artistica di Giada Falcone, c’è un team di qualificati professionisti calabresi e non che lavora assiduamente al sicuro successo dell’evento: fotografi, grafici, truccatori, coiffeur, scenografi, videomaker, addetti alle pubbliche relazioni, specialisti della comunicazione, coreografi e modelle.

Per gli astri nascenti della moda mondiale, rappresentati nell’evento Globe Fashion – Sezione OFF di Cosenza Fashion Week adAltaRoma, oltre alle affermate indossatrici scelte dai fashion stylist che presenteranno in esclusiva le loro creazioni, sfileranno in passerella anche le affascinanti modelle calabresi dell’agenzia di moda e spettacolo A Pois, vincitrici del concorso di moda “Ciak si Sfila”.

Se è ancora top secret l’elenco dei nomi degli stilisti, che saranno presentati a giorni nel corso di una conferenza stampa, è già nota la location della città eterna in cui si terrà la sfilata degli abiti. Si tratta della Fondazione Exclusiva, suggestivo luogo di archeologia industriale sito al centro di Roma, famoso per i suoi spettacolari e non convenzionali padiglioni riqualificati, sede di uno dei principali centri di formazione e creatività dell’eccellenza italiana nel mondo.

[#NerdCuriosity] Britney Spears, suo figlio sceglie il cosplay di Freezer

Se state pensando che non sia vero, bene vi sbagliate!

Pare che uno dei figli (non è specificato quale) di Britney Spears, famosa cantante pop ormai non molto presente sulle scene dopo questioni inerenti alla custodia dei suoi bambini, si è dimostrato un grande fan di Dragonball, tanto da fare il cosplay di uno dei villain più amati dalla saga, Lord Freezer.

La Spears, inoltre, ha pubblicato vari disegni fatti da suo figlio e dalla sorellastra, con soggetto Rem di Re:Zero, dimostrandosi molto fiera e incoraggiante verso di loro.

Di seguito i suoi post presi da Twitter con le foto.

Che dire, come cantante sarà anche discutibile e come personaggio pubblico avrà i suoi difetti, ma come madre possiamo dire che non ha riserbo a incoraggiare la prole nel seguire le proprie passioni con orgoglio. E brava Britney!

 

Vittoria Aiello

[#Anime] 5 Motivi per Guardare: La Rivoluzione di Utena

Se siete appassionati di anime, soprattutto di quelli che lasciano il segno e sappiano emozionare, e tra quelli attuali non trovate nulla che vi soddisfi appieno… Bene, siete assolutamente normali!

In questo articolo cercheremo di analizzare i cinque punti che possano portare chi ancora non l’ha fatto (molto male!) a guardare uno dei capisaldi dell’animazione giapponese della vecchia scuola:

La rivoluzione di Utena!

Classe ’97, la storia parla di una ragazza, Utena Tenjo, iscritta all’Accademia Ohtori, dove è determinata a cercare il principe che l’aveva aiutata a metabolizzare la morte dei genitori. All’interno della scuola incontrerà Anthy Himemiya, figura che coprirà il ruolo di arma durante strani duelli che si svolgono all’interno dell’istituto. Utena viene tirata dentro le situazioni più pericolose, senza avere alcun controllo sugli eventi e ignorando il fatto che dietro a tutto ciò si possa celare qualcosa di molto più grande.

Ma prima che possiate dire qualsiasi cosa, sappiate che questa non vuole essere una critica all’animazione moderna (e ai vostri gusti), ma solo un consiglio per espandere ancora di più la vostra cultura in fatto di animazione, cominciando proprio da Utena.

 

Il regista, Kunihiko Ikuhara

 

Ebbene sì, il primo motivo per il quale non potete perdere questa opera è proprio il regista della serie, il geniale quanto eccentrico Kunihiko Ikuhara. Spesso collaboratore con Jun’ichi Sato, è famoso soprattutto per aver diretto due delle saghe più belle di Sailor Moon (metà seconda, terza e quarta), che in seguito lascerà poiché la Toei Animation pone troppi limiti alla sua creatività. Ed è proprio andandosene che formerà il gruppo Be-Papas, che darà vita al progetto La rivoluzione di Utena, insieme a Chiho Sato, che curerà il manga, e ad altre tre persone tra sceneggiatori e animatori.

 

Metafore psicologiche

 

Utena si pone all’interno del panorama d’animazione giapponese come un’opera di grande ermetismo, tanto da risultare difficile da analizzare. Dopo una sola visione dell’anime, a tutti capita di pensare

“ma cosa ho appena visto?”

quasi come a pentirsi di aver speso tempo a guardare 39 puntate apparentemente senza senso. Ma nulla è lasciato al caso: le metafore in Utena sono tante e troppo spesso di difficile interpretazione, tanto che la rendono un’opera non per tutti. Ma se vi piace arrovellarvi su significati nascosti allora è l’anime giusto per voi (e non voglio certo anticiparvi nulla).

 

Le musiche

 

Può sembrare un punto scontato, ma non lo è affatto. La musica in Utena si compone di enorme pathos e accompagna con crescente entusiasmo chi guarda l’anime: ogni volta che la battaglia ha inizio, una canzone, che diventa un inno di guerra, viene intonata con fare solenne. L’inno, dal titolo Zettai Unmei Mokushiroku (Il Destino Assoluto: Apocalisse) si presenta come uno scioglilingua che rimbomba e si ripete, quasi nonsense, creando enorme fomento. La stessa sigla d’apertura, Renbu Revolution, interpretata dalla famosa Masami Okui, si presenta come qualcosa di più di una semplice canzone e il ritmo estremamente orecchiabile accompagna le scene una dietro l’altra.

 

Principe, non Principessa

 

“Molto tempo fa, c’era una giovane principessa, a cui il destino aveva sottratto entrambi i genitori, ma che un giorno incontrò un principe dall’aspetto nobile e provava tanta ammirazione per lui da diventare un principe lei stessa”. Questo è l’incipit (abbreviato) che ci sbatte in faccia la personalità anticonvenzionale di Utena. Il suo personaggio, profondamente opposto ad Anthy, la sua controparte femminile e sottomessa ai vari protagonisti (nonché cardine di tutta la serie) si pone con forza quasi mascolina, soprattutto quando duellerà con i membri del Consiglio Studentesco. Anthy è la principessa da salvare, così debole e che si lascia trasportare dal suo tragico destino, mentre Utena è proprio quel principe che con fermezza decide di diventare, Yin e Yang che unite porteranno a compimento ciò per cui sono destinate.

 

Originalità

 

A questo punto è chiaro che La rivoluzione di Utena è un’opera tanto complessa quanto originale, in un panorama anime dove ormai tutto si somiglia. Non rispetta nessun canone ma, anzi, osa in quello in cui nessuno avrebbe avuto il coraggio di fare all’epoca. L’estetica tocca vette molto particolari, presentandoci un design dei personaggi e delle ambientazioni di qualità seppur semplici, con colori molto intensi, dal freddo azzurro e bianco asettico della scuola, al rosso intenso del Teatrino delle Ombre, che si pone nell’intermezzo degli episodi. La trama cela più di quello che riusciamo a captare a una sola veduta e ciò non fa altro che spingerci a rivederlo più volte, soprattutto per capire se siamo riusciti a comprendere appieno l’apocalisse e la rivoluzione raccontati nell’anime.

Insomma, forse è trasparito troppo il mio amore per quest’opera, ma la sostanza non cambia: La rivoluzione di Utena è un’opera imprescindibile da cui un vero amante di anime non può tirarsi indietro nel dargli almeno una possibilità.

       

Vittoria Aiello

[#Anime] CardCaptor Sakura: Clear Card Hen, impressioni a caldo su primo episodio e OVA

Ci siamo, il primo episodio della nuova serie dedicata all’”acchiappa carte” per eccellenza è andato in onda ieri pomeriggio sul canale Youtube di Yamato Video.

Essendo una grandissima fan dell’anime e del manga della Clamp, avevo alcune perplessità in partenza per quanto riguarda riprendere un caposaldo dell’animazione anni ’90 come Card Captor Sakura e riportarlo nel 2018, in cui ormai sembra doveroso fare ogni volta remake o nuove serie (anche brutti) di brand famosi come questo. Ma andiamo con ordine sulle mie personalissime impressioni a caldo sul primo episodio e sull’OVA presentato in anteprima, sempre grazie all’ottimo lavoro svolto da Yamato Video.

Un tuffo nel passato.

È solo così che riesco a definire i 25 minuti in cui ho avuto il piacere di immergermi. Sakura è cresciuta, ma il suo cuore è rimasto sempre lo stesso: dolce, circondata da famigliari e amici che le vogliono bene, solare, magica.

I primi minuti ci portano direttamente indietro nel tempo poiché, per chi ha visto la serie originale, l’atmosfera e la maggior parte delle gag presenti ricalcano perfettamente quelle che apparivano nel primo episodio della serie classica, citando magnificamente se stessa. Una sorpresa sono state sicuramente le musiche, che sono esattamente quelle originali, con qualche nuova aggiunta, dando un tuffo al cuore a chi, come me, la seguiva sulle reti Mediaset da ragazzina.

Per quanto riguarda l’aspetto tecnico, era quello che mi preoccupava di più: la paura più grande era che potesse contenere i vari problemi di design dei personaggi “modernizzati” o semplicemente fatti male, punto debole per i fan che assistano e veri e propri scempi delle proprie opere preferite. Devo dirmi, però, piacevolmente sorpresa, in quanto non si riscontrano sbavature tali da storcere il naso. Il design dei personaggi, bisogna dirlo, ricalca quello del nuovo stile delle stesse autrici, ovvero più morbido e sagomato, che si ha nelle opere post-CCS; questo non è certamente un difetto, ma a volte rimpiango con nostalgia quello stile anni ’90, che caratterizzava ogni opera delle Clamp fino a quel momento.

Le ambientazioni e l’uso della CGI non denigrano per niente il lavoro fatto da Madhouse, casa di produzione sempre impeccabile, che riesce addirittura a farmela piacere in alcuni momenti (e io detesto la CGI negli anime). Il tutto condito ovviamente dai personaggi storici, rimasti gli stessi sia nel cuore che nell’animo: Tomoyo sempre occupata a filmare Sakura e a crearle nuovi abiti, Kero-chan casinista oltremodo e Touya sempre ironico nei confronti della sorellina. Il ritorno di Syaoran, poi, ha regalato una delle più belle scene dell’intero episodio, riportandoci in questo caso, all’ultima puntata della serie originale.

Qualcuno ha detto orsetti?

Ora veniamo all’OVA, che fa da prologo alla nuova serie.

Il tutto è un misto di dolcezza e tristezza, in quanto Syaoran sta per tornare a casa sua, ad Hong Kong; per questo motivo Sakura gli prepara un orsetto, che terrà insieme i due fino all’inizio della nuova serie. Anche qui ineccepibile lavoro da parte della produzione, che è riuscita a rendere emozionante dopo 20 anni l’arrivederci tra Sakura e Syaoran, trascinando anche lo spettatore in un mare di lacrime, ma anche speranza per i due protagonisti.

Insomma, impressioni a caldo a parte, “Card Captor Sakura: Clear Card Hen” sembra avere qualcosa da dire e si prospetta emozionante, non solamente un “riciclo” delle avventure della dolce Sakura. Aspettiamo e vediamo, potrebbe davvero sorprenderci!

 

Vittoria Aiello

[#CiNerd] L’ultimo dei Jedi è un Porg

Essere un fan di Star Wars è divenuto piuttosto complesso negli ultimi tempi, tra canonico e non canonico, serie tv, fumetti e la Disney, tutto sembra un po’ essersi annacquato. È lo stesso per il nuovo film della saga?

Star Wars è una pietra miliare, non si può creare qualcosa di questo brand senza che ci sia una vera e propria scissione di pareri globale. Come nel film ci sono i Jedi e i Sith, nel mondo ci sono gli Haters e i Lovers.

Questa premessa perché… Perché per quanto uno possa tifare o andare contro, l’importante è essere obiettivi ed è quello che troverete in questa recensione: Obiettività.

La regia di Rian Johnson fa sentire la sua differenza nelle riprese dall’episodio precedente di J.J. Abrams. Nulla da togliere all’amico JJ, ma ammettiamo che quando ha girato il Risveglio della forza non era al massimo della forma. Troviamo infatti delle ottime inquadrature coadiuvate dall’eccellente fotografia di Steve Yedlin che incornicia gli slow motion di Rian con maestria, rendendo le scene mozzafiato. A Rian però anche la colpa di aver reso quasi “ridicole” delle scene: andiamo nel dettaglio.

Il brand Star Wars è sempre stato permeato da una grande serietà, ma Johnson ha voluto portare quella corrente umoristica che ultimamente sta garantendo il successo a molti Blockbuster nell’universo di Lucas. Questo inserimento non è stato reso al meglio e si avverte lo stridore eccessivo. Non che negli altri titoli non vi fossero scene allegre, ma erano concentrate su alcuni personaggi precisi come Jar Jar Binks, C3PO e R2D2 che preparavano lo spettatore al passaggio da “Religiosa serietà” a “ho pestato una cacca di Hoth”. Rian non ci prepara a queste scene, lasciandoci smarriti o nervosi il più delle volte.

I personaggi, seppur con qualche eccezione, vengono guidati bene dal regista e seguono una crescita esponenziale nel loro spessore. Avevo promesso niente spoiler, quindi resterò sul vago, tuttavia preparatevi a storcere il naso su qualcuno e sorridere su altri. Tutti gli attori sono stati bravi e hanno confermato la loro professionalità, l’inserimento poi di Benicio Del Toro ha dato un grandissimo apporto a tutto il cast che si è trovato davanti un attore di grande esperienza che ha saputo rendersi unico fin dai primi istanti sulla scena.

La colonna sonora di John Williams si riconferma come sempre eccezionale anche se, dopo 40 anni, inizia ad essere leggermente datata. Va bene la nostalgia dei bee bop ma forse un rimodernamento del comportato sonoro e musicale non sarebbe stato male. NON è brutta, è solo sempre la stessa da episodio 4.

Chris Corbould agli effetti speciali ci regala qualcosa di veramente toccante. Tra personaggi ricostruiti in CG ed esplosioni di prim’ordine, tutte le scene sono ricche di particolari. Perfino quelle più rapide di azione dove “un fuocherello lì non se ne accorge nessuno” sono invece dettagliate e mai approssimative. A questo si aggiunge la già sopra citata fotografia di Steve che ha lavorato veramente bene per portare delle vere opere d’arte sullo schermo lasciandoci a bocca aperta una scena dopo l’altra.

Concludendo, Star Wars: Gli ultimi Jedi è SICURAMENTE meglio del capitolo precedente, ineluttabilmente non è forse all’altezza dello spessore dei capitoli originali ma cambia le carte in tavola mostrandoci qualcosa di diverso sia in tematiche che in crescita. Ha di sicuro delle pecche che non lo rendono un film perfetto, ma mi rendo conto che continuare una saga del genere è qualcosa di talmente complesso che diventa difficile, episodio dopo episodio, riuscire a tenere alta l’attenzione dello spettatore. Se siete fan della saga, andatelo a vedere per recuperare l’obbrobrio del 7.
Se non siete fan della saga andatelo a vedere perché intrattiene e alla fine dei conti è un bel film.

Voto generale: 8

PS: I Porg non sono dei Jedi ma sono gli unici vincitori di questo film e il marchio Disney sulla saga.

Miriam Caruso

[#NerdCuriosity] Fullmetal Alchemist Live-Action, gli attori ispirano parfait e sushi a tema

La catena di ristoranti di sushi a nastro trasportatore Kappa Sushi, celebra l’uscita del live action dell’amato manga di Hiromu Arakawa con una collaborazione decisamente particolare: l’unica voce sul menù è un parfait a tema, ma online stanno già girando commenti su quali tipologie di sushi attribuire ai personaggi.

Sono indicate cinque voci sull’immagine promozionale della campagna, “raccomandate” da Kappa Sushi. Il tekkamaki è la tipologia di sushi indicata per Alphonse, ovvero un involtino ripieno di tonno, soprattutto perché il primo kanji di tekkamaki significa “ferro”. Il tipo dedicato a Hawkeye è il Surf Clam sushi, perché in inglese la pronuncia è simile a quella di “Hawkeye”. A Lust viene dedicato il “Philosopher’s Stone salmon”, che indica la somiglianza tra la pietra filosofale del film e le uova di salmone. Envy verrà rappresentato dai gamberetti, poiché la parola “ebi” (gamberetto in giapponese) ha la pronuncia simile a “Envy”. Il piatto dedicato a Gluttony viene indicato con la scritta “Posso mangiarlo?

Ovviamente i detrattori di questa iniziativa sono molti, poiché la reputano “troppo forzata”, ma sicuramente risulta molto originale.

Riguardo al parfait, è ispirato direttamente dalla torta di mele di Winry all’interno del film: la base è fatta da un budino e include gelato alla vaniglia, salsa di mele e pezzi di torta croccante. La campagna pubblicitaria riporta anche che chi scatta una foto con il parfait con l’hashtag del prodotto, potrà partecipare a una lotteria per avere la possibilità di vincere uno dei 100 buoni pasto del valore di 1.000 yen (circa 10 euro) ciascuno.

Il film ha aperto il Tokyo International Film Festival il 25 ottobre per la sua anteprima mondiale, e sarà disponibile in 190 paesi del mondo, diventando la più grande apertura di un film giapponese live action o animato di sempre.

Vittoria Aiello

Torroneria, torroni e Pitte di San Martino a Taurianova la tradizione pasticcera firmata “Vincenzo Murdolo”

La Vincenzo Murdolo srl ha radici profonde nel tempo. Era il 1955 quando Vincenzo Murdolo ha iniziato a lavorare nel settore dolciario, specializzandosi nella produzione di creme, dolci, gelati e torroni. A quei tempi l’incontro con il torrone ha in lui stimolato un interesse nuovo per la pasticceria, spingendolo a conoscerne la storia e le tradizioni. Così è cominciato un viaggio, non geografico, ma culturale, che lo ha portato alla ricerca delle essenze e delle origini del torrone. Mastro Cecè, come lo chiamavano tutti, ha approfondito la storia millenaria dell’arte dolciaria del torrone, le sue diverse e infinite lavorazioni, a cui ne ha aggiunto delle nuove attraverso la costante sperimentazione di nuove ricette nel suo laboratorio di Taurianuova.

Oggi la Vincenzo Murdolo srl produce i torroni, friabili e morbidi, le tipiche pitte e le susumelle, insieme a tutti gli altri prodotti di pasticceria potendo contare sul bagaglio delle esperienze e del saper fare accumulato nel corso di tutti questi anni. Chi ha la fortuna di entrare nel laboratorio può constatare come i maestri torronieri e pasticcieri realizzano ogni fase della produzione in maniera del tutto artigianale, scegliendo solo gli ingredienti migliori e più salutari, controllandone provenienza e origine, che sapientemente miscelati raggiungono il perfetto equilibrio della ricetta tradizionale. Senza dimenticare di utilizzare l’ingrediente segreto più importante nella lavorazione del torrone artigianale: la passione.

Per chi vuole gustare tutte le prelibate dolcezze della Vincenzo Murdolo srl lo può fare nel raffinato ed elegante punto vendita di Taurianova al 160 di via Circonvallazione. Oppure comprandole online dal sito www.vincenzomurdolo.it. A voi la scelta. Vi consigliamo l’esperienza, un esperienza di gusto e di piacere.

 

Dolci tradizionali e agrumi calabresi protagonisti al FICO di Bologna

CATANZARO – Si respira già aria natalizia nello stand istituzionale della Regione Calabria a FICO Eataly World (Bologna), la prima Fabbrica Italiana Contadina, nel più grande parco agricolo del mondo. Tantissimi i visitatori che ogni giorno stanno scoprendo le eccellenze dell’enogastronomia calabrese, attraverso le molteplici attività di promozione e valorizzazione dei prodotti della nostra terra, grazie all’iniziativa voluta fortemente dal Presidente della regione Calabria, Mario Oliveiro e promossa dal Dipartimento di Presidenza – Settore Internazionalizzazione della Regione Calabria. 

Il prossimo week end a cura dell’Arsac, l’Azienda Regionale per lo Sviluppo dell’Agricoltura Calabrese, con i divulgatori sempre pronti a dare informazioni sui prodotti selezionati per FICO, è dedicato ai dolci della tradizione calabrese.

Il viaggio sensoriale avrà per protagonisti: i Fichi di Cosenza DOP, il cui riconoscimento è arrivato nel 2011, e che designa esclusivamente i frutti essiccati di fico domestico “Ficus carica sativa”, appartenenti alla varietà “Dottato” (o “Ottato”), la Liquirizia di Calabria DOP, che proviene dalle coltivazioni e dallo spontaneo di Glychirrhiza glabra (Fam. Leguminose), nella varietà denominata in Calabria “Cordara”, il Torrone di Bagnara IGP, il primo torrone IGP per le varietà Martiniana e Torrefatto glassato, il torrone dell’Antica Pasticceria Artigianale Scutellà di Delianuova, in provincia di Reggio Calabria, che ha sfornato le sue prime rinomate dolcezze nel 1930, il torrone dell’Antica Pasticceria Sgambelluri, una realtà a conduzione familiare, condotta dal maestro pasticcere Pietro Sgambelluri a Siderno (RC). il Miele di Calabria con tutte le sue varianti, e i nostri saporitissimi pandolivi, i fragranti panettoni all’olio extra vergine d’oliva, caratteristici della nostra regione, e panettoni, il tutto innaffiato con gli ottimi Passiti calabresi.

Tutte golosità e prelibatezze genuine che per antica tradizione non mancano sulla tavola imbandita a festa dei calabresi. Le degustazioni sono previste alle 11.30 e alle 16.30.

Le dichiarazioni dei protagonisti

Il presidente del Consorzio Fico essiccato del cosentino, Angelo Rosa, commenta: «Siamo molto soddisfatti di aver portato in questa vetrina sia il nostro prodotto DOP che il trasformato, proprio per far conoscere al grande pubblico le peculiarità del fico e l’elaborazione che avviene attraverso la filiera, caratterizzata dalla nostra attività artigianale».

Della stessa opinione Antonio Massarotto, presidente del Consorzio di tutela e valorizzazione DOP Liquirizia di Calabria che dice: «La partecipazione a FICO del nostro consorzio nato nel 2012 e che riunisce 20 consociati dei quali 17 sono agricoltori, su 1600 ettari di liquirizieto, e 3 si occupano dell’attività di trasformazione, è una cosa interessante perché si porta a conoscenza del grande pubblico il nostro prodotto, considerando che si tratta di un aspetto squisitamente commerciale e di promozione». 

Prossimi appuntamenti

Infine, prenderà il via giovedì, 11 Dicembre 2017, alle 15.00, la prima delle settimane di promozione e degustazione dedicate agli agrumi di Calabria, con i focus su le Clementine di Calabria IGP. Il 13  (ore 10.30), è in programma il Viaggio sensoriale tra le cultivar di agrumi calabresi.

Il 14 dicembre, alle 15.30, si parlerà dei “Giardini d’agrumi di Calabria”, e il 15, sempre alle 15.30 di “Agrumi di Calabria, analisi del settore e strategie future”.

[#Anime] Nuovo video promo per Card Captor Sakura: Clear Card Arc

Il sito ufficiale di Card Captor: Clear Card Arc ha pubblicato un nuovo promo in occasione della sua messa in onda il 7 gennaio 2018 sulla rete NHK BS Premium.

In contemporanea, Crunchyroll ha pubblicato il video sottotitolato in inglese, dando conferma che sarà proprio lui a portarlo in simulcast, anche se i paesi in cui trasmetterà non sono ancora noti.

La serie riprenderà dal punto in cui si fermò la serie classica, con l’inizio delle scuole medie da parte di Sakura e il ritorno di Shaoran. Tutto sembra scorrere normalmente, ma Sakura fa uno strano sogno in cui appare una figura misteriosa e le carte diventano improvvisamente trasparenti.

Maaya Sakamoto, famosa interprete nella prima serie di Card Captor Sakura, farà il suo ritorno cantando la sigla di apertura, Clear. Anche Sakura Tange farà il suo grande ritorno doppiando la stessa Sakura.

Insomma, sperando che l’Italia rientri tra i paesi che vedranno in simulcast la serie, attendiamo l’anno nuovo per goderci questa nuova grande avventura!

Vittoria Aiello

https://youtu.be/FrF5qt_LBlc

Tau Unical, con la Spleen Orchestra nelle atmosfere dei film di Tim Burton

 Un omaggio a Tim Burton va in scena sul palco del Teatro Auditorium dell’Università della Calabria. Il prossimo martedì 12 dicembre, infatti, è in programma il progetto musical-teatrale The Spleen Orchestra-Tim Burton Show.

A farla da padrone le atmosfere gotico fiabesche e i brani tratti dai più celebri film di Tim Burton, rigorosamente eseguiti dal vivo. Non mancheranno trucchi, costumi, scenografie, proiezioni ed effetti speciali per un folle viaggio sulle note dello straordinario autore delle colonne sonore Danny Elfman. Il risultato è un cn circo freak all’insegna dell’immaginario di Burton.

La Spleen Orchestra nasce nel dicembre 2009 quando viene proposto a Silvano Spleen, pianista e compositore con una passione smisurata per il regista americano, di organizzare una serata omaggio a Tim Burton. Inizia così il reclutamento di personaggi in linea con l’originalità del progetto che si sta delineando; vecchi soci di gavetta dell’underground musicale, ma anche artisti, artigiani saltimbanchi e poeti. L’idea è quella di raccontare il celebre regista attraverso un proprio linguaggio musicale e scenico mantenendo intatto lo spirito poetico delle pellicole. Cercando di riproporre, con un taglio “indie”, l’immaginario musicale e visivo di estrema ricchezza e complessità per un vero e proprio viaggio attraverso i film di Tim Burton. Con questo spettacolo, in grado di riunire la magia del teatro e la dinamicità di un live musicale, gli otto componenti della Spleen Orchestra hanno calcato i palchi negli ambiti più disparati.

Lo spettacolo fa parte della rassegna Festivart2017 – MeridianoSUD, cartellone di 11 spettacoli che coniuga tradizione e contemporaneo, ed è organizzato da Be Alternative Eventi ed MkLive grazie al sostegno del Teatro Auditorium dell’Università della Calabria.

Tra i media partner dello spettacolo burtoniano della Spleen Orchestra: Nerd30, Cosenza Comics & Games, Lamezia Comics & Co, PonteRadio Unical e CosenzApp.