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[#Manga] Pokémon, La grande avventura

Novembre è stato un grande mese per tutti gli appassionati di Pokémon.

Infatti, oltre  ai nuovi titoli per 3DS (Pokémon Sole e Luna) la casa editrice J-POP MANGA ha pubblicato le prime avventure Pokémon in un cofanetto da 3 volumi, per festeggiare al meglio il ventesimo anniversario.

In questi volumi (complessivamente i primi 90 capitoli del manga Pokémon Adventures) potremo seguire le avventure dei giovani allenatori Rosso, Blu, Verde e Giallo in viaggio per la regione di Kanto con lo scopo di allenarsi, diventare i migliori allenatori e ovviamente completare il pokédex.

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L’editing dell’opera è a cura di Manuel Urrai, amministratore di Pokémon Millennium, affiancato da un team di lavoro con lo scopo di garantire un adattamento il più fedele possibile al primo manga sui pokémon.

Il manga è ispirato ai primi giochi della serie (usciti nel 1996) ma con alcune differenze. Infatti nel manga potremo notare azioni e scene molto più “forti”, che rispecchiano in pieno la cattiveria del Team Rocket e di altri personaggi presenti nella storia, ma nonostante questo lo spirito di amicizia e lealtà, che da sempre caratterizza le avventure Pokémon, non manca mai.

Ma senza spoilerare troppo vi lascio alla lettura di queste incredibili avventure.

Carmine Aceto

[#JapanTime] Youkai, spiriti dalle molte forme

Capita tante volte di trovare in vari anime e manga delle figure ricorrenti della cultura giapponese. Simili a dei fantasmi, gli Youkai sono i protagonisti del terzo appuntamento con Japan Time.

Figure caratteristiche dell’antica mitologia giapponese, gli Youkai sono degli spiriti, delle apparizioni, delle creature associate al fuoco e all’estate, la stagione in cui il mondo degli spiriti solitamente si avvicina al mondo terrestre, per questo nei mesi più caldi dell’anno ricorrono molte festività legate ai defunti.
Secondo miti e leggende, alcuni di questi fantasmi scelgono di abitare non a contatto con l’uomo, mentre altri, al contrario, decidono di mantenere un rapporto con esso.
Il termine Youkai è solo un modo generico per indicare creature dai poteri soprannaturali: ci sono tantissime tipologie di questi spiriti, alcuni crudeli (Oni) e altri ingannatori (Kitsune); ognuno di essi ha un nome specifico e appartiene a una categoria fra animali, umani oppure oggetti.

Youkai Animali

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In Giappone molti animali, legati a miti e leggende, possiedono poteri magici e molto spesso queste creature riescono ad avvicinarsi all’uomo trasformandosi a loro volta in creature antropomorfe.
Tra i più noti Youkai animali troviamo:


Bakeneko e Nekomata – Gatto
Baku – Tapiro
Kitsune – Volpe
Mujina – Tasso
Tanuki – Cane Procione
Tengu – Uccello
Tsuchigumo – Ragno

Youkai Umani

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La forma umana vede gli Youkai come delle figure inizialmente umane, ma poi trasfigurate con aspetti mostruosi e aberranti che li allontanano dalla fisionomia umana. Queste trasformazioni sono delle degenerazioni causate dall’ossessività della loro esistenza mentre erano in vita, una sorta di contrappasso dantesco; altre volte questa mutazione è dovuta a difetti fisici che crescono a dismisura fino a diventare mostruosamente inverosimili.

Youkai Oggetti

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Questa classe di spiriti è legata a oggetti anche di uso comune che, se conservati per un lungo periodo, dopo cento anni prendono vita. Fra questi, caratteristico è il Karasaka, rappresentato come un parasole con un occhio solo e che calza una geta.

Nella cultura pop giapponese, e non solo, è possibile trovare tantissimi riferimenti agli Youkai: appaiono in Inuyasha, Yu degli Spettri, Hotarubi no Mori e tante altre opere, animate e non.
Ancora una volta è possibile notare quanto la tradizione e il folklore del Paese del Sol Levante siano un’incredibile fonte di ispirazione per ogni loro spunto artistico.

                                                                                                                                   Paolo Gabriele De Luca

[#Games] Quando il tuo nemico ti scorre nel sangue, Veleni e Virus nei videogames

L’uomo si è sempre armato per combattere qualsiasi cosa gli si parasse davanti. Centinaia di anni di sviluppo bellico hanno portato alla creazione di infiniti modi per infliggere sofferenza a chiunque ostacoli il cammino del genere umano. La domanda sorge spontanea, a cosa servirebbe tutto quel tempo speso a progettare l’arma definitiva se il nemico fosse nascosto sotto la tua pelle?

“Il mondo deve prima morire per tornare nuovamente in vita. E’ l’unica via verso la salvezza, com’è tramandato nella profezia.”  The Maiden, Shin Megami Tensei 3

Deliri di scienziati, infezioni, parassiti, sette e persino la natura possono essere la forgia per un perfetto distillato di corruzione. A nessuno importa che essa sia chimica, soprannaturale o persino aliena, ciò che conta è che faccia carte false con le tue interiora, che mescoli carne ed ossa, ma soprattutto che riscriva completamente ciò che eri e che potevi diventare.

Abbandonati i panni da agente di viaggio per un molto più consono camice da laboratorio, lasciate che io, Icelo, vi accompagni per la terza volta nell’ormai consueta discesa nell’immaginario collettivo. La produzione videoludica mondiale è satura di opere che hanno come tema principale la corruzione della carne. Permettetemi quindi di mostrarvi la mia raccolta di parassiti e agenti patogeni.   

Nome: T-Virus

-Serie d’origine: ResidentEvil

-Esperimento genetico

 

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Versione abbreviata di Tyrant, il T-virus fa la sua prima comparsa in Resident Evil, gioco sviluppato dalla Capcom nel 1996. Esso è il primo prodotto della misteriosa Umbrella Corporation ad entrare in contatto con gli sfortunati membri della squadra S.T.A.R.S.
Durante tutto lo svilupparsi della trama, il giocatore si troverà davanti numerosi soggetti infetti fino a fronteggiare il più pericoloso di tutti: il formidabile T-002.

Nome: Sangue Curativo

-Serie d’origine: Bloodborne

-Dono paranormale  

 

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E’rinomato che il sangue nelle infezioni ha sempre avuto il ruolo di veicolatore per eccellenza. Bloodborne porta questo concetto ai limiti. Il cacciatore, titolo di cui si fregia il protagonista del gioco, entrerà in contatto fin dai primi istanti del gioco con questa miracolosa sostanza, reperibile solo a Yharnam. Tuttavia assieme alla misteriosa essenza curativa, in tutta la città inizia a diffondersi un morbo incurabile che lentamente trasforma tutti gli ignari abitanti in esseri deformi.

Nome: Marker

-Serie d’origine: Deadspace

-Infezione aliena

 

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XXVI secolo, brutto momento per trovarsi nei pressi di Aegis VII. Il silenzioso ingegnere Isaac Clarke entra in contatto con un misterioso manufatto alieno noto come il Marker. Esso è l’oggetto di culto di una setta futuristica che prende il nome di Chiesa di Unitology e il destino vuole che sia anche la fonte di un potente contagio. Come per i precedenti agenti patogeni, le spore diffuse dal Marker corrompono la carne di tutti gli esseri con cui entrano a contatto, mutandoli in orrendi esseri antropomorfi chiamati Necromorfi.

Nome: Magatama


-Serie d’origine: Shin Megami Tensei

-Parassita

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In un mondo raso al suolo, dove Tokyo diventa chiusa e assestante, i pochi sopravvissuti si schierano in fazioni perseguendo il loro perfetto ideale: c’è chi insegue l’apocalisse e chi anela a creare un paradiso in terra. All’ignaro protagonista verrà data l’opportunità di diventare l’ago della bilancia tra le due fazioni e scegliere di segnare il futuro di Tokyo. Tutto questo grazie all’aiuto di un particolare alleato. In una delle primissime scene del gioco, Nocturne ingerisce Magatama, un piccolo parassita che renderà il protagonista un Demi-Fiend, un mezzo demone dotato di poteri soprannaturali.

Nome: OverCharge Delirium XT

-Serie d’origine: Sunset Overdrive

-Energy drink

 

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13 Giugno del  2027. La FizzCo sceglie Sunset City come unico terreno per la diffusione di un nuovo energy drink. Tuttavia le scellerate ambizioni della FizzCo, hanno portato il CEO dell’azienda ad evitare tutte le noiose trafile sanitarie per lanciare un nuovo prodotto sul mercato, trasformando così ogni consumatore in un “Bevitore Stracarico”. Il risultato di questo scriteriato comportamento porta la compagnia a mettere in quarantena l’intera Sunset City, condenando i superstiti ad una lotta per la edulcorata sopravvivenza.

Nome: Green Flu

-Serie d’origine: Left 4 dead

-Virus Influenzale

 

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Pennsylvania, due settimane dopo lo scoppio della terribile pestilenza soprannominata Influenza verde. Ogni contagiato ha sviluppato un altissimo tasso d’aggressività e perso ogni forma di pensiero individuale. Gli infetti si muovono in branco, cacciando ogni soggetto immune alla malattia. I 4 superstiti protagonisti: Bill, Zoey, Louis e Francis nel tentativo di lasciare la cittadina di Fairfield scoprono che l’infezione ha ulteriormente mutato alcuni soggetti in contagiati ancora più letali e dotati di mente individuale.

Con l’Influenza verde direi che per questa sera abbiamo visto abbastanza. Prima di andare, assicurati che nulla abbia toccato mucose e ferite scoperte, domattina potresti pentirtene! Anche se, in un più realistico scenario, non riusciresti nemmeno a preoccupartene, troppo preso da nuovi animaleschi bisogni.

Daniele Pezzolla

Il Manichino D’Oro, e poi? La stilista Cristina Cozzolino da Mendicino a Roma

COSENZA – Un premio fatto di storia e di talento: è nato così il Manichino D’oro, un riconoscimento sartoriale nazionale rivolto ai giovani talenti della moda. Le selezioni, che quest’anno si sono svolte per la Calabria il 12 e il 13 novembre, avvengono ogni anno per ogni regione grazie all’impegno dell’Accademia dei Sartori che, poi, si riunisce per la finale nazionale a Roma. La stilista calabrese che attraverso le varie edizioni si è maggiormente distinta è stata Cristina Cozzolino, talentuosa stilista di Mendicino, che ha studiato presso l’Accademia New Style.

Le sfide sono sempre piaciute a chi ha avuto un’ottima preparazione e sa di poter dimostrare tanto. Con la consapevolezza di voler dare il massimo e superare anche se stessa, dopo aver vinto il Manichino d’oro per la Calabria, Cristina Cozzolino è arrivata a partecipare alla finale nazionale rappresentando la sua regione. Qui un solo punto l’ha separata dall’oro. Un argento che è comunque una grandissima soddisfazione per un talento che ha scelto un’Accademia valente con docenti dall’ottima formazione. Ed è stata proprio la commissione nazionale, formata da un rappresentante dell’Accademia dei sartori per ogni regione, a rendersi conto del talento e della qualità della tecnica e degli insegnamenti ricevuti dalla giovanissima. La proposta di Cristina Cozzolino è stata un tailleur pantalone dal taglio originale, impreziosito da gioielli, applicazioni e una lavorazione del tessuto che ha ricreato attraverso una stramatura un effetto frangia. Nulla di banale e di scontato, ma tanta tecnica e un bagaglio di studio sullo stile non indifferente.

Da quell’argento al Manichino d’oro di strada Cozzolino ne ha fatta tanta: la stilista calabrese si è sempre più affermata sul territorio diventando un punto di riferimento per chiunque volesse un abito speciale e di qualità arrivando a firmare gli abiti per i giorni più belli e a impreziosire la strada di chiunque le chieda un vestito che faccia la differenza.

[#Anime] Il futuro dell’uomo nell’animazione nipponica

Il futuro, uno dei misteri che attanaglia da sempre l’uomo: che cosa ci riserva? Dove finiremo? Che ne sarà dell’umanità? Saperlo, purtroppo, o per fortuna, è impossibile. Vista l’importanza e la curiosità del tema, sono molte le opere della cultura pop, tra film, serie tv, anime e altri, che hanno tentato di dare una possibile interpretazione al futuro dell’essere umano. In questa nuova #NerdHorrorNight, vi mostreremo come l’animazione giapponese sia stata influenzata dalla concezione misteriosa di futuro e di come essa, allo stesso tempo, sia capace di renderla anche incredibilmente interessante.

KEN IL GUERRIERO

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Ricordiamo innanzitutto il futuro devastato di Ken il Guerriero: un conflitto mondiale negli anni ’90 del ventesimo secolo ha portato alla devastazione del mondo, della civiltà e dell’ambiente; ora i sopravvissuti vivono in costruzioni urbane edificate in oasi del deserto, ma esse sono assediate da predoni che saccheggiano e distruggono tutto.

PSYCHO-PASS

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Fra le opere più apprezzate e più famose della programmazione moderna, la storia di Psycho-Pass è costruita in un futuro in cui la personalità, lo stato mentale e il gradiente di criminalità delle persone sono misurati attraverso un sistema chiamato Psycho-Pass. Quando la criminalità latente raggiunge un certo livello, l’individuo viene arrestato o, in caso di un livello troppo alto, eliminato.

GURREN LAGANN

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Dal sapore altamente distopico, Sfondamento dei Cieli Gurren Lagann è un anime del 2007 che prende parte in un futuro imprecisato in cui l’umanità è costretta a vivere in villaggi sotterranei senza alcun contatto col mondo in superficie, né tanto meno con gli altri villaggi.

ERGO PROXY

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Continuando su una linea particolarmente distopica, molto interessante è il futuro post-apocalittico di Ergo Proxy: dopo aver distrutto gli strati di metano dell’atmosfera terrestre e aver portato sulla Terra la desolazione più totale, il genere umano è minacciato da un’infezione letale che si propaga per vie aeree. Per sopravvivere, l’uomo si rifugia nelle città cupole, in cui vengono controllate le nascite e dove è costretto a coesistere con gli AutoReiv, androidi a cui sono relegati i compiti più difficili.

GUILTY CROWN

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Parlando sempre di epidemie mortali, la storia di Guilty Crown è particolarmente forte: la vigilia di Natale del 2029, il Giappone viene distrutto da una pandemia virale chiamata Virus Apocalypse. La trama prende parte dieci anni dopo a Tokyo, quando un’organizzazione nota come GHQ prende il controllo del Paese, ma a discapito della propria indipendenza. Tale società, infatti, avendo anche un proprio esercito, approfitta della situazione in vari modi, arrivando anche a giustiziare civili ritenuti infetti.


SWORD ART ONLINE

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Un futuro molto più vicino è quello di Sword Art Online: nel 2022 viene pubblicato Sword Art Online, una realtà virtuale di massa in rete in multigiocatore. Grazie al NerveGear, un casco che manipola il cervello, i giocatori possono impersonare i loro personaggi nel gioco direttamente con la loro mente. Poco dopo la pubblicazione, gli utenti si rendono conto di non potersi scollegare dal gioco e anzi, scoprono che per uscire da esso bisogna raggiungere l’ultimo livello e sconfiggere il boss finale. Ciliegina sulla torta: morire nel gioco equivale a morire nella vita reale.

WOLF’S RAIN

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Dall’impronta incredibilmente innovativa, Wolf’s Rain è ambientato in un prossimo futuro in cui la Terra si sta preparando a una nuova glaciazione che causerà la morte di tantissime specie animali, tra cui i lupi, di cui sono rimasti pochissimi esemplari. Gli esseri umani, infatti, qualche secolo prima, avevano sterminato i lupi vedendoli come un pericolo per le popolazioni; ora essi hanno imparato a mimetizzarsi fra gli uomini assumendo le loro connotazioni.

La lista, comunque, sarebbe molto più lunga, basti pensare a Steins; Gate, Terra Formars e tantissimi altri titoli che dipingono la realtà futuristica in un modo o in un altro. Tutti questi futuri hanno un denominatore comune: la sofferenza e il pericolo. Possibile che l’incertezza dell’avvenire sia così spaventosa per l’essere umano?

Paolo Gabriele De Luca

[#NerdInterview] L’arte di un uomo chiamato “Paul Izzo” [VIDEO]

Dai tempi di Violent Hill seguivo Francesco Polizzo e le sue storie, la sua capacità di raccontare il pulp mi ha sempre affascinato. Ora, guardando indietro, capisco che la mia scelta di interessarmi al suo mondo è stato tempo ben speso.

In questa intervista ho sondato il passato di un uomo che non ha mai mollato le redini della propria vita e ha sempre tratto il massimo da ogni esperienza. Determinato, compulsivo (nella scrittura) e metodico, Polizzo mi ha regalato dei momenti di riflessione sulla società moderna e sulla volontà di riprendere a sognare. Ecco di seguito la mia personale chiacchierata con Francesco Polizzo, mettetevi comodi e buona visione!

Dopo l’intervista, mi sono soffermato a chiacchierare ancora qualche minuto con Francesco, scoprendo su quali progetti sta lavorando oggi, oltre al neonato American Feed e al cacciatore di leggende Ernest Egg. Sembra infatti in progettazione una Graphic Novel in collaborazione con Adrian Fartade (che intervistammo tempo fa) il cui nome, RACE, rievoca sia le corse (come sfida agonistica) che le problatiche sociali dovute all’intolleranza razziale. Si prospetta un genere fantascientifico e d’azione come solo Francesco riesce raccontare.

Seguite la pagina e le nostre iniziative su Facebook e sul nostro canale YouTube! A presto!

 

                                                                                                                                             Daniele “Ink” Ferullo

[#LuccaComics] Intervista alla vincitrice del contest cosplay di Nova Ludica

Si è da pochi giorni conclusa la cinquantesima edizione del Lucca Comics and Games 2016. Tra le tantissime sorprese che hanno caratterizzato la fiera, una in particolare ci ha reso orgogliosi: il primo posto al Contest “S.T.D.” della calabrese Vittoria Aiello, tenutosi nella bellissima cornice del Japan Town. Ecco la nostra intervista in esclusiva per Nerd30.

Ciao Vittoria e complimenti per la vincita del contest, parlaci un po’ del costume e del personaggio che hai portato a Lucca.

Ciao! Il personaggio è Alisa Bosconovitch della serie picchiaduro Tekken, in particolare Tekken 6. È stato probabilmente il costume più complesso che ho realizzato, non tanto per la quantità dei dettagli, ma per il taglio della stoffa, essendo di per sé molto particolare!

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Ciò che colpisce del tuo cosplay sono le ali. Sono state difficili da realizzare?

Quelle non troppo. Bene o male la struttura era semplice, non ho incontrato difficoltà per fortuna.

Raccontaci un po’ di questo contest.

Il contest è stato organizzato dall’associazione Nova Ludica a tema Namco – Bandai, Soul Calibur – Tekken- Dragonball. Avendo un cosplay a tema Tekken ho deciso di partecipare, anche se sapevo che sarebbe stato difficile competere con altri cosplayer a Lucca. Non mi aspettavo minimamente di poter vincere un premio, figurarsi classificarsi al primo posto! È stata un’emozione unica!

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Certo vincere è sempre emozionante, sopratutto in una cornice come Lucca. Hai altri progetti in futuro?⁠⁠⁠⁠

Sicuramente continuare a fare cosplay, ne ho parecchi all’attivo e non posso certo rinunciare ora. Anche partecipare ai contest fa parte della mia visione di completezza del cosplay, perciò sicuramente parteciperò ad altri eventi. È un divertimento irrinunciabile!

Bene bene, allora speriamo di vederti presto con un nuovo cosplay. Grazie a Vittoria e ancora congratulazioni!

Grazie mille e a presto!

Carmine Aceto
ph. Giuseppe De Luca

[#Marvel] Doctor Strange, la recensione

Gli ultimi anni sono stati sicuramente molto prolifici per quanto riguarda i cinefumetti, ormai diventati una realtà sempre più apprezzata sia dal grande pubblico che dalla critica. Si parla di intrattenimento di altissimo livello, ma non solo, ultimamente si nota la tendenza ad utilizzare attori di grandissimo talento per le produzioni cinefumettose, in particolare nel caso dei Marvel Studios. Doctor Strange è sicuramente uno di questi prodotti, con il protagonista interpretato da Benedict Cumberbatch, straordinario attore britannico, famoso soprattutto per la serie tv Sherlock. Oltre a lui abbiamo dei grandi attori di contorno come Tilda Swinton (Solo gli amanti sopravvivono, Snowpiercer), Mads Mikkelsen (Hannibal), Chiwetel Ejiofor (12 anni schiavo) e Rachel McAdams (True Detective). Questo dimostra la voglia dei Marvel Studios di elevare i loro film anche a livello recitativo.

Doctor Strange è il quattordicesimo film dei Marvel Studios, diretto da Scott Derrickson, ed è collocato nella Fase Tre del Marvel Cinematic Universe.

La trama è la seguente: Stephen Strange è un neurochirurgo di grande fama. Un giorno rimane coinvolto in un incidente che gli limita fortemente l’utilizzo delle mani, rovinando la sua carriera. Dopo aver speso tutti i suoi soldi cercando una cura, Strange scopre che potrebbe esistere un metodo mistico che gli consentirebbe di ritornare quello di prima. Il protagonista partirà dunque per un viaggio che lo porterà a Kamar-Taj, al cospetto dell’Antico.

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Partiamo subito dicendo che Doctor Strange è un film di intrattenimento veramente impressionante, sopratutto sul lato visivo. Sicuramente un film che non annoia neanche per un secondo, nonostante la parte iniziale sia piuttosto lenta, ma riesce comunque a far leva su un forte interesse per la faccenda e sulla bravura dell’attore protagonista. Purtroppo la pellicola soffre del solito difetto di ogni film dei Marvel Studios, il villain. Nonostante la bravura di Mikkelsen (che riesce a catturare l’attenzione in ogni sua apparizione), abbiamo il solito villain poco caratterizzato, con cui lo spettatore non riesce ad empatizzare a causa di una scrittura poco approfondita del personaggio. In alcuni momenti viene quasi da pensare che non ci creda nemmeno lui nei suoi ideali, perché il film non riesce a farci entrare nella sua psicologia.

L’Antico è un personaggio abbastanza interessante, interpretato con la solita naturalezza da Tilda Swinton. Fin dalla sua prima apparizione capiamo che potrebbe nascondere un qualche segreto che verrà svelato nel corso della pellicola.

Chiweter Ejiofor interpreta Karl Mordo, il personaggio che indirizzerà Strange nel mondo del misticismo. Un personaggio che subirà un’interessante evoluzione e di cui sicuramente sentiremo parlare molto nei film successivi (vi invito a restare fin dopo i titoli di coda).

Gli altri personaggi sono ben caratterizzati, in particolare Christine Palmer, interpreta dalla McAdams, e Wong interpretato da Benedict Wong, che rappresentano rispettivamente il lato sentimentale e il lato comico dell’opera.

La prova attoriale di Cumberbatch è di altissimo livello come al solito, anche se trattandosi di un blockbuster d’intrattenimento (d’autore, ma sempre intrattenimento) non ha sicuramente potuto dimostrare tutta la sua bravura. Lo attendiamo in qualche film più autoriale sul lato artistico.

Un difetto dell’opera è probabilmente una gestione dei tempi narrativi abbastanza altalenante, con delle situazioni approfondite fino all’eccesso e altre troppo sbrigative, ma questo non va ad inficiare minimamente la visione del film. Oltre a questo abbiamo qualche situazione comica leggermente fuori luogo, ma niente che non si possa perdonare alla pellicola.

Sul lato visivo il film è qualcosa di incredibile.

La regia di Derrickson è fatta di grande sapienza nella gestione degli elementi in scena, con dei movimenti di macchina veramente pazzeschi,  spostamenti di prospettiva che fanno venire il mal di mare solo a pensarci, ma che in mano al regista sembrano naturali e per niente confusi. La regia è accompagnata da un montaggio ben dosato, in cui le varie inquadrature hanno la giusta durata, lasciando ampio spazio al talento di Derrickson nel muovere la macchina da presa. Eccezionale il lavoro nel campo degli effetti visivi, con delle scene che lasciano a bocca aperta, in cui l’intera location ruota e si distorce in pieno stile Inception, lasciando quel senso di stupore che dovrebbe essere l’obbiettivo degli effetti speciali, ma che non in tutti i film riesce a venir fuori. Da questo lato deve esserci stato uno studio pazzesco da parte dei concept artists per decidere come ruotare le strade o i vari palazzi presenti sulla scena. Le musiche sono spettacolari, con sonorità epiche che esaltano la scena.

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Concludendo, Doctor Strange è un film che stupisce sul lato visivo. Vi consiglio di recuperarlo in sala, perché passerete due ore in cui rimarrete a bocca aperta in più di un’occasione. Non scappate via dopo l’accensione delle luci, perché ci sono ben due scene post-credits.

Antonio Vaccaro

[#Anime] Kowabon, horror nella società tecnologica

Ottobre 2016, la tecnologia è ormai parte integrante e fondamentale delle nostre vite.
Computer, smartphone, social network, di tutto e di più; ma per quanto il progresso tecnologico sia un fattore estremamente positivo per lo sviluppo umano, l’altra faccia della medaglia ci rivela che ne siamo stati quasi completamente  risucchiati, perdendo sempre più il contatto con la realtà. Siamo forse schiavi di tutto ciò? Può darsi. Una sottile critica a questo aspetto dei tempi moderni la si può cogliere in un particolare anime dell’autunno 2015, Kowabon, disponibile sulla piattaforma di streaming legale Vvvvid e composto da tredici episodi di circa tre minuti ciascuno. Peculiarità dell’opera è l’utilizzo di materiale live-action in rotoscoping, tecnica di animazione per rendere le figure animate più realistiche.

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Dalla forte impronta horror, il titolo è antologico, non ha una trama e ogni mini episodio racconta una storia diversa; unico denominatore comune è la presenza di un fantasma che può essere visto solamente attraverso apparecchi digitali: durante la visione ci imbatteremo negli apparecchi digitali più comunemente utilizzati oggi, quali cellulari, webcam, telecamere, fino a toccare anche i social network.
Il giudizio su Kowabon è molto controverso: alcuni lo ritengono un prodotto mal riuscito e altri, invece, lo considerano un’opera abbastanza godibile. Beh, iniziamo col dire che l’anime è molto originale per il tipo di horror che mette in scena, diverso da quello che di solito viene mostrato nell’animazione giapponese. Esso tende ad angosciare lo spettatore, cercando di provocare uno stato d’ansia e di paura durante la visione. A favorire questo scopo sono le musiche, la colonna sonora e i suoni, inquietanti e talvolta disturbanti. Altro elemento fondamentale è la distorsione delle immagini, spesso usata, anche in modo egregio, per migliorare l’esperienza di paura.
Visione altamente godibile anche per i più “fifoni”: Kowabon non è così esagerato e non vi farà morire di terrore, esso è  incentrato molto di più sul fattore ansia e suspense che paura. Non sono, inoltre, presenti molti jumpscare e quelli che ci sono non sono nulla di preoccupante.

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Nonostante queste caratteristiche positive, il titolo inizierà a sembrare monotono durante la visione, per colpa della ripetitività della solita storia in salse diverse: le vicende del fantasma e delle sue vittime passerà per computer, smartphone, telecamere e altri strumenti simili. Quello che manca è il tocco innovativo e differente che avrebbe fatto girare meglio ogni episodio, anche se molte puntate sanno il fatto loro. Forse sarebbe stato meglio non utilizzare sempre la stessa entità.
Altra critica riguarda il comparto grafico, la tecnica del rotoscoping non è realizzata nel migliore dei modi, ma c’è da dire che l’anime è stato in un primo momento recitato da alcuni attori e poi animato e, nonostante la realizzazione animata non perfetta, l’espressività dei volti e la fluidità dei movimenti è abbastanza godibile.
Kowabon, visto non solo con gli occhi da spettatore, potrebbe contenere una critica alla società moderna, sovrastata da tutti questi mezzi tecnologici che si stanno sostituendo alla nostra individualità e che stanno prendendo il posto delle nostre vite. Il fatto che il fantasma si veda solo attraverso uno schermo fa riflettere, quasi come se ormai la nostra percezione e il nostro sentire siano direttamente collegati a questi nuovi strumenti.
Buona visione!

                                                                                                            Paolo Gabriele De Luca

[#CamperandoilTribush] La Stagione sta Finendo

Salute a voi evocatori!

In questo nuovo spazio vi farò un piccolo riassunto di tutto quello che è accaduto durante l’ultimo mese nella Landa degli Evocatori di League of Legends.

Innanzitutto ci siam beccati 2 patch a poca distanza l’una dall’altra, i cui cambiamenti ESSENZIALI sono:

– Rinascita di Nunu nella 6.20 con la nuova “Consumazione”, per poi essere di nuovo buttato giù (si spera) nella 6.21;

– Ingresso di Ivern tra i campioni della Lega, anche se per ora sembra ancora da migliorare;

– Miglioramento della meccanica degli attacchi base, ora è più facile resettarli, anche se questa funzione sarà probabilmente più utile ai giocatori esperti (o i main Riven);

– Cambiamento della suprema di Nasus, che ora ne aumenta le resistenze e la portata degli attacchi base;

– Kog’Maw continua a ricevere piccoli buff a seguito dello stroncamento subito nella 6.19;

– DOOM! DOOM! DOOM!

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Per quanto riguarda le patch non c’è molto altro da dire, piccoli aggiustamenti ai vari campioni, ma nulla che possa modificarne il gameplay. L’unica cosa degna di nota è “l’indicatore di schermata di caricamento” che, per chi non l’avesse notato, ruota durante il caricamento facendoci capire finalmente se il client è andato in pappa oppure no.

In questa nuova rubrica tutta dedicata a LoL non possiamo non parlare dell’Evento più importante del momento: i mondiali.

Siamo arrivati alle semifinali che vedono protagonisti

– Sk Telecom T1

– Samsung Galaxy

– H2k

– ROX Tigers

I coreani si riconfermano come i favoriti del torneo, lasciando spazio ad una sola squadra europea.

Questa notte si è svolta la prima semifinale tra SKT e ROX che ha visto gli SKT vincitori, anche se è stata una vittoria sudatissima.

Le due vittorie dei ROX sono state sicuramente dovute alla combo Ashe/Miss Fortune bot lane, che hanno abusato per tutto il tempo su Wolf (per favore non pickare più Zyra), lasciandolo dietro di oro e di livelli.

Ashe è stata la regina del Madison Square Garden con il 100% di pick rate, sicuramente l’ultimate di PraY nella penultima partita ne è stata la conferma. Il jungler, a mio avviso, più influente è stato Bengi, soprattutto nel game con Nidalee.

Tra qualche ora si svolgerà la seconda semifinale tra Samsung e H2k e sicuramente i Samsung sono i favoriti, ma non è mai detta l’ultima parola.

Tornando invece a ciò che influenza noi poveri mortali, sono stati annunciati dei cambiamenti radicali in occasione della prossima stagione:

– A grande richiesta ritorna la solo queue (finalmente possiamo dire addio alle classificate con 4 premade), con la sola differenza che questa volta possiamo scegliere 2 ruoli da giocare e 1 da escludere;

Avremo la tanto attesa funzione di replay, cosi da non dover più usare programmi da terze parti;

– Ci sarà una modalità per l’allenamento. Non sono ancora fissati i vari strumenti che saranno disponibili in questa modalità, quello che sappiamo è che sarà una sorta di single player/tutorial in cui potremo sbizzarrirci con i campioni usufruendo di oro infinito e la possibilità di azzerare i tempi di ricarica;

– Il nuovo client sarà rilasciato nella versione beta. Questa volta FORSE avremo un client senza bug;

– Mostri in giungla ritoccati, aggiunta di piante che forniscono buff in determinati punti della giungla;

– Nuovi oggetti da supporto e da assassini;

Per gli ASSASSINI nuove abilità e nuove meccaniche;

– Distinzione tra invisibilità e mimesi, la prima è quella da pochi secondi e non potrà più essere interrotta dal lume della visione, la seconda è quella che dura i più e non subisce cambiamenti;

Per ora dal Senpai è tutto, vi aspetto nel cespuglio fino al prossimo mese, per qualsiasi chiarimento o consiglio non titubate e scriveteci.

Giulio Ciambrone