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[#Anime] 91 Days, la Recensione

La stagione autunnale degli anime è appena iniziata ed è arrivato il momento di tirare le somme per quanto riguarda  quella estiva. Sono stati tantissimi i titoli attesi e su cui si puntava in particolar modo, fra essi Orange e Mob Psycho 100 le cui aspettative hanno un po’ oscurato altre opere. Un esempio perfetto è 91 Days, un anime della programmazione estiva e che non deve essere assolutamente sottovalutato. Sotto la regia di Hiro Kaburagi e prodotto dallo Studio Shuka, la serie è composta da dodici episodi più un episodio riassuntivo molto utile e ne spiegheremo più avanti il perché. La sigla di apertura è interpretata da TK, cantante dei Ling Tosite Sigure, che ha già prestato la sua musica a titoli del calibro di Tokyo Ghoul e Psycho-Pass.

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La storia è ambientata durante il proibizionismo nella città di Lawless, in cui è la mafia, e non lo Stato, a fare da padrona. La trama trova il suo sviluppo quando, a causa di una guerra fra clan, viene massacrata la famiglia Ragusa, con a capo Testa Ragusa, ad opera di Vincent Vanetti e alcuni suoi uomini; l’unico superstite del massacro è il primogenito, Angelo Ragusa, che riesce a fuggire. Sette anni dopo, assunta l’identità di Avilio Bruno, il ragazzo riceve una lettera da un misterioso amico del padre in cui sono elencati tutti gli uomini responsabili dello spargimento di sangue della sua famiglia. Avilio torna quindi a Lawless per entrare nelle grazie della famiglia Vanetti, diventata intanto una delle cosche più forti, e attuare la sua vendetta.

Ovviamente risulta increscioso che a personaggi mafiosi vengano associati nomi italiani, anche poco credibili, come ad esempio “Cerotto” o “Scusa”, ma questo è un problema con cui l’Italia combatte da tempo.
L’anime ha delle potenzialità enormi, ma forse non ben sfruttate. Raccontare una storia di mafia non è mai semplice viste anche tutte le implicazioni che porta la concezione stessa della parola, fra le principali, il concetto distorto di famiglia. Gestire caratterialmente e psicologicamente così tanti personaggi diventa difficilissimo in dodici episodi, infatti possiamo notare che il character design è studiato in modo egregio, con tantissimi punti di forza: personaggi tutti diversi fra loro, ognuno con la propria peculiarità fisica e non solo (fra loro, per forza di logica, è Avilio a essere caratterizzato alla perfezione). Nero Vanetti, fulcro della storia, e Corteo, amico d’infanzia del protagonista, sono altri sue personaggi molto interessanti e su cui notiamo una crescita di impatto sulla storia molto notevole.

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Con personaggi tanto funzionanti, la storia cattura sin dal primo episodio; forse è più il carisma che essi trasmettono a conquistare subito l’interesse dello spettatore. Però bisogna fare molta attenzione agli eventi poiché, a livello di trama, la storia è fondamentalmente divisibile in due parti: una prima parte in cui Avilio deve conquistare la fiducia della famiglia Vanetti e una seconda frazione in cui si compie il piano del personaggio principale.
Particolare concentrazione va dedicata alla prima metà della storia perché bisognerà entrare innanzitutto nel clan dei Vanetti insieme al protagonista e imparare a conoscerne i membri, i caratteri, il passato e gli affari che ognuno di loro conduce; successivamente gli avvenimenti si intrecciano con le altre famiglie più influenti e non solo, quindi bisogna prestare particolare attenzione a ciò che esse aggiungono alla trama.
La prima parte pecca per una stesura poco chiara delle sceneggiatura, vista la presenza di troppi eventi tutti in una volta, troppo veloci e poco assimilabili; ma nulla da temere, prima che inizi sul serio la vendetta di Avilio, quindi fra la prima e la seconda metà della serie, è stato mandato in onda un episodio riassuntivo per fare il punto della situazione e in cui si rispiega la storia dall’inizio. Nonostante qualche momento di confusione, la visione è altamente godibile, tenendo lo spettatore in continua tensione e favorendo la suspense.

Ottimo il lavoro tecnico, con dinamiche veloci, regia di alto livello e disegni ben delineati, con un tratto un po’ semplice che caratterizza l’intera opera. Eccelsa la rappresentazione, inoltre, dell’America degli anni ’20, fra ambientazioni e luoghi caratteristici.

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Nonostante tutto, 91 Days presenta alcuni difetti grossolani ed elementari: innanzitutto, per quanto i protagonisti siano ben caratterizzati, si lascia poco spazio ai coprotagonisti, non nel senso che sono poco presenti nella narrazione, anzi, ma che il loro background psicologico è poco studiato. Riprendiamo di nuovo Corteo, ad esempio, che ha subito un’evoluzione disarmante, ma del suo passato, dei suoi perché, della sua persona, si sa poco o niente.
Inoltre, sono tante le situazioni poco credibili e, soprattutto, non spiegate minimamente o rimaste approssimative. Ma tutto questo di certo non rende l’anime un titolo da buttare via, anzi, è stato uno dei titoli di punta e, sicuramente, uno dei più riusciti della stagione estiva.

91 Days è una storia di vendetta, di fiducia e di azione che, con molta profondità, si addentra nell’animo umano per farne risaltare i contorni frastagliati creati dalla storia e dalla singolarità di ogni individuo.
Buona visione!

                                                                                                        Paolo Gabriele De Luca

[#Games] C’erano una volta i Punta e Clicca

Fine anni ottanta, la maggior parte dei videogiochi altro non erano che bullethell per abilissimi giocatori o frenetici platform a due dimensioni in cui riflessi e coordinazione la facevano da padrone. In questa landa dominata da player con skillcap mostruosamente elevati nasce, quasi in sordina, una nuova categoria di videogiochi: i punta e clicca.

Fin dai loro albori i punta e clicca hanno preso per mano migliaia di utenti per portarli in un mondo in cui gli unici capisaldi erano la forte componente narrativa e la schiacciante presenza di ragionamento. La combinazione dei due elementi, uniti alla diversità insita nella neonata categoria videoludica rispetto ai titoli presenti sul mercato, ha da sempre precluso alle avventure grafiche l’apprezzamento del grande pubblico, guadagnandosi, in cambio, l’amore spassionato e sincero di una più piccola comunità di giocatori che dai lontani anni novanta non è più riuscita a fare a meno di questo genere.

L’approccio ai giochi era, ed è tutt’ora, estremamente intuitivo.

Esattamente come suggerisce il nome della tipologia di gioco, l’unico modo per interagire con gli elementi sullo schermo è unicamente il mouse. L’utilizzo del mouse come unica periferica permette all’utente di concentrarsi su ciò che hanno da riferire i personaggi che incontra, di collezionare oggetti utili e di combinare questi ultimi per risolvere la problematica che si trova ad affrontare al momento.   

Il 9 Settembre 2016 un utente di reddit, Reidor, ricorda al mondo intero l’esistenza delle avventure grafiche con un post sull’omonima piattaforma. Nel thread il “redditer” forniva a tutti gli utenti del sito un link per scaricare una vecchia avventura grafica targata Blizzard, mai rilasciata: Warcraft adventures: Lord of the clans.
Questo titolo con Thrall, uno dei più famosi orchi dell’ambientanzione warcraftiana, come protagonista, è diventato un
must-have per i fan irriducibili della serie anche se incompleto. Sfortunatamente, come accade per la maggior parte dei copyright-infringement che riguardano la casa d’Irvine, il link è stato prontamente rimosso.

La notizia, però, oltre a regalare ai fan di orchi e tauren l’ennesima occasione per calarsi nel mondo di Azeroth per un tempo ridotto, ha scatenato un generoso interesse da parte della comunità di videogiocatori per un genere da sempre snobbato.

Quindi, approfittando dello spiraglio aperto da Reidor, ci siamo posti una domanda. C’è qualcosa che può risultare appetibile anche agli occhi del più incallito fan di sparatutto? Inutile dire che la risposta è si! 

 

Grim Fandango

 

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Edito dalla LucasArts nel 1998, GrimFandango racconta le bizzarre avventure di Manuel “Manny” Calavera, uno dei “tristi mietitori” che abita la terra di ElMidollo. Nel 2015 la Double Fine ha fornito all’ispanico traghettatore di anime una falce nuova di zecca riproponendo il titolo in versione rimasterizzata.

 

Deponia the complete Journey

 

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Prodotto dalla Daedalic Entertainment, la Trilogia di Deponia (composta da Deponia, Chaos on Deponia e Goodbye Deponia) vi porterà a vestire i panni di Rufus, un tuttofare deponiano con la mania di salvare il mondo. Nell’anno corrente la Daedalic ha inoltre rilasciato il quarto capitolo della saga.     

 

Yesterday

 

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La Pendulo Studios ha da sempre usato come suo marchio distintivo l’amore per le avventure grafiche, tutte caratterizzate da uno spiccato umorismo. Con Yesterday la casa iberica si distacca dai canoni canzonatori tipici della casa di produzione, sviluppando un titolo paranormale con tinte noir di tutto rispetto. Il successo riscontrato con il primo titolo ha spinto la casa a produrre un prequel tutt’ora in sviluppo.

 

Machinarium

 

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C’è chi sostiene che una storia senza un buon narratore non vale la pena di esser raccontata. E’ evidente che non ha ancora messo le mani sul titolo degli Amanita Design: un più che valido punta e clicca, ambientato in una città meccanica, raccontato solo tramite immagini e suoni.   

 

Monkey Island

 

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Si sa, ogni genere ha la sua icona e se si cerca qualcosa che possa racchiudere l’intera essenza delle avventure grafiche in un solo titolo chiunque volgerà il proprio sguardo all’opera più famosa della Lucas Arts. Fin dal primissimo titolo in due dimensioni, Monkey Island ha saputo catturare una accanita schiera di fan con le sue atmosfere piratesche, condite da una sfacciata ed irriverente ironia. Se non avete ancora giocato il titolo continuate pure a non preoccuparvi della scimmia a tre teste dietro di voi.

Polli e carrucole a parte, con molta probabilità il fenomeno è di nuovo destinato ad una significativa inversione di tendenza. Rimane solo da sperare che sviluppatori d’alto calibro, come Tim Schafer, attualmente al lavoro sul remake di Full Throttle, non lascino a secco gli estimatori della categoria per troppo tempo.  

 

Daniele Pezzolla

[#SerieTv] L’influenza di Stephen King sul panorama televisivo

Finalmente ritornano le #NerdHorrorNight e non potevano che ricominciare con un grande ospite: dopo la pausa estiva, è il re dell’horror Stephen King a riaprire i battenti su Nerd30. Lo scrittore vanta una carriera piena di successi, con decine e decine di opere alle spalle e non solo; molti, infatti, sono i suoi contributi in tantissimi film e telefilm.
Di seguito un elenco di serie tv ispirate a romanzi del pluripremiato scrittore, oppure sceneggiate dallo stesso:


Under The Dome

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Di discreto successo negli ultimi anni, Under The Dome è una serie televisiva ispirata al romanzo The Dome, in cui una misteriosa cupola cala su Chester’s Mill, una cittadina del Maine, dividendola dal resto del mondo. Omonimo riferimento si trova, poi, ne “I Simpson – Il Film”, in cui i cittadini di Springfield vengono rinchiusi sotto una cupola.

22.11.63

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Telefilm recentissimo è 22.11.63, mandato in onda proprio lo scorso Febbraio. La serie è tratta dal romanzo omonimo “22/11/’63” e vede protagonista Jake Epping, professore di inglese che torna indietro nel tempo per impedire l’assassinio di John Fitzgerald Kennedy. Alla produzione esecutiva J.J. Abrams e nientemeno che lo stesso Stephen King.

Kingdom Hospital

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Serie tv ideata direttamente dal re dell’horror è Kingdom Hospital, che racconta dell’ospedale Kingdom Hospital, appunto, in cui medici, infermieri e pazienti devono fare i conti con presenze paranormali.

Incubi e Deliri

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Incubi e Deliri è una miniserie composta da otto episodi ispirati alla serie di racconti omonima (cinque episodi) e alle raccolte Tutto è Fatidico (due episodi) e A Volte Ritornano (un episodio).

The Dead Zone

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Di forte impatto nei primi anni duemila, The Dead Zone è una serie tv ispirata al romanzo La Zona Morta, in cui Johnny Smith si risveglia dopo un coma di sei anni, iniziando ad avere visioni del passato e del futuro semplicemente toccando oggetti o persone.

Haven

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Liberamente ispirato al libro Colorado Kid, Haven è un telefilm andato in onda dal 2010 al 2015 che racconta l’arrivo dell’agente dell’FBI Audrey Parker a Haven, nel Maine. Mandata lì per risolvere il caso di un evaso, si ritrova coinvolta in una serie di misteriose particolarità che colpiscono la comunità.

Rose Red

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Sceneggiata da Stephen King, Rose Red è una miniserie di tre episodi andata in onda nel 2002 che racconta la storia di un gruppo di studiosi e non solo che tentano di risvegliare lo spirito dormiente di una casa abbandonata.

La Tempesta del Secolo

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Altra miniserie di tre episodi, sempre sceneggiata dal re dell’horror, è La Tempesta del Secolo, la cui storia ruota attorno agli abitanti di una cittadina del Maine che, in preparazione a una tempesta di grandi proporzioni, ricevono la visita di uno straniero dai poteri soprannaturali che cambierà le loro vite per sempre.

Solo alcuni esempi, questi, per evidenziare quanto l’influenza di Stephen King sia stata, ed è tutt’ora, fondamentale non solo per il cinema, ma anche per il piccolo schermo.
Con un patrimonio del genere alle spalle come carriera, lo scrittore non poteva che lasciare molto di suo anche nella cultura pop.

                                                                                                                           Paolo Gabriele De Luca

[#SpecialeStrade] Intervista a Raiden e Midna (PlayerInside)

Arrivato alla sua decima edizione, il festival del fumetto Le Strade del Paesaggio ha ospitato personaggi di grande rilevanza del mondo del fumetto, del cinema e non solo; infatti, fra la grande vastità di ospiti, erano presenti anche Gianluca Verri e Maria Elisa Calvagna, meglio conosciuti dal popolo di YouTube con i nomi di Raiden e Midna, gestori del famoso canale videoludico PlayerInside.
Noi di Nerd30 abbiamo incontrato le due webstar, che ci hanno rilasciato un’intervista esclusiva:

Chi sono i PlayerInside?

Raiden: Noi, piacere.
I PlayerInside sono due coniugi. Noi siamo marito e moglie, tanti ci chiedono se siamo fidanzati, fratelli, “sorelli”. No, siamo marito e moglie e sostanzialmente parliamo di videogiochi all’interno di YouTube, a modo nostro, cioè cerchiamo di tendere sia sul professionale che sul comico.

Qual è stato, per entrambi, il primo approccio al mondo dei videogiochi e quale è stato il primo videogioco a cui avete giocato?

Midna: Dobbiamo andare nell’88, quando mia zia regalò ai miei fratelli un Nes, però me ne innamorai più io quasi. Il mio primo videogioco fu Super Mario Bros. 2, ma poi amai tutta la serie di Mario e tutti i giochi Nintendo. Il Nes fu la mia console per dodici anni prima di passare ad altre. E poi è storia.

Raiden: Io, come dico spesso, non ricordo bene il mio primissimo gioco, perché è stato veramente troppo tempo fa e quando ci giocavo non sapevo nemmeno cosa fosse. Quindi, il primo di cui ho cognizione di causa è stato forse Pacman o Frogger, una cosa del genere. Insomma, un approccio classicissimo.

Parliamo un po’ del vostro progetto: com’è nato il canale YouTube?

Raiden: Sostanzialmente ci siamo voluti mettere in gioco in un periodo in cui lavoravamo a tempo pieno, però volevamo fare qualcosa di creativo. Il canale l’ho aperto io perché, personalmente, ne sentivo il bisogno, anche se lei (Midna) aveva un altro canale su Mass Effect, MassEffectItalia; ho sentito il bisogno di sfogare quella forma di creatività che non trovavo. In passato ho provato a esprimere questa mia voglia di comunicare tramite il canto o suonando, ma non ho mai voluto esibirmi in pubblico. Ho pensato di fare qualcosa di diverso, ma allo stesso tempo simile a quello che era l’approccio su YouTube in quel periodo, cioè parlare davanti a una telecamera senza troppi fronzoli, senza troppi tecnicismi e con un livello qualitativo della ripresa modesto, che poi è migliorato col tempo.

Qual è il vostro videogioco preferito?

Midna: Per me è la trilogia di Mass Effect. Amo tantissimo gli altri giochi, ma Mass Effect è nel cuore

Raiden: Io rispondo con Grim Fandango, ma in realtà la lista sarebbe lunghissima. Diciamo le avventure grafiche della Lucas Arts, Grim Fandango in particolare.

Proiettiamoci in avanti: quali sono i vostri progetti futuri?

Midna: Bella domanda! Noi in realtà non pensiamo al futuro, ma all’immediato futuro, che sarebbe domani, ovvero cosa dobbiamo fare domani e non oltre. A noi piace creare i nostri video, fare la nostra community e non sapremo cosa aspettarci giorno dopo giorno dall’utenza; inoltre dobbiamo anche stare al passo con l’industria, quindi con i titoli che escono. Non possiamo veramente prevedere molto e dunque viviamo tutto alla giornata.

                                                                                                          Paolo Gabriele De Luca

[#LeagueofLegends] Campionati Mondiali LoL 2016, i qualificati (parte 2)

Continuiamo la nostra rassegna sui gironi del torneo mondiale di League of legends. Nello scorso articolo abbiamo visto il girone A e B con i suoi favoriti e non. Questa volta diamo un’occhiata ai girone C e D e prepariamoci allo spettacolo.

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Girone C

  • EDward Gaming (LPL)
  • ahq e-Sports Club (LMS)
  • H2K (LCS EU)
  • INTZ e-Sports (CBLoL)

EDward Gaming:

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Forse uno dei team più popolari della Cina, nati nel 2013 e forti di importanti vittorie, non sono mai riusciti a farsi notare ai mondiali. Non come al famoso Spring Split dove Deft ha dato spettacolo ottenendo una pentakill. Quest’anno sembrano agguerriti e sono pronti a dare battaglia, sono Sicuramente i favoriti del girone.

Team Comp: Mouse -> Top; Clearlove -> Jungler; Scout-> Mid; Deft->ADC; Meiko->Support Pawn -> Mid

Coach: Minseong “Rapidstar” Jeong

Ahq e-Sports Club:

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Per la terza volta presenti al torneo, sono sempre oscurati dai connazionali “Taipei Assassins”. Che sia la volta buona per brillare di luce propria? Restate positivi ragazzi!

Team Comp: Ziv -> Top; Mountain -> Jungler; Westdoor-> Mid; AN->ADC; Albis->Support Chawy -> Mid

Coach: Shang Ching “Greentea” Tsai

H2K:

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Nonostante qualche sconfitta sono arrivati ai mondiali e ora che la loro nemesi è fuori dal torneo (i fnatic), avranno il via libero per aggiudicarsi un posto sul podio.

Team Comp: Odoamme -> Top; Jankos -> Jungler; Ryu-> Mid; FORG1VEN->ADC; Vander->Support

Freeze -> ADC

Coach: Neil “Pr0lly” Hammad

INTZ e-Sports:

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Vengono dal Brasile e partecipano per la prima volta ad un mondiale, è un team che si è fatto notare nel 2015 per un’incredibile serie di vittorie ma nonostante questo, non sono visti di buon occhio dai critici e dal pubblico. Il server Brasiliano è forse troppo giovane per essere competitivo ma questi ragazzi sanno il fatto loro e non ha paura di dimostralo agli avversari.

Team Comp: Yang -> Top; Revolta -> Jungler; tockers-> Mid; micaO->ADC; Jockster->Support Cake1 -> ADC

Coach: Alexander “Abaxial” Haibe

Girone D

  • TSM (LCS NA)
  • Royal Never Give Up (LPL)
  • Samsung Galaxy (LCK)
  • Splyce (LCS EU)

È forse il girone più imprevedibile, tutte le squadre hanno grandi capacità tattiche e sinergiche. Tra loro vediamo tre vecchie conoscenze: Team SoloMid, Royal Never Give up e i Samsung Galaxy. Quest’ultimo, sotto il nome di Samung White, ha sbaragliato la concorrenza nei campionati del 2014 portandosi a casa la coppa.

TSM:

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Forse il team che negli anni ha sostituito più volte I propri giocatori, ora con Doublelift e Biofrost si spera abbiano raggiunto una stabilità e le ultime vittorie sembrano dimostrarlo.

Team Comp: Hauntzer -> Top; Svenskeren -> Jungler; Bjergsen-> Mid; Doublelift->ADC; Biofrost->Support Reginald -> Mid

Coach: Parth “Parthenaan” Naidu

 

Royal Never Give Up:

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Nell’ultimo anno sono sempre stati sul podio cinese e l’arrivo di Uzi dovrebbe dar loro nuova forza per poter affrontare al meglio il torneo.

Team Comp: Looper -> Top; Mlxg -> Jungler; Xiaohu-> Mid; Uzi->ADC; Mata->Support Wuxx -> ADC

Coach: Sangcheol “Fly” Kim

Samsung Galaxy:

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Originariamente due team (Samsung white e samsung blue), ora dovrebbero aver raggiunto il loro apice riunendo il meglio di entrambi.

Team Comp: CuVee -> Top; Ambition -> Jungler; Crown-> Mid; Ruler->ADC; CoreJJ->Support

Wraith -> Support

Coach: Woobum “Edgar” Choi

Splyce:

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È il team formatosi più recentemente in questo girone, conquistano il loro posto al mondiale vincendo al meglio delle cinque contro gli Unicorns Of Love.

Team Comp: Wunder -> Top; Trashy -> Jungler; Sencux-> Mid; Kobbe->ADC; Mikyx->Support

Gripex -> Jungle

Coach: Jakob “YamatoCannon” Mebdi

Giulio Ciambrone

[#LeagueofLegends] Campionati mondiali LoL 2016, i qualificati (parte 1)

Ogni anno arriva il tempo della resa dei conti per le grandi squadre mondiali di League of Legends. Quest’anno abbiamo delle sorprese, dei cambiamenti e delle vecchie glorie che torneranno a solcare il palco, questa volta Americano, degli eSports. Bando alle ciance, non siamo qui per rivangare il passato o perderci tra le capriole di Faker, passiamo ai primi due gironi!

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Girone A

  • ROX Tigers (LCK)
  • G2 Esports (LCS EU)
  • Counter Logic Gaming (LCS NA)
  • Albus NoX Luna (CIS)

Girone B

  • Flash Wolves (LMS)
  • SKTelecom T1 (LCK)
  • I MAY (LPL)
  • Cloud9 (LCS NA)

Girone A

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RoxTiger

Una volta chiamati Koo Tigers, i Rox hanno sempre combattuto nelle split koreane annichilendo i loro avversari in poco ma la loro corsa veniva sempre fermata dagli SKT1 che con la loro potenza di fuoco ha arrestato ogni loro tentativo. Quest’anno però, al Summer Split, i ROX sono riusciti a vincere e ad uscire dall’ombra del gigante. Riusciranno a portare la coppa a casa?

Team Comp: Smeb -> Top; Peanut -> Jungler; Kuro-> Mid; PraY->ADC; GorillA->Support Cry -> Mid

Coach: Nocheor “Nofe” Jeong.

g2

G2 Esports

Unico Team Europeo negli LCS i G2 si sono fatti strada negli split a colpi di vittoria e si sono guadagnati un posto nei mondiali del tutto dovuto. Trick e Perkz sono due degli evocatori più in vista del team ma l’unica che ci interessa è il K/D/A dei mondiali. Forza Ragazzi, tenete alto l’orgoglio europeo!

Team Comp: Expect -> Top; Trick -> Jungler; Perkz-> Mid; Zven-> ADC; mithy -> Support; Unlimited-> Support

Coach: Joey “Youngbuck” Steltenpool.

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Counter Logic Gaming

I CLG non sono sempre stati sulla cresta dell’onda in Nord America, c’è da dire che hanno squadre di tutto rispetto nella loro lega! Sicché anche se non hanno spadroneggiato come altri team, sono riuscito ugualmente a raggiungere i mondiali attraverso la vittoria di un Summer Split NA e un MSI a Shangai che gli ha fatto ottenere abbastanza punti per raggiungere i mondiali.

Team Comp: Darshan -> Top; Xmithie -> Jungle; Huhi->Mid; Stixxay-> ADC; aphromoo -> Support; YoonA->ADC

Coach: Anthony “Zikzlol” Gray

albus

Albus Nox Luna

Gli ANL forse a primo impatto non vi suggeriranno niente, se vi dicessi Hard Random? Questo team ha collezionato il quinto titolo regionale dei CIS e anche se non si sono qualificati per i mondiali come tutti gli altri ma tramite Wild Card, hanno provato attitudine e professionalità. C’è da dire che il livello della regione non è altissimo anche se Likkrit è stato primo nel rank EUW per un po’.

Team Comp: Smurf-> Top; PvPStejos->Jungle; Kira-> Mid; aMiracle-> ADC; Likkrit-> Support; Unho1y->ADC

Coach: Konstantin “Ansva” Chanchikov.

Girone B

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Flash Wolves

I Flash Wolves sono un team storico dei campionati di League of Legends. In giro dal 2013, hanno perseguito il loro viaggio mietendo le vittime della loro regione e vincendo numerosi premi. Nemici giurati dei Counter Logic gaming hanno portato via molte partite ai Cloud9 e SoloMid. Molti critici pensano che questo team non sia ancora pronto ad affrontare le grandi dei mondiali, ma sono arrivati qui e daranno filo da torcere alle altre squadre.

 

Team Comp: MMD-> Top; Karsa-> Jungle; Maple-> Mid; NL-> ADC; SwordArt -> Support; Steak->Top

Coach: Yi-Hao “FluidWind” Shih.

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Sk Telecom T1

Terrore di tutti i team ai mondiali di League of Legends gli SKT1 ogni anno confermano la loro supremazia tattica ai mondiali portandosi a casa o la coppa o il secondo posto. Hanno iniziato un po’ male il 2016 ma appena hanno ingranato la marcia sono tornati gli SKT1 di sempre arrivando ai mondiali imbattuti. Cosa ci riserverà quest’anno Faker ed il suo team?

Team Comp: Duke-> Top; Black -> Jungle; Faker -> Mid; Bang -> ADC; Wolf -> Support; Bengi -> Jungle

Coach: Jeonggyun “kkOma” Kim.

imay

I May

Gli I May sono una delle squadre novità di quest’anno. Nati come secondo team degli Edward Gaming, ora si sono guadagnati un posto nel mondiale a seguito della vittoria degli LPL ed altri Summer Split. Un team che ha tutto da dimostrare e che vedremo presto sui nostri schermi.

Team Comp: AmazingJ -> Top; Avoidless ->Jungle; Athena ->Mid; JinJiao -> ADC; Road ->Support; Baeme ->Mid

Coach: Daeyoung “Kezman” Son.

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Cloud 9

Quest’anno i famosi Cloud9 hanno avuto un brutto periodo e hanno raggiunto i mondiali per il rotto della cuffia. Dopo la sconfitta contro il Team SoloMid alle finali degli LCS NA hanno dovuto combattere e soffrire ai regionali. Il team sembra un po’ stanco e manca di sinergia ma potrebbe essere solo una nuvola passeggera!

Team Comp: Impact -> Top; Meteos ->Jungle; Jensen ->Mid; Sneaky -> ADC; Smoothie ->Support; ThinkCard -> Jungle

Coach: Han-gyu “Reapered” Bok.

Daniele Ferullo

[#NerdEvents] Adrian Fartade, i primi passi dei grandi scienziati

RENDE (CS) – Da piccoli molti di noi hanno sognato di fare l’astronauta. Mettere piede sulla Luna, stringere la mano ai marziani, giocare a golf sulle colline di Venere. L’infanzia è la parte della vita in cui possiamo ancora sognare e viaggiare nello spazio e nel tempo facendo ciò che ci va.

Adrian Fartade, in occasione dell’evento organizzato da Cosenza Comics al Talent Garden Cosenza, ci ha spiegato con semplicità e allegria come i grandi cervelli della Scienza, ad esempio Galileo Galilei (e prima di lui il padre Vincenzo Galilei), furono bambini più o meno come tutti gli altri. Chi avrebbe pensato che un Charles Darwin, invece di studiare, si dedicava solo agli insetti e alle donne? Di certo da quella barba non traspare! Eppure nella sua vita giovanile, come anche in quella di Kepler e Einstein, crescevano sogni e ambizioni che non sempre erano diretti allo studio scientifico e matematico.

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Per parlarvi di ciò che Adrian Fartade ha raccontato al suo pubblico nel pomeriggio di ieri sarebbe più consono sedersi ad un bar che ad un banco di scuola. Questo perché il suo modo di insegnare è quello di un ragazzo con dei sogni, che racconta quella volta che ha visto un elefante allo zoo. Quel modo un po’ buffo che tiene alta l’attenzione e arriva al cuore del nostro “io bambino” che, in quest’epoca critica, viene tenuto nella cantina della vita ad appassire.

Adrian Fartade ha una luce negli occhi che trasmette passione, felicità, ambizione e che chiede al suo pubblico di agire come fecero i grandi scienziati del passato, di scoprire i propri talenti e perseguire la strada segnata da ciò che amiamo, perché solo in questo modo possiamo progredire e aiutare il genere umano ad evolversi.

Se tra di voi, dunque, c’è qualcuno che ha nel cassetto il sogno di sviluppare un motore per il viaggio interplanetario, si faccia avanti! Il nostro amico Adrian sogna di mettere piede su Marte da quando era piccolo e ha bisogno dell’aiuto di tutti!

Miriam Caruso

[#NerdCuriosity] Grinders, innesti a portata di mano

Transumanesimo è una parola ricorrente nell’ambiente nerd per via di alcuni titoli di ultima generazione come Deus Ex o film come Johnny Mnemonic. Ma che cos’è effettivamente?

Sarebbe molto lungo e noioso parlare dell’ideologia in sé, quindi vi darò una definizione sintetizzata e una “ufficiale” dalla Treccani:

Il Transumanesimo è quel movimento culturale e scientifico che vuole l’essere umano evoluto attraverso l’utilizzo della tecnologia, che sia essa sotto forma di pezzi elettronici (come microchip NFC) o puri ornamenti estetici (come i led sottocutanei).

Non sembra difficile! Ecco la Treccani venirci in aiuto con la definizione di transumano: “Più che umano, che trascende i limiti della condizione umana e assurge al divino”

Tutto questo piccolo preambolo per parlarvi di un movimento mondiale che sta cercando sempre più di stupire e portarsi ai livelli della cultura Cyberpunk a cui lentamente i media ci stanno abituando. Nello specifico vorrei parlarvi dei Biohackers, anche detti Grinders.

Scienziati, medici, ingegneri, artisti, ideatori… tutte queste persone hanno il sogno di vedere la tecnologia alla stregua di tutti e fanno piccoli passi verso il loro obiettivo, sperimentandolo sul proprio corpo. Seppur possa sembrare incosciente, questi Biohackers sanno quello che fanno e non sono ben lungi da innestarsi qualcosa di mortale. D’altronde vogliono vivere ancora a lungo per vedere skynet avverarsi, no?

https://youtu.be/4dhfrUxnTa0

In questa intervista, un ragazzo incontra i due inventori del siero alla clorofilla che permette la visione notturna. Questa scoperta è divenuta virale sul web negli anni passati, ma questa coppia ha continuato la sua sperimentazione e ricerca compiendo ulteriori progressi. Come nelle migliori tradizioni giornalistiche, il reporter si fa innestare una calamita a bassa potenza sotto un dito che gli permetterà di poter recepire le onde elettromagnetiche vaganti!

I magneti sono al momento molto in voga nel Nord America, poiché tra tutti gli impianti sono i più semplici da innestare e mantenere. I BioHackers non si fermano però solo ai “giochi di prestigio” ed alcune aziende sono perfino riuscite ad impiantare congegni direttamente sul cranio per avere un controllo neurale del proprio cervello.

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“Pura fantascienza”. Ammetto che questo è stato il mio primo pensiero. Ho proseguito le mie ricerche tra Forum e website scoprendo che quanto detto in precedenza è realtà (non legalissima), ma comunque esistente. Alcuni di questi prototipo possono essere acquistati da chi ha abbastanza denaro ed esperienza. Rigorosa infatti la regola dell’autoimpianto, che traccia la linea legale tra i produttori e i grinders.

Tra circuiti, magneti e visori da polso, esiste anche un mondo composto da droghe nootropiche, dette anche Smart Drugs. Queste sostanze migliorano le capacità celebrali attraverso degli elementi chimici o naturali che aumentano elasticità (mentale), resistenza, concentrazione e memoria. In vastissimo uso negli ultimi anni nelle università di tutto il mondo (anche le più rinomate come la Oxford University), queste sostanze sono generalmente approvate degli istituti medici ma non ancora regolamentate a pieno dagli enti federali e statali.

Può sembrare un pillola “miracolosa” per chi fa lavori prettamente mentali, come studenti o artisti, ma il rovescio della medaglia è dietro l’angolo pronto con una doppietta. Molti sono i casi infatti di dipendenza e psicosi che ne derivano dal consumo! State molto attenti e se proprio volete, accertatevi che siano approvate dalle industrie farmaceutiche.

Terminata la digressione torniamo ai Grinders. Nei forum, infatti, molte sono le discussioni su queste droghe! Al contrario di quanto si possa pensare, solo la minima parte richiede siti web per l’acquisto. Ricordiamo infatti che tra i Biohackers ci sono medici e chimici che, tramite una ricerca “comunitaria”, muovono grandi passi attraverso l’annullamento degli effetti indesiderati e della formula perfetta.

Solo egoismo allora? No. Tutte le ricerche e gli step effettuati vengono messi online a disposizione di chiunque voglia apportare il suo contributo alla ricerca poiché queste Smart Drugs, oltre ad agevolare l’intelletto, sono anche usate per curare malattie come Alzheimer, Parkinson o ipossia. Una comunità non interessata quindi al solo senso estetico, ma anche al miglioramento della vita stessa.

In un mondo dove le persone menomate o con malattie riescono a muovere di nuovo le braccia, grazie all’aiuto delle macchine, questo movimento si porta oltre. Ispirato dai padri fondatori della fantascienza come Asimov e Dick, la ricerca viaggia in direzione di un’azione concreta e non solo della teoria.

Daniele Ferullo

[#Anime] Le serie da non perdere della stagione autunnale 2016

Passata l’estate, ci troviamo già addentrati nella stagione autunnale anche per gli anime, che sono tanti, anche troppi. Quali seguire? Quali non seguire? Nerd30 risponde a ogni vostra esigenza, quindi ecco quali potrebbero essere i titoli di punta di questa nuova programmazione:

Tiger Mask W – 02/10/2016 – Toei Animation.

Grande ritorno de L’uomo Tigre e i nostalgici non possono che gioire. Ma questo titolo non sarà un remake della storia originale, bensì un seguito: i protagonisti sono Naoto Azuma e Takuma Fujii, ragazzi che si allenano nella piccola federazione Zipang Pro-wrestling. Quando questa viene schiacciata dalla malvagia federazione GWM, dietro la quale si nasconde una nuova Tana delle Tigri, i due ragazzi si dividono: Naoto vestirà i panni di Tiger Mask, deciso a sgominare l’organizzazione, mentre Takuma entrerà a far parte della Tana delle Tigri come Tiger the Dark per distruggerla dall’interno.
Ovviamente è impossibile non consigliare Tiger Mask W, che sembra essere il titolo di punta di questa stagione autunnale. La nostalgia piace, quindi nulla da aggiungere.

https://youtu.be/D0BEkwQQuJw

Occultic; Nine – 08/10/2016 – A-1 Pictures.

Un solo nome, Chiyomaru Shikura. Cosa vi ricorda? Stiamo parlando dello sviluppatore di Steins; Gate e fondatore della “5pb. Inc.”, questo dovrebbe bastare a convincervi.
La storia ruota attorno a nove ragazzi legati fra loro da un blog dell’occulto gestito da Yūta Gamon, studente al secondo anno delle superiori. Delle piccole incongruenze che avvengono intorno ai protagonisti condurranno a un evento inimmaginabile che cambierà la concezione di ciò che viene considerato senso comune nel mondo.
Trama scarna e misteriosa, già iniziamo bene. Cosa si vuole ancora? Consigliatissimo!

TRICKSTER – 04/10/2016 – Shin-Ei Animation e TMS Entertainment.

La storia prende inizio negli anni ’30 del ventunesimo secolo. Protagonista è Kogoro Akechi, capo del Club dei Giovani Detective, i cui membri risolvono i casi grazie alle loro particolari abilità. Fra essi vi è Kensuke Hanazaki che un giorno si imbatte in Yoshio Kobayashi, un giovane che possiede un corpo immortale ma che in realtà desidera la morte. Incuriosito da questo personaggio, Hanazaki lo invita a entrare nel Club, ma il loro incontro è legato al destino che unisce Kogoro e il demone dalle venti facce, nemico principale di quegli anni.
Trama particolarmente interessante che racchiude un po’ di tutto: dal giallo al thriller, con un po’ di superpoteri qua e là e, naturalmente, la vita adolescenziale. Sembra un titolo interessante ma da prendere con le pinze: nonostante le premesse siano buone c’è il rischio di mettere troppa carne al fuoco, ma staremo a vedere. Per ora, visto anche lo zampino della TMS Entertainment, è fortemente consigliato.

https://youtu.be/4bxfumGrdlc

Un Marzo da Leoni – 08/10/2016 – Shaft.

Impossibile non raccomandare la trasposizione del pluripremiato manga di Chika Umino, vincitore di un Manga Taishō, di un Premio Kodansha nel 2011 e della diciottesima edizione del Premio culturale Osamu Tezuka.
Il protagonista è Rei, ragazzo che conduce un’esistenza tormentata dai ricordi e dai sensi di colpa. Quando si trasferisce nel Rione Giugno, poco distante dal Rione Marzo, conosce tre sorelle, Akari, Hinata e Momo. Dividendo la sua vita fra il lavoro, lo studio e i momenti con le ragazze, Rei intraprende un percorso che cambierà completamente la sua vita.
Opera dalla forte impronta psicologica che non deluderà gli appassionati del genere. Sperando che l’anime segua le orme del manga, il titolo è da non perdere.
https://youtu.be/ppziK5QliYI

Ajin – Demi-Human 2 – 08/10/2016 – Polygon Pictures.

Dopo il successo dello scorso anno, non possiamo che consigliare, in fine, la seconda serie di “Ajin – Demi-Human”, fra le più attese della stagione. Ovviamente, per chi se la fosse persa, è da recuperare in fretta la prima stagione.
Buona visione!

Paolo Gabriele De Luca

Red Hot Dress Pepper e Peperoncino Festival, quando la moda diventa “piccante”

DIAMANTE (CS) – C’è soddisfazione fra gli organizzatori dell’evento moda Red Hot Dress Pepper, appuntamento giunto alla 4ª edizione, inserito nel cartellone del Peperoncino Festival di Diamante, per via del grande pubblico e dei molti consensi che hanno accolto la kermesse che riporta in passerella le creazioni degli stilisti presenti a Moda Movie 2016.

Sul palco allestito in piazza San Biagio hanno sfilato gli abiti della goriziana Margherita Marchioni, vincitrice della 20esima edizione, della catanese Marzia Sapienza, terza classificata, e della calabrese Francesca Maccarone, anticipati dal defilè della stilista Vincenza Salvino, già finalista a Moda Movie e ora costumista per cinema e teatro. Oltre alle creazioni presentate al fashion contest dello scorso giugno, le giovani stiliste hanno realizzato outfit con i tessuti messi a disposizione dall’azienda tessile Serikos. dsc_6259

La serata, condotta da Mariella Perrone, si è arricchita delle performance dell’attore Gianni Pellegrino e della piccola Raffaella Scagliola, cantante in erba recentemente premiata dal Consiglio Regionale quale “Eccellenza Artistica Calabrese”. Presente anche il noto ristoratore Enzo Baribieri (nella foto con le ragazze).

L’amicizia con il Peperoncino Festival e con il suo ideatore è stata suggellata dall’omaggio del foulard, creato su disegno del Maestro Silvio Vigliaturo per il ventennale di Moda Movie, che Sante Orrico ha voluto donare al giornalista Enzo Monaco.